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giovmuga

Episodi visti: 12/12 --- Voto 7
"Papakiki" è uno slice of life che mi ha incuriosito, sicuramente sottovalutato da me per via della sua contaminazione "lolicon", con un occhio strizzato all’harem, e con una chiara contaminazione ecchi, senza per questo scendere mai nel dettaglio.
Di questa serie mi ha interessato la storia, che differiva dalla solita tendenza (di genere), difatti, quando trovo anime di questo tipo, in cui convivono generi come harem, commedia, slice of life, mi aspetto di trovare un prodotto di solito banale (o banalizzato).
Iniziata la visione di "Papakiki", invece, ho trovato un piacevole prodotto che ha conquistato il mio gusto, ribaltando le aspettative; dalla trama mi aspettavo due alternative: o il solito anime melenso che prova a fare qualche ilare sketch o la commedia harem con gag comiche di scarso livello. Decisamente invece ho trovato una serie ben strutturata, che ambisce a raccontare una storia di sentimenti puri e i piccoli drammi del quotidiano di una famiglia atipica.

La storia parte con Yuta che si riavvicina alla nuova famiglia (allargata) della sorella maggiore: senza scendere nel dettaglio e con l’aiuto di qualche flashback, ripercorriamo in breve la storia dei due fratelli rimasti orfani, e qui scopriamo in breve il disagio di Yuta a confrontarsi con la famiglia di Yuri. Deciso a conoscere meglio le sue nipoti, accetta non di buon grado la proposta della sorella di badare a loro per un breve periodo: qui accade la tragedia che porta Yuta a ripercorrere la strada che anni prima Yuri aveva intrapreso per lui. Le vicende di questo nuovo nucleo famigliare mettono a nudo le problematiche dei legami che si vengono a creare. La storia scorre bene e senza mai essere noiosa, la commedia è funzionale, mai banale, mentre non capisco l’harem, per quanto sussista una componente ecchi; la presenza delle sorelle minori ovviamente trascina il tutto nel lolicon, eppure riesce a non essere la componente principale, mentre la sceneggiatura fa bene il suo lavoro, anche se alcuni dialoghi a volte mancano di piglio, a mio avviso.

I personaggi sono tutti ben caratterizzati e tengono banco in questa commedia, partendo dal protagonista, inizialmente poco affine a relazionarsi con le proprie nipoti, ma che matura colmato fino all’orlo di responsabilità e problemi, uscendo alla fine a ritrovarsi uomo e padre.
Altro bel personaggio è la senpai di Yuta (per cui lui ha una cotta), l’aiuta non poche volte a uscire da situazioni che potrebbero sfociare nel drammatico, a volte solo consigliandolo, ma comunque standogli vicino; sicuramente il miglior personaggio di tutto l’anime, in quanto è completamente fuori dalle righe e, per quanto dichiari il suo interesse per Yuta, non palesa mai quale veramente esso sia, se non con lo spasmodico piacere di essere in compagnia delle nipoti di quest’ultimo. Non volendo togliere nulla agli altri personaggi, penso che sia troppo anticiparli: troveremo l’amico belloccio ed estroverso, sempre pronto ad aiutare Yuta, ma le vere protagoniste della storia saranno le tre sorelle, personaggi mai complessi ma allo stesso tempo poco stereotipati, che si fanno scoprire poco per volta.

La tecnica di animazione risulta piacevole, anche se a volte si ha sensazione che sia troppo statica; non mi ha esaltato, comunque possiede una buona gamma di colori e caratterizzazione dei visi, anche se qui una maggiore prospettiva avrebbe dato valore in più a tutta la serie. Peccato per la scenografia a volte scarsa o banale, con dei fondali meglio definiti si sarebbe apprezzato meglio il pathos di alcuni dei momenti più belli dell’anime.

In conclusione, la serie è ben realizzata, anche se ci sono parecchi dettagli che vengono a mancare a un occhio clinico, ma mi piace il modo delicato di toccare alcuni argomenti: non è melenso, non è drammatico, la commedia fa sorridere senza essere grottesca. In definitiva, un buon prodotto.


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Delandur

Episodi visti: 12/12 --- Voto 9
Se devo essere sincero, quando ho iniziato la visione di "Papa no Iukoto o Kikinasai!" non mi aspettavo proprio nulla da questo titolo, anzi, pensavo fosse un prodotto di scarsa qualità e ho iniziato la visione più per inerzia che per reale interesse... mi sbagliavo di grosso. Questo titolo, per quanto di nicchia, è una storia delicata ma che tratta temi molto difficili, profondi.

La trama tratta una situazione familiare difficile: Yuuta, un ragazzo universitario, si ritrova a doversi occupare delle sue tre giovani nipoti dopo la morte della sorella e di suo marito. Il tema è difficile, ma è trattato evitando l'eccessiva drammaticità, optando per una positiva e ingenua delicatezza che mi ha sinceramente colpito.

Le animazioni e i disegni non sono di alto livello, anzi, la folla è fatta con un 3D piuttosto scadente che mi ha fatto sbellicare dalle risate. Ma sinceramente, non è importante. I problemi di questo inusuale nucleo familiare sono reali, magari visti con un occhio gentile e positivo, ma non banali. Le ragazze soffrono le situazioni difficili e si stancano con le nuove responsabilità; si sentono trattate in maniera speciale per la loro situazione e non riescono ad accettarlo. Yuuta si prende un carico troppo grande per le sue spalle e sembra dover rinunciare alla felicità personale per il bene della famiglia, sentendosi però inadatto a un ruolo tanto importante nelle vita delle tre nipoti. E infine Hina: la bambina di soli tre anni, che prova a dimostrare coraggio senza però riuscire a capire e ad accettare che non potrà più vedere i propri genitori.
Tutto questo non viene ignorato, ogni problema viene affrontato da Yuuta e dalle ragazze, però mossi dall'amore reciproco che permette loro di sopportare ogni avversità.

Per concludere, questo anime secondo me merita molto più successo di quello che ha. E' un ottimo titolo, dolce ma profondo. Non lasciatevi trarre in inganno dai generi "harem e lolicon", perché non gli appartengono, è una semplice commedia slice of life, con anche delle componenti drammatiche per nulla stupide. Uno dei 9 più pieni che abbia mai dato.


 2
Eversor

Episodi visti: 12/12 --- Voto 7,5
La scomparsa improvvisa dei coniugi Takanashi durante un viaggio in aereo, porta Yuuta Segawa, fratello minore di Yuri Takanashi, ad occuparsi delle tre nipotine, ormai orfane. Tutto ciò sarà tutt'altro che facile: non solo ci saranno evidenti problemi economici, visto che Yuuta studia all'università e lavora part-time, ma ha anche problemi di relazione. Le tre ragazzine infatti hanno un carattere tutt'altro che tranquillo e faranno impazzire il giovane "padre". Hina Takanashi ancora all'asilo, solare e amichevole. Miu Takanashi che frequenta le elementari e mostra uno spirito sbarazzino. Infine la più grande, Sora Takanashi, ancora alle medie e segretamente innamorata di Yuuta.

Il resto della storia evito di raccontarvela, lasciandovela gustare liberamente in tutta la sua interezza. Le scene esilaranti e divertenti si alterneranno ad episodi toccanti e dolorosi, come il distacco dai genitori scomparsi o i problemi economici che dovranno affrontare in questa loro convivenza.
L'anime è, in generale, ben fatto, sia nei disegni che nelle musiche e manterrà nel corso di tutti gli episodi una qualità relativamente alta.

Personalmente lo consiglio a tutti coloro che vogliono gustarsi un anime "rilassante", che mostra tutte le qualità di una commedia ben fatta e per nulla noiosa. Non sarà un capolavoro, ma certamente non delude le aspettative, anzi, alle volte stupisce e commuove in tutto il suo sapore agrodolce.
Voto finale: 7 e mezzo!


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dutch

Episodi visti: 12/12 --- Voto 7
Anime che va guardato almeno una volta. La trama è semplice, ma saprà colpirvi per personaggi e svolgimento. Yuta si trova nel dover fare da padre a tre "bambine" orfane dei genitori; facendosi largo tra molte avversità riuscirà a dargli una buona vita, e a farle andare a scuola.
E' un anime bellissimo e unico nel suo genere, per trama e svolgimento, può piacere a chiunque appassionato di questo tipo. La grafica è ottima e adatta all'ambientazione, l'anime trasmette molte emozioni a partire dalle bambine fino al senso di protezione che prova yuta nei confronti delle ragazze.
Dovrà "affrontare" anche i suoi alquanto egocentrici compagni di corso all'università, che però nel momento del bisogno non si tireranno indietro e cercheranno a tutti i costi di aiutare; questi ultimi smorzeranno più di una volta l'aria di tensione all'interno dell'anime rendendolo forse eccessivamente movimentato.
Ma questo non toglie la bellezza di questo anime in cui non poteva mancare un happy end.


 2
Musso92

Episodi visti: 12/12 --- Voto 6
Ecco un'altra serie che aveva le potenzialità per diventare una delle commedie più significative e valide in assoluto, ma che per colpa di vari fattori si deve accontentare dell'anonimato e di un misero 6, il voto che si merita obbiettivamente.

Papakiki cerca di raccontare la storia di Segawa Yuta, un ragazzo orfano e cresciuto dalla sorella, che a sua volta si ritrova a fare da tutore alle tre figlie della sorella, scomparsa da poco in un incidente. Ciò lo obbligherà a mettere da parte i suoi studi e a concentrarsi sui vari lavori necessari al sostentamento delle tre ragazze. E fin qui la trama potrebbe sembrare effettivamente degna di nota e ben diversa dai soliti anime a cui siamo abituati: la storia di un ragazzo che cerca in tutti i modi di sopravvivere e di far sopravvivere la sua nuova famiglia, sforzandosi fino al limite, abbandonando ogni cosa pur di assicurare il minimo benessere alle persone a cui vuol bene, e queste ultime dal canto loro faranno tutto il possibile per allietare le fatiche dello zio. Una lotta sfrenata contro la vita di tutti i giorni, che grazie all'impegno e all'affetto reciproco fa superare qualsiasi ostacolo. Si. Questo all'inizio. Peccato che tutto questo ben di dio venga sprecato mano a mano grazie ad alcune scelte discutibili che passerò ad illustrarvi.

Per iniziare, gran parte dei personaggi sono talmente stereotipati da smorzare completamente il potenziale del plot, vedi Yuta, altri non è che il classico protagonista da Harem, eccessivamente buono, sempre disponibile, e che repelle le donne semisvestite. Altri esempi possono essere Sora, la Tsundere di turno, o ancora peggio il presidente lolicon del club di Yuta, che pare il fratello gemello di Kohta da Highschool of The Dead. Gli unici che si distinguono sono Nimura, l'amico donnaiolo di Yuta, certamente Oda Raika, tanto stramba quanto avvenente, e forse Miu, che con la sua malizia e la sua intelligenza si dimostra leggermente diversa dalla loli messa li tanto per fare audience.

In più il fanservice è presente, seppur non in quantità esagerata, ma quel tanto che basta per ammosciare la trama, che già aveva subito un duro colpo grazie agli stereotipatissimi personaggi. Si va dalla tsundere seminuda che viene scoperta mentre si cambia o mentre fa la doccia, al seno di Raika, che viene mostrato spesso e volentieri, fino a Hina, che ha l'unico scopo di accontentare anche il pubblico dei Lolicon. Ho menzionato il fatto che ogniqualvolta questa bimba apra bocca avevo un impulso irrefrenabile a strapparmi le orecchie? Certamente è stata resa in maniera realistica, ma è fastidiosa al limite del sopportabile, veramente inascoltabile.

Tutto questo, unito ad un Chara per nulla convincente (niente a che vedere con le illustrazioni della novel, curate dal magnifico Nakajima Yuka, già famoso nel campo dei Doujinshi), hanno abbassato il voto ad un misero 6. Peccato, le premesse e il potenziale ci sono, ma tanti altri fattori non permettono a questa serie di avere il successo che forse meritava. E dire che una trama interessante e dei personaggi decenti c'erano, peccato. Da vedere senza troppe pretese. Consigliato solo per passare il tempo velocemente, grazie anche alla scarsa mole di episodi.


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L'Ombra

Episodi visti: 12/12 --- Voto 7
Voto: 7,5.
Premetto che ho guardato quest'anime con moltissime aspettative, quindi magari se lo guardavo senza "pregiudizi" poteva prendere un voto migliore.
Indipendentemente da ciò "Papa no Iukoto o Kikinasai!" è un anime che consiglio sia agli amanti del genere sia a coloro che cercano qualcosa di "nuovo". E' stata una delle poche volte che quando è partita l'ending dell'ultimo episodio mi sono sorpreso del fatto che fosse già finito.
Ciò che ha portato quest'anime a prendere solo un 7 è stata la scelta di sviluppare la trama in 12 episodi. Così facendo la trama manca di profondità. Infatti nonostante le idee siano buone non sono adeguatamente approfondite.
Quando ho recuperato l'anime e ho notato che erano solo 12 episodi sono rimasto decisamente perplesso, e purtroppo avevo le mie ragioni.
Quando si trattano queste argomentazioni le cose si devono prendere con calma, o si rischia di creare un anime godibile ma che non riesce a "lasciare il segno". Probabilmente se invece di concentrare tutto in così pochi episodi si sarebbero sviluppate maggiormente le vicende quest'anime avrebbe raggiunto anche il 8/9.


 2
Antonio-san

Episodi visti: 12/12 --- Voto 8
Quando non si hanno elevate aspettative, di colpo la serie si rivela il contrario di quello che ti aspettavi - questo è "Papa no Iukoto o Kikinasai!"

Voglio dedicare la mia prima (e per questo breve ma discreta) recensione a quest'anime.
Mi sono interessato sin da subito a quest'opera, a partire dall'annuncio di uscita, per la sua trama che presentava un caso umanamente probabile come poche, ed ero alquanto curioso considerando il fanservice con il quale era condito quest'anime, che mio malgrado trovo sgradevole se si abusa di questa particolarità attrattiva. Per cui l'avevo incominciato giusto per soddisfare la mia curiosità nata qualche mese prima. Che dire, ne è valsa la pena!
La trama è molto carina, un po' drammatica e presenta qualche piccola gag che ti strappa un sano sorriso. Pur non essendo molto profonda, la trama riesce ugualmente a trasmettere l'atmosfera della situazione dei protagonisti, come gli sforzi di Yuta che cerca di fare del suo meglio alternando lavoro e studio pur di mantenere con sé le ragazze e la piccola Hina.

Al disegno darei un 9. E' molto fluido e curato, poco identificabili invece sono i volti, precisamente gli occhi, che danno poca profondità ai personaggi rendendo il loro sguardo insolito e poco diretto, ma si nota solo, e ripeto solo, se si vuole essere pignoli.

Trama: 8. Un leggero dramma che viene vissuto con sorriso dai protagonisti, ed è sempre incoraggiante vedere casi del genere. Penso che il character design ha influenzato la storia, rendendola più leggera di quello che potrebbe sembrare con una scelta più accattivante, ma forse è stata proprio una decisione simile a rendere quest'anime memorabile.

Musiche: do un 6 all'intera scelta musicale che accompagna la serie. E' il caso in cui né danno fastidio né lasciano il segno. Molto spietata è la canzoncina "Twinkle Twinkle Little Star", che si sente cantare da chiunque (sopratutto da Hina), quasi in ogni episodio...
Per concludere, vi consiglio la visione di quest'anime, che necessita sicuramente di una seconda serie. "Listen to Me, Girls, I'm Your Father!".


 1
Crashis

Episodi visti: 12/12 --- Voto 7
In periodo primaverile, qual è il miglior anime da vedere? Ovviamente qualcosa che ricordi l'estate, le giornate afose e i pomeriggi magari passati in casa spaparanzati sul divano, in una tipica atmosfera da "dolce far niente". E' questa, più o meno, la sensazione che ho provato vedendo "Papa no iukoto wo kikinasai!" o, più abbreviato, "Papakiki!".

La trama
La trama ricalca un po' il ben più conosciuto "Usagi Drop": un ragazzo ventenne viene un giorno chiamato da sua sorella per fare da baby sitter alle sue tre figlie: due illegittime (Sora di 13 anni e Miu di 10) e una legittima (Hina, 3 anni). Il ragazzo, un po' controvoglia, si recherà a casa della sorella, e baderà alle tre ragazzine per una giornata. Ben presto, però, i due genitori dovranno partire, e affideranno di nuovo al ragazzo universitario queste tre ragazze. Nulla avrebbe fatto immaginare che i genitori delle ragazze sarebbero stati dati per dispersi durante il loro viaggio in aereo. Come ben si può immaginare, la malinconia colpisce subito la famiglia, e si arriva quindi a una cruciale decisione: le tre figlie, tutte minorenni, dove andranno a vivere? E, soprattutto, con chi? Yuuta, ormai abbastanza affezionato alle ragazze, deciderà di prenderle per portarle nel suo mini appartamento da universitario, molto modesto e veramente scomodo per quattro persone. Bene o male, tutta la serie ha come luogo-fulcro questa casetta, e le varie avversità in cui incorreranno le tre ragazzine per vivere al meglio. Intanto Yuuta dovrà fare i salti mortali per rendere la loro vita felice, lavorando molto e rimanendo sempre al passo con i suoi studi universitari.

Caratteristiche dei personaggi
Una cosa c'è da dire: tutti i personaggi hanno una giusta importanza e un giusto spazio nella loro serie. Certo, alcuni sono veramente di nicchia (come ad esempio Sako-senpai, che stona davvero con l'ambiente, e che ricorda un po' un cameo di Kohta di "Highschool Of the Dead"), ma nonostante tutto i personaggi di supporto hanno finalmente questo ruolo. Tutti i personaggi secondari faranno del loro meglio per aiutare il nucleo famigliare centrale, per esempio cercando abitazioni migliori, passando del tempo con una o due delle tre sorelle, e trovando anche lavori per il protagonista. Particolarmente importanti saranno i ruoli di Nimura, il tipico ragazzo donnaiolo e responsabile, e Raika, che più volte sarà in stretti contatti con il protagonista e soprattutto con Sora.

Lato tecnico
Dal punto di vista tecnico notiamo in primis uno stile grafico davvero inedito: nasi a punta, mento slanciato, occhi leggermente più piccoli rispetto allo stile moe donano un'atmosfera tutta diversa all'anime, dando all'anime un'aria ben più leggera di quanto dovrebbe essere, visti gli argomenti trattati nella serie. Un'altra cosa che mi ha colpito molto dello stile grafico è soprattutto il fatto che, di episodio in episodio, il tratto e lo stile cambiano di quel poco che serve per migliorare l'esperienza visiva. Dal punto di vista prettamente sonoro, invece, non si nota niente di nuovo, ma comunque le OST e le sigle sono delle piccole chicche non trascurabili, che rimangono facilmente "incastrate" in testa.

Commento finale
Beh, come commento finale, cosa si può dire? Non molto di più di quanto sia già stato detto nella recensione. Verremo subito accolti da un'atmosfera colorata nonostante gli argomenti trattati e ci innamoreremo subito dei personaggi, grazie al loro particolare carisma e alle vicende che si verificano in quel piccolo appartamento. Lo consiglio? Sì, consiglio anzi di vederlo proprio in questo periodo, visto che gli avvenimenti hanno luogo in periodo estivo e l'anime risulta molto leggero da vedere.
Voto Finale: 7 e mezzo se avete già visto altri anime di questo tipo ("Usagi Drop", nb), 7 se è il primo anime che vedete di questo tipo.
Qualità fansub: mediocre. Perché? Insomma, gli unici che hanno subbato quest'anime mi pare che siano i FTF, ma rispetto agli altri lavori già precedentemente visti di loro produzione, questo stona un po'. Il sub "salta" in alcune frasi, il font tende a cambiare quando un personaggio pensa o canta, solo però nelle ultime puntate, e come font non risulta molto gradevole da leggere. Tralasciando questo particolare, non c'è molto che possa minare la visione regolare dell'anime.


 5
Yellowmaster

Episodi visti: 12/12 --- Voto 8
<b>ATTENZIONE AGLI SPOILER</b>

Riassumendo quest'anime in due aggettivi, lo si potrebbe definire "coinvolgente" ed "emozionante". E' sempre bello quando inizi a vedere una serie senza aspettarti granché e ti ritrovi davanti un prodotto più che buono, addirittura allo stesso livello di "Usagi Drop", cui si avvicina molto per trama ed emozioni trasmesse.
Dopo i primi due episodi si ha l'impressione di trovarsi di fronte al solito "harem" con il giovanotto di turno, Yūta Segawa, colpito da attrazione fatale per le tre cuginette figlie di sua sorella e del suo nuovo marito che aveva già avuto le prime due figlie da due donne diverse. I due genitori affidano al ragazzo le figlie per una settimana in cui dovranno fare un viaggio di lavoro/luna di miele, ma dall'aereo non scenderanno più. Si passa, così, improvvisamente dal fanservice/lolicon/harem a una commedia melodrammatica in cui Yūta si batterà contro il volere dei suoi parenti per tenere con sé le ragazze e le porterà a vivere nel suo piccolo monolocale con tutti i disagi che ci può immaginare.

Le tre ragazze sono molto disponibili ad accettare la nuova situazione pur di stare insieme e non dividersi. Sono gentili, educate e ben volute da tutti e la lotta quotidiana per la sopravvivenza di questa nuova famiglia prenderà il sopravvento nella storia e finirà per coinvolgere lo spettatore. Yūta farà due-tre lavori alla volta, le ragazze capiranno il valore dei soldi e si "arrangeranno" per contribuire al menage quotidiano. Inoltre i problemi che si troveranno ad affrontare saranno tanti: da minacce di sfratto ai voti che caleranno, dal viaggio di un'ora e mezza per arrivare a scuola al poco tempo per frequentare i club e così via.
Quello che contribuisce al successo della serie sono i personaggi. A parte Yūta, le tre sorelle hanno caratteri ben definiti: la maggiore, Sora, è segretamente innamorata di Yūta e si impegnerà a imparare a cucinare e fare le faccende domestiche. La mezzana, Miu, è molto maliziosa e matura per la sua età. E poi c'è il capolavoro: la piccola Hina che, doppiata magistralmente, parla come una vera bimba di tre anni mangiandosi le sillabe e le lettere, proverà a dire le parole che dicono i grandi ma, non riuscendoci, si ritroverà a pronunciare solo le parti finali; è un tesoro, è benvoluta da tutti i vicini e risolverà più di un problema alla "strana famiglia". Non sa che i genitori sono morti e aspetta sempre il loro ritorno, quando le sorelle provano a iniziare a spiegarglielo iniziano a commuoversi e anche lo spettatore è coinvolto, perché si chiede: io come lo spiegherei a una bimba di tre anni?

Di contorno ci sono personaggi molto simpatici e ben riusciti, tra cui spicca la maggiorata Raika Oda, compagna di college di Yūta, che è doppiata in maniera fantastica, parla con tono monotono e ripetitivo e mi è piaciuta tantissimo. Quando apre bocca fa piegare in due dalle risate: lo "yo yo yo" della prima puntata rimarrà nella storia!
Inoltre le musiche sono bellissime, i disegni coloratissimi e molto fluidi; il doppiaggio è superlativo, troviamo fanservice a go go e risate e commozione assicurate in un mix riuscitissimo. Cosa si pretende di più da una serie? A me "Papa no Iukoto o Kikinasai!" è piaciuto tantissimo e lo consiglio a tutti anche come primo anime da vedere per chi vuole avvicinarsi al genere.