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rum42coach

Episodi visti: 1/1 --- Voto 7
I cavalieri dello zodiaco-l'ardente scontro degli Dei è il secondo lungometraggio della serie animata così famosa nel globo terrestre. Qui abbiamo un ambientazione contraddistinta dai freddi paesaggi nordici di Asgard, territorio che sarà protagonista di una saga nella serie classica di Saint Seiya, dunque questo film è da reputare un prototipo della futura saga nordica, complici numerose similitudini con essa in alcuni personaggi ed armature.

La trama di questo film è abbastanza scontata, recitante il solito schema che vede Saori-Atena in pericolo(lo fa apposta a farsi imprigionare o catturare?) e i prodi cavalieri a combattere disperatamente al fine di salvarla-liberarla. Tuttavia mi piace segnalare che alcuni accorgimenti ci sono a differenza del primo lungometraggio, ad esempio Hyoga in ruolo del tutto nuovo l'ho apprezzato. Il finale è scontatissimo e c'è sempre il solito power up che, tuttavia non delude mai, anzi esalta i tanti ammiratori della serie.

La durata del film è uno dei tallone d'Achille di questo film: perché soltanto 45 minuti come il primo? La storia e soprattutto molti personaggi con affini combattimenti ne risentono fortemente, rendendo il tutto un minestrone denso di eventi poco sviluppati.

Parlando dei personaggi principali, come accennato, nota di merito a Hyoga che SPOILER dà il meglio di sé nel ruolo di cattivo, scontrandosi con Shiryu in un combattimento breve ma intenso FINE SPOILER. Inoltre la scenetta tra Ikki e Shun, dove il primo salva il secondo è da pura parodia, almeno quanto quella di Atena imprigionata o rapita dal despota di turno. Mi è piaciuto Dolbar, antagonista finalmente degno di tale nome in un lungometraggio della serie. Cattivo e spietato quanto basta, è un valido combattente e dà filo da torcere ai cavalieri di bronzo. La sua tecnica è molto interessante e potente, attribuendo al personaggio spessore elevato. Promosso!

Colonna sonora spettacolare che ho particolarmente apprezzato. Pezzi armoniosi e ben incastonati nel contesto globale dell'opera, innalzando il film di livello. Da citare doverosamente Shushou - Sekai no chi no shita de, una delle mie preferite di tutta la colonna sonora di Saint Seiya. Sembra di entrare in un sogno al suo ascolto.
I disegni sono buoni, sulla falsariga del precedente del film. Si lasciano ammirare senza infamia né lode.

In conclusione questo film lo consiglio a tutti i fan di Saint Seiya ed a pochi altri perché non entusiasma più di tanto, pur avendo alcuni ottimi accorgimenti a livello di trama. Con una durata maggiore sarebbe probabilmente risultato più gradevole di quanto non lo sia allo stato attuale.


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Stairway90

Episodi visti: 1/1 --- Voto 7
Nel luglio del 1987 La dea della discordia apre la strada ai lungometraggi di Saint Seiya, la serie animata tratta dall'omonimo popolare manga ideato e disegnato da Masami Kurumada; il 12 marzo 1988 nei cinema nipponici esce il secondo film, Saint Seiya: Kamigami no Atsuki Tatakai, titolo tradotto in italiano con I cavalieri dello zodiaco - L'ardente scontro degli dei nel primo impreciso adattamento e poi con Saint Seiya - La sanguinosa battaglia degli dei nel secondo adattamento della Dynamic Italia. La regia è affidata questa volta a Shigeyasu Yamauchi, mentre la sceneggiatura è opera di Takao Koyama; del character design e della direzione artistica si occupano ancora una volta Shingo Araki e Michi Himeno, così come ritorna Seiji Yokoyama per le musiche.

Anche questo lungometraggio si colloca fuori dalla continuity della serie animata, ma spicca per l'originale scelta di rifarsi alla mitologia norrena piuttosto che a quella greca: campo di battaglia è Asgard, una terra nordica dove Saori, Seiya, Shiryu e Shun si recano dopo la misteriosa scomparsa del loro compagno Hyoga, ignorando le intenzioni ostili del sommo sacerdote di Odino, Dolvar, che tanto per cambiare rapisce la reincarnazione della dea Atena e costringe i Bronze Saint a combattere contro i suoi God Warrior, ossia Loki, Url, Lung e il misterioso Midgar, dietro la cui maschera si nasconde una vecchia conoscenza… inaspettatamente, però, ad Asgard troveranno anche un alleato prezioso nelle figure del principe Freyr e di sua sorella Freya.

Guardando alla trama, all'ambientazione e ai personaggi, non si possono non notare le somiglianze fra quest'opera e altri due tasselli della saga di Saint Seiya, ossia il capitolo autoconclusivo Natassia del paese di ghiaccio e la saga filler di Asgard, che è assente nel manga mentre nell'anime segue la battaglia alle dodici case e modifica l'introduzione della saga di Nettuno. La storia di Natassia, comparsa sul millesimo numero di Weekly Shonen Jump il 23 febbraio 1988 e successivamente inserita nel volume 13 dell'edizione tankobon (dopo la battaglia finale fra Seiya e Saga), è ambientata nella Siberia orientale, in una città chiamata Blue Grado, e ha come protagonista Hyoga di Cygnus, che viene catturato dai guerrieri locali, i Blue Warrior: praticamente lo stesso incipit del film, anche se lo sviluppo delle due trame poi diverge. Quanto al rapporto con la saga di Asgard, la Toei aveva prodotto L'ardente scontro degli dei proprio per rendersi conto della reazione del pubblico all'introduzione di una saga ispirata alla mitologia nordica; di fronte al grande successo del film, che quindi stava a indicare un'accoglienza più che positiva di questa novità, si procedette alla produzione vera e propria della saga filler, mentre veniva dato a Kurumada il tempo di portarsi avanti col lavoro di mangaka proseguendo la saga di Nettuno. Immancabilmente alcuni dei nuovi personaggi dell'anime si ispirarono a quelli del film: così Hilda di Polaris e Siegfried di Dubhe svolgono le funzioni di Dolvar, la prima in quanto sacerdotessa di Odino e il secondo come cavaliere che combatte coi Bronze Saint nello scontro finale; Fenrir di Alioth e Alberich di Megrez sono ispirati in modo diverso a Loki e Url; Thor di Phecda è modellato sulla base di Lung; Artax riprende l'originale character design di Midgar; Freya sorella di Hilda è una versione più attiva dell'omonima principessa del film, sorella di Freyr.

Come già successo con La dea della discordia, la lunghezza ridotta del film (solo 3 quarti d'ora!) impedisce di sviluppare una trama complessa e di approfondire i nuovi personaggi, anzi lo spazio dedicato ai combattimenti è molto ridotto, impedendo così di renderli avvincenti e interessanti, e vengono replicate molte situazioni narrative del precedente lungometraggio: il rapimento di Atena, l'incapacità di Shun di sconfiggere il suo avversario e il salvataggio da parte di Ikki, il momentaneo passaggio di uno dei buoni dalla parte del male, lo scontro dei cinque Bronze Saint contro il guerriero più potente che riesce a stenderli tutti e a disintegrare i loro Cloth, salvo poi soccombere a Seiya dopo l'intervento dell'armatura del Sagittario. Ed ancora una volta, è il comparto tecnico a salvare quest'opera: non solo per il lavoro artistico di Shingo Araki e Michi Himeno, non solo per la cura nei disegni, nelle animazioni, nei fondali, che supera di gran lunga quanto visto nella serie televisiva e nel primo lungometraggio, ma anche, anzi soprattutto, per l'eccelso lavoro di Seiji Yokoyama, che ci regala maestose ed epiche musiche dal sapore quasi wagneriano, che ben si sposano con le atmosfere di questa tragedia nordica.


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God87

Episodi visti: 1/1 --- Voto 8
La scomparsa di Hyoga nei pressi del regno nordico di Asgard porta lì a indagare Saori e i suoi Bronze Saint. Un'udienza con Dorbal, sovrano del paese e sacerdote del culto di Odino, convince loro che l'amico non è più lì, ma mentre si apprestano a tornare a casa il perfido regnante, per uccidere Atena e instaurare il culto di Odino nel mondo, la rapisce e manda i suoi God Saint a ucciderne i ragazzi. Tra le fila nemiche, incredibilmente, sembra essersi schierato lo stesso Hyoga...

Non si può non amare il secondo film cinematografico di Saint Seiya, anche se riproposizione sputata, tale e quale, dello schema del primo. Prendendo spunto da un capitolo speciale del manga, "The Cygnus Story", volume 10 della Perfect Edition pubblicata da Star Comics, che mostra Hyoga combattere in Siberia, nella sconosciuta Bluegrad, contro i Blue Warriors dell'ambizioso Alexer, lo sceneggiatore Takao Koyama decide che le ambientazioni glaciali sembrano offrire un buon potenziale per sviluppare un'avventura ispirata ai miti nordici. Da questa premessa nasce nel 1988 una storia ambientata ad Asgard, terra dal freddo perenne dove rivivono i fasti di Odino, del Valhalla, dell'Yggdrasil e di tutte le leggende tanto care ai Vichinghi, arena dove Seiya e compagni devono lottare per salvare la loro dea affrontando i God Saint del perfido sacerdote Dorbal.

Ovvio che, con la sua (nuovamente) breve durata, "L'ardente scontro degli dèi" non può che risolversi ancora una volta in tante schermaglie dalla durata di pochi minuti, ma il film si fa ricordare, ben più di quello precedente, per una confezione che mi azzardo a definire eccezionale, da lasciare a bocca aperta, la migliore tra quelle delle varie incarnazioni di Saint Seiya. Tra animazioni spaccamascella, sinuose e dalla possente fisicità, disegni elegantissimi, fondali-cartolina e suggestive invenzioni visive, il lungometraggio dona un granitico sense of wonder grafico che si ricorderà anche negli anni a venire: gigantesche statue di Odino, castelli incastonati nel ghiaccio, picchi innevati, architetture sospese nel vuoto, steppe immerse nelle neve, fiordi e ogni genere di ambientazione a tema. Una meraviglia che non è solo visiva ma anche uditiva, rappresentando a mio parere il canto del cigno del grandissimo compositore Seiji Yokoyama: il lungometraggio può usufruire di una colonna lirica, con la sua orchestra di archi, pianoforti, trombe, clarinetti, tastiere e chitarre che evocano guerra, civiltà dimenticate, draghi e mitologia norrena sottolineando con solennità la solitudine degli eroi nella loro corsa silenziosa verso Atena attraversando desolate ambientazioni glaciali. Non mancano neppure esplosioni di trombe e cori gregoriani, a suggellare l'apocalisse di combattimenti così devastanti da evocare un Ragnarok. Un lavoro indescrivibile, una festa per occhi e orecchie a cui prende parte con gioia uno spettatore del tutto disinteressato alla trama.

Quest'ultima, del tutto trascurabile, si perde nei medesimi difetti di quella del film precedente. Se ormai è impossibile stupirsi di come la dea Atena finisca continuamente rapita dal nemico di turno, è ancora fonte di sbalordimento negativo il come tutta la progressione della storia e le sue idee siano riciclate da quelle de "La dea della discordia", evidenziando la totale mancanza di fantasia negli script Toei: il sacro guerriero di Andromeda che continua a non riuscire a sconfiggere neanche un avversario senza essere aiutato dal fratello, gli eroi che dopo il rispettivo combattimento perdono i sensi per non farsi vedere quasi più, Seiya che è inizialmente distrutto dal suo nemico ma poi risolve la questione in un secondo grazie all'armatura d'oro del sagittario... I combattimenti continuano a essere troppo corti - cinque minuti di media - per farsi ricordare, con i contendenti che si colpiscono un paio di volte, si affrontano con il colpo segreto e vince chi è il più forte - con eccezioni negative tipo la battaglia tra Seiya e Loki, meno di due minuti di durata, e il consueto incipit della storia, quello di Hyoga sparito dalle scene e che poi riappare come nemico, secondo le stessa modalità di Eri ne La Dea, è futile e privo di ripercussioni. Il ragazzo si unisce al nemico soggiogato da Odino, indossa una nuova cloth appartenuta a chissà chi e che non gli serve (visto che usa i soliti attacchi della costellazione del cigno), e dopo aver perso il duello decide di tornare tra le fila di Atena. Così, senza spiegazioni sul perché ha tradito e perché ha deciso di tornare. Non è importante, è la solita storiella fuori continuity. Così come fuori continuity sono le armature degli eroi, che per l'ennesima volta sono disintegrate nella ferocia dei combattimenti, tanto che è impossibile possano essere state poi riparate. Pazienza.

Tanto, come già accennato, il lungometraggio è da vedere unicamente per gli elementi di contorno, così potenti da sfondare lo schermo. Sfarzo sensoriale che dà i brividi, permettendo per 47 minuti di compiere un viaggio immaginario in una terra fredda e suggestiva, con edifici, statue e ambientazioni che richiamano la gloria dei Vichinghi e delle loro leggende. Un setting che deve essere stato particolarmente apprezzato sia dai fan dell'epoca sia dallo stesso staff Toei Animation, tanto da essere riproposto nella saga-filler televisiva di Asgard (ep.74-99), immediatamente successiva a quella del Santuario. Un lungometraggio, in definitiva, che pur con tutte le sue pecche di sceneggiatura si fa vedere con un piacere raramente uguagliato, dimostrando per l'ennesima volta come il manga di Masami Kurumada, shounen abbastanza ingenuo e mal disegnato, in animazione diventa un cult mondiale non tanto per la riproposizione della stessa storia con l'aggravante di nuove contraddizioni narrative, ma tanto più per il disegno, davvero eccezionale e bellissimo, del chara designer Shingo Araki, che ne "L'ardente scontro degli dèi" splende come mai prima d'ora. Must per i fan.

Nota: un plauso all'edizione italiana in DVD di Yamato Video, che oltre a contemplare il doppiaggio storico italiano, come al solito fedele ai dettami di Enrico Carabelli, reintegra anche il ridoppiaggio operato anni prima dalla defunta Dynamic Italia. Per quanto recitato in modo svogliato, esso è quantomeno fedele e ben adattato, con voci azzeccate per il timbro vocale originale dei giovanissimi protagonisti.


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Gens Valeria

Episodi visti: 1/1 --- Voto 7
"I Cavalieri dello Zodiaco" (in lingua originale: "Saint Seya") hanno anche una serie di numerosi OAV, questa volta il titolo da me recensito è "L'ardente scontro degli Dei", anche se, di divinità, se ne vede una sola (Athena) e l'altro è soltanto il sacerdote di Odino, Beldar.
L'OAV può essere visto subito dopo la conclusione della serie "Asgard", così da collocare meglio la storia, che tuttavia si rivela parallela a quella principale e non di completamento, poiché narra tutt'altro. L'OAV è consigliato, come tutta la serie, agli amanti dei combattimenti, dei superpoteri e dell'azione.

Come anticipato, la storia narra delle imprese dei nostri cinque eroi nelle fredde terre del nord, Asgard: tuttavia, Crystal perde la memoria e combatte nelle file nemiche.
I disegni sono in linea con quelli dell'anime, il sonoro anche, così come la linearità della storia, che è priva di colpi di scena e si svolge in modo prevedibile fino alla fine, ovvero, vince Pegasus con Athena.
Il punto di vista è da spettatori nei confronti della storia prima di Crystal, poi di Asgard/Odino/Sacerdote e infine di Athena. A mio parere la narrazione è organica, anche se non va in parallelo o non ha connessione connessione né con il manga né, tanto meno, con l'anime.
Tuttavia, la storia è fin troppo semplice e si ridonda ciò che già si sa, quindi do un 7.


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Andromeda

Episodi visti: 1/1 --- Voto 8
Attenzione: la recensione contiene spoiler

"L'Ardente scontro degli Dei" è il secondo film dedicato a I Cavalieri dello Zodiaco. E' ambientato nelle distese gelate della leggendaria città di Asgard ed è una sorta di prequel alla prima saga facente parte della seconda serie dell'anime classico.
Il lungometraggio si apre lasciando subito spazio a un'inquadratura delle terre spazzate dal vento della Siberia, dove alcuni soldati di Asgard stanno cercando di catturare un loro commilitone scappato dal suo Paese natio. Il miracoloso intervento di Crystal salva l'uomo dai feroci colpi assestatigli dai suoi compagni, che nel frattempo scappano. Il soldato rivela al suo salvatore che strani fatti stanno avendo luogo ad Asgard e dopo di ciò la prima scena si chiude spostandosi a Nuova Luxor.
Crystal non ha più fatto ritorno e lady Isabel, così come i suoi compagni, è molto preoccupata per lui e decide pertanto di partire alla volta di Asgard, dove Crystal si era diretto per saperne di più sulle parole dette dall'uomo da lui salvato. Una volta raggiunta la meta, lady Isabel e i suoi Cavalieri vengono ospitati nel palazzo del Walahalla, dove cercano delle risposte alle loro domande.

Balder, il Gran Sacerdote di Asgard, afferma di non sapere nulla di un guerriero chiamato Crystal, ma in realtà mente; egli, infatti, nutre una sfrenata brama di potere e, per raggiungere il suo obiettivo, ha reso Il Cavaliere del Cigno un suo guerriero, dandogli un nuovo nome, Midgard, il leggendario serpente che proteggeva i territori dominati da Asgard. In seguito convoca al suo cospetto lady Isabel e, mediante una tecnica detta "Scudo di Odino", la rende simile a un guscio privo di vita e la pone come polena della nave ai piedi dell'imponente statua di Odino che sovrasta il Walahalla.
Ardui combattimenti ingaggiano contro i guerrieri al servizio di Balder i nostri eroi, svantaggiati dalla mancanza di Crystal, passato dalla parte del malvagio sacerdote.

Alla fin fine, dopo avere combattuto contro Sirio, Crystal riacquista coscienza di sé e si scaglia contro Balder, che però lo mette a terra facilmente. Pegasus tuttavia non demorde e, grazie all'armatura d'oro del Sagittario, riesce ad avere la meglio sul nemico. Un raggio di sole si fa varco tra le fosche nubi che coprivano perennemente il cielo sopra Asgard, mentre la città cade ai rintocchi delle campane che annunciano il Ragnarok, il Crepuscolo degli Dei. Dalle macerie nascono dei fiori mentre sull'altura su cui si trovava la fortezza ora si erge l'Albero dell'Universo, il magnifico e imponente Yggdrasil.

Il film è pervaso nella sua interezza da brani di una bellezza a dir poco straordinaria, come il BGM "Shushou - Sekai no Ki no shita de", ossia "Finale - Sotto l'Albero del Mondo", e da scene caratterizzate da un sapiente gioco di prospettive. Lo consiglio caldamente.


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Catulla

Episodi visti: 1/1 --- Voto 9
Sempre nel 1988, a cavallo tra la saga del Santuario e quella di Asgard, viene prodotto dalla Toei Animation un lungometraggio ispirato a Saint Seiya e alle avventure dei cavalieri di Atena.
Questa volta troviamo un’ambientazione spettacolare, le vicende si svolgono nell’estremo nord, in una città non precisamente collocata di nome Asegard.
Da questo spunto partirà poi l’ispirazione per la produzione della serie di Asegard, nella quale ci saranno molte coincidenze che richiamano alla memoria questo film.
Ottimo prodotto di animazione su tutti i fronti, questo lungometraggio ci regala degli elementi inediti che si rivelano con lo svolgersi della trama, e che inoltre procurano una grande emozione.
I cavalieri di Atena si trovano di fronte un nemico difficile da individuare, alla ricerca disperata di Hyoga, cavaliere del Cigno, misteriosamente scomparso tra i ghiacci del nord.
Le affascinanti leggende sui guerrieri nordici fanno di questo film un prodotto altamente epico, si respira epicità in ogni cosa: nel palazzo del Valhalla, nella statua di Odino che brandisce solitario una spada, nel fiero spirito combattivo del nobile Freyr, nei costumi, nella cordiale ospitalità offerta ai forestieri delle calde terre del sud.
I cavalieri di Asegard sono dotati di una forza immane che discende loro dalla mitologia, troviamo cavalieri che brandiscono doppie asce e spade, simboli della mitologia nordica e che tanto ispireranno nell’aspetto e nelle caratteristiche i cavalieri della futura saga animata ispirata ad Asegard.
In questo film però troviamo un’Asegard parzialmente diversa, priva delle immense distese bianche che vedremo nella serie animata, piena di alberi, di boschi di conifere, abbarbicata attorno alla statua di Odino. Lo stesso palazzo del Valhalla presieduto dal ministro di Odino Balder, presenta colori rosei, surreali, come il nome della leggenda che rappresenta. Nella serie animata invece il palazzo di Asegard presieduto da Hilda presenterà colori alquanto rigidi, che andranno dal violaceo, al blu al nero. Questo oav e la serie animata ci offrono due modi diversi di vedere lo stesso luogo, tutti e due entrambi molto rispondenti all’immagine che ciascuno si può fare di un paese solitario che si erge nell’estremo nord.
I combattimenti che si svolgono tra i cavalieri del sud e del nord sono spettacolari nonostante la velocità negli scontri. L’apice si raggiunge nello scontro tra Shiryu e Midgard, che si svolge spaziando in un ambientazione bellissima, tra bosco e cascata. Midgard presenta un aspetto a dir poco affascinante per la sua misteriosa identità e le sue fattezze, che ricordano lontanamente il cavaliere Artarx/Merak della serie animata… la sua maschera nasconde un’amara verità che renderà lo scontro con Shiryu ancora più spettacolare.
Atena, con lo sguardo assente, appesa sulla prua di una nave assiste alle gesta dei suoi saints, ricordando in maniera fantastica una delle sirene che i viaggiatori più arditi tenevano a prua; Balder indossa un’armatura spettacolare, che ricorda nelle fattezze più quella di un imperatore romano che un’armatura nordica, Freyr ha un’indole piena di onore e di dignità che lo porta a fare di tutto pur di salvare l’onore della famiglia reale, ricordandoci la figura di un cavaliere medievale.
Tutto si miscela in maniera perfetta per dar vita ad un quadro che dura meno di un’ora, ma che è a dir poco meraviglioso per il modo in cui lo spettatore si sente rapito dall’inizio alla fine dalle vicende e dai personaggi.
L’unica pecca è il mancato approfondimento della figura di cavalieri nemici, solita nell’anime, ma quasi impossibile in un lungometraggio, così che spesso si ha l’impressione di vedersi sfilare davanti una fila di cavalieri di cui si sa solo il nome.
Il comparto tecnico è davvero ottimo, neanche una piccola imperfezione: l’animazione e il character design mostrano ormai la piena maturità della coppia Michi Imeno / Shingo Araki, all’apice del loro genio. I corpi dei cavalieri, i volti, ogni minima espressione, ogni movimento è perfettamente reso. Si tocca un picco che sarà difficile da superare negli anni a venire, siamo negli anni d’oro del lavoro di Araki.
La regia offre suggestive scene in cui si alternano inseguimenti a inquadrature dei paesaggi in cui si staglia la città. L’immagine finale dell’albero Yggdrasill, a cui secondo il mito si appese Odino per acquisire la saggezza, è davvero un bel tocco ad un film che già aveva colpito lo spettatore. L’immagine di questo albero, l’albero della vita, axis mundi che si erge dopo la battaglia al posto della statua distrutta del dio è quanto mai pieni di significati: la rinascita, la speranza in un futuro migliore, quell’albero rappresenta il dio stesso, che conosce tutti i mondi e che si staglia in alto fino a toccare il cielo con le sue fronde e che si prolunga nelle profondità della terra fino a toccare il sotterraneo mondo freddo degli Inferi. Shigeyasu Yamauchi con la regia dà un tocco in più ad una trama che è già di per sé più profonda dell’oav precedente.
L’aspetto solenne si completa con la bellissima colonna sonora, a cura del maestro Seiji Yokoyama, che qui raggiunge l’apice del suo genio regalandoci note perfettamente intonate alla solennità dei miti norreni, piene di grandiosità, di cori gotici, di malinconia, di tristezza. La vena creativa del maestro ci regala un prodotto d’eccezione, realizzando una delle colonne sonore più belle mai composte per un lungometraggio.
Il film in Italia è stato doppiato due volte, tra cui un ridoppiaggio più fedele all’originale presente nei dvd della Dynamic Italia. Oggi è possibile avere il film con doppia traccia audio nei dvd della Yamato: la traccia relativa al doppiaggio storico e quella del ridoppiaggio.
Di sicuro la scelta di ridoppiare il film derivò dall’eterna diatriba che ha diviso i fan nella scelta di rendere l’anime più fedele all’opera originale, ma ciò non toglie che il doppiaggio storico ha regalato un’ulteriore solennità alla già grandiosa trama del film.
A questo oav dunque il voto non va solo a ciò che vediamo, che è sempre magnifico, ma anche a ciò che sentiamo, le parole che pronunciano i doppiatori a cui siamo affezionati e alle musiche meravigliose che il genio di Yokoyama ha composto: “questa pianta si chiama Yggdrasill, o albero dell’universo…”… quale spunto migliore per imparare la mitologia?


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Arioch

Episodi visti: 1/1 --- Voto 9
Secondo mediometraggio dedicato a Saint Seiya, si segnala per essere una delle migliori opere animate incentrate sui Sacri Guerrieri della dea Athena, in quanto in questa produzione Araki ed Himeno danno il meglio di sé, sfornando disegni di una bellezza strepitosa esaltati da una splendida regia. Meritevoli di menzione anche gli splendidi paesaggi di Asgard, luogo dove l' avventura è ambientata, tremendamente evocativi per quanto privi di neve, e le superbe musiche adottate, molte delle quali, insieme all'ambientazione, andranno poi a formare parte integrante della seconda parte della serie TV. Sì perchè questo OAV fornì lo spunto per i famosi capitoli di Asgard della serie televisiva, tra i più amati dai fans, almeno in occidente, inserendo la lirica mitologia scandinava nel background dei CdZ, per la maggior parte incentrato sui miti della Grecia Classica. Anche in questo secondo OAV la sceneggiatura fa un lavoro meraviglioso, riuscendo a delineare alla perfezione tutte le vicende pur nel breve tempo concesso. Il canovaccio è il solito, ma dopotutto i Cavalieri sono stati concepiti così, senza una bella corsa contro il tempo che Saint Seiya sarebbe? Vi è inoltre da dire che pur nella ripetitività del canovaccio qui sono presenti alcuni elementi originali(che non svelo) che possono intrigare non poco lo spettatore. Anche qui, grazie alla recente edizione DVD di Yamato, possiamo godere di ben tre doppiaggi, quello originale jap, quello italiano fedele all'adattamento storico e quello italiano fedele all'originale, questi ultimi due splendidamente realizzati. Un must.


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Nausica

Episodi visti: 1/1 --- Voto 8
Secondo film dei Cavalieri e il risultato è più che buono. Troviamo Asgard (il film anticipa la serie classica ed è una sorta di mezzo per tastare il polso degli spettatori) e gli sfondi sono maestosi, perfettamente studiati nonostante l'assenza di neve. La storia si svolge come sappiamo (Lady Isabel - Atena imprigionata dal cattivo di turno e salvata dai Bronze allo scadere del tempo grazie all'armatura del Sagittario) ma ci sono tanti elementi interessanti, soprattutto l'anticipazione, nei cavalieri del Nord, di elementi che ritroveremo nella battaglia contro Hilda Polaris e i tanti riferimenti alla mitologia nordica. Da evidenziare il passaggio momentaneo di Cristal al nemico e il suo scontro memorabile con Sirio.
Ultima nota per la colonna sonora, veramente coinvolgente, che verrà riutilizzata, con ottimi risultati, nella serie di Hades.


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Mifune

Episodi visti: 1/1 --- Voto 6
Ed eccoci arrivati al secondo film dedicato ai mitici Cavalieri dello Zodiaco. Questa volta la nostra banda di effeminati cavalieri si troverà a fare i conti con gli dei nordici e i sotterfugi del palazzo di Asgard. Hey, aspettate un attimo! Ma Asgard non è un capitolo della serie TV? Si proprio così. Questo film servì proprio a creare la serie TV di Asgard inesistente nelle pagine di Kurumada. Questa particolarità crea un pò di rintontimento generale, ma appena vi sarete abituati alle ripetizioni, questo secondo film vi lascerà di stucco. Sicuramente il miglior film sotto il punta di vista narrativo. Troveremo il cigno schierato nelle file nemiche pronto ad uccidere i suoi stessi compagni. Ci inoltreremo nelle logiche di palazzo di Asgard dove dominano i sotterfugi e i tranelli. Peccato che tutto scivoli via con una semplicità disarmante. In solo 40 minuti il film apre e chiude un capitolo che sarebbe stato opportuno sviluppare con una certa calma. Insomma trovarsi Cristal il Cigno nemico porta con se conseguenze molto profonde. Davvero peccato per la storia che poteva rappresentare una piccola rivoluzione della serie. Lo schema narrativo è il solito e i cavalieri prima di capire che sono più forti dei nemici le devono prendere di santa ragione. Arrivati al "boss finale" armatura d'oro e via...tutto finito. Il comparto tecnico è discreto. La regia è del solito Shigeyasu Yamauchi (che curerà la regia degli altri film e anche del capitolo Sanctuary) e riesce a trovare delle prospettive davvero eccezionali. Nessuna obiezione sopra il chara design dei due soliti genietti (Michi Himeno e Shingo Araki). Sicuramente uno dei film migliori dedicati a Saint Seiya che avrà una grossa influenza anche sulla serie televisiva. Personalmente vedo questo film come una occasione sprecata per creare un degno episodio per Seiya e soci. Peccato

demone dell'oscurità

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demone dell'oscurità

Episodi visti: 1/1 --- Voto 9
Episodio intenso per la trama,la quale darà origine alla saga di Asgard della serie animata, grande sceneggiatura grande ambientazione nordica con una statua di odino ancora più maestosa. Conifere e ghiacci eterni aggiungono un tocco sublime a ciò che già si può vedere dell'episodio, ma anche sentire. Le musiche di Yokoyama raggiungono qui una delle forme più intense dell'intera opera trasformata da Araki in anime. Spettacolari e da rivedere più volte sono i combattimenti di Phoenix e di Sirio il Dragone, fronteggerà quest'ultimo Cristal, privato della memoria, in un combattimento che supera di gran lunga quello di Pegasus contro Sirio nella battaglia galattica.