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Haruhi Suzumiya Gold Edition

Episodi visti: 1/1 --- Voto 10
<b>Attenzione: la recensione contiene spoiler</b>

"Tutto questo è accaduto prima e tutto accadrà di nuovo".
Con queste parole, prende il via il quattordicesimo classico Disney, storia molto amata da Walt Disney in persona, grande successo al botteghino e film d'animazione tuttora molto amato.

Nel quartiere di Bloomsbury della Londra edoardiana, più precisamente nella casa dove vivono i coniugi Darling e i loro tre figli, Peter Pan è una sorta di eroe. La madre lo vede come una sorta di spirito della giovinezza e i giovani Gianni e Michele, elettrizzati dalle storie che la sorella maggiore Wendy racconta su di lui, passano le giornate a mimarne le gesta. Solo Agenore, il severo ma giudizioso padre di famiglia, è stanco di queste sceneggiate quotidiane e una sera di particolare agitazione tra i ragazzi perde le staffe e si arrabbia con Wendy, dicendole che è ora di crescere e che dal giorno successivo avrebbe dormito in una stanza per conto suo e non più coi fratelli. Quella sera i coniugi escono e a far visita ai bambini sarà Peter Pan in carne ed ossa che, accompagnato dalla maliziosa fatina Trilli innamorata di lui, e sconvolto dal fatto che Wendy sia costretta a diventare grande, decide di ricoprirli con la polvere di fata e portarli con lui, in volo, sull'Isola che non C'è, un luogo oltremodo misterioso, dove il tempo per loro non sarebbe mai cambiato.
Per Gianni e Michele, che avevano sempre sognato l'Isola e i combattimenti contro indiani e pirati, tutto appare come un gran divertimento, mentre Wendy, continuamente tartassata dalle sirene e da Trilli, gelose del suo rapporto d'amicizia con Peter, inizia presto a domandarsi se quel posto sia veramente fantastico come credeva. I veri guai per i ragazzi iniziano però quando devono scontrarsi con la nemesi di Peter Pan, il malvagio Capitan Uncino. L'uomo nutre un odio viscerale per il ragazzo, colpevole di avergli tagliato una mano durante un combattimento e di averla gettata a un coccodrillo che lo segue in modo ossessivo, sperando di poterlo mangiare interamente, e dal quale il pirata è a dir poco terrorizzato.
Il punto di svolta nella storia, però, si ha durante una discussione tra Peter e Wendy. Lei vorrebbe tornare a casa con i fratelli e con i Bambini Sperduti, giovani fanciulli che indossano pigiama a forma di animali, che hanno perso ogni ricordo di cosa fosse una mamma e che si trovano lì perché non volevano crescere, come Peter, e ai quali Wendy faceva amorevolmente da mamma. Peter si rifiuta di crescere, per questo non vuole lasciare l'Isola che non C'è, mentre Wendy inizia pian piano a prendere coscienza di quali siano i suoi compiti, doveri e responsabilità, e capisce che il suo posto è a casa.
Dopo aver sventato l'ultimo piano di Capitan Uncino, Peter si rassegna, accetta il punto di vista di Wendy e, aiutato da Trilli, solleva in volo il veliero di Uncino e riporta a casa i tre ragazzi (i Bambini Sperduti, invece, che non sono ancora pronti per crescere, tornano nel luogo fatato con Peter e Trilli). I coniugi, che tornano poco dopo, si spaventano nel vedere Wendy addormentata accanto alla finestra spalancata e, quando la ragazza prova a raccontarle la meravigliosa avventura da lei vissuta, si dimostrano scettici e preoccupati, ma anche loro, alzando il gli occhi al cielo, vedono nelle nuvole la sagoma del veliero e, come per magia, ricordano di averlo visto anche loro, da bambini, facendo quindi intendere una loro tappa all'Isola che non C'è, che appare sinonimo di purezza, innocenza e giovinezza. Più semplicemente, l'infanzia che tutti noi abbiamo vissuto.

Se penso ora a "Peter Pan", tante cose mi vengono in mente.
Innanzitutto, tra tutti lungometraggi Disney visti finora, è quello che mi è sembrato più cupo, in quanto non mancano vari tentativi di omicidio vero e proprio. Le sirene tentano di far affogare Wendy, Capitan Uncino si prepara a condannare a morte Giglio Tigrato qualora la ragazza non voglia indicargli l'ubicazione del nascondigli di Peter, Trilli tenta di convincere i Bambini Sperduti a uccidere Wendy con l'inganno, Uncino tenta di condannare a morte Peter facendogli recapitare un pacco regalo contenente una bomba esplosiva e uccide, sparandogli, un pirata della sua ciurma che cantando lo infastidisce.
I personaggi sono molto delicati e presentano un quadro psicologico alquanto complesso, a differenza dei classici precedenti. Parole e temi come mamma, eternità, infanzia, crescita, solitudine, immobilità... assumono una nuova importanza, uno spessore che non può essere trascurato, sebben avvolto da un mondo fiabesco e a tratti onirico.
Chi sia Peter e da dove venga, quale destino attenda i Bambini Sperduti, perché si trovano lì e da quanto tempo, non ci è dato saperlo.
Bella, comunque, la relazione tra i fratelli Darling. Wendy, sognatrice e carica di positività, si occupa molto dei fratelli, i quali ricambiano profondamente questo affetto e la rispettano molto. Simpatici e teneri i tratti che li caratterizzano, con Gianni che si atteggia ad aristocratico indossando il tipico cappello dell'epoca e portando con sé un ombrello a mo' di passeggio, e Michele che, nonostante sia il più piccolo del gruppo, partecipa con entusiasmo ad ogni missione e abbraccia con curiosità il mondo che si muove attorno a lui.
Azzeccata anche la figura di Capitan Uncino. Uomo di fascino e senz'altro esperto uomo di mare, che unisce a una certa classe un'evidente dose di cattiveria. Purtroppo per lui la fortuna non è dalla sua parte e spesso finisce per farsi male anche solo a causa delle attenzioni che il nostromo Spugna gli presta.

Ben accolto dalla critica, all'infuori dei grandi fan dell'opera teatrale "Peter e Wendy" di J. M. Barrie al quale la storia disneyana è ispirata, che non vedono di buon occhio le modifiche apportate alla storia originale, "Peter Pan" resta uno dei titoli più noti e amati tra i classici Disney.
Io personalmente l'ho molto apprezzato, assieme all'indimenticabile colonna sonora, soprattutto per il messaggio contenuto nella scena finale.
Sono molto legata al tema dell'infanzia e della crescita, e credo che questo film sia in grado di rappresentare questi delicati concetti con maestria, regalandoci un finale davvero toccante e non banale, ricco di morale!
Consigliatissimo!