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Shiho Miyano

Episodi visti: 12/12 --- Voto 8
«Rinshi!! Ekodachan» è una serie di corti di dodici episodi, distribuita nell’inverno 2019; la più evidente particolarità di questo anime è che ogni episodio è affidato a un regista differente, e anche la doppiatrice della protagonista cambia di volta in volta.

Il manga da cui sono tratte le storie è un 4-koma che racconta la storia di una ventiquattrenne single (più o meno single) che lavora a Tokyo e passa da un lavoro all’altro. E ha l’abitudine di stare nuda in casa: “per risparmiare sui lavaggi”, veniamo edotti nel primo episodio.

Si tratta di un prodotto particolare: infatti, ci troviamo davanti sì a una serie di corti, ma si articola su episodi della durata canonica di ventiquattro minuti; perché ogni episodio aggiunge al corto iniziale anche una serie di interviste al regista e alla doppiatrice che interpreta la protagonista, che occupano la maggior parte del minutaggio, e una breve sezione finale in cui sono mostrati alcuni momenti della realizzazione di un key-frame dell’episodio.

La trama, dato il tipo di manga da cui la serie è tratta, è episodica e frammentaria, ed è la cosa che meno mi ha convinto di questo prodotto. Ekodachan è sicuramente un personaggio interessante, ma non così particolare, almeno guardandolo a partire da un punto di vista di una spettatrice occidentale: una giovane donna indipendente, simpatica e non troppo avveduta. Pochi gli altri personaggi: comparse occasionali, uno o più (difficile dirlo) dei “non fidanzati” di Ekoda, la sorella e un’amica di Ekoda. Belli gli accenni alla questione “animali domestici” (ma non voglio fare spoiler).

Da quanto però ne dicono registi e doppiatrici, nelle interviste, a loro il personaggio pare molto particolare. Le interviste sono molto interessanti: sia dal punto di vista dell’approfondimento tecnico del lavoro e del regista e del doppiatore sia per la curiosità che possiamo avere noi “gaijin” verso la società giapponese. Se le parti tecniche sul lavoro le ho sempre trovate stimolanti, le parti, invece, dedicate all'analisi del personaggio mi sono risultate, più di una volta, estremamente lente. L’analisi del personaggio non è approfondita e si perdono così spunti che avrebbero potuto portare a riflessioni interessanti: molte sono le disamine sulla particolarità della “natura” femminile, e poi spesso si perdono spunti molto più generali, sulla natura umana, come nel secondo episodio dove la nostra Ekoda è chiaramente alle prese con il bias dei “costi irrecuperabili” e nessuno sembra accorgersene, o all'opposto, quando la stessa Ekoda conferma lo stereotipo secondo cui le donne direbbero “no” quando pensano “sì” - più che una caratteristica universale femminile mi sembra, se non uno stereotipo di questo tipo di letteratura, quanto meno una particolarità della cultura nipponica.

La scelta di affidare ogni episodio a un regista diverso rende questo prodotto una piccola perla per chi, come la sottoscritta, non conosca bene il mondo dell’animazione e voglia capirne di più.
Gli stili di ogni episodio sono diversissimi fra loro: vedere le trasformazioni dello stesso personaggio da un episodio all’altro è oltremodo interessante. Ogni chara è molto diverso, alcuni decisamente particolari, altri molto classici e accattivanti, si passa anche attraverso il “furry”. E lo spettatore non può che chiedersi quanto abbia senso pretendere, come avviene ad ogni annuncio di una nuova trasposizione da manga, una “fedeltà” all’originale. L'animazione è un mezzo diverso e da interpretazioni molto personali possono venire fuori prodotti validissimi.

Gli episodi che ho amato di più: il quinto (regia: Yoshitomo Yonetani - già alla regia di «Food Wars! Shokugeki no Soma») grezzo ed espressionista, il sesto (regia: Ryousuke Takahashi - «Cyborg 009») seducente e elegantissimo, l’ottavo (regia: Masayuki Kojima - «Made in Abyss») dai colori caldi e freddissimi al contempo, e graficamente dolcissimo, l’undicesimo (regia Osamu Kobayashi, «Beck - Mongolian Chop Squad») in cui dominano carboncini e musica.

Un consiglio per la visione: una prima volta vedendo tutti gli episodi completi e una seconda volta con i soli corti.