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Gustavo69

Episodi visti: 2/2 --- Voto 6
Non sono un super fan di Ken Akamatsu, ma all'epoca ho apprezzato "Love Hina", e dunque, dopo tanti anni, ho deciso di guardare un'altro anime tratto da un suo manga. Essendo solo due episodi non mi aspettavo chissà cosa, ed infatti il prodotto finale è una miniserie (molto mini) senza infamia e senza troppe lodi. Due episodi che scorrono via velocemente, senza potersi affezionare nemmeno ai personaggi. Fosse stata una serie di 6/7 episodi forse l'avrei apprezzata di più.

La premessa è alquanto originale, ma oltre a quella non c'è molto altro da dire, purtroppo.

Tra l'altro il dilemma di Santa, il protagonista, viene praticamente risolto alla fine del primo episodio. Il secondo invece vede apparire due nuovi personaggi che però non riescono a dare molta verve ad una storia già spompata di suo: ci sono alcuni momenti divertenti senza dubbio, ma siamo lontani anni luce dalla follia di "Love Hina". Il secondo episodio gioca abbastanza sul sicuro, niente triangoli o quadrati amorosi, solo l'incapacità di Mai (l'altra protagonista della storia) di dire addio al suo Santa per un lungo periodo di tempo, tant'è che si riduce all'ultimo momento per farlo. Lo spettatore medio più che commosso dalla loro separazione risulta dunque annoiato, o meglio indifferente, perché non ha avuto tempo per affezionarsi ai due personaggi, come ho già detto prima.

Diciamo che "My Santa" funziona abbastanza bene come "oneshot", ma non ha abbastanza frecce al suo arco per diventare una serie più lunga.


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alex di gemini

Episodi visti: 2/2 --- Voto 7
Santa è un vero cugino di Ataru Moroboshi: nato il giorno di Natale, chiamato con il nome bizzarro di Santa proprio per questo, trascurato dai genitori che sono sempre all’estero per curare i bambini in un paese povero e che così si sentono assolti dal curare il proprio figlio. C’è da stupirsi del fatto che odi il Natale e che si sia chiuso in se stesso, in maniera apparentemente senza speranza, e che non voglia più avere degli amici?
Ma un 24 dicembre tutto cambia, poiché entra in scena la giovane Mai, una ragazzina piena di energia che sembra la cugina di Haruki Suzumiya e che si dichiara apprendista di Babbo Natale. Mei farà una questione d’onore di aiutare Santa a guarire e a riprendersi. In più entreranno in scena la cugina rivale di Mai e un’altra ragazzina, così che il nostro vivrà…. no spoiler.

Indubbiamente siamo in presenza di un OAV demenziale e umoristico, tanto che dopo venti minuti ero seriamente tentato di chiudere. Ma fortunatamente ho tenuto duro e sono stato ricompensato da alcune preziose riflessioni. Per esempio, prima di chiudersi agli altri, di continuare a vivere una vita solitaria, sarebbe il caso di chiedersi se i nostri amici gradiscano la nostra compagnia. O il fatto che il dovere di badare ai propri figli resti sempre e non siano sufficienti ragioni nobili come il volontariato o un lavoro importante per trascurarli.

In una parola siamo in una versione molto breve e molto ridotta della malinconia di Haruki Suzumiya. La grafica è discreta così come la regia. Carine le sigle. In definitiva siamo in presenza del classico OAV che non cambia la vita, ma un’oretta si, specialmente se siete fan di Haruki o in cerca di un prodotto più originale di quanto non sembri e non privo di spunti di riflessione. Voto 7


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((mima))

Episodi visti: 2/2 --- Voto 7
"Itsudatte my Santa", tradotto "Sii sempre il mio santa", è uno di quegli anime comici e demenziali che riescono sempre a strapparci un sorriso ed è prodotto dal grandissimo maestro Ken Akamatsu. Esso racconta di un ragazzo, Santa, che odia il Natale, avendolo passato sempre da solo dal momento che i suoi genitori erano sempre all'estero.
Un giorno Santa incontra Mai, una ragazza che afferma di essere un'apprendista di Babbo Natale che, dopo aver scoperto l'odio di lui per il Natale, cercherà di far di tutto per fargli cambiare idea usando anche la magia anche se, sapendo far apparire solo cose che iniziano per "s", combinerà tantissimi disastri.
I disegni a mio parere sono fatti molto bene, nello stile del maestro Akamatsu, e anche la colonna sonora mi è piaciuta molto, risultando in equilibro con le scene.
E' presente qualche scena di fanservice che però in un'opera del genere non guasta ma, anzi, molte volte fa morire dal ridere.
Ci si affeziona subito ai due personaggi, che hanno un carattere molto simpatico (soprattutto Mai), e ai personaggi secondari, come la sorellina di lei e la rivale che compare nel secondo episodio.
Quindi in sostanza questa è un'opera che va guardata se si cerca qualcosa di semplice e con alcuni tratti anche molto dolci. In molte scene si muore dal ridere e in altre ci si riconosce quasi nella protagonista femminile. Per chi conosce il maestro Akamatsu il finale sarà forse un po' prevedibile ma ugualmente gustabile.
Quindi per me il voto è 7.

SilvAnime

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SilvAnime

Episodi visti: 2/2 --- Voto 7
"My Santa" non è certo un'opera da definire memorabile, perché i suoi obiettivi sono solo al fine di fare divertire e insegnare alla gente i legami che si vengono a separare con il corso del tempo. Mi ha fatto molto ridere, all'inizio è di una demenzialità assurda che non può non fare ridere, sopratutto durante l'attacco del "capo e i suoi seguaci". Essendo molto breve, purtroppo molte cose erano affrettate, tipo la conoscenza tra Santa e Mai, che in men che non si dica si ritrovano a festeggiare il Natale insieme, e Mai già lo ama in una sola notte, incredibile. Però si può colmare questo errore mettendo in conto che Mai stia già osservando da molto tempo Santa e che quindi si sia innamorata di lui già da un po'. I due OAV sono molto ripetitivi, cioè ci sono intere scene uguali nel primo e nel secondo OAV solo con abiti e ambientazioni diverse, però non annoia perché è divertente, come ha già detto.
I disegni, li ho trovati carini, anche se sono di un tipo molto simile a quello di altri anime, quindi non molto personalizzati. Il messaggio che vuole lasciare è chiaro e diretto: non bisogna mai abbattersi anche se siamo soli, perché c'è qualcuno che da qualche parte ci sta aspettando, e non dobbiamo esitare a farci avanti, anche se si sa che con quella persona non ci sarà un legame affettivo molto lungo. L'opera insegna che i cuori di due persone non si separeranno mai, se si sono voluti davvero bene, e perciò lo consiglio a tutti, anche ai bambini, che sicuramente si divertiranno nel guardarlo.
Voto finale: Un bel 7.


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Turboo Stefo

Episodi visti: 2/2 --- Voto 6
Direttamente dalla mente di Ken Akamatsu, famoso per 'Love Hina' e 'Magister Negi Magi' (oppure il più corto e usato 'Negima'), sulle pagine di Shonen Jump è stato pubblicato "Itsudatte My Santa!", uno oneshot che è stato trasposto in due OAV dallo studio TNK.

Un ragazzo si culla nella sua tristezza che permea ogni suo Natale, scaturita dalla solitudine sofferta per via della lontananza dai genitori, e appesantita ancora di più dal suo nome: nato il 24 dicembre, decisero di chiamarlo Santa in onore di Santa Claus. Come se non bastasse una folle ed energica ragazza dice di essere Babbo Natale ed è giunta per portargli la felicità che gli manca, quindi gli offre di passare la notte assieme… facendo nascere così un paio di gag basate sull'equivocità della cosa.

Nel complesso i due OAV hanno uno stile rocambolesco e fin troppo energico, dove gli eventi si susseguono a una velocità forsennata. Il primo però si lascia andare a leggere divagazioni fin troppo moraliste e simboliche che contrastano con la demenzialità assurda delle gag. Nel secondo invece la storia parte ripetendo alcune situazioni, ne cambia solo il luogo e un paio di personaggi regalando qualche risata. Successivamente riesce a donare una trama leggera ma gradevole che porta alla conclusione, anche qui dai toni eccessivamente drammatici.
Gradevole è la cura dei dettagli che con mezze frasi, e in altre occasioni lasciando all'intuito dello spettatore alcune comprensioni semplici e immediate, riesce a formare una storia abbastanza completa sotto vari aspetti.
I personaggi non possono offrire ovviamente una grande caratterizzazione per la brevità del tutto, ma risultano simpatici e folli, come è giusto che sia in un'opera simile. Risulteranno utili soprattutto per dare vita a numerose citazioni, che vagano dalle classiche sequenze majokko nel cambio del costume a strizzatine d'occhio a 'Mila e Shiro'.

I disegni puliti e curati ripropongono sufficientemente lo stile di Akamatsu e, anche se nel complesso ricordano molti altri prodotti e sembrano privi di una vera originalità, risultano gradevoli. Le animazioni sono fluide e curate e sottolineano quel senso "casinista" che la narrazione e le scelte registiche regalano al tutto.
Non mancano un pizzico di fanservice, un paio di scene con seno e sedere in bella vista e una maggiore quantità di pose osé, qualche davanzale ballonzolante, ma nulla di eccessivo.

La colonna sonora è piatta e spesso passa in sordina ma in un paio di occasioni accompagna bene il tutto. Il doppiaggio italiano invece è godibile e ben curato nonostante siano solo due OAV, mentre altre serie hanno ricevuto trattamenti ben peggiori con risultati devastanti (vedi 'Ken - Le origini del mito'). Il peso maggiore è dato dal difficile adattamento, nato dal fatto che molte gag vertono su assonanze e giochi di parole puramente giapponesi, ma è stato fatto un lavoro discreto che se la cava alla bell'e meglio.

'Itsudatte My Santa!' è una produzione breve a tratti folle esplosiva e delirante, in altre occasioni fin troppo drammatica o seria, per un contrasto probabilmente voluto. Risulta gradevole e si lascia guardare e indubbiamente regalerà qualche risata a chi cerca un prodotto semplice e immediato per passare il tempo con una commedia demenziale, soprattutto se fan dell'autore.


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SeiyaJJ

Episodi visti: 2/2 --- Voto 8
Dal genio creativo di Ken Akamatsu, nato prima come manga nel 1998, raccolto in 5 volumi (inediti in Italia) e pubblicato da <b>Kodansha</b> in madrepatria, <i>“Itsudatte My Santa!”</i> (letteralmente “Sempre My Santa”) raggiunge un discreto successo che gli vale la trasposizione in anime.
A occuparsi dell’edizione originale della serie animata, che consta in due OAV da circa 28 min cad., è lo <b>Studio TNK</b>, per la regia di Noriyoshi Nakamura, che nel 2005 dà vita ai personaggi di questa atipica storiella di Natale.

L’opera arriva nello stivale con l’immediato titolo di <b>“My Santa”</b>, distribuita dalla milanese Yamato Video, che compie un eccelso lavoro di adattamento e di traduzione. Dico questo perché la frenesia della narrazione non ha di certo agevolato il compito ai dialoghisti, nonché ai doppiatori.
Nel cast di doppiaggio figurano nomi illustri del panorama italiano, come <i>Patrizia Scianca</i>, che ci regala l’ennesimo saggio della sua bravura. Mentre i più giovani <i>Massimo Di Benedetto</i> e <i>Beatrice Caggiula</i>, raccolgono con entusiasmo questa sfida lavorativa e ne escono a testa alta. In special modo la Caggiula, la quale ha dovuto interpretare il ruolo della protagonista femminile, che in Giappone ha goduto della voce della famosissima e amatissima <i>seiyū</i> <b>Aya Hirano</b>.

La trama è di una semplicità estrema. <i>Santa</i> è un ragazzo cupo, depresso e solitario, che anche in un giorno di festa come il Natale non riesce a essere felice. La ragione della sua tristezza deriva dal fatto che odia il Natale, poiché sin da bambino lo ha sempre trascorso da solo in compagnia della nonna, dato che i suoi genitori non sono molto presenti. Come se non bastasse, la vigilia di Natale è anche il suo compleanno, ciò spiega il suo particolare nome di battesimo, nonché la sua più totale disillusione verso questa speciale ricorrenza.
In aiuto dell’apatico Santa, giunge, come un fulmine a ciel sereno, giunge <i>Mai</i>, studentessa dell’<i>Accademia di Santa Claus</i>, che con la sua allegria e tenacia cercherà di far rinascere, nel giovane protagonista, la magia del Natale.

Le vicende si distribuiranno nell’arco dei due episodi, dallo snodo simile e travolgente, per una visione frenetica quanto estremamente piacevole.
Gli amanti dello “Akamatsu Style” non resteranno per niente delusi, in My Santa ci sono tutti i cliché più tipici di quest'autore. Seppur compressi e a malapena accennati, in quest’anime ritroviamo tutti i tormentoni del maestro, padre dei più importanti Love Hina e Negima: Magister Negi Magi. Il risultato è un mix ad alto tasso di divertimento, consigliato anche a chi non ha mai letto o visto nulla di questo mangaka.
Oltretutto, non mancano delle simpatiche citazioni ad altre opere cardine dell’animazione giapponese, come “Sailor Moon” e “Attacker YOU”.

Il comparto tecnico è molto apprezzabile, raggiungendo apici di un certo livello in alcuni momenti, anche le musiche di fondo risultano accuratamente selezionate. In definitiva Itsudatte My Santa! è un prodotto ben realizzato.
Nota dolente è la longevità dell’opera, alla fine della cui visione si resta con un senso d'incompiutezza, nonostante l’apparente auto-conclusività di entrambi gli episodi. E’ un mio personale dubbio, ma sono curioso di sapere se, così come successe per il manga che doveva essere di un unico capitolo (poi diventato di 5 volumi, come scritto sopra), non fosse nelle intenzioni dello staff e di Akamatsu stesso di approfondire ulteriormente gli eventi e di fare luce su alcuni dei comprimari poco caratterizzati.

Tranne questa piccola sottigliezza, non posso che dare un giudizio positivo a quest'anime, che risulta essere molto gradevole e che è capace, anche visto controtempo, di immergere lo spettatore nella più calda e luccicante atmosfera natalizia.
Per me, un 8 ci sta tutto… Oh! Oh! Oh!


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Ironic74

Episodi visti: 2/2 --- Voto 6
Appassionati di anime e manga di tutta la penisola, siete stufi di passare le sante feste con i soliti film natalizi, sempre gli stessi da vent’anni e che neanche l’avvento del satellite e del digitale terrestre è riuscito a cancellare dai palinsesti televisivi? Avete voglia di passare una mezz’oretta di totale disimpegno e di qualche risata facile, visto che i cenoni e i panettoni vi hanno obnubilato i sensi e i neuroni? Allora "Itsudatte My Santa", o semplicemente "My Santa" nel titolo nostrano, è quello che fa per voi! Stiamo parlando di due OAV di una mezz’oretta ciascuna tratti da un manga di Ken Agamatsu, noto per le sue storie sentimentali-umoristiche.

La storia è quanto di più semplice e lineare possa esserci: esiste un’organizzazione di Babbo Natale dai poteri magici che la notte del 24 dicembre ha il compito di portare i doni a tutti i bambini. Una ragazzina, apprendista Santa Claus, viene a conoscenza dell’odio che prova un ragazzo per il natale e deciderà di fargli cambiare idea cercando di fargli comprendere i significati più profondi di questa festa - ovviamente dal punto di vista giapponese, quindi scevro dei significati religiosi e sacri cui noi occidentali siamo abituati ad attribuirgli.
A leggere questa trama sembrerà di trovarsi di fronte alla solita melensa storiella natalizia condita in salsa otaku, con una protagonista dalla gonna corta pronta a trasformarsi in una babba natale supersexy come il fanservice dilagante ormai richiede eppure, nella sua semplicità, quest’anime è divertente. I siparietti tra i due protagonisti sono esilaranti e certe trovate davvero azzeccate (come lo scontro con i bulli o la renna Pedro), mentre il lato romantico non manca e non risulta pesante o affrettato come potrebbe fare credere la brevità dei due episodi.

Dal punto di vista grafico siamo al senza infamia e senza lode, certo essendo un prodotto del 2005 ci si potrebbe aspettare di più, il chara design è privo di originalità e il disegno risulta essere in certi casi molto abbozzato, anzi per certi versi sembra di vedere un anime degli anni ’90.
La colonna sonora e le canzoni non sono niente di memorabile, se si fa eccezione per una curiosità: l’ending è cantata da Aya Hirano - doppiatrice giapponese della protagonista - che l’anno dopo sarebbe diventata famosissima doppiando il più celebre personaggio di Haruhi Suzumiya.
Insomma ci si riaggancia a quello che ho detto all’inizio, si tratta di un prodotto leggero destinato a chi cerca un piacevole diversivo e non a casa in Italia è stato mandato in onda per la prima volta per l’appunto sotto le feste, per farsi due risate tra un panettone e un torrone.