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bob71

Episodi visti: 1/1 --- Voto 9
Le avventure del principe monello

Dopo il successo di "Hakujaden" (La leggenda del Serpente Bianco), 1958, prima pellicola asiatica di animazione a colori, il produttore Hiroshi Okawa, presidente della Toei Dōga, cercò di realizzare un lungometraggio d'animazione l'anno. Fra i film che riscossero maggior consenso di pubblico e critica si può annoverare "Wanpaku ouji no orochi taiji" (Il principe monello e il drago a otto teste), 1963.
Si tratta di una favola mitologica che recupera i primi capitoli del 'Nihon Shoki' (Annali del Giappone, 720 d.C.), il secondo libro più antico della storia giapponese classica in cui si narra la genesi a sfondo leggendario delle divinità originarie del pantheon scintoista, Izanagi e Izanami, e della loro discendenza di dei e semidei.

Quando Izanami, madre del giovane principe Susanō, muore, suo padre Izanagi racconta al bambino che l'anima della madre è andata in un altro posto. Preso dalla nostalgia e dall'affetto materno Susanō abbandona il regno per partire alla ricerca del suo spirito. Lungo la strada si scontrerà con un pesce gigante, con il cattivo dio del fuoco e infine con un malefico drago a otto teste, Yamata no Orochi, che infesta la terra di una bella e gentile principessa, Kushinada, destinata al sacrificio.

Susanō è una delle principali divinità (Kami) dello shintoismo, noto come il dio delle tempeste e degli uragani, la sua forza e il suo coraggio erano pari unicamente alla sua insolenza e al suo carattere bellicoso. Per questo motivo venne condannato all'esilio dal Paradiso e mandato sulla Terra, nella regione di Izumo, e da allora il dio divenne un difensore dell'umanità e si dedicò alla causa del bene.
Nell'anime la leggenda assume toni fiabeschi e infantili e il dio Susanō viene dipinto come un principe bambino vivace e irruento ma di buon cuore e affettuoso nei rapporti familiari, in particolare con sua sorella Amaterasu, dea del sole, che lo aiuterà nella sua impresa eroica e infine riporterà la luce e la vita sulla terra della giovane principessa.
Il film sfoggia una grafica estremamente curata nell'eleganza del tratto, nella finezza dei volti, e nella rarefatta atmosfera dei fondali scenografici di alta qualità pittorica, che si distinguono per gli armoniosi accostamenti cromatici e un delicato uso dell'aerografo. Le animazioni sono molto efficaci nonostante il peso degli anni, e meritano una menzione in tal senso la lotta iniziale con la tigre e la concitata e spettacolare battaglia finale con il drago a otto teste Orochi, in cui la ricchezza dei dettagli e la ricerca di realismo raggiunge l'apice.

Vincitore nel 1964 del premio Noboru Ofuji, il film è uno dei primi capolavori nella storia dell'animazione giapponese. La minuziosa realizzazione tecnica e artistica, l'afflato mitologico e la suggestiva colonna sonora concorrono a rendere questa pellicola un classico, importante anche per aver introdotto per la prima volta la figura del direttore dell'animazione nel sistema di produzione (nella persona di Yasuji Mori), e cioè colui che coordina e corregge i disegni degli animatori onde eliminare le piccole differenze nei lucidi e dare uniformità all'aspetto dei personaggi.
La regia è di Yugo Serikawa (1931-2000), le musiche sono di Akira Ifukube, meglio noto come compositore per i film di Godzilla e tra gli assistenti alla regia figura anche l'allora sconosciuto Isao Takahata.
E' interessante notare come questa leggenda sia stata ripresa anche dal recente action-adventure game "Okami" (in cui l'avventura è vissuta dal punto di vista di Amaterasu, sotto forma di lupa dai poteri divini) e come il fascino di queste antiche tradizioni scintoiste sia ancora molto vivo e presente nella cultura e nell'identità del Giappone moderno.

Purtroppo la versione italiana, che probabilmente deriva da quella statunitense, è un adattamento infedele nella cui traduzione vi è più di una distrazione in riferimento agli annali storici. Ciò nonostante "Wanpaku ouji no orochi taiji" rimane un incantevole esempio di favola animata, una perla storica dell'animazione del Sol Levante e una visione indispensabile da parte degli appassionati di questa forma d'arte.