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Otaku moderato

Episodi visti: 1/1 --- Voto 8
Attenzione: la recensione contiene spoiler

“Soukyuu no Fafner”, per via della sua drammaticità e complessità, è una delle serie mecha più profonde che abbia mai visto e, probabilmente, avrà finito col dividere gli appassionati del genere. A mio parere la sua atmosfera drammatica, unita a un senso di malinconia nei momenti di calma, e la caratterizzazione dei personaggi, così come i loro legami ed emozioni, oltre i profondi retroscena e colpi di scena, e il suo finale che, per quanto triste, infondeva un senso di speranza, sono diventati il suo cavallo di battaglia.
Quando però vidi che era presente un OAV dedicato alla serie, scoprire che era un prequel mi ha fatto provare un turbinio di emotività molto profondo. Chi avesse gradito la serie non potrà non gradire un altrettanto emozionante, nonché drammatico, prequel di circa un'ora, che narra un avvenimento accaduto prima della crudele battaglia contro i Festum: parlo di “Soukyuu no Fafner - Right of Left”.

Ambientato un anno prima della serie, vediamo il mondo esterno messo in ginocchio dall'improvvisa apparizione dei Festum, mentre nell'isola di Tatsumiya, in realtà piattaforma mobile, la vita scorre tranquilla, almeno per la gioventù locale.
All'epoca nessun giovane, salvo Soichi, la studentessa Karin Kuramae e il giovane Ryo Masaoka, sa dell'esistenza del gruppo Alvis, organizzazione dotata della tecnologia in grado di battere i Festum guidata dagli adulti dell'isola; dal momento che le loro risorse sono ancora inadatte a un attacco, decidono di attuare un diversivo per tenere a bada i Festum e i tentativi delle neo-nazioni unite (o Alleanza dell'umanità) di prendere possesso dei loro progetti, dando il via al progetto L-plan, che consiste nello staccare una parte dell'isola e di farle percorrere un itinerario di andata e ritorno per poter distrarre i Festum, complice la presenza dei primi quattro modelli mai costruiti di Fafner, pilotati da un team di giovani volontari. Il giovane Ryo, insieme all'amica d'infanzia Yumi Imoka, che ha scoperto per puro caso l'esistenza di tale struttura, fa parte di questi candidati.
Dal momento che nessuno di essi è apparso nella serie originale...

Lo special riprende gli elementi della serie originale, ovvero giovani che guardano al futuro e che vivono una vita normale e che sono legati da forte amicizia nonostante i caratteri spesso opposti, che vengono mandati al macello, per loro stessa volontà, in una guerra drammatica da cui potrebbero non fare ritorno; macchine capaci di dare la vittoria ma che chiedono un terribile prezzo da pagare per via del crudele effetto di assimilazione, atmosfere prettamente drammatiche senza respiro, tranne all'inizio dove regna una calma malinconica, e la necessità di guardare al futuro con fede, fiducia e speranza, anche quando sembra non esserci.
Inoltre, nei primi minuti avremo la possibilità di vedere i protagonisti della serie originale come Kazuki e Maya, e il fatto di vedere una Sakura e Koyo in perfetta salute, e Tsubaki e Mamoru ancora vivi, provoca un certo magone, dal momento che stiamo parlando di quei ragazzi che vivono la loro adolescenza al massimo, ma che da un giorno all'altro saranno chiamati a sacrificarsi in una battaglia molto crudele.

Ottimi doppiaggi, musiche drammatiche e malinconiche e una resa grafica ben riuscita fanno di questo OAV un tassello, a prima vista non necessario, fondamentale per il puzzle della vicende di “Soukyuu no Fafner”.
Come la serie stessa, consigliato soltanto a chi cerca emozioni forti.


 1
dawnraptor

Episodi visti: 1/1 --- Voto 7
Non si può fare a meno di vederlo. Non credo debba essere necessariamente visto prima della serie, io l'ho visto dopo e va benissimo anche così.
Narra fatti accaduti qualche anno prima. Essenzialmente, si tratta del racconto di una missione suicida della durata di due mesi, regolata da un immenso orologio che scandisce inesorabilmente giorni ed ore di tormento, mentre i piloti combattono a turni di un quarto d'ora per limitare i danni al proprio organismo. Si arriva ad odiarlo, quell'orologio.
Le caratteristiche dei vari disegni sono invariate rispetto alla serie, con tutti gli stessi pregi e difetti. C'è qualche combattimento di meno, ma se ne presentano le conseguenze, mentre i piloti "svaniscono" ad uno ad uno. Scopriamo il percorso che ha intrapreso Soushi per diventare quel che è diventato, scopriamo come e perché l'isola (in)felice ha potuto diventare tale, il grande sacrificio che è costata la sua fuga nascosta.
La voce narrante del protagonista non ce ne risparmia nulla. Tutto il dolore, la disperazione, la morte, fino all'ultimo pezzettino d'anima. Fa molto male, ma è un male che si può sopportare. Visto da solo, ovviamente, non ha ragione di essere, ma credo sia validissimo e necessario complemente alla serie.


 2
Nae

Episodi visti: 1/1 --- Voto 8
Io ho visto questo special subito dopo aver visto la serie "Soukyuu no Fafner Dead Aggressor", quindi ancora con la carica emotiva della serie intera addosso.

Attenzione: questa parte contiene spoiler

<i>Right of Left</i> è un pugno nello stomaco, soprattutto per chi ha appena visto la serie di Fafner. E' un prequel che parla di un massacro (mi ha fatto pensare a "Bokurano", cosa che pensavo nessun anime potesse fare). Siamo circa sei mesi prima dell'inizio delle vicende dei personaggi della serie Dead Aggressor, quindi l'isola è ancora in pace e tutti recitano la propria parte alla perfezione. Vediamo quelli che saranno i futuri piloti nel loro ruolo di studenti ignari, ad eccezione di Soushi che è assolutamente consapevole dell'Alvis. Qui scopriamo come mai finisce per essere l'operatore designato di Sigfrido (certo nella serie veniva spiegato che il problema era l'occhio sinistro, ma il come mai lo vediamo in questa puntata prequel). Le alte sfere a capo dell'Alvis hanno pianificato una strategia per guadagnare "tempo di pace" per l'isola. Una squadra di quaranta soggetti tra piloti, meccanici, operatori e ufficiali, si deve distaccare con un pezzo di isola e sostenere un numero non definito di combattimenti per circa sessanta giorni di navigazione verso una meta sconosciuta (i partecipanti ne sono ignari perché i Festum leggono nella mente e loro devono fingere di essere l'isola, farsi intercettare e fare fuori i nemici facendo passare il messaggio: "l'isola siamo noi, non cercate altrove"). Allo scadere del tempo un planning di Escape si attiverà e i superstiti delle battaglie potranno rientrare all'isola.
Tutta la vicenda è seguita dalla voce narrante di uno dei piloti, Ryo, il quale racconta con grande malinconia il sacrificio fatto per la pace degli altri. Il timer della missione è un vero ago nel petto e crea una tensione immensa. Molto bello il transfer emotivo che da, soprattutto, l'uso della voce del personaggio come narratore non onnisciente, che lascia allo spettatore il ruolo di osservatore superiore.

Fine parte contenente spoiler

La caratterizzazione dei personaggi è meno intensa di quella della serie. Del resto non c'era tempo, è solo un episodio, però per quel poco che è stato fatto, l'introspezione è ben congegnata. E' bello capire come mai Soushi diventa il gelido stratega che deve dire a Kazuki che un Fafner vale più di un pilota e la sua evoluzione per raggiungere la maturità di dire: <i>"Si, posso essere io il comandante tattico nel Sigfrido"</i>. E' davvero uno dei più grandi pregi di questo special e lo rende senza dubbio meritevole di visione.

Le musiche sono meste e in linea con quello che sta accadendo. I disegni non si discostano da quelli della serie (i vecchi modelli di divise però, devo dire, mi piacevano di più); ovviamente il mecha design ha lo stesso livello quindi non servono ulteriori commenti in merito, anche perché qui i robottoni hanno un ruolo davvero marginale. Si, ci sono gli scontri, ma il punto focale sono le persone e quello che realizzano combattendo questa battaglia suicida per guadagnare tempo.
Concludendo, ne consiglio la visione, anche se obiettivamente lascia una grande malinconia.