logo AnimeClick.it


Tutte 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10


 0
klunk

Episodi visti: 25/25 --- Voto 6
È un anime fantascientifico di robottoni, ma non solo, infatti presenta molti elementi sulla carta vari e interessanti, alcuni originali, altri sembrano essere clonati da anime più blasonati.
Il vero problema di questa serie, dall'alto potenziale, a mio avviso è soprattutto da ricercare nella realizzazione tecnica, che, anche considerando che ha sulle spalle oramai diversi anni, risulta realizzata in maniera superficiale e insufficiente. Sia i disegni, che le animazioni, non mi sono piaciuti per nulla, sembrano avere anche più anni di quello che hanno, e in un anime di questo tipo la cosa penalizza non poco. Riguardo alle musiche, poi, in particolar modo le sigle, sono tra le peggiori che mi sia capitato di sentire, arrangiate e prodotte davvero male.
Così, nonostante gli eventi prendano spesso pieghe drammatiche, un'ottima caratterizzazione dei personaggi e contenuti interessanti, l'anime non riesce ad appassionare come dovrebbe, complice forse anche qualche pecca sui ritmi e sulla rappresentazione della storia stessa.

Un vero peccato, un'occasione sprecata, il potenziale c'era davvero.
Comunque consigliato agli appassionati del genere.


 0
Otaku moderato

Episodi visti: 25/25 --- Voto 8,5
Attenzione: la recensione contiene spoiler

Che serie animate come “Neon Genesis Evangelion” lascino un segno indelebile nel mondo dell’animazione è cosa ormai risaputa, ma il punto è: se vuoi creare una serie simile a una che porta ispirazione, come puoi riuscire a darle un’identità propria?
Non bastano storie simili, seppur con cast diverso o ambientazione diversa, se i concetti sono simili; bisogna dare a quell’opera una sua identità, che la rende diversa con qualcosa di proprio che possa darle una distinzione.
Questa fu la sfida che studio Xebec (creatrice di “Nadesico”) colse nel 2004, con una serie che fin dalle prime battute non vuole essere facile, ma il contrario, ovvero una serie pretenziosa, una serie matura e seria, che vuole dimostrare che l’animazione non è solo per giovani ma anche per gente matura, come se chi guarda debba accelerare la sua maturazione, che è la cosa che faranno i protagonisti di una delle serie mecha più intense e drammatiche che abbia mai visto.
E quell’anime porta il nome di “Soukyuu no Fafner - Dead Aggressor”.

La serie è ambientata nell’isola di Tatsumiyajima, isola giapponese apparentemente sperduta dove la popolazione vive apparentemente tranquilla, in particolare i giovani abitanti dell’isola, che ogni tanto si domandano cosa c’è oltre il mare della loro isola. Tra questi giovani troviamo i protagonisti della serie, ovvero il giovane Kazuki Makabe, il cui padre Fumihiko è un apprezzato modellatore di ceramiche, e il suo migliore amico Soushi Minashiro, che ha avuto il privilegio di vedere il mondo fuori dall’isola (a detta sua ha visto Tokyo) con una leggera invidia da parte dei suoi coetanei.
Ma una giornata come tante si trasforma in un incubo, quando un misterioso essere di luce irrompe nell’isola e comincia a seminare morte e distruzione mediante la creazione di una sorta di buchi neri.
All’improvviso, come se il suo arrivo fosse stato previsto, l’isola diventa una vera e propria fortezza armata, con armamenti che spuntano ovunque e con rifugi per civili pronti per l’uso. Sfortuna vuole che la controffensiva sia inefficace, e quindi come ultima carta viene autorizzato l’uso del robot da combattimento Fafner, ma per sfortuna il pilota incaricato del pilotaggio viene ucciso dall’essere prima che possa salire. Fumihiko, che con altri adulti dell’isola insieme a Soshi assiste al tutto in una specie di ponte di comando, decide, mediante consiglio di Soshi, di far salire sul Fafner Kazuki: quest’ultimo, una volta a bordo del mezzo, riesce, pur con non poca difficoltà, a distruggere l’essere, ma i danni dell’improvista invasione sono ingenti. Coinvolti nella vicenda, Kazuki e i suoi amici coetanei scoprono terribili verità: fuori dall’isola il mondo è in rovina per via dell’improvvisa apparizione di misteriosi esseri, tra cui quello spuntato sull’isola, chiamati Festum, dando il via a una guerra fra essi e gli umani che dura da troppo tempo, e nell’isola, in realtà un’enorme piattaforma mobile dotata di un sistema di camuffamento che l’ha resa invisibile agli occhi dei Festum per molti anni, esiste la tecnologia capace di fronteggiarli. Grazie ad essa vi sono i robot Fafner, le uniche armi in grado di fronteggiare i Festum.
Inoltre, l’invisibilità dell’isola serve per impedire che gli esseri umani, uniti nel nome di Alleanza dell’umanità, riescano a mettere le mani sulla tecnologia segreta dei Fafner, in modo da poter aggravare ulteriormente il conflitto in ambito di danni.
Con il pronostico dell’arrivo di altri Festum, gli adulti dell’isola, il cui movimento militare prende il nome di Alvis, decidono di avviare la produzione in serie di nuovi modelli, oltre a reclutare nelle file di Alvis molti dei giovani, compagni di scuola e amici di Kazuki, abitanti dell’isola come piloti dei Fafner, nella crudele battaglia contro i Festum. La guerra sarà molto crudele e l’arrivo di inquietanti verità sui Fafner, sulla tecnologia che li muove, la cecità degli umani al di fuori dell’isola e le sfumature che celano i Festum renderanno la battaglia molto più inquietante e crudele di come non lo fosse già.

“Soukyuu no Fafner” non è una serie facile, dal momento che non si farà scrupoli a torturare emotivamente lo spettatore con la sua intensa e drammatica storia, tenuta in piedi per molti motivi, di cui cercherò di fare un elenco.

Prima di tutto il rapporto coi personaggi: passano da normali adolescenti che sognano il futuro e che vivono una vita normale a soldati che rischiano ogni volta di vedere la morte in faccia. E’ facile affezionarsi a loro, complice il fatto che tutti quanti sono, seppur con qualche differenza caratteriale, legati da una forte amicizia. Dal momento che abitano in un paese dove la gente si conosce molto bene, assisteremo a tutti i crismi dell’adolescenza, da incontri a scuola o nelle strade del paese, a inviti a casa o al bar, dove si coltivano amicizie e nascono primi amori, sia corrisposti che non, oltre a condividere passioni e hobby come judo o manga.
Oltre a Kazuki e Soshi, conosceremo giovani come Maya, Koyo, Sakura, Kenji, Mamoru, Tsubaki e più avanti Canon. Ragazzi molto caratterizzati e con una propria identità caratteriale, che nonostante tutto si vogliono molto bene; è facile affezionarsi a loro quando godono dei loro momenti di tranquillità, per poi partecipare alla loro tensione in combattimento e al loro dolore quando arriveranno le tragedie, in particolare quando la guerra provocherà, purtroppo, vittime.
Anche il rapporto fra piloti e staff di Alvis è molto profondo, dal momento che molti di loro sono legati dalla parentela, come genitori e figli che abitano sotto lo stesso tetto, per poi guardarsi le spalle l’un l’altro in combattimento; anche loro, quando succede qualcosa di brutto, cadono nella sofferenza, poiché o non si è riusciti a proteggerli o li si è mandati alla morte.

Anche i Festum nascondono sfaccettature molto inquietanti, all’apparenza gusci vuoti mandati a mietere vittime: quando si comincia a conoscere la loro natura, unita agli inquietanti segreti dell’isola e del passato, allora la guerra diventerà non soltanto qualcosa di fisico. A essi si aggiungono l’Alleanza dell’umanità, che prevede l’uso di metodi brutali, come usare Fafner artificiali, mandare spie sull’isola o altri gesti che purtroppo finiranno col peggiorare la faccenda.

Il mecha design non sarà dei migliori, dal momento che i modelli Fafner, essendo prodotti in serie con numero identificativo in tedesco, hanno tutti la medesima forma fisica, con l’eccezione del modello Mark Sein che Kazuki piloterà verso metà serie; ciò viene compensato dal loro utilizzo, dal momento che ogni modello avrà un armamentario specifico per il suo ruolo, dall’attacco ravvicinato alla distanza, dalla protezione al disturbo ecc., rendendo le battaglie molto strategiche, complice poi la cabina di pilotaggio che permette ai piloti di comunicare mediante ologrammi di essi, insieme a Soshi che darà gli ordini nell’unità di comunicazione-supporto Siegfried Systhem. Quando i piloti salgono a bordo, mostrano un cambio della personalità, ma col passare della serie i Fafner si riveleranno delle armi a doppio taglio, dal momento che, gradualmente, mostreranno un terribile prezzo per il loro uso.

Anche i Festum varieranno in forme e potenza, anche se il loro armamentario sarà il medesimo, ma utilizzato in modi sempre più creativi e macabri.

Graficamente il titolo se la cava, mentre per l’aspetto di alcuni personaggi si può notare, oltre ai ben visibili lineamenti rossi sulle guance che vogliono lasciare intendere il clima dell’isola, che alcuni di essi hanno somiglianza con personaggi di altre serie come “Gundam Seed”, dal momento che il characther design di essi è ad opera dello stesso autore. In ambito di toni la serie alterna episodi che spaziano dalla tensione alla calma; sono proposti dialoghi molto toccanti e profondi, così come incontri fondamentali fra i personaggi, e inoltre gli scenari alternano grande cura, come per il paese dell’isola che mostra i suoi ambienti come se si volesse fare un giro turistico (e la cosa non mi dispiacerebbe), ad ambienti molto freddi, cioè il mondo di fuori; in ambito sonoro siamo all’apoteosi, con doppiaggi molto azzeccati, in particolare per Kazuki quando darà di matto, e colonne sonore molto sinfoniche. L’opening e l’ending sono già tutto un programma, potenti e strazianti nonché coinvolgenti, sia per musica sia per parole sia per immagini, come se volessero far capire che non è un’opera facile.

“Soukyuu no Fafner” non è un’opera facile, dal momento che colpirà in più occasioni lo spettatore sia emotivamente che visivamente, con la sua forte componente drammatica (d’accordo che ci sono dei momenti di tranquillità e un tantino comici), rendendo l’opera adatta perlopiù a un pubblico maturo, e non solo agli amanti dei mecha; è proprio per la sua intensa base che la serie si vuole far guardare, quindi do il consiglio di visione solo a chi vuole godersi, per una volta, un’opera potente capace di analizzare la comprensione e la visione dell’umanità in tempi bui.


 2
dawnraptor

Episodi visti: 25/25 --- Voto 7
Difficile dare un voto a questa serie. Per quanto riguarda l'originalità di trama, concetti, chara e mecha design non saprei dire: non ho visto abbastanza serie, né le conosco per data di pubblicazione, per poter dire cosa sia copiato eventualmente da cosa. Posso dire che mi è piaciuta molto l'idea dell'assimilazione della macchina con l'uomo. Pare che sia copiata da NGE... pazienza. Dopo lo shock delle ultime due puntate, devo averla decisamente rimossa, quella serie, perché proprio questa cosa non me la ricordo. Ho visto in giro che qualcuno lamenta somiglianze fisiche coi personaggi di questo o di quell'altro anime... ma riguardo a questo posso solo dire che, in effetti, è un problema comune, nel senso che, dopo averne visto un po' i personaggi sembrano viaggiare da una serie all'altra.
A proposito del chara design, non mi ha soddisfatto del tutto per il solo ed unico motivo che il tratteggio delle guance non mi piace, e purtroppo, al mio occhio, è un particolare abnorme e quindi imperdonabile. I nemici sono piuttosto strani, anonimi li definirei. Amorfi, secondo la loro natura. A dire il vero, sembrano presi da una qualsiasi serie di 20 anni fa o da qualche Star Treck prima maniera. Il mecha design è effettivamente poco accattivante, si potrebbe addirittura definirlo respingente.

Attenzione: la seguente parte contiene spoiler

Pare quasi sia fatto di proposito per non far affezionare lo spettatore a dei robottoni che si mangiano vivi i propri piloti.
Ho trovato molto originale, almeno per me, la situazione che vuole gli adulti mandare in battaglia verso un destino peggiore della morte, si potrebbe dire, i propri figli ancora bambini. Lo fanno magari con la morte nel cuore, ma lo fanno. Li hanno fatti crescere apposta così come sono. E' vero che, per un motivo o per l'altro, molti anime fanno combattere teen agers - in fondo, sono gli spettatori della loro età che ci si devono identificare - ma questo spietato allevamento di carne da dare in pasto alle proprie belve è al di là di quanto mai visto. Almeno per me. E di certo ha contribuito non poco a farmi dare un giudizio positivo a questa serie.

Fine parte contenente spoiler

Il commento musicale è generalmente adeguato ma, a tratti, poco aderente alle scene presentate. L'ho notato specialmente nelle ultime puntate quando, al massimo della drammaticità, non si trova di meglio che mettere in sottofondo un pianoforte...mah! Però opening e ending mi sono piaciute veramente un sacco, specie nei testi, così aderenti allo spirito dell'anime da fare praticamente parte della storia.
Tutta la serie è pervasa da ben più di un alito di disperazione: è pesante, veramente struggente nella sua atmosfera di tragedia imminente e consumata. Mi è piaciuta questa sua coerenza, che non viene mai smentita lungo tutte le puntate: benchè l'isola su cui si svolge l'azione abbia la faccia felice, è solo la maschera di un clown che, sotto la biacca, piange tutte le sue lacrime.
Bisogna dire, ancora, che si tratta di un anime non particolarmente trascinante dal punto di vista delle battaglie, ma che riesce a coinvolgere per la progressiva crescita dei personaggi, un po' lento nello svolgimento, ma comunque più che sufficiente dal punto di vista della tensione. E il fatto che abbia un finale degno di questo nome non fa che aumentare il suo punteggio.
Fatta la dovuta media di tutti i pro e di tutti i contro, mi sento di dire che 7 sia un punteggio giusto. Fosse stato disegnato in un modo diverso, sarebbe stato da 8, forse. Ma non sono sicura che disegni e animazioni migliori non avrebbero finito per snaturare questo prodotto la cui forza, a mio parere, sta più nelle emozioni e nel coinvolgimento che riesce a suscitare che nella festa per gli occhi.


 0
Elam

Episodi visti: 25/25 --- Voto 7
Questo anime è stata una piacevole sorpresa nonostante non sia riuscito, almeno per il sottoscritto, a diventare un titolo imperdibile. Alcuni elementi fanno pensare al famoso Evangelion, ma devo dire che questa sensazione è presente oramai durante la visione di qualsiasi anime: i ragazzini che salgono sopra ai robot piacciono ai giapponesi, dobbiamo accettarlo, così come l'ambientazione scolastica fin dai tempi di Trider G7.

Il mecha design l'ho trovato insignificante ma non so giudicare se ciò sia dovuto al preciso obiettivo di raccontare una storia di persone e non una storia di combattimenti tra robot e alieni (nonostante essi siano sempre presenti).In alcuni episodi da metà serie in poi i combattimenti vengono liquidati in pochi fotogrammi e questo mi è sembrato un segnale chiaro rivolto allo spettatore, non è il Fafner il protagonista, ma i suoi piloti e gli abitanti dell'isola fortezza e di come questi cercano una via d'uscita dalla condizione in cui vivono. Il continuo senso di catastrofe e di perdita è forse la cosa più interessante di quest'anime, oltre al profondo desiderio di proteggere e comprendersi.

Forse, se i protagonisti fossero stati degli adulti ciò avrebbe contribuito ad innalzare il voto che alla fine assegno, penso che 7 riassuma un po' tutto.


 1
Nae

Episodi visti: 25/25 --- Voto 8
Difficilissimo questo 8 che do perché ci sono dei momenti da 11 (il 10 non basterebbe) e cadute da 6,5. Do dunque 8 sperando di rendere l'idea della media che ho fatto.
Dico innanzi tutto che Fafner arriva con addosso gli strascichi di serie quali "Evangelion", "Macross" (i nemici con la coscienza collettiva insomma...), "Gundam" e, se vogliamo, "Escaflowne" (gli anelli per le 5 dita mi hanno risvegliato il ricordo della manina di Van quando pilotava l'escaflowne lo confesso). Strascichi che sanno in un certo senso di copiatura, però il fatto che ci sia una storia forte dietro fa si che alla fine gli si perdoni il fatto di prendere spunto altrove (il pannello del comando Fenrir uguale a quello per l'autonomia dell'Eva è tremendo, ma perdoniamogli anche questo). Il più profondo parallelismo è l'uso dei nomi della mitologia nordica e questo fatto fa si che si cerchi un confronto con Evangelion (che invece ha usato riferimenti biblici e termini tecnici di genetica per le varie cose...). Il confronto però per fortuna non c'è e va ammesso che Fafner trova poi una sua strada.

Attenzione: la seguente parte contiene spoiler

Veniamo alla beneamata trama: in un futuro ben oltre il fatidico 2015 il mondo è sotto la piaga dei Festum, creature dalla coscienza collettiva (come i borg) che non ammettono l'individualismo e che cercano un ritorno al nulla. Un'isola ipertecnologica nasconde tra i suoi abitanti una schiera di scienziati, tecnici, meccanici, ingegneri e quant'altro che vivono una cultura dimenticata dal mondo, "la pace", e fanno vivere questa realtà paradisiaca ai propri figli, i quali però raggiunto il diploma scoprono la realtà e sono costretti ad entrare nel meccanismo di gestione dell'isola e di controllo dei nemici, nonché nel meccanismo di menzogne (a fin di bene, diciamo così) che permette alla popolazione di non dimenticare che gli esseri umani conoscono qualcosa che non è la guerra.
Purtroppo questa situazione cessa con l'arrivo di un attacco non evitabile presso l'isola semovente e tutti gli abitanti sono costretti a raffrontarsi alla cruda realtà. I più colpiti da questo confronto sono i giovani dell'ultima generazione di studenti, che altro non sono che piloti creati su misura (con particolare modifiche genetiche) e affidati a famiglie affidatarie (tutti scienziati e membri dell'Alvis, l'associazione che ha costruito l'isola) per tirare su dei combattenti allo scopo di preservare l'isola ed abbattere i Festum. Un piccolo dettaglio che non viene detto immediatamente ai baldi piloti è che guidare i Fafner causa danni irreparabili che accorciano severamente la vita media.

Fine parte contenente spoiler

La storia vede parecchi personaggi implicati e si segueno per lo più le vicende dei piloti. Questi sono ben caratterizzati, hanno i loro dubbi e i loro demoni, affrontano in modo diverso l'accettazione della guerra e del gioco di bugie per poter imparare il concetto di pace. Crescono inoltre in modo diverso e la maturazione di ogni personaggio è dettata dalle situazioni che affrontano e dai rapporti con gli altri. Il tutto è perfettamente realizzato e che ha un capo e una coda, cosa che invece nel citatissimo Evangelion non si vede così bene e soprattutto non per tutti i personaggi. Si arriva dunque ad una fine coerente con gli eventi e che ha un senso. Certo, il finale presuppone anche un possibile seguito, ma non c'è niente che faccia pensare ad una necessità impellente di realizzarlo.

I disegni sono piacevoli, peccato per il mecha design dei Fafner che non hanno un grande fascino. Qui temo che gli spunti siano stati portati aventi su troppi fronti e quindi sia uscito un mix strano. Sembrano gli Eva per le cabine (Entry Plug), sembrano dei Gundam per l'aspetto esteriore, sembrano persino presi dei tratti dai robottoni di Zaibach di Escaflowne. Insomma non sono molto belli e si sente che c'è qualcosa che non va, eppure hanno questo nome accattivante, "Fafner" (con annessi e connessi rimandi alle leggende nordiche). Essi sono il punto di forza della storia dal lato bellico ma - non so come rendere bene l'idea - la sensazione che mi lasciato la visine di essi non è bella.
Le musiche sono buone, fluide e di buon accompagnamento nella serie. Pure le canzoni finali ed iniziali sono orecchiabili.

Insomma, che dire in conclusione: senza dubbio un anime che consiglio. I raffronti con le altre serie ci sono se uno ha guardato serie sulla scia lasciata da Evangelion e non solo, tuttavia questa serie ha una trama che merita e una buona caratterizzazione dei personaggi che intriga parecchio e che spinge a seguire con grande attenzione lo svolgersi della vicenda.


 1
Armisael

Episodi visti: 26/25 --- Voto 8
Innanzitutto c'è da dire che Fafner ha un finale degno di tale nome; cioè è un finale quasi aperto ma viene data la spiegazione di quasi tutto ciò che è accaduto nel corso della serie, ed in tempi come questi in cui la piaga del "non-finale" infesta l'animazione, è un sospiro di sollievo terminare una serie e poterla archiviare senza dubbi, domande in sospeso o altri simili fastidi.

La serie in sé poi merita di essere vista, è molto piacevole e per certi versi sembra iniziare come uno spietato massacro...un po' quasi come Bokurano, anche se in realtà Fafner è precedente.

Di certo la serie è stata pesantemente influenzata da Neon Genesis Evangelion, ed in alcuni momenti si riescono a riconoscere delle citazioni vere e proprie dell'illustre predecessore, certo gli sceneggiatori si sono dati da fare e riprendendo in mano i concetti di NGE, oddio alcune cose come l'assimilazione dei piloti sono quasi plagio, hanno reimpastato il tutto creando una trama ben fatta ed appetibile, seppure con qualche incongruenza minore lungo il percorso, anzi più che incongruenza sembra un'accelerazione del passo narrativo, con cambiamenti nei personaggi che avvengono in tempi ristrettissimi, ma è un difetto comune da una decina d'anni a questa parte da quando ha preso piede lo standard delle serie da 26 episodi o giù di li...
Ma al di la di questo resta una serie di tutto rispetto, che si fa seguire con piacere riuscendo a mantenere vivo l'interesse, lasciando davvero la voglia di vedere ciò che accadrà nella puntata seguente... oddio nota di biasimo al montaggio delle sigle che spoilerano e non poco sugli sviluppi della serie fino ad oltre la metà... ecco questo non è per nulla piacevole.


Punto dolente, il mecha design. Mai visti mecha così poco ispirati... non riescono a dare davvero nessuna sensazione di potenza nonostante siano uno dei punti fondanti della narrazione... e pure i nemici non brillano per originalità... certo buona l'idea dei nemici come entità collettiva in grado di schierare numeri enormi di "unità" ma con poca variabilità, però l'impressione è di una profonda crisi creativa...

Uhmmm... sulle musiche mi sento di promuoverle ampiamente, nonostante tutto per quanto pesanti possano risultare sono perfettamente adatte alle situazioni e ben s'appaiano con le citazioni dei miti norreni e germanici presenti nell'anime, una certa pesantezza alla fine è naturale.
Anche le due sigle poi sono più che adatte e ben realizzate, con piccole particolarità come la sigla finale differente in alcune puntate, in corrispondenza di alcuni eventi interni alla serie, buona l'idea ma poteva essere sfruttata meglio.

In sintesi un prodotto che avrebbe potuto venir considerato nient'altro che un omaggio a NGE, ed invece sorprendentemente riesce a vivere di vita propria fino ad un degno finale, che E'DAVVERO UN FINALE, cosa questa che contribuisce non poco al voto finale.

Trama: 8
Mecha Design: 4
Chara Design: 7
Musiche: 8
Grafica: 7
Finale: SI ;-)

Voto: 8

hibiki

 1
hibiki

Episodi visti: 25/25 --- Voto 10
Un'ottima serie robotica, figlia di Evangelion, ma con un'anima tutta sua e (cosa che non guasta mai) un finale chiaro e gradevole (il 25° ed ultimo episodio è stato fatto come puntata speciale di durata doppia).
La storia si svolge prevalentemente su un'isola (sarà poi una vera isola?) dove dei ragazzi trascorrono le loro vite spensieratamente fino al giorno in cui vengono attaccati da uno strano essere denominato Sphinx... da quel momento molti giovani dell'isola saranno chiamati a combattere a bordo dei Fafner (i robottoni del caso), costruiti dall'Alvis, un'agenzia bellica composta dagli stessi genitori dei ragazzi i quali, ignari di tutto, si troveranno a fronteggiare vari scontri col nemico nonchè il loro destino legato al segreto della loro nascita... La storia è di primo piano e migliora man mano che la narrazione procede, molti i personaggi e tutti caratterizzati ottimamente, scene drammatiche strappalacrime e colpi di scena ben congeniati. Considerando anche l'ottima qualità delle animazioni e dei mecha, una colonna sonora di tutto rispetto ed un ritmo ben elaborato, non posso che considerare "Fafner in the Azure" una delle serie robotiche migliori prodotte negli ultimi anni... cos'altro dire se non... "Are you there?"

Lebowski

 2
Lebowski

Episodi visti: 9/25 --- Voto 6
La serie non mi pare realizzata male, anche se soffre nella musica di una certa pesantezza teutonica. C'è però su tutto una cappa opprimente ossia la sensazione di assistere ad EVAngeglion in salsa nordica senza uno straccio di idea nuova. In realtà dopo nove episodi delle cose interessanti sono anche successe, ma mi pare sempre una variazione sul tema. E poi il disegno non è molto dettagliato, sembra realizzato in fretta.
La cosa migliore sono i personaggi ben tratteggiati psicologicamente e anche alcune idee di regia e di inquadratura. Sui personaggi però ho letto che siano molto simili a quelli di Gundam Seed, e non solo come CD. Forse siamo di fronte davvero ad un clone ibrido spudorato.