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Ataru Moroboshii

Episodi visti: 6/6 --- Voto 7
Ho visto anime noir, ho visto anime ecchi, ma non avevo mai visto un anime noir-ecchi-torture porn come "RIN - Le figlie di Mnemosyne".
L'ambientazione dell'anime spazia dagli anni '90 al futuro e, pur essendo ambientato nel mondo reale, ha una caratteristica di fantasia: la presenza costante di Yggdrasil, l'albero cosmico della mitologia nordica che rilascia di tanto in tanto dei frutti del tempo. Una donna che venga a contatto con uno di essi diventa una donna immortale; se invece il frutto viene a contatto con un uomo, lo trasforma in un angelo: un essere dalla vita breve ma dalla forza sovrumana il cui scopo nella vita è... come scoprirete, quello di alimentare il lato ecchi-torture porn dell'anime.

Il lato noir invece è alimentato dall'investigatrice Rin, la nostra protagonista aiutata dalla sua assistente Mimi che dovrà risolvere vari casi in diverse epoche.
La trama è segnata da una ripetitività cercata, ma non per questo meno stancante, in cui, pur cambiando l'epoca e il villain ad ogni episodio, si ripeteranno sempre gli stessi identici pattern, comprese pretestuose scene di sesso lesbo inserite a forza nella trama con la stessa cura narrativa di un hentai.
Purtroppo, finché non entreremo nel vivo della buona trama verticale, dovremo accontentarci di quelle orizzontali, brutte interpretazioni pasticciate e banalizzate di temi horror e sci-fi che altri show hanno trattato con decisamente maggior successo.

La pecca maggiore dell'anime è però data dai personaggi che, al di fuori di pochissimi casi, o sono uno stereotipo vivente oppure sono semplicemente piatti e inespressivi. I due esempi maggiori sono purtroppo proprio i due personaggi principali: l'eroe e l'antagonista principale.
Il main villain dell'anime, per ribadire la sua funzione di grande cattivo che trama nell'ombra, verrà spesso inquadrato giocare a scacchi mentre tortura una ragazza immortale, oppure comparire all'improvviso verso la fine dell'episodio a giochi chiusi, solo per farci vedere quanto il super cattivo sia cattivo, e sia super.
L'eroina Rin invece è (almeno nei primi episodi) la quintessenza dell'apatia, le sue capacità rigenerative infatti le faranno affrontare nemici e torture mortali manifestando lo stesso fastidio con cui compilerebbe il modello unico per la sua azienda di investigazione, cosa che non provoca certo nello spettatore molto trasporto. L'unica cosa che sembra scuoterla dalla sua impassibilità è la comparsa di un angelo. Ovvero l'unica creatura al mondo capace di farla secca.

Gli angeli hanno praticamente salvato quest'anime dalla bocciatura, la comparsa di un angelo trasporta tutta la scena nell'inquietudine e nella morbosità, gli episodi migliori sono infatti gli ultimi, in cui le vicende fra angeli e immortali arriveranno al culmine fra montagne di sesso sadomaso. Sempre nelle puntate finali gli sceneggiatori si degneranno di dare finalmente a Rin paure, speranze, sentimenti, insomma una caratterizzazione, trasformandola così in una protagonista che funziona. Meglio tardi che mai.
Le colonne portanti dell'anime sono quindi due: il sesso lesbico e il sadomasochismo. Il primo, fuorché dal punto di vista estetico, non mi è garbato molto, essendo infilato a forza nella trama; il secondo invece è sorprendentemente funzionale alla storia, specie verso il finale.


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npepataecozz

Episodi visti: 6/6 --- Voto 7
Approcciarsi ad una serie come "Mnemosyne no Musume-tachi" non è un'impresa facile. I continui riferimenti a miti e il costante uso di simbolismi, accompagnati da uno stile narrativo poco incline ad assecondare l'ignoranza dello spettatore meno esperto, ne rende particolarmente complicata la decifrazione, lasciando nello spettatore la sensazione (o la certezza) che, sebbene sia riuscito a capire le parti fondamentali della storia, ci sia di sicuro qualcosa che non è stato completamente considerato o compreso. Il fatto che sia composto da una serie di sei OAV, ognuno dei quali della durata di quaranta minuti circa, secondo me non è stata una scelta azzeccatissima, in quanto toglie a chi guarda il tempo di metabolizzare determinati concetti, cosa che poteva avvenire meglio concedendo più pause.

La storia si svolge in un arco temporale che parte dalla fine degli anni '90 fino ad arrivare al 2055. La protagonista è Rin Asōgi, che gestisce un consultorio (in pratica fa la detective) a Tokyo insieme alla sua assistente Mimi. L'anime seguirà alcuni casi in cui queste verranno coinvolte; tuttavia il succo della storia è un altro e spazia nell'ambito mistico/fantascientifico.
In questa storia, infatti, Yggdrasill, il divino albero gigante descritto in alcuni miti dell'Europa del Nord, attraverso l'emissione di spore è capace di rendere le donne immortali e di tramutare gli uomini in strani angeli dotati di grandi poteri ma anche di una vita molto breve. Le donne immortali subiscono una fortissima attrazione sessuale da parte degli angeli, i quali però non si limitano a copulare con la malcapitata, ma la divorano letteralmente, ponendo così fine alla sua esistenza. Ovviamente Rin e Mimi appartengono alla categoria degli immortali.

La prima cosa che colpisce guardando questo anime è la bravura dell'autore nel creare un mondo a tinte molto scure, in cui si susseguono scene di sangue, perversioni, ambiguità sessuali e così via; lo scorrere del tempo, poi, sembra mostrare un mondo che, nonostante le grandi scoperte fatte nel campo dell'informatica, sembra destinato a un lento ma inarrestabile declino.
I personaggi, invece, sono riusciti a metà: Rin, ad esempio, pur riuscendo ad attirare su di sé l'attenzione dello spettatore, non riesce ad esternare un particolare carisma, cosa necessaria, a mio avviso, per un personaggio del genere. Lo stesso accade anche con gli altri personaggi: il cattivo, ad esempio, sembra aver un gran potenziale, ma passa la maggior parte del suo tempo nell'anonimato.

Infine, come ho premesso all'inizio, l'alta complessità della trama. Quando si parla di fantascienza, l'esser troppo cervellotici non sempre è un bene, specie se la trama non è tale da spingere lo spettatore ad approfondimenti o, più semplicemente, a ragionarci su. E "Mnemosyne no Musume-tachi", secondo me, non è un prodotto tale da indurre a questi comportamenti. E' chiaro che io ragiono da occidentale; magari in Oriente queste cose piacciono e ciò ribalterebbe tutto il mio discorso; ciò che voglio dire è che, a differenza di come mi comporto di solito, personalmente non ho avuto nessuna voglia di approfondire ciò che non capivo.
Ciò non toglie che la mia considerazione di quest'anime sia positiva; poteva essere concepito meglio, ma anche così è un titolo da tenere assolutamente in considerazione.


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redcbcup

Episodi visti: 6/6 --- Voto 8
Reputo "Mnemosyne no Musume-tachi" un bell'anime, un po' cruento ma godibile; sarà stata la parte sensuale/sessuale piuttosto accentuata nella storia o la convinzione che sia la donna il centro dell'universo ad avermi intrigato? Comunque, il fatto che siano solo sei episodi rende il prodotto facilmente digeribile anche a chi non ama il genere sanguinolento. La grafica è buona e non prevale sulla storia lasciando l'attenzione sulla trama. Una storia tutta al femminile, che però non esclude il maschile, anzi, lo cesella freddamente per quello che è o che vorrebbe una donna?


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giaken

Episodi visti: 6/6 --- Voto 10
Devo premettere che il sottoscritto, in via generale, non ama particolarmente le serie "pseudo-filosofiche", basate su ragionamenti esistenziali o "religiosi" in odor di New Age e consimili baggianate. Faccio volentieri un'eccezione per Mnemosyne, di cui consiglio caldamente e senza riserve la visione. Passo a elencare i motivi del mio giudizio positivo.
Prima di tutto i responsabili hanno azzeccato in pieno il formato della serie. Invece della solita serie di 12 puntate da 24 minuti, hanno optato per una serie di 6 puntate da 45 minuti ciascuna. La durata complessiva è la stessa, ma il risultato finale è molto diverso, perché la puntata lunga permette di svolgere la narrazione in modo più cinematografico, sviluppando con maggiore efficacia ed eleganza molti elementi che altrimenti sarebbero rimasti soffocati dal consueto schema narrativo tipico della puntata "corta" di 24 minuti.

In secondo luogo, i ragionamenti "filosofico-esistenziali" sono contenuti allo stretto indispensabile, senza dar luogo allo straripamento logorroico che segna altre serie. L'elemento filosofico c'è, ma non copre l'azione e quindi la esalta.
In terzo luogo, la serie ha un finale chiaro e ben definito, che conclude realmente la vicenda. Evidentemente, l'intero progetto di lavoro era basato sull'idea di una serie autoconclusiva, senza ulteriori stagioni. Dato che la vicenda aveva un chiaro punto d'arrivo finale, è stato possibile per gli sceneggiatori delineare la trama in modo chiaro e sicuro, conducendo la narrazione con mano ferma, nonostante le vicende via via raccontate coprano un arco temporale che va dal 1990 al 2055.

Ultimo ma non ultimo punto di forza narrativo, il livello del "cattivo", ovvero Apos, l'antagonista della protagonista Rin. Raramente capita d'imbattersi nella figura di un cattivo così odioso e, mi si perdoni il termine, così francamente stro… Apos è talmente odioso e psicopatico che praticamente, già dopo la prima puntata, vien voglia di vedere la serie fino alla fine solo per il gusto di assistere alla sua distruzione finale - ma sarà veramente stato distrutto? Mi fermo qui per non spoilerare la conclusione.
Per quanto Mnemosyne mi sia piaciuto, devo però segnalare che alcune scene di carattere sadomaso mi hanno messo un poco a disagio, anche se non mi reputo un puritano - o magari appunto per questo. Sconsiglio quindi la visione alle persone che sanno di essere allergiche alla violenza presentata in modo crudo e morboso: agli altri, buona visione.


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Swordman

Episodi visti: 6/6 --- Voto 7
Non posso nascondere di essermi avvicinato a quest'anime spinto dalla curiosità che altre recensioni avevano generato in me descrivendolo come violento, torbido e condito con vene di sadismo e di sesso (lesbo). La pubblicità dell'edizione americana (uscita di recente peraltro) ha fatto il resto, in quanto su di essa riportava in bella vista la scritta “Sex, Violence, Pulp...”, anche se sull'ultimo termine non sono molto sicuro. Non rimaneva dunque che avventurarsi nella visione.

Si diceva in un passaggio del manga <i>Dai no Daibouken</i> - opera molto lontana dall'oggetto della recensione, ma sempre formativa e ispiratrice - che “L'invincibilità è diversa dall'immortalità”, una tesi che pienamente calzerà a quest'anime per ciascuno dei 6 episodi che lo compongono. Ben lo saprà la bella protagonista, Rin, una donna divenuta da molto tempo immortale dopo che una spora dell'albero leggendario Yggdrasill si è assimilata al suo corpo rendendola insensibile al tempo. Anche gli uomini subiscono gli effetti delle spore dell'albero diventando però dei grotteschi “angeli” affamati proprio delle donne immortali, sicché quando i due generi s'incontrano succedono una serie di “cose”...
Ma dicevamo di invincibilità e di immortalità. È vero che Rin non può morire, ma è anche vero che a parte questo non è molto diversa da una persona normale e, facendo il lavoro di investigatrice e dunque ficcando il naso in affari alquanto loschi, si rischia altamente grosso e si può fare anche una “brutta fine” seguita da un non meno brutto processo di recupero che riporta l'immortale in efficienza. Questo dovrebbe di per sé dare l'idea che la condizione di immortale non è poi il massimo, anche se gli autori sfruttano ripetutamente tale spunto per fare smembrare la povera Rin a ripetizione e in generale per fare sfogare senza troppe remore un bel po' di violenza.

Più riuscita è invece la descrizione della condizione dell'immortale in rapporto al tempo e al resto dell'umanità. La storia infatti si svolge nell'arco di alcuni decenni, dagli anni '80 fino al 2050 circa, lungo il quale vediamo il mondo modificarsi e le persone “andare e venire”. Più o meno come nel film Highlander, dove l'immortale è alienato dalla società e ne deve vivere ai margini assumendo sempre nuove identità per nascondersi. Una condizione non certo migliore di quella dei comuni mortali, alla fine.
Del resto, a conti fatti, <i>"Who wants to live Forever"?</i>

In tutto ciò la storia si dipana seguendo i casi di Rin in un'atmosfera rarefatta e disillusa, quasi a rispecchiare la protagonista. Anche per questo tuttavia, ma forse anche per una colonna sonora non molto presente (spesso e volentieri si sta con il rumore del fondo ambientale), l'anime non riesce mai veramente a decollare e a mantenere un buon ritmo della narrazione. Un eccezione però è costituita dalle sigle di apertura, <i>“Asaltia”</i>, e di chiusura, entrambe con insoliti ritmi metal-rock.
L'elemento erotico mi è sembrato poi più un qualcosa che si spruzza lì per rendere il piatto più appetitoso che un vero cardine dell'anime. C'è, ma neanche tantissimo alla fin fine. Si va più spesso sul fan-service molto spinto.

<i>Mnemosyne</i> dunque si rivela a suo modo originale nel panorama degli anime, un po' per l'atipica formula dei pochi episodi che gli danno una struttura molto più vicina al telefilm che alla serie animata, e un altro po' per i contenuti decisamente più espliciti della media che alzano il target d'età media e cercano un po' fuori dal tipico pubblico dell'animazione; un po' meno per il tema di fondo che, come detto, si era già visto in altre opere.
È un peccato che alla fine non riesca a dimostrare tutto lo smalto che pareva possedere, ma rimane comunque una buona serie da vedere se si cerca qualcosa di “diverso”, ma sempre per un pubblico non impressionabile o sensibile.

Piazza26

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Piazza26

Episodi visti: 6/6 --- Voto 7
Anime anomalo, almeno dal punto di vista delle puntate - 6 da 45 minuti ciascuna. Come già detto si trovano scene di violenza veramente ovunque, anche se solo alcune sono legate direttamente alla trama, come la sofferenza degli immortali sotto continue torture. A parte quanto già detto, la serie, almeno per me, dall'episodio 5 in poi è sembrato un simil-remake di "Devil Lady" per via del discorso di esseri uomo/donna e simili, angeli e non solo.

Comunque si può perfettamente guardare mantenendo un atteggiamento distaccato dalle scene che potrebbero essere fraintese per puro fanservice, che in realtà in molti casi servono solo a dimostrare, col gioco di luce/ombra, dei veri e propri sacrifici di alcuni personaggi per il bene di altri. Per quanto riguarda la violenza purtroppo esistono anime ben più "malvagi" di questo, invece per grafica e musiche concordo con quanto già detto dagli altri recensori: convincenti sia i disegni che l'animazione.


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ReiRan->--@

Episodi visti: 6/6 --- Voto 9
Violenza, violenza ed a ancora violenza brutale, se siete pronti ad affrontare una forte dose di torture e sadismo, allora potete affrontare la visione di questo interessante anime, un avvertimento televisivo reciterebbe: per i forti contenuti se ne consiglia la visione ad un pubblico di soli adulti…

La sexy ed occhialuta Rin Asogi è una detective privata, che e nel suo lavoro quotidiano è supportata dell’amica e segretaria Mimi, una lolita dai gusti yuri, sempre pronta ad alzare il gomito ma solo con l’acqua più potente che c’è: la vodka. Rin indaga su alcuni casi misteriosi, e fin qui niente di nuovo niente sotto il sole, ma bisogna subito dire che le due protagoniste sono delle immortali, e che qualcuno sta cercando di togliere di mezzo le immortali come loro. Seguiremo le vicende della speciale detective, che sarà invischiata in intrighi e lotte per l’eternità, e nel corso delle sue investigazioni verrà più volte uccisa, poiché anche se il suo corpo è immortale, non possiede alcune specifiche abilità o poteri di combattimento e soffre il dolore come ogni essere umano: così ad ogni volta che le ferite inflitte possono causare la morte di un umano ella perirà, salvo rigenerarsi in un periodo di tempo più o meno lungo, che varia in base alla gravità delle lesioni riportate, per capirci: meno tempo per uno sparo al cuore, più tempo per uno smembramento. Ad ogni morte corrisponde una sofferenza immane, che ogni volta viene ripetuta. Tra una rigenerazione e un’altra, la sua vita salterà di decenni e generazioni, lo spettatore verrà trasportato attraverso vari archi narrativi ambientati in diverse epoche, partendo dagli anni '80 del 1900, ed arrivando ad un immaginario futuro.

Il tema dominante di questo anime è l’immortalità: sia l’immortalità come potere che può essere rappresentato della infinita conoscenza, nel senso che più a lungo si è vissuto e più si e conosciuto - allora perché non mirare ad avere tutta la conoscenza di ogni immortale? - sia l’immortalità vista nel suo al confronto con la caducità della vita umana. Stridono al confronto l’intramontabile giovinezza di Rin e il crepuscolo di tutto il resto: le tecnologie passano in obsolescenza; cambiano le epoche; gli umani invecchiano, muoiono e vengono rimpiazzati da nuove generazioni, che a loro volta invecchiano, per poi uscire di scena, nel ciclo perpetuo della vita. La caducità del genere umano viene ben rappresentata dalla famiglia Maeno, che spalleggerà Rin, di generazione in generazione, per tutto il corso della narrazione.

L’anime presenta abbondante fan service, che tuttavia non disturba l’elaborata trama, ha delle buone animazioni e una ottima colonna sonora, in particolare spiccano la opening e l‘ending di carattere metallaro.


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Manuel

Episodi visti: 6/6 --- Voto 6
Nel mondo che tutti conosciamo esiste un albero in grado di donare frutti miracolosi, le donne che li mangiano diventano immortali, gli uomini invece diventano angeli. L'anime girerà intorno a due di queste ragazze, che nel corso del tempo sono riuscite a tenersi in vita e ora iniziano ad investigare su una strana sequenza di omicidi e... Questa è parte della trama, penso sia sufficiente.

Molto probabilmente la maggior parte dell'utenza che ha visionato (e che visionerà) questo anime, sarà trasportata in modo più che giustificato dal suo essere crudele e masochista, caratteristiche che di rado si trovano negli anime più comuni. Tuttavia violenza, sesso e amore, pur se parole piene di significato, nell'anime vengono prese e riprese, da più punti di vista, e stropicciate fino all'inverosimile, come se a condurre il tutto ci sia un bimbo che non sa bene cosa farsene di tutti gli aggeggi che si è portato dietro. Insomma, fare un anime violento è un conto, come lo è farlo romantico oppure mainstream, ma mischiare tutti questi generi per tentare di tirare fuori qualcosa di sensato è un'impresa ardua che in questo caso ha fallito.

Bello il disegno ma per 6 puntate da 40 minuti (praticamente durano il doppio della norma) mi aspettavo decisamente di più, parecchi strafalcioni grafici ma volti ben fatti (assisteremo ad una reale crescita fisica di individui dato che tra una puntata e l'altra passeranno svariate decine di anni), come ben fatti sono i paesaggi, che verranno abbelliti o sconvolti a seconda dell'era. Nota di merito soprattutto all'intro, riesce a prenderti anche grazie alle immagini, nessuna rilevanza per le musiche "all'interno" dell'anime.

Nota molto dolente per la trama, debole e mal posta, assisteremo sempre ad un passaggio da un decennio ad un altro (in ogni puntata passeranno circa 20 anni) ed è questo che è difficile da legare alla storia, che se in un primo momento può interessare, poi si rivelerà per quello che è, ovvero semplice masochismo e sesso violento (anche se alla fine non si arriva mai a vedere un rapporto completo come un hentai). Ci si lamenta sempre del fanservice che ci si ritrova in ogni anime, dove tette e culi e scene comuni si ripetono fino alla nausea, qui c'è un tipo molto diverso di fanservice, quello del masochismo e violenza gratuita ma... insensata.

Non mi sento di consigliarlo poiché a mio parere hanno solo tentato di darci un biscotto invece di tutto il pacco, ed avrei preferito molti meno personaggi ma una trama ben più salda.


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AmarantaKiller

Episodi visti: 6/6 --- Voto 8
Mnemosyne no Musume-tachi è una serie di 6 OAV prodotta da XEBEC e Genco, dalla quale è stato tratto anche un light novel. Si tratta di una serie tutta al femminile e ad alto tasso di adrenalina, dove l'elemento fantascientifico domina la scena.

La storia abbraccia un ampio arco temporale che va dalla fine degli anni '90 fino al 2055. La protagonista è Rin Asōgi, che ha un ufficio di detective a Shinjuku insieme alla sua assistente Mimi, con la quale ha una relazione omosessuale. Un giorno Rin, mentre è alla ricerca di un gatto randagio, incontra Kōki Maeno, che in seguito ad alcune vicissitudini decide di far squadra con Rin.
Rin appartiene alla categoria degli Immortali, come Mimi, e la sua esistenza è legata allo Yggdrasill, che è l'albero gigante del mondo e che è un chiaro riferimento all'albero cosmico della mitologia norrena. Questo albero gigantesco è visibile solo alle donne immortali ed emette delle spore - le Time Spore - che rendono le donne immortali e tramutano gli uomini in angeli, dai quali loro sono irrefrenabilmente attratte sessualmente. Tuttavia, per le donne immortali gli angeli sono una minaccia perché si cibano di loro fino ad annientarle definitivamente.

La storia si dipana attraverso una serie di peripezie, una vera e propria lotta estenuante per la sopravvivenza di Rin. Lo spettatore si troverà di fronte a scene molto forti, dove violenza, sangue, torture fisiche e sesso lesbo contribuiscono a rendere la storia sempre più torbida, trasgressiva e un pò pulp.
Rin è un personaggio carismatico, ambiguo, infatti il più delle volte indossa abiti maschili, e dalla potente carica erotica. Mimi, dal canto suo, in un primo momento può sembrare la classica ragazzina leggera e frivola e, invece, subito tradisce una natura complessa e un'intelligenza insospettabile. I personaggi maschili in questo anime hanno uno spazio minimo, anche se, come nel caso del poliziotto e amico di Rin, Tamotsu Yanagihara, sono delle figure chiave che hanno una funzione decisiva nella storia.

Molto buono il character design e quanto al comparto grafico c'è una gran cura dei dettagli e una grande fluidità delle immagini. Anche la scelta delle musiche non è niente male: il genere metal calza a pennello e i brani scelti in apertura e in chiusura della band giapponese "Galneryus" sono anche molto orecchiabili.
Quanto al ritmo narrativo, questo è molto gradevole e ben scandito; infatti, nonostante la durata considerevole di ciascun OAV - circa 45 minuti ciascuno - non ci sono battute d'arresto o pause che creano intoppi, tutto procede con agilità fino alla fine, assicurando l'attenzione sempre viva dello spettatore.
Giudizio molto positivo per me, ma ho deciso di assegnare solo 8 perché, stranamente rispetto ad altri anime di questa categoria, non mi ha coinvolto al 100%.


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HTxTH

Episodi visti: 6/6 --- Voto 8
Siamo di fronte a una serie che lascia il segno. I 6 episodi che la compongono sono un ottimo connubbio tra tecnica grafica e originalità. Questi 6 episodi di ragguardevole lunghezza, circa 45 minuti l'uno, permettono alla trama, ma soprattutto ai dialoghi, di svilupparsi bene. I personaggi hanno carattere, stile, personalità, ma soprattutto hanno un passato un presente e un futuro. Lo scorrere del tempo, perdere i propri cari, combattere, sacrificarsi acquistano un senso pieno nel delinearsi della storia.
Tecnicamente il prodotto brilla soprattutto per il character design, sempre massiccio e costante, che permette di definire bene i personaggi attraverso tutto il loro excursus temporale. Le musiche sono buone ma non molto varie, seppure la sigla di apertura e chiusura siano ottime composizioni. La regia è atipica in molti punti, distaccandosi dal Anime Motion più classica e sperimentando soprattutto inquadrature occidentali, in questo i richiami al cinema americano sono molti, soprattutto nelle scene di zombie del primo episodio.
La presenza di un antagonista per la protagonista è un'ottima scelta narrativa, che ha permesso la realizzazione di diverse scene d'azione, come intervallo per la trama.
L'elemento focale naturalmente è proprio la storia, che si sviluppa attraverso varie epoche.
Io non sono mai largo di manica nel dare voti agli anime, in quanto l'universo animato giapponese ci propina veramente certe schifezze, tanto quanto Sanremo direi, ma questa opera si merita tutto il mio e il vostro interesse. Consigliatissimo veramente, anche per le scene di sesso che si sprecano al suo interno, tutte comunque con un loro perchè, mai inutili e sempre arricchite di una certe psicologia malata che pervade tutto gli episodi.
L'amore impossibile tra un uomo e una donna, trasposto poi nel "forzato" interesse sessuale per le donne, le scene di soggiogamento più che di sottomissione per i così detti immortali, la continua presenza del dolore fisico, contrapposto a un dolore interiore insormontabile, il desiderio di non perdere i propri cari, l'imperturbabile movimento del tempo: tutte cose a cui Mnemosyne vi costringe a pensare.


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Achille

Episodi visti: 6/6 --- Voto 7
’Sta serie è troppo adulta, troppo maniacale e troppo porno. E va benissimo così. Gli anime (malgrado le mamme italiane e Mediaset) non sono roba da bambini. Perciò beccatevi ’sto bollino rosso e se siete minorenni… be’ vedetevela lo stesso – tanto prima o poi si cresce.
Praticamente Mnemosyne è un poliziesco/soprannaturale di sei episodi dilatati (40 minuti) incentrato sulle investigazioni di una supermaggiorata vogliosa (che ci sta sempre), aiutata nelle sue indagini dai risvolti molto sessuali – vedi come ottiene le informazioni – anche dalla sua assistente ubriacona (ambedue immortali). Così nell’arco di 60 anni vedremo la nostra eroina essere squartata e torturata atrocemente (che poi è immortale, quindi non porta a niente… le sue aguzzine devono essere proprio imbecilli!), e raccattare in modi più o meno fortuiti vari aiutanti; e vedremo anche ’sti poveri sfigati invecchiare in un lampo o crepare nei modi più brutali. Perché? Perché un moccioso pervertito amante del bondage sadico e violentissimo (ah, i bambini di oggi…) vuole succhiare tutti i frutti del tempo che galleggiano per il mondo, sparpagliati da una specie di albero mistico della vita che la gente normale non può vedere. Bene, ora, la serie non è che sia tutta ’sta profondità o abbia chissà quale gran messaggio da esprimere – nonostante il finale si atteggi a fare il figo sui misteri dell’essenza divina. E anche le parti più spinte (parecchio spinte, e parecchio esplicite) spesso sembrano fanservice messi lì giusto per far ribollire gli ormoni degli spettatori maschi (e perché no, anche femmine), e tranne alcuni casi volutamente dissacranti (l’orgia delle suore nel convento è favolosa. E anche le parti in cui le immortali vanno in calore sono fortissime), la cosa scade troppo nel sesso tanto per gradire, arrivando all’apoteosi dell’ammucchiata conclusiva con tette a destra e a manca che pare un pizzichino eccessiva. E sarà che io sono cresciuto con "Il Corvo" e Tarantino (aiutano a crescere bene – come il Fruttolo), ma la violenza di Mnemosyne non è poi così sconcertante. Per il resto non ci si annoia mai, la protagonista e gli altri personaggi non sono male ed è interessante vedere l’evoluzione della tecnologia dagli anni novanta (super computer da 360 megabyte di memoria! Tempi innocenti…) fino a un futuro dove l’informatica è shakerata a dosi massicce nella realtà materiale.
Niente di impegnato sul fronte orientale, si ci può dare un’occhiata (magari se siete tipi focosi, prendetevi una camomilla prima).


 1
Furtive Tears

Episodi visti: 6/6 --- Voto 8
Una sola parola per descrivere il tutto: originale.
La trama inizialmente è abbastanza tipica, due donne che hanno un agenzia di "tutto fare" (come si definiscono loro stesse), che si trovano a lavorare al di fuori della legalità. Rin Asogi si occupa dell'azione e come ci può aspettare ha una capacità combattiva sicuramente superiore alla norma, Mimi invece si occupa del lavoro d'ufficio e della ricerca di informazioni via internet. Ma tutto questo è solo l'inizio o meglio il supporto per quella che è la trama reale. Infatti nel corso della prima puntata capiremo che sia Rin, che Mimi sono immortali.
La storia che parte a Tokyo nel 1990, si protrarrà nel tempo per moltissimi anni, facendo tutte le volte salti di una decina d'anni tra una puntata all'altra. Le nostre protagoniste belle e giovani però non rimarranno mai sole, accanto a loro un umano, salvato nella prima puntata, e i suoi discendenti, Laura un killer professionista la cui reale natura si ignora, Yanagihara un detective della polizia e Apos, un altro essere che non invecchia ma lui natura risulta indefinita fino al 5° episodio.
Adesso che ho fatto delle premesse alla trama, vi dirò cosa realmente vi dovete aspettare da quest'anime. Come prima cosa che salta all'occhio abbiamo l'eccesso frenato delle scene di sesso, si avete capito bene, non si tratta solo di qualche nudità, si tratta proprio di sesso, anche yuri. Logicamente non è un hentai, quindi le scene non sono mai complete. Inoltre i richiami ad esso sono constanti.
Poi ci cade all'occhio la violenza, le morti non si conteranno quasi più e la protagonista sfrutta tutta la sua immortalità con una costanza quasi maniacale: puntualmente in ogni episodio viene fatta a fettine, fatta esplodere, bucherellata ovunque e chi più ne ha più ne metta. Aggiungeteci in alcuni personaggi in gusto di entrambi questi aspetti per sfociare quindi nel sadismo vero e proprio.
Un ottimo fanservice, sicuramente ma non solo. Mentre all'inizio le varie scene risultano quasi sempre prive di un senso, con il procedere della storia la durezza acquista un suo perché.
Un anime soprannaturale che però risulta nel suo complesso terribilmente reale, si muore con un colpo di pistola, si soffre anche se immortali e i combattimenti non vanno quasi mai oltre qualche secondo.
Il tempo che passa e il mondo che cambia viene rappresentato eccellentemente con l'evoluzione delle tecnologie, rappresentandoci tutto sommato un futuro più che plausibile.
Mi scuso se la recensione risulta abbastanza sommaria, ma una buona dose di bellezza risiede nella caratteristiche del mondo soprannaturale, che se svelati adesso potrebbero rovinarvi la visione.


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Arioch

Episodi visti: 6/6 --- Voto 9
Questo anime afferra gli intestini e li serra in una morsa di gelo. L'atmosfera di questo horror/sovrannaturale risulta chiara già dalla (bellissima, fra l'altro) sigla iniziale: azione, mistero, crudeltà e dolore. Chi si aspetta una trama banalotta condita di qualche spruzzo di sangue giusto per fare da contorno alla procacità della protagonista, Rin, resterà sicuramente deluso. Benché non manchino qua e là situazioni piccanti, esse non sono certo una regola e sono ben inserite nel fiume di una trama sapientemente e splendidamente costruita, che non conosce un momento di stanca nell'arco di ben 6 episodi da 45 minuti. Ogni episodio racconta un'avventura della misteriosa investigatrice dall'oscuro passato Rin e della sua assistente Mimì, ed ognuno è connesso a filo doppio agli altri, presentando domande e fornendo indizi per le risposte che verranno date compiutamente solo nell'ultimo episodio; ed è davvero un piacere seguire la serie passo a passo cercando di mettere insieme tutte le tessere del mosaico sino all'appassionante finale. Va però detto che il genere cui questo anime viene ascritto, ovvero horror sovrannaturale, conosce qui la massima espressione: la violenza non può definirsi gratuita, IMHO, ma raggiunge livelli abnormi, e vi sono scene che fanno venire il voltastomaco ed un senso quasi di sofferenza (a meno che non si sia dei sadici!) per la loro crudezza. Questo non ne fa un anime adatto a tutti. Ma se siete disposti a sopportare, potrete godere di una storia bellissima e mozzafiato. In conclusione, se cercate un prodotto sexy a sfondo orrorifico, rivolgetevi altrove; ma se volete vedervi un thriller/horror splendidamente sceneggiato, Mnemosyne non vi deluderà.

Mezzanotte

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Mezzanotte

Episodi visti: 2/6 --- Voto 8
L'occhialuta Rin è una investigatrice privata con un misterioso potere, è immortale.
Assieme alla sua giovane assistente dai capelli rosa indaga sui più oscuri segreti della società in cui vive... che però sono ben poca cosa rispetto a quelli che nasconde lei e il suo corpo!

Ecco una serie che piacerà ai palati forti.
Fin ora, alla seconda portata/episodio, il menù della casa prevede mistero, sadismo, sangue & violenza condite con una spruzzata di situazioni piccanti.
Dato che l'unico modo per fermare la nostra eroina, almeno per un po' di tempo, è farla letteralmente a pezzi, le indagini culminano spesso in un bagno di sangue, il suo.

Disegni e animazioni si attestano su ottimi livelli.
Secondo me una serie abbastanza malata da essere interessante, basta ascoltare il delirante monologo della scienziata sadica sul piercing come rivolta contro Dio del primo episodio! ^^'

Un 8 meritato per la buona realizzazione tecnica e per l'audacia delle situazioni rappresentate... anche se si potrebbe obiettare che potrebbe essere solo un modo per appagare gli appetiti degli spettatori più sanguinari.
Chi vedrà tutta la serie giudicherà.

Krishna

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Krishna

Episodi visti: 3/6 --- Voto 7
ALLUCINANTE!! un cartone così in Italia non potrebbe mai mettere piede, oltre a tutta la nudità e alle allusioni al sesso a cui gli amanti dei manga sono abituati c'è una pesante dose di violenza gratuita. non vorrei fare la parte del moralista, ma sicuramente alcune scene possono incitare alla violenza o ancora peggio alla crudeltà, alimentando istinti "bestiali" (nel senso di animaleschi). Non nascondo che in realtà io l'ho apprezzato, ma sicuramente non è adatto ad un pubblico di ragazzini (ed escluderei anche gli adolescenti).
La storia è particolarmente intrigante, non svelerò la trama ovviamente ma riguarda il desiderio di immortalità dell'essere umano, la paura e la diffidenza verso una ricerca scientifica "poco etica" il sospetto che ci siano esseri sovrannaturali che vivono mimetizzati tra noi e che in fondo non vogliono convivere pacificamente, ma strerminarci. Angeli, demoni, esseri immortali, uomini pronti a tutto per il potere....
Mi è piaciuto, ma lo considero pericoloso... so che così non faccio altro che incuriosire, ma inviterei a riflettere sull'impatto che potrebbe avere sulla maggior parte dei ragazzi.

Nuloahc

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Nuloahc

Episodi visti: 1/6 --- Voto 9
Non è per sbilanciarmi, ma questo anime meriterebbe un bel 10, ma avendo visto solo il primo episodi, mi limito a un 9.
è infatti la prima volta che vedo un anime spingersi così oltre il consueto. La formula sesso/violenza non fallisce mai! XD
Non per questo però dovete etichettare questo titolo come una semplice calamita di fanservice. Dietro tutto c'è infatti una trama misteriosa e intrigante, intrinseca di elementi occulti e riferimenti esoterici. Anche i temi che ho riscontrato nel primo episodio sono molto filosofici e maturi (avrete già capito che questo non è un titolo per i under 18): il senso dell'esistenza, il tormento della vita eterna, la follia dell'uomo nell'imitare Dio...
Tutta la storia gira intorno a Rin (ragazza con gli occhiali), una detective privata, che insieme alla sua partner Mimi ("ragazzina" dai capelli viola) si immischia in casi particolarmente singolari. Sotto questa apparenza però, le due nascondono un passato enigmatico e pericoloso da cui non potranno sfuggire.

L'intera serie è di soli 6 episodi, ognuno però di circa 40min. A conti fatti, è come avere una serie da 12 ep da 20 min.
Anche se ho visto solo il primo, sento che non mi deluderà. XD