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esseci

Episodi visti: 13/13 --- Voto 7
"Una persona sentimentale spera che le cose durino, una persona romantica ha la disperata certezza che non dureranno. " (F.S.K. Fitzgerald - "Di qua dal Paradiso")

"Tada-kun wa Koi wo Shinai" ("Tada-kun non si innamora"), serie di tredici episodi del 2018, è stata tutto sommato una piacevole sorpresa. Una commedia sentimental-romantica nel senso più genuino e classico del termine, ricca di forzature tutte a "fin di bene", per addivenire al finale (un po' 'rushato') che i sentimentaloni che hanno visionato tutti gli episodi volevano ardentemente assaporare.

Con buona pace dei romanticoni? Non penso proprio, perché saranno stati soddisfatti dai vari "plot twist" pregni di sofferenza per le coronarie disseminati nei vari episodi fino al tredicesimo, in cui i due protagonisti dichiarano i loro reciproci sentimenti con la consapevolezza che il loro amore non avrebbe avuto futuro... "non avrebbe avuto", perché poi nell'ending...

La serie rappresenta tutto sommato quanto di più deja-vu c'è nel campo delle rom-com, nel solco della tradizione di quelle opere il cui unico scopo è rappresentato dall'obbligare lo spettatore a immedesimarsi nei personaggi e a soffrire e godere, sognare e risvegliarsi bruscamente, in un'altalena di emozioni che solo chi apprezza il genere riesce ad apprezzare pienamente, perdonando le innumerevoli forzature, semplificazioni, banalizzazioni, comicità puerile, scarsa introspezione dei personaggi e delle interazioni tra di essi... perché in fondo ciò che conta è l'emozione, il sogno e il dilemma sul buon esito della relazione.

Penso che sia poco significativo dilungarsi sulla trama, che assomiglia più ad una favola moderna: la principessina di una piccola nazione europea in viaggio in incognito in una nazione lontana (il Giappone) e in una location che poi si dimostrerà non così casuale in un intreccio tanto suggestivo quanto forzato del passato di alcuni dei personaggi della serie. E del suo progressivo innamoramento verso un comune ragazzo giapponese delle superiori tanto gentile, morigerato ed educato nell'esteriorità, quanto incapace di esternare i propri sentimenti, soffocandoli per non soffrire.

I personaggi non sono pochi e sono tutti un po' "fuori le righe" per caratterizzazione: anche il gatto Nyanko Big, cui viene dedicato un episodio in cui si narra la storia dal suo punto di vista, ha il suo bel momento di gloria, incluso quello del suo innamoramento.

E così la serie parte come una specie di slice of life, con il classico incipit dell'incontro casuale sotto i ciliegi in fiore, in cui poi emergono progressivamente i sentimenti tra i vari personaggi, per poi giungere tramite le varie sofferenze all'epilogo finale. Il tutto condito in modo tutto sommato gradevole con l'amicizia (quella positiva e vera), la devozione alla "ragion di stato" e il sacrificio delle proprie aspirazioni.

Sui due protagonisti, Teresa Wagner e Mitsuoyoshi Tada, non posso scrivere che siano i più riusciti della serie. Troppo scontati: se lui è introverso, maturo, distaccato, formale e gentile, lei è ovviamente infantile, estroversa, coinvolgente e raffinata, con quel velo di dolce tristezza che caratterizza il suo comportamento a causa della circostanza che non potrà mai rivelare la sua vera identità.

Meglio alcuni personaggi di contorno, e mi riferisco a Kaoru, il miglior amico di Mitsuoyoshi, Alec, la bodyguard di Teresa, e in un certo senso anche Charles De Loire, il promesso sposo di Teresa.
I tre citati riescono a loro modo a dare un po' di colore e realismo alla serie, ciascuno con i suoi pregi e difetti. Perlomeno riescono a concederci anche quel minimo di introspezione e rivelazione dei loro sentimenti e sofferenze che i protagonisti riescono a far provare allo spettatore solo negli episodi finali della serie.

Come tutte le "favole" che si rispettino, "Tada-kun non si innamora" resta pertanto sui classici binari di ciò che lo spettatore si attende, e non ci si deve aspettare particolari originalità e trovate stilistiche e di trama tali da stupire e meravigliare. A livello tecnico è fatta veramente bene, con disegni dei personaggi apprezzabilissimi e sfondi molto dettagliati, con una particolare cura per le espressioni, la comunicazione non verbale e per gli sguardi dei personaggi quando cambiano umore o restano colpiti.

Pertanto, siete pronti a immergervi nelle peripezie della favola e a sognare?


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Riccardo80

Episodi visti: 13/13 --- Voto 7,5
Avete presente "Vacanze romane", il noto film del 1953? Beh, questo anime in pratica pesca a piene mani da quel film, a partire dalla sigla di apertura, dove si vedono i due protagonisti nel mitico motorino di quel film. È quindi una carinissima storia d'amore tra una principessa europea che vuole almeno per poco vivere una vita normale (ma stavolta in Giappone e non a Roma) e un ragazzo normale amante della fotografia. Lei è solare, simpatica e un po' fissata con un certo programma giapponese (che sarà un leit motiv di tutte le puntate), lui ha alle spalle un trauma che condiziona la sua vita... diciamo una bella coppietta. I comprimari sono simpatici, un gatto e qualche storia di contorno completano il tutto.
Manca un po' di coraggio in certe scelte narrative, ma è un anime molto leggero e simpatico che si segue con piacere e che ha una conclusione (essendo un'opera "originale", se così si può dire).


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Sofì De La Valliere

Episodi visti: 13/13 --- Voto 8,5
È un anime indubbiamente molto semplice. Non ero sicura di volerlo cominciare, ma alla fine ho tentato. Ora, posso dire con orgoglio di averlo terminato in una giornata e mezzo.

Ha un inizio un po' forzato: Mitsuyoshi continua a incontrare Teresa ovunque (quando in realtà, appena metti piede in Giappone, ti accorgi subito di non poter perdere di vista nulla nemmeno per un nanosecondo, che altrimenti non ci salti più fuori!).
I primi episodi si svolgono lentamente. Non prevale la storia d'amore tra i due protagonisti, emerge invece un'illustrazione generale degli altri personaggi. È sempre ben gradito quando tutti i personaggi vengono seriamente presi in considerazione e non si limitano a fare da cornice ai protagonisti, ma ritengo che alcuni dei primi episodi avrebbero potuto gestirli meglio.
Altro fattore negativo che ho notato è stato proprio in Mitsuyoshi. Per quasi tutti gli episodi sembrava essere succube di quello che succedeva, un personaggio senza carattere (a volte nemmeno sembrava lui il protagonista). Ha deciso di svegliarsi solo negli ultimi tre/quattro episodi. Mi sarebbe piaciuto vederlo più presente anche in quelli prima.

Per il resto ho apprezzato qualsiasi cosa di questo anime. A partire dai disegni e dalla grafica. Sono impazzita nel vedere come hanno deciso di mostrarci i momenti più "sentiti": si sono ben guardati dal riprendere gli occhi dei personaggi, e infatti vengono sempre ripresi dal naso in giù. È una piccolezza che ho apprezzato non poco. Molte volte lo facevano quando i personaggi volevano manifestare tristezza, compassione, tenerezza e, senza vederli negli occhi, che sono lo specchio dell'anima, mi è sembrato di poter immaginare e sentire meglio quelle emozioni.
Verso l'ottavo episodio ha cominciato a piacermi davvero. I personaggi si erano creati un loro profilo, ma la storia si concentrava di più su Teresa e Mitsuyoshi. Gli ultimi episodi mi hanno davvero fatta impazzire, pieni di suspense, colpi di scena, finali del tutto inaspettati.
Ho dato molto peso anche alle fotografie e alle parole usate in questo anime. Le fotografie perché ti fanno rendere conto di quanto a volte possa essere meraviglioso immortalare, anche con estrema semplicità, momenti che ritieni preziosi. Le parole perché credo che, utilizzate tutte nei giusti contesti, abbiano reso le cose ancora più intense, trasmettendoci quasi una sensazione di "vero".

È un anime leggero, adatto a chi non vuole nulla di troppo complicato, ma al contempo capace di sciogliergli il cuore.
Il finale? Beh, finale da favola, che capita a pennello per il personaggio di Teresa!


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Faffy05

Episodi visti: 13/13 --- Voto 7
"Tada-kun wa Koi wo Shinai" è un anime sentimentale che ruota attorno ai due personaggi principali: Mitsuyoshi e Teresa. Come il titolo dice, "Tada non si innamora mai", è facile intuire cosa succede. È un anime abbastanza carino, nulla di più o di meno, possiamo definirlo semplice, e questo lo rende abbastanza carino. Le tematiche interessanti sono l'amore non corrisposto, innamorarsi senza rendersene conto, il narcisismo e un'amicizia inseparabile. Beh, che dire? Non trovo parole per descriverlo, è semplicemente semplice questo anime, con la sua storia d'amore che non è mai troppo in primo piano, bensì essa emerge lentamente, lasciando così spazio ad altri personaggi e alle loro storie.
In conclusione, nei primi episodi ci sono alcune scene e azioni inspiegabili da parte di alcuni personaggi, e una cosa che doveva esserci, ma è approfondita abbastanza, era la "politica".

Tra i pro: semplice e carino; personaggi approfonditi; grafica piacevole; le fotografie (perché sì!); OST carine che non ti fanno venir voglia di 'skipparle'; riuscire a vedere una bella amicizia.

Tra i contro: forse troppo semplice; poteva dare di più questo anime; certe volte troppo irreale; l'inizio sembra troppo forzato.

Voto: 7/10

Parere personale: mi è sembrato abbastanza carino, ma troppo semplice, e il fatto che ruota attorno alle foto (che adoro molto) lo rende adorabile.


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Arashi84

Episodi visti: 13/13 --- Voto 7,5
Sicuri di non volervi innamorare?

Inutile cercare di negarlo, noi appassionati di anime e manga siamo una continua contraddizione: ci lamentiamo dell’appiattimento dell’attuale mercato anime, ma vorremmo le trasposizioni di questo e quello, pretendiamo prodotti originali, ma finiamo per esaltare la ‘commercialata’ di turno, vogliamo tutto e il contrario di tutto. Nonostante da una parte della barricata esista una fetta di puristi dagli ideali incrollabili e perennemente coerenti con i loro desideri, dall’altro lato prolifera una folta schiera di sempliciotti che, nonostante tutto, finiscono per farsi abbindolare dalla storiella romantica di turno e mandano al diavolo anche l’originalità, pur di vivere un momento intenso in un singolo episodio o un lieto fine più che prevedibile.
Non prendiate male il termine sempliciotti, chi vi scrive è una di loro e, neanche troppo velatamente, ben felice di esserlo.

Perché questa manfrina? Perché stiamo per parlare di “Tada-kun wa Koi wo Shinai” (“Tada-kun non si innamora”), una commedia romantica che dall’inizio alla fine non abbandona mai la strada della semplicità, o, se vogliamo essere cattivi, della banalità.
Ma, per una parte dei suoi spettatori, la banalità di “Tadakoi” è stata anche il suo punto di forza, perché un sogno romantico non deve per forza passare per la tortuosa via dell’imprevedibile.
Essere banali è dunque necessariamente un male? Chi scrive risponde con un convinto “no”.

Mitsuyoshi Tada è un liceale appassionato di fotografia che sotto i ciliegi in piena fioritura incontra la graziosissima Teresa Wagner, una ragazza proveniente dal Larsenburg. La giovane si è accidentalmente separata dalla compagna di viaggio e Tada le aiuta a ricongiungersi. Come nel più classico dei casi, i due si ritrovano il giorno dopo nella stessa classe, poiché Teresa, grande appassionata di Giappone, si è trasferita per qualche tempo per una vacanza studio. Tra i due e gli altri compagni di scuola, nascerà una bella amicizia all’insegna della fotografia e del divertimento in puro stile liceale.

“Rendi sempre il tuo cuore un arcobaleno”

La catchphrase del protagonista di Rainbow Shogun, drama a tema samurai amatissimo da Teresa, è un po’ il motto di vita della ragazza, sempre allegra, solare e pronta a impegnarsi al massimo in ogni cosa. E proprio Teresa diventa l’arcobaleno nella vita di Tada, un ragazzo dal carattere fin troppo tranquillo e poco aperto. Non è che Tada sia un solitario, non è un tipo triste né che si piange addosso, ma è evidente che una grossa fetta del suo cuore sia come sigillata, chiusa al mondo, quasi morta. All’inizio della serie mi sono chiesta cosa significasse il titolo, “Tada-kun non si innamora”, perché è ovvio dal primo momento che si innamorerà della dolce Teresa, quindi, perché questa scelta?

Con l’andare avanti delle puntate ho capito perché Tada-kun non si innamora: non ha avuto una delusione d’amore che ha chiuso il suo cuore, non si è imposto di non innamorarsi, non è il tonto che non sa cosa significhi volere bene a qualcuno... Mitsuyoshi Tada è semplicemente un ragazzo che ha sofferto per un dolore troppo grande, la perdita dei genitori, un male talmente forte che ti porta via una parte del cuore e dell’anima e che inconsciamente fa apparire tutto un po’ blando, facendoti credere che nessuna emozione, bella o brutta, possa scuoterti più di quella sofferenza.
I sentimenti di Tada-kun sono come assopiti e sommersi nel suo cuore dalla pioggia battente che non cessa mai e che, ormai, è diventata qualcosa di tristemente familiare.

“Mitsuyoshi, ha smesso di piovere nel tuo cuore, vero? Se la pioggia si è fermata, ora non ti resta altro da fare che cercare l’arcobaleno.”

Tada-kun rappresenta molti di noi, quelli che vivono una vita serena, circondati da persone che amano, ma incapaci di esprimere i propri sentimenti in maniera diretta, di mostrare apertamente le proprie emozioni e condividerle, di dire le cose al momento giusto, un po’ per paura, un po’ per carattere, un po’ perché pensiamo sempre che domani arriverà il momento giusto per farlo, ma quel domani finisce per diventare ieri e le persone vanno via, lasciandoci con il rimpianto.

“Tadakoi” è quindi una storia d’amore semplice e tenera che ha il sapore di una favola; non vuole stupire, non vuole raccontare nulla di nuovo, vuole solo emozionare con garbo e pacatezza (elementi non scontati al giorno d'oggi). E non importa se per farlo usa un classico espediente strappalacrime, perché, se siamo arrivati a tifare per i protagonisti e per il loro amore, se abbiamo temuto di essere privati di un lieto fine e abbiamo affrontato quel viaggio con gli stessi sentimenti di Tada e Kaoru, allora la serie ha raggiunto il suo scopo.

“Tu metti sempre gli altri prima di te, o forse dovrei dire che non esterni i tuoi sentimenti [...] Non ti ho mai visto piangere, non hai pianto neanche quella volta. Smettila di reprimere i tuoi sentimenti.”

Certamente la sua semplicità e i suoi espedienti ruffiani non piaceranno a tutti, ma dopotutto è un principio che, seppur in contesti diversi, vale per ogni anime. È comunque innegabile che la serie potesse dare qualcosa in più, o che potesse portare avanti almeno un po’ del brio visto nei primissimi episodi.
L’anime ha il pregio di portare in scena molti personaggi, tutti molto simpatici, ma il rovescio della medaglia è che alcuni di essi non hanno lo spazio necessario per lo sviluppo delle loro storyline. Un vero peccato se si pensa al potenziale comico e tenero di una coppia come Hina e Hajime o dei più sfortunati Yamashita e Yui.

Inizialmente avevo delle riserve su “Tadakoi”, poiché venne presentata come la serie TV degli autori di “Gekkan Shojo Nozaki-kun”, opera che adoro e a mio dire difficilmente raggiungibile da una commedia romantica qualunque. “Nozaki-kun” nasce dalla mente della mangaka Izumi Tsubaki, e chi legge il suo “Oresama Teacher” (pubblicato in Italia da Edizioni Star Comics) ben conosce la folle e geniale vena comica dell’autrice; “Tadakoi” è invece un soggetto originale e senza la verve della Tsubaki, prevedevo una scialba copia. In realtà, pur partendo in maniera tranquilla, l'anime sembra voler andare in crescendo, con alcuni picchi un po’ esagerati (Pin senpai, Yamashita), ma andando avanti si assesta su tutt’altro tono e trova in qualche modo una sua identità.

“Katajikenai!”

Lo studio Koba Dogo riparte in effetti con lo stesso cast di “Gekkan Shojo Nozaki-kun”: regia, character design, musiche, script, persino Masayoshi Ooishi torna per occuparsi della opening, mentre Yuuichi Nakamura (doppiatore di Nozaki) presta la voce al protagonista.
Il cast di doppiaggio lavora bene e in armonia e, se le giovani e non troppo esperte Manaka Iwami e Shino Shimoji offrono un’ottima performance, le conferme arrivano dai veterani Nakamura, Miyano, Shimono e Sakurai. Purtroppo però, a due episodi dalla fine, Yuichiro Umehara viene sostituito a causa di problemi di salute, cedendo il posto al sempre ottimo Tomokazu Sugita.

A parte l’allegra opening “Otomodachi Film”, la vera perla è l’ending, “Love Song”, cantata dalla doppiatrice di Teresa. Si tratta invero della cover di una canzone del gruppo Sambomaster, qui arrangiata in chiave più romantica e adatta alla vocina della Iwami. La canzone viene utilizzata anche come insert song dell’episodio 11 in una versione ancor più bella cantata da Nakamura. Il testo in realtà ben si presta al personaggio di Tada, poiché si parla sì di un amore che sboccia (“Non capivo perché quel giorno fossi così bella”), ma anche di qualcuno perso per sempre (“Dopo averti portata via, qualcuno di nome “Dio” mi ha detto che non ci saremmo rivisti mai più - se potesse avverarsi un miracolo, vorrei solo raggiungerti una volta ancora, ti prego, solo un’altra volta”), assumendo così una doppia valenza per il protagonista.

“Tadakoi” non è l’anime dell’anno, non è innovativo, non sarà ricordato negli anni a venire, non è la commedia romantica del decennio e neanche del trimestre. È una storia che ha raccontato di un amore dolceamaro, di un’amicizia profonda, di un cuore sopito e della sua rinascita, di ragazzi che, pur commettendo errori e avendo sofferto, percorrono le loro strade con coraggio. Se cercate una storia d’amore con la giusta dose di pathos, che sappia intenerire e far sorridere pur senza stupire e brillare, “Tadakoi” è una buona scelta. A dimostrazione che a volte, pur di vivere un emozionante momento di felicità, si può anche sacrificare l’originalità.


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filod'arianna

Episodi visti: 13/13 --- Voto 6
Tada e Teresa, lui liceale e fotografo amatoriale, lei straniera che si perde girando per la città, avranno modo d'incrociare la loro strada con diverse coincidenze nello stesso giorno, fino a quando Tada, resosi conto che Teresa è in difficoltà, le propone di andare con lui nel caffè gestito dal nonno, così da poterla aiutare a ritrovare l'amica che ha perso di vista.
Scopriranno di essere anche compagni di classe, poiché lei è lì per poter fare esperienza in un Paese straniero, e decide di completare un anno di studi. Tra loro esisterà un segreto che metterà a repentaglio ogni possibilità di veder realizzarsi la loro storia. Ci saranno i compagni di classe e d'infanzia, ci sarà anche il gatto che avrà la sua bella storia d'amore.

Dopo questa breve presentazione parto col dire che la serie disattende le aspettative a causa di come sono stati espressi velocemente le personalità e il rapporto della coppia principale, Tada e Teresa, solo nelle ultime puntate, lasciandola per buona parte della serie come contorno ad altre figure e ad altre storie di cui, tra l'altro, non si vedrà come evolveranno le cose, quindi saranno lasciate campate per aria.
Buona parte dell'anime sarà teso a riempire di qualcosa le puntate, perciò ci saranno episodi filler, con all'interno le vicende collaterali dei personaggi di contorno che appariranno invece come storie primarie.
La storia di Tada e Teresa non è che non emerge, non c'è proprio. Le loro interazioni saranno minime e mai approfondite, se non, appunto, alla fine di tutto; questo, nonostante faccia della serie qualcosa di "carino", non penso possa qualificarla come serie gradevole da vedere nella sua totalità.

Interessanti saranno le vicende che coinvolgeranno Alec, l'amica/assistente di Teresa, e il principe Charles, come sarà anche appagante il rapporto d'amicizia tra Tada e Kaoru, suo amico d'infanzia, dipinto simpaticamente narcisista e fortemente legato a Tada, personaggio su cui ruoterà la maggior parte del comparto comico. Il voto è più che altro dedicato al finale di serie, comunque appagante dal punto di vista sentimentale, e perché i personaggi di contorno hanno arricchito del necessario tutto il resto.

La grafica, in linea di principio, non incide sul voto, perché bado alla storia e a come viene sviluppata, incide come gusti personali, e in questo caso ho apprezzato come è stato rappresentato Tada nelle sue espressioni, che sono più o meno due ma sono significative. Infatti, se c'è una cosa che apprezzo delle varie grafiche, è come sanno esprimere con lo sguardo i vari cambiamenti d'umore, i sentimenti, le emozioni, e, con Tada, pur se molto limitatamente, trovo siano riusciti ad esprimersi bene, come d'altronde anche Alec è ottimamente caratterizzata sotto quel punto di vista. Meno Teresa, sempre su una linea piuttosto piatta di "bambola".

Ilgranellodisabbia

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Ilgranellodisabbia

Episodi visti: 13/13 --- Voto 8
Ho apprezzato quest'anime, perché è una classica storia romantica, e, se vi piace il genere, vi consiglio di guardarlo.

Il protagonista, come dice il titolo, è un ragazzo che non si è mai innamorato, perché non ha lasciato spazio ai suoi sentimenti, troppo dolorosi da gestire. Imparerà ad aprirsi grazie alla dolce Teresa, condividendone il senso di responsabilità e la profonda gentilezza. Lei inizialmente sembra più piatta di quello che poi dimostra, come personaggio. Peccato per i personaggi secondari, che hanno storie carine che andavano approfondite di più, non sono concluse.
Il finale è un po' frettoloso, ed è chiaramente una chiusura sentimentale poco motivata (nel senso che non si sa come ci si arriva e cosa succederà poi, considerando che la protagonista è comunque una principessa!). Anche se godibile questa serie poteva dare di più, se fosse durata un po' di più, lasciando spazio ad approfondimenti di contenuto e di trama.
Il personaggio di Nyanko Big poteva reggere tutta la serie, la puntata in cui è la voce narrante è la più esilarante e interessante: fosse stata raccontata tutta così, questa storia sarebbe stata decisamente più particolare.


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npepataecozz

Episodi visti: 13/13 --- Voto 7,5
C’era una volta una bella e bionda principessa del Lussemburgo che decise di intraprendere, nascondendo la sua identità, un periodo di studio in Giappone. Mentre cercava di raggiungere i suoi alloggi, però, finì per allontanarsi dalla sua dama di compagnia e si ritrovò sola e spaesata in un paese che non conosceva. Ma a tirarla fuori dai guai ci pensò un giovane bello e gentile, che, avendo notato una ragazza sconosciuta in difficoltà, non esitò ad offrirle il suo aiuto.

Come dite? Dalla premessa si capisce benissimo dove si vuole andare a parare? Beh, avete perfettamente ragione. Il fatto è che la storia di questo “Tada-kun wa Koi wo Shinai” è un esempio di favola moderna, una di quelle, cioè, in cui non appaiono principi su cavalli bianchi a baciare fanciulle addormentate, ma il cui elemento dominante è il conflitto tra ragione di stato e ragioni del cuore. L’opera, dunque, va vista per quella che è, inutile aspettarsi colpi di scena o una grande prova di originalità: data la sua natura, deve necessariamente rispettare determinati canoni e seguire un percorso narrativo già noto allo spettatore. Per cui, se vi piacciono le commedie romantiche in cui abbondano i cliché più tradizionali, accomodatevi pure, questa è proprio l’opera che fa per voi; in caso contrario, non avventuratevi troppo nella visione, non c’è nulla che possa interessarvi.

Posto che a me, ovviamente, le commedie romantiche e le favole piacciono (se fatte bene, ovviamente), devo dire che questo anime mi è piaciuto davvero tanto. Le situazioni rappresentate non sono molto complesse, ma risultano decisamente piacevoli, con diversi momenti molto divertenti. Il suo punto di forza, però, è stato quello di riuscire a creare una batteria di personaggi decisamente di buon livello che si integrano perfettamente fra di loro e che vanno a comporre un gruppo di amici a cui è facilissimo affezionarsi. Purtroppo, però, l’anime dedica tutto lo spazio necessario solo alla coppia principale, e trascura un po’ gli altri personaggi; è vero che non tutti avevano molto altro da raccontare, ma per alcuni resterà per sempre la curiosità sull’evoluzione della loro particolare storia. E questo è un difetto non da poco.

In definitiva, la mia valutazione di questo anime è molto buona. Poteva sicuramente rendere di più, ma in fin dei conti quello che deve fare lo fa, e lo fa discretamente bene. Sono molto soddisfatto.