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scarlet nabi

Episodi visti: 15/24 --- Voto 8,5
STORIA: 7.5
DISEGNI: 9

Ho appena finito di guardare "Hero Mask". Si tratta di una crime story, per cui cercherò di non fare spoiler.
A essere sincera, siccome la trama è piuttosto complicata, ad attirarmi in un primo momento sono stati i disegni curati e dal tratto molto Millenial.
I personaggi hanno tutti degli occhi enormi e rotondi, ma non alla vecchia maniera: qui gli autori del rinomato Studio Pierrot hanno utilizzato al meglio la tecnica di Osamu Tezuka. La rotondità e la grandezza degli occhi, non solo sottolineano le espressioni dei personaggi, giocando anche sui colori e sulla trasparenza, ma mostrano che i protagonisti sono tutti occidentali. Infatti, la storia si svolge nella Londra del futuro, un futuro iper-tecnologico ma perfettamente plausibile. La città per la verità non è immediatamente riconoscibile se non per le cabine telefoniche (cabine telefoniche?) e per gli autobus rossi a due piani. Una piccola nota dolente: il fatto che quasi tutti i personaggi abbiano gli occhi chiari (ad eccezione di Theo) mi pare uno stereotipo eccessivo.
La storia ruota intorno alle indagini su una misteriosa società chiamata Live Corporation che conduce esperimenti sugli esseri umani (nella fattispecie carcerati) per testare una nuova maschera da usare come arma bellica. Essa infatti dà a chi la indossa poteri eccezionali. C’è però un effetto collaterale: dopo averla usata per troppo tempo, il soggetto invecchia di colpo (quasi si mummifica) e muore.
A indagare sul caso c’è il fighissimo Ispettore James Blood. Ovviamente penso che, come in un romanzo, questo nome sia simbolico.
Naturalmente oltre a lui, c’è un intera squadra tra cui la Magistrato Monica Campbell che per prima si mette sulle tracce dei capi dell’azienda e forse per questo viene uccisa. Ma da chi? Chi si cela nell’ombra?
Nell’anime ci sono varie citazioni da cogliere, prima fra tutte quella di "V per vendetta" (momentaneamente fuso, com’è accaduto nella realtà, con il movimento di Occupy Wall Street; e poi, verso la fine, il lancio di una futuribile bomba a mano ricorda il “gioco dell’anello” del film "Leon" di Luc Besson).

Come ho detto ho trovato la trama un po’ confusa e difficile da seguire per i diversi intrecci che via via si delineano ma lo stile grafico e l’impianto filosofico, figli di "Psycho-pass", vale la visione. Si tratta infatti della denuncia, nemmeno troppo velata, delle grandi multinazionali che, dietro ad affari leciti, nascondono un sottobosco di traffici amorali.


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quarantuno

Episodi visti: 15/24 --- Voto 4
Ho iniziato questo anime dopo aver visto il trailer su Netflix, e, a primo impatto, mi aveva molto incuriosito.
Un minuto di trailer senza dialoghi: si intravedono solo pistole, persone che indossano delle maschere, gente che beve e niente di più. Questo minuto di trailer mostra una scena dopo l’altra con una velocità impressionante, che speravo di ritrovare anche nell’anime. La mia aspettativa era quella di un bel poliziesco intrigante con una bella trama. Inutile dire come questa sia calata a picco dopo la visione del terzo episodio. Ma procediamo per gradi.

La serie parla di questo detective, James Blood, che a parte il nome non si saprà più niente su di lui. Praticamente so di più della vita del panettiere sotto casa che del protagonista.
Non so se sia uno spolier, è la mia prima recensione, ma il tutto inizia con la perdita di una certa Monica, e anche di lei non si sa un bel niente, a parte che sia morta e che era solita indossare orecchini improbabili. Una sua amica, Sarah, è fermamente convinta che sia stata uccisa da qualcuno, e da qui partono le indagini.
Ora, non so voi, ma io quando guardo un anime, una serie o un film che sia, mi piace immedesimarmi nei personaggi, sapere la loro psicologia, i loro stati d’animo, la loro storia. Ecco, se anche voi siete come me, "Hero Mask" non fa per voi.
Speravo andando avanti con gli episodi di conoscere di più sui protagonisti, ma non viene rivelato assolutamente nulla, niente, nada; a parte che Sarah ha un gatto e che conosceva Monica poiché lavoravano insieme.
Caratterizzazioni dei personaggi a parte, la cosa più esasperante è la flemma con la quale procedono gli episodi. Più lento dell’andatura degli avvenimenti di "Hero Mask" c’è forse solo il combattimento tra Goku e Freezer.

I dialoghi occuperanno a occhio e croce un ventesimo degli episodi, e anche quando finalmente i personaggi si decidono a parlare, intercorrono delle pause interminabili tra una frase e l’altra. La metà dei discorsi, poi, è concentrata su argomenti basati sulla “fuffa”, ovvero non dicono niente di che.
La mia valutazione complessiva non è 1 perché penso che la trama, in fin dei conti, sia abbastanza convincente e interessante, peccato però per come sia stata sviluppata.
I disegni sono ben fatti, mi piace molto lo stile grafico, ma, ahimè, in alcune scene d’azione non si riesce a capire bene cosa stia succedendo poiché troppo veloci (forse volevano recuperare per la lentezza di tutto il resto dell’anime).