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Ataru Moroboshii

Episodi visti: 36/36 --- Voto 10
E' un anime ormai storico che, secondo solo a "Gundam", sostituisce il robottone invincibile con tanti robottini più vulnerabili. C'è però una differenza sostanziale fra "Gundam" e "Macross": al contrario del fratello maggiore, "Macross" non si prende mai sul serio, tanto che l'intera vicenda dell'invasione zendrada è in realtà un'esagerata parodia della guerra fredda. Avremo i velivoli da combattimento che sono palesemente degli F-14 Tomcat che si trasformano in robot per le battaglie ravvicinate, e abbiamo la nave madre che ricorda molto una portaerei, la portaerei-nave spaziale con all'interno la città (che è praticamente Berlino Ovest!) che tenterà, completamente isolata dal resto della flotta terrestre, di ritornare sulla Terra, sopravvivendo agli assalti delle truppe zendrade. Dall'altro lato infatti ci saranno i nemici, gli Zendradi, che sono un grottesco stereotipo dei sovietici negli anni '80 (il cui ammiraglio è uguale a Breznev!), votati solo al servizio militare e senza il concetto di tempo libero, qualità della vita o divertimento, tanto che per il quartiere generale zendrado, citando in maniera fantastica i controlli alla frontiera della DDR, il pericolo maggiore alla civiltà zendrada arriva dalla musica pop dei Terrestri! All'interno della città infatti vi è finita una famosa cantante pop che assieme al pilota Hikaru e a Misa, l'ufficiale di plancia, formano un triangolo amoroso. Ebbene sì, quando non si combatte, "Macross" diventa un anime di genere sentimentale, e all'occorrenza anche di genere musicale!
Il soggetto quindi, come abbiamo visto, è un'enorme 'tamarrata reganiana', ma presenta anche una trama straordinariamente complessa per un anime dell'epoca, dei disegni dettagliatissimi, specie dei robot F-14, e un'animazione al top delle possibilità di allora.

Il giudizio complessivo è che "Macross" non sia solo una pietra miliare, ma che sia pure invecchiato molto bene, ed è quindi ancora perfettamente fruibile.


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TriderG7

Episodi visti: 36/36 --- Voto 8
E' una serie che prende spunto da "Gundam" (pare che nasca inizialmente come una parodia di quest'ultimo), ma finisce per avere una vita tutta sua.

Il protagonista Hikaru è il classico ragazzo visto nelle opere mecha del periodo, uno che di botto si ritrova in una situazione più grande di lui. In questo caso però non sarà tanto il salvatore della patria né piloterà un robot speciale, visto che qui da questo punto di vista si abbandonano quasi definitivamente gli stilemi del genere robotico dell'epoca, a parte in un caso particolare. Infatti i buoni utilizzano le valkyrie, specie di aerei spaziali che si trasformano in mini-robot più o meno tutti uguali, e i cattivi non hanno bisogno di mezzi simili, data la loro natura.

Il cast è piuttosto ricco e vede in plancia l'esperto capitano Gloval coadiuvato dalla decisa e seriosa Misa, l'affabile Claudia e un simpatico trio di ragazze, Vanessa, Kim e Shammy. Sul campo di battaglia ad affiancare il nostro ci sono tra gli altri lo spaccone Roy, il grosso dal cuore tenero Hayao e il mite Max.
Dal lato dei cattivi, i terribili Zentradi, che hanno fatto del combattimento e della conquista la loro ragione di vita, svettano il valoroso Britai, il suo fedele braccio destro Exedore, il "ribelle" Quamzin, l'orgoliosa Millia e tre impacciati e simpatici soldati, Warera, Rorii e Konda.
Tra questi due fuochi finisce una cittadina di civili dove troviamo la graziosa Lynn Minmay, suo cugino Kaifun dal carattere un po' "astioso" e gli zii gestori di un ristorante.

La particolarità della serie cui deve la sua fama sta nel fatto di mischiare con nonchalance mecha, storie romantiche e addirittura il genere musicale. Infatti alla maturazione e alle peripezie belliche di Hikaru fa da contraltare la carriera da cantante di Minmay, che ci farà ascoltare più di una gradevole canzone (le mie preferite sono "Shao Pai Long" e "Zero G love").
Nonostante tutto, dove non manca anche qualche tocco comedy, rimane un'opera molto seriosa, dando anche spazio alla frustrazione e alla sofferenza delle persone comuni causate dalla situazione in corso.
Nonostante la non lunga durata si divide in due parti. La prima ad ampio respiro mentre la seconda di natura episodica, dove si dà ancor più spazio ai sentimenti dei personaggi. Quello che secondo me non la rende un capolavoro è il fatto di avere una narrazione incredibilmente velocizzata negli ultimi episodi del primo tomo, dove si susseguono avvenimenti a rotta di collo, alcuni dei quali avrebbero meritato maggior approfondimento. Anche il secondo, per quanto gradevole, non aggiunge quasi niente, a parte i risvolti umani e alcune cose in più che scopriamo sugli Zentradi.
Non so se sia solo una mia impressione, ma per la caratterizzazione dei due schieramenti ci ho visto un'allegoria del periodo in cui la serie uscì, con i Terrestri a simboleggiare il blocco occidentale più consumistico e frivolo, e gli Zentradi quello dell'Est, dai modi rigidi e meno enfatici che pensa soprattutto al proprio dovere. A proposito di questo (non so se la cosa sia voluta o meno), Millia e il trio maschile ricordano un po' Ninotchka e i suoi colleghi dell'omonimo film.

Il character design si differenzia da quello solito dell'epoca e il comparto grafico per il periodo è molto curato, con una ricchezza di particolari notevole. Certo, non manca qualche puntata più al risparmio, ma a livello medio i risultati ancora oggi si notano.

Il suo successo ha generato vari sequel che nel corso degli anni si sono succeduti.
Da noi arrivò all'interno del famoso "collaggione" "Robotech", che comprende anche "Southern Cross" e "Mospeada", una delle tipiche operazioni d'importazione statunitense con tutti i difetti del caso.
Più di recente la Yamato ha editato un'edizione fedele.


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Otaku moderato

Episodi visti: 36/36 --- Voto 9
<b>Attenzione: la recensione contiene spoiler</b>

E' tempo di cimentarmi con una delle saghe robotiche più famose di sempre, che unisce lotte tra mecha trasformabili, astronavi colossali, nemici di grande carisma, vita quotidiana su un'astronave e storie d'amore dai perenni quiproquo dalla difficile scelta poiché triangoli amorosi, e ultima, ma non meno importante, la musica.
Parlo di "Macross", che con quella serie targata 1982 portò un ulteriore cambiamento nel genere mecha, già avvenuto con "Gundam" con l'introduzione dei real-robot, ovvero l'unire in maniera perfetta tutti gli elementi descritti sopra, ma vedrò di tornarci con calma.

La trama prende piede in un futuristico 1999, quando una gigantesca nave da guerra di chiara origine aliena si schianta su un'isola, portando il primo contatto con forme di vita aliene. Con una potente tecnologia a disposizione l'umanità comincia a studiare questa nave, che verrà ribattezzata SDF-1 Macross, rendendola adatta al funzionamento e costruendo tecnologie basate su quella della nave, come i caccia da combattimento trasformabili Valkyrie.
Da allora sono passati dieci anni, e giunge il giorno dell'inaugurazione della nave, ma purtroppo i piani sono da cambiare. La nave incredibilmente si attiva da sola e fa fuoco sul cielo, colpendo qualcosa: infatti la nave ha avvertito la presenza di navi Zentradi, popolazione di umanoidi giganti il cui unico hobby è la guerra, i quali erano in orbita poiché interessati alla Macross, ed essa li ha avvertiti e ha reagito di conseguenza. Dopo tale gesto avviene il pandemonio e, per evitare vittime tra gli abitanti della città dove si svolge l'inaugurazione, questi vengono fatti imbarcare sulla nave per poi attivare un teletrasporto dimensionale per sfuggire all'attacco, finendo su Plutone.
Per la Macross e il suo equipaggio-popolazione (che nel frattempo è riuscito a creare una vera e propria città, sfruttando l'immane capienza della nave) ha inizio il viaggio verso la Terra, dovendo nel frattempo combattere contro le forze zentradi, in una battaglia dai risvolti all'insegna dell'inaspettato.

E sottolineo inaspettato per molte ragioni: oltre ai combattimenti avremo episodi di dialogo molto particolari tra i protagonisti e i loro avversari, i quali verranno colpiti dal modo di vivere dei Terrestri, che porterà a un vero e proprio contatto e scambio culturale fra le parti (per gli Zentradi conoscere qualcosa non legato alla guerra è per loro fonte di sorprese, in particolare quando verranno messi alla luce elementi come la Protocultura).
A parte i combattimenti, veramente spettacolari per l'epoca, in molte puntate non si combatte (novità per l'epoca), mentre si assisterà alla vita quotidiana degli abitanti nella città ricavata dalla Macross, completa veramente di tutto: case, parchi, ristoranti, complessi militari, insomma tutto quello che una città può offrire, invogliando (come nel mio caso) lo spettatore all'idea di voler fare un giro turistico. Si assisterà alla vita quotidiana degli abitanti e in particolare dei protagonisti, i quali vengono da molte nazionalità, quindi non vi sono soltanto Giapponesi ma anche Americani, Cinesi e di altre nazioni.

Conosceremo personaggi come il carismatico comandante Bruno J. Global e il gruppo di operatrici del ponte di comando come Claudia LaSalle, o piloti come Maximilian Jenius (e il suo incontro con grandi risultati con Milla Fallyna) o il carismatico Roy Fokker, ma i veri protagonisti sono soltanto tre: il pilota Hikaru Ichijyo, l'affascinante ufficiale di bordo Misa Hayase, e in particolare la dolce Lynn Minmay, colei che, senza che neanche lo volesse lo staff della serie, diverrà pioniere delle figure delle idol animate (pensavate che fenomeni come "Pripara", "Idolm@ster" o "Love Live!" venissero da idee ex novo?), nonché chiave di volta per le vicende, dal momento che la sua carriera musicale cambierà non poco il volto dell'intera galassia.
Questi tre personaggi verranno a creare col tempo uno dei primi casi di triangolo amoroso, dal momento che Hikaru legherà molto sia con Minmay (da quando l'ha salvata dall'invasione degli Zentradi) sia con Misa (dalla loro esperienza di prigionieri di guerra degli Zentradi, in cui hanno potuto imparare qualcosa da loro); le ultime dieci puntate saranno dedicate (seppur con combattimenti contro Zentradi "ribelli") al chiarimento del loro triangolo amoroso, ma ciò non impedisce a quei tre di essere comunque molto legati fra loro.

In ambito grafico, la serie fa sforzi enormi per l'epoca, presentando scene di lotta dannatamente fluide e presentando un design dei personaggi dannatamente ben riuscito, in particolare per i personaggi femminili. In ambito di mecha design assistiamo alla nascita dei Valkyrie, modelli di caccia in grado di assumere tre configurazioni: la prima è quella che permette loro di volare (che io chiamo configurazione Flyer), la seconda è la configurazione Walker, forma semi-umanoide in cui spuntano arti come braccia e gambe, e infine la configurazione Fighter, in cui assumono aspetto umanoide, e avranno armamenti come mitra o armi installabili come siluri, cannoni laser ecc., rendendoli molto versatili, insieme alla fortezza Macross in questione che riserverà più di una sorpresa; ma anche le armi da guerra e astronavi Zentradi non scherzano.

In ambito sonoro, "Macross" dà il meglio di sé, presentando musiche molto orchestrate, complice la possente opening, ma in particolare il vasto repertorio musicale che Minmay sfoggerà nel corso dell'opera.

"Macross" è una delle serie mecha più iconiche dell'animazione e merita la possibilità di essere vista, complici i recenti sequel (ovvero "Frontier" e "Delta"), che ereditano molto da essa.


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ryo79

Episodi visti: 36/36 --- Voto 10
All'inizio degli anni '80 ci fu il boom delle serie fantascientifiche. Dopo aver lavorato al mecha design di alcune delle serie più famose di Leiji Matsumoto ("Capitan Harlock" e "Corazzata spaziale Yamato"), lo Studio Nue si mise al lavoro su un progetto che sarebbe diventato uno dei capisaldi dell'animazione di fantascienza: "Chōjikū Yōsai Macross" ("Fortezza Superdimensionale Macross"). Si trattava di un anime piuttosto atipico per quel periodo. Veniva accantonato il concept del super robot per andare a creare un universo molto realistico dove i robot sono dei semplici mezzi meccanici. Viene trattato un tema spinoso come la guerra, dove gli uomini sono costretti a combattere, ma si fanno degli scrupoli a uccidere i nemici, una guerra dove anche l'eroe può morire in battaglia e dove la perdita di un compagno può segnare profondamente. La trama è ben strutturata e sviluppa una storia abbastanza realistica. A partire dal difficile viaggio, dal ritorno a casa, fino alla battaglia finale nell'episodio 27. L'anime si potrebbe anche concludere qui, ma probabilmente, a causa del successo della serie, fu deciso di aggiungere altri nove episodi che narrano la situazione che si viene a creare dopo la guerra.

L'idea di "Macross" è decisamente originale: una nave da guerra che ospita una vera e propria città con tutti i suoi abitanti, diventando una specie di piccolo microcosmo che rispecchia la società terrestre, con un governo cittadino, esercizi commerciali e un proprio mondo dello spettacolo. Questo permette agli autori di analizzare la vita a bordo di Macross, la vita di persone che vengono coinvolte loro malgrado in un conflitto sanguinoso, ma che non si scoraggiano e cercano di condurre un'esistenza il più normale possibile, finendo per considerare la nave come una nuova patria. Viene trattato anche il tema delle differenze razziali, accentuate dalle dimensioni enormi degli Zentradi, di come qualcosa in comune possa essere il punto di partenza per una pacifica coesistenza, e delle difficoltà che si devono superare per raggiungere questo obbiettivo. In questo contesto la cultura, e in particolare la musica, viene utilizzata come punto d'incontro, un mezzo di comunicazione che travalica qualunque differenza e capace di evocare sensazioni sopite ormai da tempo. La narrazione alterna sapientemente scene di combattimento mozzafiato a momenti più riflessivi che danno spazio alle emozioni dei personaggi e alle loro storie personali.

Hikaru è un giovane pilota civile che travolto dagli eventi finisce per arruolarsi nell'esercito. Inizialmente inesperto, cresce battaglia dopo battaglia fino a diventare un uomo e uno dei migliori piloti di Macross. Parallelamente, ma in un mondo diametralmente opposto, assistiamo alla crescita di Minmay, che realizza il suo sogno di diventare una cantante e diventa il personaggio più famoso di "Macross". A fare da controparte alla giovane idol troviamo la più matura Misa, giovane donna combattuta tra i doveri militari e i propri sentimenti. Ma questi non sono gli unici personaggi in cui ci imbattiamo. Misa lavora a stretto contatto con le sue colleghe sul ponte di comando di Macross, ovvero la sua migliore amica Claudia, che assieme a Vanessa, Kim e Sammy rappresentano il lato umano dell'esercito, capaci di ridere e scherzare dopo una dura battaglia; e una giovanissima Sammy, che non esita a rimproverare il capitano Gloval non appena tenta di accendersi la pipa.

Accanto a Hikaru spiccano i compagni di squadriglia: il bonario Kakizaki, che non sembra proprio tagliato per fare il pilota, l'abile Max, che finisce per legarsi con Miria, e una guerriera Zentradi che inizialmente lo vede come un nemico ma alla fine riconosce in lui l'anima gemella. Al loro comando c'è Roy, amico fraterno di Hikaru, che lo convince ad entrare nell'esercito per crearsi un suo futuro, e cerca sempre di spronarlo a prendere la decisione giusta. Appaiono alcuni personaggi anche tra i civili, tra cui il cugino di Minmei, che si distingue per la sua convinta politica antimilitarista (politica deciso a portare avanti in una nave militare). Oltre all'equipaggio di Macross, vengono seguiti anche i loro nemici Zentradi, dando una visione globale del conflitto: il modo in cui vedono gli esseri umani, come vengono affascinati dal loro modo di vivere e dalla loro cultura, fino al punto che decidono di schierarsi contro i loro stessi simili pur di impedire la distruzione di Macross.

Il comparto tecnico è ottimo (considerate sempre che sono animazioni che hanno quasi trent'anni sulle spalle). Il character design di Haruhiko Mikimoto è ben curato e molto espressivo. Kazutaka Miyatake e Shoji Kawamori realizzano dei mezzi meccanici altamente dettagliati e assolutamente innovativi, tra cui spiccano in particolar modo gli aerei trasformabili Valkyrie. Proprio questi aerei sono i protagonisti assoluti delle scene di combattimento, che danno una sensazione di grande realismo. Le animazioni sono di alto livello e segnano un nuovo standard qualitativo per le produzioni televisive quel periodo. Il tutto supportato dalle musiche di Kentaro Haneda. In questa serie, come in tutti i suoi seguiti, la musica gioca un ruolo fondamentale, diventando un vero proprio elemento narrativo. Sfruttando il fenomeno delle idol, gli autori inserirono il personaggio di Lynn Minmay, facendola diventare una delle prime idol animate, e lanciando la carriera musicale della sua doppiatrice Mari Iijima. "Macross" è una serie che dopo tutti questi anni continua ad affascinare gli spettatori con il suo complesso intreccio fra fantascienza, guerra, sentimenti, musica e tematiche sociali. Un anime che ha cambiato la storia dell'animazione di fantascienza.

AkiraSakura

Episodi visti: 36/36 --- Voto 9
Nel futuro, dopo la terza guerra mondiale, l'umanità vive pacificamente sotto la guida di un governo mondiale unificato. Tuttavia un'invasione aliena da parte degli Zentradi, un popolo totalitario, patriarcale e militarista, sembra destinata a cambiare le cose in peggio. Proteggere la terra dall'invasione spetterà alla fortezza super dimensionale "Macross", una colossale astronave ipertecnologica costruita da un'antica civiltà misteriosa, resa nuovamente operativa dagli scienziati terrestri...

"Macross" è un anime targato 1982 di fondamentale importanza storica, che ha dato origine, insieme ai tre film di "Gundam" del 1981, ad un'ampia rivoluzione del modo di fare animazione. Si tratta del primo anime fatto interamente da fans dell'animazione giapponese per altri fans: nasce proprio con "Macross" quel citazionismo otaku che va ancora di moda adesso. Secondo la leggenda, sembra proprio che la parola "otaku" sia nata durante la sua lavorazione presso lo studio Nue, in cui i vari giovani fanatici della tecnologia, delle ombreggiature e delle armi si rivolgevano l'un l'altro con tale appellativo. La GAINAX, nota per le sue opere di smontaggio/rimontaggio dell'animazione del passato, nasce proprio all'interno dello staff di "Macross", in cui era presente un giovane Hideaki Anno nelle vesti di animatore, sotto la supervisione del grande Toshihiro Hirano, che diventerà uno dei character designer e animatori più influenti degli anni '80. Tra questi giovani appassionati in erba, che scorazzavano qua e là per lo studio, trafficando con rodovetri, colori, disegni dettagliatissimi e quant'altro, c'erano nomi destinati a rimanere nella storia dell'animazione: Shoji Kawamori, ricordato principalmente per il suo "I cieli di Escaflowne", Haruiko Mikimoto, il character designer che meglio ha incarnato lo stereotipo visuale del "soft sci-fi" anni '80, Kazutaka Miyatake, uno dei mecha designer più richiesti dei robotici a venire.

L'introduzione della space opera epica in animazione è dovuta a Leiji Matsumoto e Yoshinobu Nishizaki, che crearono "Corazzata spaziale Yamato", alias "Star Blazers", nel lontano 1974. Alla regia di questo capolavoro c'era un grande nome, Noboru Ishiguro, che dirigerà e scriverà le sceneggiature di altre due pietre miliari successive: "Legend of the Galactic Heroes" e il qui presente "Macross". Quest'ultimo si ispira palesemente alla fantascienza di Matsumoto/Nishizaki, cancellandone definitivamente il melodramma, onnipresente nelle opere degli anni '60 e '70, e alzandone il target, rivolgendosi non più ai bambini, ma agli adolescenti. Con "Macross", tolto il precedente "Gundam", ha inizio l'estetizzazione del passaggio dall'adolescenza all'età adulta, tema principale della maggiorparte degli anime a venire, che verrà assai abusato negli anni '90 e nelle produzioni attuali. Il pilota del robot non è più un adulto eroico e temerario, come voleva la tradizione nagaiana, ma un adolescente, con tutti i problemi tipici dell'età: l'insicurezza, l'incapacità di farsi avanti con la donna amata, la mancanza di fiducia nelle proprie capacità. "Macross" è infatti un viaggio di formazione del protagonista Hikaru che, come l'Amuro Rei di "Gundam", dovrà crescere nel campo di battaglia, così come nella vita, trovando il giusto equilibrio tra se stesso e gli altri.

La grande innovazione portata da "Macross" è sopratutto estetica: vengono introdotti, in modo molto dettagliato, i riflessi generati della luce sulle facce dei personaggi e sui capelli, che si muovono in base all'orientazione della sorgente luminosa e alla rotazione dei soggetti, o degli oggetti, da essa irradiati. Il mecha design diventa dettagliatissimo: gli abitacoli dei robot sono pieni di leve, pulsanti, monitor con astruse proiezioni di poligoni tridimensionali rotanti. Le animazioni dei combattimenti aerei sono spettacolari ancora adesso: nelle scene d'azione di "Macross" si muovono contemporaneamente decine e decine di missili e oggetti volanti, che compiono traiettorie curvilinee abbastanza realistiche; ci sono molteplici esplosioni ad un numero elevato di frames al secondo, e tante altre trovate tecniche/tecnologiche che verranno riprese e sviluppate ulteriormente dagli anime successivi. Infatti nel 1985, due anni dopo l'uscita del primo OAV della storia, il "Dallos" di Oshii, la maggiorparte dello staff originale di "Macross" dà alla luce "Megazone 23", che amplifica l'opera epocale del 1982 all'ennesima potenza, rendendola simile ad un film americano tout court. Pop Idols e "pretty girls" sulla falsariga di Minmei, moto/astronavi/aerei che si trasformano in robottoni, brani j-pop orecchiabili, cura maniacale del design, ovviamente a discapito dello script... Questi sono gli ingredienti base degli OAV da otaku di seconda generazione che verranno originati da "Megazone 23", il figlio legittimo di "Macross". I titoli del nascente mercato home video che ritengo più importanti sono i seguenti: "Iczer One", "Gunbuster", "Bubblegum Crisis", "Gall Force", "Dangaioh", "Orguss 02"; proprio con la serie TV "Orguss" e con "Iczer One" nasce l'ecchi lolicon e "otaku-oriented" tout court; se prima di "Macross" le tette e i culi venivano mostrati per fini umoristici, allo scopo di far divertire i bambini, dopo "Macross" negli anime si ha un substrato erotico vero e proprio, che per molti otaku diventerà una vera e propria ossessione, che li indurrà a proiettare le loro pulsioni sessuali represse verso conturbanti lolite in 2D.

I personaggi di "Macross", che formano l'equipaggio dell'omonima astronave/città/robottone, sono caratterizzati egregiamente: c'è Lynn Minmei, la pop idol in erba a tratti infantile e superficiale; c'è Hikaru, l'adolescente per eccellenza con tanto di mentore (il "fratellone" Roy Fokker); c'è una delle prime tsundere della storia (se non la prima), il tenente Misa Ayase; c'è il virile capitano Global, un'evidente caricatura del regista Noboru Ishiguro e del capitano Okita della "Corazzata Yamato". Il fatto che la gigantesca astronave contenga al suo interno una città permette all'anime di alternare la space-opera allo slice of life: il tema centrale della parte più rilassata della serie sarà il triangolo sentimentale Hikaru/Misa/Minmei, che spesso sfocerà nella pura soap opera a tinte rosa alla "Harmony Gold". Quest'ultimo fatto nelle opere degli anni '70 non c'era: l'amore tra i protagonisti era sempre virile, romantico e tragico, ben lontano dalle paranoie, dalle insicurezze e dalle turbe adolescenziali introdotte da "Macross". Lo sci-fi animato, nel 1982, diventa quindi "soft sci-fi", una moda che durerà fino all'arrivo degli anime da fascia serale negli anni '90 ("Evangelion sarà l'artefice di questa nuova rivoluzione nel 1995).

Chi è arrivato a leggere fino a qui si sarà reso conto benissimo dell'oggettiva importanza di "Macross" nella storia dell'animazione giapponese. Ma al di là della storiografia, come è invecchiato "Macross"? Bene e male direi, siccome rimane comunque una visione molto coinvolgente e seminale, ma che potrebbe tuttavia annoiare chi è già abituato ai vari cliché dei triangoli amorosi moderni. La serie originale infatti finisce al ventisettesimo episodio, e la parte rimanente è pura e classica soap opera, un "Beautiful" con i robottoni. Scordatevi l'epicità e il fascino della prima parte, che sapeva trovare la giusta alchimia tra la vita sentimentale dei protagonisti e le innovative fighetterie spaziali: dalla ventisettesima puntata in poi "Macross" è pura noia. In questa seconda parte vengono comunque approfonditi i segreti degli Zentradi, viene mostrata la vera natura dell'odioso cugino di Minmei, i personaggi alla fin fine sono indimenticabili, quindi chi adora "Macross" potrebbe adorarlo tutto allo stesso modo, senza mai annoiarsi. Come tutti gli anime innovativi, "Macross" aveva riscontrato un basso share nella prima messa in onda, quindi la qualità dei primi episodi è abbastanza altalenante, anche se essi sono comunque aprezzabili, con quel loro alone di incertezza, né troppo anni '70 né troppo anni '80. Con il proseguire delle puntate, lo share crebbe, facendo aumentare la qualità globale delle puntate e spingendo gli autori a prolungare la serie più del dovuto (ecco perché sono state introdotte le puntate successive alla ventisettesima, che era il finale programmato per la serie).

In Italia e in America ""Macross" è conosciuto come il primo arco della saga di "Robotech", un minestrone taglia e cuci che comprende, oltre al titolo in esame, "Mospeada" e "Soutern Cross", due anime figli di "Macross", e quindi facili da fondere con il loro genitore, in modo da formare una storia unica. Inutile dire che "Robotech" non è "Macross", e che è consigliatissimo il doppiaggio Yamato Video, data la sua buona qualità e il suo adattamento fedele all'originale. A chi piacerà "Macross" consiglio di andare avanti con il bellissimo e altrettanto epocale film "Do you remember love?" e con le varie serie annesse alla continuity, "Macross Plus" e "Macross Frontier" in primis.

In conclusione, ogni fan dell'animazione giapponese che si rispetti dovrebbe aver visto "Macross", giusto per farsi un'idea della sua vasta influenza e della sua indubbia importanza storica. Non a caso esso è l'anime più citato in "Otaku no Video", il celebre documentario otaku ad opera dello studio GAINAX, nato proprio nel seno della grande rivoluzione del 1982.


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kaio1982

Episodi visti: 36/36 --- Voto 10
Macross è un capolavoro immenso, estremamente innovativo ed eterno. Un anime leggendario che ha creato e reinventato interi generi, amalgamandoli in maniera eccelsa. Per rendere l'idea dell'importanza di Macross basta pensare a quanto sia stato rivoluzionario, sia come storia che come varietà assoluta. Un anime che ha letteralmente creato e fatto nascere le J-Pop Idol, non solo negli anime ma anche come fenomeno musicale giapponese che, dal 1983 al 1990, ha visto nascere un'infinità di cantanti come: Seiko Matsuda, Akina Nakamori, Takako Ohta e Saki Takaoka che, in quel periodo, allietavano gli ambienti urbani e non di ogni città giapponese, lasciando un dolce senso di magia tutta nipponica. Macross ha creato il genere sentimentale, non in maniera pionieristica, ma già creando un triangolo amoroso tra Hikaru Ichijyo, Misa Hayase e Lynn Minmay, che appassiona fino all'ultimo episodio e pieno di colpi di scena inaspettati. Ovviamente, il genere mecha è stato quello che è stato più rivoluzionato. Impressionante cosa si è inventato nel 1982 quel genio assoluto di Shoji Kawamori, creando un'infinità di mech rivoluzionari. Valkyrie trasformabili in 3 configurazioni diverse, che nella terza, diventano robot, dal mecha design accattivante; mech nemici e terrestri che nessuno si era mai sognato fino a quel momento, sia come aspetto che come varietà; astronavi Zentradi dall'aspetto biomeccanico e ovviamente Macross, che vantava una lunghezza definitiva di 2 chilometri e un mecha design estremamente innovativo. Tutti questi generi, rinnovati o inventati, erano mischiati in uno scenario fantascientifico del tutto nuovo che disintegrava per sempre l'antico concetto di alieni invasori e valorosi terrestri che dovevano solo difendere la terra. Infatti gli Zentradi, pur essendo una razza aliena, presentavano tutte le nostre caratteristiche e difetti umani, con l'unica differenza che questa civiltà conosceva solo la guerra ed erano di dimensioni gigantesche. Gli Zentradi, se avessero voluto, avrebbero spazzato via Macross e la terra in un attimo, ma la civiltà, il modo di vivere e specialmente le canzoni J-Pop di Minmay. Presto il contatto tra le due civiltà rivoluzionerà per sempre la mentalità guerrafondaia degli Zentradi, che, pur mantenendo in alcuni elementi, l'indole originale, vedrà un enorme cambiamento epocale nella mente dei loro soldati. Macross è un autentico capolavoro tecnico, creato da giovani di eccezionale talento visionario come Shoji Kawamori, dal character designer eccezionale di Haruhiko Mikimoto e dal regista Noboru Ishiguro. Graficamente, per essere stato realizzato oltre 30 anni fa, è eccelso. Incredibile come nel 1982, e con poco tempo a disposizione, tutto lo staff grafico sia riuscito a ricreare ambienti, mech e personaggi dall'aspetto ancora gradevole. Il character design è eccelso, rivoluzionario e bello ancora oggi nonostante, ovviamente, negli anni seguenti si è evoluto molto, ma realizzare nel 1982 personaggi graficamente avanti di almeno 4 anni, è un lavoro che solo i grandissimi designer possono realizzare. I capelli delle ragazze, per la prima volta, mostrano riflessi sfumati, occhi espressivi e volti ben definiti; addirittura negli ultimi 3 episodi, si assiste ad un netto aumento di dettaglio dei personaggi, che lascia intendere, che se la serie fosse stata realizzata anche un solo anno dopo, avrebbe goduto di una grafica ancor più moderna. Il mecha design è a dir poco superlativo ed incredibilmente rivoluzionario, grazie alla presenza di mech credibili, dall'aspetto sofisticato, dall'enorme varietà di mezzi e dal dettaglio di ogni singolo mech. I fondali sono nella norma ma a stupire è il dettaglio delle superfici dei pavimenti, dei muri e di molte zone, all'interno di Macross. Le animazioni sono sempre fluide e ben curate, fatta eccezione per l'episodio 11, dove sono leggermente scattose, ma solo in alcuni momenti. Le musiche midi sono poche e ripetitive e stonano con la grafica ma ovviamente il tutto è compensato dall'effetto fresco e gradevole delle canzoni di Minmay. Per chi ancora non ha visto questa pietra millenaria dell'animazione giapponese, consiglio la visione assolutamente, mentre per chi non è interessato, si perde un capolavoro eterno, che per sempre verrà ricordato per quanto sia riuscito a rivoluzionare il mondo degli anime.

mastrodongesualdo

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mastrodongesualdo

Episodi visti: 36/36 --- Voto 9
"Macross", anzi, "Super Fortezza Dimensionale Macross" è un anime semplicemente straordinario. Attenzione a non considerarlo come "la solita storia di robottoni", quale potrebbe apparire all'inizio. Non è niente di tutto questo, anche se la parte tecnologica e il mecha design (by Shoji Kawamori, e ho detto tutto) fanno la loro figura, bisogna ammetterlo.
L' anime è in realtà una grande storia d'amore e di guerra, due aspetti dei quali riesce pienamente a evidenziare ogni sfaccettatura, dalle più belle alle più drammatiche. Da un lato la guerra come espressione di "vita", soprattutto per la parte aliena avversa ai terrestri, ma anche come dolore e perdita delle persone care; dall'altro l'amore, inteso in senso romantico, come motivazione che spinge l'uomo a compiere determinati percorsi e impegnarsi a fondo per realizzare i propri obiettivi. L'amore che riesce perfino a superare le barriere di razza e specie è narrato attraverso le splendide canzoni della protagonista, l'amore che rende gli uomini veramente speciali nell'universo.
Le molte pieghe della trama e l'ottima caratterizzazione dei personaggi, unite al profondo sentimento che pervade l'opera, fanno di quest'anime un capolavoro assoluto.
Purtroppo gli americani lo hanno "stuprato", unendolo ad altre serie che non ci incastrano niente e creando "Robotech", un OGM che perde ogni riferimento alla trama originale e non merita considerazione alcuna. Se per caso avete avuto la sfortuna di cominciare con quella versione, fatevi una robusta cura ricostituente con la visione dell'originale, è un consiglio da amico.


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demone dell'oscurità

Episodi visti: 36/36 --- Voto 9
Sinceramente questa è un'opera che ha davvero poco di mecha, quasi nulla, se non fosse per alcuni inserimenti robotici in cui i protagonisti sono impegnati e per il filo conduttore legato alla guerra che combattono per il riappropriarsi della pace. Difatti ciò che ci viene mostrato all'interno di questo anime spazia da sentimenti legati all'amicizia dei popoli e di tutto ciò che ruota intorno a loro, a cominciare dall'evoluta tecnologia che i protagonisti riescono ad imparare.
Oltre alle continue guerre ci vengono mostrati anche dei lati che corrispondono di più ad una mentalità femminile di leggere quest'opera, le canzoni e l'amore, un sentimento qui corrisposto e in altre volte meno, ma sempre forte e valido come il migliore tra i legami instaurati tra i protagonisti.
Un'opera quindi che ci mostra un mecha dai forti connotati umani e sentimentali, elementi solitamente lontani da realtà come questo genere di opere, dove la distruzione, la follia genocida e il dominio assoluto dell'universo sono i canovacci più in voga quando si parla di questa "casta" di anime.

Io credo che con questo titolo abbiamo assistito a questo tipo di evoluzione della trama proprio per la discesa di spessore nella narrazione delle ultime opere mecha dei primissimi anni '80, dove c'era un plot continuamente ritrito e con poche variazioni sul tema che rendevano quasi impercettibili le differenze tra un'opera e un'altra.
Qui invece l'evoluzione è palpabile, la si sente e la si avverte fin dalle prime battute, laddove l'autore ci regala momenti difficilmente riscontrabili in altri mecha, se non in alcuni casi come Bryger, e abbiamo quindi una "evoluzione nell'emozione" dove col passare degli episodi ci stacchiamo dall'annoso plot guerrafondaio per passare ad uno più sentimentale e vicino alla realtà umana, con sottofondo di canzoni molto belle e ben inserite nel contesto dove esse appaiono.

La morale dell'opera, a mio parere, è così presto spiegata dall'autore, ovvero che molte guerre allontanano un vivere che dovrebbe essere all'insegna di un amore smisurato per chi si vuole bene e per la difesa di questi indiscutibili valori, purtroppo sono guerre che causano tante perdite e l'autore ci vuole insegnare che ognuno di noi, davanti a un destino così avverso come può essere appunto lo scoppio di una guerra, deve avere sempre la forza di andare e guardare avanti, sia con gli occhi dello spirito che quelli del cuore, senza farsi condizionare da emozioni in cui si può rimanere soggiogati, un uomo a mio avviso rimane sempre lo stesso, difficilmente cambia il suo stato d'animo, anche in situazioni di estrema difficoltà, trova sempre la forza di pensare ad un mondo felice in cui vivere in pace e in armonia con chi lui vuole davvero tanto bene.


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HaL9000

Episodi visti: 36/36 --- Voto 10
Macross è una serie, a parer mio, chiaramente ispirata dal filone “Gundam”. Mi viene quindi abbastanza spontaneo fare una serie di raffronti. Con il lavoro di Tomino del 1979, Macross condivide l'atmosfera generale da grande epopea eroica (anzi, ancor più accentuata, dato che si tratta di un lunghissimo viaggio di ritorno verso la terra), ma se ne differenzia per altri aspetti. Infatti il realismo presente in Gundam qui pare parecchio affievolito; gli autori si sono preoccupati assai poco della coerenza delle situazioni: armi inesauribili, risorse infinite che non si sa bene da dove saltino fuori, ecc. In compenso, la guerra viene trattata per quello che è, ossia nient'altro che perdite umane, senza troppa retorica.
Macross è senz'altro un gran bell'anime. Le situazioni vengono trattate in maniera tutt'altro che banale, ed ad un certo punto, quando i nostri protagonisti ritornano sulla Terra, si innescano anche delle dinamiche, diciamo così, più politiche. E, lungi dall'essersi risolta positivamente la situazione per i terrestri, si apre una nuova fase della narrazione.

I personaggi sono decisamente caratterizzati tutti quanti, sia nel bene che nel male, e questo riguarda anche i nemici. Anzi, proprio il modo di caratterizzare i nemici ha una sua originalità in questa serie: non sono i campioni della malvagità <i>tout court</i> (come accade in molti anime), ma solo un popolo che conosce solo la guerra e niente altro, e che quindi si comporta di conseguenza (e infatti, si stupiscono che tra i terrestri ci siano dei civili, ovvero delle persone non militarizzate).

Assolutamente geniale l'introduzione in Macross di una nuova dimensione: la cultura.
Sarà la cultura terrestre, fatta di tante cose (anche di musica e canzoni) ad avere un impatto devastante ed imprevedibile sulla rigida organizzazione militare e gerarchica degli Zentradi; un vero shock culturale.
Credo che sia stata, questa, la prima volta che in un anime una guerra sia combattuta non solo con le armi tradizionali.

Dal punto di vista tecnico, data l'età della serie, realizzata nel 1984, non ci si può aspettare una grande qualità, se comparata a quella delle serie di oggi; tuttavia è perfettamente in linea, e forse anche qualcosa in più, con gli standard dell'epoca.

moro

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moro

Episodi visti: 33/36 --- Voto 10
Quando ero bambino - barra - ragazzino, c'erano solo due tipi di cartoni animati in TV: quelli per maschi, con robottoni beoti che combattevano contro alieni ancora più beoti, e quelli per femmine, che raccontavano sempre solo storie tragicissime di bambine povere isolate in montagna o orfane in città. Questo secondo me significava che i giapponesi volevano trasformare i maschi occidentali in degli idioti e le femmine occidentali in delle depresse croniche. Poi è arrivato macross.
Macross è stato, almeno io non ne ho visti altri prima, il primo cartone animato con una trama adulta ed interessante, adatto ad entrambi i sessi. L'ho adorato alla follia.
Fino a poco tempo fa non ricordavo praticamente più nulla della trama, sapevo solo che mi era piaciuto, poi l'ho recuperato e riguardato ultimamente. Beh, devo dire che se mi piaceva questo allora non ero proprio scemo, da piccolo. Nonostante l'età, non ha perso proprio nulle del suo fascino. Una solida trama fantascientifica, pur con qualche giustificabile ingenuità, un'importante storia d'amore, riflessioni sull'orrore della guerra, e poi colpi di scena, approfondimenti psicologico, evoluzione dei personaggi... In questo anime c'è tutto. Mi ha colpito ora come allora, e l'ho immediatamente rieletto a mio anime preferito. Non vedo l'ora di gustarmi i vari seguiti, ed ovviamente non parlo di Southern Cross e Mospeada.


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Actarus

Episodi visti: 36/36 --- Voto 10
E’ uno stupendo anime. La trama è eccezionale.
[<b>Attenzione Spoiler</b>]
Sulla terra cade una nave aliena di origine sconosciuta, gli abitanti della terra decidono così di sfruttare la tecnologia di questo vascello spaziale, ed in 10 anni riescono a farla diventare un astronave di nome MACROSS. Gli Zentradi di origine extraterrestre riusciti a trovare la loro astronave, meditano di attaccare la terra per rimpossessarsi della loro nave. Ma l’astronave MACROSS con un meccanismo di autodifesa si trasformerà automaticamente in un gigantesco robot e reagirà con un potentissimo cannone laser contro l’esercito alieno, e con il supporto della flotta formata dagli aerei-robot Valkyrie. La grande peculiarità di MACROSS è che all’interno riesce ad ospitare un intera città (56.000 abitanti) che continua a fare la vita di ogni giorno, pur con i disagi derivanti dalla trasformazione.
Meraviglioso l’intenso rapporto tra Hikaru Ichijo, pilota della flotta, e Lynn Minmay, famosissima cantante. Ed altrettanto bello è il rapporto tra Hikaru Ichijo e l’ufficiale dell’esercito Misa Hayase.
Notevole il senso religioso che permea l’intera serie e il profilo psicologico dei personaggi è ben delineato e non cervellotico come altre serie uscite più tardi. Inoltre gli zentradi manderanno delle spie cercando di capire la diversità tra loro e gli umani, (gli alieni sono alti circa 11 metri e mezzo) e rimarranno a tal punto influenzati dagli usi, costumi, modo di vivere, il senso del perdono, l’amore, (uno dei piloti si sposerà con una guerriera zentradi), che una piccola parte dell’esercito chiederà asilo politico e si alleerà con la flotta MACROSS. La parte restante dell’esercito zentradi ivece (il 99,9%), formata da 4.500.000 di astronavi, decide di attaccare la terra distruggendola. Gli umani (l’esercito della confederazione terrestre) rispondono con il super-cannone creato in un gigantesca base sotterranea infliggendo notevoli danni all’esercito invasore. Invece la flotta MACROSS riesce ad aprirsi un varco grazie alle canzoni di Minmay (gli extraterrestri non rispondono al fuoco estasiati dalle melodie della canzone), procurando altrettanti danni agli alieni. Fino all’episodio 27 tutto scorre liscio con un bel finale, poi la trama viene prolungata, e nelle puntate successive ci sarà un approfondimento dei rapporti tra Ichijo-Minmay e Hayase; per quanto riguarda gli zentradi ce ne sarà sempre un numero maggiore che non si adatterà alla cultura o (protocultura) che genererà disordini.
Il finale è bello con uno scontro frontale tra quello che rimane della flotta MACROSS e l’esercito zentradi. Romantica la scena del matrimonio tra Sterling, pilota Valkyrie, e Myria, una guerriera zentradi, del quale non voglio raccontare nulla, le sequenze animate parlano da sole.
[<b>Fine Spoiler</b>]
Un aspetto negativo della serie è che le scene d’azione non sono sempre supportate da un audio di sottofondo che coinvolga lo spettatore. Mentre i doppiaggi sono veramente eccellenti.
Per quanto riguarda il chara design siamo su livelli d’eccellenza nonostante siano passati 27 anni, invece il mecha design, come pure le astronavi, è anche qui a livelli spettacolari, (eccezionali le esplosioni come pure le scie dei missili lanciati dalle astronavi)... niente a che vedere con la CG delle serie odierne dove, secondo il mio modesto parere, la qualità è dubbia.

simona

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simona

Episodi visti: 26/36 --- Voto 10
Straordinaria opera! Una delle migliori serie robotiche in assoluto! Il perno centrale, è per me, l'intreccio tra i tre protagonisti, rilegando in secondo piano le sequenze d'azione, che risultano sempre importanti alla fine della storia. Il livello dei dettagli, per l'epoca, è altissimo! Le animazioni risultano molto curate, grazie anche agli ottimi ritorni economici della serie, che ne fanno dell'opera una qualità unica. Straordinarie anche le musiche. Da non perdere!


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Caio

Episodi visti: 36/36 --- Voto 9
Macross ha i risvolti di una serie con tematiche del viaggio, simil odissea o gli Argonauti, che per la galassia devono ritrovare casa, e prima ancora l’amore cantato. Cantato? La musica in tutta la serie è un leitmotiv costante, intenso, incisivo e parono le musiche cantate se v’è un senso particolare, come l’uninone delle 2 razze per sconfiggere Botolza, oppure il triangolo amoroso tra Rick, Lisa e la cinesina. Non solo, già nei primi anni 80 si stavano inserendo le cantanti negli anime, qui eccone la conferma e la testimonianza. I personaggi principali hanno una bella identità , sono riusciti e parlano tanto di sé. Ogni puntata oltre a riempire la serie, perché la vendita commerciale domina l’Art production, aggiunge un tassello all’ignaro che prende il nome di zentradi e poi di protoculturiani, e poi continua. Qui l’uragano varitech fa la scimmia al top gun degli anni suddetti, tuttavia essi sono solo macchine per affrontare il conflitto dei personaggi. Certo è un’opera commerciale per un pubblico giovane, ma può piacere anche agli adulti, in quegli anni eravamo prossimi alla terza guerra mondiale a carattere nucleare e chimico, e l’anime subisce questo influsso. Però le inquadrature sono sempre nel momento di maggiore esposizione emotiva accompagnate dalla musica (proprio come nel teatro romantico con Wagner). Il montaggio rudimentale piace, la storia è originale e la curiosità obbliga a vedere uno dei primi mattoni dell’anime fiction & love. Forza!

Exedore

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Exedore

Episodi visti: 36/36 --- Voto 10
Che dire di Super Dimension Fortress Macross. E' il capolavoro delle serie animate di ogni epoca. Perfetto in tutto e per tutto. Dal bellissimo chara design (magari riprendessero a disegnare così), un mecha design, ancora oggi, strepitoso, splendide musiche e soprattutto una cura per la storia, o meglio per le storie e per i personaggi straordinaria. E' l'anime che apre una epoca, un universo reale e realistico in cui ci ritroviamo letteralmente immersi. Un prodotto adulto, per adulti, che non invecchia con l'invecchiare dei suoi fan. Un anime in cui gli eroi come i ciccioni bontemponi muoiono e senza atti eroici. La vita a bordo di Macross, la tristezza per la guerra, la sottile malinconia che attraversa la serie stemperata di tanto in tanto da siparietti comici (ma pur sempre realistici) ad opera di personaggi che non sono solo macchiette stereotipati ma gli stessi che combattono, soffrono e muoiono. Se Minmay è considerato il primo vero Idol virtuale(una cinese protagonista di un anime jappo, fatto da non sottovalutare), Shammy, più di Misa ne è il contraltare più umano. Misa è la donna combattuta tra doveri militari e sentimenti. Claudia un esempio di coraggio. Si Macross parla molto anche di donne, non come personaggi di contorno e stereotipati. Tra gli uomini più di Hikaru e Max spicca la personalità del capitano Global, di Roy ma anche i "cattivi" Exedore e Bretai. In 36 puntate (anzi già nelle prime 27) dipana una storia originale, realistica , credibile, una space opera che per la qualità suprema sconfina dal suo genere Sci-Fi (a cui rigorosamente si attiene) per diventare semplicemente arte.
Pochi film di guerra riescono a proporre un atmosfera come quella in cui SDF Macross ci trascina, grazie anche alle splendide e tragiche musiche del compianto Kentaro Hadena. Ma i veri artefici di questo miracolo sono il duo Mikimoto-Kawamori, per cui Macross sarà il trampolino di lancio per delle carriere con pochi pari. Un duo che non ha avuto paura a immettere nell' anime chiari riferimenti a capolavori del passato, riuscendo a inserirli con discrezione e senza che l'originalità dell' anime ne risentisse.
Un anime, Super Dimension Fortress Macross capace di piacere anche a chi non apprezza la fantascienza, robot e persino a chi pensa che i cartoni animati siano cose per bambini. Vedo molti 10 dati a sproposito nelle recensioni di questo sito. Se c'è una serie animata che lo merita davvero è questa. Guardatelo. E riguardatelo.
Makurosu!

Rampage

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Rampage

Episodi visti: 999/36 --- Voto 9
Voglio essere sincero io NON ho visto Macross, ma Robotech una serie che comprendeva questa e altre 3 (di cui non ricordo i nomi)! Comunque mi sento di poter dare un bel 9 a questa serie, la storia è intrigante e intelligente e anche i personaggi sono ben caratterizzati! Anche il dioppiaggio è piuttosto buono
se si considera il fatto che è stato fatto da quelli della Mediaset!Comunque ribadisco il fatto che io ho visto Robotech che a differenza Di Macross non aveva alcuni episodi e semplificava la trama, senza però togliere il succo.
Consiglio questo classico a tutti.
PS:la serie nanimata Transformers ebbe un personaggio creato proprio sulla base dei caccia Valckirye di questa serie!!!!!

Tracyclemenza

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Tracyclemenza

Episodi visti: 36/36 --- Voto 10
Perfetto in tutto e per tutto. Mi sono affacciato nel mondo di Macross dalla versione trasmessa in Europa, solo di recente, dopo anni di visione ocidentale di questo splendido anime, ho auto il piacere di ammirare la sua bellezza nella sua forma originale.
La cosa che colpisce maggiormente è la storia, oltre ovviamente ai disegni, ma la complessità delle personalità dei vari protagonisti (ce ne sono più di due) salta agli occhi e penetra all'interno della consapevolezza dell'animo umano. Spero che chi non ha ancora avuto il piacere di godere della sapienza dello staff che nel lontano 1982 ha realizzato una delle più belle opere di animazione trovi lo stimolo di abbracciare la Protocultura, e di entrare nel micro cosmo di Macross. Battaglie spaziali, intrighi sentimentali, giochi psicologici e quant'altro aspettano coloro che avranno il coraggio di farsi coinvolgere nella storia spaziale che ha influenzato il mondo dei cartoni animati a livello globale. Grazie a tutti.

Maison

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Maison

Episodi visti: 36/36 --- Voto 10
Ho visto tante serie d'animazione e questa e' senza dubbio una della migliori. Purtroppo inizialmente e' arrivata in Italia con il titolo di
Robotech in quanto era stata acquistata la versione americana che aveva conglobato tre diverse serie (Macross, Mospeada, Southern Cross). I nomi dei personaggi e le musiche erano stati americanizzati fra le altre cose. Nonostante tutto cio' mi ricordo perfettamente che non mi perdevo una puntata e rimanevo affascinato da questa serie. Non solo io, infatti negli States e' famosissima, molto di piu' che in Italia. La sceneggiatura e' ottima e si addice a un pubblico maturo per le tematiche che affronta. La parte musicale e' splendida, infatti mi sono pure comprato il cd originale perche' ne vale la pena. Non vi svelo la trama ovviamente, non perdetevi una fra le migliori
serie robotiche/sentimentali che sono state prodotte. Macross rimarra' nel tempo, ne sono sicuro al 100%.

hibiki

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hibiki

Episodi visti: 36/36 --- Voto 10
Una gigantesca astronave aliena precipita sulla Terra, preoccupati da una eventuale invasione i capi di governo delle varie nazioni collaborano per riparare la gigantesca astronave e farne l'ammiraglia delle forze di difesa terrestri (protetta da un gran numero di aerei da caccia trasformabili, le Valkyrie)... Ovviamente l'invasione aliena avverra' proprio il giorno dell'inaugurazione della nuova "Super Dimensional Fortress 1" (SDF1). Sembrerebbe un copione scontato se non fosse per il fatto che la nave (tentando un balzo iperspaziale) finirà nello spazio portando con sé buona parte dell'isola su cui risiedeva, con relativi abitanti. Inizia così il lungo viaggio di ritorno in cui lo scenario di guerra fa da sfondo alle complesse situazioni sentimentali dei protagonisti, mentre il passato ed il futuro di Terrestri ed alieni si fonde in maniera del tutto inaspettata... Serie grandiosa che mi sento di consigliare a tutti gli appassionati di animazione nipponica.

Cl@

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Cl@

Episodi visti: 26/36 --- Voto 7
Yamato Video ha pubblicato recentemente la versione originale ripristinando la storia originale.
Macross vanta il più grande robot mai costruito/impiegato in una saga robotica. L´SDF è una nave lunga circa centinaia di metri, immaginatevi quindi quando si trasforma in robot. Spettacolari i duelli aerei con i robot Valkirie, e poi è il primo anime, dove i robots sono semplici macchine in serie, più che in Gundam, dove appunto vediamo piloti addestrati a combattere a bordo di caccia capaci di configurarsi a seconda della necessità. Peccato il finale a cui la Saban ha mozzato le ali e che in America dovevano fare il seguito: Robotech Sentinel. Meglio Macross 7, Trash e compagnia ;-)

Zooropa

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Zooropa

Episodi visti: 36/36 --- Voto 9
Insieme a Gundam è stato l'anime di SF/Guerra per eccellenza. Anche se la sua popolarità non ha raggiunto quella della saga dei Mobile Suit Macross vanta tutt'ora un seguito notevole anche per le sue reincarnazioni successive (anche se la qualità è stata abbastanza discontinua). La versione che arrivò in Italia negli anni '80 poteva dare solo un'idea dell'anime orginale in quanto arrivò in una edizione mutilata e fusa con altre serie con il nome di "Robotech". Notevole sotto tutti i punti di vista. E' ancora piacevolissimo da guardare ai giorni nostri.