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Kotaro

Episodi visti: 41/41 --- Voto 8
Ho un rapporto un po' contraddittorio con H2, che amo come tutte le storie create dal mio mangaka preferito Mitsuru Adachi e allo stesso tempo mi ha fatto un po' soffrire, quando lo compravo mensilmente, con un eccessivo numero di partite di baseball.
Incredibile a dirsi, mi sono, invece, inspiegabilmente trovato a mio agio con la versione animata, più snella e compatta rispetto al manga e dal taglio meno tecnico per quanto riguarda le scene sportive, a causa del fatto che la narrazione non ricopre tutto il fumetto ma si ferma a narrare solo i primi nove volumi circa. Mancano dunque molte belle parti dei volumi più avanzati (soprattutto il volume 26, per me il vero finale dell'opera), ma anche le innumerevoli e sfiancanti partite di baseball raccontate nella parte centrale.

Rispetto all'anime di Touch, che ha seguito praticamente in maniera fedelissima il manga di riferimento dal punto di vista della trama e della grafica, quello di H2 si rivela essere una rielaborazione dallo stile più personale, che ha molte differenze dal manga originale nello stile di disegno e nella narrazione della trama. E' curioso come, pur mancando di animare praticamente due terzi del manga ed essendosi concluso qualche anno prima, l'anime giunga, con un flashforward, ad un finale che racconta praticamente le stesse cose di quello che verrà nel fumetto, segno che i rapporti fra i personaggi e le loro aspirazioni per il futuro eran già ben definiti e molto forti nella mente dell'autore, rendendo i due finali simili ed entrambi soddisfacenti e ricchi di emozioni.

H2 è una serie più "easygoing" rispetto a Touch, che era molto più profondo e complesso a livello di tematiche (ma anche decisamente più bello per lo stesso motivo).
Hiro è un protagonista più "easygoing" rispetto a Tatsuya, anche se entrambi sono svogliati, maniaci e apparentemente più superficialotti. Se Touch poneva l'accento su una tragedia che costringeva i personaggi a crescere e a prendere decisioni riguardanti il loro futuro e le loro vite, H2 presenta dei temi un po' meno "romanzati" e ci parla invece dei rapporti tra le persone, dell'amicizia nelle sue diverse forme, dei rapporti familiari, dei rapporti tra i vari giocatori della squadra, l'amore adolescenziale nelle sue svariate forme, l'importanza di perseguire i propri sogni, siano essi diventare giornalista, hostess o calcare le scene su un campo da calcio o da baseball.
E' una serie apparentemente disimpegnata ma che si rivela assai più profonda di ciò che sembra, trattando molti temi importanti con leggerezza e sensibilità e che è estremamente coinvolgente e piacevole da seguire.

Le partite di baseball ci vengono presentate sin da subito, sia nel manga che nell'anime, ma non risultano pesanti da guardare e la parte quotidiana-sentimentale trae giovamento dalla stesura in più episodi approfondendo i caratteri dei personaggi anche tramite qualche episodio e parecchi siparietti non presenti nel manga.
Sono da ricordare, ad esempio, una divertentissima e anche un po' commovente partita amatoriale tra il club del Senkawa e un gruppo di uomini di mezza età capitanati dal padre di Hiro, l'incursione di Kine - che si trova a fare da babysitter alla cuginetta con risultati esilaranti - all'appuntamento tra Hiro e Haruka e un tradizionale matsuri estivo con tanto di fuochi d'artificio a cui Hiro, Noda ed Haruka si trovano a partecipare come cuochi ad una bancarella di okonomiyaki (tra l'altro, l'episodio in questione, oltre ad essere particolarmente gradevole, è disegnato in una particolare maniera che omaggia i vecchi shojo).
Senza contare poi un personaggio che trae sicuramente giovamento dalla trasposizione animata, il mitico Fujio Koga, il fratello maggiore di Haruka e coach del club del Senkawa, che in versione animata è decisamente spassosissimo e fa morir dal ridere in qualsiasi apparizione, anche solo di pochissimi secondi. Non a caso, gli autori han capito il suo potenziale comico e l'hanno reso protagonista di mille e più scenette non presenti nel manga.

Lo stile di disegno ricalca quello di Adachi ma non al 100%. Il tratto con cui sono disegnati i quattro protagonisti è un po' diverso da quello del manga, ma i personaggi secondari, soprattutto quelli più caricaturali, sono invece perfettamente aderenti alle loro versioni cartacee, mantenendone in pieno i riconoscibilissimi tratti distintivi.
Diverse scene e inquadrature sono riprese dal fumetto in maniera fedelissima, mantenendone anche gli occasionali inside-jokes.
La grafica è coloratissima, pulita e rende in maniera spettacolare sia le partite di baseball (le quali sono state realizzate in maniera abbastanza personale, senza ricalcare forzatamente immagini del manga, e quindi si è giocato anche un po' con chiaroscuri, flashback ed effetti grafici, rendendole molto piacevoli da seguire), sia le scene romantiche con tramonti, rive dei fiumi e notti d'estate (le scene paesaggistiche e senza dialoghi che sono il marchio di fabbrica di Adachi sono state rese molto bene).
Inoltre, anche la resa grafica dei personaggi è decisamente buona, segno che i disegnatori si sono perfettamente impossessati dello stile di Adachi e sono riusciti a farlo proprio, destreggiandosi alla perfezione tra scene serie e scene comiche, creando dei personaggi credibili che non lasciano indifferente uno spettatore che alla fine della serie li sente anche un po' come degli amici.
In questo, i personaggi sono aiutati moltissimo dal doppiaggio: il cast delle voci è variegato e sono tutti assolutamente perfetti per il loro ruolo.

Lo spirito più allegro e apparentemente disimpegnato di H2 rispetto a Touch si nota anche nella colonna sonora.
Se Touch si apriva con la canzone omonima che ci parlava di un amore struggente e proseguiva poi con tutta una serie di canzoni dal testo estremamente malinconico, che ci parlavano delle difficoltà della crescita, della solitudine interiore, di amori tristi, e dal sound tipicamente anni '80, H2 è invece molto più allegro e solare anche nelle musiche.
"Niji no Grand Slam", la prima sigla d'apertura, è come una festa dal ritmo allegro, è una canzone ritmatissima e che dà la carica, assolutamente perfetta per accompagnare la narrazione dei primi episodi di H2, che sono quelli più allegri e disimpegnati.
La seconda sigla d'apertura, "Back to the ground", è invece leggermente più malinconica e seriosa, sebbene sempre molto ritmata e coinvolgente, e ci parlerà, nuovamente, della crescita e della realizzazione dei sogni.
Un pochino insulse se viste alla fine degli episodi ma gradevoli come accompagnamento alle scene del cartone animato le due sigle di chiusura, che sono abbastanza spoglie anche a livello di video.

Proprio una bella sorpresa, l'anime di H2, che si rivela fresco e coinvolgente, una bella storia corale d'adolescenza, amore ed amicizia che usa lo sport come piacevole sottofondo (al contrario del manga originale dove è ben più presente) e riesce ad emozionare e divertire con leggerezza, brio e l'incantevole poesia tipica di tutti i lavori di Adachi.
Chi conosce il manga originale potrà rimpiangere forse i numerosi tagli, ma anche così ritengo che la storia non sia stata travisata nel suo complesso, anzi, alleggerita dal taglio di molti eventi sportivi che la allungavano ci abbia pure un po' guadagnato.
Consiglio l'anime sia ai lettori del manga sia ai neofiti, che troveranno una storia carinissima, dolce ed appassionante, che li accompagnerà magari in una bella estate, afosa e carica di sogni e speranze come quella di questi giovani eroi del baseball dal cuore palpitante.


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Pedro

Episodi visti: 37/41 --- Voto 8
Da precisare che a distanza di anni, dato che l'anime è stato trasmesso per la prima volta in Giappone nel 1995, ho potuto finalmente visionare questa serie, premettendo il fatto che la sto recuperando pure di recente sotto forma di manga. Non l'ho ancora finito di vedere in maniera completa, anche se mi mancano pochi episodi, ma ho potuto constatare che non è stata poi un'attesa sprecata. Infatti, forse per via del fatto che seguo Adachi fin dai tempi di Rough, ho potuto notare subito tutte le componenti di trama che l'autore è solito inserire nelle sue storie.
Senza dubbio gli appassionati di "Touch-Prendi il Mondo e Vai" troveranno in quest'anime ciò che cercano. La trama potrebbe sembrare ripresa da Touch, forse anche per via del fatto che i personaggi si assomigliano, ma c'è qualcosa che fa differire H2 da Touch, anche se la trama vuole sempre portarci sia in quel sogno che è noto come Koshien, sia fra la vita adolescenziale.

In questo anime troviamo personaggi con caratteri ben diversi da quelli di Touch. A cominciare da Kunimi Hiro, che sin da subito viene posto in maniera del tutto differente da come è stato presentato Tatsuya in Touch.
H2 tutto sommato fin dove sono arrivato ora mi ha colpito anche a livello di colonne sonore, è stata veramente musica per le mie orecchie e pure il doppiaggio non risulta male. Lo consiglio vivamente a tutti coloro che in primo luogo sono fan di Adachi e che hanno apprezzato "Touch-Prendi il Mondo e Vai" o "Questa Allegra Gioventù".
L'unica cosa che mi fa astenere dal dargli un 10 o un 9 completo è il fatto che il numero di episodi per una trama cosi lunga mi sembra d'avvero poco, e non avendo ancora finito di visionare la serie sono curioso di vedere come è stata adatta la parte restante del manga. Se siete fan di Adachi o del baseball allora potete tranquillamente aggiungere un +1 al mio voto.

Francesco

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Francesco

Episodi visti: 39/41 --- Voto 8
Questo cartone è veramente molto interessante. Chi si è appassionato a Touch "prendi il mondo e vai" rimmarrà ammaliato e affascinato da questa seconda opera di Mitsuru Adachi; anche se riprende molto dalla trama di Touch, e molti personaggi d'aspetto sono molto simili la trama non vi stancherà tanto facilmente, anche perchè c'è molto più baseball rispetto al precedente. Buona lettura