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 6
Stairway90

Episodi visti: 73/48 --- Voto 7
Il franchise Monster Farm (noto in Nord America e quindi in tutto l'Occidente come Monster Rancher) nasce nel 1997, figlio della medesima epoca in cui vedono la luce Pokémon e Digimon, quando sul mercato prima giapponese e poi nordamericano giunge il primo videogioco della saga, per PlayStation, cui ne seguiranno altri 4, sempre per console. Vestendo i panni dell'allevatore di mostri, bisogna rafforzare e addestrare le proprie creature per poi combattere in arene e tornei, secondo un principio per nulla dissimile da quello dei franchise della Bandai e della Game Freak.

Immancabilmente, dopo un paio d'anni arriva anche la serie animata, anch'essa intitolata Monster Farm in Giappone e Monster Rancher nel resto del mondo. Inizialmente erano previsti solo 48 episodi, ma il successo della serie portò alla produzione di altri 25, per un totale di 73. Il protagonista è Genki Sakura, ragazzino pieno di energia e di grinta, altruista e coraggioso, che ama i videogiochi e finisce risucchiato da uno di essi, Monster Rancher appunto. Si ritrova così in un mondo fantastico, in cui umani e Monster convivono, minacciato dal malvagio Master Moo e dai suoi generali; soltanto la Fenice può fermarlo, e infatti è proprio alla sua ricerca che si stanno dedicando Holly e Suezo, una ragazza e il suo Monster, ai quali Genki si aggrega. Al trio si uniranno anche il tenero Mocchi, l'autoritario e aggressivo Tiger, l'astuto Hare e il sensibile Golem.

Rispetto agli adattamenti animati dei Pokémon, Monster Rancher è un'opera molto più matura e seria, con una trama lineare ma avvincente e mai banale e una buona dose di morti e di momenti drammatici che si alternano anche a scenette divertenti, per molti versi più simile a Digimon Adventure (anch'essa piuttosto matura per essere un'opera rivolta ai ragazzini e basata sul meccanismo dell'eroe umano catapultato in un altro mondo, minacciato da forze oscure). La maturazione dei personaggi, che pure corrispondono a certi stereotipi dell'animazione, è palpabile: così Genki, che può sembrare il solito protagonista scanzonato e avventuroso, si rende conto che quello che sta vivendo non è un semplice gioco ma qualcosa di molto più serio, in cui si può morire; Holly deve fare i conti col suo passato; lo scontroso Tiger, un vero lupo solitario, deve imparare pian piano a convivere con gli altri compagni; Mocchi acquisisce sempre maggior sicurezza nelle proprie forze, e così via.

La seconda parte della storia (gli episodi dal 49 al 73) è qualitativamente inferiore alla prima e dà l'impressione di essere brodo allungato, inserito per cavalcare l'onda del successo della serie anche dopo la sconfitta di Master Moo; non è, precisiamolo, da buttar via o da dimenticare, ma se confrontata con la prima parte della storia non regge il confronto. Si ha chiaramente l'impressione che la storia sia stata forzatamente continuata, anche oltre quello che era un degno epilogo della vicenda.

Il comparto tecnico è, nel complesso, buono. Il problema sta soprattutto nei disegni dei due protagonisti umani, Genki e Holly, mentre quando si passa ai Monster (non solo a quelli animaleschi, perché ce ne sono anche alcuni antropomorfi, dalle chiare fattezze umanoidi) lo stile di disegno è davvero pregevole, colorato e bizzarro o tetro e minaccioso a seconda della creatura in questione. L'adattamento italiano è buono, ma purtroppo non privo di difetti: le sigle originali sono sostituite dalla solita banale sigla italiana (identica per l'opening e l'ending); il doppiaggio ha delle pecche e un numero ridotto di doppiatori che comunque sono assai talentuosi e svolgono bene il proprio lavoro; inspiegabilmente non sono state mandate in onda alcune puntate. A parte l'ultimo punto, sono piccoli difetti che non intaccano più di tanto la godibilità dell'opera.

Se vi piacciono le storie fantastiche senza troppe pretese, Monster Rancher fa per voi. Il taglio più maturo, o comunque meno infantile e banale rispetto a produzioni simili come Pokémon, la rende accessibile e gradevole anche per un pubblico più maturo e grandicello, oltre ovvia-mente che per i bambini e per i nostalgici (come il sottoscritto) per i quali anime come Monster Rancher, Digimon Adventure, Medarot e Guru Guru costituivano il principale motivo per guardare Rai 2.


 7
Rumiko

Episodi visti: 43/48 --- Voto 8
Era il 2001, il nuovo millennio di era aperto. Di lì a pochi mesi si sarebbe verificato un tragico evento - l'attentato alle Torri Gemelle - che avrebbe scosso violentemente il mondo e forse l'avrebbe cambiato per sempre.
Nel frattempo, in Italia, sulla scorta del successo di ben due serie che avevano come protagonisti dei "mostri" amici dei bambini (Pokémon e Digimon), faceva la sua comparsa nel palinsesto pomeridiano di Rai 2 "Monster Rancher", anime basato sul famoso videogioco omonimo. Nella versione originale, esso consta di una sola serie di 73 episodi, mentre in Italia troviamo due serie, la prima da 48 episodi, la seconda da 25. Copia conforme delle due serie animate precedenti? Assolutamente no: "Monster Rancher" è un'opera del tutto originale, che si discosta per molti aspetti dagli altri anime sui "monsters" e in questa recensione proverò a spiegare perché.

Ma procediamo con ordine. Innanzitutto, la trama.
La storia ruota attorno alle vicende di Genki Sakura, giovane ragazzino che finisce catapultato nel mondo di Monster Rancher non appena gioca a un videogame vinto a un torneo. Tale mondo è messo in pericolo da un cattivo di nome Moo e dai suoi scagnozzi. Compito del nostro protagonista sarà salvare i suoi abitanti (i monsters del titolo, appunto) trovando la leggendaria Fenice, l'unico monster in grado di sconfiggere il temibile Master Moo.
In questo verrà aiutato da un fido mostro di nome Mocci, da Holly, una ragazza che cerca la Fenice e suo padre, da Suezo, mostro amico di Holly, e da tutta una serie di personaggi che si paleseranno mano a mano con il prosieguo della serie.

Dicevo, "Monster Rancher" non è un anime uguale a quelli del genere "mostri tascabili". In quest'opera, infatti, forse persino più che in "Digimon Adventure", è presente una profondità basata sulla maturazione psicologica dei personaggi che è del tutto assente nei Pokémon. Tutto questo si rende evidente anche nel tono più cupo e dark della serie. Per esempio, in "Monster Rancher" si parla esplicitamente di morte dei monsters (anche se il trapasso consiste nella trasformazione in un "disco" e comunque c'è possibilità di resurrezione), in contrasto con lo stile scanzonato tipico del genere. Anche la vicenda di Holly, che si chiarirà nel corso della serie, non è esattamente il massimo dell'allegria.
I personaggi, inoltre, sono caratterizzati abbastanza bene. Non sono vuoti stereotipi, piatti archetipi senz'anima, ma veri e propri well-round characters, che permettono anche a un pubblico adulto - o comunque non proprio fanciullesco - di apprezzarli.

Per quanto riguarda il doppiaggio, invece, questo risulta un po' scarno. Nel senso che i doppiatori italiani sono di massimo rispetto (Monica Ward, Andrea Ward, Edoardo Nordio, ecc.), ma sono pochi. Nel senso che un doppiatore si trova a interpretare più personaggi (ad esempio, Holly e Genki sono entrambi doppiati da Monica Ward) e questo toglie un certo smalto al risultato finale. Questo senza comunque dimenticare che il lavoro dei fratelli Ward nell'interpretare due personaggi diversi a testa è eccezionale e degno del massimo rispetto.

I disegni non sono male. Chiariamo subito che il livello non è altissimo per quanto riguarda i due esseri umani della serie. Lo stile è molto tondeggiante, scarsamente attento ai dettagli fisici e tutto sommato sempliciotto. Questo però non è necessariamente un male: diventa assai utile nei momenti in cui bisogna conferire dolcezza e comicità ai due protagonisti. Inoltre, bisogna tenere presente che la serie non ha pretese altissime.
Migliora tutto, al contrario, se si parla dei "monster". In questo caso ci troviamo su livelli molto più alti, basta guardare, a mo' di esempio, la foto di Pixie nella pagina introduttiva a quest'anime - è il mostro con i capelli rossi e con un aspetto antropomorfo.

Altro fiore all'occhiello sono le musiche. In particolare, l'opening italiana (che poi è uguale all'ending) è una delle migliori nella storia degli anime. Molto apprezzata sia dai fan sia dai fruitori di cartoni animati in generale, colpisce lo spettatore che si sorprenderà a canticchiarla continuamente.
L'unica grande pecca di "Monster Rancher" è la mancata trasmissione in Italia di 5 episodi, corrispondenti alla conclusione proprio di questa prima serie. Nonostante non siano fondamentali per capire la trama, perché si collocano dopo lo scontro finale tra la Fenice e Master Moo, tolgono moltissimo alla bellezza e alla profondità dell'opera, arricchendo molto una fine che altrimenti non risulta originalissima.

Tirando le somme, assegno convintamente un otto pieno. Lo consiglio vivamente, soprattutto a chi, come me, ha apprezzato i Digimon. "Monster Rancher" è un mix di fantasy e azione, di avventura e maturazione personale, con qualche sorpresa che non delude lo spettatore, un cult per una generazione, una valida scelta per quelle future.


 4
Matt

Episodi visti: 48/48 --- Voto 9
Monster Rancher è un anime basato sull'omonimo videogioco prodotto nel 1999. Di questo anime esistono due serie. La prima conta quarantotto episodi, mentre la seconda venticinque, per un totale di settantatre episodi.

La trama segue un ragazzino di nome Genki Sakura che si ritrova in un altro mondo dopo aver giocato ad un videogame. Questo mondo, abitato da mostri, sta per essere distrutto da un essere malvagio di nome Moo, e quindi toccherà al protagonista sconfiggere il nemico e scongiurare la catastrofe della distruzione. Genki non sarà solo ma verrà aiutato da molti mostri che si uniranno a lui per sconfiggere il male. Tra questi mostri ci sono:
- Tiger, un tigre blu con delle corna. È un ladro, nonché temuto bandito conosciuto come "Tiger del Vento". Tuttavia, dopo l'incontro con Genki, ha imparato a prendersi cura di più per gli altri.
- Suezo, un mostro semplice con solo una bocca, un enorme occhio singolare, e una coda verticale che ha il potere del teletrasporto e una grande vista.
- Mocci, un mostro-anatra molto coraggioso e di buon cuore.
- Golem, un mostro grande e potente fatto di roccia. Come attacco si può scomporre e la sua forza è distruttiva.
Insieme a Genki ci sarà anche Holly, una ragazza che è in cerca della Fenice.

La storia è molto bella. Questo anime lo vidi la prima volta molto tempo fa, quando ero piccolo, e rivederlo oggi è stato veramente un piacere in quanto è una storia eccezionale. La trama è molto più complessa di altri anime, infatti ci sono diversi morti (che possono però essere resuscitati), ma non per questo risulta meno avventuroso e meno divertente. Divertente è il secondo aggettivo che riguarda questa serie, infatti i personaggi sono molto simpatici e scherzosi. I disegni, anche se un po' vecchi, sono molto buoni.
Un anime da vedere assolutamente, consigliato agli amanti di serie non troppo semplici che presentano un mix di avventura, azione e umorismo.