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detectivesama

Episodi visti: 1/1 --- Voto 7
Dopo un’intera annata priva di film, arriva “Max Heart” che ne ha ben due, entrambi dedicati a nuove avventure che le protagoniste si ritrovano a vivere insieme. Innanzitutto può sorgere spontanea la domanda sulla necessità di realizzare un progetto simile: avevamo bisogno di un film come questo? Secondo me dipende dai punti di vista. Considerando solo la storia di questo primo lungometraggio, allora poteva essere evitabile, dato che ricalca quella di un normale episodio e non sembra neanche essere canonico, ma dal punto di vista economico penso sia stato fondamentale: con un franchise in ascesa c’era assolutamente bisogno di allargare gli orizzonti con un esperimento del genere.

Andando ad analizzare nel dettaglio il film, come già accennato, si può notare che la trama non ha nulla di originale, anzi assomiglia in tutto e per tutto a quella di un classico episodio, soltanto dilatato nei tempi, per la precisione di circa il triplo, in quanto questo dura un’ora e dieci minuti. Ciò porta con sé una serie di conseguenze. In primo luogo, questo mega-episodio, presentando lo stesso schema delle puntate, va a espandere non solo la parte relativa al combattimento (cosa buona e giusta) ma logicamente anche quella slice of life, con tanto di momenti di vita quotidiana e gag simpatiche. Dunque, quando le Cure si ritrovano a essere trasportate nel Giardino della Speranza, nessuna di loro è interamente proiettata al compito che deve svolgere, ovvero impedire che una strega malvagia rubi i gioielli della Regina, bensì si divertono esattamente come accadeva sul loro pianeta: al centro di tutto, prima che la storia arrivi al suo climax, c’è infatti un ballo a cui sia protagoniste sia nuovi personaggi partecipano. Il tutto è abbastanza gradevole da guardare, per certi versi è anche rilassante, ma c’è comunque un dettaglio da sottolineare: la trama è scarna, e se una cosa del genere può funzionare bene per singoli episodi di poco più di venti minuti visti settimanalmente, allo stesso tempo non rende altrettanto bene in un lungometraggio. Ripeto, la storia non è affatto brutta, essendo in linea con le altre che ci sono state presentate nel franchise, ma può risultare noiosa per molti spettatori, non essendoci nessun elemento in particolare che catturi l’attenzione (o meglio, uno ci sarebbe anche, ma compare così poco ed è approfondito così male che diventa anch’esso dimenticabile).

Per quanto riguarda i personaggi, escluse ovviamente le tre ragazze, come protagonisti abbiamo i piccoli abitanti del nuovo Giardino, guerrieri in generale coraggiosi il cui valore viene attestato da una piccola spilla di diamanti che portano sempre con sé. Non sono di certo anche loro il massimo dell’originalità, poiché di base il loro carattere è abbastanza stereotipato, ma nel tempo che hanno a disposizione dimostrano di farsi valere anche più di altri personaggi che compaiono regolarmente, tanto che risultano sprecati, sapendo che all’interno di “Max Heart” non si vedranno mai, come se non fossero mai esistiti. Ma tornando a quei personaggi nello specifico, vediamo che tra di loro spiccano tre esserini in particolare, ovvero Square, Marquis e Round, perfettamente distinguibili non solo per il colore ma anche per il carattere. Abbiamo infatti, in ordine, lo scontroso che non si fida delle Cure e non fa altro che insultarle di continuo; il timido e debole che rimane in secondo piano rispetto ai compagni e che suscita molta tenerezza; e infine il leader, il tipo tranquillo che cerca sempre di fare da mediatore quando qualcuno inizia a discutere. Gli altri a malapena vengono nominati e/o inquadrati, dunque di loro si sa veramente poco, tra cui il fatto che sono tutti più o meno abili nel combattimento. Sono soltanto i primi tre a essere approfonditi in maniera discreta, il che è comunque accettabile considerando la moltitudine di personaggi che è stata introdotta.

Oltre a loro è presente anche la famiglia reale, composta da Regina e Principe, che sono umani, e da un assistente che invece ha la forma di un montone antropomorfo. Hanno tutti e tre lo stesso spessore della carta velina, anche se il Principe un po’ di meno, ma se per la Regina e l’assistente è accettabile in quanto non hanno mai avuto la pretesa di essere rilevanti (ad esempio, la sovrana serve soltanto per fare una sfilata di moda con i diamanti in bella mostra e poi per compiere un rituale), per il Principe non è lo stesso, perché non si può inserire un personaggio che è la fotocopia di Shogo Fujimura senza dare spiegazioni, in quanto si impedisce di fatto alla storia di aprirsi la strada verso sviluppi interessanti. Sviluppi che tra l’altro sembravano essere stati annunciati dal film stesso, in un certo senso: nella scena iniziale si vede Shogo in prima persona, quindi si suppone che possa avere una certa rilevanza; in più, quando poi le ragazze vedono il Principe, si accorgono subito della somiglianza e rimangono sconvolte, ma finisce qui. Il giovane ha un carattere diverso da quello di Shogo, quindi è fuori da ogni dubbio che sia un personaggio differente... eppure questa è l’unica domanda a cui viene data risposta, relegando l’esistenza del Principe a un mero strumento di fanservice mal contestualizzato.

Un po’ meglio va invece alla nemica di turno, anche se i difetti sono comunque presenti. Si tratta di una strega malvagia circondata da tanti Zakenna pipistrelli, il cui unico obiettivo è quello di rubare i gioielli della Regina per scombussolare l’equilibrio del Giardino e andare poi a risvegliare Re Jaaku. La sua personalità è totalmente priva di sfaccettature, infatti si presenta come un personaggio del tutto cattivo, ma è perfettamente comprensibile se si considera che fa parte dell’universo di “Futari Wa”, dove i nemici sono tutti inconsistenti (tranne Kiriya, perché alla trama serviva così). Il vero problema è ancora una volta uno scarso lavoro di contestualizzazione. Come nel caso del Principe, infatti, vengono inseriti degli spunti più che interessanti che però poi vengono gettati alle ortiche, per non dire di peggio: pensiamo ad esempio alla dimensione in cui si rifugia, ovvero un cimitero di navi realmente esistite, o al fatto che anche lei provenga da Dotsuku e che in un certo senso rifiuti di unirsi ai vari gruppi di cattivi visti finora, preferendo agire in solitario; tutto questo viene soltanto accennato, lasciando ancora una volta un senso di insoddisfazione allo spettatore.

Se c'è però un grossissimo pregio di questo film, che coinvolge inevitabilmente anche la strega, allora si tratta dei combattimenti. Tre in tutto, complici anche le ottime animazioni risultano almeno tre spanne sopra alla maggior parte di quelli che si vedono sia in “Futari Wa” sia nelle poche puntate di “Max Heart” trasmesse prima del rilascio di questo film. Già si inizia bene con la primissima lotta, che, pur essendo un assaggio, riesce a regalarci dei bei momenti di dinamicità; in più si raggiunge l'apice quando le Cure arrivano ad affrontare la nemica principale, e qui sia calci che pugni sono presenti in abbondanza. Importante menzionare anche le sensazioni che impregnano tutti questi scontri, che non sono mai semplici scambi di botte bensì dei confronti carichi di emozioni (specialmente il terzo). Ma, e qui c'è un'importante ma, dato che la perfezione non esiste, devo evidenziare un problema non di poco conto che nei combattimenti diventa più che lampante: Shiny Luminous. Chiariamoci, a me il personaggio piace pure, soprattutto in forma civile, in quanto ha carattere e non ha quindi un atteggiamento passivo... ma questo appunto vale soltanto quando non è trasformata, perché altrimenti si tramuta nell'inutilità fatta persona, cosa che in questo film è ancora più evidente. In ognuno dei tre combattimenti si limita a compiere letteralmente una singola azione, in ordine: schiva un colpo avversario; si erge a paladina della giustizia e fronteggia la strega, ma dura meno di un gatto in tangenziale; utilizza insieme a Black e White una versione potenziata dell'Extreme Luminario (dove l'unica cosa diversa dall'attacco classico è il fatto che tutte e tre le ragazze abbiano i vestiti gialli, palesemente modificati con Paint). Niente male, insomma. Gli autori hanno persino avuto il coraggio di far dire a Black e White che Luminous aveva fatto molto e che dovevano ripagare il favore. Non che vada a inficiare la qualità generale della parte d'azione, che comunque rimane molto buona, ma di sicuro certi elementi fanno sorridere e non in senso positivo.

Passando al lato tecnico, è impossibile non citare innanzitutto le ambientazioni di questo film. Eccetto alcune scene che si svolgono sulla Terra, le Cure trascorrono la maggior parte del tempo divise fra il Giardino della Speranza e il cimitero delle navi. Quest'ultimo, come si può intuire dal nome, non è un luogo accogliente, è cupo e anche piuttosto inquietante, al contrario del luminosissimo Giardino. Nessuno dei due è particolarmente memorabile, tuttavia il Giardino (con annesso castello di diamanti) risulta agli occhi più piacevole. La zona è ricca di prati e in più c'è anche un grande lago, creando una certa somiglianza con il Giardino della Luce e quindi evitando di farci rimpiangere i colori spenti delle scene terrestri. In generale quindi i colori sono sempre sfruttati bene all'interno del lungometraggio, eccetto in quella scena già menzionata dell'attacco potenziato: i vestiti non sono stati ridisegnati o più banalmente ricolorati, ma ci si è limitati a sovrapporre loro diversi strati di giallo (e se è andata bene sia a White, che ha un costume appunto bianco, sia a Luminous, il cui abito ha colori chiari, la stessa cosa non vale per Black).

L'ultimo punto riguarda la colonna sonora, che in alcune occasioni in particolare presenta dei brani originali, peraltro cantati. Il primo è “Tears of Hope ~Tears For Tomorrow~”, canzone piuttosto malinconica sfruttata nel momento in cui Nagisa è triste per il fallimento delle Cure, mentre l’altro è l’ending, dal titolo di “The Power Of Heart”, decisamente meno drammatico del precedente. Entrambi vengono inseriti in maniera appropriata, riuscendo senza problemi ad amplificare le sensazioni provate nelle scene a cui fanno da sottofondo.

In generale, quindi, il film non si discosta troppo da “Futari Wa” e dal suo sequel. Riesce a risolvere il problema delle animazioni, sicuramente grazie a un budget maggiore, ma per il resto presenta gli stessi difetti della serie di partenza e anzi in alcuni casi li amplifica. Il mio voto complessivo è dunque un 7-. Nonostante lo abbia abbastanza apprezzato, e nonostante sia lodevole l’intento di svolgere una sorta di esperimento sul grande schermo, non posso non tenere conto di tutti i difetti che si porta dietro.


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Otaku moderato

Episodi visti: 0/1 --- Voto 8
Eh no, niente da fare; non capirò mai come hanno fatto, ma le "Pretty Cure" hanno saputo farsi conoscere, guadagnandosi infine pure il grande schermo. E proprio questo primo appuntamento, il primo di una lunga serie, riesce a far brillare come un gioiello tutte quelle caratteristiche che hanno permesso a Nagisa (Cure Black) e Honoka (Cure White) di farsi conoscere dal pubblico nipponico, e più tardi, nel bene e nel male, anche da noi.

Avevo appena detto gioiello, e non è un caso, dal momento che la trama ruoterà proprio su una collezione di gioielli: il Diamond Line, ovvero una collezione di preziosi dotati di una incredibile capacità energetica, e custodita in un nuovo mondo parallelo, il Giardino della speranza, governato dalla omonima regina che a sua volta è difesa da un simpatico gruppo di sette guerrieri. Proprio questi sette guerrieri piombano sulla Terra e incontrano, ovviamente in maniera equivoca, le nostre protagoniste insieme alla loro recente amica Hikari (il film è ambientato, infatti, durante le battute iniziali di "Max Heart") e, dopo averle messe alla prova, decidono di invitarle nel loro regno, ovviamente con i loro amici fatati, come ospiti d'onore alla cerimonia in cui la Diamond Line viene rifornita d'energia; sul posto conosceranno Il Principe, un ragazzo identico a Fuji-P (il tormentone sentimentale di Nagisa), ma con un carattere opposto. Ma il vero motivo dell'invito delle leggendarie guerriere è un altro: da tempo infatti la collezione della regina è stata presa di mira da una perfida Strega, che abita in un cimitero di relitti navali di svariate epoche, la quale vuole usare il potere della collezione di preziosi per accelerare la rinascita di Re Jaaku (infatti viene anche lei da Dotsuku). Una nuova difficile sfida attenderà le leggendarie guerriere, in un emozionante scontro a più round che infine culminerà in una abbagliante conclusione, con tanto di una nuova trasformazione-potenziamento (vedere per credere)

Alla faccia del debutto cinematografico, ma non per questo non d'impatto!
Come hanno fatto, non lo capirò mai, ma quelle due ragazze, ovvero Nagisa e Honoka, hanno saputo farsi avanti con coraggio nel mondo dell'animazione giapponese, e addirittura sul grande schermo.


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bado_holder

Episodi visti: 1/1 --- Voto 8
Voto globale 8.
Non posso dare di più a un movie tratto da una serie anime tranne rare eccezioni. Tuttavia questo non significa che questo movie sia da scartare, anzi.
Vediamo di analizzare insieme questo lungometraggio che ancora Mamma RAI non ha voluto mandare in onda (e ancora mi chiedo perché).

Trama: 6
Trama non dissimile da quella delle puntate o di tutte le serie delle Pretty Cure - alla data odierna 8. Durante una normale e banalissima giornata, le tre protagoniste si ritrovano a combattere contro degli strani ranocchi che volevano mettere alla prova il loro potere. Naturalmente le nostre care Pretty Cure passano il test e si ritrovano a dovere fare da "body-guard" a un cerimonia importante nel "Giardino della Speranza". Non mi dilungo oltre.

Personaggi: 8
I personaggi sono buoni, caratterizzati discretamente bene, le ranocchie hanno tutte un carattere molto marcato e diverso tra loro. La regina è come dovrebbe essere e il principe un po' sbadato è sicuramente godibile.
La strega non è diversa dai malvagi che troviamo in tutte le puntate e ha quel non so che. La ritengo alla pari con i malvagi della serie principale.

Scene di combattimento: 9
Sono molto belle e spettacolari, come si addice a questa serie che ormai si è rafforzata parecchio. Il combattimento finale vale tutta la visione.

Voto globale: 8
Come dicevo, essendo un movie, non do oltre l'8. Se lo merita in pieno e sicuramente non deve mancare nella videoteca di ogni appassionato del genere o della serie. Non ho menzionato altre parti perché superflue, molto marcata l'amicizia che da sempre ha caratterizzato le Pretty Cure, nonostante le enormi differenze caratteriali tra i protagonisti e questo non può che essere un punto a favore.
Consiglio vivamente la visione, nonostante sia ancora un movie inedito in Italia. Non mi piace troppo pubblicizzare i fansub, ma per questo movie potete anche fare uno strappo alla regola, non ve ne pentirete di sicuro. Le animazioni sono nella norma e sicuramente non fanno rimpiangere la serie principale, che rimarrà, per me, la migliore delle 8 finora proposte.
Con questo non posso che augurarvi una buona visione.


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GianniGreed

Episodi visti: 1/1 --- Voto 6
Eiga Futari wa Pretty Cure Max Heart è il primo film cinematografico di Pretty Cure, in particolare è basato sulla seconda serie: Max Heart. Protagoniste sono ovviamente Nagisa e Honoka, insieme a Hikari, nuovo personaggio introdotto nella seconda serie.

Le ragazze vengono attaccate da un gruppo di misteriosi ranocchi combattenti che, dopo averle messe alla prova, chiedono il loro aiuto per salvare il loro mondo, il Giardino della Speranza, da una strega che vuole rubare la collana di diamanti della Regina. Questa è un oggetto dai grandi poteri, che nelle mani sbagliate porterebbe l’oscurità su tutti i mondi.

La trama del film è molto semplice, molto lineare, e forse un tantino prevedibile.
La parte grafica è uguale a quella della serie televisiva, non ho notato differenze nei disegni, né una cura maggiore. I combattimenti, quei pochi che ci sono, sono comunque ben realizzati.
Le musiche sono le stesse presenti nella colonna sonora della serie, il doppiaggio è molto buono, da segnalare la presenza di Masako Nozawa (storica doppiatrice di Son Goku in Dragon Ball) nel ruolo di Round, uno dei ranocchi guerrieri.

Questo film mi ha un po’ annoiato, alla fine non è altro che un episodio lungo tre volte rispetto a uno normale. E' troppo semplice nella trama, e nella produzione. Da un film per il cinema mi aspettavo qualcosa di più.
Il film si colloca nella prima parte della serie Max Heart, ma è perfettamente visibile in un punto qualunque della serie, perché non ha nessuna influenza sulla trama originale.
Rimane comunque da guardare per chi ha apprezzato la serie, e per vedere un’avventura inedita delle Pretty Cure.


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roooo83

Episodi visti: 1/1 --- Voto 7
Sette misteriose creature attaccano improvvisamente le Pretty Cure e Luminous. In realtà, la loro intenzione è solo quella di tastare la forza delle leggendarie guerriere perché vogliono affidare loro un'importante missione. I nuovi arrivati confidano alle guerriere di provenire dal Giardino della Speranza, un regno lontano completamente tempestato di diamanti. Ma la pace del loro mondo sta per essere messa in pericolo dall'imminente arrivo di una strega malvagia che è intenzionata a rubare i preziosi gioielli della Regina del Giardino della Speranza. Se i gioielli finissero nelle mani della strega non solo il Giardino della Speranza, ma tutti i mondi cadrebbero nelle tenebre più oscure.
Per evitare ciò, Nagisa, Honoka e Hikari partono insieme ai nuovi amici verso il loro mondo, intenzionate a salvarli dalla brutta situazione. Purtroppo, per colpa dell'immaturità di Nagisa, la strega malvagia riesce nel suo intento e Cure Black non si dà pace. Riuscirà la nostra eroina a superare questa crisi e a riportare la pace nel Giardino della Speranza insieme a Cure White e Shiny Luminous?

Eiga Futari wa Pretty Cure Max Heart è il primissimo film dedicato alle Pretty Cure. La serie a cui fa riferimento è la seconda stagione Max Heart. Nonostante non sia bello quanto il secondo film, tuttavia è ricco di spunti interessanti. La crisi di Cure Black, seppur breve, è importante ai fini della trama, perché dal suo errore scaturiscono tutta una serie di eventi.
Bisogna dire che le Pretty Cure non si ritrovano una missione facile, dovendo combattere in un mondo nuovo e sotto la pressione delle aspettative che nutrono gli esseri del Giardino della Speranza. Inoltre, non tutti vedono di buon occhio il loro inserimento in questa missione. Ma le ragazze non si daranno per vinte e con fatica e caparbietà riusciranno a conquistare la fiducia di tutti e si batteranno fino allo stremo delle loro forze per riportare il sereno in quel mondo incantato.

Eiga Futari wa Pretty Cure Max Heart per me è un film carino e coinvolgente. Mi sono particolarmente piaciuti i combattimenti corpo a corpo ed ho apprezzato le Pretty Cure nelle inedite uniformi completamente dorate. Nonostante Nagisa abbia commesso un banale errore, viene messa in risalto la sua grinta e la sua forza d'animo. E' lei la vera trascinatrice delle leggendarie guerriere. Il suo carisma e il suo coraggio sono la punta di diamante delle Pretty Cure. Ma ognuna delle guerriere ha la sua importanza e disunite non sarebbero forti allo stesso modo, ed è questo il messaggio principale che scaturisce dalla visione del film. Come recita Nagisa in una delle sue battute “Uno per tutti e tutti per uno”. Parole sagge.
Non ci sono spoiler per quanto riguarda Max Heart, quindi anche se si sta seguendo la seconda stagione da pochi episodi si può guardare questo film in tutta tranquillità. A me è piaciuto e nel finale mi ha anche commosso, quindi gli do un bel 7.


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Kotaro

Episodi visti: 1/1 --- Voto 8
Il magico regno chiamato Giardino della Speranza è in pericolo.
Una strega cattiva vuole infatti attaccarlo durante una cerimonia e rubare alla sua sovrana dei gioielli incantati che le darebbero il potere necessario per resuscitare Re Jaaku e far sprofondare il mondo nelle tenebre.
Ai guardiani del Giardino della Speranza non resta che recarsi sulla Terra e richiedere l'aiuto delle leggendarie guerriere Nagisa/Cure Black, Honoka/Cure White e Hikari/Shiny Luminous.

Primo di due lungometraggi dedicati alla storia di Nagisa, Honoka e Hikari, questo Pretty Cure Max Heart The Movie ci offre una storia non troppo particolare ma ben costruita, che cala lo spettatore in un universo, quello del Giardino della Speranza, fiabesco e molto affascinante, dove convivono esseri dall'aspetto umano e strani animali parlanti di ogni sorta, buffi, teneri e colorati, dove la guardia personale della regina è composta da un gruppo di variopinti ranocchi e dove si venera una divinità benevola dalle sembianze di una grossa rana.

La storia sarà incentrata sulla battaglia contro la strega cattiva e i suoi emissari-Zakenna, ma avremo anche modo di sondare un po' l'animo delle guerriere, alle prese con una piccola crisi, e di altri personaggi come i soldati ranocchi del Giardino della Speranza, che dovranno imparare a fidarsi delle ragazze umane che hanno convocato e a cui non tutti danno credito, o come il principe del regno, stranamente simile a Fujipi-senpai, per la gioia e l'imbarazzo di Nagisa.
Per il resto, il film è Pretty Cure all'ennesima potenza: combattimenti all'ultimo sangue a suon di calci, scariche di pugni, attacchi magici e sballottamenti di qua e di là, azione fluida e frenetica ma anche riflessioni sull'amicizia, la fiducia, il coraggio e i rapporti umani, in una storia che non sarà il massimo dell'originalità, ma scorre liscia come l'olio ed è un ottimo rappresentante dei temi che sono il cardine non solo di Pretty Cure, ma anche del genere majokko-sentai.

Non troppo dissimile da quello della serie televisiva, a differenza di quel che sarà il più cinematografico secondo film, è il comparto tecnico, che dimostra tutto il meglio della grafica di Pretty Cure: colori accesi, luci, sbrilluccichii, combattimenti fluidissimi e dei ripescaggi dalla buona e azzeccata colonna sonora della serie a puntate.
L'ambientazione del film, divisa fra un fiabesco regno pieno di fontane, gioielli, gemme preziose, distese erbose, castelli, animaletti colorati e un più oscuro e piratesco cimitero delle navi, permette alla grafica, coloratissima e molto curata, di risaltare ancora di più, rendendo la visione molto piacevole agli occhi.

Pretty Cure Max Heart The Movie non è nulla di particolarmente dissimile da un classico lungometraggio tratto da una serie animata televisiva, ma si lascia guardare con molto piacere rispettando tutti i dettami della storia a cui fa riferimento e trasportando lo spettatore in un mondo da fiaba di gran fascino. E' un appuntamento irrinunciabile per chi a Nagisa, Honoka e Hikari proprio non sa resistere, il quale, dispiacendosi per la conclusione delle due serie a puntate, potrà godere di un'ulteriore avventura delle proprie beniamine.