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Shiho Miyano

Episodi visti: 12/12 --- Voto 4
Attenzione: la recensione contiene spoiler

“Jingai-san no Yome” è una serie di corti dell’autunno 2018, tratta da un manga josei.
La trama è riassumibile in poche parole: le vicende narrate sono quelle di alcuni ragazzi (intesi come “giovani umani di sesso maschile”) di circa quindici/sedici anni che vengono “reclutati” per diventare “mogli” di alcune strane “creature”.

Le coppie (ma, in realtà, una è un terzetto) sono quattro, i ragazzi sono tutti graziosi, e con pettinature quantomeno bizzarre, le creature sono più o meno (ma in maggioranza decisamente poco) umanoidi, il loro sesso non è specificato (vengono definiti “mariti”, ma sembrano più che altro “pet”).

Il ritmo è quello di uno slice of life, le situazioni presentate sono ascrivibili alle categorie “vita scolastica” e “occasioni romantiche”.
Non esiste una costruzione di un mondo intorno a questi frammenti raccontati: non è dato sapere perché dei ragazzini vengano scelti (dall'annuario scolastico in base alle fotografie) come proprie mogli da strane creature e a queste consegnati dai dirigenti scolastici. Il tutto ha un tono “puccioso”, ma non si capisce bene che senso abbia, una sorta di inutile “esercizio di stile” tutto giocato sul restare sul filo dell’ambiguità senza scadere nella vera e propria bestialità (nel suo significato psicopatologico).

Tecnicamente non mi è parsa avere nulla di rilevante, non mi ha fatto ridere (se non in un paio di occasioni) e l’impressione globale è quella di una serie che rimane in precario equilibrio fra tenerezza e disgusto.
Indicherei come pregi: un paio di gag, le pettinature bizzarre dei ragazzi, l’idea di far nutrire il “main character”, la creatura di nome Kanenogi, di foratini di cemento, nulla d’altro.

Se vi piacciono i corti, perché tecnicamente si prestano a soluzioni interessanti, se vi piacciono le storie con “strane creature”, perché amate le storie un po’ misteriose, se vi piacciono le storie surreali, perché spesso sono divertenti, non ve lo consiglio: probabilmente vi annoiereste.
Sono certa che anche questa serie possa avere i suoi estimatori, ma è sicuramente una serie “di nicchia”: credo che la nicchia in questione sia quella di chi ama i BL un po’ “fluff” (le creature non sono violente né abusanti nei confronti dei ragazzini) e i riferimenti “ammiccanti” alla bestialità, almeno credo...