logo AnimeClick.it


Tutte 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10


 3
alex di gemini

Episodi visti: 47/47 --- Voto 8
Era l'estate dell' '87 quando, sule reti Fininvest, dominate sportivamente da calcio e pallavolo, apparve il più improbabile dei cartoni animati, uno sul golf! D'accordo che in America e in Giappone è uno sport molto amato, ma qui da noi, oggi come ieri, non vi è certo molta considerazione per putter e driver. Per non parlare del protagonista, basso, tarchiato, ma simpatico, manco a dirlo orfano di padre, l'ideale per essere il comprimario bonaccione nel terzetto di una serie robotica, ma farne il protagonista di una serie ce ne corre. Eppure...

Un anime che vale una psicoterapia: non posso definire in altro modo "Tutti in campo con Lotti". Niente come lui è in grado, infatti, di polverizzare i tanti luoghi comuni sul golf come sport noioso, per vecchietti, d'elite, in una parola per nulla interessante. Grazie a Lotti mi sono appassionato fin da quando ero un bambino di neanche dieci anni e il "vizio" mi è rimasto.
Essendo tratto da un manga di Tetsuya Chiba, l'autore del leggendario "Rocky Joe", non poteva mancare certo il tema della sofferenza, della lotta, della crescita, e infatti Lotti avrà molto da penare per migliorare continuamente per superare sé stesso e i suoi limiti, non riposarsi sugli allori, scoprire i mille trucchi per migliorare a golf. Ma anche per scoprire dolorosamente come in uno sport dove molto è lasciato alla buona volontà dei giocatori, data la non certo pressante presenza degli arbitri, si possano compiere tantissime scorrettezze. Come dimenticare l'episodio in cui, pur di non abbandonare un torneo, gioca con 39 di febbre? O il percorso giocato con Buster, il cosiddetto Killer del golf che, talent scout all'incontrario, ha bruciato sul nascere tanti giovani aspiranti? E' stata una battaglia più che una partita di golf. Certo non siamo ai livelli de "I Cavalieri dello zodiaco" che avrei scoperto pochi anni dopo, ma l'impegno di Lotti è stato comunque molto educativo.
Un altro grande insegnamento della serie è proprio questo: non bastano il talento, la sfortuna sfacciata e la guida di un grande allenatore, perché l'appoggio della famiglia e soprattutto l'impegno e la passione sono necessari per diventare dei campioni. A differenza di Rocky, infatti, Lotti è orfano di padre, nonché fratello maggiore di altri tre fratelli, e sa che dovrà diventare un ricco campione non per i soldi ma per essere un capofamiglia responsabile e dare agli altri una vita migliore. Mitici a questo riguardo i coprimazza con i ritratti dei suoi cari.
Scommessa nella scommessa, poi, viene data a Lotti una fortuna sfacciata, grazie alla quale riesce a compiere i tiri più incredibili. Eppure, anche se "il destino lo aiuterà", esso non basterà mai a farlo vincere, e lui mostrerà maturità ed equilibrio nel non lasciarsi andare a credere ciecamente nella fortuna. Già, al contrario di "Tommy la stella dei Giants", con i suoi allenamenti maniacali in stile tortura e la ricerca continua dell'impossibile perfezione.
Trovo che la storia di Lotti sia simile a quella di "Rocky Joe" e di "Jenny la tennista": tre ragazzi normali ma che non sanno di possedere un grande talento per uno sport, e sarà solo l'incontro casuale con un grande allenatore che scoprirà al volo i loro talenti che permetterà loro di diventare campioni: anche nella realtà ho visto capitare questo, ve lo garantisco.
La grafica è buona, oserei dire superiore alla sua epoca, e la caratterizzazione dei personaggi davvero buona, tanto che ti verrebbe voglia di incontrare gli avversari leali in una partita reale.

Geniale, poi, l'idea di collocare a fine episodio un angolo in cui un esperto competente spiegava in modo semplice e accattivante il golf e le sue regole.
Splendida la sigla italiana, una che ti resta dentro e che non potrò mai dimenticare: ottima musica e testo, e quell'inizio splendido in cui ti esaltavi a vedere l'ampio campo e il tiro possente di Lotti. Decisamente sopra alla media del periodo.
Un complimento infine alla scelta del titolo, davvero azzeccato perché ti senti davvero trascinato in campo con lui. Non è facile che i titoli italiani siano migliori dei giapponesi, ma vi sareste immaginati cosa sarebbe successo con un: "Speriamo che domani sia sereno?"
In conclusione trovo che Lotti sia un vero gioiellino, un opera minore di Chiba ma che ci mostra quanto un'opera minore possa essere ben fatta e dare molto.
Voto finale: un meritatissimo otto per un' opera che non ha perso smalto dopo tanti anni.


 2
npepataecozz

Episodi visti: 47/47 --- Voto 6
Come accennato da qualcuno quest'anime rappresenta un ricordo d'infanzia. In un periodo in cui il genere sportivo la faceva da padrona o quasi, apparve un po' in sordina questo "Tutti in campo con Lotti", dedicato al gioco del golf. Non era certamente la cosa più bella mai vista in circolazione, ma devo ammettere che è riuscito a farmi avvicinare ad uno sport che non conoscevo affatto.
Il modo di vedere come soffia il vento strappando dei fili d'erba, i colpi impossibili lanciati con mazze improbabili a quei tempi mi avevano davvero entusiasmato. Ne ho, dunque, un buon ricordo anche se legato ad una fascia di età in cui certe cose si potevano semplicemente accettare con un sorriso; obiettivamente non era poi sto granché.


 1
kitaniano

Episodi visti: 47/47 --- Voto 7
Un ragazzo bruttino, basso, piuttosto tarchiato, buona forchetta, di bassa estrazione sociale scopre per caso di avere del talento nello sport più snob e classista mai inventato: il golf. Si impegnerà per diventare un giocatore professionista e sistemare così la sua famiglia. Questo piccolo grande eroe, di nome Lotti, è il protagonista di Tutti in campo con Lotti, serie piacevole e atipica appunto perché incentrata su una attività sportiva d’élite come il golf, poca considerato dai media e difficilmente in grado di conquistare i ragazzi.

Tra i meriti di questo anime c’è quello, non dico di appassionare (un po’ di voglia di provare a giocare la fa venire), ma di far conoscere questo sport anche grazie alle precise spiegazioni delle regole date nei finali degli episodi. Di cancellare lo stereotipo golf uguale noia mostrando le avvincenti sfide di Lotti con avversari sempre più forti. Tra i quali c’è anche un golfista di colore (prima di Tiger Woods...).
Il disegno non è particolarmente elaborato, tanto da poter far sembrare l’anime più vecchio di quello che in realtà non sia (è stato realizzato a metà degli anni Ottanta). Carina però la descrizione dei vari campi da golf. La sigla italiana è una di quelle diventate di culto. Per il resto le musiche non sono tra quelle che aggiungono qualcosa.
La trama è piuttosto semplice, lineare, senza particolari scossoni. E anche la caratterizzazione dei personaggi è poco ricercata. Il protagonista è goffo (il suo verso prima di colpire la pallina con la mazza, <i>”spa-ghe-tti”</i> è entrato nell’immaginario collettivo), ma simpatico. Si fa davvero il tifo per lui proprio perché non perfettino (come invece Holly in “Holly e Benji”, per fare un esempio di anime sportivo.)

Insomma un anime non certo eccezionale, ma sicuramente godibile. Da ricordare un particolare: si ispira a un manga di Tetsuya Chiba, il grande disegnatore del meraviglioso “Rocky Joe”. Nient’altro a che vedere con quell’immenso capolavoro, ma Tutti in campo con Lotti è comunque una serie consigliabile.

simona

 0
simona

Episodi visti: 47/47 --- Voto 8
Tutti in campo con Lotti lo ricordo come un cartone molto simpatico e gradevole, dove si mettevano in risalto, a parte il valore sportivo, le tematiche della famiglia e del coraggio oltre che valori come quello della voglia di crederci sempre e di non mollare mai di fronte alle difficoltà e della forza dell'ottimismo attraverso il quale si può arrivare a raggiungere il proprio obiettivo. Ricordo che in questa serie mi divertivano tanto le buffe posizioni che il protagonista assumeva per scegliere le traiettorie e il legno da utilizzare per colpire la palla. Una anime consigliato.


 0
roooo83

Episodi visti: 47/47 --- Voto 8
Tutti in campo con Lotti è un anime che ricordo davvero con piacere e nostalgia, in quanto ha fatto parte della mia infanzia e mi ha regalato davvero tanti pomeriggi di piacevole compagnia, grazie all'innata simpatia del protagonista. Lotti non è il solito belloccio, tutto muscoli e divo delle ragazze. E' un ragazzo molto comune, piuttosto basso e un po' robusto, dal carattere forte e allegro. Si prende cura dei suoi fratellini, dato che è il fratello maggiore, e lavora nel negozio di famiglia per aiutare sua madre, dopo la morte prematura del papà, in un incidente. Un giorno s'imbatte in uno sport bellissimo, come quello del golf, ed inizia così a praticarlo. Piano piano se ne innamora, e dopo molti sforzi riuscirà a diventare abbastanza bravo da prendersi le meritate soddisfazioni. Le partite di golf sono molto belle e appassionanti, e si svolgono su panorami degni di nota. Per essere una serie vecchiotta, è davvero un gioiellino. Forse non troppo in generale, ma restando nell'ambito degli anime sportivi, e trattandosi del golf, uno sport di cui non si fanno molti anime, (a mente fredda mi viene in mente soltanto "Dan Doh!!") vale la pena vederlo. Anche solo per poter apprezzare lo stile dei cartoni di un tempo, quando i disegni non erano proprio eccelsi, ma bastava una buona trama a far filare l'intera opera.


 2
ALUCARD80

Episodi visti: 47/47 --- Voto 7
Se non perché creato dagli stessi autori del mitico Rocky Joe, Tutti in campo con Lotti è la classica dimostrazione che se studiato con attenzione e impostato secondo alcuni giusti criteri, qualsiasi anime che tratta sport può attirare l’attenzione di un pubblico eterogeneo di varie fasce d’età, sia maschi che femmine, indipendentemente dal tipo di sport su cui è incentrato.
Con tutta probabilità la maggior parte delle persone che si sono godute questo buon titolo degli anni ottanta erano più che neofite riguardo il (tutt’oggi) poco noto mondo di “nicchia” del golf; uno sport facilmente etichettato come esclusiva attività per persone più che benestanti, idea che al giorno d’oggi non è cambiata affatto, e per certi versi non è del tutto falsa.
Ma in fondo i “cartoni animati” servono anche a sognare, divertire e far vivere qualcosa di diverso oltre che viaggiare con la fantasia.
Tutti in campo con Lotti riesce, grazie allo spirito d’abnegazione, al desiderio di sfondare e allo spirito combattivo (che tanto anima e rende unici gli ideali degli anime giapponesi) a rendere il mondo del golf più accessibile a tutti, addirittura dal punto di vista delle regole, oltre a riuscire a trasmettere anche una certa adrenalina e passione incondizionata. Potremmo dire che è lo stesso lavoro di “avvicinamento” intrapreso dal meraviglioso Hikaru No Go di Obata nei confronti del Go, sport inteso come dama o scacchi, prettamente orientale e poco conosciuto in occidente.

Per quanto mi riguarda, ho amato questo anime per la sua schiettezza e il tratto grafico, capace di rendere ottimamente protagonisti simpatici e davvero divertenti.
Come sempre accade quando si propone un paragone con dei prodotti odierni, i contenuti di questo potrebbero ad ogni modo suscitare alcune perplessità; qualche scena che vent’anni fa poteva sembrare drammatica, oggi magari strapperebbe qualche sorriso, ma questo fa parte dell’evoluzione degli anime, e il sorriso che a me potrebbe sfuggire sarebbe più che altro di gratitudine per un periodo davvero d’oro dell’animazione, ma mai di scherno.

La trama parla di Lotti, un ragazzo tutto tranne che bello fisicamente, apparentemente poco adatto per lo sport del golf. Tuttavia con il passare degli episodi e con il progredire della sua giovane carriera, Lotti si dimostrerà oltre ad essere una persona allegra, solare, gioviale, sempre pronta a scherzare e soprattutto sportivissima, con un tremendo debole per il cibo, anche un golfista dotato di un certo talento e capace di affrontare avversari di tutti i generi, uscendone sempre a testa alta.
La celebre frase “spa-ghe-tti”, atta a trovare la giusta concentrazione prima di colpire la pallina da golf con l’apposito ferro è tutt’oggi citata in numerose occasioni, e suscita sempre sentimenti d’ilarità.
Tecnicamente non siamo di fronte ad un capolavoro, su questo non ci piove: i colori sono forse il punto forte di tutto il comparto artistico, compresi gli sfondi adatti all’ambientazione dell’anime (se così non fosse stato ne sarebbe scaturito una sorta di “dramma tecnico”, poiché un anime basato sul golf a mio parere necessita assolutamente di larghe vedute e profonde prospettive d’insieme che abbraccino spazi sterminati). Probabilmente la parte migliore dell’anime sono i dialoghi, di cui non conosco affatto la versione originale, ma che doppiati in italiano fecero al tempo una discreta figura, risultando divertenti e più che apprezzabili.
Insomma, una piccola chicca per gli appassionati degli anime di un tempo, sicuramente non imperdibile, ma da considerare.


 1
demone dell'oscurità

Episodi visti: 47/47 --- Voto 10
Quando ancora Tiger Woods si poteva ritenere un principiante ecco che esisteva già un campione come lotti!

Un cartone che esprime tutto quello che può essere un ragazzo che si avvicina al mondo del golf, tra mazze, palline, buche e avversari, nonché campi di gioco partite sempre più difficili ed entusiasmanti.

Il verso quando tira "spaghetti" può essere visto come un lato comico da non considerare più di tanto, ma una cosa è certa, chiunque se si impegna in qualcosa, al di là dell'importanza che ha, riesce eccome.

Difatti qui si vede un principiante senza infamia e senza lode che si appresta ad imparare la sottile arte di questo sport, ogni volta accompagnato da schede che ne illustrano il campo, la velocità del vento e l'esecuzione del colpo che bisogna dare con le varie mazze.

Ma pian piano il buontempone protagonista acquisisce una grande sicurezza dei suoi mezzi senza mai avere paura della sconfitta, che può essere vista come un'ulteriore lezione di vita.

Tra le altre cose non ci si aspetterebbe mai da un ragazzo taanto cicciotello e pacioccone che arrivasse a vincere un trofeo di golf importantissimo.

Uno spoiler certo posso rivelarvelo: se comincia a cambiare il colore del maglioncino che porta addosso diventa un avversario pericolosissimo (mi pare ne cambi tre durante la serie, se non ricordo male, portando qualcosa di diverso solo in allenamento o fuori dai campi) !

Riesce nell'impresa di battere alla fine anche campioni che usano trucchi davvero scorretti.

Siccome per tradizione giapponese lo sport è un valore alto per tradizione le scorrettezze cedono sempre il passo all'onestà e all'impegno, oltre che all'orgoglio.

Quest'ultime parole già trite e ritrite all'interno di altri anime sportivi e perchè no, anche per gli shonen.

Ma qui si potrebbe fare il paragone con gigi la trottola, anche se non si è particolarmente disposti o dotati di qualche virtù, l'impegno cancella queste referenze, facendo raggiungere traguardi inimmaginabili.

Così può essere vista a mio avviso la trama di questo cartone, da vedere, ma è da tanto che non fanno qualche bella replichetta in TV, se la faranno, come direbbe lo zio Gerry Scotti, buttate il telecomando!


 2
Aduskiev

Episodi visti: 47/47 --- Voto 7
“Ashita Tenki Ni Naare” (Speriamo che domani sia sereno, 1985) viene importato in Italia da Fininvest nel 1987 ed ha un inaspettato successo. Tradotto con “Tutti in campo con Lotti” questo anime dedicato al golf sembrava, sulle prime, avere ben poche chance di affermarsi nel folto panorama animato della fine degli anni 80. Erano gli anni di maghette e kiss me licia, e lo sport veniva inquadrato da due grandi big : Holly e Benji ; Mila e Shiro. Calcio e pallavolo la facevano da sovrani, l’uno per i maschietti l’altro per le femminucce, basta. Il panorama sportivo pareva davvero saturo. Eppure, questo sport asessuato, quasi completamente sconosciuto in Italia e sicuramente non seguito (nella mia vita non ho mai visto una rete pubblica italiana trasmettere un incontro di golf, e si che, in motli paesi, il PGA è seguito quanto i mondiali di calcio) riesce a imporsi come popolarità nei cuori di noi bambini e anche in molti adulti.
Per capire Lotti (Taiyo) dobbiamo prima di tutto parlare dei suoi papà. La matita che lo crea è quella di Chiba Tetsuya (Rocky Joe, io sono Tappei!) un mangaka che dagli anni 70 fino alla metà degli anni 80 ha regalato molte serie fortunate al Sol Levante. Lo scripting viene invece affidato a : Keiji Terui (Dragonball) e soprattutto a Saburo Ebinuma, responsabile dello screenplay (il direttore alla fotografia) di Holly e Benji, guarda a caso importato assieme al regista : Hiroyoshi Mistunobi sceneggiatore e regista della medesima serie. Un team di esperti di anime sportivi dunque, che si mette subito al lavoro per creare un prodotto efficace, riuscendoci.
La trama non è di quelle che fanno scalpore. Prima di tutto, Lotti spiega le regole di uno sport che gli italiani non conoscono e percorre le varie buche vivendo infiniti drammi ad ogni bunker, ad ogni pallina che rimbalza sul green. Un po’ ridicolo in effetti, visto con gli occhi del 2009, ma che all’epoca riuscì comunque ad imporsi, complice alla frase che urlava mentre si apprestava a battere la pallina dal tee : SPAAA-GHEEEE-TTIIIIII!!!!. Un vero tormentone. Forse fu all’epoca più questa frase che l’anime in se ad avere successo, tanto che i riferimenti a questa produzione sono innumerevoli in centinaia di parodie che ancora oggi circolano su youtube, di fortunati o sfortunati (punti di vista) imitatori del piccolo golfista.
Il carattere di Lotti è di quelli che piacciono, sincero, leale, sportivo con tutti, anche con avversari che cercano in tutti i modi di barare : si va da quello che lo distrae ogni volta che tira facendogli ombra ed asserendo “Ma come non sai che in questa stagione le ombre si allungano?” fino a quelli più sfacciati che arrivano a sostituire le palline quando cadono in posizioni scomode. Con tutti loro Lotti combatte in modo feroce, ma sempre sportivamente, a volte però rendendo pan per focaccia, come appunto all’uomo dalla lunga ombra, che Lotti contrasta a starnuti. Il personaggio è comunque parecchio diverso dagli eroi sportivi che siamo abituati a conoscere. È bruttino, grassottello, impacciato, spesso maldestro e genera subito un’ondata di simpatia.
Una curiosità : molti di voi si saranno chiesti chi erano quelle tizie col velo in testa e la tuta da meccanico che accompagnavano Lotti nelle sue buche. Ebbene in Giappone i caddy sono tutti donne e quella è la loro divisa, o meglio lo era negli anni ottanta, oggi sostituita da un più sobrio ed austero tailleour. Il motivo del velo in testa mi è ignoto. Alcune fonti parlano del fatto che serva a non far svolazzare le permanenti delle ragazze che potrebbero distrarre il golfista. Ma non sono attendibili e mi sembra una spiegazione un po’ campata per aria.
Il disegno è bruttino, molto anni 70, calcolando che però siamo nel pieno degli anni 80. Male le luci, male i personaggi, si salvano solo gli sfondi, che riprendono con tinte tenui una natura impostata, geometrica, tipica dei campi da golf e dell’occidente, così diversa dal concetto di “natura” orientale.
Concludiamo dicendo che Lotti, è stato per molti di noi un grande piccolo eroe, col quale era facile immedesimarsi, per il suo fare un po’ irruento e per il suo aspetto tutt’altro che belloccio. Con una frase che ha conquistato l’Italia, Lotti ci guarda dagli anni'80, sperando che qualcuno voglia ancora interessarsi alle sue gesta sul green. Sette.

alex di gemini

 0
alex di gemini

Episodi visti: 42/47 --- Voto 8
Non posso non dedicare un saluto a questo piccolo gioiello che, dopo 20 anni da quella mitica estate 87 mi fa ancora piacere rivedere Più che un cartone è una psicoterapia che distrugge con facilità i tanti pregiudizi sul golf: che sia uno sport noioso, per gente ricca e anziana. Tutt’altro: è appassionante, in cui non sai mai cosa possa succedere adatto ai giovani. Ti appassiona e ti fa venir voglia d’iniziare a giocare Eppoi ti spiega tutto su regole e storia di questo sport Ti insegna ad affrontare la vita con coraggio e determinazione, del resto Lotti è pure orfano e il nome è tutto un programma e ti viene voglia d’esser in campo anche tu Geniale aver creato un cartone su uno sport così all’apparenza poco spettacolare con tanto di protagonista basso e tarchiato Un difetto è che la sua tecnica è agli antipodi di tommy la stella dei giaiants: non più allenamenti ai limiti del maniacale e della tortura per la perfezione della tecnica. Qui, al contrario, si basa tutto sulla fortuna
Una menzione per la sigla italiana: ai suoi tempi fu addirittura una hit con alte vendite e devo dire che è proprio bella, anche dopo tanti anni e spiega bene il mondo di lotti e i rapporti col pubblico dell’anime: hai proprio voglia di scender in campo anche tu

soul_of_demon

 0
soul_of_demon

Episodi visti: 47/47 --- Voto 7
Anime di vecchia data incentrato sul golf .
In patria i 47 episodi di cui si compone la serie sono stati trasmessi fra l'ottobre del 1984 ed il settembre del 1985, mentre in Italia è stato trasmesso da Italia 1 a partire dal 1987 fino agli anni novanta.

Il cartone animato risulta un pò noioso e ripetitivo ma nel suo complesso bello.
Lotti è un ragazzo molto giovane e povero che lavora per sostenere i fratelli insieme alla madre.Un giorno prova a giocare a gol per vincere una sfida e da li parte la rincorsa a diventare un campione per sistemare la sua famiglia
il protagonista risulta un pò goffo sempre simpatico e pieno di energie e buona volontà
Cartone sicuramente da guardare in ricordo degli anni passati e per gli argomenti nobili trattati.


Diretto da Hiroyoshi Mitsunobu, si ispira all'omonimo manga di Tetsuya Chiba. Lotti, il protagonista, è un ragazzo giocatore di golf. Nella versione italiana è doppiato da Massimiliano Manfredi, mentre la sigla è cantata da Manuel De Peppe, musica Enzo Draghi e testo di Alinvest.

Nagi

 0
Nagi

Episodi visti: 47/47 --- Voto 7
Un anime senza dubbio particolare... nei primi 20 episodi il personaggio di lotti ha un carattere insopportabile... viene quasi la voglia di smettere di vederla sta serie...ma poi nella sencoda parte quando ormai acquisite le tecniche per giocare...si fanno i tornei e qui vederlo diviene molto piacevole... colpi fantastici... tipo in buca con colpo solo!!!... un altro aspetto fastidioso però è che la pallina di lotti quando è vicina alla buca cade sempre... in buca appunto... e questo succede un sacco di volte invece agli avversari succede sempre il contrario, per non parlare poi della solita storia della famiglia povera e sfascaita per la morte del padre in un incidente... a voler suscitae pietismo... insomma un'anime pieno di luci ed ombre e anche un bel pò vecchiotto ma un 7 per per gli buon intenti se lo merita...