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Nagisa98

Episodi visti: 26/26 --- Voto 7,5
“Mahou Shoujo Lyrical Nanoha StrikerS” è la terza e ultima stagione dedicata alla famosa maghetta ideata da Akiyuki Shinbou. Andata in onda nel 2007, la serie si compone stavolta di ventisei episodi, ed è sempre diretta da Keizo Kusakawa e realizzata dallo studio Seven Arcs.

La storia comincia dieci anni dopo gli eventi di “A’s” e si svolge in un’ambientazione del tutto rinnovata. Nanoha, con le altre sue compagne, è infatti entrata a far parte dell’esercito e si occupa dell’addestramento di nuove reclute. Tra queste, i cadetti Subaru, Teana, Caro ed Erio rivestiranno il ruolo di personaggi principali e muoveranno i primi passi all’interno della Sesta Divisione Mobile creata da Hayate, ormai Tenente Colonnello.

Sebbene “Mahou Shoujo Lyrical Nanoha” sia nato come majokko dalle caratteristiche un po’ particolari, devo dire di non aver completamente disprezzato il nuovo setting conferito a questa terza stagione: l’azione e il combattimento su cui si è deciso di puntare a scapito dell’elemento magico prettamente fanciullesco ha in effetti portato una ventata d’aria fresca all’interno dell’universo di Nanoha e compagni. Vedere questi ultimi cresciuti e con una carriera ormai definita, d’altro canto, è una di quelle soddisfazioni che è difficile avere nella maggior parte delle serie animate.
Insomma, nelle prime battute dell’opera l’entusiasmo era davvero tanto: peccato però che con il proseguire degli episodi non sia andato tutto per il verso giusto.

Partiamo innanzitutto dalla storia e dall’impostazione narrativa: la prima parte dell’anime si concentra essenzialmente sull’addestramento delle nuove reclute e sull’introduzione dei vari personaggi; seppur pacata e priva di colpi di scena, essa si rivela dunque abbastanza gradevole e scorre senza intoppi. Nella seconda parte, invece, iniziano a comparire i nemici principali di questa stagione, e le minacce ai nostri protagonisti si concretizzano finalmente in vere battaglie. I complotti e le rivelazioni che si susseguono in questo contesto sono senza dubbio interessanti, ma non possiedono certo lo stesso mordente dei casi affrontati nelle serie precedenti. Lo stesso discorso può essere fatto per i vari scontri, i quali sono meno epici di quelli cui eravamo abituati e ricorrono spesso ad espedienti di dubbio gusto (armature succinte e draghi giganti che combattono come mecha, per fare qualche esempio).

Il più grande difetto di “StrikerS”, a mio parere, è rappresentato dall’eccessiva mole di personaggi di cui facciamo conoscenza. Se precedentemente avevo lodato “Nanoha” per l’ottimo approfondimento che riservava ad ogni membro del suo folto cast, a questo giro devo purtroppo fare il discorso opposto: i nomi e volti introdotti nell’opera sono davvero troppi, e quelli caratterizzati a dovere si contano praticamente sulle dita di una mano. Se Teana e Subaru godono di un’introspezione adeguata, stessa cosa non si può dire per i loro compagni Caro ed Erio, e tanto meno per gli antagonisti. Questi ultimi, in particolare, sono così tanti da formare un gruppo quasi anonimo. Come se non bastasse, anche molti dei personaggi che già conoscevamo (ad esempio Yuno o Arf, che ora è diventata una bambina - perché?) sono stati lasciati completamente in disparte.

Altra nota dolente è costituita dal comparto visivo: se disegni e animazioni si attestano su livelli discreti nei primi episodi, verso la fine dell’anime si assiste a un calo qualitativo per nulla trascurabile. I combattimenti importanti, che proprio si concentrano nell’ultima parte dell’opera, vengono in questo modo penalizzati parecchio. Inguardabile è anche la CG utilizzata per rappresentare i vari mezzi militari, come ad esempio navi o elicotteri. Le musiche di Hiroaki Sano, per fortuna, si confermano ancora una volta uno dei punti forti della saga, così come le varie sigle e l’insert song.

In definitiva, “Mahou Shoujo Lyrical Nanoha StrikerS” si conferma purtroppo la stagione più debole tra le tre, a causa dei suoi alti e bassi a livello di contenuti, comparto tecnico e personaggi. Una serie sicuramente promossa, ma che stenta a reggere il confronto con i suoi predecessori.


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Otaku moderato

Episodi visti: 26/26 --- Voto 8,5
<b>Attenzione: la recensione contiene spoiler</b>

Scontri fra dispositivi tecnologici, navi da guerra, burocrazia governativa, reparti d’investigazione, mondi futuristici e molto altro sono elementi che tecnicamente si troverebbero negli anime mecha e sci-fi, ma, se tutto questo riguardasse un anime di genere maho shojo, funzionerebbe? Questo è il caso della saga di “Maho Shojo Lyrical Nanoha”, serie maho shojo che nel 2004 fece una grande fortuna presentando personaggi dolci quanto determinati uniti a contesti tipici di un anime maturo e fantascientifico, uniti poi a battaglie, ambientazioni e situazioni che richiamano elementi del genere sci-fi, unito, quando serve, agli elementi di commedia, slice of life e dolcezza tipici dei maho shojo. Un connubio che tecnicamente non funziona, ma la saga di Nanoha ce l’ha fatta, permettendo l’uscita di un sequel (“A’s”) l’anno seguente.
E quindi eccoci qui, alla terza serie, “Strikers”.

Passati quattro anni dagli avvenimenti di “A’s”, troviamo Nanoha tra le file del TSAB, divenuta capitano, insieme ai suo amici di Mid-Childa conosciuti nelle sue precedenti avventure, tra cui ovviamente la sua cara amica Fate, ora investigatrice.
Da tempo però la TSAB è sulle tracce di Jail Scaglietti, pericoloso scienziato criminale, che ha avuto dei precedenti nell’uso dei Lost Logia, e che ora mira a una nuova serie di esemplari chiamati Reliquie (Fate inoltre lo cerca perché fu coinvolto nel sinistro “Project Fate” avviato da Precia Testarossa), e a tal riguardo Hayate, ora colonello, fonda la 6° Divisione Mobile, dove militano anche i Wolkenritter e che ha l’appoggio di Chrono, ora ammiraglio. Tuttavia servono nuovi membri, e nella divisione entreranno quattro giovani cadetti presi in custodia da Nanoha e Fate e addestrati da loro stesse, ovvero: per Nanoha (Team Stars) abbiamo Subaru Nakajima (la cui sorella maggiore Ginga fa parte di un battaglione), specializzata nel combattimento ravvicinato, e Teana Lenster, esperta nello scontro a distanza, due tipe molto determinate e molto affiatate, pur non mancando di battibeccare in alcune occasioni, specialmente in missione; per Fate (Team Lightning) abbiamo i piccoli Caro Ru Lushe, piccola maga esperta nelle magie di evocazione, e Erio Mondial, esperto giovane mago.
La serie quindi alterna momenti dedicati all’addestramento e al legame che si instaurerà fra i membri del battaglione, specialmente fra i nuovi arrivati del cast, e la futura battaglia con il pericoloso Scaglietti e il suo esercito di Cyborg Numbers, nella caccia alle Reliquie; la situazione si movimenterà non poco per via dell’ingresso in scena dell’evocatrice Lutecia e della misteriosa piccola Vivio, la quale darà una vera e propria scossa alla vita di Nanoha e Fate.

“Strikers” mantiene tutti gli elementi che hanno caratterizzato le serie precedenti, potenziandole con una caratterizzazione nonché un eccezionale approfondimento di tutti i personaggi, sia della vecchia guarda, come una Vita molto attaccata ai suoi nuovi amici tra cui Nanoha, sia di Nanoha, molto più matura e saggia, data anche la crescita, pur non mancando di mostrare quando serve la sua solita allegria e dolcezza, sia di Fate, che alterna momenti di saggezza, determinazione, serietà, dolcezza e disponibilità, ma anche dei nuovi arrivati, come Subaru e Teana che, pur battibeccando spesso, sanno essere molto affiatate, ed Erio, che sa essere molto simpatico e con la testa a posto nonostante sia l’unico maschio del gruppo (quindi niente panico per le gag tipiche di un harem). E’ un universo molto articolato, non solo negli scenari ma anche nel sistema in cui si muove (dove purtroppo ci sarà anche del marcio) con retroscena molto intriganti e profondi (come il sinistro passato delle reclute oppure un drammatico episodio su Nanoha capitatole in passato).
Ovviamente si arriva alle scene d’azione e di combattimento tipiche di un anime mecha/sci-fi che hanno caratterizzato le precedenti serie, come scontri mordi e fuggi, arrivando a novità come sparatorie, zuffe e scontri fra esseri giganteschi, arrivando addirittura agli assalti a convogli, edifici e fortezze volanti, e battaglie contro decine di soldati nemici, il tutto a suon di tecniche magiche via via sempre più intense, sia con quelle dei nuovi personaggi sia in versione potenziata per i precedenti protagonisti, tra cui ovviamente Nanoha e Fate.
Non mancheranno ovviamente episodi dove regna la calma e il divertimento, dove si approfondiranno i legami fra i personaggi, menzionando ovviamente il legame fra Nanoha e Fate, sempre più vicino a qualcosa di più di una semplice amicizia, dato il fatto che le due abitano insieme in una casa con una camera sola e complice il fatto che arriveranno a prendersi cura della piccola Vivio (che avrà un ruolo fatale nelle battute finali), creando una sorta di famiglia (ovviamente non voglio vedere questa serie come propaganda alle discutibili mode di famiglia attuali, dal momento che questa è ovviamente finzione, e voglio che venga vista come tale, senza dare stimoli micidiali che possano influenzare male chi guarda).

Poco da dire in ambito grafico e sonoro, che riesce a fare bene il proprio dovere, con ottime animazioni, nonostante la serie dura il doppio delle precedenti (ovvero ventisei episodi contro i tredici delle precedenti), doppiaggi molto azzeccati e musiche ben inserite, complici le energiche opening e le dolcissime ending.

Se ormai amate i personaggi di questo articolato universo e non avete paura di vederli muovere in un nuovo e adulto contesto, allora vedete questo nuovo capitolo di “Maho Shojo Lyrical Nanoha”. Non ve ne pentirete.


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Swordman

Episodi visti: 26/26 --- Voto 8
Piccole maghette crescono, si fanno esperte e poi tramandano le abilità e gli ideali alla nuova generazione. Un certo andare delle cose che, oltre a simboleggiare l'evoluzione del genere majokko nel panorama dell'animazione giapponese, rappresenta a pieno titolo la collocazione e la funzione che Mahou Shoujo Lyrical Nanoha StrikerS assume nel contesto della saga animata di Nanoha.

Divenuta con la serie Strikers una trilogia, la saga di Nanoha si presenta al pubblico con una nuova veste e con un ampio rinnovamento nei personaggi e nell'ambientazione. Forti di una buona dose di gradimento da parte dei fan e di un maggior numero di episodi a disposizione (26 conto i 13 di ciascuna delle due serie precedenti), gli autori mettono in scena una storia di più ampio respiro cercando al contempo di realizzare una frattura con il passato.
Ecco dunque arrivare dei nuovi protagonisti, ovvero le quattro reclute aspiranti Strikers (termine che sottintende la figura del "risolutore", evoluzione del precedente Ace): Subaru Nakajima, energica esperta della lotta corpo a corpo, entrata nelle forze armate per seguire le orme del suo idolo Nanoha; Teana Lanster, tiratrice nonché stratega aspirante ufficiale; Caro Ru Lushe, giovanissima evocatrice di draghi; Erio Mondial, pupillo di Fate dalle origini sconosciute. Sono queste le principali new entry (che potrete vedere nelle immagini immediatamente a seguire) della storia, delle quali la serie punta a seguire l'evoluzione da reclute inesperte a maghi forti e preparati.

Evoluzione che però riguarda non solo personaggi, ma anche l'essenza stessa dell'anime, che da un basilare majokko, via via sensibilmente rielaborato con vari elementi, tematiche e atmosfere, si dirige, anche abbastanza spedito, dalle parti dello shounen d'azione. La "magia", sempre che la si voglia considerare tale, è ora sempre più manifestata attraverso strumenti tecnologici, spesso armi avanzatissime o magari laboratori scientifici d'avanguardia e intelligenze artificiali più o meno complesse. Ne derivano scontri che di magico han ben poco, ma che si collocano più dalle parti di un Dragon Ball Z condito con un po' di The King of Fighters.
Il tutto non è necessariamente un male, anzi, ma un po' si sente l'assenza degli elementi fantastici dei precedenti capitoli. Certamente la vena più puramente majokko non è abbandonata (Nanoha, ma anche Fate, come personaggi ne sono un baluardo), ma da registrare ci sono anche maggiori concessioni al fan-service, ecchi-trasformazioni inclusi.

In questo nuovo percorso gli autori rischiano però di perdere la bussola, ovvero di non riuscire ad approfondire a dovere i moltissimi personaggi di nuova introduzione, considerando oltretutto che (doverosamente) prosegue lo sviluppo caratteriale di tutti gli elementi della vecchia guardia. Alla fine però ci ritroviamo un cast con lungo elenco di illustri sconosciuti che rischierebbe di includere persino i nuovi Strikers se non ci fossero le eccezioni costituite da Subaru e Teana. Paradossale che a godere di un approfondimento maggiore rispetto a Erio e a Caro sia una figura piuttosto secondaria qual è Vice Granscenic, il pilota dell'elicottero che trasporta i nostri eroi sugli scenari d'intervento.
Ma se finora uno dei maggiori punti di forza della saga di Nanoha era stata la caratterizzazione dei personaggi con sfumature e contrasti generati non tanto dalla divisione tra "bene e male" quanto dalle motivazioni intime e personali che li portavano a scontrarsi, ora in StrikerS assistiamo a una divisione netta e volendo ben più semplificata: i buoni sono belli, gentili, rispettosi ed efficienti; gli avversari sono tali spesso più per mancanza di alternative che per altro oppure perché i loro burattinai, alla fine i veri malvagi, individui grotteschi, fetenti e possibilmente sadici, hanno detto loro di fare così. Un bianco contro nero che non arricchisce ulteriormente la serie. E poi i buoni son talmente belli e bravi che a volte tendono addirittura all'antipatia.
Mancano cioè elementi che portino del sano scompiglio e rompano un po' gli schemi: mancano insomma soggetti simili a un Fonzie, a un Naruto (anche con Sasuke al seguito al limite...), o a un Lelouch per dirla...

In un certo qual modo la tradizione della saga viene ripresa nei tempi con cui si svolge la serie StrikerS: essa parte abbastanza piano, quasi a riscaldare il motore, salvo uscire gradualmente alla distanza con ritmi anche incalzanti. Purtroppo nella prima parte soffre ancora di un'eccessiva lentezza, ma per fortuna dalla metà in poi l'ingranaggio si mette in moto, sicché intrighi, complotti, drammi e battaglie all'ultimo sangue che intratterranno lo spettatore con esplosioni, onde energetiche, Burn Knuckle a tradimento, fusioni e varie altre citazioni fino al sospirato e risolutivo climax.
Nella confezione tecnica generale tutto va al suo posto in modo ottimale: animazioni, effetti e colori scelti si attestano su buoni livelli. Giusto gli sfondi paiono a volte un po' poveri di elementi e leggermente anonimi nel complesso. La colonna sonora riprende molte delle arie che già si erano udite in passato con in più qualche nuova aggiunta e il consueto plus dato dalle opening ("Secret Ambition" e "Massive Wonders") cantate dall'irreprensibile Nana Mizuki, e con le dolci ending ("Hoshizora no Spica" e "Beautiful Amulet") eseguite da Yukari Tamura.
Ampiamente confermato quindi il cast di doppiaggio delle precedenti serie, cui si aggiungono nomi di un certo peso, come Chiwa Sato (Subaru), Marina Inoue (Erio) e Daisuke Ono.

Valutare Nanoha StrikerS non è stato facile. È una serie ambiziosa che prova a dare una potente sferzata a un brand divenuto in breve tempo molto popolare anche grazie all'essere già di per sé innovativo.
A fare un bilancio possiamo dire che gli Strikers falliscono sotto i colpi degli Ace della vecchia guardia, ovvero Nanoha e Fate, che reggono nel vero senso del termine la serie nella sua seconda parte. Chissà però che questa non sia un'impressione nata dalla pesante eredità del primo Nanoha e del superbo successivo A'S, che caricavano di troppe aspettative questo terzo StrikerS. Sarebbe quindi possibile che un ignaro spettatore che veda quest'anime all'oscuro dei suoi predecessori lo possa gradire senza alcun condizionamento.
Pur con diversi problemi, Mahou Shoujo Lyrical Nanoha Strikers rimane comunque una visione non trascurabile perché alla fine è sempre Nanoha, è realizzato più che discretamente nella tecnica e riesce a intrattenere e ad appassionare.


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Io, Lui, L' Altr

Episodi visti: 26/26 --- Voto 8
"Mahou Shoujo Lyrical Nanoha StrikerS" è il capitolo conclusivo della trilogia animata dedicata a Nanoha e compagni, a cui seguirà il "The Movie 1st", remake della prima serie, e di cui è stato annunciato il "The Movie 2nd" per l'anno 2012.
"StrikerS" si distacca dalle precedenti serie, lasciandosi definitivamente alle spalle il genere majokko, a mio avviso già quasi assente nella seconda serie "A's".

Storia
La storia riprende da quattro anni dopo la fine della seconda serie - tenete presente che già lì c'era stato un balzo di sei anni, quindi si potrebbe dire che sono passati dieci anni dagli avvenimenti narrati in "A's". Nanoha, Fate, Hayate e gli altri hanno continuato a lavorare per l'Agenzia, facendo carriera. Hayate riesce finalmente a creare un'unità d'élite ai suoi diretti comandi: ovviamente di quest'unità faranno parte Nanoha, Fate e i Cavalieri Guardiani di Hayate. Dietro alla creazione di questo gruppo (la Sesta Divisione Mobile) si nasconde però un obbiettivo ben preciso, di cui, inizialmente, solo Hayate sarà a conoscenza, all'interno della Divisione.
L'obbiettivo dell'antagonista, per la prima volta veramente malvagio, ma meno carismatico e ben realizzato rispetto ai precedenti, rimane indefinito molto a lungo, e anche alla fine risulta alquanto sfocato.
I poteri di tutti i personaggi delle serie precedenti saranno soggetti a limitazioni a causa di motivazioni politiche, e la politica stessa avrà un ruolo non indifferente in questa serie.
La storia si svolgerà interamente su Mid-Childia, il mondo d'origine dell'Agenzia, e si verrà a conoscenza della Santa Chiesa. Non mancheranno i colpi di scena, e le rivelazioni e le storie dei vari personaggi si intrecceranno abbastanza bene.
Problemi? Sì, ce ne sono. Alcuni avvenimenti e situazioni sono poco convincenti o non hanno una spiegazione, e ogni tanto si scade nel cliché. Vi avviso che, contrariamente a quanto visto nelle serie precedenti, si avranno combattimenti massivi, per arrivare, alla fine, a una sorta di guerra totale, che però non mi ha convinto del tutto.
Altra cosa da far notare, è che nelle prime due serie il finale era, per fare un paragone, un soave dolce dal meraviglioso retrogusto amaro. Mi spiego meglio. Accanto al risolversi della crisi che si era venuta a creare, si aveva un avvenimento triste che creava un contrasto emozionale nel finale: da un lato la felicità di aver evitato un collasso dimensionale, dall'altro la tristezza di avere perso qualcosa o qualcuno molto importante. Questo non succede in "StrikerS", quando invece poteva benissimo succedere. Non dico che deve per forza succedere qualcosa di brutto nel finale di una serie, ma quando questo caratterizza una saga, penso che sarebbe meglio mantenere quell'elemento caratteristico.

Personaggi
Vi è un intero treno di personaggi nuovi, in primis le quattro reclute che verranno addestrate da Nanoha, da Vita e, quando avrà il tempo, da Fate. Probabilmente a causa del loro numero, molti personaggi risultano, sì, ben costruiti, ma decisamente poco approfonditi. Ogni tanto alcuni loro comportamenti possono apparire un po' strani. Inoltre, si ha una distinzione troppo netta tra i personaggi delle precedenti due serie e quelli nuovi: i primi hanno uno spessore e un carisma notevole, mentre i secondi sono decisamente minori, non tanto per influenza sulla trama quanto per profondità.
Tra l'altro, personaggi fondamentali come Chrono, Yuuno e Arf vengono quasi completamente messi da parte. In particolare, Arf è diventata una bambina (?!). A questo non ho proprio trovato spiegazione: posso capire che assumeva l'aspetto di bambina per far sentire un po' più a loro agio i bambini che Fate accudiva. Arf è il famiglio di Fate e nelle prime due serie aveva l'aspetto di un'adulta, mentre Fate, in "StrikerS", si prende cura di alcuni bambini che hanno perso i genitori, due di questi saranno poi membri della Sesta Divisione Mobile, ma non ho proprio capito perché non è intervenuta a dare una mano sul campo. Posso capire Chrono, che è un ammiraglio e quindi non può lasciare il comando della nave, e Yuuno, che eccelle più nella ricerca che nel combattimento, ma lei? Che motivo aveva di restarsene in disparte?

Audio e colonna sonora
Anche qui si ha un calo rispetto alle prime due serie, ma è molto leggero, infatti le canzoni si mantengono su buoni livelli, pur non raggiungendo la qualità di quelle ascoltate in precedenza.

Disegni e animazioni
Altro calo. Se i disegni presi in sé per sé non sono inferiori a quelli della prima e della seconda serie, l'uso della CG non è particolarmente soddisfacente - è anche vero che ho visto realizzazioni grafiche peggiori.
Le animazioni non sono eccelse, anzi, ogni tanto sono scadenti, e in particolare lo scontro tra Voltaire e Hakutenou (Voltaire è un drago antico e Hakutenou è un insetto gigante evocato da una degli antagonisti): due bambole di ferro sarebbero state meno statiche.
Tra l'altro, il combattimento finale di Nanoha, salvo il suo ultimo attacco, è stato alquanto deludente.

Longevità
"StrikerS" è composto da ventisei episodi, ovvero il doppio delle precedenti due serie, e si sente. Se nelle prime due il ritmo era abbastanza incalzante, qui è molto più calmo; in un certo senso si potrebbe parlare di filler, ma non ne sono molto sicuro.
Nel complesso i ventisei episodi sono abbastanza scorrevoli, in particolare gli ultimi cinque o sei, ovvero la "guerra totale", sono piuttosto coinvolgenti, meno di quanto speravo, però.

Apprezzamento personale
Quest'anime ha rappresentato un'amara soddisfazione, direi. Se da un lato "Mahou Shoujo Lyrical Nanoha StrikerS" si conferma come una serie di qualità superiore alla media, dall'altro non può reggere il paragone con le prime due serie.

Voto complessivo: 8.
Serie consigliata a chi ha già visto le prime due, a patto che si prepari a un calo di qualità, e a chi cerca una fusione ottimamente riuscita tra fantasy e fantascienza.


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linkercore

Episodi visti: 26/26 --- Voto 9
Terza serie attesissima della saga di Nanoha, la qualità del disegno è decisamente migliorata, cosi come sono migliorati gli effetti speciali, soprattutto negli attacchi magici. Personalmente però ho trovato meno cuore rispetto alle precedenti due serie: i personaggi sono tutti cresciuti, fanno parte del commando della sesta divisione, ed era immaginabile che le strategie soprattutto di attacco ora siano abbastanza militari. D'altronde non si tratta più di un combattimento individuale con al massimo un paio di nemici, qui ci ritroviamo con circa 12 cyborg da combattimento ed il gioco di squadra sarà necessario.
Nanoha avrà comunque un ruolo importante nella storia anche se la serie non sarà incentrata solo su di lei, c'è di bello che faremo conoscenza di nuovi personaggi come Subaru e Teana, ai quali ci affezioneremo dopo già qualche puntata.

In definitiva un ottimo prodotto a mio parere, forse affrontato in maniera più freddina, ma ugualmente di grande impatto. Un nove meritato, perché la serie (che conta 26 episodi) non annoia per nulla, vedere per credere.


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MaoMao

Episodi visti: 26/26 --- Voto 8
<b>[Attenzione, possibili lievi spoiler.]</b>

Il ciclo completo di Nanoha comprende 3 serie ed 1 film riassuntivo, più 28 CD audio. Teoricamente questa terza serie dovrebbe essere la migliore delle 3, sia perché si vedono le protagoniste cresciute, mooolto attraenti e più mature, sia perché parla di temi a volte più maturi, come per Vivio e Nanoha, e sia per la maggiore lunghezza della serie e quindi una maggior possibilità di narrazione.

Ma per me non è così. È sempre una bellissima serie, i disegni dovrebbero essere migliori delle 3 serie (anche per far apprezzare la bellezza delle 3 ragazze e quindi anche quella di Hayate, ma solo quando è trasformata... per me), Le musiche sono sempre carine, e sempre bellissima la musica di Raging Heart, ma si sente solo 1 o 2 volte in tutta la serie. Ciò che principalmente non ho apprezzato è la storia e la SORPRESA dei cyborg (personalmente mi fanno ribrezzo), fino ad allora era una buona serie.
Il secondo motivo sul perché non è secondo me la migliore è lo stesso motivo per cui avrebbe dovuto esserlo, cioè Nanoha ed il suo sogno. Il sogno di Nanoha è insegnare, aiutare e proteggere gli altri, per questo la serie 3 è incentrata su ciò che fa e soprattutto su ciò che fanno gli altri, ho atteso per 20 puntate di vedere la VERA ed IMMENSA forza di Nanoha in azione e ne è valsa la pena, ma chi è abituato a vedere tutto e qualunque cosa incentrata su di Lei potrebbe rimanerne deluso, se non capisce che ciò che conta è il suo desiderio.

Nella precedente serie avevo accennato che apprezzavo il fatto di vedere che Hayate,avendo il libro dell'oscurità ha una potenza superiore a quella immensa e quasi inimmaginabile di Nanoha, ma proprio per questa devastante potenza la si vede usar poco e la usa appieno alla fine, ma solo pochi secondi perché la storia incentrata sul resto. Il finale mi è piaciuto e l'ho apprezzato molto.
Anche se in questa serie ci sono i cyborg (che non sopporto) non posso far altro che darle un 8 perché è comunque una grande serie.

Orange-Kun

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Orange-Kun

Episodi visti: 26/26 --- Voto 9
Un degno successore delle due serie precedenti. Potrebbe non piacere agli amanti dei Mahou-Shoujo in senso stretto (il genere viene infatti definitivamente decostruito in questa serie per lasciare spazio ad uno stile più sci-fi shounen), così come potrebbe non piacere agli amanti più accaniti delle serie shonen che hanno bisogno di un combattimento a puntata, ma se cercate una buona via di mezzo tra buoni sentimenti, riflessione, e combattimenti degni di uno shounen, allora non resterete delusi. La qualità dell'animazione, non eccelsa in TV, diventa più che buona nella versione DVD.

Consiglio: Leggetevi il manga complementare mentre guardate l'anime: riempirà alcuni buchi nella trama e vi aiuterà ad apprezzare meglio i nuovi personaggi, ma attenti agli spoiler! ;D

Burr0nz0r5

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Burr0nz0r5

Episodi visti: 26/26 --- Voto 6
<b>Contiene spoiler</b>

La prima serie di MS:L Nanoha era comune e stereotipata. Nulla di particolare, l'unica cosa che mi convinse a guardarlo erano quelle armi-intelligenti che usavano per combattere, un elemento di originalità non da poco (per quanto, praticamente irrilevante ai fini della trama).
La seconda serie, mi sconvolse non poco. La svolta, sia qualitativa (finalmente una qualità decente, di molto superiore a quella vista in altri "anime di maghette"), ma anche una trama, se non originale, perlomeno interessante (per carita', il potente "libro delle tenebre" avrebbe potuto avere un nome più carismatico, ma accontentiamoci).
Dati gli enormi risultati raggiunti, pur essendo un mahou shoujo, ho temuto molto, non solo una terza serie, ma anche uno slittamento temporale.
Quello che è accaduto. Ho visto solo due episodi, per carità (gli unici rilasciati finora in giappone), ma, data la prevedibilita' della serie, sono indicativi.
Prima di tutto, un appunto chara-designer: sono passati ben 10 anni, ma Nanoha, Hayate, Fate, sono praticamente identiche a come apparivano nella seconda serie, delle bambine (almeno come faccia, poi chiaramente sono più grosse e hanno anche delle forme "adulte", tant'è che il secondo episodio gia' ci delizia con del fanservice tanto inutile quanto grottesco [le ritroviamo in camicetta e mutandine, tutte insieme nello stesso letto, perfino Rein, il programma informatico del libro. Penoso.] e comunque non necessario).
Il primo episodio, concentra in 25 minuti tutti gli stereotipi degli anime di questo tipo: nuove protagoniste, un esame da superare, nemici da sconfiggere (abbiamo perfino una delle famose scene "vai avanti tu, io non posso continuare!". "no, tu vieni con me!", "lasciami qui o non vincerai neanche tu!" etc etc etc). Insomma nulla di particolare. Stessa cosa si dica per il secondo episodio, che non fa proseguire la trama per niente, ma che ha l'interessante compito di farci vedere la trasformazione di Hayate...vabbè.
Speriamo in bene, mancano ancora 24 episodi e c'è tutto il tempo per tirare fuori qualcosa di gradevole.


-Seconda parte della recensione di Burr0nz0r5, ho cercato di limitarmi, ma sono presenti SPOILERS, quindi attenzione-

Oddio quanto mi fa disperare questo anime! Mi chiedo realmente a cosa stessero pensando gli sviluppatori quando l'hanno realizzata. Diciamoci la verita', l'idea è stata quella di cavalcare l'onda dell'hype provocata dalla splendida seconda serie, metterci più "tette e culi" e sparare il prodotto finito in mezzo alle folle. Il risultato finora? Patetico. Vediamo quindi di analizzare quelli che sono i veri problemi di questa produzione finora...
Dal punti di vista puramente qualitativo, Strikers è pessimo, molto al di sotto della media a cui molti altri anime ci hanno abituato recentemente (vedere death note o ergo proxy), con animazioni legnose, colori spenti, e un uso invasivo della CG (cosa che, se fatta male, è come un pugno in un occhio) come non ne vedevo da parecchio tempo. Comunque sia, tutti questi difetti sono in corso di correzione per la versione DVD, dove in pratica l'intera serie è stata ridisegnata (anche se la vedo difficile che possa raggiungere la qualita' di A's). Niente di particolare anche l'audio, che ricalca quello, gia' troppo anonimo, delle precedenti serie (fatta esclusione per la splendida sigla "Massive Wonders"). Non particolarmente inspirato anche il character design, che a tratti rasenta il plagio (la bambinetta vivio che pare la copia sputata di suisei-seki).
Dal punto di vista della storia, c'è veramente da mettersi le mani nei capelli. Davvero, mi sto chiedendo a cosa è servito fare una serie lunga il doppio della precedente, quando 2/3 di questa è costituita, in pratica, da fillers. Sia ben chiaro, questo non deve essere necessariamente un difetto, ma andiamo con ordine.
Il primo vero difetto di strikers, è l'abnorme (scusatemi la parolona ma ci sta bene) numero di nuovi personaggi introdotti, in numero talmente elevato che, ognuno di loro, hanno una rilevanza nella trama praticamente insignificante. Anche vecchie glorie, come l'ammiraglio Crono, non meritano che una insignificante parte nella vicenda, apparendo giusto 2-3 volte quando si tratta di disattivare una sorta di "limitatori di potenza" che servono per evitare che i propri sottoposti (nanoha & company) sfruttino esageratamente i propri poteri (mi pare giusto, abbiamo un soldato che da solo può far fuori un esercito, Nanoha, e limitiamo volontariamente la sua potenza così che ci voglia l'intera forza armata, mi pare giusto). Il character development poi, non esiste, i personaggi sono manichini senza anima (SPOILER: in un episodio nanoha, per "dare una lezione a teana", rischia di far fuori un membro della squadriglia. Si potrebbe pensare: "Inizia la trama, ora ci sara' odio e tensione, o solo Dio sa cos'altro". Invece no, nulla, segue un insignificante episodio di "L'ho fatto per il tuo bene", e poi amici come prima! /fine SPOILER).
La trama poi...beh, io mi sto chiedendo ancora se ci sia. Non fraintendetemi eh, 6 episodi di allenamento, 1 episodio in cui succede di qualcosa, seguito da altri 3 episodi in cui non succede nulla ("La giornata libera della 6a divisione, parte 1 e 2", in cui possiamo goderci i nostri amati personaggi mentre fanno shopping o si gustano un gelato al parco...). Seguono una serie di episodi di combattimenti, ma male realizzati e, comunque, ininfluenti ai fini della trama (SPOILER: i cattivi (bla bla bla) vengono per rubare un misterioso manufatto. se ne impossessano, ma si scopre che era il manufatto sbagliato. Avanzamento della trama= zero, /fine SPOILER). L'unico episodio, L'UNICO episodio di questa serie che fa quello che si dovrebbe fare (cioè mettere dei combattimenti belli e avvincenti, cosa in cui A's risultava vincente... guardate l'episodio 1-2 di nanoha A's e poi venitemi a dire se Nanoha vs Vita e Fate vs Signum non è un combattimento avvincente...). Può un solo episodio ben realizzato (ma che parte comunque da un presupposto trito e ritrito, SPOILER: rapiscono la sorella del personaggio XX, e quest'ultimo, gridando "liberatelaaaaaaaaa" va in berserk e si trasforma in super sayan...wow.../fine SPOILER), salvare una intera serie? La risposta sembrerebbe "sì", a giudicare dalla qualita' degli ultimi episodi appena usciti in giappone, ma voglio aspettare la fine della serie per un commento definitivo. I difetti che finora possiede mi sembrano comunque chiari: pessime animazioni, sviluppo della storia lento, estremamente prevedibile e per nulla interessante, una miriade di episodi quasi "riempitivi" (che su una nota imageboard che non posso citare, sono famosi come "training episodes"). Che dire? Che finora di questo anime, si salvano solo gli episodi 1-7-17 (o giù di lì), saltando tutto ciò che è inutile. Deprimente.


Terza e ultima parte della recensione di Butt0nz0r5, attenzione SPOILERS.

E' dunque finito e, con diverse settimane di ritardo, ho trovato il coraggio di guardare gli ultimi episodi di questo incredibile "coso" (non ho voglia di definirlo anime). Riprendiamo dunque da dove eravamo rimasti: l'ultimo episodio visto, il 17 ci mostrava l'unica animazione decente e l'unica scena "bella" dell'intera serie, quindi stampiamocela bene in mente e ricordiamola in fututo... la trama da quel punto va avanti a stereotipi... il "cattivone" vuole completare il tuo misterioso piano che non si sa bene cosa sia (probabilmente non lo sa neanche lui e non lo sanno neanche gli sceneggiatori, ma non importa) e guarda caso "riprogramma" la sorella della protagonista (è insomma passata al lato oscuro), così nelle puntate successive abbiamo il combattimento di famiglia, tra la nostra amata Subaru che piange mentre combatte la sua ormai senza memorie sorella (oh, che scena toccante, non l'abbiamo mai vista in nessun'altro anime). Dall'altra parte, la citta' viene praticamente presa d'assedio da queste armate robotiche del piffero e il resto della squadriglia combatte contro Loli-Rider (aka Lutecia) e Teana perde un paio di episodi per far fuori altri nemici e bla bla bla. Intanto, meraviglia delle meraviglie, il cattivone riesce a completare il suo piano (che fondamentalmente consiste in, guarda caso... distruggere il mondo? Più o meno). E negli episodi finali, tra bambine che piangolo, crescite rapide, e combattimenti animati così bene che ti viene voglia di guardare da un'altra parte, ti chiedi sempre di più se stai guardando un anime che parla di una guerra oppure un episodio diluito di Ojamajo Doremi.
Nessun commento sull'episodio finale, che potevano allegramente risparmiarsi. Provate a indovinare cosa succede, è praticamente ovvio.

Anime da bocciare su tutta la linea, non vi piacera' mai neppure nel caso in cui abbiate adorato alla follia le prime due serie.

Arrivederci, e grazie per aver seguito questa "recensione-spoiler" su Lyrical Nanoha Striker.