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npepataecozz

Episodi visti: 13/13 --- Voto 6
Code: Breaker narra le vicende di un gruppo di ragazzi dotati di alcune abilità speciali posti al servizio del governo per debellare gruppi scomodi al mantenimento dell'ordine e non controllabili attraverso le forze di difesa tradizionali; tra questi si seguono le vicende del misterioso Ogami, capace di controllare il potere del fuoco. Quando i suoi poteri verranno scoperti dalla bella Sakura, i due cominceranno a controllarsi a vicenda: Ogami per evitare che il suo segreto venga divulgato ad altri; Sakura per evitare che le tendenze omicide del ragazzo prendano il sopravvento.
Premessa fondamentale: non ho letto il manga. E' questo, a quanto pare, un elemento non secondario in quanto chi l'ha fatto ha detto corna e peste su questa sua trasposizione. E credo che, pur rimanendo dell'idea che il giudizio su un anime non può basarsi esclusivamente sul suo livello di corrispondenza col manga di riferimento, stavolta i suoi detrattori abbiano ottimi motivi per lamentarsi.
L'inizio, in verità, era stato molto promettente: la trama si dimostrava essere piuttosto accattivante, tra i due protagonisti si stabiliva un rapporto che mi ha riportato alla mente i fasti di Full Metal Panic (anche se i due anime in sè sono molto diversi), e l'aura di mistero che avvolgeva il destino dei Code: breaker creava grandi aspettative nello spettatore. Poi, però, con lo scorrere degli episodi ci si accorge che il tutto veniva sviluppato in modo troppo frettoloso; restringere tutta la storia in solo dodici episodi ha forse costretto gli autori ad accelerare lo svolgersi degli eventi finendo per trascurare tutti quei fattori che avrebbero conferito maggior peso specifico a questo lavoro: storia e psicologia dei vari Code, relazioni tra i personaggi col mondo esterno, eccetera eccetera.
Ma la cosa che, forse, più di tutto fa decadere del tutto la mia opinione su questo lavoro è la banalità, l'irrazionalità e una lunga serie di contraddizioni che vengono fuori nel momento in cui si è trattato di dare una spiegazione ai vari punti interrogativi emersi nella prima metà dell'anime. Il piano di Hitomi, in particolare, è un controsenso nel controsenso, ed il volerlo far apparire a tutti i costi come una figura positiva non regge la prova dei fatti.
In conclusione assegno la sufficienza a questo titolo, in virtù di un potenziale che sicuramente c'è, ma non un punto di più, perchè questo potenziale viene sviluppato in maniera decisamente insoddisfacente.


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Izaya_Orihara

Episodi visti: 13/13 --- Voto 5
Molte volte mi arrabbio sul serio vedendo prodotti con forti fondamenta e una bella e interessante trama essere stroncati così, per nulla. Mi sono arrabbiato molto durante e dopo la visione di questa serie, della stagione autunnale del 2012, che poteva essere un prodotto molto buono a cui io avrei dato anche un bel voto per la bellissima trama, ma che si rivela una serie alquanto banale, scontata e irreale. Perché a me dopotutto dispiace pure mettere un voto negativo a una serie che merita. E vabbe'.

Definisco questa serie alquanto irreale soprattutto per la caratterizzazione di Sakurakouji Sakura, che può essere definita la protagonista femminile della serie. Non è normale che una qualsiasi persona nel pullman vede persone bruciare dal finestrino per colpa di un ragazzo che il giorno dopo ritrova in classe sua per poi avvicinarsi a lui per capire cos'era successo la sera prima. Non è doppiamente normale che dopo che il ragazzo (che sarebbe il "protagonista" della serie, ovvero Ogami Rei) ha provato a ucciderla lei continui ad avvicinarsi a lui senza un briciolo di paura. Non è ancora normale che questa ragazza si avvicini imperterrita all' "antagonista" finale facendosi catturare. No, no, no. Ecco perché questa serie è alquanto irreale e non rappresenti per niente la realtà. Non che un anime debba rappresentare la realtà, certo che no, ma almeno un pizzico di intelligenza e realismo ai personaggi si deve pur sempre dare. Che poi una ragazza che vuole andare incontro alla morte, perché non dargliela? Invece no, ci dovremo sorbire questa, che io voglio definire come "la solita rompiscatole di una serie" (cliché), per tutti e 13 episodi proprio perché ha un grande potere che la difende. Grazie, mangaka, per tutti i tuoi "doni".

Del resto non è solo questa la pecca della serie, ma presenta altri punti abbastanza negativi su cui non si può chiudere nemmeno mezzo occhio. Come ho già scritto nell'introduzione, questa serie può essere anche definita banale e scontata, con colpi di scena che anche un bambino di otto anni si sarebbe aspettato, e vediamo negli ultimi episodi che per far vincere il protagonista contro il "male" un power up pazzesco mai visto prima nella storia di tutti gli shounen. La serie si rivela insufficiente anche su questo aspetto, quindi. Inoltre, mi trovo d'accordo con il senso di giustizia di questi Code Breaker che si ispirano alle leggi del codice di Hammurabi, fondatore e re dell'impero babilonese dal XIX al XVIII secolo a.C., che dicevano chiaramente "occhio per occhio, dente per dente" ovvero il male che hai dato sarà ricambiato. Vediamo questi Code Breaker uccidere tutti gli assassini, mafiosi, poliziotti corrotti, per il loro senso di giustizia per sconfiggere il male. Ognuno di loro avrà la sua versione aggiungendone un pezzo alla frase. Sicuramente è qualcosa di originale, ma sarà nauseante perché lo diranno quasi sempre.

Aspetto interessante, invece, è sicuramente il fatto che la serie riesce a parlare di tematiche "reali" e che interessano anche il nostro secolo. Parla della corruzione adulta. Poliziotti, politici, mafiosi: tutti sono interessati al denaro e al potere collaborando all'oscuro quando invece dovrebbero lottare fra loro. Il character design è molto interessante, tranne quello di Sakura - non sia mai. Tutti i Code Breaker mi sono piaciuti, soprattutto Heike che si rivela un grande genio, e Ogami Rei, il protagonista. Molto interessante anche l' "antagonista" Hitomi, di cui alla fine vengono chiariti gli ideali e il motivo per cui è passato dal "bene" al "male".

Lo stile dei personaggi è davvero carino. Animazioni e apparato tecnico paiono delle montagne russe: iniziano con un livello davvero molto insufficiente e mediocre per poi alzarsi di molto e abbassarsi ancora nella prima parte dell'ultima puntata e alzarsi di poco nella seconda parte dell'ultima puntata. Opening ed ending sono carine, l'OST ben messe e ottime. Il finale è scontato, ma dopotutto bello e apre una seconda serie, che nonostante tutto aspetto.
Mi dispiace, ma devo dare un 5 a quest'anime per qualche cosa che non mi è andata giù. Mi sento, però, di consigliarla, questa serie, perché è davvero bella.


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MarcoR

Episodi visti: 13/13 --- Voto 6
"Code: Breaker" è una serie di 13 episodi incentrata su Ogami, ragazzo con dei poteri particolari, in grado di bruciare vive le persone fino a consumarle completamente grazie a una fiamma blu purificatrice. Ogami fa parte di un gruppo di persone speciali che come lui hanno un potere: i Code: Breaker. Quest'organizzazione para-governativa alleva ragazzi speciali per poi far compiere delle missioni che solo loro potrebbero compiere.
La serie, tratta dall'omonimo manga, segue le vicende del gruppo di Ogami contrapposto a Hitomi, ex membro del team e conosciuto un tempo come Code01, cioè il più forte tra i Code: Breaker. Hitomi si è ribellato per i maltrattamenti subiti da quelli come lui e pianifica di uccidere il primo ministro e scatenare diversi attacchi terroristici per la città. Nel corso della serie si introducono pian piano tutti i vari Code: Breaker e si seguono gli sviluppi dei piani di Hitomi fino ad arrivare allo scontro finale.

In sé l'idea è buona, anche se non troppo originale (vedi gli X-Men). Purtroppo, a parte Ogami e Hitomi, i personaggi non vengono analizzati molto bene, le loro personalità sono poco approfondite: sebbene Ogami sia il Code06, quindi il meno forte, non si riesce davvero a cogliere la differenza di potere rispetto agli altri, che passano talmente tanto in secondo piano che già da subito si riesce a intuire che alla fine sarà Ogami a essere decisivo.
Il personaggio di Ogami viene approfondito abbastanza bene, cogliendo i suoi fantasmi del passato e del presente e mostrandone un accenno di cambiamento, soprattutto grazie alla vicinanza con Sakurakouji, sua compagna di classe che è a conoscenza dei Code: Breaker.

I disegni non sono il massimo, a mio parere i volti dei personaggi sono fatti male. Le animazioni e gli effetti speciali invece sono decenti, ma non eccezionali.
La trama va via un po' troppo velocemente, si perdono molti episodi a introdurre i vari personaggi per poi risolvere la faccenda in poche puntate, ritrovandosi quasi senza accorgersene nel mezzo dell'azione di punto in bianco.

Purtroppo la serie termina sul più bello, quando Ogami fa uscire tutto il suo potenziale nascosto e iniziano ad affiorare i primi intrighi politici e sottergugi segreti, che solo leggendo il manga si potranno scoprire, non essendoci conferme per una seconda stagione. Questa serie, in ogni caso, non è il massimo, prende giusto la sufficienza ma non di più. Non intrattiene molto, l'idea è già vista, il tratto è scarso e la trama povera.


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irishman

Episodi visti: 13/13 --- Voto 5
"Code:Breaker" è l'ennesimo anime che non mantiene le promesse e le aspettative che, almeno inizialmente, aveva suscitato. Non che si sia di fronte a un prodotto di infimo ordine, di quelli che entrano di diritto nella top ten dei peggiori di Animeclick.it, quello no, però certo, visto le qualità che questa serie poteva sfoggiare, almeno sulla carta, si poteva decisamente sperare in qualcosa di meglio. Ma andiamo con ordine.
Partiamo da quello che sicuramente è uno degli aspetti più controversi di tutta la produzione: il comparto grafico. Da questo punto di vista, infatti, in linea di massima non ci si può lamentare: i protagonisti principali sono tutti ben caratterizzati, con un proprio stile ricercato ed efficace, gli scenari, per quanto non eccelsi, sono adeguati e funzionali al contesto di un canovaccio basato sui combattimenti.
Quello che però ho trovato discordante con il tono della serie è il frequente inserimento di gag con i personaggi in stile "deformed", che seppur utili a stemperare la tensione in alcuni frangenti, li ho trovati eccesivamente presenti, e per questo, alla fine, nell'economia dell'anime, piuttosto dannosi. La stessa caratterizzazione di alcuni dei comprimari, primi tra tutti i genitori di Sakura, la giudico veramente troppo fuori dagli schemi, per adattarsi al contesto di questo "Code:Breaker", visto che, tra l'altro, il padre della protagonista è anche un leader di una banda yakuza, e francamente, insieme alla consorte, non dà proprio l'idea di un feroce malavitoso.

Questa sensazione di esito altalenante la si prova anche al momento in cui si cerca di tirare le fila dell'approfondimento psicologico dei personaggi che danno vita al canovaccio. Se infatti alcuni di loro, quasi tutti i Code Breaker, tra tutti il mattatore, Ogami, sono decisamente interessanti e con un carisma debordante (Ogami, da questo punto di vista è piuttosto ben riuscito, con la sua dicotomia tra dover fare il proprio dovere e sentirsi malvagio a sua volta per averlo fatto) altri, come il leader dei cattivi o la stessa Sakura, fanno sorgere più di un dubbio. L'eroina, per esempio, al di là del suo buonismo non si riesce a capire esattamente quale ruolo abbia nella serie, visto che un'eventuale romance con Ogami è solo accennata e il suo ruolo come cosiddetta "specie rara" (è immune ai poteri dei Code Breaker) alla fine risulta piuttosto inutile ed effimero, così come il suo potere.

Non va meglio al leader dei cattivi, che alla fine della fiera imbastisce trame da far impallidire Osama Bin Laden per motivazioni che sembrano francamente irrilevanti, incoerenti con il suo passato e decisamente poco credibili rispetto alla carneficina provocata.
Alla luce di tutto questo, per quanto l'anime si lasci guardare senza provocare scompensi psicologici nello spettatore, non è esente da scricchiolii, che, ahimè, vanno anche a intensificarsi negli episodi conclusivi, quando il classico escamotage del deus ex machina viene utilizzato, come spesso avviene in questa tipologia di prodotti, per decidere l'esito dello scontro finale.
In conclusione, anche questo "Code:Breaker" finisce in archivio, in modo piuttosto mesto e anonimo, andando a far compagnia ai tanti prodotti similari, lasciando ancora una volta una vena di rammarico in chi lo ha seguito, visto che le potenzialità, aldilà di un'originalità non eccelsa, ci potevano essere.


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ningen

Episodi visti: 13/13 --- Voto 3
Introduzione
Certe volte mi chiedo cosa passi nella testa degli autori delle trasposizioni animate di manga abbastanza famosi, come lo è "Code: Breaker". Certe volte si dovrebbe rinunciare all'intento di trasporre un manga, quando il risultato finale non è assolutamente all'altezza della controparte cartacea.

La storia dei bambini giustizieri
L'anime parte bene e la storia sembra molto fedele al manga inizialmente. Abbiamo quindi Rei Ogami, un code breaker appena trasferito nella scuola di Sakura Sakurakoji, che esattamente come nel manga scoprirà la doppia natura di Ogami, che se ne andrà in giro allegramente a bruciare i malvagi. In seguito faremo la conoscenza di altri code breaker, che daranno il loro apporto durante la storia. Ma ecco che a quasi metà della serie avviene il fattaccio. Sorvolando sulla mancanza di una saga che invece nel manga era presente, è proprio la saga adattata a essere stata completamente stravolta senza nessun motivo valido. Succede di tutto: personaggi che si comportano in modo completamente diverso rispetto al manga, scene completamente stravolte, colpi di scena, che per chi ha letto il manga non si riveleranno tali, e molte altre schifezze. La nuova trama alla fine si rivela stupida, noiosa, insignificante e irritante.

Giustizieri fighi
Ma parliamo dei personaggi. Scordatevi i personaggi duri e scontrosi del manga che si odiavano a vicenda, perché qui saranno tutti amici e si vorranno bene, anche quando avranno qualche scaramuccia fra di loro (tipo quelle dei bimbi di tre anni), nella puntata successiva o in delle scene successive si vorranno invece bene, faranno discorsi leggeri fra di loro e rideranno come dei bravi amici... Ma che cos'è 'sta roba? Perché non si rendevano i personaggi come nel manga? Non parliamo poi del completo stravolgimento del comportamento del personaggio di Heike, che tra l'altro porta a una deviazione dalla trama originale assurda. Come se non bastasse questo stravolgimento, vi ritroverete dei personaggi che con la saga adattata non c'entrano assolutamente nulla e che sono stati inseriti a forza, probabilmente perché gli autori di questa schifezza intendevano presentare tutti i code breaker e qualche altro personaggio subito, infischiandosene del fatto che fonti attendili dicono che nella saga adattata questi personaggi non comparivano.

Occhio per occhio, prezzemolo e finocchio
Vi avviso, qui si rischia sul serio di perdere la pazienza. Gli autori di questa brillante opera hanno deciso di prendere il motto del manga ("occhio per occhio, dente per dente, un malvagio per i malvagi", ed altre variazioni della frase dipendenti dal personaggio che la pronuncia) e riproporlo in maniera ossessiva, snervante e infantile fino allo sfinimento. Nel manga la frase è usata un po' di volte, ma non in modo così ossessivo, mentre in quest'anime la frase è pronunciata quasi a ogni puntata. Per rendere l'idea, in una puntata il motto è stato pronunciato addirittura tre volte! Si arriva quindi alla situazione di estremo fastidio e sdegno ogni volta che la dannata frase viene pronunciata, seguita da reazioni che vanno dall'infarto alla voglia irrefrenabile di spaccare lo schermo.

Giustizieri che non sanguinano
Un'altra cosa che dà un po' fastidio in quest'anime è l'aver edulcorato praticamente tutto, oltre ai già citati personaggi. Toki non fumerà - ha fatto la stessa fine di Gokudera, solo Sanji si è salvato da questo "buonismo del fumo" -, il sangue non ci sarà, praticamente i personaggi sono dei manichini che non hanno il sistema circolatorio, si bruciacchieranno un po' e si faranno qualche graffio e poi, pronti via verso nuove mirabolanti avventure. Ora, io posso capire che in "Tutor Hitman Reborn", vista la trama leggera, si sia deciso di non rappresentare il sangue, ma cavolo in un anime che parla di assassini a sangue freddo, terroristi e morte, vedere il tutto edulcorato dà molto più fastidio.

Disegni e sonoro
L'aspetto tecnico è abbastanza curato per un prodotto del genere, i disegni sono buoni, le animazioni nella norma per quanto riguarda questo tipo di produzioni. L'aspetto sonoro invece l'ho trovato un po' anonimo: l'opening ai primi ascolti si rivela piacevole poi inizia a stancare (come il resto dell'anime), mentre la soundtrack scelta è di una piattezza rara da trovare - sarà che ascoltando quella del nuovo anime di Jojo mi aspettavo ben altro. Non c'è nemmeno una traccia che ti rimane impressa o che ti colpisce più di tanto.

Giustizia finale
Cos'è l'anime di "Code: Breaker"? Un'occasione mancata e un clamoroso buco nell'acqua. La cosa che fa più rabbia è che di materiale dal manga ce n'era già molto, considerando che siamo già oltre i 200 capitoli, quindi non c'era nessun motivo di stravolgere la trama, bastava seguirla fedelmente senza cambiare nulla. A chi potrebbe piacere "Code: Breaker"? Di sicuro chi ha letto il manga non potrà mai apprezzarlo, visto il disastro combinato nell'adattamento, mentre chi non ha letto il manga si troverà comunque davanti a un anime pessimo che tenta di essere figo, ma fallisce miseramente e finisce per essere noioso e infantile. Io credo che sia l'ora di finirla con questi adattamenti pessimi, brevi e che stravolgono completamente quanto di buono aveva fatto il manga, che nonostante non fosse un capolavoro era sicuramente più godibile.


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LaMelina

Episodi visti: 13/13 --- Voto 6
Probabilmente è perché non ho letto ancora il manga e, ora come ora, mi sto rosicando le mani per non averlo comprato prima; probabilmente se lo leggessi e in seguito buttassi uno sguardo indietro alla serie potrei rosicarmele in un altro senso; sta di fatto che tutto sommato non mi va di bocciare una serie che mi ha permesso di avvicinarmi alle opere di Akimine Kamijou. Se lo scopo dell'anime era quello di allargare il bacino di lettori di "Code Breaker", be', ne hanno guadagnato uno!
"Code Breaker" è la storia di un'organizzazione governativa giapponese con il compito di sradicare il male dalla società, che unisce sotto il suo comando una schiera di persone dai poteri paranormali. Ogami Rei, uno dei componenti della squadra in azione al tempo della storia, dall'innata capacità di produrre una fiamma blu dal palmo della sua mano con la quale bruciare il nemico, incrocia la sua strada con una semplice ragazza dai princìpi molto marcati, tanto da apparire a volte un po' fuori dal mondo e a tratti buonista, Sakura Sakurakouji. Vedere annientare il male con altro male smuove in quest'ultima il desiderio di capire il perché Ogami si comporti in dato modo, perché abbia scelto quella strada, e quindi di aiutarlo a cambiarsi e cambiare la sua vita. Questo è l'inizio di una storia che interseca il percorso dei due protagonisti con quello di altri code breaker e di altre persone che macchinano, scombussolano, agitano la quotidianità di Rei e Sakura, fra combattimenti all'ultimo respiro, confessioni e segreti, falsa giustizia e desiderio di rivalsa.

La trama rivela subito una forte matrice critica nei confronti della società giapponese e del male che essa cova nel suo interno, soprattutto nei piani alti. Società vista attraverso gli occhi di un code breaker, un umano che possiede un'abilità speciale e che nasconde la sua esistenza al mondo intero, ma che al contempo sceglie di proteggere l'umanità che rinnega la sua normalità. Conducendo un'esistenza al di là della legge e innalzandosi al di sopra di essa, i code breaker rappresentano l'unica giustizia capace di salvare il mondo e allo stesso tempo l'unico male dal quale quello stesso mondo dev'essere protetto.
I 13 episodi di cui si compone l'anime purtroppo disperdono la potenzialità insita nell'opera di Kamijou, sminuendola con conclusioni banali, situazioni affrettate e caratterizzazione scarsa. Alla prima comparsa del villain già si capiva come sarebbe finita la serie. E infatti tutte le predizioni che avevo fatto si sono rivelate tali, come pure quella sul finale aperto, sintomo di un desiderio di continuare la serie in futuro nel caso avesse avuto successo.

L'animazione è buona, stessa cosa il doppiaggio, la voce del doppiatore di Hitomi mi ha completamente stregata. Anche l'OST è di ottima qualità.
Sinceramente parlando? Si potevano fare molto meglio e rendere anche l'anime qualcosa di speciale.

Volere_É_Potere

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Volere_É_Potere

Episodi visti: 13/13 --- Voto 6
Ho appena concluso la serie e francamente non me la sento consigliarne la visione a nessuno, sempre che non abbiate esaurito la coda degli anime da guardare.
Mi spiego: quest'anime fa le classiche antipatiche cose che puntualmente fanno quegli anime che hanno come unico scopo quello di invitare il lettore a buttarsi sul medium (manga, light novel, video game o visual novel che sia) da cui è tratto, vedi i vari "Full Metal Panic", "Chrome Shelled Regios", "Rental Magica", ecc. ecc.: la prima è che alcuni eventi vengono un po' troppo buttati lì, come a dare per scontato che lo spettatore ne sia in qualche modo già a conoscenza, mentre la seconda è la cosa peggiore che possa fare un autore, ossia disseminare la storia di frammenti di flashback di cui però non viene mai data alcuna spiegazione e scene in cui compaiono personaggi nuovi (per il neofita, si intende), che dovrebbero servire da introduzione per un arco narrativo che però quasi sicuramente - la serie è un flop in Giappone - non verrà mai animato.

Anche tralasciando questo fattore, c'è comunque da dire che tutto sommato la serie non spicca: parlando della grafica i disegni sono buoni, così come le animazioni, anche se ogni tanto si nota qualche attacco di pigrizia; quanto alla storia, il lavoro degli autori è rivolto al dispiegarsi della (semplice) trama piuttosto che alla caratterizzazione dei personaggi, a parte una manciata di scene comedy a cavallo della serie, giusto lo stretto indispensabile per dare un po' di colore a dei personaggi che altrimenti risulterebbero davvero campati per aria.
Ciò che proprio non mi è assolutamente piaciuto è la gestione del tempo: il materiale originale anche secondo me andava chiaramente rivisto in più punti, ma qui si è spesso perso tempo in cose che si potevano risolvere in una manciata di minuti - se non addiruttura saltare in toto - magari a benenificio di un secondo arco narrativo.
Da segnalare l'eccellente lavoro al doppiagio della voce di Hitomi, mentre ho trovato assolutamente sbagliata la scelta della voce di Rui "Ouji" Hachiouji, che pare davvero imbottita di testosterone.
Una piccola nota inoltre sul fattore ecchi, che per la media degli anime attuali direi che è praticamente inestente, se consideriamo che si limita a giusto un paio di rapide carrellate su Sakura e Kanda. Che i produttori abbiano voluto indirizzare la serie a un pubblico femminile?

Per concludere un breve appunto per voi che vi accingete a vedere quest'anime: se intendete intraprendere la visione di quest'anime per valutare se è il caso di recuperare il manga da cui è tratto - "Code: Breaker" è pubblicato in Italia da Planet Manga -, vi do un consiglio: non state a perdete tempo, al di là della qualità il manga è completamente diverso.
Se invece leggete il manga e volete vedere i vostri beniamini muoversi e parlare, beh, avete due possibilità: mettervi il cuore in pace e convincervi che questo sia uno spin off oppure armarvi di camomilla, perché in questo caso la "fan-incazzatura" è davvero dietro l'angolo.