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Francesco

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Francesco

Episodi visti: 54/54 --- Voto 7,5
"Combattler V" fa parte della ricca famiglia dell’epoca d’oro di anime di super robot prodotti in Giappone tra anni '70 e anni '80.
Si tratta di un robot componibile che nasce dall’unione di 5 navicelle, ciascuna guidata da un pilota diverso, che combatte contro l’invasore alieno di turno, attraverso scontri contro i mostri inviati in ogni puntata. La serie dunque segue il modello di altri anime robot, a volte qualche passaggio appare approssimativo o ingenuo (come per tutti gli anime coevi), ma comunque è simpatica e gli episodi hanno buon ritmo.

Forse i mostri inviati hanno per lo più un aspetto un po’ grossolano e mi sembrano reggere meno il confronto non solo con quelli nagaiani del Grande Mazinger o Getter Robot: a mio parere, ad esempio anche i mostri del Raideen avevano una maggior presenza scenica. Al di là di questo, nel genere super robot, Combattler si difende bene, i 5 piloti mi riescono tutti simpatici, secondo lo standard anni '70 asciutto e senza fronzoli eccessivi, e il professore un po’ “ubriacone” è una trovata particolare.
Finale vagamente “metafisico” un po’ strano, ma, tutto considerato, penso una valutazione corretta possa essere 7 e mezzo.

micheles

Episodi visti: 54/54 --- Voto 7
"Combattler V", classe 1976, è il primo anime della famosa trilogia dei robot shoujo di Tadao Nagahama (gli altri componenti sono "Vultus V" e "General Daimos"). Nonostante la nomenclatura e a differenza dei suoi successori, Combattler non ha praticamente parti sentimentali, l'unica eccezione essendo la storia sentimentale tra Garuda e Miia, che prefigura quella del principe Sirius e Kazarine in "Vultus V", ma occupa soltanto mezza puntata su 54. "Combattler V" è invece incentrato sui combattimenti, spesso e volentieri ne vediamo due a episodio, con due scene di agganciamento del robot.

Successivo a "Raideen", di cui Nagahara ha curato la regia per le ultime 26 puntate, presenta molte similarità con il suo predecessore, specialmente nella prima parte. Il biondo principe Garuda è una versione alata del principe Sharkin, i mostri nascono da blocchi di ghiaccio similmente a come i mostri di Raideen nascono dalla roccia, il posto dell'idolo demoniaco di Raideen viene preso dalla statua della madre di Garuda, l'attacco finale di Combattler consiste nel perforare il nemico, similmente al God Bird. Combattler è il primo robot a essere composto da cinque componenti, evolvendo l'idea originale di Getter Robot, composto di tre componenti; l'idea del team di cinque persone (l'eroe, l'amico-rivale, la ragazza, la bambina e quello grasso) viene dai "Gatchaman". "Combattler" è un puro anime degli anni settanta, con tutte le ingenuità del caso. Non si contano le puntate in cui il robot nemico ha sconfitto Combattler, ma invece di dargli il colpo di grazia riceve l'ordine di attaccare la base, cosicché i buoni hanno il tempo di recuperare e di vincere. In varie puntate il governo terrestre cerca di distruggere Combattler per stupidità oppure cedendo alle ricatti di Garuda (ma chi sarebbe così idiota da distruggere l'unica speranza della Terra?), ovviamente senza successo. L'idea del governo terrestre che osteggia i suoi difensori verrà ripresa molto più seriamente e con maggiore drammaticità in "Zambot 3" e "General Daimos". Molte delle caratteristiche di "Combattler" verranno poi riprese in "Vultus V" - il robot composto da cinque componenti, il chara design e il mecha design sono molto simili, i nemici con le corna, che del resto derivano da Getter Robot, eccetera - e in "Daimos" - l'aspetto e i movimenti del robot, i nemici con le ali, il robottino mascotte. Del resto tutti i robotici di quell'epoca si somigliano, l'omologazione non è una pratica solo dei nostri giorni.

Si tratta di un anime discreto per le prime 26 puntate, che si chiudono con un colpo di scena sull'identità di Garuda e un bel po' di morti dal lato dei nemici. Sfortunatamente però la seconda parte di "Combattler", che è praticamente una seconda serie con nemici completamente diversi, è molto inferiore alla prima: l'anime perde in drammaticità e diventa molto più infantile, vengono introdotti dei personaggi umoristici: la famiglia del cuoco Mukube con i due bambini Kinta e Chie, il ranocchio mascotte Kerope e il robot rana Kerot. I nuovi nemici, a parte l'imperatrice Janealor, sono delle macchiette. I mostri cambiano nome (da mostri schiavi a mostri del magma, visto che nascono dal magma) e vengono costruiti dallo scienziato capo Warchimedes e pilotati da suo fratello il generale Dungele. La seconda parte fatica ad arrivare alla sufficienza, sono 28 puntate pesanti da seguire e che non raccomando se non agli appassionati più irriducibili. Fortunatamente la serie si risolleva nei tre episodi finali, per merito principalmente di Dungele, nemico con la mentalità di un bambino di tre anni che alla fine diventa quasi simpatico. Tanto per dirne una: vuole sconfiggere Combattler con le sue forze, quindi distrugge i suoi stessi alleati per combattere "lealmente", ma solo per finire inevitabilmente sconfitto. Sono memorabili le sue fughe con la sua navicella di salvataggio alla distruzione del mostro, idea ripresa in vari robotici successivi.
Il finale è sorprendente per l'introduzione di un vero e proprio deus-ex-machina, ma non è certo un capolavoro. A essere onesti, "Combattler" risulta sconfitto su tutta la linea dai suoi fratelli maggiori "Vultus" e "Daimos": sia sul piano del chara, dei colori, degli effetti speciali, delle musiche, sia su quello di trama e personaggi. Tecnicamente è debole anche per la sua epoca; in Giappone veniva trasmesso in contemporanea con "Goldrake", ma non è neppure lontanamente paragonabile a quest'ultimo. Non commento sul doppiaggio italiano perché io ho visto solo la versione originale fansubbata. Il mio voto reale e' 6,5 ma lo arrotondo per eccesso tenendo conto dell'importanza storica di Combattler, che simbolicamente segna il passaggio di consegne tra il robotico nagaiano e quello di Nagahama. Per rendersi conto della sua importanza tra i fan giapponesi basta vedere il film di Gekiganger.

Concludo segnalando qualche curiosità e particolarità. Il professore costruttore del robot, Nambara, muore nelle primissime puntate e il suo posto viene preso da uno scienziato ubriacone, sdentato e misantropo, Yotsuya, cosa piuttosto originale; il principe Garuda viene comandato a bacchetta dalla madre e sgridato a ogni puntata per le sue sconfitte, cosa ancora più originale; il pilota principale del robot, Hyoma Aoi, ha le braccia bioniche dopo che sono state ferite da Garuda. Ma la curiosità più gustosa è la seguente: nella quarta puntata, i protagonisti vedono in TV la pubblicità di uno yo-yo, pubblicità televisiva con attori veri! Da lì nasce l'idea di dotare Combattler di uno yo-yo come nuova arma, lo Choudenji Yo-Yo. Tutto lascia supporre che si trattasse della pubblicità di un vero giocattolo dell'epoca e che l'arma nascesse come imposizione dello sponsor, ma non ho modo di verificare questa ipotesi.


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Pedro

Episodi visti: 54/54 --- Voto 10
<b>Attenzione! Lievi spoiler sulla trama!</b>

Combattler V: non lo avevo mai sentito nominare, così dopo mille peripezie sono riuscito a trovarlo e a guardarlo. Secondo me è un capolavoro.
Ok, adesso piccolo sfogo visto che pure qui ho il mio personaggio preferito che, guarda caso, non è il protagonista. Sto parlando di Gonghi: o mio dio, ho appena scoperto il mio nuovo fratello maggiore ideale. Se già con Zambot 3 pensavo che Ichiatro fosse un mito, Gonghi lo supera di cento a uno. E dopo questo piccolo siparietto passo alla recensione.

La trama di Combattler V non è nulla di così catastrofico, diciamo, ci sono i buoni con il loro robot che devono sconfiggere le forze del male. La storia è lineare e semplice, ma c'è qualcosa di particolare stavolta, infatti i personaggi sono ben caratterizzati anche se di base sono un po' i classici, ossia l'eroe, il solitario, la ragazza, il tappo e il bestione di turno. Ma, come detto prima, c'è qualcosa di nuovo, infatti i personaggi qui sono marcati meglio e si distinguono più facilmente per carattere, ovvio, gli uni dagli altri. Sotto sotto i loro mecha, che poi compongono il Combattler, sono anch'essi un tocco di caratterizzazione in più per i personaggi e questa cosa la si può notare sin dalla prima puntata.

Altre cose che mi hanno lasciato un po' di stucco sono stati i nemici, infatti tutte le volte tornavano sempre, ma erano più potenti. Volendo, possiamo anche dire che si evolvano. Dunque c'era più competitività, non erano i soliti nemici squallidi che miglioravano solo una caratteristica o due, no, si rinnovano completamente e infatti le battaglie sono stupende.
Altra cosa che mi ha colpito dei personaggi sono i loro caratteri che, sì, ricordano quelli di altri già visti e rivisti, però qui (come in altre serie) sono più umani. In che senso? Nel senso che, sì, loro combattono, ma sono sempre persone che hanno i loro momenti di debolezza, specie il tappetto di turno, e dunque devono superarli. Questo contribuisce a renderli molto più umani a dispetto di altre serie dove gli eroi sono senza macchia e senza paura.

Le colonne sonore di quest'anime sono secondo me qualcosa di fantastico. Spodestano molte altre OST di altre serie che io consideravo splendide. La sigla iniziale non è nulla di così eccezionale ma il resto è tutto orchestrato a mio avviso benissimo e nel migliore dei modi, creando la giusta atmosfera che aiuta lo spettatore a essere coinvolto nella serie.
L'unica cosa che mi rammarica è che questa serie non sia disponibile in DVD.

Il finale invece me lo aspettavo scontato, e invece no: il finale è quasi un finale a sorpresa. Anche l'epilogo è stato inaspettato perché credevo che i protagonisti rimanessero ancora tutti assieme appassionatamente. Nonostante ciò questo finale mi ha lasciato un po' impassibile, a differenza di quello di Zambot 3, ma meglio così.

Le somiglianze con Vultus V ci sono, è innegabile, ma secondo me sono tutte e due serie che meriterebbero di essere viste e riviste fino a disintegrare il lettore DVD/VHS, dunque per me sono due serie eterne. Questa serie, ve la consiglio perché è qualcosa di magistrale, ve lo giuro. Unica pecca, come detto poco fa, è la mancanza di un'edizione DVD italiana. Sì, perché i giapponesi, questa serie, l'hanno potuta avere anche in DVD, da noi invece nemmeno nei nostri sogni. Dunque in definitiva ve la consiglio.


 2
demone dell'oscurità

Episodi visti: 54/54 --- Voto 7
Tra i mecha "scomponibili" cominciamo a vedere, grazie a questo titolo, una marcatura più profonda dei caratteri dei personaggi, fino ad allora apparsi in altre serie più piatti e con poco da dire, è un'opera che farà da guida importante a serie successive sui mecha come Voltron.

Ogni pilota di ognuna delle macchine che compone l'automa di cui prende il nome il cartone è dotato di una spiccata personalità, che rende distinguibili ancor più i personaggi e non solo loro, ma anche la macchina che ognuno di loro guida, quindi non è più una situazione soltanto cromatica, ma tiene conto del sesso, dell'età, del carattere, della razza e della forza di ognuno dei componenti di questo team.

L'automa è stato costruito con lo scopo di fermare una nuova minaccia aliena, che si rivela dotata di arcani poteri in grado di poter piegare l'umanità al proprio volere, le caratteristiche sono differenti e molteplici rispetto ad altri mecha di nostra conoscenza, questo ha dalla sua l'elettromagnetismo generato dal potere delle macchine dei 5 protagonisti.

Molto importanti all'interno della trama sono le tematiche legate all'amicizia e alla voglia di non mollare mai il raggiungimento della pace sul pianeta, il cui prezzo che pagherà sarà attraverso il pool di scienziati che aiuteranno i nostri amici nel potenziare le tecnologie del robot.

Ciò che però emerge maggiormente da questa serie è l'accrescere della cattiveria e della voglia di rivincita dei nemici, che tornano sempre sul campo di battaglia con armi sempre più potenti e micidiali, mentre in altri mecha precedenti avvenivano scontri quasi sempre con gli stessi nemici che si innovavano solo nelle strategie, cambiando difficilmente il loro arsenale. Qui invece, abbiamoalcuni cambiamenti che saranno determinanti, come dicevo prima, per le trame di altri mecha futuri.

Però sono altri gli obiettivi per cui l'autore stila la sua trama, in cui l'elemento più importante di tutti è la costanza, la costanza nel combattere senza mai conoscere la resa (elemento, questo, presente in tutti e due gli schieramenti) ed inoltre la costanza nello sperare, nel conservare uno spirito giusto e il desiderio di pace da realizzare a tutti i costi, anche grazie ad immani sacrifici.

Proprio nel finale del cartone l'opera ci mostra come bisogna avere sempre fiducia e costanza nella provvidenza, che non è mai generata da miracoli che vengono così per caso, ma da chi nel cuore porta sempre un desiderio di pace e prosperità lontano da qualsiasi guerra, ed è il premio meritato che i protagonisti si prenderanno alla fine di questa narrazione nonchè l'elemento più importante tra tutti quelli presenti in un'opera che altrimenti soffrirebbe del famoso piattume narrativo di cui la maggior parte dei mecha giapponesi era dotata in quel periodo, e sono proprio questi particolari all'apparenza poco importanti che cambiano definitivamente il registro dell'intero anime.

simona

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simona

Episodi visti: 45/54 --- Voto 5
C'è chi dice che questa serie è migliore rispetto a Vultus v, ma secondo me è il contrario. Combattler V è la copia a tutti gli effetti del più mitico Vultus! Questa è una serie con una storia, a mio parere, troppo noiosa e alquanto ripetitiva dove c'erano i classici cinque ragazzi che dovevano combattere per affrontare i nemici. I combattimenti mi sembravano troppo surreali e in molti punti la serie era un po' priva di azione e avventure, specie negli episodi finali, che ti lasciavano l'amaro in bocca.

Lorenzo

 3
Lorenzo

Episodi visti: 54/54 --- Voto 7
<b>[ATTENZIONE: CONTIENE DIVERSI SPOILER!]</b>

Se devo esprimere un giudizio definitivo su Combattler V, o, più semplicemente, Combatter, con grafia diversa, come viene in realtà denominato nella serie, ho qualche difficoltà. Pregi e difetti si mescolano infatti in quest'anime in quantità non sempre ben definibili, tanto da rendere più incerta del solito una valutazione, anche se alla fine i secondi sembrano pur sempre prevalere sui primi.
Si tratta di un classico robottone anni '70 dall'impianto narrativo nettamente tradizionale, ma condito in diversi punti da spruzzate di "sale" che insaporiscono un po' l'opera rendendola di qualche interesse e meritevole di visione. L'autore è quel Tadao Nagahama che l'anno dopo (1977) vi ricalcherà letteralmente il più riuscito Vultus 5, di cui Combatter, visto oggi a posteriori, potrebbe quasi sembrare una sorta di studio preparatorio, tante sono le similitudini e i punti in comune fra i due. La produzione è targata Sunrise, ancora pre-Gundam.
Combatter, una delle serie mediamente più lunghe di quegli anni, è diviso esattamente in due parti uguali di 27 episodi l'una, cui corrispondono nemici diversi da combattere, anche se in realtà della stessa provenienza (il pianeta Cambel), tanto da far parlare, ma solo in apparenza, di due serie distinte; più o meno come il contemporaneo (ma più breve) Astrorobot, tanto per fare un parallelo. Praticamente gli unici due casi conosciuti nell'animazione robotica dell'epoca (in Mazinga e Getter Robot la sconfitta di un nemico segnava la fine di una serie e l'inizio di un'altra con l'avvicendarsi di nuovi nemici).
Il robottone appartiene al filone degli scomponibili ed è guidato da cinque piloti di cui uno donna, ognuno dalle caratteristiche e dalla psicologia ben precise e sottolineate.
La storia tende ad essere piuttosto ripetitiva, soprattutto nei combattimenti, fulcro dell'azione come al solito, che si concludono tutti invariabilmente con le ultime due armi risolutive, il "raggio elettrociclonico" e la devastante "vite elettromagnetica" (che ricorda un po' l'attacco solare del Daitarn 3) incubo del povero generale Dankel nella seconda metà della serie, con largo abuso di animazioni riciclate.
Tuttavia diversi episodi "sopra la media" e di maggior interesse risollevano in parte il tono generale della serie dal grigiore e dalla monotonia: tra questi, i numeri 12 e 13, "Il duello" e il drammatico "Campionessa di motociclismo", il n° 35 "Nessuna risposta dalla base!" e naturalmente le due sconfitte del nemico, la prima temporanea a metà serie, la seconda definitiva alla fine, con gli episodi precedenti sempre più indiavolati e mozzafiato come sempre e gli attacchi in massa degli extraterrestri (nella seconda parte) in luogo del solito mostro per puntata e i combattimenti sempre più aspri e all'ultimo sangue.
La qualità delle animazioni non è proprio un punto di forza di Combattler V, anche a causa dell'eccesso di "templates" accennato poc'anzi (pratica comunque normale all’epoca). In quegli anni si è visto senz'altro di meglio da questo punto di vista.
Rispetto ad altri casi del genere l'adattamento e i dialoghi mantengono generalmente a un livello discreto, ma sono talvolta lacunosi e imprecisi provocando un certo disappunto, soprattutto nel "cambio della guardia" dei nemici e l'arrivo dei nuovi, che cominciano ad attaccare senza praticamente che gli eroi battano ciglio e non ci viene minimamente detto chi siano né da dove vengano. Solo con l'andare della serie si scopre che si tratta ancora di "cambelliani" come i precedent, e per di più nella seconda metà della serie il pianeta Cambel non viene mai neppure nominato.
In tema di "cattivi", non si può non ricordare il già citato (e sfigato) generale Dankel, che nella seconda parte pilota tutti i mostri lanciati contro Combatter, l'unico della parte avversa a portare un pizzico di comicità pura con il suo terrore e la sua ossessione per l'odiata e temuta vite elettromagnetica che gli fa perdere sempre tutte le battaglie, salvandosi sempre in extremis con la navicella di emergenza. Irresistibili sono spesso la sua rabbia e la sua frustrazione dopo l'ennesima sconfitta sempre per colpa di quella maledetta vite che non riesce mai a neutralizzare, grazie anche all'ottima interpretazione del doppiatore, il grande Riccardo Garrone, uno dei più noti attori caratteristi del cinema italiano, saltuariamente attivo anche nel doppiaggio di anime, di cui ricordiamo anche il ruolo del dittatore Gattler in Baldios. Ma Dankel è anche un personaggio dal forte senso di lealtà e dai lati drammatici e negli ultimi episodi dopo il suo ennesimo fallimento farà un'atroce fine per mano della crudele imperatrice Janera per non essere riuscito a distruggere il Combatter. Sicuramente uno dei migliori e più umani "cattivi" di sempre, secondo me.
Il finale mistico, poi, mai visto, salvo errore, in altre serie robotiche, lascia qualche perplessità. Forse era solo un modo per cercare di apportare un po' di originalità a un cartone simile a tanti altri.
Per concludere, mi sento di consigliare la visione di Combattler V a chi non l'ha mai visto. Poi giudicherete voi se i pregi superano i difetti o viceversa :)
Voto personale: 6,5 (ho messo 7 perché si possono dare solo numeri interi);)
P.S. Dimenticavo: in Italia l'anime non è al momento disponibile su DVD, se non nel mercato collezionistico.