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npepataecozz

Episodi visti: 11/11 --- Voto 5
"Double-J" è un anime composto da undici episodi della durata di quattro minuti circa ognuno in cui vengono raccontate le vicende degli strani componenti del "Club per la conservazione delle arti tradizionali". Nato con il compito di tramandare nel tempo quelle arti che rischiano di essere dimenticate dalla società moderna, in realtà questo club si rivelerà essere il ritrovo di una serie di soggetti l'uno più strambo dell'altro che daranno vita a situazioni che contribuiranno davvero poco a quello che è il fine ultimo che ci si era prefissi.

Si tratta di un anime a contenuto sperimentale, con disegni che si muovono su sfondi reali come la fotografia di un aula, di un tempio o di una scalinata. I vari personaggi, in particolare, non hanno grande facoltà di movimento ma sono piuttosto statici, limitandosi a cambiare espressione ogni tanto: il presidente, in particolare è una figura stilizzata creata con l'intento di ricordare lo stile grafico dei primi storici anime.
Il genere è quello demenziale e, in quanto tale, l'anime dovrebbe avere il compito primario di far ridere; dopo i primi episodi, abbastanza divertenti, la sua carica comica tende a scemare fino a crollare completamente negli ultimi noiosissimi episodi. E se questo elemento viene a mancare non c'è giustificazione che tenga: né la voglia di sperimentare nuovi modelli di animazione, né il tentativo di creare una storia originale, né tanto meno il lodevole (ma noiosissimo) intento di raccontare il lavoro di un vero artigiano giapponese.

In conclusione la mia valutazione sarà proporzionale al numero di episodi che ho trovato divertenti; e, pur elogiando tutto quanto è stato detto in precedenza, il mio voto non può raggiungere la sufficienza anche se credo che come filone sia percorribile, ma deve cercare di trovare argomenti un po' più convincenti rispetto a quello della conservazione delle arti tradizionali. Non so se il fatto di essere italiano mi abbia reso più insensibile verso quest'argomento (probabilmente sì); però non credo che lo stesso soggetto, se basato su un contesto tutto nostrano, potesse avere un impatto migliore sul sottoscritto.