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Keehlm Fungiolo's baseball bat

Episodi visti: 2/50 --- Voto 5,5
Non ho visto altro che i primi due episodi, "Il destino di Nadja" e "L'incontro con Rosa Nera", perciò il giudizio e il voto potrebbero cambiare appena visti abbastanza episodi da cogliere il quadro generale della storia.

Per il momento, la delusione è stata grande, anche considerato il fatto che aspettavo di (ri)vedere attentamente questa serie da diversi anni. Una valigia, un abito da sera, una lettera e un diario di ballo (il tipico regalo che si faceva alle fanciulle di buona famiglia nell'ottocento) sono gli oggetti che Nadja riceve a pochi giorni dal suo compleanno. Tutti appartenenti a sua madre, o comunque in relazione alla sua storia. Decisamente troppi oggetti, per di più sbattuti nella prima puntata, come se gli sceneggiatori volessero togliersi il pensiero, o come se non fossero capaci di sviluppare grandi intrecci.
Nadja, bionda orfanella cresciuta in un orfanotrofio dove tutti le vogliono bene (ogni riferimento a Candy Candy è puramente voluto), riceve quindi la sua "chiamata" a intraprendere il viaggio. L'orfanotrofio prende fuoco in maniera repentina e plateale. Lo scopo sembra essere quello di far sloggiare la ragazzina il più presto possibile, ma c'erano stratagemmi narrativi più eleganti e intelligenti per farlo. Seguono a casaccio personaggi e situazioni ripresi a mani basse da: "Remi le sue avventure", "Remi la bambina senza famiglia", "Charlotte","Sandybell", personaggi che richiamano il Cavaliere Nero di Lady Oscar, il principe della collina di Candy, ma anche la spilla a forma di cuore delle Pretty Cure (e certamente altre cose che non ho notato, non avendo visto tutte le serie dello stesso genere).

Il circo itinerante Dandelion, con le sue insopportabili canzonette, è inestricabilmente legato al destino di Nadja; il messaggio tra le righe è: state vedendo un'opera di finzione, il Dandelion e la trama principale sono l'uno lo specchio dell'altro. Il che "ammazza" subito qualsiasi forma di tensione narrativa. Nadja non sa cantare e questo non è responsabilità degli animatori: anche Jeudi di "Alpen Rose" era tremenda... però c'è da chiedersi perché le doppiatrici italiane siano così stonate. Per fortuna, Nadja sa ballare, cosa che le dà la possibilità di guadagnarsi la vita mentre va in cerca della sua famiglia.

Capita di sentir dire che Nadja si serve degli stereotipi dello Shojo con intenti parodistici. Finora l'ho vista saccheggiare di tutto, persino "Joe del domani" (titolo originale di "Rocky Joe") è diventato"Nadja del domani".
La danza è animata (intenzionalmente?!) male. Quando la bambina salta sembra non avere peso, ma"scorre"sul palco, come se avesse le rotelle sotto le scarpe.
L'animazione completa era già in uso all'epoca di Nadja, ciò nonostante, quando i bambini ascoltano la direttrice che legge la lettera, sono disposti tutti frontalmente, in fila su una linea immaginaria (proprio come nelle serie degli anni settanta, con i fotogrammi tirati al risparmio).

È un programma pensato per i più piccoli ma, anche nel 2003, i bambini non erano così di bocca buona.


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hachi_rosa92

Episodi visti: 50/50 --- Voto 10
Attenzione: la recensione contiene lievi spoiler

"Ashita no Nadja" ("Nadja Applefields", in italiano) è una serie che riprende volutamente molti cliché dell'animazione, ma solo per sovvertirne la maggior parte.
Nonostante l'apparenza, la storia tratta dei temi decisamente impegnati, ma senza mai scadere nel melodrammatico. Le vicende narrate, in special modo quelle che riguardano alcuni personaggi secondari, sono talvolta anche dure e non vengono mai edulcorate, nonostante il messaggio di fondo resti sempre positivo e di speranza.


- Il tema portante -
Nadja è cresciuta in un orfanotrofio, che a differenza di quanto ci si aspetterebbe è stato per lei un posto piacevole in cui vivere e che è sinceramente triste di lasciare. Si unisce a una compagnia di artisti di strada alla ricerca della madre, diventando la ballerina del Dandelion. Di ciascuno di questi personaggi, come anche della maggior parte dei personaggi secondari che incontriamo nel corso del racconto, si approfondisce a un certo punto la storia personale. Ognuno di loro affronta le difficoltà a testa alta e, nei limiti delle sue possibilità, trova la forza di essere artefice del proprio destino, pur riconoscendo l'inevitabilità del dolore e la necessità di combattere contro l'ingiustizia sociale. Questo è, in definitiva, il messaggio di fondo di tutta la vicenda.

- L'antitesi tra Nadja e il mondo della nobiltà -
La scoperta delle nobili origini di Nadja non è tanto un traguardo, quanto piuttosto un ostacolo che si frappone tra lei e il suo unico vero obiettivo, la ricerca della madre. L'antagonista secondaria della storia è in questo senso uno dei personaggi più importanti della serie, proprio per la sua netta antitesi con Nadja: a differenza di Nadja lei aspira alla nobiltà, vedendola come un traguardo, come ciò che è in grado di donarle la felicità definitiva.
Perché dunque questa ragazza è fondamentale? Perché rappresenta la concezione classica della favola: una ragazza umile, che ha attraversato una vita difficile, scopre di discendere da nobili origini e si ricongiunge al suo casato. Questo arco narrativo, in una concezione classica, potrebbe essere considerato quanto conduce a un "lieto fine".
Tuttavia è la concezione classica, così come l'antagonista del racconto, a risiedere in un "mondo dorato": Nadja non ha vissuto una vita difficile, perché ha sempre trovato del buono in ciò che faceva, ed è altresì consapevole che né un titolo nobiliare, né la ricchezza, né in generale il raggiungimento di un traguardo (per quanto agognato) sono in grado di conferire una felicità definitiva. Questo è il messaggio di Nadja, che è a tutti gli effetti la "Nadja del domani" perché guarda sempre al futuro, senza fermarsi al lieto fine, cosciente che la vera felicità è quella che si trova lungo il percorso.

L'antitesi tra Nadja, e con lei la compagnia Dandelion, e il mondo dorato della ricchezza e della nobiltà è il focus, in generale, di tutta la serie. Anche così però la serie non demonizza mai quel mondo, sforzandosi sempre, insieme a Nadja, di cercare quanto di buono vi si può trovare e di riconoscere che ognuno è in grado di vivere dei momenti di felicità, qualunque sia la vita che ha scelto per se stesso.

- "Dove c'è luce, c'è anche ombra" -
Tolte alcune inesattezze storiche, trascurabili ai fini della storia, l'unico elemento che forse stona un po' è il fatto che Nadja sia amata e apprezzata praticamente da chiunque lei incontri, fatta eccezione delle persone malvagie. Tuttavia questo non la aiuta nella sua missione, anzi, spesso per quanto le persone che incontra facciano del loro meglio per aiutarla il più delle volte la vicenda si conclude con un buco nell'acqua o, al più, qualche piccolo indizio. Anche quasi tutte le azioni che "il principe azzurro" di Nadja compie per aiutarla in realtà si rivelano non risolutive, se non addirittura controproducenti. Ciò che in definitiva finisce per avvicinarla a sua madre è davvero, semplicemente, "il destino".
Inoltre anche il fatto che Nadja sia sempre solare, allegra e positiva, che di primo acchito potrebbe sembrare pesante, si inserisce perfettamente nella logica del racconto: nonostante lei sia così, non sempre riesce a salvare le persone, e non sempre c'è del positivo in coloro che incontra, anche se lei cerca in ogni modo di trovarlo. In questo senso Nadja è estremamente simile a Francis, e per trovare un equilibrio entrambi hanno bisogno di una controparte (che è... lo scoprirete lungo il percorso!) Di particolare bellezza, anche e soprattutto in questo senso, è tutto l'arco narrativo di Granada.

- Un tocco d'arte -
L'animazione e le musiche sono di particolare bellezza. Laddove i personaggi sono disegnati con un tratto un po' infantile, le ambientazioni sono invece estremamente curate e affascinanti, così come le inquadrature e la regia, soprattutto in alcune puntate. È molto piacevole anche il fatto che vengano inseriti alcuni noti brani di musica classica.

Nel complesso, "Ashita no Nadja" trasmette questa sensazione: che un bel giorno la casa di animazione si sia messa a tavolino e abbia deciso, "Adesso vogliamo creare un prodotto di qualità. Non importa se spopolerà o meno."
E l'hanno fatto. Hanno creato un prodotto di qualità. Che, almeno in Italia, non ha spopolato.
Ma resta uno degli anime più belli che io abbia mai avuto modo di guardare.



Una curiosità: l'amore della vita della "Nadja del domani", termine, "Nadja", che significa esso stesso "speranza"... è doppiato da Patrizio Cigliano, lo stesso doppiatore di Angemon, il Digimon della Speranza. Coincidenze meravigliose!


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Ariadna

Episodi visti: 50/50 --- Voto 9
"Nadja Applefields" è un anime della Toei Animation creato da Izumi Todo, pseudonimo dietro al quale si cela lo staff autore delle fortunate serie "Ojamajo Doremi" e "Pretty Cure". Si tratta di un titolo che presenta immediatamente due particolarità: la prima è che è il soggetto è del tutto originale, senza un manga o un romanzo come modello base; la seconda è che, nonostante sia stato prodotto nel 2003, si ispira ad opere degli anni '70 e '80, strizzando l'occhio, in particolare, al famigerato filone delle orfanelle bionde, dolci e sfortunate, apparentemente senza più nulla da dire allo spettatore. Sarà davvero così? Diamo uno sguardo alla trama.

Trama
Nadja è una ragazzina di circa tredici anni cresciuta in un orfanotrofio dell'Inghilterra di inizio 1900 con la convinzione di aver perso entrambi i genitori, di cui, come ricordo, ha soltanto una spilla a forma di cuore. La sua vita cambierà allorquando, dopo aver ricevuto un pacco contenente alcuni oggetti personali della madre, forse ancora in vita, entrerà nelle mire di due loschi individui, per sfuggire ai quali si unirà d un gruppo di artisti girovaghi, viaggiando per tutta Europa all'inseguimento della verità sulle sue origini...

Disegni
Similmente agli altri lavori firmati Izumi Todo, il character design ha un che di infantile, con personaggi dai corpi esili e dai grandi occhi luminosi. Elementi, questi, altamente ingannevoli per lo spettatore, dato che la storia non ha molto di puerile: anzi, spesso sono toccati temi "impegnati", come la povertà, il concetto di giustizia, la brama d'amore insoddisfatta, il senso della vita, i sogni dell'uomo, gli ideali di uguaglianza sociale; addirittura, con uno degli antagonisti di cui non rivelerò l'identità, la pazzia. Inoltre, va detto che questo stile di disegno è comunque gradevole, piacevole a vedersi, ed è valorizzato dall'uso di colori brillanti e delicati, che catturano l'attenzione. Tuttavia, a mio avviso, sono gli sfondi a costituire parte non piccola del fascino di questo titolo: difatti, svolgendosi la storia nelle città d'arte maggiormente rappresentative del Vecchio Continente, è possibile ammirare in ogni episodio monumenti, palazzi e piazze riproposti molto fedelmente. Degni di elogio anche gli interni e gli esterni delle magioni fittizie dove risiedono alcuni personaggi di sangue blu. Deliziosi, infine, diversi costumi indossati dalle figure femminili dell'anime. Nel complesso, l'aspetto grafico è degnamente valorizzato.

Storia
Pur essendo colma di cliché triti e ritriti, la storia non ne risente, grazie soprattutto alla capacità degli sceneggiatori di sfruttarli in maniera imprevedibile e mai scontata, offrendo colpi di scena al posto giusto e al momento adatto che riescono a scombinare le carte in tavola, oppure evitando sapientemente di concentrare l'attenzione esclusivamente sull'eroina della vicenda, dando spazio alle vicissitudini e ai sentimenti dei numerosi comprimari, che non di rado occupano interi episodi, impedendo che la soglia d'interesse di chi guarda l'anime cali, e questo perché, ammettiamolo, a quasi tutti piace scoprire dettagli sul passato di questo o quel personaggio. Unica "colpa" degli autori, per me, è aver occasionalmente abusato di certi stereotipi legati ai Paesi visitati dalla piccola Nadja (come i romani che, su un tram, si mettono a cantare "Funiculì funiculà", peraltro canzone napoletana). Macchia però di scarsa importanza, che non offusca i pregi già elencati. Non si direbbe che sia un prodotto frutto della fantasia del solo staff della Toei.

Personaggi
Come si è detto, i personaggi, a prescindere dalla loro importanza ai fini della trama, sono tutti ottimamente delineati, ognuno con alle spalle un percorso credibile che ne giustifica comportamenti, ambizioni, desideri e sogni. La durata della serie (cinquanta episodi), d'altronde, rende possibile la cura della loro psicologia. Davvero esigue, ai miei occhi, le figure prive di personalità. Anche l'eroina è apprezzabile, benché io non sia propriamente una fan delle ragazzine sfortunate (ma non troppo) e di buon cuore. Infatti, a dispetto della giovanissima età, la fanciulla dà spesso prova di una determinazione e di una forza di volontà invidiabili: in altri termini, non è la classica creatura tutta nastri e pizzi che resta a piangere sul latte versato in attesa che il classico cavaliere biondo, con gli occhi azzurri e il cavallo bianco la venga a salvare (e, per ironia della sceneggiatura, la tredicenne è innamorata proprio di un tipo così), ma agisce, lotta, disposta a tutto pur di riabbracciare la madre a lungo sognata. Qualche perplessità può invece sorgere riguardo all'incredibile triangolo amoroso di cui si troverà ad essere il vertice (e che in realtà, calcolando il contributo degli altri personaggi, diventa un poligono), sia perché esso non viene risolto pienamente, sia perché... Beh, a chi arriverà almeno all'episodio 30 le mie parole saranno chiare. In ogni caso, anche qui gli aspetti positivi mettono in ombra quelli negativi.

Musiche
Mi pare infine doveroso, prima del giudizio globale, plaudire alla selezione musicale, un'autentica delizia per gli amanti delle sonorità classiche. Nelle scene di rilievo, difatti, il sottofondo è costituito da brani di Strauss, Debussy, Offenbach, Cajkovskij. Bello anche il "Waltz n°5", melodia composta appositamente per l'anime, del quale esalta i momenti maggiormente romantici.

Giudizio globale
Se i mezzi voti fossero concessi, avrei dato a questa serie anche un 9.5, ma, purtroppo, devo "fermarmi" a 9. Promossi i disegni, la trama, l'ambientazione, le musiche e la caratterizzazione dei personaggi. In definitiva, un ottimo titolo, che non deluderà chi ama le atmosfere "vintage". Consigliato senza alcun dubbio.


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AlyDragneel

Episodi visti: 50/50 --- Voto 8
Questo è un anime che mi teneva compagnia quando ero piccola. Devo dire che dopo tanto tempo mi ritrovo ancora a guardare qualche episodio.
L'anime in pratica narra la storia di una ragazza di nome Nadja, che grazie ad un circo viaggia alla ricerca della mamma che non ha mai potuto incontrare. Della madre Nadja conserva una semplice spilla, per la quale però molte volte si ritroverà in pericolo. Infatti degli uomini sono sempre pronti a rubargliela, ma grazie all'aiuto di un misterioso ragazzo biondo riuscirà a recuperarla.
In quasi tutti gli episodi vi sono scene davvero molto romantiche e tenere ravvivate anche dalla presenza di un ragazzo chiamato "La Rosa Nera".
La grafica, nonostante "Nadja Applefields" sia un anime abbastanza vecchio, risulta davvero ben curata e scorrevole.
Anche la sigla, sia quella italiana sia quella giapponese, è molto dolce e carina. La storia in sé viene narrata davvero molto bene, quindi questo è un anime che consiglio vivamente a tutti.


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GianniGreed

Episodi visti: 50/50 --- Voto 10
"Ashita no Nadja" è una serie del 2003, lunga ben 50 episodi, prodotta dalla Toei Animation.
La serie riprende alcune delle caratteristiche degli anime sugli orfani che tanto andavano forte anche in Italia negli anni '80.

La storia inizia nell'Inghilterra di inizio '900, in un orfanotrofio chiamato Applefield. La protagonista della storia, Nadja, nel giorno del suo tredicesimo compleanno scopre che, al contrario di quanto aveva creduto finora, sua madre è ancora viva. La gioia della ragazza è grande, ma la sera stessa viene attaccata da due loschi individui che cercano di rubarle una spilla che lei porta fin da piccola, unico ricordo di sua madre. A causa di queste e altre vicende, la ragazza fugge, e finisce per unirsi a una troupe circense, come ballerina. Inizia così per Nadja un viaggio attraverso tutta l'Europa (e oltre), che nel tentativo di ritrovare la sua perduta madre, la porterà a incontrare tantissime persone, con i propri sogni da realizzare e ideali da mettere in pratica, che farà crescere e maturare Nadja.
Più volte il suo modo di fare, vivace e spigliato, sarà in conflitto con gli usi e i costumi dell'epoca, specialmente per l'alta società e aristocrazia, con cui avrà più volte a che fare.

Il suo viaggio la porterà a contatto con i nobili, che vivono nello sfarzo più assoluto, ma anche con la gente comune, uno dei temi centrali della serie, anche se trattato solo quel che serve per portare avanti la storia.
Tante sono le difficoltà che Nadja si trova ad affrontare, ma molti sono anche i momenti felici.
Tutti i personaggi incontrati non sono personaggi messi a caso. Nel corso degli episodi a loro dedicati, lo spettatore li conosce, e a seconda dei casi li ama o odia, ma tutti sono pezzi in un puzzle molto più grande, che man mano che la serie procede si rivela. Gli incontri di Nadja, forse casuali o forse frutto del destino, svolgono un ruolo di assoluto rilievo, e tutte le vicende narrate in quasi 45-46 episodi si incastrano perfettamente le une alle altre negli episodi finali, che chiudono la serie con un bel finale, in linea con quella che è la storia raccontata fin lì.

C'è anche un risvolto amoroso nella storia, che non può mancare. Nadja si innamorerà di un bel nobile, e non poche saranno le difficoltà dovute alle differenti classi sociali.
La storia d'amore è un piacevole elemento aggiunto, che, seppur molto importante, non diventa l'evento centrale dell'anime. Esso è comunque molto ben sviluppato, e meno prevedibile di quello che si può immaginare all'inizio.

La serie presenta delle inesattezze storiche e qualche piccolo errore, come quando Nadja è a Venezia, dove viene mostrato che le gondole le possono portare un po' tutti, senza requisiti o abilità particolari, e anche le donne possono farlo, ci riesce anche Nadja stessa, mentre invece questo era un lavoro per soli uomini. Oppure il fatto che Nadja e qualunque altro membro della troupe circense dei Dandelion siano capaci di parlare praticamente qualunque lingua, dato che si fanno capire e capiscono la gente dei vari paesi: Francia, Spagna, Italia, Svizzera, Grecia o Egitto. Ma sono piccolezze.

Per aspetto tecnico, la serie è ben curata. I disegni sono belli, e il chara design è azzeccato con il tipo di storia raccontata. La serie è molto colorata e ben animata.
Non so quanto essa sia accurata nella rappresentazione delle varie città, all'epoca in cui tutto si svolge, ma i vari paesi visitati sono molto evocativi.

Il doppiaggio giapponese è ottimo, sotto tutti gli aspetti. Ho trovato azzeccatissime tutte le voci per i vari personaggi.
Anche le musiche non sono da meno. La colonna sonora è molto bella, composta da tantissimi pezzi, alcuni anche cantati. Le varie musiche si ispirano anche alle melodie tipiche dei paesi in cui gli episodi si svolgono. Da segnalare in un episodio a Roma, la canzone "Funicilì Funiculà", cantata in giapponese, e negli episodi in cui c'è una festa da ballo, il valzer, quello classico famosissimo, di cui non conosco il nome esatto o il compositore (scusate l'ignoranza).

Oltre queste piccole considerazioni, voglio scrivere di quello che ho provato guardando l'anime.
Ho iniziato a guardare la serie senza un motivo preciso, solo perché interessato all'autore Izumi Todo (ho scoperto proprio durante la visione di questa serie essere uno pseudonimo della Toei Animation), di cui seguivo assiduamente Pretty Cure.
All'inizio non credevo mi sarebbe piaciuto, anche perché pensavo fosse troppo infantile per me, ma già dopo pochi episodi ero completamente rapito dalla bellissima storia, e dal modo di fare della protagonista. La storia mi ha preso sempre più, e in cinquanta episodi mi ha emozionato davvero tanto. Mi sono commosso in più episodi, molti altri mi hanno divertito, altri mi hanno lasciato triste e malinconico. E appena finito con un episodio, non vedevo l'ora di proseguire. Raramente un anime mi ha fatto un effetto del genere, e lo posso dire con certezza.
"Nadja Applefields" è una delle serie più belle che ho visto da qualche anno a questa parte.

Il titolo giapponese "Ashita no Nadja", che si traduce come "Nadja del domani", diviene perfettamente comprensibile con la visione dell'anime. Nadja è una ragazza forte, che non si arrende mai, e guarda al futuro sempre con gioia, perché il domani è imprevedibile e vale sempre di essere vissuto, e proprio come in uno dei balli in cui si esibisce, dopo la pioggia arriva sempre il sole e un bell'arcobaleno.
E' un messaggio molto positivo, che non può che essere condiviso.
Io consiglio il titolo a tutti, anche perché può piacere sia ai più piccoli sia ai più grandicelli.


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Bekku

Episodi visti: 50/50 --- Voto 8
La prima volta che ho visto Nadja Applefields lo trasmettevano su Rai 2 e mi è piaciuto subito.
L'anime narra una storia appassionante, di una ragazza di nome Nadja alla ricerca della madre che non ha mai potuto incontrare. Quando l'orfanotrofio in cui era cresciuta viene distrutto in un incendio, Nadja è attaccata da due uomini che vogliono rubarle la spilla di sua madre, che lei porta sempre con sé, ma in suo soccorso arriva un ragazzo misterioso, biondo e dagli occhi lucenti, che recupera la spilla e la porta in salvo.

Al suo risveglio, dopo essere svenuta, Nadja si ritrova nella compagnia di girovaghi "Dan de Lion". Non potendo tornare all'orfanotrofio, per paura che i due uomini che le danno la caccia possano trovarla, decide di unirsi alla compagnia come ballerina. Cominciano così le avventure di Nadja, che girovagando per il mondo, con l'aiuto di un diario che apparteneva alla madre, cerca notizie per ritrovarla.
Tra uno spettacolo e l'altro di sicuro non mancano le scene romantiche, ma il dilemma è: chi sceglierà Nadja, il bravo ragazzo Francis o il suo gemello "cattivo" che si fa chiamare "La Rosa Nera" e che ruba ai ricchi per dare ai poveri?

La grafica è molto bella, dai tratti delicati e molto dolci, adatta anche a un pubblico di bambini e, se si amano le storie commuoventi e allo stesso tempo divertenti con un pizzico di romanticismo, Nadja Applefield è un anime da non perdere. Se siete stanchi dei soliti anime dalle storie insensate e al limite del ridicolo Nadja è un vero sospiro di sollievo. I personaggi sono decisamente simpatici e ognuno con un carattere che ti permette di immedesimarti in almeno uno di loro, dal vivace Kennosuke, di origini giapponesi con una passione per i marchingegni e le spade da samurai, alla dolcissima e timida Rita, orfana di entrambi i genitori, che lavora come domatrice di leoni nel circo. Per non parlare della protagonista, Nadja, una ragazza sempre pronta ad aiutare il prossimo, sorridente e sentimentale, con un talento innato per la danza e con una voce melodiosa. La ragazza sa sempre come fare per rallegrare le persone.
La sigla iniziale in italiano a mio parere è molto carina, poi apprezzo il modo in cui viene narrata la storia, come se fosse un diario che Nadja sta scrivendo e che dà alla storia un tocco pittoresco.
In altre parole il mio voto è 8.


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Hammy

Episodi visti: 50/50 --- Voto 9
Ashita no Nadja (明日のナージャ), in Italia arrivato come Nadja Applefield, è un anime giapponese formato da 50 episodi andati in onda fra il 2003 e il 2004 in madrepatria. Una settimana esatta dopo la prima visione dell'anime sulle televisioni giapponesi, è stata creata un'omonima controparte cartacea dell'opera che non ha goduto della popolarità della versione animata, che invece ha ottenuto un grande riscontro di pubblico in fatto di share.

Sebbene durante la serie ci siano degli orrendi effetti 3D che rovinano e disturbano la visione, la trama dell'anime è molto fruibile e coinvolgente.
La storia è come se fosse la narrazione di un evento già accaduto e parla di questa ragazza cresciuta orfana, Nadja, che una volta compiuta l'età di 14 anni abbandona il proprio orfanotrofio anche a causa di un incendio che distrugge la struttura, situata ad Applefield (da qui il titolo italiano). La trama ruota tutta attorno alle avventure della giovane che, unitasi a una compagnia teatrale itinerante, viaggia per il mondo alla ricerca della madre. Gli unici elementi che la legano a lei sono una spilla, un abito da sera e un diario che racchiude tutte le esperienze passate della madre, ed è proprio basandosi su di esso che Nadja conduce le proprie ricerche.

Riuscirà la giovane a incontrare la propria madre, sebbene non sappia se sia viva o meno? Ma soprattutto, chi sceglierà fra le sue due fiamme amorose, il tenebroso Keith, alias Rosa Nera, o il nobile Francis?
Nell'anime ci sono delle imprecisioni, come il fatto che Nadja non è fermata da barriere linguistiche, infatti ovunque vada (Italia, Inghilterra, Francia ecc.) viene capita e comprende il linguaggio altrui. Escludendo ciò, questo è un'anime davvero molto piacevole da guardare ed è consigliato a tutte le fasce d'età.


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japandoll

Episodi visti: 50/50 --- Voto 8
Dalla stessa autrice di Magica Doremi, quest'anime parla di Nadja Applefield, abbandonata in un orfanotrofio in Inghilterra agli inizi del '900. La protagonista si aggregherà a un circo come ballerina e con loro cercherà di trovare sua madre.
La storia è ricca di insidie, Nadja incontrerà l'amore e conoscerà momenti di panico e di gioia.
Si potrebbe dire che quest'anime sia fantastico ma, essendo un anime per bambini, non si spinge mai in rapporti complicati. Sicuramente mi piacerebbe vedere un'altra stagione con una conclusione, ma per ora niente di nuovo. Consiglio quest'anime molto divertente e romantico a tutte le inguaribili di questo genere. Ho trovato molto belle le descrizioni delle città in cui Nadja si esibisce, compresa l'Italia.


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roooo83

Episodi visti: 50/50 --- Voto 9
Inghilterra, inizio 900. Nell'orfanotrofio di Applefield, vicino Londra, vive una ragazzina dai capelli biondo platino e dagli occhi azzurri lucenti. Il suo nome è Nadja e fino all'età di 12 anni è cresciuta con la convinzione di essere sola al mondo. Un giorno però, la direttrice dell'orfanotrofio le consegna un pacco ricevuto da un mittente misterioso. All'interno, Nadja vi trova un diario ed un vestito appartenuti a sua madre e da questo momento rinasce in lei la speranza che possa essere ancora viva. Ma il destino ha in serbo un bel po' di avventure per lei e quella stessa notte due loschi figuri si introducono nell'istituto e provocano accidentalmente un incendio che mette in fuga tutti i bambini. L'obiettivo dei due furfanti è quello di impossessarsi della preziosa spilla che Nadja porta sempre con sé da quando è arrivata ad Applefield. Proprio mentre la ragazza fugge dai suoi aggressori viene salvata giusto in tempo da un misterioso cavaliere. Decisa a non mettere in pericolo la direttrice e i suoi amici, Nadja si fa assumere come ballerina per la compagnia itinerante di artisti girovaghi Dandelion. Il suo nuovo obiettivo è quello di viaggiare il più possibile per cercare informazioni che le permettano di ritrovare sua madre. Sarà un viaggio lungo e difficile, durante il quale Nadja imparerà molte cose e conoscerà diverse persone in tutta Europa.

Ho appena finito di vedere questa stupenda serie e non posso fare a meno di pensare alle piacevoli sensazioni che mi ha trasmesso. Nadja è una ragazza meravigliosa, allegra, gioviale, generosa e coraggiosa. Non si arrende davanti a niente, sa quello che vuole e non cerca mai la via più facile per risolvere i suoi problemi. Le dure prove che affronta non la fanno desistere perché il desiderio di riabbracciare la sua mamma è più forte di qualsiasi ostacolo. Non mi vergogno nell'ammettere che mi sono commossa diverse volte durante i 50 episodi. Nadja mi ha emozionato, ma mi ha anche fatto ridere. La sua spensieratezza nonostante le avversità della vita non è una maschera, ma un suo stile di vita. Lei stessa ammette che il suo atteggiamento deriva dagli insegnamenti della direttrice dell'orfanotrofio che l'ha sempre esortata a non piangersi mai addosso, perché prima o poi il sole tornerà a splendere. E Nadja splende di luce propria e lascia una sensazione di calore allo spettatore commosso e rasserenato nel cuore perché da una storia così semplice sono venuti fuori tanti insegnamenti che fanno riflettere. Troppo spesso la vita ci porta a dare tutto troppo per scontato e a non voler faticare per ottenere quello che più desideriamo. Ma la felicità è dietro l'angolo, bisogna solo saperla afferrare nel modo giusto, e non importa se bisogna faticare, perché la gioia che si prova ad obiettivo raggiunto non ha prezzo. Nadja ci è riuscita con caparbietà ed umiltà e si è fatta dei veri amici perché ha mostrato loro il suo cuore generoso.
Durante il corso dell'anime impareremo a conoscere uno ad uno i membri della compagnia Dandelion che diventano una vera e propria famiglia per la piccola Nadja e non l'abbandoneranno fino alla fine. Compagni di viaggio e un'unica grande famiglia.

Nadja Applefield non è solo una bella storia. Ha anche un bel character design dai colori vivaci e brillanti. La sigla italiana, “Nadja”, cantata dai Manga Boys, è davvero carina e le musiche che fanno da colonna sonora si sposano benissimo con la vicenda. La ninna nanna che canta Nadja molte volte durante la serie è una canzone dolcissima. Azzeccata direi è la scelta della doppiatrice, Monica Ward, che aveva già doppiato Ranma in versione ragazza.
In quest'opera non ci sono particolari avvenimenti da meritare la censura italiana, tranne solo per un episodio in cui lo spietato Hermann Preminger frusta a sangue il famoso ladro Rosa Nera. Unico neo in un adattamento italiano fatto molto bene.
Nadja Applefield è un anime bellissimo, che saprà farsi apprezzare da chi, come me, ha amato quelle serie anni '80 che narravano di ragazze sfortunate che riuscivano a trovare la felicità.
Per cui per le sensazioni che mi ha trasmesso non posso fare a meno di attribuirgli un bel 9, con la speranza che un giorno si decidano a replicarlo in TV per far conoscere questa meravigliosa storia a tante altre ragazze che come me non hanno intenzione di smettere di sognare o, semplicemente, vorrebbero un motivo per continuare a farlo.

rukia

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rukia

Episodi visti: 50/50 --- Voto 10
Otima história, cenários bem feitos, personagens bem distintos sempre com uma história pra contar, uma ótima trilha sonora (particulamente me interesso por musicas classicas), enfim é um desenho bem legal e bem feito. Uma pena que seja tão subestimado por não conter cenas de ação jah q os otakus só dão preferência aos animes mais violentos
fala a respeito de uma garota (Nadja) que fio abandonada ainda bebê num orfanato e q descobre q a mãe está viva. Bem similar a Candy (não eh plágio como muitos pensam) enfim otimo anime pra assitir e recomendo.


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mamaki89

Episodi visti: 48/50 --- Voto 8
Un anime molto carino, trama abbastanza semplice, anche se non mancano emozioni e qualche volta lezioni di vita. Molto interessante il fatto che la nostra protagonista viaggi per tutta l'Europa, cosicché si possono anche conoscere luoghi nuovi o vedere riproposti monumenti e palazzi delle città più famose e importanti. Inoltre chi ne è interessato potrà godere di intrighi nobiliari e di deliziosi balletti fatti da Nadja, che indossa abiti molto carini e caratteristici a seconda anche del luogo raggiunto dal circo di cui fa parte. Consiglio infine la ending che ha delle immagini davvero carine.


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Shaka_no_virgo

Episodi visti: 50/50 --- Voto 7
Di questo cartone che è stato trasmesso qualche anno fa su Rai2 si potrebbe dire che è una sorta di Candy Candy in chiave moderna. C'è una ragazzina alla ricerca della madre che lavora come ballerina in un circo che lei considera ormai la sua famiglia. Ma una bambina che ha vissuto per oltre 10 anni con persone che non sono la sua famiglia naturale può poi scegliere alla fine di rimanere con chi ha legami di sangue? Chi è più importante?
La trama è abbastanza gradevole e l'happy end è garantito, ci sono anche dei colpi di scena che riguardano la protagonista che alla fine sceglie di amare il bad boy di turno. Chi ha vista serie televisive come Candy Candy, Remi o altri classici degli anni 80 rivedrà situazioni analoghe in questo cartone, resta tuttavia piacevole da vedere.

Utente2053

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Utente2053

Episodi visti: 50/50 --- Voto 10
[<b>ATTENZIONE! CONTIENE SPOILER SUL FINALE</b>]
Nadja Applefields è un anime ricco di avvenimenti ed è caraterizzato da un finale quasi perfetto. All'inizio può sembrare il solito anime con la solita trama, ma con il procedere delle puntate ci si trova sempre più coinvolti nelle avventure della protagonista che, grazie ai suoi amici, riesce a ritrovare la madre. Le scene sono molto realistiche. Ottima è anche la trama che si adatta perfettamente con i protagonisti. La storia è molto scorrevole infatti non si perde in inutili racconti che di solito finiscono per danneggiare l'opera.
Insomma, un anime da vedere nel tempo libero e che vi terrà incollati allo schermo del vostro televisore. Lo consiglio sopratutto alle persone più sentimentali. Voto: 10.