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Joey il Padrino

Episodi visti: 12/12 --- Voto 7
Diciamocelo seriamente: sparare a zero su un anime harem è cosa assai facile. Vuoi per il canovaccio di base, banale e stereotipato, vuoi per la poca inventiva che contraddistingue il 99% delle opere appartenenti a questo genere, troppo spesso legate a brutti cliché che si potrebbero rompere, ma a cui ci si ancora perlopiù per pigrizia dell’autore, spesso la qualità di un harem anime viene giudicata in funzione della sola mercanzia delle protagoniste. A questo punto dare valutazioni che superino la sufficienza risulta impresa assai ardua. Eppure esistono le eccezioni, serie in cui si parte da un canovaccio, salvo poi deviare verso nuove tematiche inesplorate. Ed è qui che nascono i capolavori del genere. Esistono però anche serie che seguono il copione di base, senza deviazioni, ma che ugualmente, grazie alla freschezza nei dialoghi, riescono lo stesso a risultare gradevoli. “Nyan Koi”, anime del 2009 dello studio AIC tratto dal manga di Sato Fujiwara, rientra decisamente in questa seconda categoria.

La trama parla di Junpei Kosaka, uno studente al secondo anno delle scuole superiori tanto imbranato (e allergico ai gatti) quanto follemente cotto di una sua compagna di classe, la bella ma un po’ svampita Kaede Mizuno. Un giorno però, di ritorno da scuola dopo l’ennesima giornataccia, preso dall’ira calcia una lattina trovata sul ciglio della strada, andando così a rompere la testa della statua della “divinità protettrice dei gattI”. Dopo poche ore, con suo disappunto, il ragazzo scopre che è in grado di comprendere il linguaggio dei gatti, comprendendo tutti gli insulti che Nyasmus, la sua gatta domestica, gli lancia ogni qualvolta lui la prende a male parole. Recatosi al tempio, il protagonista scopre di essere vittima di una beffarda maledizione: se non riuscirà a soddisfare i desideri di cento gatti entro un anno, sarà trasformato in gatto lui stesso. Per una persona normale potrebbe essere un compito relativamente semplice, ma non per Jumpei, allergico ai gatti in maniera inverosimile, ostacolato tra l’altro dalle richieste bislacche delle pelose creature, che si rivelano caratterialmente tanto maliziosi quanto gli umani. Nyamsus, dopo un iniziale screzio, decide di accompagnarlo in questa missione con l’obbiettivo ultimo di salvargli la vita: a causa della sua allergia, qualora Junpei divenisse gatto, per lui sarebbe morte assicurata.

La trama è fresca e originale, con un elemento d’azione che rende la storia piacevole e dinamica. Purtroppo, però, lo sviluppo non è all’altezza delle premesse, complice un autore che non ha voluto osare troppo nella trama, stagnando troppo spesso nel canovaccio harem e non facendo progredire a dovere la storia. Questo è il solo vero grosso difetto dell’anime, oltre al fatto di essere un’opera incompiuta. Bisogna dire, però, che qui l’elemento harem è gestito magistralmente, complice la forte componente comica che impregna l’intera opera, mai scontata ma soprattutto fresca ed esilarante. I personaggi, per quanto non approfonditi e tutti legati ai cliché del genere, si affermano sullo schermo grazie a delle piccole, ma grottesche, caratteristiche peculiari, che li rendono molto più gradevoli. Junpei è il classico beta degli harem, ma la sua gigantesca sfortuna, seconda solo a quella di Paperino, lo rende adorabile. Kaede è l’ingenuità fatta persona, ma presenta un inaspettato tratto competitivo, dal momento che spende gran parte dei suoi soldi in biglietti per assistere ai tornei di wrestling. Divertente è anche il parallelismo tra i due: Junpei odia i gatti, ma si trova suo malgrado vincolato ad essi, Kaede li adora, ma a causa della sua morbosa espansività finisce per spaventarli e allontanarli. Ci sono poi altri personaggi secondari, molto semplici ma spassosi: Kanako, l’amica d’infanzia tsundere, Nagisa, la yakuza dall’aspetto mascolino, le gemelle loli del tempio, la postina pervertita, il migliore amico di Junpei, apparentemente maturo ma in realtà più pervertito e idiota del protagonista. Le vere star, però, sono i gatti. Ciascuno di loro, con la sua storia, fornisce una nuova quest per il protagonista, permettendogli attraverso banali ma allo stesso tempo esilaranti missioni di maturare e crescere. Il carattere dei felini, inoltre, ricorda spesso quello degli uomini: abbiamo gatti arroganti, altri fifoni, altri ancora viscidi ecc. Altra nota positiva è l’utilizzo del fanservice, sempre a scopo comico (cosa rara per il genere) e mai tappabuchi, con le protagoniste femminili con pregi e difetti fisici tali da renderle più “realistiche” (insomma, di vere waifu qui non ce ne sono).

Il compartimento audio è ridotto a poche tracce, ma tutte molto efficaci. Buone le opening e le ending. Graficamente l’anime si mantiene su un livello medio, sia per il chara design (molto simile a quello rozzo del mangaka) che per gli sfondi.

Concludendo, “Nyan Koi” è per me un must watch per chi vuole approcciarsi al genere harem. Non presenta sviluppi o colpi di scena degni di nota, ma segue egregiamente il canovaccio, strappando una risata e intrattenendo lo spettatore per tutti gli episodi, un motivo sufficiente per dargli una possibilità.


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Eversor

Episodi visti: 12/12 --- Voto 7,5
Ho iniziato "Nyan Koi!" senza molte pretese, più che altro come semplice passatempo, in attesa di incominciare serie ben più emozionanti e piacevoli. Tuttavia ho scoperto con grande piacere di aver fatto un tremendo errore di calcolo, in quanto tale serie si è dimostrata ben più interessante di quanto abbia inizialmente pronosticato.
Dodici episodi e la classica struttura di commedia harem/sentimentale, che riesce, in tutti i suoi molteplici cliché, a intrigare e appassionare. Il giusto tocco di sentimentalismo e una buona dose di divertimento e situazioni comiche che, per altro, non oscurano la storia di fondo.

Andiamo ora ad analizzare proprio questa storia, narrando le gesta del povero Jumpei Kosaka, che scopre di essere stato maledetto dopo aver rotto accidentalmente la statua di una divinità a forma di gatto. Si accorge immediatamente di riuscire a sentire le voci dei gatti, a cui tra l'altro è pure allergico, ma, cosa ben più importante, se non compie cento buone azioni versi i suddetti felini, si trasformerà lui stesso in una di quelle palle di pelo. Niente di così catastrofico (più o meno), se non fosse che, a causa della sua allergia, un'eventuale trasformazione comporterebbe la sua stessa morte. Tutto inizia così, un incidente che cambierà la vita di Jumpei, avvicinandolo però al suo grande amore, Kaede Mizuno, e portandolo a riconciliarsi con la sua vecchia amica d'infanzia, Kanako Sumiyoshi. Non saranno le sole però, in quanto conoscerà altre ragazze proprio come ci si aspetta da un anime harem, ognuna delle quali porterà un'energia tutta sua, accompagnata ovviamente da una buona dose di guai.

Sebbene la storia sembri apparentemente semplice e ricordi altre serie, con il passare degli episodi ci si accorge che "Nyan Koi!", rimanendo comunque un'opera leggera e comica, non è per nulla demenziale, e proprio questa semplicità costituisce uno dei fattori principali del suo successo.
I personaggi sono ben orchestrati e analizzati in tutte le loro componenti principali. È vero che, in fin dei conti, si attengono ai classici stereotipi da anime, ma non per questo sono piatti e scontati. Kaede è forse l'unica, secondo il sottoscritto, a rimanere sempre un pochino sottotono. Per il resto non ho niente da dire.
Anzi, la relazione tra Jumpei e Kanako risulta alquanto accattivante: il litigio, la pacificazione e la scoperta dei sentimenti della fanciulla verso il suo ritrovato amico d'infanzia. Energica, super attiva e dinamica, Kanako è la classica ragazza "violenta", che prende a sberle il nostro protagonista senza molti problemi. Eppure, nonostante tutto, comprende di amarlo e, nel suo intimo, sa anche che Jumpei non solo la guarda soltanto come amica, ma prova una forte attrazione per Kaede.
Come mio solito non posso che patteggiare per la prima, anche se nel corso della serie non ci sarà un'effettiva resa dei conti tra i tre ragazzi. Le cose rimarranno come all'inizio e, a parer mio, questo costituisce uno dei punti deboli della suddetta opera.

La grafica è discreta, ma bisogna tener conto che l'anime è uscito nell'ormai lontano 2009. I colori sono accesi e piuttosto chiari, così da mantenere i classici toni da commedia. Anche le musiche rispecchiano questa scelta di genere, accompagnando lo spettatore e coinvolgendolo con allegre sinfonie.
Buono il doppiaggio e anche la regia, in grado di creare un storia interessante in soli dodici episodi. Non ci sono eccessive accelerazioni o rallentamenti nel ritmo, mantenendo l'armonia generale e l'andamento dinamico delle prime puntate.

In conclusione non posso che consigliare a tutti quanti quest'opera, non solo come simpatico intermezzo, ma come anime degno di rilievo, capace di appassionare e coinvolgere. Non ci sono colpi di scena o chissà che sviluppi articolati o complessi, bensì una tranquilla commedia, basata su divertenti stereotipi e simpatiche gag.
Il finale è un po' così... incompleto. In fin dei conti è successo tanto, ma allo stesso tempo non è successo nulla. Un abbandono agrodolce, che fa venir voglia di vedere come andranno a finire le cose. Vedremo mai una seconda stagione? Personalmente sono alquanto pessimistico su questa possibilità, ma i sogni son gratis e sperare fa sempre bene.

Voto finale: 7 e mezzo


 1
Rygar

Episodi visti: 12/12 --- Voto 9
I gatti. Famosi felini che fin dai tempi della Mezzaluna fertile hanno stretto un antico legame con l'uomo. Protagonisti della storia dell'umanità civilizzata assieme ai cani e ad altri animali domestici, i gatti hanno accompagnato gli esseri umani fino ai giorni nostri, divenendo vere e proprie icone dello sconfinato universo di internet e di moltissime produzioni d'animazione. Ed è proprio sui gatti (e sulla loro allergia) che è nata una storia molto simpatica e divertente: Nyan Koi.

Nyan Koi è un'opera della stagione autunnale 2009 composta da 12 episodi di durata canonica. L'opera deriva dall'omonimo manga del 2007.

Trama: Junpei Kōsaka è il tipico studente sedicenne di liceo. Il povero ragazzo soffre di allergia ai gatti, ciononostante a casa sua tutti adorano questi simpatici felini e come ospite fisso (nonché membro della famiglia ad honorem) troneggia la gattona Nyamsus, costante fonte d'allergia per il ragazzo. A scuola Junpei è follemente innamorato di una sua compagna di classe, l'ingenua Kaede. Un giorno, durante una passeggiata, calcia una lattina, la quale finisce per staccare la testa ad una statua votiva rappresentante la divinità protettrice dei gatti. Da quel momento lo sventurato adolescente sarà vittima di una maledizione che gli permetterà di comprendere il linguaggio felino e, grazie a questa "capacità", dovrà aiutare almeno 100 gatti bisognosi, soddisfacendone le varie richieste. Ha così inizio una storia un po' strampalata che coinvolgerà altre avvenenti fanciulle, da quella pazzoide tsundere punkettara di Kanako (tra l'altro sua amica d'infanzia), ad una postina priva di senso d'orientamento, ad una figlia di un clan mafioso dall'aspetto mascolino, fino a due gemelline sensitive e a orde di felini ultra affezionati a Junpei.

Grafica: non mi sarei aspettato tanto da una serie del 2009 e invece mi sono piacevolmente ricreduto. Le ambientazioni sono molto ben fatte e ben curate, ottimo il livello di dettaglio. Animazioni fluide, rapide, molto simpatiche. Character design simpatico e molto bello, rende onore al manga. Neko design buffo e divertente, perfettamente appropriato.

Sonoro: ottimo. Un opening veramente bello e gradevole, dolce e coinvolgente. L'ending è altrettanto bello quanto l'opening. OST simpaticissimi e molto gradevoli. Effetti sonori divertenti e molto belli. Ottimo anche il doppiaggio.

Personaggi: non ci si aspetti chissà quale innovazione, tuttavia, nonostante il fatto che siano personaggi piuttosto "collaudati" risultano molto ben caratterizzati e dalla comicità assicurata. Un minimo di fattore introspettivo è presente, discreto è il fattore evolutivo. L'interazione è a livelli esplosivi.

Sceneggiatura: l'opera è molto semplice e si struttura in 12 episodi, la gestione temporale è molto fluida e lineare, comprensibile da parte di tutti. Il ritmo è piuttosto veloce e c'è un discreto numero d'avvenimenti per ogni episodio. Le scene d'azioni sono poche e sono utilizzate per scopi compici. È presente un moderato quantitativo di fanservice, anch'esso utilizzato principalmente per fini comici. I dialoghi sono molto belli.

Finale: si risolve poco e forse è questo il difetto della serie. Il manga prosegue tuttora (seppur con una certa lentezza), e ancora non è chiara come sarà la conclusione a livello sentimentale (seppure certi indizi siano presenti). Per cui, sarebbe lecito attendere una seconda serie anche se vi sono forti dubbi a riguardo.

In sintesi: Nyan Koi è un gran bell'harem, nulla da obiettare. Un'opera allegra, divertente, piacevolissima, fresca e che sa intrattenere molto bene. L'opera è consigliata a tutti coloro che non disdegnano il genere harem e che amano farsi quattro risate sulle disavventure del povero Junpei.


 1
npepataecozz

Episodi visti: 12/12 --- Voto 6
Dopo la realizzazione di "100% Ichigo" il nome "Junpei" è rimasto inevitabilmente legato alla tradizione degli anime del genere "harem". E così, tanto per non smentirsi, il protagonista di "Nyan Koi!" è il classico sultano a cui nessuna sa resistere: dalla ragazza dolce e ingenua alla tsundere, al maschiaccio in stile Yakuza e, per finire, alle gemelle in stile lolita.
Ovviamente ogni harem deve necessariamente avere una trama parallela rispetto alle vicende sentimentali del protagonista, e ciò al fine di non far capire allo spettatore che in fondo si tratta dell'ennesima replica di un film già visto e rivisto. Il diversivo di "Nyan Koi!" consiste in una maledizione lanciata sullo sfortunatissimo Junpei da parte di una statua dalle sembianze di gatto: a causa di un banale incidente, infatti, il protagonista ha provocato la decapitazione della suddetta statua, suscitandone le ire. Da quel momento Junpei dovrà mettersi a disposizione dei gatti del quartiere e non al fine di ottenere il perdono di questa strana divinità e non finire per essere trasformato egli stesso in un felino.

Se state pensando che come idea è piuttosto bislacca, avete tutta la mia comprensione: dopo i primi tre episodi stavo seriamente pensando di abbandonare tutto e cercarmi qualcosa di meno stupido. Poi, però, non l'ho fatto e devo dire che con l'avanzare degli episodi il mio gradimento è aumentato parecchio. Il paradosso, però, è che se la storia dei gatti doveva essere l'elemento "diversivo" atto a rendere la componente harem meno ripetitiva, nei fatti, invece, è proprio quest'ultima a salvare lo spettatore dalla noia per un progetto che non sembra essere troppo convincente.
"Nyan Koi!", sulla base di quanto detto, non dispiacerà a chi, come me, ama questo genere a prescindere, mentre sarà rapidamente scaricato da chi invece si spazientisce con personaggi dall'indole troppo indecisa. In fondo gli harem o si amano o si odiano; questo poi non è nemmeno granché, raggiunge la sufficienza, ma davvero non mi sento di andare oltre per un anime che offre troppo poco nei suoi dodici episodi che non ricada nella categoria del "già visto" o dell'evitabile.


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Arashi84

Episodi visti: 12/12 --- Voto 8
"Nyan koi" è una simpatica commedia degli equivoci che vede come protagonista Junpei Kousaka, un normalissimo ragazzo allergico al pelo dei gatti, la cui famiglia però ha una particolare predilezione per questi eleganti felini. Come se non bastasse il dover tenere alla larga la sua gatta domestica, Nyamsas, un giorno Junpei rompe accidentalmente la testa di una statua di Jizo dal peculiare aspetto felino, addossandosi così una maledizione che lo vede costretto a compiere 100 buone azioni verso i gatti per guadagnarsi il perdono ed evitare di essere trasformato in gatto a sua volta. Il nostro protagonista è così sfortunato che, oltre a dover combattere contro la maledizione, si ritrova quotidianamente attorniato da belle ragazze innamorate di lui, nonostante il suo cuore batta solo e soltanto per la dolce compagna di classe Mizuno. E se voi uomini siete soliti pensare che una donna possa essere fonte infinita di guai, figuriamoci avere a che fare con sei contemporaneamente!

E' chiaro che l'incipit della storia, esclusa la gattofila maledizione, non sembra niente di originale, ed effettivamente non lo è, ma a mio dire "Nyan koi" si fa apprezzare per alcune caratteristiche che riescono a distinguerlo almeno un po' da un classico harem. Innanzitutto la questione fanservice: ammetto di aver iniziato la visione con dei pregiudizi, dovuti soprattutto all'appartenenza della serie al genere harem, alla presenza sulla locandina di una ragazza del seno più che abbondante, e dalla sigla iniziale che mi stava convincendo sempre più di essermi imbattuta nella solita commedia ecchi. Fortunatamente i pregiudizi sono stati abbattuti puntata dopo puntata, complici un fanservice contenuto che si limita a un personaggio in particolare e a qualche inquadratura strategica, e delle protagoniste simpatiche e abbastanza carismatiche.

Nonostante le ragazze ricalchino fedelmente i classici cliché da harem (abbiamo l'amica d'infanzia, l'ingenua innocentina, la tsundere con i codini e via dicendo), dimostrano carattere e simpatia: tra tutte ho apprezzato Sumiyoshi e in particolare la senpai Nagi, una ragazza dal carattere divertente e unico. Il protagonista invece è tanto sfigato e bonaccione da risultare adorabile, e nonostante la cronica mancanza di spina dorsale di cui soffrono i protagonisti di questo genere di commedia, ho ammirato il suo rimanere fedele alla ragazza amata senza mai mostrare insicurezze nonostante le situazioni imbarazzanti in cui si trova coinvolto, spesso e volentieri, con le altre ragazze.
Sarebbe stato interessante dare spazio anche ad altri personaggi, quali gli amici di Junpei, che seppur con un ruolo prettamente comico, come si può notare dalla loro presenza nelle ultime puntate, avrebbero aggiunto quel qualcosa in più.
Il resto lo fanno i gatti, carini e pucciosi oltre ogni dire.
Divertenti le citazioni ad altri anime/manga, quali "Slam dunk", "Natsume Yuujinchou" e la presenza di Nabeshin - personaggio dietro cui si nasconde il regista Shinichi Watanabe.

"Nyan koi" non gode di un chara particolarmente originale e accattivante, idem per le musiche; i colori però sono molto belli, vivi e brillanti. Menzione speciale per il doppiaggio di Jun Fukuyama, che quando presta la voce ad animali (in questo caso il gatto Tama), è sempre il migliore.
L'anime purtroppo termina senza un vero e proprio finale: nell'ultima puntata si vocifera di una seconda serie che, purtroppo, a oggi non ha ancora visto luce.
"Nyan koi" è una serie scorrevole e frizzante, forse non originalissima ma decisamente dolce e divertente; consigliato se siete amanti dei gatti o se non ne avete mai abbastanza di gite a Kyoto, festival scolastici, innocenti rossori e microgonne svolazzanti.


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Io, Lui, L' Altr

Episodi visti: 12/12 --- Voto 8
"Nyan Koi!" è la trasposizione, realizzata nel 2009, dall'Anime International Company, dell'omonimo manga creato da Sato Fujiwara nel 2007 e tutt'ora in corso, con cinque volumi all'attivo. La serie è composta da dodici episodi.

Storia
L'anime parla di Junpei Kousaka, uno studente delle superiori innamorato di Kaede, una sua compagna di classe. I problemi di Junpei iniziano quando, tornando a casa, calcia una lattina vuota trovata per terra e, anziché nel cestino, questa finisce accidentalmente per decapitare la statua di un gatto sacro. Per il suo "crimine", Junpei viene maledetto. Inizialmente può comprendere ciò che dicono i gatti, e, con il passare del tempo, si trasformerà completamente in un gatto. L'unico modo che ha per impedire che ciò accada è aiutare cento gatti a risolvere i loro problemi. Solo che Junpei è allergico ai gatti.
A complicargli ulteriormente la vita ci saranno l'amica d'infanzia segretamente innamorata di lui, una stalker e la sua gemella, una postina più grande di lui e un'altra ragazza: tutte spasimano per lui, chi più, chi meno.
Durante la serie assisteremo alle peripezie di Junpei che, tra le richieste dei gatti e i vari incidenti che avrà, cercherà ancora di avere una vita normale e di conquistare Kaede.
L'anime si pone fin da subito come commedia, e c'è da dire che riesce a far ridere veramente tanto, riuscendo, in linea di massima, a risparmiarsi il fanservice.
L'ultimo episodio non rappresenta la conclusione della storia, anzi, alla fine di quest'ultimo viene annunciata una seconda stagione, di cui, al momento, non si sa molto.

Personaggi
Nonostante una buona caratterizzazione di tutti i personaggi, salvo uno o due, l'unico che risalta è Nyamsas, la gatta che vive a casa di Junpei (la sua famiglia adora i gatti), che sembra avere qualcosa in più rispetto a tutti gli altri, sia umani sia gatti.
Per quanto riguarda gli altri, l'unico personaggio che poteva anche non esserci è la postina, Mochizuki, il cui scopo principale sembra quello di fare da personaggio-fanservice, ruolo, questo, in parte assegnato anche all'amica d'infanzia, Sumiyoshi, che però può vantare un po' di spessore.
Particolare anche la stalker, Kotone, e la famiglia di Junpei (madre e sorella minore, il padre è in viaggio a causa del suo lavoro), il cui principale passatempo è spettegolare sul protagonista.

Audio e colonna sonora
L'opening è alquanto scarsa, mentre l'ending è orecchiabile. Per quanto riguarda i sottofondi, devo dire che il modo in cui si adattano alle varie situazioni è molto sopra la media.

Disegni e animazioni
Graficamente la serie è molto piacevole, ma comunque nella media, con un buon chara (sia degli umani sia dei gatti) e con una buona cura dei fondali. Le animazioni sono buone.

Apprezzamento personale
Ho passato quasi tutti i dodici episodi a ridere.

Voto complessivo: 8.
Consigliato a chi vuole passare qualche ora in allegria e spensieratezza.


 1
atale

Episodi visti: 12/12 --- Voto 8
Junpei Kōsaka è uno studente al secondo anno delle scuole superiori innamorato follemente di una sua compagna di classe, Kaede Mizuno. Un giorno però, tornando da scuola, calcia una lattina trovata per terra che va a colpire la statua della "divinità protettrice dei gatti" staccandole la testa. Da questo momento viene colpito da una maledizione che lo renderà in grado di comprendere il linguaggio dei gatti, ma se non riuscirà a soddisfare i desideri di 100 gatti sarà trasformato in gatto lui stesso. Unico problema è il fatto che il protagonista sia allergico ai felini.

Un anime molto divertente e irriverente dove l’eccentricità di alcuni personaggi non può fare a meno di strappare grandi sorrisi senza però cadere poi in storie d’amore o altro ricollegabile al genere romantico. Nonostante inoltre sia presente il classico fattore “harem” la storia non si svilisce ma acquista un tono ancora più simpatico e alcune volte anche demenziale. I personaggi di sicuro hanno un forte impatto sullo spettatore: Mizuno, la ragazza perfetta di cui il protagonista è innamorato; l’amica d’infanzia, che nonostante si mostri forte nasconde dentro di se quelli che in realtà sono i propri sentimenti essendo anch’essa innamorata di Jampei (il protagonista); l’allenatore o la senpai, che più avanti nella serie si scoprirà l’essere appartenente a una famiglia mafiosa (e da qui iniziano gli altri problemi di Kosaka!); le due gemelle di cui una è una stalker imbattibile e fenomenale (in senso buono) e l’altra che nonostante si mostri forte in realtà è piuttosto timida; senza dar meno importanza ai familiari del protagonista, madre e sorella che oltre ad occuparsi della casa, non fanno altro se non spettegolare sul proprio figlio/fratello. Vi sono inoltre aspetti dell’anime in questione ricollegabili a poteri soprannaturali e leggende di spiriti gatti vendicativi, in cui il protagonista di certo incapperà.

La grafica dei disegni e l’ambientazione dei paesaggi sono molto curate e l’opening e l’ending sono abbastanza carine. Unica pecca è costituita dai pochi episodi, ma ciò è forse derivante dal fatto che si prospettava almeno per una seconda stagione, che nonostante venga annunciata alla fine dell’ultimo episodio non sembra esserci tutt’ora, quindi la serie potrebbe anche risultare incompleta pur non essendolo affatto.
Lo consiglio a tutti coloro che vogliano farsi quattro risate senza alcun impegno. Ripeto per chi mi avesse frainteso che l’anime è comunque completo pur non essendoci la seconda serie in quanto il finale è piacevole e non lascia nulla o quasi in sospeso, ma dà la possibilità allo spettatore di comprendere appieno la natura dei personaggi. Precisamente il mio voto sarebbe un 7 ½ ma ritengo che quest’anime si sia di certo meritato un mezzo punto in più.


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hideki20

Episodi visti: 12/12 --- Voto 6
Nyan Koi, si presenta come un anime diverso dai soliti del suo genere.
HO riflettuto molto prima di dargli una valutazione, ma alla fine sono giunto alla conclusione. Allora, la trama come base è molto interessante, ma nello svilupparsi cade nella banalità di un qualsiasi Harem. Junpei Kōsaka, studente liceale allergico ai gatti(neko), è innamorato segretamente di una compagna di classe, Keade. Un giorno tornando a casa calcia una lattina che per sbaglio va a colpire (rompere) la testa di una statua di un gatto sacro. Da ciò sarà maledetto e inizierà a capire quello che dicono i gatti.
La grafica della serie è ben fatta, anche se qualche volta si perde nel non rifinire alcuni dettagli, quindi si passa da delle belle tavole ad alcune veramente brutte; ma nonostante ciò l'animazione è fluida. L'opening a mio avviso è veramente carina, e altrettanto l'ending.

Conclusione:
Animazione: 7
Storia: 5
Colonna sonora/opening-ending: 6 1/2
Disegni: 6

Quindi l'anime si merita un bel 6 1/2 pieno per i buon propositi che ha mostrato.
La serie non si conclude alla fine dei dodici episodi, ma lascia presupporre una continuazione... anche se per me non ci sarà.


 1
ReiRan->--@

Episodi visti: 12/12 --- Voto 8
Nyan Koi! è l’adattamento dell’omonimo manga di Sato Fujiwara, pubblicato a partire dal 2007 e tutt’ora in corso.
È un anime leggero e divertente, niente di impegnativo, adatto per staccare e farsi due risate.

<b>Trama</b>: Junpei Kōsaka, tornando da scuola, dà un calcio a una lattina e involontariamente colpisce la statua della divinità protettrice dei gatti (ai piedi del tempio cittadino) e ne causa la decapitazione. Una maledizione si abbatte su di lui: se non aiuterà i gatti a risolvere i loro piccoli problemi quotidiani, si trasformerà a sua volta in un gatto. Per adempiere a questi suoi nuovi compiti gli viene data l’abilità di comprendere il linguaggio dei gatti. Ma qui incomincia la situazione comica e alquanto paradossale: Jumpei è allergico ai gatti, e non li ama nemmeno particolarmente; mentre è innamorato di Kaede Mizuno che ama i gatti e vorrebbe riuscire almeno ad accarezzarli ma i gatti fuggono da lei spaventati. Durante la serie Jumpei proverà ad avvicinarsi a Keade per professarle il suo amore, ma verrà puntualmente interrotto dalle richieste di un gatto (almeno un gatto a puntata e sempre nei moneti meno opportuni), o dalla gattara e procace amica d’infanzia Kanako Sumiyoshi, anche lei innamorata di Jumpei. Come se non bastasse interferiranno anche personaggi come Nagisa Ichinose, e le due gemmelline del tempio che però cercheranno di aiutare Jumpei a liberarsi della maledizione.
Nyamsas,la gattona di Jiumpei lo accompagnerà nella sua missione,e gli procurerà tanti piccoli “clienti”, poiché è un po’ la gatta di riferimento del vicinato a cui i mici si rivolgono… e la voce su Jumpei si sparge molto velocemente tra i gatti… molti nuovi clienti!

<b>Critiche</b>:
- Cade nello stereotipo harem, il protagonista è attorniato da 5 ragazze + addirittura una postina adulta che spasimano per lui. Mentre gli altri due personaggi maschili (amici di Junpei) sono solo tappezzeria sullo sfondo. Proprio non si riesce a fare un gruppo omogeneo di amici nel quale si potrebbero sviluppare comunque gag divertenti?!
- Un po’ troppo fan service, scollature, pizzi… e poi la esagerata procacità della postina e di Sumiyoshi.

<b>Avvertimento</b>: sebbene l’anime abbia un finale esso non risolve tutto: è un finale a metà. La stessa ultima puntata dell’anime ci rivela che ci sarà una seconda serie.