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Amarantha

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Amarantha

Episodi visti: 12/12 --- Voto 9
È una commedia scoppiettante dall'inizio alla fine, con un interessante turning point che la rende anche più profonda e degna di essere vista. Ma andiamo con ordine.

Trama: davvero divertente. Tutto nasce dal fatto che la protagonista è un otaku e viene selezionata come beta tester di un nuovo videogioco magico che ha effetto sulla realtà. Si ritrova così affiancata dal simpatico Riri, creaturina fatata che se ne inventa di ogni per farle trovare l'amore (dopotutto ne va del suo stipendio!). La protagonista si ritrova così in situazioni bizzarre che non avrebbe mai immaginato, occupata com'era tra videogiochi, gatto e cioccolata. Tutte cose che le sono state sottratte e che non riavrà prima di avere trovato l'amore. Ecco quindi che pian piano fanno la loro comparsa tre isekai, molto diversi tra loro, ma tutti interessanti (in particolare i primi due, *coff coff*). Essendo di genere slice of life, ogni giorno succede qualcosa di nuovo. Sarebbe tutto abbastanza ordinario, se non ci mettesse costantemente lo zampino Riri, che tenta di rendere equivoche quante più situazioni possibile. Sebbene il tutto si svolga molto allegramente, tra disastri climatici, imbarazzi cosmici e risate a crepapelle, verso la fine approfondiamo anche la storia di uno dei protagonisti maschili. Si apre così un nuovo più profondo scenario che darà un'ulteriore scossa alla storia.
Essendo la prima stagione, l'opera non si conclude, ma lascia ben sperare in un seguito che sarebbe doveroso e meritatissimo.

Personaggi: sì, sì e ancora sì! Thumbs up per Anzu! Ricorda vagamente Tomo di "Tomo-chan Is a Girl", ma con più femminilità. Anzu è un personaggio forte, risoluto, caparbio, determinato, esilarante, intelligente, che non si lascia sopraffare. Ed è anche una nerd. La perfezione per me, insomma! Passando agli isekai, menzione d'onore all'affascinante e apparentemente algido Katsuki e al dolcissimo Junta. Non si creano veri e propri triangoli amorosi, probabilmente perché Anzu è ben determinata a non innamorarsi, per non darla vinta a Riri. Ma per varie vicissitudini, si ritrovano tutti sotto lo stesso tetto, e quindi l'evolversi dei loro rapporti è abbastanza inevitabile. Parlando di Riri: anche lui è adorabile, divertente e riserverà non poche sorprese.

Audio/video: altre stelline per questo punto. Le musiche rendono il tutto più divertente, così come il tratto artistico che ritrae personaggi accattivanti, dai colori brillanti, le movenze fluide e le animazioni perfette. Condiscono i numerosi siparietti comici stile chibi e deformed. Carine sia l'opening che l'ending.

Consigliato? Sì! Su tutta la linea! Ho riso tantissimo e ho fatto il tifo per Anzu tutto il tempo. Protagonista fantastica, supportata da altrettanto carismatici coprotagonisti. Essendo la prima stagione, non si è ancora giunti a una vera conclusione, e spero sinceramente in un seguito.


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fire4wd

Episodi visti: 12/12 --- Voto 9,5
"Romantic Killer" è sicuramente tra i migliori anime che mi sia capitato di vedere.
La storia parte molto leggera e la parte comica riesce a essere davvero coinvolgente, nonostante la banalità delle situazioni che le danno origine. Anzu, il personaggio principale, è un concentrato di goffaggine e insicurezza che la rendono immediatamente simpatica, ma che durante gli eventi della stagione mostrerà un temperamento e un carattere assolutamente inusuali per questo tipo di personaggio. La cosa che ho apprezzato di più è il passo che la serie mantiene per spiegarne il lato psicologico e il carattere. Anche i coprotagonisti subiscono lo stesso trattamento, dai possibili amori di Anzu, alla piccola creatura magica, Riri, che è l'origine di tutti i mali di Anzu (le interazioni tra Riri e Anzu sono esilaranti).
Andando avanti, la comicità e la leggerezza, come alcuni cambi di tratto nell'animazione che ho trovato ben "giocati", diventeranno un perfetto modo per bilanciare una serie di argomenti più pesanti di quelli lasciati ipotizzare dopo i primi episodi. E qui, probabilmente, la parte migliore: gli argomenti vengono ripresi e spiegati bene, senza fretta e lasciando tanti spunti di riflessione, continuando a camminare in controllato equilibrio tra tensione, momenti tristi e risate.

Consigliatissimo.


 1
marty_alpaca

Episodi visti: 12/12 --- Voto 9,5
È davvero una bella storia, ho adorato come hanno equilibrato comicità e romanticismo, la storia è davvero originale e particolare. Il fatto che vengano affrontati anche temi delicati, in modo da non appesantire troppo la situazione, ma allo stesso tempo far immedesimare e rendere consapevole lo spettatore, è davvero meraviglioso. Davvero incredibile, non ridevo e vedevo un anime così da non so quanto; nient'altro da aggiungere, spero davvero riescano a fare la continuazione su Netflix, nonostante il manga sia già finito, in ogni caso sono convinta verrebbe comunque un bel risultato.


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DanAlice

Episodi visti: 12/12 --- Voto 9,5
La storia ruota tutta attorno alla vita della protagonista Anzu Hoshino, una liceale le cui uniche passioni sono i videogiochi, la cioccolata e il suo adorabile gatto Momohiki. La ragazza è totalmente indifferente a ciò che le sue coetanee trovano romantico o interessane e, quando da un videogioco appare la fata Riri, a rivendicare la sua attenzione per farla vivere il sogno di tutte le ragazze e trovarle l'amore, Anzu è pronta a tutto pur di non cadere nella trappola dei sentimenti. Affinché nulla possa distrarla dal vivere tra tanti "ikemen" - letteralmente "bello", per intendere bei pezzi di manzo maschili - che la desiderano ardentemente, Riri decide di confiscarle le sue amate distrazioni e di obbligarla a innamorarsi di uno dei tanti pretendenti che presto inizieranno a piombare nella vita della povera quanto ignara Anzu. Peccato che la nostra protagonista sia un vero e proprio peperino che rifiuta questi cliché a suon di auto-umiliazioni e ironia.
Come da manuale dei più rispettati shounen, i genitori di Anzu devono improvvisamente trasferirsi all'estero per una promozione molto desiderata da parte del padre di lei, portano via Momohiki e decidono di lasciare in Giappone la figlia per terminare gli studi, pagandole ovviamente vitto e alloggio in casa. Questa incontra subito Tsukasa Kazuki, che, oltre ad essere bellissimo, è anche riservato e super popolare. In uno sconveniente incidente Anzu gli rompe il telefonino, ma, avendo azionato ogni scudo contro il malefico piano della fata Riri, non si lascia certo affascinare dal belloccio; peccato però che nel giro di poche ore questo si troverà ad essere strettamente coinvolto nella vita di Anzu, tanto da ritrovarsi senza casa e costretto a vivere a casa sua. Beh, tutto gestibile, se lui non fosse solo uno dei tanti cambiamenti stravolgenti che la perfida Riri ha in serbo per Anzu: nel suo repertorio infatti ha anche in programma di far riemergere un bellissimo quanto dolce amico d'infanzia innamorato di lei da che ha ricordo e un saccente quanto incantevole principe che è disposto a mischiarsi con i poveri pur di ottenere l'amore di Anzu.
Contro qualunque volontà, la liceale Anzu sarà costretta a resistere in tutti i modi alle tentazioni dell'amore, solo per non dare la soddisfazione a quella fastidiosissima fata di poter vincere questa guerra. Con l'antieroina Hoshino nessuno potrà portare a casa alcuna vittoria, anche se forse, e ripeto forse, ostinarsi a resistere al sentimento potrebbe non essere la scelta giusta. Anzu infatti riuscirà a restare solo una buona amica per tutti i suo pretendenti o finirà trappola delle difficili macchinazioni che Riri ha in serbo per lei?

Opinione personale? Adoro totalmente questa bellissima, divertente e profonda "cosa" che mi ha fatto sbellicare dalle risate e ritrovare un certo senso di profondità per tutti i bei temi trattati. I personaggi sono dinamici ma estremamente fedeli a loro stessi, cambiano nel corso della storia e si articolano, mettendo in gioco la propria personalità e la loro integrità.
I disegni sono puliti e l'utilizzo di stili diversi permette perfettamente sia l'ironia che l'interpretazione dei sentimenti/pensieri della protagonista.
Dire che io mi sia affezionata al cartone animato sarebbe poco, e mi dispiacerebbe molto che Netflix non decidesse di rinnovare la produzione, per vedere come le cose si evolveranno, considerando che la prima stagione non è esaustiva per arrivare a una reale fine delle vicende. Poi, oggettivamente, non trovavo un contenuto degno di nota da un po', e questo lo è eccome, e meriterebbe più visibilità e hype.

esseci

Episodi visti: 12/12 --- Voto 8
Se fossi fissato con i videogiochi fin dalla più tenera età e giocassi ad ogni ora del giorno e della notte, adorassi mangiare la cioccolata mentre giochi (e non solo...) e avessi un gatto che adori e coccoli in ogni momento disponibile della tua giornata, e all'improvviso ti costringessero a rinunciare a tutto ciò, per forzarti a valutare cosa ti circonda e soprattutto ad avere una relazione amorosa, come reagiresti?

Ecco cosa accade nell'anime a Anzu Hoshino, studentessa delle superiori, un po' (tanto...) "tomboy" e otaku fin dalla più tenera età, che all'improvviso si ritrova a interagire con una strana "entità" magica (Riri) che lavora per una fantomatica e misteriosa organizzazione che avversa i comportamenti di coloro che non allacciano relazioni amorose e si isolano nel loro mondo fantasy fatto di videogiochi, dating sim e altre amenità, facendosi bastare loro stessi e la realtà virtuale in cui si "rinchiudono" per la loro felicità interiore.
E cosa fa la creatura misteriosa? Sottrae a Anzu proprio i suoi principali "divertimenti", con il ricatto che glieli avrebbe restituiti solo nel momento in cui avrebbe trovato l'anima gemella... Ovviamente Anzu è una ragazza dal temperamento molto forte, e tenta in tutti i modi di ribellarsi alla "maledizione" del maghetto, sottraendosi con tutte le sue forze ai trucchetti, dispetti e situazioni in cui Riri costringe Anzu ad avere a che fare con bellissimi ragazzi che sembrano in qualche modo interessati a lei grazie alla magia di Riri.

Nelle prime puntate ne viene fuori un prodotto comico, un po' sentimentale/sdolcinato e un po' demenziale e standard per il genere rom-com scolastico e slice of life... e francamente, pur divertendomi, mi lasciava perplesso e anche un po' deluso: sembrava non esserci sviluppo dei personaggi, alcune situazioni mi sono sembrate molto forzate al limite dello stupido, e con una componente "fantasy" (il maghetto dispettoso Riri che, onestamente, non mi fa impazzire, e che combina ogni tipo di dispetto per mettere alla prova e far capitolare Anzu dal punto di vista sentimentale).
Nella seconda parte dell'anime, complice la rivelazione del background dei personaggi principali, degli amici e della stessa Anzu, l'anime sembra prendere ben altro spessore, e al termine della visione mi ha dato l'impressione di essere una vera e propria "presa in giro", fatta con molto garbo e ironia, dei pregiudizi sul mondo otaku, rappresentato nella serie proprio dalla bella e vulcanica protagonista Anzu.
Ad onor del vero, Anzu è sì una videogamer che trascorre le giornate in casa a giocare trastullandosi con la cioccolata e l'adorato gatto (al limite della fissazione patologica la sua ossessione per i felini: dai vestiti agli accessori, alla suoneria del cellulare, ogni aspetto della sua vita è dedicata ai gatti, tanto che rinuncia inconsapevolmente alla sua femminilità sia nel modo di essere sia nel suo abbigliamento e abitudini...), e non perde occasione e tempo per rinchiudersi in casa appena possibile per giocare. Ma è anche una ragazza dall'incredibile temperamento, che crede fermamente nelle sue idee e che ha un innato senso di equilibrio, onestà intellettuale e di responsabilità verso le persone cui è interessata anche solo da amicizia, che la rendono un po' un "unicum" rispetto ai soliti stereotipi di genere degli anime.
Mi riferisco al classico otaku, impacciato nella vita sociale, timido al limite del fastidioso, incapace di esprimersi, di esternare ciò che pensa e crede e, soprattutto, di opporsi a personalità forti che lo costringono a fare ciò che vogliono...

Anzu è proprio l'opposto: vuole fare quello in cui crede, se ne frega delle convenzioni "sociali" e di "sistema", e prosegue sulla sua strada più o meno incurante di ciò che gli altri pensano... Insomma, una personalità a suo modo "forte" e "dolce" allo stesso tempo, irascibile (capace di picchiare anche nel senso letterale del termine) e premurosa e sensibile (capace di abbracciare un ragazzo per consolarlo come amica per il dolore che sta provando)... ma è proprio il suo essere "anticonvenzionale" ad essere spiazzante e originale... fa sempre il contrario di ciò che ci si aspetterebbe da una ragazza posta nelle sue stesse condizioni, e più o meno fa sempre la cosa giusta, facendosi rispettare e aiutando le persone a lei care... il messaggio di fondo che se ne trae è più o meno questo: "Mai fermarsi alle apparenze nel giudicare una persona", soprattutto se non omologata al "mainstream"...
E proprio in questo senso che va letto il suo personaggio... Pur nella forzatura della narrazione della serie, chi di noi non giudicherebbe negativamente una ragazza che vive da sola nella casa dei genitori trasferiti all'estero con due bellissimi ragazzi? E, per come si evolve la trama, il messaggio che l'opera vuole trasmettere è proprio quello di far capire che chi vive seguendo i propri interessi, che non collimano con quelli generali approvati dal sistema, non è necessariamente una persona "sofferente" o affetta da chissà quale sindrome, da emarginare, isolare e segregare o... peggio, da rieducare in modo forzato ai valori moralmente e socialmente accettati (una specie di "ReLife" al contrario)... anzi: al termine, Anzu si dimostra molto più matura e profonda di coloro che volevano "cambiarla", arrivando addirittura a rovesciare la logica di partenza... chi aveva la missione di cambiarla, cambia a sua volta.

E non posso non pensare alla metafora che è sottesa alla trama, soprattutto alla luce di alcune notizie lette sul sito di AnimeClick.it in cui in Giappone si sta pensando a una serie di iniziative per favorire la natalità e la vita di coppia in generale, per impedire lo sfaldamento in atto delle famiglie (vedi separazioni, divorzi e poca/nulla volontà delle giovani generazioni a impegnarsi in matrimoni...)
Al messaggio principale se ne aggiunge un altro che riguarda uno dei protagonisti: Tsukasa, uno dei tre bellocci "ikemen" dell'anime. La brutta storia di stalking che lo coinvolge e vede protagonista con Anzu di un finale quasi "thriller" è ancora una volta un velato "j'accuse" a come la società e il sistema reagisce a tali situazioni. La vittima che diventa a sua volta "carnefice", per l'ipocrisia non tanto della società, ma proprio di quelle persone che dovrebbero rappresentare il "porto sicuro" nei momenti di difficoltà: la famiglia e i genitori in particolare... basta pensare alla reazione del padre e alla accorata difesa di Tsukasa da parte di Anzu, per capire come spesso genitori troppo "formali" e insensibili possano "rovinare" figli sensibili in situazioni che non possono essere loro "imputate"... a prescindere.
Parimenti Anzu passa per la redentrice anche degli altri due bellocci: per "Tonta" Junta, innamorato di lei fin da piccolo, è la musa cui si è ispirato per diventare un asso del baseball a livello studentesco; per Hijiri Koganei, principino borioso e sofisticato, la folgorazione per la sua crescita personale ed emotiva verso l'età adulta.
Senza contare che anche un amico di infanzia rivelerà a Anzu che lei era stata la sua prima "cotta"...
Tuttavia Anzu, nonostante a vario titolo abbia riscosso successo, sembra ancora non essere ancora pronta per il "grande passo" verso l'amore, e in questo senso il messaggio dell'anime è ancora più forte: non tanto che "l'amore ha i suoi tempi" quanto "nessuno è obbligato a innamorarsi per convenzione e consuetudine, e per questo deve essere emarginato o peggio forzato".

Per concludere: "Romantic Killer" è l'adattamento dall'omonimo manga di Wataru Momose, che è stato scritto tra il 2019 e il 2020 dopo quattro volumi e trentanove capitoli. Sembra che in patria abbia riscosso un certo successo, e questa serie animata, se valutata non in superficie, potrebbe seguire le sorti dell'opera originale.
È un prodotto che ha una dote non molto comune: unire la leggerezza con tanti spunti di riflessione. È coinvolgente e spassoso e, soprattutto, positivo... mutatis mutandis, una sorta di "HoriMiya" con uno sviluppo diverso, ma che alla base fa superare ai protagonisti i traumi psicologici patiti... E, per come termina, lascia adito a una possibile e attesa seconda stagione.