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 1
maxcristal1990

Episodi visti: 12/12 --- Voto 8
"Joshijousei no Mudazukai" è la storia di tre amiche, Tanaka, Kikuchi e Saginomiya. Illustrando la vita di tutti i giorni di questo trio in ambito scolastico liceale, nello scorrimento della serie potremo assistere a una commedia correlata a dei tocchi di slice of life molto realistici.

Ultimamente mi succede spesso... a prima apparenza l'anime non sembra valido, ma alla fine si rivela il contrario. Non convinto, ho deciso di vedere questa serie ugualmente, nonostante abbia serie difficoltà a trovare commedie valide, e ne sono rimasto davvero felice. Inizio dicendo la cosa più importante: fa ridere tanto. Le battute e le animazioni hanno un privilegio che non ho mai trovato in altri anime, quello che succede qua lo può fare tranquillamente un mio amico o una persona normalissima. Non è il classico anime dove per far ridere cercano l'impossibile, dove vedi scene surreali al limite per strapparti una risata o storie inesistenti mai successe nel mondo. Con naturalezza e semplicità, riesce a farti ridere ogni puntata, così risultando molto realistico, e aggiudicarsi il merito di aver realizzato un vero slice of life; inoltre è una commedia veramente ben realizzata.

Parlando dei personaggi, il trio protagonista è veramente ben fatto per via dei caratteri veramente differenti: Tanaka, pazza scatenata molto maschile soprannominata "ritardo", Kikuchi, appassionata di manga e aspirante mangaka, è un'otaku a tutti gli effetti, e Saginomiya, ragazza molto riservata di poche parole, molto inespressiva, che comunque dà il suo impatto al gruppo. Molti altri personaggi subentrano durante la stagione, ognuno con le sue particolarità e i suoi modi di essere molto divertenti e presenti.

Di punti deboli ne ho visti veramente pochi, ma comunque ci sono. Il primo sono le animazioni, a mio giudizio medie, ho visto certamente di meglio. Il secondo invece è la volgarità dei vocabolari, a mio giudizio tollerabile, tuttavia l'uso di continue parolacce lo rende inadatto alla visione di un pubblico molto giovane. Musiche veramente poco presenti e dialoghi veloci e spesso lunghi, quindi difficili da seguire.
Nel complesso, da vedere.


 7
Mirokusama

Episodi visti: 12/12 --- Voto 8
Complimenti Giappone, me l’hai fatta ancora! Proprio quando l’anno scorso, guardando ‘Asobi Asobase’, pensavo di non aver più bisogno di commedie demenziali scolastiche, data la follia delle protagoniste di quella serie, ecco che ti ripresenti quest’anno con questa perla nascosta di ‘Joshikousei no Mudazukai’... e mi trascini di nuovo nel vortice di risate e demenza che tanto sa di piacermi e che adesso mi viene di nuovo tristemente a mancare.

Ma cos’è quindi questo ‘Joshikousei no Mudazukai’ (‘I giorni sprecati di una liceale’ o 'delle liceali', conosciuto anche col titolo inglese di ‘Wasteful Days of a High School Girl’) che tanto mi ha impressionato? Beh, come suggerisce il titolo, è una raccolta di avventure più o meno serie vissute da banalissime studentesse delle superiori, a volte inerenti lo studio, a volte i loro interessi personali, a volte le relazioni con le altre ragazze o con l’altro sesso e, altre volte ancora, all’insegna del puro nonsense. Cosa c’è di particolarmente interessante in tutti questi elementi? Di base... niente, verrebbe da dire, ma non è un problema questo, se vogliamo, visto che quest’anime batte un genere florido con titoli anche piuttosto validi a comporlo. La vera differenza la fa l’elemento cardine di ogni anime comico, ovvero le personalità del cast di personaggi e le dinamiche che si creano quando questi interagiscono tra loro, e, nel caso di ‘Joshikousei no Mudazukai’, il gruppo in questione è talmente valido, che vale la pena riportare ogni personaggio con una breve descrizione a presentarlo, in modo che possa rendere almeno vagamente l’idea della situazione.

Tutti i personaggi principali sono ragazze dello stesso istituto superiore, tra virgolette è riportato il nomignolo, inerente le loro caratteristiche o la loro personalità, che ricevono durante la serie grazie all’iniziativa della prima di loro:
Nozomu Tanaka (Baka, ovvero idiota): è il perno principale della serie, ragazza estremamente stupida, tanto da risultare anche fastidiosa, ma allo stesso tempo capace di farsi volere bene da quasi tutti quelli che la incrociano.
Akane Kikuchi (Wota, da wotaku): ragazza più seria e composta che aspira a diventare mangaka e che fa da contraltare alle uscite folli di Nozomu.
Shiori Saginomiya (Robo, da robot): studentessa intelligentissima ma costantemente apatica, coinvolta suo malgrado in situazioni particolari grazie alle sue amiche, ma dalle quali esce sempre imperturbabile.
Saku Momoya (Loli, data la sua figura): una liceale dall’aspetto di una ragazzina delle elementari a cui si accompagna, ironicamente, una personalità candida e innocente che la rende ancora più lontana dall’idea di adulta che lei vorrebbe trasmettere.
Kanade Ninomae (Majime, cioè seria): ragazza dal fascino androgino, tanto popolare quanto imbranata nel relazionarsi col prossimo, e che ha un’ammirazione profonda, ai limiti dello stalking, nei confronti di Shiori, di cui ammira la capacità di sapersela cavare in ogni interazione sociale.
Minami Yamamoto (Yamai): il personaggio più stralunato della serie, una ragazza costantemente immersa nelle sue fantasie e che vive un rapporto di amore/odio col professore responsabile della sua classe.
Hisui Kujyo (Majo, ossia strega): studentessa che frequenta poco la scuola e che ha una passione per l’occulto in ogni sua forma.
Lily Someya: studentessa trasferita estremamente bella, amante delle donne e completamente refrattaria, quasi allergica, agli uomini. Non ha un soprannome, ma il suo nome (giglio in inglese, yuri in giapponese) è un chiaro riferimento ai suoi interessi sessuali.
Masataka Sawatari (Waseda, dal nome della famosa università): è l’unico personaggio maschile di rilievo, insegnante responsabile della classe delle protagoniste, ha un aspetto posato che cozza con un carattere piuttosto impulsivo.

Questi dunque sono i protagonisti che calcano questo variopinto palcoscenico e, per quanto possano riuscire a trasmettere le mie parole, il risultato finale del loro "lavoro" è un anime comico convincente, divertente e mai noioso, capace di giostrarsi in tante situazioni diverse, riuscendo allo stesso tempo a valorizzare il potenziale comico di ogni personaggio che viene preso in considerazione, senza rinunciare neanche a qualche sprazzo ben dosato di sobrietà, quando vengono affrontati temi ricorrenti negli anime che prendono in considerazione la vita quotidiana di studenti adolescenti, quali amicizia, amore, studio e prospettive per il futuro.

Tecnicamente parlando, ‘Joshikousei no Mudazukai’, che è la trasposizione dell’omonimo manga della mangaka Bino, è un anime degno dei contenuti comici che propone. Animato dallo studio Passione, diretto da Hijiri Sanpei col character design di Sachiko Yasua, ‘Joshikousei no Mudazukai’ è un anime dall’aspetto rassicurante di tanti scolastici simili, con ambientazioni però che esulano pure dal mero mondo didattico, regalando scorci urbani pregevoli e tranquille atmosfere familiari. Il design dei personaggi è esteticamente apprezzabile, pur senza rapire proprio gli occhi, ma, soprattutto, si distacca dal disegno originale della Bino, risultando più preciso, pulito e gradevole da vedere, mentre la regia fa il suo lavoro senza problemi, regalandoci anche dei virtuosismi particolari (come l’inizio del terzo episodio, dove la camera centrale ruota continuamente attorno alle ragazze sedute a tavolino), che accentuano l’atmosfera sopra le righe trasmessa dalla serie per la maggior parte del tempo, senza apparire comunque mai straniante o esagerata. Molto buono anche il comparto sonoro, dove indubbiamente brilla, senza dimenticare l’efficace colonna sonora di Tomoki Kikuya, il doppiaggio giapponese che, in queste occasioni, è solitamente la chiave vincente per la buona riuscita della serie; senza dilungarmi stavolta su ogni personaggio, perché non c’è veramente nulla di negativo da dire sul lavoro di tutte le doppiatrici, vale la pena citare Maria Naganawa (voce di Loli ma famosissima per il ruolo di Kanna Kamui da ‘Miss Kobayashi’s Dragon Maid’ di qualche anno fa) e le tre protagoniste principali: Chinatsu Akasaki (doppiatrice di Baka), Haruka Tomatsu (Wota) e Aki Toyosaki (Robo), che danno vita a siparietti memorabili tra i loro personaggi e sono anche le cantanti delle due sigle della serie. Sigle che sono il tocco finale perfetto per questa serie, in particolar modo l’opening (“Wa! Moon! Dass! Cry!”) è una delle più originali e divertenti della sua stagione, grazie a una canzone strampalata che fa il verso a un brano rap e a un video molto particolare che in alcuni momenti sembra quasi animato in stop-motion; decisamente più normale è invece l’ending (“Seishun no Reverb”) col suo tono malinconico che stacca idealmente dai contenuti comici dell’anime.

Arrivati a questo punto, non riesco più a trattenermi per cui... “Posso dire una cosa pazzesca adesso? “

‘Joshikousei no Mudazukai’ è un anime davvero bello, divertente, equilibrato nel non esagerare mai con sfumature troppo demenziali e pure ben realizzato. Avrebbe meritato ben più considerazione di quanta ne ha ricevuta nella stagione estiva del 2019, ma, purtroppo, sia perché coperto da serie molto valide e più famose sia perché è ufficialmente inedito in Italia come tante e troppe serie recenti, non ha raccolto i consensi che in altre occasioni avrebbe sicuramente ottenuto. Fortunatamente non è mai troppo tardi per rimediare da questo punto di vista, e sono sicuro che gli appassionati nostalgici di un “Nichijou”, un “Asobi Asobase” o un “Danshi Kokosei no Nichijou”, desiderosi di rivivere un’atmosfera simile ancora oggi, sapranno cogliere quest’occasione al balzo appena possibile, ricavandone così lodevole diletto e una convinta soddisfazione.