logo AnimeClick.it


Tutte 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10


 0
esseci

Episodi visti: 13/13 --- Voto 8
"Koi Kaze", che dovrebbe suonare come "Vento d'amore o di passione" (titolo internazionale "Love Wind"), è una serie animata di tredici episodi del 2004 tratta dall'omonimo manga di Motoi Yoshida, pubblicato in cinque volumi dal 2001 al 2003.
La mangaka non è stata molto prolifica, e dopo "Koi Kaze" ha sfornato altre tre opere, l'ultima nel lontano 2016, sempre con un target "seinen" e in apparenza con argomenti piuttosto difficili, poco commerciali.
La trasposizione in serie animata è stata curata dallo Studio A.C.G.T. sotto la direzione di Takahiro Omori. Avendo reperito online il manga (inedito in Italia), devo riconoscere che il chara design dell'anime è abbastanza conforme a quello del fumetto, e tutto sommato anche la storia copre tutti e cinque i volumi, sebbene, per quanto ho sommariamente letto, non è sempre completamente coincidente con la versione stampata.

Per "Koi Kaze" sono partito dal chara design, perché è uno degli aspetti che mi ha soddisfatto meno: disegni piatti, poco dettagliati, al limite del rozzo, animazioni al limite del decente, sfondi e worldbuilding molto approssimativo. Dando un'occhiata alle scene di transito dei treni e alla loro rappresentazione, probabilmente li avrei disegnati meglio io (e scrivo da appassionato di mezzi rotabili)...

Sempre a livello grafico, invece devo riconoscere un aspetto positivo: il tentativo (non sempre ben riuscito) di rappresentare l'espressività dei volti nei dialoghi attraverso primi piani dei volti, degli sguardi, della comunicazione non verbale e degli onnipresenti silenzi e imbarazzi dei personaggi. Il tutto unito a un discreto e azzeccato comparto musicale, a partire dall'opening (“Koikaze” di éf) e dall'ending (“Futari Dakara” di Masumi Ito) che accompagna in modo discreto la serie, sottolineando i momenti "clou", senza tuttavia rovinare quello che è uno degli aspetti più significativi dell'anime a livello di comunicatività: i silenzi e i momenti di pausa tra dialoghi sempre molto frammentati e poco articolati, che sottolineano i grandi dissidi interiori tra i personaggi, le loro questioni irrisolte, i sensi di colpa per quanto hanno fatto e non sono riusciti a fare o a trattenersi, il disagio generale nelle interazioni umane sia familiari, sia amicali, sia tra colleghi di lavoro... e in generale, il contrasto tra ciò che si prova e ciò che il "comune pensiero" ritiene ammissibile (moralmente, socialmente) e ciò che non lo è.

Riconosco alla mangaka e a chi lo ha serializzato in anime un grande coraggio misto a una grande abilità e intelligenza nel trattare argomenti così "slippery", complessi che vanno in modo piuttosto diretto a minare delle regole del comune vivere dell'umanità a livello più o meno universale quali l'amore tra due fratelli (fino alla vera e propria "consumazione" del rapporto fisico incestuoso), aggravato (uso una terminologia "giuridica") dalla differenza di età tra fratello (Koshiro - ventisette anni) e sorella (Nanoka - quindici anni).
Mi è capitato di imbattermi in anime e manga che in qualche modo affrontano il tema dell'amore tra fratelli e sorelle, ma erano casi in cui, dopo vicissitudini più o meno banali e da commedia, solitamente si scopre che si tratta di vincolo di parentela acquisita (figli adottivi o a seguito di matrimonio di genitori diversi), e non come nel caso di "Koi Kaze" vero rapporto di consanguineità. Mi riferisco a due titoli come "Domestic Girlfirend" e "My Stepmom's Daughter Is My Ex" che, paragonati a "Koi Kaze", fanno eufemisticamente "sorridere" per premesse e sviluppi.

"Koi Kaze", dopo una sorta di premessa "giustificativa" del primo episodio, non consente "esimenti" a ciò che rappresenta: Koshiro e Nanoka sono fratello e sorella consanguinei. In più, si aggiunge la relativa tenera età di lei, che aggiunge un ulteriore elemento disturbante per lo spettatore.

E la differenza di età a livello grafico è ancora più rimarcata dalla prestanza/presenza fisica del fratello (alto, grosso, irsuto, possente, squadrato, ecc.) come un vero e proprio adulto (sebbene molto timido e chiuso) e il fisico minuto di donna acerba di Nanoka, quasi da sembrare una semplice bambina (il suo modo di comportarsi la fa sembrare ancora tale, sebbene, come scriverò in seguito, da come vive la situazione e si comporta possa sembrare più matura), cresciuta ma ancora ben lontana da poter essere una persona pronta per una relazione con un adulto, per giunta parente in senso stretto.

C'è poco da fare: una relazione simile, per quanto costruita e narrata con un garbo, attenzione, sensibilità e dolcezza in tutti i suoi aspetti, con una grande introspezione psicologica dei due protagonisti e dei personaggi di contorno, si fa davvero fatica a commentarla in modo oggettivo e ad approvarla sic et simpliciter.

I filtri morali (religiosi o laici che siano) ma anche strettamente giuridici (basti pensare in Italia, dove ex art. 609quater del codice penale è punito chiunque commetta atti sessuali ai danni di chi non ha ancora compiuto quattordici anni o chi non ha ancora compiuto sedici anni nei casi in cui il colpevole sia un genitore, tutore, convivente, o una persona legata al minore per motivi di cura, vigilanza, custodia, istruzione, indipendentemente dalla valutazione che la vittima sia consenziente), impediscono di poter pensare che una storia come "Koi Kaze" possa essere solo la vittoria dell'imprevedibilità dell'amore "impossibile" su tutte le convenzioni e regole poste alla base di una società.

Ma allora si tratta di un'opera da bocciare o evitare? Ad essere onesto, a chi non tollera anche e solo per principio i temi sopracitati (inclusi alcuni elementi caratterizzanti e "crudi", quali le fantasie e feticismi del fratello sulla sorella e rapporti sessuali) potrei consigliare di evitare la visione e passare ad altro.
"Koi Kaze", pur nella sua delicatezza e serietà, non concede sconti su questi argomenti, e non è appunto un anime tipo quelli citati in precedenza, che si vedono anche per farsi due risate o per assistere a scene "ecchi" o peggio...

Se si procede con la visione, bisogna maneggiare con cura la storia, poiché "Koi Kaze" apre il cosiddetto vaso di Pandora delle dimensioni più intime del rapporto tra fratelli, in cui il confine tra l'affetto e il desiderio in questo caso si confonde, fino ad annullarsi, non tanto per una "deviazione" o simil "patologia", ma per motivazioni più legate alla storia personale e familiare che porta uno pseudo-adulto (Koshiro) e una fanciulla nel passaggio all'adolescenza (Nanoka) a vedersi come partner dell'altro/a o coppia piuttosto che come semplici fratelli.

Non voglio esprimere considerazioni di natura psicologica che non mi competono (né lo stesso anime le richiede), ma la trama va contestualizzata alle premesse che i due protagonisti vivono e hanno vissuto loro malgrado: fratelli con grande differenza di età, poi figli di genitori separati, quando Nanoka era solo una infante con un fratello geloso, con l'aggravante che i genitori hanno avuto la brillante idea di tenersi un figlio ciascuno e crescerli senza più frequentarsi, fino a quando Nanoka ha deciso di frequentare una scuola superiore per cui, per essere raggiunta, era più comodo vivere nella casa del padre col proprio fratello piuttosto che continuare a vivere con la madre.

Aggiungiamo che per puro caso si incontrano e passano un pomeriggio assieme al Luna Park, confidandosi reciprocamente le proprie delusioni sentimentali, senza sapere di essere fratelli, e le premesse (o forzature) sono servite sul piatto della storia "pruriginosa" e di difficile gestione...

Alle forzature di trama si aggiunge la debolezza del personaggio "adulto", quello chiamato a metabolizzare i propri sentimenti, paure, insicurezze, delusioni, ossessioni, questioni irrisolte familiari, e a ordinarli, per fare chiarezza interiore prima di struggersi nel non riuscire a levarsi dalla testa il pensiero della sorella, che avrebbe l'unica responsabilità di vedere in lui in primis quella figura di riferimento che le è mancata nella sua esistenza, per poi cercare in lui quell'affetto assoluto e illogico che è tipico degli adolescenti che non si fermano davanti a nulla, anche al costo di annichilirsi.

Koshiro, purtroppo, è un personaggio controverso, debole, in senso lato egoista e incapace di gestire in primis le interazioni con l'altro sesso: vedi la ex (che gli chiede se abbia mai amato una persona dal profondo del cuore), ma anche la sua collega Kaname Chidori, che in più occasioni gli ha fatto intendere il suo interesse nei suoi confronti, soprattutto nella fase in cui è andato a vivere da solo per fuggire da casa e dalle interazioni con la sorella, cercando di farlo ragionare anche e solo nell'esclusivo interesse di Koshiro (che era allo sbando).
In sostanza, si tratta di un personaggio emotivamente e sentimentalmente immaturo, quasi ancora adolescente, e in certi frangenti l'ho quasi percepito irritante: le sue reazioni assolutamente senza controllo e ingiustificate a delle sollecitazioni tutto sommato normali della sorella le ho trovate troppo "sa di già visto", e quasi di accusa più o meno velata a un certo target di adulti maschi incapaci di voler crescere... e negli episodi finali non mi sembra proprio che sia evoluto positivamente, se non nell'aver accettato il rischio di provare a vivere la storia d'amore con la sorella o meglio aver ammesso a lei i suoi veri sentimenti che aveva soffocato in ogni modo, risultando quasi grottesco fino a quel momento (vedi la fuga improvvisa da casa per non vederla e frequentarla).

Nanoka è un'adolescente che scopre il proprio fratello maggiore e pian piano se ne invaghisce, fino a dichiararsi più volte (anche per gli odiosi comportamenti di continuo rifiuto e indifferenza del fratello) e arrivare a vivere fino in fondo il suo rapporto con lui. Di sicuro è il personaggio positivo della coppia: vive il suo amore in modo assoluto, con coraggio e silenzioso dolore, soprattutto quando si ritrova a subire le decisioni prese "inaudita altera parte" del fratello (vedi su tutte la fuga da casa, per la quale gli ha esplicitamente detto che "lui prendeva sempre le decisioni senza confrontarsi con chi gli voleva bene") e non si dà mai per vinta, pur essendo consapevole che quello che arriva a provare per lui non sarebbe stato capito dai suoi coetanei (e infatti non confesserà mai nulla alla sua compagna e amica Futaba, né tantomeno ai familiari), mantenendo il segreto e diventando "aggressiva" per riprendersi il suo amato fratello, solo quando deve mettere in chiaro i suoi sentimenti contro la collega del fratello che prova a farla desistere. Mantiene in certi frangenti la volubilità e la cocciutaggine tipica degli adolescenti della sua età, ma dimostra di essere molto più matura dei due adulti (padre e fratello) con cui convive, prendendosi cura di loro e anche accettando di essere in pratica al loro servizio... circostanza che forse la madre alla lunga non aveva accettato del proprio marito.

Vista così, è la ragazza a dimostrarsi capace di ergersi su tutti gli altri personaggi, che tutto sommato vengono tratteggiati sommariamente, con qualche attenzione in più per i genitori (as usual, soggetti solo capaci di fare i "portieri d'albergo") e per la collega Chidori, che sul finale dimostra comunque di avere un certo spessore, oltre ad essere un'indefessa lavoratrice e una grande bevitrice.

E allora, ancora una volta, anche "Koi Kaze" diventa il classico manifesto della inquietudine e senso di disagio che i giovani provano verso il mondo "adulto" e le sue ossessioni e psicosi, che rappresenta quasi un "mondo al contrario" (parafrasando il titolo di un libro andato di moda nella scorsa estate 2023), in cui gli adulti non sono mai cresciuti e devono essere assistiti e sorretti dalla propria prole o dai ragazzi, che con i loro ideali e la loro determinazione riescono a fare da puntello al loro generale "sbandamento" o "crisi".

"Koi Kaze" resta un'opera di grandissimo spessore non tanto e solo per il coraggio di "cosa" narra (al netto di alcuni punti di debolezza già evidenziati) ma del "come": da quest'ultimo punto di vista l'amore proibito diventa il grimaldello per arrivare a rompere la maschera che i personaggi indossano (significativo in questo caso un dialogo di Nanoka con Koshiro sul tema) e manifestare la propria essenza senza filtri e senza i soliti limiti esogeni imposti da un mondo "esterno" poco incline a comprendere ciò che ciascuno di loro sente veramente in fondo al proprio io.

Senza 'spoilerare', il finale non poteva che essere così: indefinito e aperto. In fondo, la mangaka e il regista non prendono posizioni moralistiche o di giudice della relazione che si è alla fine instaurata tra i due fratelli, ma si limitano a narrare come i protagonisti provano a vivere i loro sentimenti nella dicotomia consapevole tra la "forma" e la "sostanza" della loro relazione, in quel modo dolorosamente struggente come solo gli autori giapponesi sanno fare.

Credo che ciascun spettatore possa leggere l'epilogo che anela... Nella sostanza, resta comunque e ancora una volta il "carpe diem" del loro amore "proibito", compiuto in quella navigazione più o meno a vista che è la vita.


 0
Atenaide

Episodi visti: 13/13 --- Voto 8
"Koi Kaze" è un anime coraggioso: tratta di un tema decisamente pesante e difficile da accettare, se non da comprendere, ovvero l'amore tra fratelli.

Da una parte c'è Koshiro, il fratello maggiore, ventisettenne, accusato dalla sua ex di non saper amare davvero, dall'altra la dolce, infantile Nanoka, quindicenne che esce da una storia andata male. I due si incontrano e tra loro scatta qualcosa, ma ben presto scoprono di essere fratelli. I genitori si sono separati da tempo e non si sono più visti dopo che la famiglia si è sciolta, e Koshiro è rimasto col padre, mentre Nanoka ha vissuto con la madre. Poi si è deciso che lei dovesse vivere col genitore maschio, vista la vicinanza tra casa sua e il liceo della ragazza. I due protagonisti restano sconvolti dalla portata dei loro sentimenti, illeciti, sbagliati, quando scoprono di essere fratelli.
Entrambi cercano di capire, di capirsi, ma la portata del sentimento è così forte da non risparmiarli, finché...

A prima vista pare un anime pesantissimo da vedere, ma il tono lento, meditato, sofferente porta ad apprezzare l’intelligenza con cui è stata affrontata la tematica.

Il chara design è vecchiotto, ma tutto sommato apprezzabile.

Unico neo è il finale, incapace di tirare le vere fila della vicenda, a mio parere, inutilmente lento e non così coraggioso da andare fino in fondo.


 5
seele94

Episodi visti: 13/13 --- Voto 9
Il successo di alcune opere giapponesi è davvero strano: se da una parte moltissime serie povere a livello contenutistico, poco originali e con buchi di sceneggiatura evidenti, riescono a sfondare il mercato arrivando a diventare dei veri e propri fenomeni di culto, d'altra parte abbiamo delle serie che per dei motivi sconosciuti rimangono nella nicchia e non riescono ad avere un successo meritato.
Devo dire che, a mio parere, l'opera di cui andrò a parlarvi oggi è una serie che non appartiene né alla prima né alla seconda categoria. "Koi Kaze", infatti, per come la vedo io è un'opera volutamente di nicchia, che farà storcere il naso non solo all'otaku medio che segue l'animazione come mero passatempo, ma, a giudicare dalle recensioni negative e dai voti bassi su vari forum, anche a chi guarda animazione per passione e non solo come passatempo. Voti bassi che io onestamente mi aspettavo, per una serie di questo tipo che ha alla base una storia incestuosa, ma vorrei davvero fare chiarezza su quella che a mio avviso è non solo una delle migliori serie sentimentali che abbia mai visto, ma anche una delle migliori serie drammatiche che mi siano mai capitate per le mani.

La storia è davvero semplice e segue le vicende del nostro protagonista Saeki, ventisettenne che è stato appena mollato dalla sua ragazza e si ritrova davanti una situazione di stallo in cui si sente una persona vuota con una vita divorata dalla routine, in cui lo svolgimento di un umile lavoro che non sembra neanche appagarlo non sembra aiutare la sua situazione di apparente apatia nei confronti dei sentimenti e della vita stessa. Difatti, per la prima volta si rende conto di essere stato sempre una persona vuota e apatica che stava con le ragazze quasi per passatempo, ma non aveva mai provato sentimenti veri e genuini.
La vera svolta arriverà quando incontrerà sua sorella minore liceale che non vedeva da tantissimi anni a causa di una separazione familiare, che prenderà una piega molto particolare che andrà ben oltre l'amore fraterno.

I punti di forza di questa serie sono davvero tanti, in primis non dimentichiamoci che si tratta di un'opera seinen, il che comunque permette di spaziare su moltissime tematiche molto profonde che faranno riflettere anche lo spettatore più scettico.
Questa serie infatti non va presa esattamente per ciò che è, l'incesto può essere anche una cosa sbagliata, ma quello che sembra il perno su cui ruotano tutte le situazioni, in realtà per come la vedo io, è soltanto un mezzo per veicolare lo sviluppo di tantissime tematiche che andranno a delineare non solo una bellissima storia d'amore impossibile, ma anche i nostri due protagonisti.
E' infatti impossibile non notare come la serie spicchi per assenza totale di banalità e fanservice, che avrebbe potuto benissimo far cadere il tutto nel ridicolo in qualsiasi momento; invece la serie rimane composta dal primo all'ultimo secondo nel suo eccessivo realismo, componente assolutamente fondamentale per un'opera con delle tematiche di un certo spessore.

Delle tematiche che vedono una storia d'amore impossibile che viene affrontata in un modo diametralmente opposto dai nostri personaggi; da una parte abbiamo la purezza e l'eccessiva ingenuità da parte della ragazza, da cui traspariranno sentimenti puri, candidi, tanto che se ne fregherà di ciò che penseranno le amiche, la società, i genitori (il tutto aiutato anche da un chara design che la ritrae molto più come una bambina che come una ragazza).
D'altra parte, i sentimenti che crescono in Saeki verranno continuamente repressi: cercherà continuamente di fuggire da questa situazione e, sapendo che la società non accetterà mai il loro amore, farà di tutto per soffocare i sentimenti che pian piano nasceranno in lui. Insomma, tutto ciò conferisce una caratterizzazione nei due personaggi incredibile, e in una storia sentimentale questa componente è fondamentale.

Prima della recensione ho detto anche che si tratta di uno dei migliori drammatici che abbia mai visto, ma perché dico questo? Perché quest'anime è davvero devastante e riesce a trasmettere negatività mediante semplici atmosfere, a differenza di molte serie che vi tirano fuori le lacrime dagli occhi facendo morire i personaggi; qui la cosa che logora lo spettatore è l'atmosfera che questa serie crea in maniera perenne, e per me è così che dovrebbe essere una vera serie drammatica.

Parlare dell'apparato tecnico di questa serie sarebbe davvero come sparare sulla Croce Rossa, perché è un po' scarno sotto tutti i punti di vista, ma diciamo che, essendo una serie sentimentale e drammatica, i vari difetti assumono un peso minore, se così si può dire. I disegni infatti sono spesso sproporzionati e le animazioni sono molto scarne, anche rispetto alla media qualitativa degli anni. D'altro canto possiamo lodare un notevole apparato di OST che contribuirà a ricreare delle atmosfere malinconiche, e degli sfondi semplici pastellati che accompagneranno la dolce narrazione.


 1
nndoo

Episodi visti: 13/13 --- Voto 7
Quando si tocca un tema così complicato come quello dell'incesto, c'è poco spazio di manovra. Una tematica così forte e spinosa è un tabù per molti, e devo dire che il modo in cui è stato trattato dall'animazione giapponese è davvero triste. Già il tema dell'amore fraterno secondo me è sacro, perché forse è uno dei rapporti più stretti e forti che possano esistere in natura. Il fatto stesso di trasformarsi in qualcosa di carnale è per me motivo di fastidio. Osservando poi lo scempio che è stato fatto con i vari "Yosuga no Sora" o "Oreimo" capirete la mia titubanza ad affrontare la visione di quest'opera. Devo dire che invece devo ricredermi, anzi vi dirò di più, devo ammettere che mi è proprio piaciuta, e non fatevi ingannare dal voto relativamente basso, perché è dettato dal fatto che comunque non è il mio genere preferito.

"Koi Kaze" è un anime del 2004 di tredici episodi. La storia ha come protagonisti Koshiro e Nanoka, due fratelli separati in tenera età a causa del divorzio dei loro genitori. La vicenda prenderà piede quando Nanoka si trasferirà a casa del padre e del fratello perché più vicina alla scuola che frequenta. I due riallacceranno o meglio costruiranno dalle fondamenta il loro rapporto praticamente inesistente e si accorgeranno poco a poco di amarsi.
Come dicevo il tema trattato è molto caldo, per questo molti potranno storcere il naso, tra cui anche io, a dir la verità. Ma posso assicurarvi che il modo in cui viene trattato l'incesto è davvero esemplare. Il passaggio dal semplice amore fraterno all'attrazione è un passaggio lento, carico di sofferenze e perplessità. I due sanno di andare contro natura e per questo si tormentano e soffrono inevitabilmente. Il sentimento amoroso si sviluppa piano piano e non è mai troppo sdolcinato e ostentato. Il peccato che sanno di commettere aleggia perennemente sopra le loro anime tormentate e non li lascerà in pace un solo istante.

Il character design è molto semplice e i personaggi appaiono abbastanza tozzi, mentre le animazioni sono discrete. Ho particolarmente apprezzato gli sfondi con questi colori tenui e smorti, quasi a dare un effetto acquarello che si sposa perfettamente con la quotidianità affrontata dalla narrazione.

Che dire, "Koi Kaze" è un anime che va visto. Se non altro per constare che gli altri anime sul tema dell'incesto sono vera e propria spazzatura. Il saper elevare una storia d'amore impossibile, travagliata, oltre che immorale, è qualcosa che non tutti sanno fare, per questo è assolutamente da apprezzare.


 2
falcus92

Episodi visti: 13/13 --- Voto 9
L'animazione giapponese, poiché sforna migliaia di prodotti l'anno, sappiamo che è molto varia. I temi trattati, infatti, variano da argomenti per bambini a temi per adulti. Il problema, però, che affligge gran parte delle opere è la ripetizione degli avvenimenti o la superficialità con cui ci vengono proposti. "Koi Kaze" è un anime che supera queste barriere, non solo riesce ad essere particolare con la trama ma riesce a sviluppare la storia in modo magistrale senza cadere mai nel banale. Questo è, probabilmente, dovuto anche al periodo in cui è nata quest'opera. Nel 2004 il livello commerciale degli anime non era così elevato come nel 2013. Gli autori spesso preferivano il contenuto più che la quantità. Lo dimostra il fatto che "Koi kaze" rimane in sordina e sconosciuta a gran parte degli odierni appassionati.

La storia narra di un giovane ventisettenne, Koshiro. La sua vita non procede nel migliore dei modi: ha un lavoro che non lo appasiona, una ragazza che ha deciso di lasciarlo e una routine che lo stressa. Insomma un adulto con molti problemi da risolvere ma che non ha il giusto sostegno. Un giorno, mentre va a lavoro, ha uno strano incontro con una ragazza, Nanoka. Questa sedicenne mentre scende dal treno perde il suo libretto, per tanto il nostro protagonista lo riconsegna con rapidità ma da quell'incontro scatta qualcosa. I due si reincontrano per caso qualche ora dopo e andando a fare una visita al luna park si avvicinano più di quanto uno ci si aspetta. Peccato che scopriranno di lì a poco di essere fratelli.

Inutile girarci attorno, il tema principale della serie è l'incesto. Ma siamo ben lungi da serie come "Yosuga no Sora" o "Kiss x Siss". In "Koi Kaze" non c'è assolutamente fanservice e non si vuole trattare con superficialità il rapporto tra due consanguinei. Qui il tutto ruota nell'introspezione dei personaggi. I protagonisti matureranno durante il corso degli episodi. Le loro scelte non saranno frutto di eventi casuali e senza una logica, anzi al contrario tutto partirà da riflessioni, dolori e pensieri. Ma la cosa che colpisce di più è il realismo che pervade l'anime, in quanto Nanoka penserà come una sedicenne che prende la vita alla leggera, che non vede nulla di male nel pretendere egoisticamente ciò che ama. Al contrario Koshiro che, essendo un adulto si limita fortemente, sa che la vita non è rose e fiori e per questo reprime i suoi sentimenti, soffre per le sue emozioni e si vergogna dei suoi pensieri.
Ma se da un lato il chara è davvero stupendo, quanto al lato psicologico, questo matura e viene marcato con semplicità e realismo, non si può non sottovalutare il livello contenutistico.
"Koi Kaze" non pretende di giustificare l'incesto ma ha una pretesa maggiore e lo fa utilizzando un caso di vita estremo: tratta di morale. Si, perché tutto l'anime è guidato dalla morale popolare. Koshiro non può amare la sorella non perché non vuole o lo ritiene sbagliato ma perché lo ritengono errato terze persone. I personaggi non possono esprimersi perché sanno che sarebbero vittime dei giudizi.
"Koi Kaze" non è un'opera per tutti. E' molto riflessiva, sentimentale e di difficile visione. Bisogna avere menti aperte e capacità di vedere oltre i singoli avvenimenti perché non tutto si può accettare visto che l'etica ci impone dei paletti. Occorre percepire il messaggio che vuole essere comunicato, ovvero che non possiamo farci fermare dalla società ma che dobbiamo essere sempre noi stessi. Questo mio pensiero credo sia evidente: la storia incestuosa è una metafora in quanto non si ha come obiettivo il fare sentimentalismo ma si cerca di combattere tutti i pregiudizi. L'amore impossibile è solo un'iperbole creata non per destabilizzare lo spettatore ma per indurlo più facilmente alla riflessione.

Inutile dire quanto quest'anime riesca a suscitare emozioni forti. Probabilmente rientra tra gli anime più belli che abbia mai visto, ma la cosa che fa veramente rabbia è che è rimanasto in sordina da quando è uscito.

Dopo questo encomio uno potrebbe domandarsi il perché di questo 9. Fondamentalmente è davvero molto lento il ritmo della serie, e ciò è dovuto ad ovvie ragioni. Anche se il grado di coinvolgimento è elevato lo spettatore dopo due episodi si stanca della visione e deve fare altro. Inoltre il livello tecnico non è ottimo. Il disegno anche se accattivante sembra abbozzato e la visione frontale dei personaggi è inguardabile - verranno preferiti, infatti, i 3/4 e i profili - in quanto sembrano visi piatti e poligonali. Le animazioni spesso sono macchinose e quindi una semplice caduta sembra un pezzo di legno che arriva al suolo. Ottime sono le OST davvero tante e sempre perfette. Anche la opening e l'ending sono degne di nota.
Nell'apparato tecnico però il miglior aspetto va alla regia che è davvero particolare. Sempre tagli attenti e precisi. Non ci sono scene inutili e riesce a creare molta atmosfera con le perfette inquadrature.

Un anime da vedere. Solo persone con menti aperte e con occhio critico possono apprezzare questa perla!


 3
ALUCARD80

Episodi visti: 13/13 --- Voto 8
Erroneamente additato come un prodotto equivoco o addirittura di cattivo gusto, Koi Kaze si scopre molto più profondo di quanto si possa immaginare, pregno di spunti di riflessione e delicato come un profumato bocciolo di rosa.
A visione terminata, emergono principalmente la maturità degli argomenti trattati e il naturale realismo con cui vengono affrontati, vere e proprie chiavi astratte d’una lettura inequivocabilmente tormentata e sofferta.
È palese come Koi Kaze tratti un pesantissimo quanto discriminante argomento, ovvero l’amore incestuoso fra fratello e sorella, nato da un infausto equivoco e travisato ancor più da una fetta di spettatori lontana e non ancora pronta (o non capace probabilmente), di trovarsi a contatto con opere di tale genere.

I protagonisti sono appunto una ragazzina e suo fratello maggiore, entrambi all'oscuro del fatto di essere parenti, ma trasportati da un’attrazione particolare che li porrà di fronte a un dilemma al limite dell’angosciante una volta scovata l’amara verità.
È inevitabile sottolineare come gli autori di Koi Kaze abbiamo sviluppato accuratamente le sensazioni, i muti sentimenti e ciò che riecheggia dentro l’animo dei protagonisti e che raramente fuoriesce provocando frastuono emotivo, nonché le reazioni della gente attorno a loro, quasi sempre plausibili e dolorosamente realistiche.
L’anime si sviluppa attraverso il filtro di un Giappone contemporaneo che mette al primo posto l’importanza del “dover apparire”, la fondamentale quanto ipocrita – almeno in questo difficile caso – necessità di comunicare un’immagine pulita di sé all’interno di una società perbenista e, per quanto si voglia negare, spietatamente razzista - e non mi riferisco al Giappone ma a tutto il globo -, spaventata dal “diverso”.
Altrettanto maturo, realistico e profondo è il rapporto che fratello e sorella instaureranno fra di loro e verso una comunità dalle regole tanto ferree quanto implicite, tematica che probabilmente potrà essere meglio apprezzata e assorbita da un pubblico prevalentemente adulto.

Nonostante la grande cura nei dettagli, l’anime non è certo esente da lacune: talvolta l’attitudine dei personaggi secondari non appare così vivida e reale come ci si aspetterebbe, e questo va in netto contrasto con la minuziosità e l’attenzione spesa per creare il difficile rapporto fra i due protagonisti; in certi frangenti si ha come l’impressione che alcuni passaggi o situazioni vengano volutamente tralasciati a favore dello scorrere di una trama che in tredici episodi è costretta a correre nonostante sembri voglia raccontare molto più di ciò che trasmette.
Condito da musiche azzeccatissime e da momenti di riflessione di grande spessore, Koi Kaze vuole schiantare il dannato conformismo del nostro secolo, sottolineando quanto crudele sia dover fare i conti con i nostri desideri se questi non coincidono con i canoni imposti dalla società in cui viviamo.
Un tratto grafico particolare, atipico e forse non troppo aggraziato passa sicuramente in secondo piano, poiché a tenere banco sono senza dubbio la follia e la sregolatezza del sentimento più forte e imprevedibile che esista: l’amore.


 2
abcb

Episodi visti: 13/13 --- Voto 7
Sono stato a lungo indeciso sul recensire o meno quest'anime (l’ho visto più di due anni fa e non è tra i miei preferiti); oltre al fatto che parlarne può essere un consiglio più o meno diretto di guardarlo, devo dire che certe cose mi sono piaciute mentre altre non sono riuscito ad assimilarle: più volte durante l'anime, guardando il protagonista, mi sono ritrovato a dire a voce alta "ma che caxxo fai?". E' difficile mantenere un punto di vista oggettivo perché il problema morale è forte.
Chiariamo subito, anche se l'affermazione è superficiale Koi Kaze parla di incesto (lo so, è uno spoilerone, ma non dirlo avrebbe evirato la recensione rendendola un giro di parole). Io ho deciso di guardarlo perché avevo letto molte buone recensioni e mi ero incuriosito: come può un anime trattare un argomento così scottante e delicato? Un lavoro coraggioso, di nicchia, poco commerciale. Poi ho anche pensato che valesse la «pena» di vedere qualcosa di diverso. Il mio approccio mi ha ricordato (purtroppo) un po' l'opinione generale che si ha in certe situazioni. Mi spiego con un esempio: un malato di cancro fa pena o compassione ai più, un malato di AIDS, invece, viene additato o disprezzato; è più "sporco", anche se le situazioni sono o possono essere molto diverse o varie rispetto all'opinione comunemente diffusa.

Se «accettiamo» l'animazione giapponese per intero, dobbiamo considerare quest'anime come uno dei punti estremi del vasto ventaglio di offerte che arrivano dal sol levante.
Guardare Koi kaze è, più che mai, come guardare un film, pertanto niente mentalità italiana «i cartoni animati sono robe per bambini», anche se so che la maggior parte degli utenti di questo forum già lo sa.
Dopo questa lunga intro, che vuole solo dare un'idea e fare decidere se continuare o meno a leggere, passo alla recensione vera e propria.
Tradotto “Vento di Passione”, Koi Kaze è un'anime di Motoi Yoshida del 2004 di 13 puntate tratte dall'omonimo manga e subbato dai ragazzi del PTP. Lo stesso gruppo ha scanlato anche parte del manga. Io non l'ho letto, ma i commenti che ho trovato ritengono l'opera cartacea più chiara e introspettiva della versione animata.
Comincio con il dire, ma si era già capito, che Koi Kaze non è un'opera per tutti, bisogna avere del pelo sullo stomaco per guardarlo e per “digerire” la storia che viene raccontata. A mio avviso l'anime necessita di una certa esperienza e di maturità sentimentale per essere visto; in conclusione penso che un adolescente non riesca a comprenderlo appieno. Per comprendere e discernere su determinate problematiche è necessaria un'esperienza umana e personale (se volete, maturità) che viene naturalmente acquisita con il passare degli anni.

La storia comincia con l'incontro casuale di due sconosciuti, Koshiro, un uomo di 27 anni inserito nel mondo del lavoro, e Nanoka, una ragazzina di 15 anni, studentessa delle scuole medie. L`incontro è emotivamente forte e importante, ma avrà conseguenze notevoli sulla vita dei due perché, senza saperlo, loro sono ... fratello e sorella! Pertanto abbiamo l'incontro tra due persone che vengono da due "mondi", da due situazioni derivanti dal notevole divario d’età, molto diversi: lui è un uomo, lei è una ragazzina (sentimentalmente poco più di una bambina).
La trama, la sceneggiatura e la storia in generale sono belli e molto curati. L’introspezione dei personaggi, attenta e approfondita, è delicata e toccante. I protagonisti soffrono della loro condizione, anche reciprocamente, ma "elaborano" e comprendono i propri sentimenti in modo molto diverso. Se Koshiro ne fa un vero e proprio tormento, una malattia che lo divora e lo consuma, Nanoka, ingenuamente, vive la sua (prima) storia d’amore con il suo onichan in un modo talmente fanciullesco e illuso da fare tenerezza.

Il disegno è atipico ma gradevole. Koshiro non è il solito "jappo" efebico o belloccio, con grandi occhi luccicanti; è massiccio, villoso, e squadrato. Nanoka ha un’espressione molto dolce, ma non è particolarmente bella, il suo aspetto e il suo volto sono volutamente disegnati in modo da mostrarci una bambina e non una giovane donna.
Le animazioni sono gradevoli, mentre gli sfondi, molto belli, hanno tinte pastello/acquerello, tenui o quasi ovattati, che "sbiadiscono" consentendo un’ottimale messa a fuoco dei sentimenti e delle emozioni dei protagonisti. Piacevoli sono anche le musiche, che accompagnano bene e in modo discreto gli avvenimenti e l’evolversi della storia.
Come ho detto, guardando Koi Kaze in modo superficiale si potrebbe dire che il tema principale sia l'incesto. In realtà non è così, al centro della storia c'è il dramma emotivo. Sottolineo la parola dramma, che consuma Koshiro, il quale cerca continuamente di fuggire dai sentimenti che prova per Nanoka, cercando di nasconderli e di reprimerli.

L’incesto è quindi solo una figura retorica di contorno che serve all’autore per affrontare un tema delicato e sensibile come l’amore impossibile che può abbagliare e fare perdere la ragione. Un amore impossibile che provato per un parente, ma potrebbe essere anche l'uomo o la donna di un caro amico/a, o semplicemente una persona troppo distante da noi - come appunto può essere distante il mondo di una ragazzina da quello di un uomo adulto -, può causare un tormento interiore talmente profondo e drammatico da condurre anche all'autodistruzione. Koshiro tornerà spesso a rimuginare sullo sbaglio che i suoi sentimenti lo spingerebbero a compiere e arriverà a prendere quella che giudica essere l’unica decisione possibile e plausibile.
Il finale può deludere o meno, dipende dai gusti: se preferite vedere sempre la parola fine chiara e marcata, oppure se non disprezzate - o addirittura gradite - una conclusione aperta ma che, pensandoci, non lo è poi tanto. Considerato che con una metafora viene detto come finirà, basta prestare la giusta attenzione.

Vorrei esprimere un'ultima considerazione personale. Devo ammettere di avere disprezzato più volte Koshiro per il suo comportamento e per non essere riuscito a controllarsi, è lui il debole nella storia. Ma questo fa apprezzare Koi Kaze. Una così dura e impietosa rappresentazione delle debolezze umane eleva l'opera a un contesto di realtà cruda e disillusa che rappresenta, nella sua semplicità, le contraddizioni dell'essere umano, capace sia di cose meravigliose sia di cose volgari. Non parlo d'indecenza, ma di un'incapacità di trattenere determinati istinti. Tranquilli, niente di psicologicamente pericoloso, sappiate però che un episodio in Giappone è stato censurato e non è andato in onda in tv.

A voi l'ardua sentenza su un anime che, devo ammetterlo, mi ha messo a disagio, ma mi ha anche catturato per com'è riuscito a trattare un simile argomento. Ancora una volta i Giapponesi mi hanno sorpreso: sicuramente questa è un'opera che in Italia non arriverà mai, sono troppi i tabù della nostra società a riguardo di un simile argomento. Per questo ho deciso di recensire Koi Kaze. Alcuni lo reputeranno immorale. In sostanza bisogna decidere se si vuole o meno aprire questo genere di porta, e vedere una rappresentazione del sentimento supremo che viene «sporcato» da una situazione che risulta essere molto drammatica.


 0
dreamsoreal

Episodi visti: 13/13 --- Voto 7
Koi Kaze è un anime interessante che racconta la storia di un ventisettenne con una vita molto normale: abita con il padre divorziato, fa un lavoro medio in una ditta, è fidanzato con una donna che forse non ha mai amato e che per questo motivo lo lascia.
Visto così forse non può essere definito interessante, ma questo è solo l'inizio, sarà l'incontro con una quindicenne a fare battere il cuore al ragazzo e a rendere la storia piena di dubbi, incertezze, paure e pulsione da bloccare, perché questa ragazza oltre ad avere solo 15 anni è anche la sua sorellina che non vede da più di un decennio.
Ci ritroviamo davanti alla psiche di due persone consumate tra i sentimenti che provano e quello che ritengono giusto o no, uno spunto per riflettere sul conformismo, sull'etica e sulla pazzia dell'amore.


 3
npepataecozz

Episodi visti: 13/13 --- Voto 4
Non amo le storie che narrano di rapporti incestuosi; trovo che l'amore fraterno sia qualcosa di troppo diverso da quello fisico per essere compatibile. Non so dire, però, se quando questo accade debba anche essere soggetto a censure etiche o morali; e in fondo non è questo né il momento né il luogo per discutere di ciò.
La cosa che invece mi chiedo è se la mia poca propensione ad accettare l'amore incestuoso possa essere applicata anche per quest'anime. I due fratelli, infatti, non hanno avuto una vita familiare congiunta ma, a causa del divorzio fra i genitori, sono stati divisi da bambini e, nel momento del loro incontro, non si riconoscono. E' indubbio che come spiegazione dei sentimenti che nascono fra i due questo aspetto è molto rilevante: pur essendo fratelli biologici nella pratica sono due completi estranei e quindi, seguendo il ragionamento di cui sopra, la possibilità di un innamoramento non è poi così campata in aria ed è certamente più accettabile. Scherzi del fato, potremmo dire.
Poi però bisogna aggiungere che lei è una bambina mentre lui è un uomo ormai adulto, quindi sarebbe anche pedofilo oltre che incestuoso. E allora il fato comincia a entrarci sempre di meno; il modo in cui lui sfoga sul letto i suoi sentimenti ha poco di tormento interiore ma ha tutto l'aspetto di vere e proprie turbe mentali. Di questo deve essersi accorto anche l'autore perché poco dopo Koshiro diventa improvvisamente molto responsabile mentre è lei a diventare la vera cacciatrice.

Insomma mi pare che gli elementi ci siano tutti per dire che questa storia fa acqua da tutte le parti. Forse qualcuno troverà tutto questo molto poetico, io no.
Ci sono dei momenti di riflessione che in effetti colpiscono lo spettatore, ma sono solo pochi effetti speciali con l'intento di abbagliare lo spettatore e fargli credere romantico qualcosa che, nella vita vera, gli apparirebbe perverso.
Ed è forse questo l'unico lato buono di quest'anime: nel corso dei dodici episodi anche i più moralisti qualche domanda se la saranno posta. Ma arrivare alle stesse conclusioni tratte dai personaggi il passo è lungo.
Oltre a queste domande sulla legittimità del rapporto fratello-sorella, quest'anime non offre assolutamente nulla: si aspetta semplicemente che i due si decidano per un verso o per l'altro, il resto fa da sbiadita coreografia. Buona invece è la colonna sonora, alcuni motivi sono molto orecchiabili.

Il finale, infine, sta chiaramente a simboleggiare "il fango" che la gente getterà sulla loro relazione e come i due, tormentati dal senso di colpa e dall'amore, si preparino ad affrontarlo. In realtà a me non sono sembrati affatto preparati, ed è anche normale che sia così: da questo punto di vista l'anime sembra abbastanza realistico.
La mia valutazione finale, e so di andare controtendenza, non è positiva. Certo, come detto sopra, è un anime che spinge alla riflessione e a mettere in discussione le nostre convinzioni più palesi; ma finisce per rafforzarle piuttosto che creare un lecito dubbio


 0
_Setsuna_

Episodi visti: 13/13 --- Voto 7

Koi Kaze, che tradotto in italiano significa Vento d'Amore, è un anime del 2004 tratto dall’omonimo manga composto da 5 volumi.
La trama in breve: Koshiro è un ventisettenne che lavora in un'agenzia matrimoniale; vive con il padre e un giorno viene a sapere che la sua sorellina minore Nanoka verrà a vivere con lui, lasciando la madre divorziata per motivi di vicinanza del liceo. Piano piano i due si conosceranno e scatterà un'attrazione reciproca, che poi si trasforma in amore.

L'anime è adatto a un pubblico maturo, anche se non ci sono scene forti, per l'argomento trattato, ovvero l'incesto fra fratelli.
Il Character design dei personaggi è appena sufficiente: Koshiro è disegnato come fosse un personaggio secondario, Nanoka è la tipica protagonista quindicenne senza nessuno particolare degno di nota. Le musiche sono buone, in particolare mi ha colpito l'ending.

Domenico

 0
Domenico

Episodi visti: 13/13 --- Voto 8
Ecco un anime che non vedremo mai trasmesso in Italia.
La serie presentata in Giappone conta tredici episodi e ricalca più o meno fedelmente il relativo fumetto.

La trama si porta sulle spalle il pesante fardello etico/morale di una storia d’amore difficile e "per certi versi" inaccettabile. Ma lo fa con dolcezza, in maniera sensibile, senza mai risultare banale o scontata, e portando nel cuore di chi lo guarda il conflitto interiore che il protagonista prova e che lo turba in maniera quasi autodistruttiva.
Koi Kaze narra di un ragazzo di ventisette anni che confuso dai sentimenti di una precedente storia finita si ritrova a provare attrazione verso una studentessa di quindici. Già questo farebbe sì che l’italica mannaia della censura rispedisse al nipponico mittente quest’opera… Se a ciò aggiungiamo che i due protagonisti scoprono di essere fratello e sorella, dai genitori divorziati molti anni prima, ecco che il ricco piatto è servito.

Una storia sensibile, dicevo, dove il protagonista (Koshiro) turbato dai sentimenti che prova cerca di razionalizzare la situazione allontanando bruscamente la sorella. Vive e sviluppa il suo conflitto interiore non accettando di essere un mostro pervertito e soffrendo per un amore che nonostante tutto perdura e cresce nel suo cuore. Ma inevitabilmente la sua forza morale e la sua convinzione di dover “agire per il giusto” a qualsiasi costo si incrinano di fronte ai sentimenti d’amore che anche la sorella (Nanoka) prova per lui.

E’ una storia maledetta quindi? Un rapporto incestuoso impossibile e sbagliato?
Quale sarà l’epilogo? Trionferà la ragione o il sentimento? I distruttivi sensi di colpa segneranno la personalità dei protagonisti indelebilmente? E’ può davvero, senza appello, essere giudicato errato un amore sincero che supera le avversità e il giudizio sociale?

<a href="http://uskebasi.wordpress.com/2010/01/15/koi-kaze-vento-di-passione">Koi Kaze - Vento di passione</a>

Aduskiev

Episodi visti: 13/13 --- Voto 9
'Koi Kaze' non è un anime adatto ad un pubblico giovane. Questo va detto subito e chiarito. Non me ne vogliano i giovani lettori di questa recensione ma, per “digerire” la storia che viene raccontata, occorre una maturità sentimentale ed emotiva che non può ancora trovarsi in un adolescente. Sì, ma di cosa parla questo anime chiacchieratissimo e spesso anche bollato come immorale? Dando uno sguardo superficiale si potrebbe dire che 'Koi Kaze' parla di incesto, del rapporto tra un fratello di 27 anni e una sorella di 15. Incesto quindi tra due persone con un divario d’età notevole: lui un uomo, lei quasi ancora bambina. In realtà non è così. 'Koi Kaze' parla di un dramma emotivo, nel vero senso della parola “dramma”, quello che consuma il nostro protagonista Koshiro per i sentimenti che nutre nei confronti di Nanoka (la sua sorellina) e dai quali cerca in tutti i modi di sfuggire e reprimerli.

L’incesto è quindi solo una figura retorica di contorno, che serve all’autore (Motoi Yoshida) per affrontare un tema sensibile quale l’amore impossibile che spesso può abbagliarci e farci perdere il lume della ragione. Un amore che, come nella trama, può consumarsi per un parente, per la moglie di un caro amico o semplicemente per una persona troppo distante dal nostro mondo perché questo si finalizzi (come appunto può essere distante il mondo di una ragazzina da quello di un uomo adulto). Koshiro tornerà spesso a rimuginare sullo sbaglio che i suoi sentimenti lo spingerebbero a compiere e finisce con il prendere l’unica decisione possibile e plausibile.

La trama, la sceneggiatura e la storia in generale sono bellissimi e molto curati. L’introspezione dei personaggi, vero punto forte, è delicata e molto toccante. Entrambi i protagonisti soffrono la loro condizione, sono l’uno innamorato dell’altra ma elaborano questo concetto in modo assai differente. Se Koshiro ne fa una vera e propria malattia, sentendosi quasi divorato da ciò che accade, Nanoka la vede come una semplice storia d’amore, forse non proprio canonica, ma non se ne preoccupa nella sua ingenuità adolescenziale. Insomma, davvero ben strutturato.
Il disegno è atipico ma non per questo meno accattivante. Koshiro non è dipinto come un belloccio dagli occhi luccicanti. E’ imponente, villoso, dai tratti molto quadrati, insomma, è un uomo e non il solito efebo a cui il tratto orientale ci sta abituando. Nanoka ha un’espressione dolcissima senza però catturare per la sua bellezza in quanto è volutamente disegnata più come bambina che come donna. Ciò che di lei colpisce è questa immaturità che emerge anche dalla espressioni del volto e dal suo arrossire. Bellissimi gli sfondi e i paesaggi in tinte pastello, tenui, ovattati, che sembrano sbiadirsi in uno scenario che vuole concentrare tutto sulle emozioni e sui sentimenti.

Nel complesso è un anime da 10 che però non può meritare questo voto per colpa di un finale davvero impossibile, che sembra buttato lì per far tutti contenti e che delude dopo tante congetture sulla moralità. Amore libero dunque? Non credo se il punto sia stato centrato appieno, o meglio, non credo che il concetto di base sia il giusto presupposto per parlare di “liberi sentimenti e libero amore”, ma questo è solo un mio modesto parere. Deludente (per me) quindi la conclusione ma per il resto un prodotto davvero ottimo. Nove, meritato.


 0
hideki20

Episodi visti: 13/13 --- Voto 10
Veramente emozionante quest'anime. Grazie ad esso per la prima volta ho riflettuto riguardo l'incesto. Non mi dilungo sulla trama poiché gli altri utenti lo hanno più che ben detto.
I disegni li ho trovati molto ben curati... Le voci dei doppiatori sono molto particolari(diversi dai soliti) infatti ci ho messo un po' ad abituarmi al tipo di timbro...
La personalità dei personaggi è molto ben fatta... Come ho detto la tematica trattata dalla storia è molto pesante ma devo dire che gli animatori se la sono cavata egregiamente senza mai cadere in banalità oppure in cose volgari... Per questo li apprezzo molto.
Quindi da vedere assolutamente con tranquillità se no non si riesce a percepire la serietà del tema trattato. Vi farà vedere e capire molte cose riguardo al vero e puro AMORE.

Massi cadenti

 0
Massi cadenti

Episodi visti: 13/13 --- Voto 8
Dopo tanto tempo che non ne facevo, riecco qua una recensione di un anime, ovviamente ancora inedito in Italia (e dubito che verrà mai importato, i motivi li capirete ben presto) ma sottotitolato (in ITALIANO) piuttosto bene dai <a href="http://www.ptpfansub.tk/" target="_blank">PTP Fansub</a>.
Comincio dai dettagli tecnici del fansub stesso.

<b>Traduzione: 8.</b> Pur essendo fatta dall'inglese, è stato evidentemente usato un buon fansub inglese di partenza, o più facilmente ne hanno usati diversi.
<b>Timing: 4.</b> Il vero punto dolente. Basato fin troppo chiaramente soltanto sull'audio. A volte quindi non si ha il tempo di leggere perché la frase giapponese è breve ma la traduzione italiana è più lunga, e si deve tornare indietro. M'è successo mediamente 2-3 volte a episodio, e il problema rimane una costante per tutti i 13 episodi. Si poteva evitare, questo al di là delle scritte permanenti al cambio scena (e che magari scompaiono pochissimo dopo) che ormai nessuno sembra più stare a controllare tranne pochissimi gruppi.
<b>Adattamento: 9.</b> In linea con la media (altissima) di quei gruppi storici (acK.it, Knights, Supremes, IBC-CIF) che hanno fatto dell'adattamento il loro valore di punta.
<b>Fontsetting: 6.</b> Io l'ho guardato su una TV 29", va bene che sono cieco come una talpa ma mi sono dovuto avvicinare un po' troppo. La dimensione sarebbe anche buona ma i font in italico possono andar bene una tantum (ad esempio per i pensieri o le voci fuori campo), non essere la regola. Consideratelo però 7 se avete dieci decimi di vista (o se con gli occhiali ci arrivate).
<b>Effetti ASS: 8.</b> Oltre a quanto già citato, ci sono note per spiegare le espressioni meno conosciute, queste note sono in dissolvenza sopra. Questa parte del video essendo un 16/9 risulta essere oltre 1/4 in altezza, si poteva quindi fare di meglio (magari encodando come 4/3 e sfruttando le bande nere come fecero altri gruppi per Gunslinger Girl). Questo ha tolto un mezzo punto altrimenti sarebbe stato 8,5. L'uso degli effetti non è pesante (a parte le note, si sente solo nel Karaoke e nei crediti), ma allo stesso tempo non è invasivo (pare che mettere effetti ovunque sia diventata la regola, io preferisco un fansub che si capisca bene a uno pieno di fuochi d'artificio inutili; ovviamente gli effetti utili stile Azumanga Daioh sono ben graditi).
<b>Grammatica: 9,5.</b> Solo in un episodio ho visto un paio di errori degni di nota (evidentemente sfuggiti ai checker) ma comunque il senso si capiva ugualmente.
<b>Encoding: 9,5.</b> A livello video nessuno spixellamento di rilievo, l'audio se visto su una TV ha il volume un po' troppo alto (al limite del distorto se non avete un impianto degno di questo nome, io vista la situazione ho utilizzato l'home theatre) e in alcuni episodi è a 128 e altri a 160, probabilmente però hanno lasciato quello del raw che avevano, quindi non lo voglio considerare un errore di encoding.
<b>Intro e disclaimer: sv.</b> Non c'è intro, il disclaimer è presente alla fine di ogni opening su fondo nero.
<b>Extra: 8.</b> Buona l'idea di fare un menù animato per il DVD, peccato non aver potuto dire come fare un DVD video (magari doppio strato) dai filmati e soprattutto fare un menù animato per quest'ultimo, in modo da rendere il tutto compatibile. Il DVD proposto e riempito non sfrutta tutto lo spazio possibile (parlando di DVD singolo strato) perché si superano di poco i 3 GB.

<b>Totale: 8.</b> Una scelta coraggiosa e difficile, realizzata in maniera più che degna.

Passiamo ora all'anime vero e proprio. Se siete particolarmente sensibili, vi sconsiglio di andare avanti a leggere.
Koi Kaze può essere inteso o come un pugno nello stomaco, o come un anime "sociale", o come commedia non leggera su un tema controverso. In certi momenti sentirete che rappresenta tutte e tre queste definizioni, in altri momenti soltanto una.
Koi Kaze non ha molti personaggi, e su tutti spiccano i due protagonisti assoluti, Koshiro e Nanoka. Il primo, 27enne laureato in un'università di terz'ordine che lavora in una specie di agenzia per anime gemelle. La seconda, 15enne, liceale, che si trasferisce per vivere più vicina a scuola. I due si incontrano per caso e solo a fine giornata, quando il padre va a prenderla, scoprono che Nanoka è la sorella di Koshiro. Le strade dei due infatti si divisero quando i loro genitori si erano separati di comune accordo molti anni prima: il padre rimase a vivere nella casa con il turbolento Koshiro ormai adolescente, mentre la madre si portò via la piccola Nanoka, e i due rimasero separati fino a oggi, quando Nanoka decide di andare a vivere in casa di suo padre e suo fratello per stare più vicina a scuola.
Questo primo (tanto innocente quanto inconsapevole) nuovo incontro segnerà profondamente tutta la serie, dando il via a un tormento interiore dei due, che faranno fatica ad ammettere i propri sentimenti. La fase introspettiva dei due è, come si può immaginare, il tema principale; solo nelle ultime puntate vedremo un risolversi della situazione, in maniera parecchio diversa da come ci si può aspettare guardando le prime puntate.
Pur non essendo assolutamente un hentai, il tema trattato da Koi Kaze lo rende certamente "difficile" probabilmente più di quanto non lo sarebbe se fosse un hentai. Il voler trattare in maniera profonda e delicata i sentimenti dei due protagonisti, le loro ansie e le loro paure, in un crescendo fino alla risoluzione finale fa sì che buona parte del pubblico probabilmente giudichi negativamente Koi Kaze, come del resto ho letto in varie recensioni in rete.
Ma io sono Massi cadenti, non uno qualsiasi ;-)
Sicuramente Koi Kaze, specialmente gli ultimi episodi, può far riflettere nel bene e nel male. Io quindi consiglio vivamente a chiunque sia arrivato fin qui la visione di questo anime, che in buona parte scorre velocemente (io l'ho visto tutto d'un fiato). Del resto, con BitTorrent viene giù tutto in una giornata (con linea ADSL o superiore), se non trovate fonti chiedetemi su MSN o Skype e vi accontenterò ;-)

P.S. Degne di nota anche le parti intitolate "In arrivo 1000 uccelli" che sono una specie di "Mea culpa" di uno dei protagonisti della puntata, anche se durano pochi secondi ciascuna.

Koji_77

 0
Koji_77

Episodi visti: 13/13 --- Voto 7
Comincio col dire che il finale non mi è piaciuto! Ovvero non si capisce se un finale c'è. Mah.
Di certo hanno toccato un argomento difficile da trattare e non sono mai scaduti nel volgare o nell'hentai.
Ma questo non basta. La serie può vantare delle musiche discrete, un animazione sufficiente, degli sfondi (non so se di proposito, ma suppongo di si) non appariscenti e spesso con una velatura "pastello" che si intona all'anime, un design comune ed un contorno scolaresco più che comune.
Non griderei insomma al capolavoro, nonostante la regia non sia male e per quanto detto.

Opinioni personalissime:
Ma in Jap si va soltanto al caraoke o ad un concerto quando si è adolescenti?
Le strade sono tutte così uguali in tutti gli anime? O tutti si ispirano ai medesimi quartieri?
I rapporti interpersonali sono sempre gli stessi. La maggioranza della popolazione (almeno questo si vede negli anime) soffrono tutti di problemi di comunicazione.
Tutti questi punti mi fanno scadere un pò il contorno dell'anime stesso.
Ripeto, sono tutte considerazioni abbastanza personali, non avendo vissuto in jap non posso saperlo, però gli anime scolareschi e connessi (e spesso non solo questi ma ovunque ci sia di mezzo la scuola) presentano queste analogie.

Tornando all'anime non è male e credo che sia giusto dargli un'occhiata potrebbe rivelarsi una buona scelta ;)

Libra78

 0
Libra78

Episodi visti: 13/13 --- Voto 7
Koi Kaze è una serie dal soggetto difficile: un amore tra un fratello e una sorella, quindi qualcosa che nelle società umane è ed è stato solitamente vietato (pur con eccezioni e distinzioni anche rilevanti) e che oggigiorno credo sia universalmente impedito (anche per le implicazioni di salute che potrebbe avere sulla prole un rapporto del genere). Ciò detto la storia è poetica, tratta un tema così forte con molta poesia e dolcezza, anche se mi ha fatto riscoprire quanto certi valori siano culturalmente totalmente radicati in me... in questo senso non posso non dire di come in certi momenti provassi un forte imbarazzo se non fastidio a vedere l'evolversi della storia. A parte che m'immaginavo con mia sorella certe cose e mi veniva male :) solo al pensiero....Lasciando da parte le considerazioni etiche personali, comunque intravedo qualche smagliatura in questo anime: il personaggio maschile è fondamentalmente un bambino di 27 anni che dietro l'aspetto da uomo adulto nasconde una psiche complessa, Nanako, la sorella, è comunque una 15enne con tutte le volubilità che anche in amore un'adolescente può provare. Sintetizzando si potrebbe dire che è il trionfo di un amore impossibile di cui peraltro ci viene detto quali sono le implicazioni psicologiche sui 2 protagonisti, ma non quali sono le conseguenze sociali (non certo positive) cui un amore del genere va incontro. Francamente avrei pensato che a un certo punto l'amore platonico tra fratelli aiutasse entrambi a crescere e a relazionarsi meglio con l'altro sesso... e poi c'era la collega di lui che era troppo il mio tipo!
Disegni e musiche sono validi e comunque gli dò un 7 perchè non vorrei che certi miei "imbarazzi" sulla sceneggiatura limitassero troppo un anime comunque da provare

Godai

 0
Godai

Episodi visti: 13/13 --- Voto 10
Koi Kaze è una grande opera, non solo per gli stupendi disegni, le splendide musiche e la bellissima storia d'amore che è raccontata. Ma la sua grandezza sta nel trattare un tema così difficile, considerato un Tabù dal sentire comune, in una maniera così delicata,dolce e poetica.
La sofferenza di Koshiro durante tutta la serie, i suoi dubbi e i suoi tormenti è raccontata in maniera eccellente che tocca davvero il cuore dello spettatore. La paradossale situazione della nascita di un sentimento così profondo, che invece di essere fonte di gioia è fonte di paura e dubbi tremendi, ci fa soffrire con lui.
Nanoka d'altra parte si trova ad affrontare il suo primo amore, ma non sarà un amore normale come quello di ogni liceale, ma lei con la forza e la purezza di quella età andrà avanti.
Koi kaze, vuole farci riflettere senza pudori ipocriti, ne pulsioni istintive da hentai. Ci lascia una grande storia, raccontata in modo magistrale, con una psicologia dei personaggi ottimamente curata. Ognuno poi farà le sue conclusioni.

ilarip

 0
ilarip

Episodi visti: 13/13 --- Voto 5
Ciao a tutti, ho dato un voto basso perchè non mi ha per niente emozionato troppa la differenza di età tra loro 2 per potersi definire un rapporto serio e poi sono sempre fratello e sorella!
Lei è una ragazza che vive nel suo mondo (normale per una liceale) alla quale gli interessa più l'attenzione del fratello maggiore (27 anni) che quella dei suoi coetani.
Lui invece è un agente immobiliare che non so bene come definirlo nei primi episodi sembrava adirittura un pedofilo, poi nel corso della storia si capisce che prova sentimenti veri e profondo amore per la sorella tanto che non è per nulla interessato alla attenzioni che la sua collega di lavoro gli rivolge.
In definitiva è stata ua storia semplice senza emozioni particolari e a mio avviso è una storia impossibile! Io personalmente non lo consiglio infatti appena l'ho finito di vedere l'ho cancellato.

Arcady80

 0
Arcady80

Episodi visti: 13/13 --- Voto 9
Koi Kaze, Love Wind, in italiano la traduzione più azzeccata dovrebbe essere "Soffio d'amore", perchè un breve soffio caratterizza l'amore puro e vero che travolge i due protagonisti, un soffio che li scompiglia inquanto non previsto e non soccialmente accettato. Non accettato perchè incestuoso. Ma seguendo solo la prima puntata è più che evidente il carattere puramente formale dell'incestuosità, dato che a renderli fratelli è solo il DNA. Cresciuti separati dai genitori sin da piccoli e con una differenza di età pari a 12 anni, i due si innamorano quasi subito ma entrabi hanno paura dei sentimenti che provano perchè contrari alla morale comune ma dannatamente veri e impossibili da reprimere. Una storia profonda, di una drammaticità sottile, che sottolinea il disagio di questo tipo di relazione a volte più solide e indistruttibili di quelle ideali. Il voto è un 9 perchè avrei voluto non si concludesse mai.

ivangu

 0
ivangu

Episodi visti: 13/13 --- Voto 7
Anime duro da digeriere più per il tema che per altro. Alla fine non ho potuto fare a meno di dire: "tutto questo è sbagliato, nel profondo sbagliato e...." però non si può fare a meno di simpatizzare per i personaggi principali. Quello che mi ha davvero stupito è la complessità carattierale di entrambi. Il fratello 27enne, silenzioso ed irrascibile depresso, combatte per quasi tutto l'anime contro se stesso per non cadere nella tentazione. Lei 15enne, scopre pian piano i suoi sentimenti per il fratello, e diventa sempre più pressante ed esplicita nelle sue esternazioni di affetto verso di lui. E' lei che alla fina lo trascina fuori dai suoi dubbi per condurlo verso l'incesto. La loro storia d'amore è molto ben trattegiata e sentita ti porta in un primo momento ad apprezzare la bontà dei loro sentimenti. Poi quello che ti lascia è solo tristezza, la certezza che non esiste futuro per entrambi insieme (IMO).

Note negative, trama un pò lenta e disegni dei personaggi in alcuni casi trascurati.

Bacterium

 0
Bacterium

Episodi visti: 13/13 --- Voto 9
Serie molto bella che mi ha colpito molto nell'affrontare senza mai cadere nella volgarità o nella scontatezza il tema dell'amore incestuoso tra fratello e sorella. La sceneggiatura anche se drammatica a tratti è ottima e fila che è una meraviglia. Ritengo, nonostante il tema che debba essere visto da tutti gli amanti delle anime e non solo da gli amanti del genere romance, purchè adulti, non tanto per presenza di scene hard, dato che non ci sono, ma per saper comprendere la complessità del tema e la poesia a dir poco espressa con questo fantastico anime.

ALUCARD

 0
ALUCARD

Episodi visti: 13/13 --- Voto 8
E' davvero una tristezza leggere recensioni che parlano di una storia di "un pedofilo"... insomma ma prima di buttare giù due righe di critica, perchè non guardate tutta l'opera e ci riflettete a fondo? è chiaro che Koi Kaze tratta un pesantissimo argomento come l'amore incestuoso fra fratello e sorella, ma la pedofilia non c'entra davvero un accidente! Semmai si deve sottolineare l'accuratezza con cui gli autori sviluppano l'introspettiva e le soffrenze dei due protagonisti, di come regesce la gente vicina a loro, anche se in qualche frangente ci sono piccole lacune, dal mio punto di vista. Si tratta di una storia con una tematica che apprezzeranno ovviamente i più adulti, non certo un pubblico troppo giovane. Lo definirei un dramma pacato e leggero, condito da musiche azzeccatissime e momenti di importante e profonda riflessione. Il tratto grafico non mi è piaciuto particolarmente, ma è una questione secondaria. Da vedere.

darkmage

 0
darkmage

Episodi visti: 13/13 --- Voto 9
Questo anime si merita un 9 per una serie di fattori. La storia è decisamente interessante perchè affronta finalmente in maniera quasi del tutto realistica un argomento ricorrente nella cultura giapponese e negli anime e manga. In alcuni momenti ho temuto che potesse sfociare nella descrizione troppo minuziosa di elementi scabrosi, ma è semplicemente tutto ciò che ci sarebbe probabilmente nella realtà. Ma come ho detto non è solo la storia, peraltro come sottolinea qualcuno effettivamente un po' lenta, ma sono anche i disegni più realistici anch'essi e maggiormente adatti ad una storia di questo tipo. Ma una menzione particolare va anche alle musiche che partendo dalla sigla iniziale creano un piacevole contorno alla storia che in fin dei conti, pur essendo lenta come abbiamo detto, passa in fretta e conduce ad un finale che lascia indubbiamente con tanti dubbi in testa ma, almeno a me, con un sorriso ebete sul volto.

Ellehime

 0
Ellehime

Episodi visti: 13/13 --- Voto 9
Trovo che questo anime affronti un argomento davvero molto scabroso, seppure tanto caro alla cultura nipponica, in modo realistico ed intelligente.
i repentini passaggi dalle istanze interiori dei protagonisti alla presa di coscienza della distorsione dei propri sentimenti sono davvero credibili. Così pure risulta credibile lo sforzo che il fretello maggiore compie per resistere all'amore ( e non solo all'attrazione) nei confronti della sorella minore.
Tra tutte le serie che affrontano l'argomento, ritengo che questa sia senza alcun dubbio la migliore, nulla è pretestuoso, manierista o teso semplicemente a solleticare pruriti.
Davvero un ottimo prodotto.

Lanim

 0
Lanim

Episodi visti: 13/13 --- Voto 9
Ottimo anime a livello di disegni e animazioni, con musiche e sonoro in generale d´alto livello e molto adatte alle varie situazioni e per dirla tutta una notevole attenzione ai particolari; alla fine quello che maggiormente va analizzato è comunque la storia che ci viene raccontata.
Non rientro nella categoria di persone che credono molto alle morali pre-costituite ma anche a me sembrava quanto meno difficile, riuscire a raccontare una storia d´amore incestuoso tra un fratello e una sorella, rispettivamente di 27 e 15 anni, senza che sembrasse qualcosa di malato o perverso.
Koi kaze riesce in quest´impresa, riesce spesso, (ma dipende ovviamente dallo spettatore), anche in quella, forse ancora più difficile, di far riflettere più in generale su questo difficoltoso argomento.
Puntata dopo puntata quest´amore si sviluppa in un modo che appare dolce, sofferto ma quasi naturale; alla fine di tutto si rischia di non avere più una risposta convincente sul perchè i loro sentimenti siano sbagliati, o almeno personalmene l'avevo perduta per strada.
Splendido, forse più di qualunque altro lo consiglierei a chi dice che un anime non può trattare argomenti difficili e che è una cosa solo per bambini/e o ragazzi/e molto giovani.

Naco

 0
Naco

Episodi visti: 13/13 --- Voto 7
Gli do un po' più delal sufficienza, perché, all'inizio, mi stava davvero piacendo. Tuttavia, poi, nel giro di poche puntate, tutto il mio entusiasmo è drasticamente calato.
I disegni e gli sfondi sono belli, ma il disegno della protagonista non mi piace in alcuni punti. Le musiche sì, carine, ma non mi hanno fatto impazzire.
A livello di trama, invece, devo dire che l'ho trovato parecchio noioso.
Premettiamo che io anime e manga sull'incesto ne ho visti/letti tanti e qundi il tema non mi scandalizza né mi schifa in nessun modo. Tra l'altro, per quanto possano essere fratelli, a parte il continuo "onii chan" della protagonista, io, come frateli, non me li vedevo proprio: non si somigliano per niente e complice la differenza d'età, la parentela non la noto neanche sapendolo.
Oltre a questo punto, devo dire che la storia era iniziata nel migliore dei modi: a parte l'incontro casuale in metropolitana, che può succedere solo in un manga, come dice Speedlink, il resto della storia è motlo realistico ed è raro che si possa dire "Seh, questo succede solo in un manga, nella realtà...". Anche questi momenti ormonali del protagonista sono motlo reali e "crudi" (concedetemi il termine)
Ora, va bene che nella realtà i tempi sono motlo lenti, ma questo anime esagera un po';: quello che è stato detto in 10 puntate poteva essere riassunto in almeno 5; tutte le remore, i problemi che si fa il protagonista, sono giuste e legittime (anzi, a non farsele sarebeb stato grave), però... però una volta che i due si sono dichiatati, i problemi sono finiti. Se non fosse stato per la collega, che ha messo il protagonista di fronte alla realtà (realtà di cui lui già sapeva tutto, e che quindi non è che abbia avuto chissà che effetto), non ci sarebeb stato nessun esterno a conoscere la vicenda. E in effetti nel finale, non vediamo nessuna concretizzazione delle paure del protagonista: dopo questa storia, come sarebeb continuata la loro vita? Avrebbero celato il lor amore, oppure avrebbero finito per inimicarsi la gente?
Sono domande a cui non c'è risposta. A parte i problemi che si fa il protagonista, non c'è altro. Quindi mi chiedo: invece di spenderci su 12 puntate, perché non velocizzare di poco i ritmi e narrare la realtà fino in fondo?

Brutal

 0
Brutal

Episodi visti: 13/13 --- Voto 9
<b>Tolti riferimenti ad altre recensioni.</b>

Devo dire che questo anime è davvero bello, colpisce molto la morbidezza del disegno e la fluidità delle animazioni. Ed è davvero bello il modo in cui la storia è stata raccontata... che storia? E' una storia d'amore proibita tra una sorella e un fratello (consanguinei) di 15 e 27 anni, terribile, che se resa pubblica distruggerebbe entrambe le loro vite, eppure ci viene fatta vedere dall'interno, dal lato degli interessati... e alla fin fine risulta essere una cosa di una semplicità e di una purezza che lascia sconcertati di fronte alla gravità del fatto... Questo anime non contiene nessun messaggio, ma solo una domanda... "Perchè i fratelli non possono innamorarsi?"

JayD

 0
JayD

Episodi visti: 13/13 --- Voto 8
Cosa accadrebbe se uno dei temi più sfruttati dall'animazione giapponese fosse analizzato in maniera un po' più seria di quella che vediamo nelle solite commedie?... Probabilmente ne uscirebbe qualcosa di molto simile a Koi Kaze, magari meno idilliaco e magari un po' più oggettivo (parliamo pur sempre di giapponesi) però ne apprezzo in ogni caso lo sforzo.
Se poi andassimo oltre alla vicenda particolare e la analizzassimo come una critica al conformismo allora ecco che secondo me assume un significato un po' più alto.
Soprattutto per questo ma anche per uno stile e per delle musiche che ben accompagnano la storia che penso Koi Kaze si meriti almeno un'occhiata da chi è stufo di cose già viste.

Testu

 0
Testu

Episodi visti: 8/13 --- Voto 8
Koshiro, un povero 28enne lavoratore, burbero, ed incapace di innamorarsi sul serio, vive con il padre divorziato e non vede la madre e la sorellina Nanoka da anni. Un giorno la sorella viene a stare da loro per frequentare più facilmente una scuola. Per lui è dura sentirsi improvvisamente chiamare fratellone e farne le veci, specie se lei è gentile, carina e innocente.


Sono stato a lungo incerto se recensire o meno quest'opera. Indubbiamente Koi Kaze è molto difficile da spiegare come si deve, ma al tempo stesso è da guardare attentamente per non perdere qualche sfumatura della faccenda a causa della lentezza della trama. Fino a quanto accennato prima, la trama sembra lineare, il problema è che non vedendosi da quando lei aveva un anno, non c'è esattamente l'affetto familiare che si vorrebbe. Avendo letto anche parte del manga funsubbato, devo dire che quest'ultimo è migliore della versione animata in quanto mostra più ampiamente la situazione, ha una migliore quantità di espressioni buffe e kawai ed esprime meglio a parole e i sentimenti dei personaggi. Per quanto sia un sentimento sbagliato, entrambi (ma specie lui) non hanno cercato di incoraggiarlo, è stata una cosa spontanea tra persone che non vedendosi da una vita si guardano reciprocamente più come uomo/donna e non come fratelli, e l'affetto istintivo li ha fregati. C'è da dire che l'anime non è affatto brutto, a livello grafico ha uno stile delicato e piacevole e se loro due non fossero legati da parentela ma solo da una differenza di età di 12 anni sarebbe potuta essere considerata da molti come un'opera dolce. Purtroppo l'atmosfera si fa sentire parecchio e il tema che tratta è molto delicato, il sentimento incestuoso è nuovo in un'anime che non sia hentai, in questi casi di solito i personaggi pur essendo fratelli non sono consanguinei. Non è il caso invece di Koi kaze, una serie che crea tensione con molti pensieri e sentimenti contrastanti, in cui non ci sono molte scene "puramente" sporce, di cui ovviamente una nel famigerato 4 episodio con quella disgustosa faccenda della biancheria intima lasciata in bagno (che causerà rimorsi per tutto il resto dell'anime). Bene o male, questo è il punto di vista che offre e sempre in quest'ottica Koi Kaze va giudicato. Sinceramente l'ho trovata un'ottima serie, molto pensante, ma non certo far ardere sul rogo. A ben pensarci la domanda che gli fece la ex a Koshiro ne fa nascere un'altra a sua volta. E' possibile amare qualcuno con tutta la propria anima? Forse! Ma è un sentimento controllabile? Nel bene o nel male creso sia degna di essere vista.

gothicbaby

 0
gothicbaby

Episodi visti: 2/13 --- Voto 6
Visti i primi episodi mi sono fatta un'idea abbastanza positiva poi stavo muorendo dalla curiosità di vedere un episodio succesivo! E ho visto il 5! Sono rimasta perplessa, perchè la storia è benchè strana e complicata visto il legame fratello e sorella, e il fatto che ci sia una notevole differenza di età! Tutt'ora non so che pensare del protagonista non so se definirlo un pedofilo o semplicemente uno che si è innamorato ma che non avrebbe il coraggio di far nulla di male alla propria sorella, nonostante i propri sentimenti!
Non so davvero che pensare, vista la ripugnanza che provo per i pedofili.. infatti questa serie mi ha dato molto da pensare!

Speedlink

 0
Speedlink

Episodi visti: 12/13 --- Voto 7
Dunque, la grafica è bella, con i suoi colori delicati, i bei sfondi acquerellati, i tratti caratteristici dei personaggi (sopratutto del protagonista maschile), le musiche e l' audio in generale sono decenti, benché il doppiaggio della protagonista femminile sia in alcuni punti piuttosto freddo. La regia è calma e delicata, con una certa attenzione ad alcuni particolari.


Letto questo, si potrebbe pensare ad un anime come molti altri, bellino ma niente di che. Ciò che invece rende Koi Kaze molto particolare è il tema trattato, ovvero...l' incesto.

Non aspettatevi che un qualsiasi intervento esterno, fantastico o magico o dovuto dal fato, riconduca la situazione ad un livello di decenza morale "accettabile". Qui, tutto accade esattamente come potrebbe accadere nella realtà. Mentre alcuni anime ci suggeriscono che la vita di ogni giorno può riservarci anche eventi fuori dall' ordinario (che magari salvano "in extremis" una situazione molto compromessa), Koi Kaze ci fa vedere l' altra faccia della realtà, quella dove le cose possono veramente accadere, morali o immorali che siano, come ad esempio l' incesto.

In ogni caso, sebbene in parecchi punti la serie sia davvero gradevole, dolce e simpatica, in molti altri anche gli spettatori più..."aperti" mentalmente potrebbero rimanere parecchio perplessi, se non addirittura storcere il naso. In conclusione, Koi Kaze è una serie da prendere con delicatezza e dovuta attenzione, proprio come il tema che tratta.