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dawnraptor

Episodi visti: 12/12 --- Voto 6
"Cop Craft" è la trasposizione anime in 12 episodi della light novel "Cop Craft Dragnet Mirage Reloaded" e parla sostanzialmente dei difficili rapporti fra due civiltà diverse: quella dei semaniani, provenienti da un’altra dimensione, e quella dei terrestri, o doreany, come veniamo chiamati dai nostri nuovi vicini.

Sì, perché 15 anni fa nel Pacifico si è aperto un portale dimensionale fra il nostro mondo e quello di Reto Semaani, e da allora, su un’isola vicina, è stata costruita la città di San Teresa, di abitanti misti terrestri e samaniani, con tutte le problematiche di convivenza che questo può generare. Alcuni di costoro sono molto simili agli umani, ma ci sono anche fate e vampiri. E, come succede un po’ ovunque, in una metropoli ci sono quartieri alti e bassi, col loro sottobosco di criminalità.

Kei Matoba è un detective terrestre, a cui viene assegnata come compagna una nobile samaniana, il cavaliere Tilarna (o Tirana) Exedilika, per svolgere indagini su misteri che coinvolgono fate, cadaveri rianimati e magia.

Com'è prevedibile, i due in principio non legano troppo, essendo di estrazione sociale e mentalità completamente diverse: là dove Kei è scanzonato, dedito al turpiloquio e un po’ cinico, Tilarna è rigida nella sua educazione e nei suoi principi come la sua spada. Ma ben presto, complici una convivenza forzata e le avventure che i due vivranno, si svilupperà un reciproco rispetto. Tilarna imparerà perfino qualche parolaccia. Ecco, sì, vale la pena di sottolineare che in questo anime scurrilità e allusioni, anche pesantemente sessuali, non sono rare.

Caviamoci subito il dente del comparto tecnico: è insufficiente. Molto. I primi episodi cominciano bene, ma ben presto si assiste a degli imbarazzanti fermo immagine, che aumentano proprio là dove si dovrebbe svolgere l’azione. Il chara non è malaccio e gli sfondi sono dignitosi, ma l’animazione è veramente carente. I doppiatori fanno il loro lavoro, specialmente Kei è favorito da un ottimo seiyuu, e anche gli altri non sono male. Il commento musicale è adeguato, ma l’opening e l’ending non incontrano i miei gusti. Riconosco però che possano essere adatte al prodotto.

La trama non sarebbe male, anche se un po' annacquata da un paio di episodi di indagini praticamente autoconclusive che non aggiungono nulla alla vicenda, se non l’approfondimento del rapporto fra i due personaggi principali. Non si può poi omettere di parlare dell’episodio e mezzo in cui, a causa di un oggetto magico, Tilarna scambia il proprio corpo con la gatta di Kei. Seguono ignobili e completamente inutili minuti di fan-service gratuito. Penoso. Ma le indagini continuano, tra vari episodi di razzismo, sullo sfondo delle elezioni politiche comunali. Impossibile non fare paragoni con la situazione del nostro Paese. Verso la fine, la trama subisce un’accelerazione e si rimane sui giusti binari, risollevando parecchio le sorti dell’opera.

I personaggi sono, purtroppo, molto stereotipati. Abbiamo il rude detective, la tsundere, l’omosessuale, gli agenti scemi, e così via. L’antagonista è sfortunatamente di scarso carisma e, tutto sommato, anche di scarsa “cattiveria”, tanto che viene battuto senza troppa difficoltà.

Cosa mi spinge, allora, a dare a quest’opera la sufficienza? Direi che il merito va tutto al messaggio di fratellanza fra i popoli, visto che, in definitiva, l’argomento di cui si tratta è lo scontro razziale. Il messaggio è portato avanti in modo abbastanza garbato, spesso facendo sì che sia lo spettatore a trarre le proprie conclusioni, senza tediarlo e assalirlo con predicozzi, mentre in altre occasioni è molto più verboso e appariscente. E’ emblematico che, per sconfiggere l’antagonista, Kei e Tilarna si ritrovino ad usare l’uno l’arma dell’altra.

Si tratta, in definitiva, di un’opera peso piuma, funestata da un comparto tecnico carente e che, avendo dedicato troppo tempo a tematiche poco corpose, avrebbe potuto sviluppare una trama migliore, o approfondire i personaggi, al di là della coppia principale.

Per il mio gusto personale, assegnerò un 6 politico.