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Otaku moderato

Episodi visti: 39/39 --- Voto 8
Attenzione: la recensione contiene spoiler

E da tre serie si passa alla quarta, e penultima, con “Sailor Moon Super S”, quarta serie animata dedicata alle avventure delle “Guerriere Sailor”, e stavolta il loro obbiettivo da proteggere è qualcosa di molto particolare, quella cosa che si può definire il motore dell’esistenza delle persone, specialmente i bambini, ma anche le ragazze, come le stesse protagoniste: i sogni. Non a caso, l’arco narrativo del manga di Naoko Takeuchi, da cui e tratta questa serie, si chiama “Dream”.

L’avvenimento di un eclissi solare a cui le protagoniste, cioè Usagi, Ami, Rei, Makoto e Minako, tra cui Chibiusa che ha deciso di restare nel presente, e Mamoru, hanno partecipato si rivelerà il preludio all'ennesima minaccia; infatti nel cielo sopra la città è apparso un gigantesco tendone da circo, invisibile alla vista umana.
Peccato che non è un circo qualunque perché è in realtà la base di nuove entità oscure, chiamate “Death Moon Circus” (da noi il “Circo della Luna spenta”), composto dalla arcigna strega Zirconia, che è il capo (ma in realtà il boss è un’altra), e i suoi due gruppi di sgherri; il “Trio Amazzonico”, composto da Tiger’s Eye (Occhio di Tigre), Hawk’s Eye (Occhio di Falco), e Fisheye (Occhio di Pesce, e stavolta ringrazio la censura prima di sapere la “Verità” sul suo conto), e, in seguito, il “Quartetto delle Amazzoni”, composto da CereCere (SeleSele), PallaPalla (ParaPara, cioè la sua pronuncia Giapponese), JunJun (LunLun) e VesVes (BesuBesu, anche qui pronuncia Giapponese).
Il loro compito è la continua ricerca di Elios, divinità di un antico regno che è in possesso di un artefatto mistico chiamato “Golden Crystal”, il cui potere, caduto nelle mani sbagliate, potrebbe portare al disastro; ma Elios ha il potere d’interagire nei sogni, e per questo, nei panni di un Pegaso, che verrà chiamato Pegasus, può entrare nei sogni di una persona per rifugiarsi, e tale persona sarà Chibiusa, dal momento chi i suoi sogni sono puri e limpidi. In cambio del suo rifugio, può usare i poteri del Golden Crystal per potenziare i poteri delle Gueriere Sailor, in modo da poter fronteggiare i bizzarri, ma ugualmente pericolosi, nemici del circo, i quali danno la caccia a Pegasus rubando alle vittime umane il loro “Specchio dei Sogni”, uno specchio capace di mostrare i sogni delle persone, nel quale Pegasus può essersi nascosto, che ha la variante di “Golden Mirror”. Una nuova missione per le Guerriere Sailor ha ora inizio.

Di fatto le protagoniste sono in sei, seppur con una puntata speciale dedicata ad Haruka/Sailor Uranus e Michiru/Sailor Neptune, di cui i loro caratteri e modi di fare sono ormai un’abitudine, ovvero gruppi di studio, uscite fuori, litigi e riappacificazioni, e tutto quello della vita di un’adolescente nel fiore degli anni, in particolare nel rapporto fra Usagi e Chibiusa, le quali, tecnicamente, sarebbero madre e figlia, solo che il loro rapporto è un continuo bisticciare e un continuo chiedersi scusa, quasi come sorelle (oltre per il fatto che Chibiusa si diverte a flirtare scherzosamente con Mamoru, che tecnicamente è suo padre, rendendolo, di fatto, un bizzarro quadretto familiare, che trova il culmine quando si passa all'azione, ovvero uniti nel bisogno, come una famiglia); ma anche le altre ragazze non se ne staranno indietro, e man mano che la serie andrà avanti, il rapporto fra Chibiusa e Pegasus/Elios andrà sempre di più a crescere.

E qui i nemici sono molto vari in fatto di personalità, dal momento che sono dei veri “fenomeni da circo”, e quindi quando non sono i azione, si rendono protagonisti di bizzarri siparietti comici, e anche loro avranno i loro momenti di umanizzazione, anche per il boss finale della serie, che vuole, forse, fare l’allegoria a quello che ogni persona e destinata a diventare alla fine, cosa che per le ragazze adolescenti può essere il peggiore degli incubi.

Ah, un’ultima cosa: preparatevi all'apparizione della gatta parlante Diana.

Grafica a posto per l’epoca, sonoro in tema, complice la sigla italiana di Cristina D’avena dal particolare ritmo da Valzer, e prove d’attore nipponiche e nostrane riuscite, concludono l’analisi della quarta, e penultima, serie dedicata alle “Guerriere Sailor”. Non sarà la migliore delle serie ma si lascia guardare, o per meglio dire, va comunque vista per completare l’affresco tracciato dagli autori della saga.

Manca solo l’ultima.


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Ransie Carter

Episodi visti: 39/39 --- Voto 6
"Sailor Moon SuperS" o "Sailor Moon e il mistero dei sogni" è senza dubbio la serie meno riuscita della saga della guerriera che veste alla marinaretta.
Questa serie di trentanove puntate avrebbero dovuto chiamarla "Sailor ChibiMoon", dato che il vero protagonista è Chibiusa e non Usagi e socie. Posso amare alla follia questo brand, ma, oggettivamente, questo arco narrativo, parlando soprattutto della versione animata, è davvero il più noioso. La versione cartacea è senza alcun dubbio più interessante, ma se amate il genere e se amate Sailor Moon, penso che potrebbe lo stesso interessarvi vedere questa serie, almeno una volta.

Dopo il successo e le emozioni regalate dalla terza serie, la più riuscita, eccoci al poco spessore che permea attraverso tutta la quarta serie. La parte più riuscita? La caratterizzazione dei cattivi. Che si parli del trio o del quartetto amazzonico, di Zirconia o del vero boss finale, non si può dire proprio nulla, al di là delle differenze col manga (che stranamente è riuscito a dare una buona introspezione ai personaggi).
Quello che uno, dopo la terza serie, si sarebbe aspettato di vedere, era il ritorno delle outer, e invece nulla. Di questo se ne è sentita la mancanza, e tanto.
Senza l'intervento del magico Pegasus, un cavallo alato che incontrerà Chibiusa nel mondo dei sogni, e che si innamorerà, ricambiato, di lei, Sailor Moon non sarà in grado di fare nulla. Seriamente, un personaggio come Sailor Moon è completamente dipendente dalla figlia e dalla sua magica campana che richiamerà Pegasus per poter sconfiggere i malvagi? Ok, non è sempre stata autonoma, ma i suoi attacchi non richiedevano solleciti o che. In questo è stato un vero fallimento, e una delusione cocente. Tutto ruoterà attorno al cavallo, che poi si rivelerà essere un personaggio di un certo spessore, e a Chibiusa (molto meno odiosa del solito, ma sempre una spina nel fianco).

Disegni e musiche eccellenti, credo anche che il picco di qualità del disegno lo abbiamo proprio in questa serie (colori brillanti e vivaci).
Il tema di fondo era buono, ma ci sono troppi filler e una trama troppo incentrata sul personaggio della figlia di Usagi. Va bene dare spazio ad altri personaggi, ma non si può spostare tutta l'attenzione solo su di lei.
Come voto finale, proprio perché musiche e disegni son buoni, non posso che dare un sei. La storia non è mai riuscita a coinvolgermi più di tanto, salvo una decina di puntate, il resto è stata pura noia.


 3
zarakka92

Episodi visti: 39/39 --- Voto 6
E' il 1995, ed è l'anno di partenza della quarta serie, ovvero "Sailor Moon SuperS", da noi chiamato "Sailor Moon e il Mistero dei Sogni". Inutile girarci intorno: è la serie meno riuscita delle guerriere sailor. Tutto parte da un'eclissi di sole: al termine di essa il "Dead Moon Circus", da noi Circo della Luna Spenta, arriva sulla Terra alla ricerca dello specchio d'oro all'interno di ogni uomo, per trovare all'interno di esso un sogno bellissimo e quindi rintracciare Pegasus, ovvero il custode dei sogni, e ucciderlo. Usagi e Chibiusa, con l'aiuto di Pegasus, faranno di tutto per evitare che i sogni non esistano più.
Questa serie è detta la peggiore proprio perché è quella con più episodi riempitivi fra tutte, e poi perché la trama è stata resa troppo giocosa, nonostante abbia dalla sua parte una villain meravigliosa che è Nehellenia (giustamente usata solo per le ultime puntate; una sua maggiore presenza avrebbe reso questa serie molto più godibile). Per il resto, graficamente è molto ben realizzata, con colonna sonora sempre all'altezza; è una serie troppo lunga, effettivamente, per ciò che aveva da dire potevano bastarci dodici-tredici episodi, e magari sarebbe stato più opportuno re-inserire le outer, giusto per dare quel pizzico di brio che avrebbe giovato a questa quarta serie, perché in fondo a nessuno interessa la storia d'amore di una ragazzina con un cavallo/uomo.


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PiccolaCreamy88

Episodi visti: 39/39 --- Voto 8
Visto che la vicenda di "Sailor Moon Super S" è già stata sufficientemente descritta, mi limiterò ad esprimere il mio (spero obiettivo) giudizio sulla serie, cercando di non tralasciare nulla.

"Sailor Moon Super S" è giustamente considerato, tra i cinque, l'arco narrativo "meno riuscito"; questo non per la storia in sé, ma per il modo in cui l'hanno realizzata, per errori registici, in pratica.

C'è da dire che ognuno degli archi possiede la sua massiccia dose di episodi filler, ma "Super S" accusa più di tutti la loro "pesantezza", perché i suddetti episodi sono dedicati interamente alle vittime di turno, dall'inizio alla fine: ne diventano proprio i "protagonisti". Ora, capisco che è una tecnica per riempire, ma, dico io, non era meglio "occupare spazio" in un altro modo, come accade nelle altre serie?
Ci sono, infatti, una miriade di diversivi che avrebbero potuto utilizzare e che hanno contribuito al successo delle altre stagioni. Il primo fra tutti è la scuola: non capisco perché in quest'arco non ci vanno; non credo sia estate, perché ChibiUsa ci va regolarmente. Ciò ne risente molto sulla qualità delle conversazioni tra le cinque amiche, che parlano solo di frivolezze. Inoltre, ciò mette troppo in evidenza il bighellonare di Usagi, il cui unico scopo qui è farsi paranoie su Mamoru.
Secondo punto, mancano le Sailor Outers: capisco il voler mantenere ancora il mistero circa la fine di Pluto, ma Uranus e Neptuno potevano ancora continuare a combattere al loro fianco o perlomeno essere inserite di tanto in tanto come accade nella quinta stagione. Stessa cosa per Ottavia: non dico di farla crescere già qui, ma potevano farla apparire qualche volta da neonata col padre. Infatti, visto che "Sailor Moon Super S" ha ChibiUsa come protagonista, ci si aspetta di vedere Ottavia almeno una volta!
Terzo punto, dulcis in fundo: le protagoniste sembrano nel paese dei balocchi! Passi il fatto che non sospettano nulla del tendone del circo, ma sembra che non si interessino proprio di scoprire l'identità dei nemici. I primi scrupoli se li fanno solo quando la città inizia a riempirsi di ragnatele. Nelle altre serie studiano strategie, si evincono le loro preoccupazioni, si riuniscono spesso, analizzano situazioni, fanno ricerche. Di conseguenza, si appiattisce l'alone di mistero che si respira addirittura nella più semplice e rudimentale prima stagione.

Detto tutto ciò che non mi è andato giù, ora non mi rimane che spiegare le ragioni del mio voto alto.
Sebbene "Sailor Moon Super S" sia meno riuscita delle altre dal punto di vista registico, ho adorato molto il legame, per me riuscito, tra Pegasus e ChibiUsa: la sua timidezza e confusione, il suo fare dei conti per la prima volta con la parole "amore".
Inoltre, alcuni episodi "clou" mi sono davvero piaciuti molto, per non parlare della caratterizzazione convincente del Quartetto delle Amazzoni.
A livello grafico, invece, fa un notevole passo avanti rispetto alla terza stagione (che è di solo un anno più vecchia): animazioni più fluide, disegni più belli e rimodernati, colori più vividi e sgargianti. Poi, ho apprezzato molto le nuove soundtrack (alcune di esse le considero tra le più belle in assoluto di tutte le cinque serie).
Altro motivo è la simpatia di Usagi: sarà perché è una serie spensierata di per sé, ma la sua comicità l'ho percepita più convincente rispetto al passato. Cambia anche l'impostazione di alcune scene comiche, a mio avviso più dinamiche e riuscite, che accusano meno il peso del tempo rispetto alle precedenti serie, e questa differenza la si percepisce sin dal primo episodio dell'arco.


 4
Feder90

Episodi visti: 39/39 --- Voto 5
"Sailor Moon" per me ha perso a partire da questa stagione tutto il suo splendore: la storia è centrata intorno all'odioso personaggio di Chibiusa e inizia a diventare patetica secondo la mia opinione. Le altre guerriere, che erano insieme a Bunny/Usagi il fulcro della storia, diventano un po' personaggi secondari rispetto a Usagi stessa e Chibiusa, con Pegasus e Marzio e l'immagine della famiglia felice (del Mulino Bianco?!), che era già stata un po' caratterizzata nelle stagioni precedenti e che si cristallizza definitivamente qui e nella stagione finale, un fatto che secondo me priva una serie storica di gran parte della sua bellezza.


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Marco23111988

Episodi visti: 39/39 --- Voto 6
Sailor Moon SS (conosciuta da noi come "Sailor Moon e il mistero dei sogni") è la stagione sicuramente meno interessante della saga di Sailor Moon, unica a cui non posso dare più di 6.

Il tema dei sogni è sempre un buon argomento di discussione ma è sfruttato in modo troppo banale, ogni episodi è la stessa storia: arriva il nemico di turno, cerca di rubare il sogno a qualcuno e viene immancabilmente sconfitto.
Non è questo però il punto grave, il peggio è che non ci sono nuovi personaggi interessanti, la prima aveva i protagonisti, che dovevano essere ancora conosciuti dagli spettatori, la seconda presentò Chibiusa, Sailor Plutone e il futuro dei nostri eroi, la terza ha avuto un mucchio di nuovi personaggi.
Invece, in questa non c'è nessun personaggio nuovo, a parte Pegasus, che sarebbe anche una figura affascinante, ma il fatto che nessuno dei protagonisti, che per anni hanno combattuto il male, in questa stagione non riesca a fare nulla senza il cavallo alato è un po' irritante.

Un altro problema è la coppia Bunny e Marzio, che più va avanti più sembra ridicola, l'unica cosa che si vede è lei gelosa perché vede il suo ragazzo con un'altra, sarebbero momenti molto divertenti se almeno qualche volta si vedesse anche Marzio geloso o, almeno, arrabbiato per come Bunny risulti spesso invidiosa in un modo irragionevole, invece è sempre troppo cavalleresco e perfettino!
Nulla contro Chibiusa, io non la detesto ma mi lascia alquanto indifferente e so che moltissimi fan la detestano sul serio, quindi averla come protagonista non è proprio il massimo.


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roooo83

Episodi visti: 39/39 --- Voto 10
<b>Attenzione: spoiler sulla trama!</b>

Sailor Moon merita sempre il massimo! E questa quarta serie lo merita tutto! Dopo tre serie a scoprire tutti i segreti della paladina numero uno, ecco che la si mette un pochino da parte per lasciare uno spazio meritato alla piccola Chibiusa. Impareremo così a conoscere tutti i lati nascosti, i pensieri più segreti della futura figlia di Bunny e Marzio. La vedremo maturare con il suo primo vero amore, quello nato con Pegasus, al di là di quell'aspetto da unicorno mitologico: Chibiusa vede in lui l'amico fidato e onesto che ha sempre cercato. E con il sostegno di Pegasus, supererà tutte le difficoltà della vita quotidiana e anche quelle in battaglia, grazie al potere che l'unicorno dona a tutte le guerriere Sailor. Una serie davvero molto bella, che vede le nostre eroine ancora alle prese con innumerevoli avventure e buffissimi nemici da sconfiggere. Se devo trovarle un difetto, annoto la mancata presenza di Helens e Milena (Uranus e Neptune), che vengono inspiegabilmente messe da parte. Particolare non trascurabile, vista l'enorme schiera dei loro accaniti fans (me compresa)! In definitiva, la storia è piacevole come sempre, anche se vedere di meno la mitica Sailor Moon non fa onestamente piacere, alla fine si apprezza di essere stati partecipi della crescita di Chibiusa. Sailor Moon e il mistero dei sogni è sempre un mito!!!


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Hadrill

Episodi visti: 39/39 --- Voto 5
La più debole delle serie dedicata alle guerriere vestite alla marinara, soffre di una trama sconclusionata, priva di mordente ed eccessivamente prevedibile, caratterizzata da un taglio più evidentemente infantile.
Rimangono elevati gli standard tecnici: animazioni fluide, colori sgargianti e netti, colonna sonora accattivante.
Edizione italiana con i nomi cambiati, sigla di Cristina d'Avena tra quelle non memorabili.


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demone dell'oscurità

Episodi visti: 39/39 --- Voto 9
Finalmente oltre ai disegni ne è stata migliorata la trama!

Nel senso che dopo tre serie, cambia la protagonista, è la piccola Chibiusa, che nei sogni ha un tenero e toccante incontro con Pegasus, un'entità sconosciuta dotata di arcani e singolari poteri, che accresceranno molto le facoltà delle guerriere sailor, sia di Chibiusa, sia di sailor moon.

Inoltre succedono starni sortilegi tra le guerriere che ci doneranno dei momenti di ilarità difficilmente riscontrabili nelle precedenti serie, perciò e da vedere assolutamente.

Stavolta però un significato la saga lo nasconde, ovvero che i sogni possono diventare reali solo se si crede nella possibilità fisica e spirituale di realizzare i medesimi, altrimenti tali resteranno, come le occasioni perse, o le parole mai dette a chi si vuole bene, insomma un "carpe diem" tradotto esplicitamente in anime.

Molto ben realizzata, quindi questa quarte serie, a cui non mancano certo i colpi di scena, a volte prevedibili, a volte devastanti, come è il finale di questa serie, stavolta è stato profuso un insolito impegno, perciò è da ritenere la quarta serie al pari della prima se non in alcuni punti migliore.


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Swordman

Episodi visti: 39/39 --- Voto 8
In una soleggiata e splendida giornata Usagi assieme alle sue amiche, Mamoru e Chibiusa si reca a un parco pubblico per ammirare un eclissi solare prevista per quel pomeriggio. Durante la breve oscurità cala però un'atmosfera cupa e minacciosa.
Già dalla sera stessa nuovi nemici fanno la loro comparsa aggredendo gli esseri umani. Lo scontro con le Sailor Senshi è inevitabile. Quando il nemico sembra prevalere compare un unicorno alato che dona a Sailor Moon e Chibi Moon un potere di livello superiore.
I nuovi nemici appartengono al Dead Moon Circus e per ignote ragioni sono alla ricerca proprio dell'unicorno chiamato Pegasus che pare trovar rifugio nei sogni “meravigliosi” delle persone...

Dopo le cupe atmosfere della serie S, troviamo scenari decisamente più solari. Al senso di minacci opprimente se ne sostituisce uno più fiabesco e misterioso. Proprio alle fiabe si ispira forse la IV serie di Sailor Moon: Pegasus è di per se una creatura mitologica, Nehellenia, nemico di turno, incarna perfettamente la strega cattiva, più volte si apre lo sguardo verso mondi fantastici.
Dualismi e contrapposizioni vanno a inserirsi in questa atmosfera fiabesca.
Quello tra sogno e incubo, facce della stessa medaglia, che rappresenta quello supremo fra luce e tenebre, bene e male.
I sogni stessi si confrontano fra di loro: quelli degli adulti più concreti e infusi di volontà e ambizione rispetto a quelli dei bambini, fantasiosi e puri, che appaiono da un lato migliori ma che possono diventare una gabbia dorata in cui imprigionarsi.
Simbolo di tutto ciò è lo specchio anch'esso duale: ciò che riflette è realtà o illusione? Dietro di esso si trova il fantastico mondo dei sogni o forse, come riportato da alcune leggende, un mondo oscuro e misterioso in cui si può entrare nelle notti senza luna?
Con tutti questi elementi dovranno confrontarsi tutti i personaggi di SuperS...

Vedendo questa serie non può non risaltare agli occhi l'ottima realizzazione tecnica: colori vividi, ottimi effetti e un character design di alto livello.
Molta cura è stata posta nel realizzare le trasformazioni e gli attacchi. Ottima la trasformazione in coppia di Sailor Moon/Chibi Moon (anche se non è la mia preferita). Novità per Sailor Mercury, Mars, Jupiter e Venus che avranno nuovi poteri e un evoluzione del loro costume da guerriere, due cose che però vedremo solo dopo aver passato la metà della serie.
Ciò ci introduce al maggior difetto della serie: l'eccessiva ripetitività.
E' ben noto che l'episodio tipo di Sailor Moon ha sempre lo stesso schema di base, ebbene ritroviamo la stessa cosa più o meno per l'intera prima parte della serie senza sviluppi decisivi nella trama per di più con alcuni episodi somiglianti fra di loro.
E' vero anche che non tutti i mali vengono per nuocere: si ha grande spazio per Ami, Rei, Makoto e Minako (gli episodi che le riguardano sono i migliori o i più divertenti) e si rivedono vecchie conoscenze come Naru, Unazuki e Furuhata.
La serie vede poi come protagonista, quasi più di Usagi, la piccola Chibiusa che per fortuna non è più una ragazzina petulante e fastidiosa ma è cresciuta rivelandosi matura e sensibile (quasi simpatica...)

Sempre ai livelli più alti è il comparto musicale. Apre “Moonlight Densetsu” che è riproposta nella migliore versione dell'intera saga. A chiudere gli episodi ci sono poi la romantica “Watashitachi ni naritakute” e l'allegra “Rashiku Ikimasho” accompagnata da ottime animazioni ma su tutte si erge il “Sailor Team no Theme” che in sottofondo all'ultima trasformazione accompagnerà le Sailor Senshi verso la battaglia finale.

In Italia la serie oltre alle classiche censure ha avuto anche altre sventure: aggiunta di spezzoni delle serie precedenti per avere la lunghezza giusta delle puntate; gli episodi dall' 11 al 19 trasmessi in ordine invertito.
Il doppiaggio è stato invece di buon livello specialmente grazie al cast dei “cattivi”. Le voci del quartetto amazzonico sono abbastanza fedeli all'originale. Gli esponenti del trio Hawk, Tiger e Fish Eye invece hanno le voci di alcuni ottimi doppiatori quali Partizio Prata, Diego Sabre e Emanuela Pacotto che il pubblico imparerà a conoscere e apprezzare negli anni a venire. Su Nehellenia c'è poi Dania Cericola che ci offre una prova di alto livello.

Abbondanza di filler, c'è una trama lineare invece di una incalzante e piena di misteri, mancano Uranus e Neptune che potranno non piacere ma la scena la tengono eccome. Mancano molte delle carte vincenti della superba III serie, ma Sailor Moon SuperS resta una buona avventura, una fiaba moderna che si lascia vedere e anche con molto piacere.


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Catulla

Episodi visti: 39/39 --- Voto 8
La bellezza esteriore non è il valore più importante...più importante è il coraggio di credere nei propri sogni: da lì proviene la forza di vivere....
E' il messaggio fondamentale della quarta serie di Sailor Moon, Sailor Moon Super S, che nonostante si trovi molto al di sotto dalle punte toccate dalla serie precedente, insegna cose di fondamentali importanza ai fan di tutte le età che si sono ormai affezionati alla paladina della giustizia che combatte in nome della Luna...
Lo scenario di distruzione della terza serie è scomparso, ci si profilano belle giornate di sole, ore passate in serenità ed allegria con gli amici... Usagi attraversa il periodo per lei più bello: vive accanto al suo amore Mamoru e alla sua piccola Chibiusa.
Ma anche dietro la luce del sole si nasconde qualcosa, e nella notte si fa più vivo, nella notte dove si fanno i sogni che danno all'umanità la forza di svegliarsi la mattina e di andare avanti durante la giornata. Alla luce del sole il nuovo nemico di Sailor Moon si nasconde dentro un misterioso tendone da circo, lancia i suoi continui attacchi all'umanità alla ricerca di qualcosa che può fornire alle misteriose forze oscure un raggio dorato, un cristallo che può dar loro un immenso potere distruttivo.
Nella mitologia esiste un bianco cavallo alato, con un corno sulla fronte, bellissimo a vedersi: il suo nome è Pegasus...
La sua storia con Chibiusa è l'elemento più bello ed avvincente della quarta serie, quello che scuote un pò la piatta ripetitività di questa trama, che soprattutto nella prima parte ci si presenta davvero con episodi molto simili l'uno all'altro. E' questo il grave punto a sfavore da additare a Sailor Moon Super S, che ancor di più si evidenzia dopo il ricordo avvincente della trama movimentata e sofferta della precedente serie S. La piattezza è ad intervalli interrotta dall'approfondimento dei nemici, la loro caratterizzazione è sempre tra le migliori, qui basata sul contrasto verità/illusione ricorrente in tutta la serie in maniera sotterranea o esplicita. Emblema essenziale sono infatti gli specchi: lo specchio che dice la verità o che può essere veicolo di illusioni su un'immagine riflessa che è solo una falsa costruzione; lo specchio che evidenzia i segni del tempo; lo specchio che riflette quello che in realtà si è o quello che si vorrebbe essere... tutto è sapientemente giocato sull'ambiguità dell'elemento specchio.
La seconda parte della serie marca inoltre una profonda differenza tra il mondo dei sogni dei bambini e quello degli adulti. Si potrebbe restare sempre bambini e non affrontare le difficoltà della vita che inaridiscono la forza di credere nei proprio sogni, è vero...ma cosa ne sarebbe allora del mondo reale se si vivesse solo di immaginazione?
E l'amore: questo è il sentimento che viene scoperto pian piano dalla piccola Chibiusa, che la avvia pian piano col crescere della passione nel mondo degli adulti, combattendola tra voglia di entrarci e di restare ancora una piccola bimba spensierata che non vuole affrontare gli ardui ostacoli che si imbattono nella vita delle persone adulte; eppure la piccola guerriera Sailor non si rende conto che qui più che mai troviamo una bambina diversa e più matura rispetto a quella piccola bisbetica che ci era stata presentata nella serie Sailor Moon R. Tanto quella piccolina era capricciosa, insolente e prepotente, tanto la piccola guerriera Sailor della serie Super S ci si mostra indipendente, altruista, generosa e dolce
Complessivamente si tratta di un'opera buona che soffre i difetti della ripetitività e dell'ombra ancora incombente della serie precedente, ma che sa regalarci ancora le bellissime emozioni che sempre hanno accompagnato tutto ciò che è Sailor Moon: le geniali e comiche gag, i nuovi colpi delle guerriere Sailor e la nuova splendida grafica delle trasformazioni, i bellissimi volti grazie ad un character design che qui sfiora proprio la punta della perfezione in molti epsiodi, le animazioni ad elevato livello, gli incantati scenari di certi ambienti, sempre sospesi in quell'aura sfumata che segna la loro magia e la colonna sonora, che regala suggestivi momenti di emozioni.
E' proprio per questo una serie da vedere, anche se non si raggiungeranno le sospirate vette già toccate in precedenza e che merita se non il massimo un voto alto per questi motivi e per i valori che nonostante la trama scarna è stata in grado di veicolare.


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Kotaro

Episodi visti: 39/39 --- Voto 8
Dato lo stratosferico successo della terza serie animata, nel 1995, il pubblico giapponese poté godersi Sailor Moon SuperS, la quarta, giunta da noi l'anno successivo col titolo di Sailor Moon e il mistero dei sogni.
L'avversario di questa volta si chiama Dead Moon Circus ed è una scalcinata tribù di artisti circensi dal pessimo gusto estetico governata da una regina bellissima quanto perfida, Nehellenia, imprigionata eternamente aldilà di uno specchio e costretta a trasmettere il suo volere attraverso un avatar dalla forma di una vecchiaccia rugosa di nome Zirconia.
Missione del Dead Moon Circus è la cattura di Pegasus, una mistica entità dalla forma di un unicorno alato posta a guardia dei sogni degli esseri umani, il cui bellissimo corno dorato darebbe alla regina il potere di sciogliere il maleficio che la imprigiona.
Un toccante incontro onirico tra Pegasus e la piccola Chibiusa darà il via ad una nuova avventura...

Lontana dalla trama avvincente e articolata e dai molteplici riferimenti colti che avevano fatto la fortuna della serie S, questa quarta stagione presenta invece, al pari dell'altrettanto bistrattata serie R, una vicenda più che lineare e quasi completamente priva di colpi di scena, dato che il più grande mistero attorno al quale ruota la storia è tale unicamente per i personaggi, ma non per lo spettatore, che lo intuisce sin dal primo episodio.
L'attenzione si sposta su Chibiusa, ormai un personaggio fondamentale del cast, che in questa serie si può dire assurga al ruolo di protagonista, quasi da poter dare all'anime l'ideale nome di Sailor "Chibi" Moon SuperS.
La bimba piagnucolona e capricciosa della serie R aveva già avuto una maturazione nel corso della serie S, perdendo quell'aria viziata e antipatica che ce l'aveva fatta odiare, ed era cresciuta parecchio tramite il rapporto con Hotaru/Sailor Saturn.
E' giunto per lei il momento di fare un ulteriore passo in avanti, e noi spettatori possiamo vederla diventare una bambina vivace e di buon cuore, che comincia a farsi silenziosa osservatrice del mondo degli adulti e a porsi domande sul significato dell'amore e del diventare grandi, serbando dentro di sè parecchi sogni riguardanti il suo futuro, com'è giusto che sia per una bimba della sua età.
Il rapporto con Pegasus, con il quale la bambina si confiderà sui problemi che affliggono lei e le persone che la circondano di puntata in puntata, l'aiuterà a crescere e a concentrarsi su temi molto umani e quotidiani, rendendo la serie una sorta di "vademecum" per gli spettatori dell'età di Chibiusa, nella quale possono ancora una volta identificarsi.
Il tema della crescita, dei sogni e della fantasia che si hanno da bambini e che si teme di dover perdere o di veder modificarsi una volta cresciuti diventa quello centrale della storia, che vede tutti i personaggi, buoni o cattivi che siano, interrogarsi su questa questione, rendendo la storia molto suggestiva.

Nonostante il bel tema di fondo, però, Sailor Moon SuperS diventa ben presto stanca e ripetitiva: la storia è lineare, scarna e rimane in stallo per parecchi episodi e fioccano gli episodi riempitivi che seguono l'ormai collaudata struttura da telefilm supereroistico. La serie ormai è proiettata verso la comicità, incarnata perfettamente dai nuovi nemici, siano essi i moltissimi ed esilaranti demoni minori, il kitschissimo Amazon Trio o le ragazzine tutto pepe dell'Amazoness Quartet. I nuovi avversari, Nehellenia a parte, non ci incuteranno affatto paura, ma anzi li sentiremo anche piuttosto vicini, dato che gli autori ne approfitteranno per scandagliare i loro sentimenti e i loro modi di vivere e per renderceli anche una fonte inesauribile di gags. Sono antagonisti a cui manca completamente la sobrietà dei generali del Dark Kingdom della prima stagione, ma che si fanno ugualmente amare, e non mancheremo di farci due risate alle spalle di quel playboy di Tiger's Eye, di quell'amante delle signore mature di Hawk's Eye, dell'ambiguo Fish Eye (un omosessuale che ama travestirsi da donna e correr dietro agli uomini affascinanti, a cui nella versione italiana è stata data un'identità completamente femminile) o delle capricciose, fantasiose e infantili, ma proprio per questo assolutamente credibili, JunJun, VesVes, ParaPara e CereCere. Questi avversari così stravaganti, ma anche così divertenti, ci entreranno nel cuore e non potremo fare a meno di affezionarci a loro e di dispiacerci di doverli vedere, prima o poi, sconfitti.
Essendo una serie dall'impronta meno "action", con meno misteri da svelare e con molti episodi riempitivi, Sailor Moon SuperS dedica molto spazio ad approfondire i suoi personaggi, siano essi la vittima di turno (che, spesso e volentieri, può coincidere con qualcuno dei personaggi secondari che gravitano intorno alle protagoniste e che abbiamo ormai imparato a conoscere, siano essi Naru, Yuichiro, Motoki, Unazuki, Shingo, Umino, Reika, la mamma di Usagi, il nonno di Rei...) o addirittura uno dei protagonisti. Avremo modo infatti di conoscere più nel dettaglio i sogni, le aspirazioni, i problemi e i pensieri di Usagi e compagne, con un grande spazio dedicato alle quattro compagne Ami, Rei, Makoto e Minako, le quali, nel corso della serie, non solo ci mostrano inediti lati del proprio carattere, ma compiranno anche una grande evoluzione come guerriere. Da questo punto di vista è stato fatto davvero un ottimo lavoro per non abbandonare a sé stessa nessuna delle protagoniste, e si è compensata abbondantemente la poca solidità della trama principale con un approfondimento di quanto già avevamo, aggiungendo poco o niente ai tasselli del grande puzzle che ci narra la favola di Endymion e Serenity e che compone la sovrastruttura della serie di Sailor Moon.

Punto a favore di questa quarta parte dell'opera è indubbiamente la superba realizzazione tecnica, dovuta agli ingenti fondi che gli studios si erano trovati a guadagnare grazie ai successi della terza serie.
I colori sono accesi e vividi, le ottime animazioni sono fluidissime, spettacolari, e fanno davvero esaltare gli spettatori, soprattutto in occasione delle superbe scene di combattimento, in cui si mostrano le nuove trasformazioni e i nuovi poteri delle protagoniste. Il character design, ad opera di Ikuko Itoh, poi, fa ottima mostra di sè, rendendo i personaggi bellissimi da vedere e molto più particolareggiati rispetto al passato, e facendo di Sailor Moon SuperS una vera e propria gioia per gli occhi.
Notevole cura, come sempre, è stata spesa anche per la colonna sonora. Oltre ai brani orchestrati che ormai ci portiamo dietro sin dalla prima serie, ne sono stati composti di nuovi, talvolta inquietanti, talvolta spensierati e perfetti a descrivere l'atmosfera circense e farsesca che ammanta la serie. L'apertura della serie è affidata, come tradizione quadriennale, all'ormai leggendaria "Moonlight Densetsu", utilizzata come opening per l'ultima volta, mentre abbiamo ben due sigle di chiusura, la romantica e onirica "Watashitachi ni naritakute", riutilizzata in versione strumentale per accompagnare i momenti più evocativi degli episodi e presente anche in versione cantata ed estesa in una delle scene clou, e la frizzante e spensierata "Rashiku Ikimashou".
Non mancano poi, brani cantati utilizzati come colonna sonora delle scene salienti. E' il caso, ad esempio, di "Sailor Team Theme", un brano trascinante, accattivante e moderno il cui testo è stato scritto dalla stessa autrice originale, che accompagna una delle scene più esaltanti degli ultimi episodi.
Ottime, poi, come sempre, le prove dei doppiatori giapponesi. Oltre a coinvolgere mostri sacri del doppiaggio nipponico come Ryotaro Okiayu, Yuri Amano o Akira Ishida per interpretare i nuovi personaggi, abbiamo anche un ottimo lavoro svolto dagli interpreti dei personaggi principali, prima fra tutti Kae Araki, che ci regala una Chibiusa davvero eccezionale.

I fans si dividono, a proposito di Sailor Moon SuperS.
C'è chi lo trova noioso, per via dei molti riempitivi, perchè non aggiunge quasi nulla alla macrostoria delle vicende, perchè la storia di Chibiusa e Pegasus toglie spazio persino alla stessa protagonista.
C'è chi lo boccia perchè indispettito dalla strada completamente diversa che prende dalla vicenda cartacea di riferimento, o perchè abbandona personaggi interessanti come Uranus e Neptune, che ci si aspettava di trovare anche in questa serie.
C'è chi, invece, si trovò a seguirlo con grande passione, da bambino, perchè, da bambini si è tutti un pò sognatori e pieni di fantasia, e una storia che fosse vicina al suo modo di pensare lo ha esaltato e continua ad esaltarlo anche una volta cresciuto.
Anzi, magari riguardare Sailor Moon SuperS una volta usciti dall'infanzia gli ha ricordato che i sogni e le fantasie che da bambino riteneva importanti, beh, hanno ancora la stessa importanza, sono custodite nel proprio cuore come il più prezioso dei tesori e un pò lo hanno aiutato a diventare quel che è adesso.

Personalmente, sono ben conscio e fiero di appartenere a quest'ultima categoria. Malgrado non nasconda la mia assoluta preferenza per la serie S, sono legato alla serie SuperS da un sentimento del tutto particolare, e, anche a distanza di anni, mi sono ritrovato a farmi affascinare dai bellissimi disegni, dai colori vividi, dalla fluidità delle animazioni, dalle musiche sapienti, dalla spettacolarità e visionarietà di tutto ciò che concerne questa serie, ma, soprattutto, da quello che Sailor Moon SuperS incarna e simboleggia, e, in virtù di tutto questo, riesco a passare sopra all'apparente semplicità della trama e ai molti episodi riempitivi.
Sailor Moon SuperS è come i sogni di cui ci racconta, è delicata, è visionaria, è un ricordo di tanti anni fa ancora vivido nella mia mente, un ricordo di quando un bimbo di dieci anni all'ultimo anno della scuola elementare si appassionava a queste vicende che venivano quotidianamente trasmesse in un programma condotto da un bonario e simpatico capitano della marina che viveva in un sottomarino giallo. Vicende che si intersecavano con la sua quotidianità, con i suoi giochi, con i fumetti che disegnava, con le partite a Super Mario Bros, Contra, Tetris e Ice Climber sul Super Nintendo, con ciò che desiderava diventare nel futuro, con la bambina che gli faceva battere il cuore e l'amichetto con cui commentava i cartoni animati visti in televisione. Con l'infanzia. Con la fantasia. Con i sogni. Appunto.