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kirk

Volumi letti: 7/7 --- Voto 8
Katsuhiro Otomo non ha bisogno di presentazioni: conosciuto agli inizi degli anni ‘90 soprattutto per il lungometraggio di Akira di cui è stato sceneggiatore e regista è stato in seguito riscoperto anche in Italia come mangaka.
Devo dire che i primi che lo hanno portato da noi ( la Glenat e i Kappa boys) non gli fecero un gran regalo: la Glenat propose Akira (la sua opera migliore) a colori come fosse un comics e a fascicoli spillati (cosa che ho sempre odiato), i Kappa Boys proposero Zeta e World Apartment Horror che sono due opere minori in cui il maestro Otomo è solo alla sceneggiatura e in cui scelse male a chi affidare i disegni. Non me ne vogliano i fans di Satoshi Kon ma i suoi disegni in WAH sono inferiori al suo manga d’esordio, ovvero La stirpe della sirena.
Anche in The Legend of Mother Sarah Otomo si affida ad un altra persona per i disegni… ma che differenza!
Certo Takumi Hagayasu ci mette ben 14 anni a finire un manga di soli sette volumi ma la qualità del disegno è molto alta, con scene di forte impatto e dei buoni fondali in cui si vedono vari ambienti, deserti, città, macchine tecnologiche…
Alcuni incolpano della lentezza con cui il manga è proceduto lo stesso Otomo molto molto impegnati in altre opere.
Comunque sia ciò che ne è venuto è venuto bene.
Certo non è venuto fuori un altro Ken il guerriero né un altro Akira, benché l’ambientazione sia simile: un mondo post nucleare dove i forti la fanno da padrone.
E Otomo ci fa vedere nei primi volumi (a caratterizzazione episodica) singoli villaggi in cui esiste la prevaricazione: violenza, pedofilia, avidità…
Il mondo in teoria è diviso in due fazioni, ma alle persone comuni che devono mangiare, probabilmente degli Epoch e degli Mother Earth importa poco, le loro basi teoriche importano poco anche agli stessi comandanti di queste fazioni…
La nostra eroina dovrà affrontarli senza possedere nessun potere solo la volontà di sopravvivere e incontrare nuovamente i suoi bambini… per essere comunque solo una “normale” donna riuscirà a fare strage di soldati.
Sarah è una eroina con un passato non senza macchie e con la volontà fortissima non di migliorare il mondo, ma di sopravvivere.
Altri personaggi potranno sembrare a prima vista più idealisti di lei… ma tutti avranno le loro macchie… di certo non si salvano poi i cattivi!
Comunque mi sento di dire che il manga merita un otto e migliora molto come impatto negli ultimi tre volumi, quelli in cui compaiono i capi delle fazioni e la loro gretta politica.
Questo è un manga che consiglio a chi ama la violenza.


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selene90

Volumi letti: 7/7 --- Voto 8,5
“The legend of mother Sarah” è uno di quei titoli che, pur essendo scritto da un mostro sacro nel campo dell’animazione, accostato per lo più a opere che sono sulle bocche di tutti, ha ricevuto meno attenzioni di quante ne meriterebbe.
Scritto da Katsuhiro Otomo (Akira, Roujin z, Steamboy) e disegnato da Takumi Nagayasu, il manga è stato iniziato nel 1990 e completato, in sette volumi, nel 2004, in tre possibili edizioni.

La trama ha per protagonista un mondo post apocalittico descritto come desolante e portato allo stremo, nello stesso stile cupo con cui Otomo ci ha abituato coi suoi più celebri lavori. In un imprecisato futuro, a causa di una guerra nucleare che ha reso inospitale il pianeta, gli abitanti della terra si sono trasferiti in stazioni orbitanti per sette anni. Il governo si divide in due fazioni: da una parte ci sono gli Epoch, i progressisti che -seguendo la folle idea di uno scienziato- vorrebbero causare un’ulteriore esplosione atomica per spostare l’asse terrestre e rendere nuovamente la terra abitabile; dall’altra ci sono i mother Earth (M.E.) che, seguendo una linea più pacifista, intendono risanare il pianeta, senza provocare ulteriori danni. Quando la bomba viene sganciata, iniziano le prime rivolte e gli atti terroristici tra le fazioni. Molti coloni fuggono dalle stazioni orbitanti e vanno sulla Terra, nonostante non siano passati i tre anni necessari perché sia di nuovo vivibile. Tra i tanti, vi è Sarah, una donna che costretta a separarsi dal marito e dai suoi tre figli, parte alla loro ricerca tra villaggi e città. Il tutto in uno scenario di continue rappresaglie tra i M.E. e gli epoche, in cui al clima di tensione provocato dalla loro guerra, si somma la precaria condizione di vita del pianeta.

Quasi tutti abbiamo sicuramente letto o visto uno o più titoli ambientati in un mondo post apocalittico, prossimo al collasso. Tuttavia, ciò che rende peculiare questo manga, è proprio la protagonista Sarah, vittima di soprusi, violenze e sofferenza, che tuttavia non è una donna che ha bisogno di essere salvata. Sarah rappresenta il prototipo di donna vissuta che, tramite rabbia e sensi di colpa, inizierà un viaggio erto di pericoli, pur di portare a termine la propria missione.
Partiamo, quindi, innanzitutto dai personaggi: Sarah si fa portatrice di valori umani ed etici, che si contrappongono a quelli che incontra nelle città in cui viaggia: coraggio, amore, famiglia. Valori che, tuttavia, non implicano l’essere fragile. Sarah è una donna si agguerrita e generosa, tuttavia non esita a mettere in mostra anche violenza fisica, quando la situazione lo richiede (in un volume, addirittura, fa strage di alcuni soldati, pur di sopravvivere). Se queste premesse dovrebbero dipingerla come una donna morale e idealizzata, attraverso i suoi brevi flashback, scopriamo che non è nemmeno questo… anzi, appare come una donna che si ritrova persino a sacrificare delle vite, per fuggire alla guerra e ai soldati. Gesti che la accompagneranno per tutta la vita, che la porteranno ad autoinfliggersi una mutilazione orribile e che alimenteranno proprio il suo desiderio di poter rivedere ancora una volta i suoi figli.

Il coraggio di Sarah si contrappone all’ottusità degli altri personaggi. Gli epoche rappresentano una corrente di fanatici che fa ricorso alla tecnologia e alle armi per dominare la natura e garantire la supremazia umana; I M. E. difendono posizioni pacifiste, ma estremiste che raggiungono il fanatismo, nel loro tentativo di salvaguardare l’ambiente. Entrambe le fazioni sono così prese da una guerra fatta in nome di antichi rancori, da non adoperarsi neanche per un tentativo di ricostruire la società.
Tra l’ottusità dei personaggi secondari, e quella più razionale e forte di Sarah, vi è l’unico personaggio che fa quasi da siparietto comico, Tsè Tsè, uno strabico commerciante di colore che accompagna la donna nella sua sfrenata e folle ricerca. Tsè tsè ha il ruolo di controbilanciare la forte presenza scenica della protagonista, con atteggiamenti goffi e quasi divertenti, e che vive la giornata senza uno scopo, senza scegliere uno schieramento, come ad indicare quanto ciò sia facilmente possibile.
Oltre Tsè Tsè, anche gli altri personaggi su cui ci si focalizza nella seconda metà del manga indicano quanto il singolo possa distaccarsi dal pensiero comune, scegliendo da sé la propria strada: da Harato, il maggiore dei figli di Sarah, che per sensi di colpa simili a quelli della madre dà anima e corpo nella guerra dei ribelli; fino a Bard, marito di Sarah, che si dice disposto a donare persino il proprio corpo per poter risanare la terra in modo pacifico, senza adottare la tecnica della rappresaglia. Qualcuno potrebbe dire che i personaggi sono delineati con noncuranza, perché non si sonda particolarmente il passato di ognuno. Io l’ho trovata una scelta sensata, e anzi un punto di forza: l’autore si focalizza sul presente equilibrio tra le forze politiche in gioco.

Ma oltre ai personaggi, ciò che rende veramente particolare la storia, è lo scenario.
Il manga, sostanzialmente, si divide in due metà. Se gli ultimi quattro volumi sono una strada a senso unico, in cui Sarah impegna le sue forze nella sua ricerca, i primi tre sono più che altro storie autoconclusive, ambientate in tre villaggi diversi, in cui emergono aspetti delle condizioni che i terrestri devono fronteggiare: la scarsità di cibo, le contaminazioni e il rapporto con il potere (che nel terzo volume acquisisce una forma religiosa).

I più forti, a livello emotivo, sono secondo me il secondo ed il terzo volume: nel secondo, oltre a scoprire il passato di Sarah e l’automutilazione del seno che si è inflitta per senso di colpa, scopriamo una città di bambini tiranneggiati da una donna despota che li controlla, ordinando loro qualsiasi gesto immorale possibile, come lo stupro ai danni della stessa Sarah. Nel terzo volume, invece, il pericolo è rappresentato da Telesia, una religiosa che gestisce una comunità di orfani, e che costringe alla prostituzione le ragazze più belle per garantirsi i favori dei militari.
Tutto ciò che viene rappresentato nei sette volumi, è lo specchio di un mondo in rovina e in decadenza. L’uomo mostra la sua cupidigia più folle, approfittando delle situazioni a sfavore di altri. A rendere ancora più perfetto il contesto, sono i disegni precisi e puliti di Nagasayu.

In conclusione, ritengo “the legend of mother Sarah” un titolo assolutamente da promuovere e da consigliare, per i motivi sopracitati.


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Piero89

Volumi letti: 7/7 --- Voto 8
Se vi piacciono le atmosfere di fantascienza e/o post-apocalittiche questo è il manga che fa per voi.
Partiamo dai primi volumi con storie autoconclusive che durano appunto l’intero volumetto, e che servono a introdurci e a spiegare a grandi linee come e dove si svolgera' l’intera storia.Con il proseguo dei volumi vengono spiegate sempre più cose così come fanno la comparsa sempre più personaggi; la protagonista è femminile (cosa abbastanza rara) ma riesce senza problemi a farsi amare; i personaggi secondari invece hanno poco spazio o comunque non vengono messi in risalto più di tanto.
Non mi sono piaciute alcune scene troppo forti o esplicite.
Per quanto riguarda i disegni sono rimasto senza parole dalla cura e dal dettaglio di certe tavole e in generale uno dei tratti più belli che abbia mai visto.
La storia merita per tutti i volumi, tranne l’ultimo che secondo me presenta un finale poco adeguato e anzi potrebbe lasciare spazio a un seguito. In definitiva un ottimo seinen consigliato a tutti vista l’ottima edizione Planet Manga con sovracoperta, prezzo adeguato e una decina di pagine a colori per ogni corposo volume.


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TheDarkLord

Volumi letti: 7/7 --- Voto 9
The Legend of Mother Sarah è un manga disegnato da Takumi Nagayasu e scritto da Katsuiro Otomo (il creatore di Akira).

Trama:
In un futuro lontano dove la Terra è devastata dalle guerre nucleari, le persone si sono rifugiate in delle colonie orbitali.
Nel nuovo governo formatosi dopo l'esodo nelle colonie esistono due gruppi: gli Epoch e i Mother Earth. I primi sono progressisti che credono di poter rendere di nuovo accogliente la Terra attraverso l'utilizzo di bombe atomiche a basse radiazioni così da spostare l'asse terrestre e cambiare il clima. I Mother Earth invece sono fermamente convinti che bisogni lasciare in pace la Terra.
Purtroppo gli Epoch sganciano le bombe e così inizia una guerra tra le due fazioni, in cui avverranno anche gravi attentati alle varie colonie. Durante un attentato Sarah viene separata dalla sua famiglia e in molti sono costretti a rifugiarsi sulla Terra.
Qualche tempo dopo ritroveremo Sarah alla ricerca dei suoi figli accompagnata dal mercante Tsè Tsè in un mondo dove la vita è difficile e le persone spietate…

The Legend of Mother Sarah venne pubblicato per la prima volta nel 1990 ma solo nel 2004 è stato completato con un totale di 7 volumi. Questo progetto nacque dalla voglia di Nagayasu di poter disegnare una storia ambientata in un mondo fantascientifico. La notizia arrivò alle orecchie di Otomo che decise di scrivere la sceneggiatura del manga per Nagayasu. Purtroppo Otomo era molto occupato con altri lavori riguardanti il mondo della televisione e Nagayasu era molto insoddisfatto di come stava disegnando questo mondo fantascientifico (come se i disegni di Sarah non fossero strepitosi, ma meglio riparlane dopo). E così sono passati molti anni e il manga ha trovato la sua conclusione dopo ben 14 anni di lavorazione.

Dopo questo piccolo appunto, torniamo a parlare in generale di Mother Sarah. Il primo dettaglio che salta subito all'occhio è il protagonista femminile della vicenda. In un mondo post-apocalittico siamo di solito abituati a vedere personaggi alla Kenshiro. Invece in questo caso ci ritroviamo davanti a una donna e per la precisione a una madre. Il suo obiettivo principale sarà quello di ritrovare i propri figli e per questo viaggerà di città in città per cercare indizi su dove possano essere.
Con questo espediente Otomo farà in modo di guidarci in un mondo totalmente nuovo e ci mostrerà il nuovo mondo in cui vivono gli umani. Quindi si affronteranno varie tematiche politiche, ci verrà dato uno sguardo approfondito sugli Epoch e sui Mother Earth, il problema della fame e anche della religione.
La struttura narrativa si dividerà in due parti:
Nella prima (i primi tre volumi) vedremo storie auto-conclusive mentre negli ultimi volumi troveremo una storia molto più compatta e ampia. (tutto questo dovuto sempre dal fatto che Otomo all'inizio del progetto era impegnato in altri lavori).
Durante la parte iniziale troveremo Sarah in diverse città e in ognuna di queste ci verranno mostrate alcune tematiche in modo brutale (un mondo dove il più forte prevale sul più debole e dove la violenza è all'ordine del giorno).

In tutto questo contesto si muove Sarah, un personaggio, come detto in precedenza, molto particolare. Una donna molto forte, con una grande forza di volontà pronta a combattere quando necessario. Un personaggio pieno di valori e virtù che risplenderà in contrasto con la violenza presente nel mondo.
Però non fraintendetemi, Sarah non è un personaggio idealizzato, anche lei è costretta a ricorrere alla violenza e a uccidere e, oltre ciò, si porterà sulle spalle un enorme dolore causa però anch'esso della sua determinazione nella ricerca dei figli.

Da come ne ho parlato fin'ora sembra però esserci poco spazio per gli elementi fantascientifici. Quest'ultimi ci verranno mostrati nel prologo del primo volume per poi ritornare negli ultimi tre volumi. Ciò viene inserito perfettamente nel mondo post-apocalittico di Sarah creando una sensazione di realismo (infatti verranno date molte spiegazioni scientifiche a riguardo).

E ora parliamo dei disegni di cui il nostro Nagayasu era insoddisfatto. Vorrei veramente sapere quante volte lui abbia corretto e riveduto i suoi lavori perché il risultato finale è davvero fantastico.
I disegni sono molto precisi, le prospettive sono rispettate alla perfezione e le tavole risultano molto pulite. Più di una volta il disegnatore ci mostra ampi paesaggi dove vediamo grandi distese desertiche e rocciose oppure le città in uno stato di decadenza.
Posso dire che a livello architettonico molti palazzi sono resi benissimo, anche se quello che mi ha colpito di più sono state le colonie orbitali.

E non tralasciamo il character design e il volto di tutti i personaggi presenti nell'opera. Sono tutti (anche quelli secondari) caratterizzati perfettamente con tratti molti realistici e un'espressività facciale che riuscirà a trasmetterci molte più emozioni rispetto alle parole.

In conclusione The Legend of Mother Sarah è un manga che consiglio assolutamente. Sa essere molto maturo nelle sue tematiche e non cade mai nel ridicolo o nel banale. E mostra anche come le decisione del singolo possano cambiare le sorti della storia nel bene o nel male.


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Evangelion0189

Volumi letti: 7/7 --- Voto 7
Spinto dalla grande ammirazione che nutro per un autore immenso quale è Katsuhiro Ōtomo, ho approfittato dello scorso Natale per farmi regalare The Legend of Mother Sarah, seinen in sette volumi edito dalla Planet Manga. L'opera in questione, la cui sceneggiatura è scritta proprio da Ōtomo e i cui disegni sono invece a cura di Takumi Nagayasu, ha richiesto ben quattordici anni di duro lavoro.

Ecco qualche accenno alla trama: in un futuro post-apocalittico (ambientazione molto cara a Ōtomo) in cui il mondo è ridotto a un gigantesco deserto, una madre dal nome biblico, Sarah per l'appunto, è alla ricerca dei suoi figli, perduti durante un incidente in una nave in orbita sulla Terra. Ad accompagnarla nelle sue disavventure è un venditore di carabattole di ogni genere, un vero mascalzone, che però si rivela un compagno sempre leale. Ogni volume è in pratica una storia autoconclusiva che aggiunge di volta in volta un tassello alla ricerca della protagonista: ma Mother Sarah è di più. Oltre ai conflitti e alle sparatore praticamente ormai nella norma in un mondo senza regole, ogni storia sarà un pretesto per introdurre tematiche mature (la violenza sulle donne, la fede cieca che allontana dalle cose che contano davvero, gli intrighi politici di gerarchi che stanno al sicuro nelle loro fortezze) e risvolti fantascientifici sempre più evidenti man mano che ci si avvicina al finale. Inoltre, lungo il viaggio Sarah incontrerà diversi ostacoli e la speranza di trovare i figli, per quanto incrollabile, subirà forti scosse... E se i suoi figli non volessero seguirla? Sono ancora tutti vivi? E se fossero nemici? Ma Sarah è una madre coraggiosa e umanissima nei suoi dubbi e nelle sue paure. È davvero il centro di questa storia cruda e intricata.

Per quanto riguarda il comparto grafico, il tratto di Nagayasu è esente da critiche a mio avviso. Ovviamente è anche una questione di gusti, ma lo stile un po' "Anni Ottanta" del character design mi affascina parecchio e l'ho trovato perfettamente calzante con i personaggi e la storia narrata. Probabilmente Mother Sarah è uno dei migliori manga seinen pre-Duemila, eppure mi ha deluso molto. In particolare, alcune scene, seppur censurate con dei pixel (!), mi hanno quasi disgustato. Inoltre, fatto più importante, sebbene la storia proceda spedita per i primi quattro volumi, lo stesso non si può dire per gli ultimi tre, in cui si nota una certa stanchezza da parte di Ōtomo nel dipanare i misteri e le questioni irrisolte accumulati fino a quel momento. Le idee buone non mancano affatto ma è come se non venissero sfruttate a dovere. Non sono sicuro di consigliare Mother Sarah a tutti e, in definitiva, per quanto sia valido e degno di essere letto almeno una volta, non lo considero un capolavoro.


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mrodonto

Volumi letti: 7/7 --- Voto 7
In un futuro post-apocalittico, Legend of Mother Sarah racconta la storia di una madre, Sarah, alla ricerca dei suoi tre figli, da cui è stata separata in seguito al ritorno sulla Terra dopo un periodo di dieci anni in cui la razza umana si era trasferita a vivere su basi spaziali in seguito a una guerra nucleare. Sarah, per poter sopravvivere al suo ritorno sulla Terra, ha subito un trauma che la spinge ad intraprende un viaggio di redenzione in compagnia dell'ambulante Tsè Tsè, in cui si troverà a dover sopravvivere a situazioni drammatiche grazie al suo carattere temprato dalle disgrazie e dalle ingiustizie che ha dovuto subire in passato.
Il manga, disegnato da Nagayasu in uno stile pulito e non dissimile da quello dello stesso Otomo, che firma la sceneggiatura dell'opera, è ambientato in un mondo che ricorda molto da vicino quello di Hokuto No Ken, Cyber Blue e Akira. Questa caratteristica conferisce a Legend of Mother Sarah un senso di déjà vu che lo rende un po' privo di originalità. Di spessore, invece, il manga ne ha, ma la narrazione sembra un po' frammentata, dando l'impressione di un manga diviso in minisaghe, come dimostrano i volumetti che sono tutti diversi tra loro per numero di pagine e, nell'edizione della Planet Manga, anche per aspetto dei volumi, con copertine e costine di colore sempre diverso.
Sarah è una protagonista molto forte e caratterizzata, ma a un certo punto dell'opera la sua presenza diventa piuttosto passiva, lasciando la scena alla guerra tra fazioni e ai tentativi di negoziare una pace sulla Terra in via di rinascita.
I momenti toccanti non mancano, ma l'impressione a pochi mesi dalla lettura del manga è che non si tratti di un'opera che rimane impressa nella testa del lettore, venendo involontariamente forse inserita nel calderone delle storie suddette alle quali Legend of Mother Sarah si rifà.
Un manga consigliato a chi piacciono le storie post-apocalittiche e le eroine di carattere. Voto 7.

anonimo

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anonimo

Volumi letti: 7/7 --- Voto 9
Un manga stupendo!
The Legend of Mother Sarah è un'opera ambientata in un futuro post-apocalittico. La Terra ormai devastata dalle bombe nucleari era diventata un luogo ostico dove vivere e allora gli ultimi umani sopravvissuti decisero di stabilirsi in delle installazioni orbitanti attorno la Terra. Passati sette anni da quando la popolazione si è, ormai, abituata alla vita nelle colonie spaziali, uno scienziato propone di lanciare un'altra bomba, potentissima sebbene a basse radiazioni, per spostare l'asse terrestre, allo scopo di modificare il clima della Terra e ripopolare l'intero emisfero.
Il governo si divise in due parti: da una parte i progressisti, coloro che approvano l'idea della bomba per dar inizio ad una nuova era, che prendono il nome di Epoch;
dall'altra coloro il cui unico interesse è della "Madre Terra", poiché pensano sia stata danneggiata anche troppo dalle bombe nucleari e non c'è bisogno di rovinarla ulteriormente, quest'ultimi sono i Mother Earth.
La bomba viene lanciata comunque ma senza alcun risultato sperato e da qui nascono degli scontri tra le due fazioni, le colonie, per evitare gli scontri, cercano di ritornare sulla Terra.
Sarah è madre di quattro figli che perde di vista quando, nel tentativo di andare sulla Terra, scoppia una rivolta.

La storia, appunto, si incentrerà nell'avventura di questa donna nella disperata ricerca dei suoi figli. Una ricerca che non sarà di certo facile, poiché, passa veramente di tutto questa povera donna, obbligata a subire ogni genere di sopruso, ma nonostante questo ritrova sempre il coraggio e la forza di alzarsi e andare a cercare i suoi amati figli; è veramente da stimare questo personaggio.
I disegni sono meravigliosi, anche se si nota il tratto "old school" le illustrazioni te le spulci per più secondi, per osservare la bravura di Takumi Nagayasu.
Per la prima volta in vita mia affermo che la Planet Manga ha fatto un'edizione oltre le nostre aspettative (mi ha quasi commosso). Sette volumi a 7 euro l'uno a 200 pagine ad albo, e anche più (il numero 3 è un mattone che lo si può utilizzare anche come ferma porte), con le prime otto pagine a colori in carta patinata; chiamala fissa!
Insomma, The Legend of Mother Sarah è un manga davvero commovente che tutti quanti dovrebbero leggere perché racconta della forza di una madre che farebbe di tutto per rivedere i suoi figli; in fondo tutti noi siamo mammoni dai!

VOTI
Trama:8
Disegno:10
Personaggi:9
Edizione:10


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lacameradigabbo

Volumi letti: 7/7 --- Voto 8
Ambientato in una futuristica Terra dilaniata da guerre atomiche, la storia narra le gesta di una madre, Sarah, in cerca dei suoi tre figli abbandonati violentemente per necessità anni addietro. È il racconto del lungo viaggio di una donna costernata dal dolore e dalla violenza, da un corpo mutilato per una punizione auto-infertasi. In un paese regnato dalla morte, il suo è un cammino di, verso e per la vita. È una sottile ma accesa luce in un bagno di crudele buio. Riuscirà Sarah a ritrovare i propri figli? E perché si è mutilata? Cosa ne sarà della Terra in balia della violenza sovrana tra le due bande politiche che spopolano indisturbate? Potrà la forza spirituale e fisica di Sarah riportare speranza e gioia in questo mondo deturpato dalla legge del più forte?

Una storia molto semplice apparentemente, ma che nasconde al proprio interno tanti, troppi argomenti. La sceneggiatura è limpida, e si articola ad episodi: ogni volume, cioè, racconta un determinato episodio che avvicina la protagonista (affiancata da un personaggio secondario: il mercante) ad uno dei propri figli o verso una verità più grande. Ogni episodio regala un insegnamento e/o una morale, che la maggior parte delle volte rientra sempre nella canonica speranza che "non c'è mai fine al peggio, ma tutto può cambiare se lo si vuole". I disegni sono belli, precisi, dettagliati, articolati, vivi e puliti. Dell'edizione poi non parliamone: la prima volta che la nostra cara PM ci regala una confezione così di lusso ad un prezzo adeguato. Straconsigliato.


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Magik

Volumi letti: 7/7 --- Voto 8
The Legend of Mother Sarah è un'opera di Katsuhiro Otomo del 1990 edita in Italia da Planet Manga. A dire la verità forse sono uno dei pochi che non conosceva Katsuhiro Otomo, autore affermato e popolarissimo in tutto il mondo, la sua opera è stata un autentica sorpresa, quando l'ho acquistata ero molto titubante, conoscevo la storia a grandi linee perché mi ero informato su internet, devo dire che ora che l'ho letta tutta non mi sono per niente pentito di averla presa tutta.

La storia narra l'odissea di una madre alla ricerca dei suoi tre figlia dispersi. Sarah, con la sua famiglia, sta cercando di scappare dalla Terra ormai completamente distrutta e invivibile, ma mentre si stanno per imbarcare per delle colonie orbitali, un gruppo di terroristi è autore di un attentato e nella confusione Sarah si separa dai suoi figli. <b>Spoiler</b> Sarah non molla e nonostante le difficoltà incomincerà il suo viaggio alla ricerca dei suoi figli, purtroppo ne riuscirà a trovare solo due in vita, il maggiore, Harato, e la figlia Sotoko, mentre gli altri due, i più piccoli, purtroppo non c'è l'hanno fatta.<b>fine spoiler</b>
Oltre alla storia principale incentrata su Sarah e la sua ricerca dei suoi figli, l'autore ci mostra diverse fazioni politiche in lotta tra loro per cercare di arrivare al potere e governare quello che resta della Terra.

Quello che stupisce di quest'opera sono prima di tutto i disegni di Takumi Nagayasu molto belli e realistici, le città devastate, i deserti immensi, i mezzi di trasporto sono tutti ben fatti e realistici, i vari personaggi sono tutti molto espressivi e le scene d'azione sono realistiche e dinamiche.

Un altro punto forte è la storia, l'autore ci mostra un umanità al limite che cerca di sopravvivere circondata da guerra, povertà e violenza, ma che dopo tutto non perde mai la speranza.
Forse l'unico punto debole di quest'opera è il finale che ti lascia un po' con l'amaro in bocca, un finale che non fa il botto, molto scontato, che ti lascia con qualche interrogativo che non avrà mai risposta.

L'edizione della Planet Manga è ben fatta, una delle poche volte che l'editore fa un buon lavoro, i sette volumi di 250-300 pagine da 7,00 euro ciascuno valgono la spesa.

Il voto per questo manga è un buon 8, per un'opera che ti sorprende e che ti fa capire che qualunque cosa succeda c'è sempre speranza.


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Turboo Stefo

Volumi letti: 7/7 --- Voto 10
Nel 1990 dal desiderio di due autori nasce la voglia di creare un’opera fantascientifica. Si tratta di Katsuhiro Otomo, già acclamato autore di opere quali Akira, e Takumi Nagayasu. Quest’ultimo è l’artefice principale della nascita di questa immensa opera che ha richiesto numerosi anni per essere scritta, soprattutto per colpa dei numerosi impegni di Otomo, perché in un periodo nel quale amava particolarmente la fantascienza si disse desideroso di disegnare una storia del genere, e la fortuna volle che tale desiderio arrivasse alle orecchie di Otomo che iniziò subito a gettare su carta le sue idee. Così Nagayasu emerge dalle torbide acque dell’anonimato disegnando con superba maestria, nonostante si lamenti della sua “incapacità” nel curare design futuristici, un lavoro durato circa quindici anni e destinato a rimanere negli annali dei manga.

Dopo una devastante guerra nucleare il mondo è sconvolto da terribili cambiamenti e l’umanità è costretta ad evacuare il pianeta su colonie spaziali. Per far tornare la Terra vivibile il governo decide di lanciare un ultimo epocale ordigno nucleare, ma la resistenza incontrata da buona parte del popolo è più numerosa del previsto. Nascono così due fazioni divise, gli Epoch e i Mother Earth, che cominciano una guerra intestina alle colonie. Ed è proprio per queste rivolte che Sarah vede la sua famiglia sconvolta: il marito viene inseguito perché un membro di ME e un’esplosione costringe alla fuga i coloni che si preparavano allo sbarco e nella ressa Sarah vede separarsi da lei anche i tre figli, rimanendo sola con il neonato. Dopo anni ritroviamo così sulla Terra desertificata una Sarah più vecchia e dai lineamenti del viso adombrati dalle pesanti sofferenze vissute, ma nello sguardo si percepisce la forza vitale e l’orgoglio della madre che cerca i suoi figli, senza mai perdere la speranza. Dopo aver visto questo volto ricco di sentimenti per il lettore sarà impossibile staccarsi dalla lettura, è già iniziato l’incredibile viaggio in compagnia di Sarah.

La storia è strutturata in maniera molto semplice ma incredibilmente intrigante; nei primi volumi il viaggio di Sarah porta il lettore attraverso paesi in sviluppo che arrancano a sopravvivere ma mostrano i più venali peccati umani, dalla sete di oro e soldi a ben più intricati problemi riguardo alla prostituzione minorile e alla religione. Si tratta di argomenti pesanti e maturi che vengono intrecciati in modo intelligente, creando così più di un’occasione nel quale riflettere. Non mancheranno situazioni dure anche a livello psicologico che, anche se prive di particolari argomenti, potrebbero disturbare non poco il lettore più sensibile.
Il viaggio di Sarah sembra destinato a concludersi prima del previsto ed è in quel momento che nella trama trova posto in maniera decisamente più corposa anche il lato politico di questo nuovo mondo, difatti l’argomento della guerra tra Epoch e ME era solo lievemente accennato nei passati volumi. Così la tragedia personale di Sarah finisce per intrecciarsi con il destino della Terra in più occasioni e per diversi motivi, andando così a creare un intricato intreccio narrativo che valorizza ancora di più l’abilità di Otomo. Si arriva così ad un finale ricco di emozioni, colpi di scena, rivelazioni e tantissimo stupore, il cui unico difetto è forse la conclusione abbastanza aperta e dispersiva, anche se ricalca perfettamente l’ideologia dell’opera.

Le caratterizzazioni, per quanto ben fatte, risultano abbastanza semplicistiche e neanche troppo profonde, anche se risultano ottime ai fini narrativi. Il fiore all’occhiello sarà comunque Sarah, che da sola riesce a tenere in piedi l’intera opera. Una Sarah che senza dubbio si può definire un'Amazzone, in ogni senso. Tra le varie etimologie si può trovare quella che indica le Amazzoni come guerriere “senza seno” e il modo in cui venivano dipinte è congruo a questa nomea, e quando si vedrà il primo grande e sofferente segreto che porta in grembo la coraggiosa eroina sarà impossibile non definirla tale, difatti il corpo di Sarah è come una macchina scolpita dagli scontri: cicatrici, lividi, mani rovinate e soprattutto uno sguardo pesante e duro che mostra tutta la sofferenza alla quale è stata sottoposta, ma sotto quel lembo di cuoio che protegge il cuore e in fondo al profondo sguardo si evince tutta la forte personalità della donna e della madre, e basterà quello a scaldare il cuore del lettore.

I disegni del misconosciuto Takumi Nagayasu si rivelano perfetti in più di un’occasione, non solo nel profondo sguardo di Sarah. Il tratto pulito e deciso e coronato da uno stile sobrio e naturale, in se è facilmente confondibile con molti altri autori tipici della generazioni, ma riesce a donare giusta personalità all’opera. Nonostante questa scarsa originalità riesce lo stesso a donare un character design vario e ben curato, una minuziosa cura che va dai singoli ciuffi di capelli a una scarmigliata barba troppo cresciuta, passando anche per l’abbigliamento di fortuna perennemente macchiato da sabbia e sangue, rovinato dalle intemperie e dagli scontri.
Le scene d’azione sono dinamiche e ricche di movimento, ma senza dubbio la parte più riuscita sono gli sfondi e le cittadine distrutte e diroccate. Gli edifici, come i rari automezzi, sono formati perlopiù da detriti e da pezzi di fortuna ricavati dalle rovine precedenti, creando così un’atmosfera unica che ben incarna il mondo alla deriva che cerca una rinascita, ma il fiore all’occhiello sono senza dubbio le panoramiche e le prospettive su vasta scala, i lunghi deserti che si perdono fino all’orizzonte spesso richiedono due pagine per incredibili illustrazioni che lasceranno a bocca aperta.
In ogni situazione l’illustratore si fa notare per il sapiente uso dei neri e dei toni grigi che vengono dosati con cura senza mai eccedere, aumentando così al profondità delle immagini e soprattutto arricchendo le tavole con ombreggiature e sfumature che mai una volta risultano pesanti o invasive.

L’edizione italiana della Panini offre alti e bassi. I materiali sono discreti, offrono sovraccoperte con effetto lucido, pagine a colori su carta satinata, una rilegatura resistente e flessibile, mentre la stampa, pulita e incredibilmente perfetta senza il minimo difetto, è effettuata su carta dall’elevata grammatura dai toni giallastri che magari ben incornicia il sapore retrò e malinconico dell’opera, quasi fosse una leggenda antica, però rischia di far perdere l’effetto di alcuni leggeri retini.
Il prezzo, anche se leggermente elevato, si rivela congruo al numero di pagine: nei volumi più sottili se ne contano almeno 230, arrivando persino a volumi da 350 pagine, lasciando il prezzo invariato.

Una fiaba, una leggenda, una storia di un mondo che cerca nuova vita sottolineando la stupidità umana e una dramma tragico di una famiglia divisa che cerca nuovamente la serenità, il tutto rappresentato da una sola donna che entrerà nel cuore del lettore e non lo lascerà più. Un’opera unica, avvincente ed emozionante che si farà ricordare a lungo, da tramandare ai posteri, come monito e come classico del fumetto mondiale.


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GIGIO

Volumi letti: 6/7 --- Voto 7
Devo dire che da Mother Sarah mi aspettavo qualcosina di più. Otomo era già di per se sinonimo di qualità e il genere post-apocalittico alla Hokuto no Ken o allo stesso Akira di Otomo mi è sempre piaciuto. Non bisogna fraintendermi, la qualità anche in questo manga non manca, la trama è decisamente interessante e la rincorsa alla ricongiunzione familiare della protagonista è qualcosa su cui riflettere. Solo che l'evoluzione della storia appunto, come viene narrata, come si intersecano le vite dei personaggi e infine i dialoghi a me proprio non sono piaciuti.

Un punto che invece mi ha sorpreso è stata la caratterizzazione della protagonista ossia di Sarah. Persona tenace, forte, decisa. I disegni in generale sono ottimi, scenograficamente egregi. Chi ha letto Akira probabilmente noterà tantissime somiglianze. Per quanto riguarda l'edizione a me è piaciuto sia il formato che la carta spessa, che diciamo ha quello stile grezzo e rude che è tipico di questo manga. Non mi è piaciuto molto il fatto che il numero delle pagine cambi in continuazione (anche se questo è dato in sostanza dal numero dei capitoli) e soprattutto il continuare a cambiare colore alla sovracoperta. In libreria di certo non fa una gran bella figura. Detto questo lo promuovo con un discreto 7 comunque consigliandolo a tutti.


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chiquadr0

Volumi letti: 2/7 --- Voto 9
In genere non mi piace moltissimo recensire manga ancora in corso di pubblicazione. Tuttavia vorrei, nel mio piccolo, facilitare la diffusione di questo capolavoro.

La storia catapulta il lettore in un futuro apocalittico: conseguentemente ad una guerra nucleare il mondo è sconvolto. Dopo aver vissuto per anni in stazioni orbitanti a causa dello sconvolgimento del clima, il genere umano torna finalmente ad abitare le lande oramai desolate del pianeta terra. Infiniti deserti roventi si alternano a steppe ghiacciate senza vita. I sopravvissuti, divisi in due schieramenti con ideologie soltanto all'apparenza diametralmente opposte, combattono una guerra fratricida senza fine. In questo scenario nudo, cruento, duro in cui gli uomini sono regrediti allo stadio animale, una giovane madre, Sarah intraprende il suo viaggio alla ricerca dei suoi figli con i quali ha perso ogni contatto in seguito ad un attentato terroristico.

Otomo riesce a far sembrare una cosa tanto normale come l'amore di una madre, quasi fuori luogo in un ambientazione del genere, in cui non esistono sentimenti e benevolenza e l'unica legge è rappresentata dalla forza bruta. Sarah non è la solita eroina, senza difetti e senza macchia; anche lei si è resa colpevole di crimini atroci, ha sopportato le più tremende sofferenze e in un certo qual modo è cambiata. È probabilmente diversa dalla donna che era un tempo; l'unica cosa a cui si è aggrappata per sopravvivere è la ferrea volontà di riunire la sua famiglia. Il tutto è farcito dalla inconfondibile tensione figlia della guerra fredda che i due autori hanno avuto modo di respirare.

I disegni sono eccezionali, puliti, nitidi: nulla è lasciato al caso dalle ambientazioni assolutamente curatissime e verosimili ai personaggi mai stereotipati. Questa volta anche l'edizione Planet Manga fa il suo dovere, con l'unica pecca di usare una carta con tinte giallastre.

Consigliato ovviamente ad un pubblico maturo in cerca di qualcosa che possa sconvolgere e al contempo scaldare il cuore, lasciando ampio spazio a profondi ragionamenti sulla natura umana.

Mark D. Ace

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Mark D. Ace

Volumi letti: 1/7 --- Voto 10
Un'altra vera e propria opera d'arte (come Solanin) ancora senza recensione... che dire: è ora di mettere in luce questi capolavori! Premetto che baso questa mia recensione sul primo volume, per cui non approfondirò molto, e mi baserò solo su quanto visto finora.

Punto primo, gli autori. L'autore principale è il genio Katsuhiro Otomo, a cui è affidata la storia. Con lui non ci sono mai delusioni: trame coinvolgenti, atmosfere incredibilmente emozionanti, personaggi estremamente ben caratterizzati. Il suo collaboratore è il disegnatore Takumi Nagayasu, del quale devo ammettere non conosco molto; tuttavia leggendo il primo volume ho potuto osservare quanto descritto nel punto secondo.

Punto secondo, i disegni. Tavole a dir poco fantastiche, perfettamente disegnate, con un tratto chiaro, pulito, preciso; paesaggi estremamente dettagliati, da lasciare letteralmente a bocca spalancata (e siamo solo al primo volume, chissà quanto crescerà nei prossimi). Complimenti al maestro T.N.; Molto impressionato: 10!

Punto terzo: la trama. Come detto in precedenza, Otomo è un maestro, un vero genio; seppur la trama sembri non banale, ma lineare, essa è sviluppata con ottima precisione e cura. In un futuro apocalittico in cui la Terra è stata sconvolta da esplosioni nucleari, gli umani sono costretti a vivere su satelliti orbitanti intorno alla Terra stessa. Una madre è obbligata a separarsi dai propri figli a causa di una guerra tra due fazioni di umani: gli Epoch, progressisti, i quali intendono lanciare alcune bombe nucleari per inclinare l'asse terrestre, tentando di rendere nuovamente abitabile una parte del Pianeta, e i Mother Earth, i quali reputano che non si debba ulteriormente violare una Terra ormai già sconvolta da tempo. Sarah, la madre, si troverà a dover cercare i propri figli proprio sulla Terra, tra lande desolate, città immerse nel nulla, terre ghiacciate e molto altro ancora. Voto: 10.

Punto quarto: l'edizione. Questa volta la Planet Manga fa davvero un ottimo lavoro, devo ammetterlo. Volumi a 7 euro, ma contenenti tra le 230 e le 300 pagine l'uno, con molte pagine a colori, sovraccoperta solida e carta morbida simile all'originale giapponese, ma per nulla trasparente. Speriamo che stampino tutti i manga così! Voto:10.

Per ora il voto totale è ovviamente 10; vedremo se nei prossimi volumi la qualità rimarrà alta o subirà un calo.
Unica nota "negativa": ho notato una leggerissima fretta nel raccontare alcune parti (ad esempio quando Sarah viene accolta a casa di Lucia), ma credo sia una scelta ragionata degli autori, desiderosi di raccontare nei dettagli solo le parti fondamentali ai fini della trama. Mi sarebbe piaciuto, poi, qualche pensiero in più di Sarah, o qualche dialogo in più con i personaggi che la circondano, ma probabilmente gli autori volevano avvolgere la protagonista nel mistero; credo che nei prossimi volumi, pian piano, il passato di Sarah verrà a galla, anche attraverso le sue emozioni.