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HaL9000

Volumi letti: 15/28 --- Voto 7
Benvenuti nel regno dell'humor nero, anzi, nerissimo! Il tema dominante del manga, e si evince chiaramente dal titolo, è la morte. I personaggi dell'opera si muovono con grande disinvoltura tra i morti e la Morte, consumati e rotti a tutte le esperienze sanguinolente e/o soprannaturali con una nonchalance notevole. Già, i personaggi: abbiamo a che fare con un gruppo di persone, chi più chi meno, veramente sgangherato, alcuni al limite del ricovero coatto in clinica psichiatrica, ma che evidentemente il destino ha fatto incontrare proprio per questo motivo.

Ora, la struttura narrativa dell'opera è forse un po' troppo frammentata, essendoci in ogni volumetto due o più storie autoconclusive, e questo non gioca certo a suo favore, per lo meno dal mio punto di vista. L'autore ha solo vagamente accennato a un canovaccio di fondo che dovrebbe legare tutto l'intreccio narrativo, ma finora non si è visto niente di concreto. Se così non fosse, questo per me sarebbe un limite piuttosto gravoso sull'insieme dell'opera.

La qualità dei disegni non è del tutto di mio gradimento: buoni gli sfondi e tutto ciò che è inanimato, ma trovo un po' carente, opinione personalissima, il disegno dei personaggi in carne ed ossa, in particolare quelli femminili.

In conclusione, opera gradevole ma non eccelsa, che ha punti di forza nell'ironia e nel modo, talvolta un po' naif, in cui vengono presentate situazioni e ambientazioni che certo leggere non sarebbero. Provate a dargli un'occhiata se ne avete l'occasione.

Utente26675

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Utente26675

Volumi letti: 15/28 --- Voto 8
Horror, splatter, humor nero e un pizzico di mistero sono gli ingredienti principali di questa serie firmata Otsuka-Yamazaki. Vediamo di descriverla in modo tecnico:

GRAFICA
Housui Yamazaki, dopo essersi fatto notare l'anno prima con la miniserie "Mail" ritorna all'attacco con una serie vera e propria riprendendo i caratteri e gli stili usati nell'opera precedente. Nel disegno si riconferma un abile mangaka splatter, capace di sconvolgere il lettore con scene preoccupantemente realistiche e tratti semplici ma inquietanti. È un gran creatore di sfondi ma sembra prediligere i volti e le sue espressioni. Voto: 4,5/5.

TRAMA
Eiji Otsuka come un burattinaio muove i suoi personaggi in storie autoconclusive che ricordano molto quelle dell'autoctono "Dylan Dog". Famoso per "MPD Psycho" e "Leviathan", con "Kurosagi" si diverte citando elementi del folklore Giapponese (fantasmi, rituali, ecc...), storie di esaltati serial-killer e leggende metropolitane vere e non. I personaggi vengono descritti in modo caratteristico fin dal primo tankobon e si sente la presenza di un fil rouge che lega in modo appena visibile quasi tutte le "consegne" effettuate da Karatsu e company. Voto: 4/5.

RAPPORTO QUALITA'/PREZZO
Il prezzo di 7,00 euro è un po' alto e considerato l'ammontare di volumi si tratta di una spesa non indifferente. Un altro punto che gioca a sfavore è la totale mancanza di pagine a colori. Le uniche considerazioni da fare a favore della qualità sono la bellezza delle sovracoperte e la grana della carta.
Per quanto riguarda le sovracoperte su di esse viene rappresentato in modo minimale un riassunto della storia principale del tankobon e lungo la fascia colorata sono posti in primo piano i sei protagonisti sempre in pose diverse (a parte Karatsu). Per il discorso carta la grana è decisamente migliore, provare per credere! Voto: 4/5.

Riassumendo: La media dei voti è di 8,33, quindi arrotondato per difetto ecco giustificato il mio 8.

Un horror innovativo

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Un horror innovativo

Volumi letti: 2/28 --- Voto 9
Anche se possiedo solo due volumetti, sulle scan ho letto gran parte del manga. "Kurosagi" è un horror molto innovativo, che consiglio a tutti gli appassionati del genere! Alcune scene sono veramente splatter e poco adatte agli stomaci deboli, però è condito da una buona dose di ironia, che stempera le atmosfere cupe e disturbanti. I momenti comici non mancano, rendendo la lettura scorrevole.
I disegni sono di ottima fattura e si adattano bene al manga : Yamazaki-sensei ha un tratto molto pulito, uno stile realistico e rappresenta alla perfezione le espressioni del volto, donandogli molta intensità. Otsuka è uno sceneggiatore brillante, i suoi personaggi hanno tutti una personalità ben definita e i protagonisti sono indubbiamente interessanti. La trama è molto originale e ben congegnata, direi quasi unica nel suo genere. In questa storia i "mostri" contro cui combattere non sono quasi mai quelli classici degli horror sovrannaturali, ma si tratta di persone comuni (e da un certo punto di vista proprio per questo più pericolose poiché meno sospettabili), come l'assicuratore senza scrupoli, lo studioso svitato e il padre maniaco. Tutti gli episodi sono autoconclusivi. Personalmente preferisco i manga in cui ogni episodio è il tassello di un mosaico, in cui c'è una continuity per usare un termine più preciso, ma tutto sommato "Kurosagi" è bello anche così.
Purtroppo fra i cinque protagonisti, sebbene siano tutti interessanti allo stesso modo, alcuni risaltano assai meno degli altri e rimangono a fare da tappezzeria. In particolare Yata, che nonostante abbia un potere particolarissimo viene quasi sempre messo da parte, probabilmente perché la sua abilità è la meno utile dal punto di vista pratico. Il suo pupazzo-alieno è fonte di gag a non finire, è vero, ma nel complesso Yata rimane una figura un po' marginale. Un vero peccato. Non capisco come mai molti rimangano scettici sulla genuinità del suo potere, visto che l'alieno spesso rivela delle cose di cui Yata non sarebbe mai e poi mai potuto venire a conoscenza.
A volte i personaggi hanno reazioni poco credibili di fronte ai fenomeni paranormali...
I volumi costano una sassata, ben 7 euro, ma sono soldi ben spesi. Questa serie è sorprendente. Gli amanti del macabro non possono lasciarsela sfuggire!


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mrodonto

Volumi letti: 15/28 --- Voto 7
"Kurosagi" è un manga sicuramente originale, che sviluppa in maniera brillante e con ironia una storia macabra e innovativa. Il fumetto riesce a infarcire il genere splatter di una comicità di fondo che sdrammatizza in maniera efficace scene altrimenti raccapriccianti. Il risultato è piuttosto pulp e non è detto possa risultare gradito a tutti.

Personalmente sono sempre alla ricerca di manga che esprimano idee nuove e adoro le storie violente. Per contro, odio le storie a episodi che non riescono a un certo punto a dare una svolta alla trama. Lo stile di disegno di Yamazaki è pulito e congeniale al tono del racconto. La sceneggiatura di Otsuka parte da una caratterizzazione estremamente originale dei componenti della ditta Kurosagi e riesce, a partire da un canovaccio di base, a trovare sempre qualche idea brillante per andare avanti. Col passare degli episodi, però, ci si accorge che dei cinque componenti della ditta solo due sono veramente importanti, Karatsu e Numata, mentre Sasaki e Makino hanno un ruolo molto marginale nella soluzione dei casi. Yata, invece, il cosiddetto canalizzatore, non ha in realtà quasi alcuna funzione, se non quella di strappare qualche sorriso e di sdrammatizzare le situazioni con i commenti pepati del pupazzo che tiene sempre in una mano e che parla con la voce di un non meglio precisato alieno. Ci si trova pertanto di fronte a personaggi originali, sì, ma ai quali lo sceneggiatore sembra non sapere bene che ruolo assegnare. Quando si accorge che sta dando veramente poco spazio ad uno dei tre comprimari, allora Otsuka crea un episodio ad hoc, quasi a giustificarne la presenza nel manga, espediente non troppo felice. Anche se col passare degli episodi sembra emergere un'analisi dei trascorsi dei protagonisti, la struttura di base del manga sembra rimanere fondamentalmente sempre la stessa e alla lunga annoia. Alla ricerca di idee nuove, poi, ogni tanto "Kurosagi" finisce nell'assurdo e nel demenziale e questi frangenti non mi piacciono affatto. Va bene che l'idea di fondo è inverosimile, ma i primi episodi sono sempre inseriti in un contesto realistico che, una volta resa credibile l'esistenza dei poteri dei protagonisti, legittima un certo tipo di intreccio della storia. Col prosieguo degli episodi, invece, vengono inseriti di tanto in tanto elementi demenziali o assurdi, che rovinano un po' l'atmosfera del manga.

Nel complesso ho apprezzato abbastanza "Kurosagi", che può vantare disegni ben fatti con qualche chicca, come un esperimento grafico in stile cartoon, e una storia che si impernia su un'idea di fondo originale ed intrigante. Il modo in cui vengono sdrammatizzati la morte e i cadaveri può essere un punto a favore o a sfavore di "Kurosagi", ma non mi sento di condannare questo aspetto che conferisce al titolo una venatura pulp. Il punto debole di questo manga è invece la struttura a episodi che alla lunga stufa, perché non si sviluppa alcuna attesa per l'uscita del numero successivo.
Consigliato agli amanti del macabro.


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Tormi

Volumi letti: 10/28 --- Voto 9
Sicuramente i maestri non deludono mai e questo è sicuramente il caso di Eiji Otsuka che, questa volta inseme a Housui Yamazaki, sforna un altro manga di altissimo livello: Kurosagi Consegna Cadaveri, seinen di 11 Tokoobon, fino ad ora, edito dalla Panini dal lontano 2002 e tuttora in corso di pubblicazione.

La storia segue la vita di cinque diplomati all'universtià buddhista che, non avendo templi di famiglia, si trovano per così dire a spasso. Così, date le loro competenze particolari nei confronti dei morti, decidono di dar vita ad una nuova attività cioè il Servizio Consegna Cadaveri Kurosagi. Questa attività consiste nell'eseguire le ultime volontà dei cadaveri, che sono i loro veri clienti.
In questo modo anche le competenze di ognuno dei 5 è sfuttata a pieno: Makoto Numata è un rabdomante e con il suo pendolino scova cadaveri; Keiko Makino è imbalsamatrice e restauratrice di cadaveri e dona un aspetto migliore ai clienti, eventualmente svolge anche autopsie; Kuro Karatsu è un medium è ha il potere di parlare con le anime dei morti, è attraverso lui che si comprende cosa chiede il "cliente" e si decide il compenso; Yuji Yata comunica con gli alieni attraverso Ker-Eres, un pupazzo, ed è un appassionato di leggende urbane e teorie scientifiche spesso molto utili al gruppo; Ao Sasaki è un'hacker e organizzatrice del gruppo svolge varie ricerche sul defunto.

Data la trama si può vedere la totale innovazione che l'autore ci mostra, inoltre con quest'opera riesce in modo stupendo a unire umorismo con la cronaca nera senza rinunciare alla storia e al folklore giapponese, ai temi moderni e attuali; interessante anche la storia di Karatsu, che man mano viene fuori.
A mio parere è uno dei manga più importanti degli ultimi anni tutti dovrebbero dargli uno sguardo, soprattutto chi ha voglia di imparare molte cose sul Giappone.

10 alla trama, con le sue innovazioni e la sua linearità.
9 ai disegni. molto dettagliati sia per i personaggi sia per i paesaggi.
8 alla copertine, ottime anche se ripetitive.
8 al volumetto Panini, mai come stavolta è davvero ben fatto, l'unico risentimento sono quei 7 euro che fanno piangere il portafogli, anche se a dire il vero se li merita tutti.
Voto globale: 9


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Kouga

Volumi letti: 8/28 --- Voto 8
Avete presente quando vi avvicinate a leggere un titolo la cui trama non pare niente di innovativo o impressionante per pura curiosità, ed eppure al termine del primo volume rimanete così coinvolti, sorpresi ed affascinati, da desiderare con ansia di leggere il secondo volume quanto prima? Ecco, questo è il caso di <i>Kurosagi - Consegna Cadaveri</i>.

La storia ruota attorno a cinque ragazzi neo-laureati ad un'università buddista, che non avendo la fortuna, come i loro compagni di corso, di ereditare un tempio di famiglia in cui lavorare, decidono di mettere a frutto i rispettivi talenti ed abilità innate tutt'altro che ordinarie creando un'agenzia decisamente particolare: la Kurosagi, che si occupa di consegnare cadaveri non identificati alle rispettive famiglie.
Macabro? Assurdo? Sì, tutto questo è plausibile.
Specie se i cinque ragazzi sono una carinissima e pucciosa imbalsamatrice e restauratrice di cadaveri dall'aspetto di una bambina, un'abilissima e fatiscente hacker, un curioso ragazzo con una marionetta al posto del braccio che parla per conto degli alieni, un rabdomante che al posto di trovare acqua rinviene cadaveri ed uno shamano in grado di entrare in contatto con gli spiriti dei morti prima che questi lascino il proprio corpo e raccogliere così le proprie volontà e accettare i vari incarichi.

Partendo da questo presupposto potremmo potenzialmente trovarci di fronte ad un macabro crime drama con un cast degno dei migliori horror e sci-fi che il mercato ha da offrirci, se non iniziare un genere tutto nuovo. Termini poco noti a chi può considerarsi un novizio dinnanzi le Serie TV americane, eppure Kurosagi nella sua sceneggiatura, nelle inquadrature e nei dialoghi, di giapponese ha ben poco: i personaggi hanno un carattere carismatico, maturo, maniacale e dettagliato, ognuno di loro ha infinite sottotrame e misteri espandibili ed approfondibili previo background vastissimi, l'interazione tra i medesimi dà un approccio estremamente realistico all'opera, mostrandoci protagonisti, guest-star, antagonisti, comparse e comprimari come fossero attori professionisti, sfornando di volta in volta casi auto-conclusivi tutt'altro che scontati. Lo stile di disegno è particolare, ma molto approfondito, dettagliato e ben realizzato, a partire dal look dei nostri eroi sino alle ambientazioni molto varie e particolareggiate che permettono una ventata d'aria fresca di capitolo in capitolo, senza dimenticare la struttura tipica fatiscente in questo genere di produzioni: una storyline di fondo che ci viene presentata ad un certo punto della serie e viene ripresa poco per volta quando il lettore meno se lo aspetta nei futuri capitoli e casi da risolvere, mantenendo alta l'attenzione e l'interesse del lettore.

Cosa separa Kurosagi dalla perfezione?
L'incessante presenza di personaggi con una mole spropositata di abilità particolari e di persone completamente ordinarie che, dopo un'iniziale sorpresa, reagiscono come se tutto ciò fosse perfettamente normale nella quotidianità di tutti i giorni, quando anche i più scettici rimarrebbero completamente sconvolti dinnanzi a cadaveri che si animano e spiriti che si manifestano previo foto e reincarnazioni. Se gli autori avessero specificato che ci si trovava di fronte ad una sorta di società parallela in cui questa visione del paranormale potesse essere all'ordine del giorno, la cosa sarebbe giustificata, ma il fatto che normali figure come politici, forze dell'ordine, studenti, casalinghe, bambini ed anziani, reagiscano in maniera totalmente normale e a malapena sorpresa o sconvolta. Chi sarebbe in grado di fare ironia, battute e quant'altro di fronte ad un cadavere anziché svenire, inorridirsi o vomitare? Peccato: ad un passo dalla perfezione.
Consigliato a chi ha lo stomaco forte e vuole un prodotto diverso, godibile ed estremamente coinvolgente.


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PI5

Volumi letti: 6/28 --- Voto 7
Se dovessi definire Kurosagi con due parole, direi un horror “rilassante”. Si poiché durante la lettura, mentre è impossibile restare sconvolti, atterriti o spaventati, è facile ritrovarsi piacevolmente stupiti dalle “più fantasiose che inquietanti” storie, in cui di volta in volta restano coinvolti i nostri protagonisti: 5 ragazzi che, in modo apparentemente casuale, si trovano a frequentare un’università buddista, probabilmente indirizzati a tale tipo di studi dalle particolari abilità possedute. Abbiamo infatti: un distaccato e disincantato sciamano di nome Kuro Karatsu che, grazie ad una (non ancora chiara) connessione con uno strano fantasma dal volto “ricucito”, riesce a comunicare con le anime dei morti semplicemente toccando il loro cadavere; un estroverso rabdomante di nome Makoto Numata, con la strana particolarità di riuscire ad individuare grazie al suo pendolo, non corsi d’acqua sotterranei, ma cadaveri (o organi morti in genere) ovunque essi siano; Ao Sasaki affascinante e cupa hacker dotata di uno spiccato senso investigativo che, pur avendo perso i genitori quando ancora bambina in seguito ad un efferato omicidio, possiede il macabro hobby della ricerca informatica di foto di morti e di scene del crimine; la più “normale” dei cinque Keiko Makino, una imbalsamatrice specializzata, il cui funereo lavoro non le impedisce sicuramente di essere allegra, simpatica e sempre pronta a punzecchiare e scherzare coi sui compagni per le strane situazioni in cui vengono a trovarsi; ed infine, ciliegina sulla torta, Yuji Yata, un goffo ed introverso ragazzo che possiede la capacità di fungere da catalizzatore ad una non ben definita entità aliena, il tutto però tramite una marionetta a forma di rana sempre inserita sulla sua mano sinistra, cosa che, considerando la sfrontatezza con cui si esprime l’alieno e la timidezza di Yata, portano a pensare ad un espediente del ragazzo per poter dire cose che normalmente non avrebbe il coraggio di dire, anche in considerazione del fatto che l’alieno, affezionato al suo amico catalizzatore, tenta sempre di guidarlo e difenderlo.
Per tipi così è evidentemente impossibile intraprendere un normale lavoro, ed i 5 decidono quindi di inventarsi un “servizio di consegna cadaveri” i cui clienti non sono i parenti del defunto, ma il defunto stesso che, grazie alle abilità dei ragazzi, ha a disposizione un ultimo desiderio e o opportunità dopo la morte. In tal modo i 5 si trovano, un volume dopo l’altro, di fronte a vari defunti spesso vittime di atrocità; orrori che per quanto sorprendenti potremmo definire “quotidiani”, in quanto derivanti da fattori quotidiani: egoismo, avidità, abbandono, disperazione, indifferenza, stupidità, materialismo, opportunismo ecc... cioè da quel quotidiano relazionarsi degli uomini che, spesso però, non trova quei giusti limiti necessari ad impedire il verificarsi di eventi orribili. Certo in Kurosagi le storie, che normalmente si aprono e concludono in uno o due capitoli, sono veramente ai limiti dell’impossibile (anzi spesso sicuramente oltre), ma sono sempre reali ed umani i sentimenti e le pulsioni che fanno da guida allo svolgimento degli eventi. Per intenderci “il mostro” non è mai uno zombi o un vampiro; protagonisti negativi sono sempre personaggi come un assicuratore avido, un padre pervertito, uno scienziato senza scrupoli... I 5 protagonisti affrontano quotidianamente questi eventi con la normalità con cui la gente comune affronta il proprio lavoro; certo stupendosi, spaventandosi e disgustandosi, ma mai trascendendo in eccessi psicologici, anzi, componenti predominanti sono spesso l’ironia o il sarcasmo. Il tutto è sempre affrontato con serenità: anche la componente splatter potremmo dire utilizzata in dosi adeguate, i disegni sono semplici e scarsamente disgustosi, “sopportabili” diciamo, anche quando entrano in gioco interiora e simili.
In conclusione, se vi va di passare un paio di ore di lettura, che vi stupiscano piacevolmente grazie alle sempre diverse e nuove invenzioni dei due autori, senza oltretutto impegnarvi in lunghe storie che si interrompono sul più bello, con Kurosagi andate sul sicuro.

Utente1594

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Utente1594

Volumi letti: 3/28 --- Voto 10
Dopo “MPD Psycho” il grande Eiji Otsuka ritorna accompagnato da Housui Yamazaki, artista in grado di tenere testa alle sue incredibile sceneggiature. Kurosagi è uno dei manga più originali degli ultimi anni: cinque studenti dell’ università buddista di Tokyo mettono un’ agenzia per dare pace a cadaveri abbandonati. Del gruppo fanno parte: uno sciamano, un rabdomante, un hacker, un’ imbalsamatrice e un ragazzo che parla con un’ entità aliena mediante un pupazzo. Manga ricco di humor nero e storie fuori dal comune, mai ripetitive seppur il tema non garantisce molti sbocchi narrativi.
Riguardo quest’ opera trovo interessante e idoneo ciò che ha scritto Eiji Otsuka nella postfazione stampata nel secondo volume; ne ricopio alcune righe:
“ Nei videogiochi e nei film gli zombi sono di casa, se ne vanno in giro come se niente fosse, e ormai ci siamo tutti abituati. Gli spettatori non ne sono più spaventati. Ma se nella realtà un cadavere iniziasse davvero a muoversi sarebbe una cosa terrorizzante, no? Ecco, io volevo tornare all’ origine dell’ orrore. Nel nostro studio ogni anno creiamo decine e decine di progetti, ma quelli che vedono realmente la luce sono pochissimi. Spesso il problema è trovare un disegnatore adatto alla storia. Nel caso di KUROSAGI abbiamo trovato in Housui Yamazaki l’ artista perfetto. In una società come la nostra, dove nei fumetti e nei videogiochi i morti che camminano sono una cosa tanto banale che non ci fanno più impressione, il fatto che esista un disegnatore in grado di farci provare ancora paura mostrandoci semplicemente dei cadaveri che si muovono è un evento da gridare a gran voce.”

Ultima nota: edizione della Planet Manga: volumetto di “lusso” [coff coff] per un costo totale di 7€… in questo caso spesi bene.

Emilianodan

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Emilianodan

Volumi letti: 3/28 --- Voto 8
Ragazzi dico solo una cosa: questo manga è l'ennesimo esperimento del maestro Eiji Otsuka già ben noto per altri lavori di qualità, fra cui l' ottimo e visionario MPD-Psycho!
Si scava nell'animo umano come sempre, ma in modo differente questa volta... con un pò più di ironia, ma la tematica seria non viene mai lasciata da parte!
Davvero un buon lavoro.


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Ewil

Volumi letti: 2/28 --- Voto 8
Manga molto interessante e a mio parere, migliore di MPD Psycho sia in grafica che in storia. L'atmosfera è molto dark e macabra ed i disegni sono particolari per ogni personaggio. L'idea è originale, mai sentita una cosa del genere e mi pareva interessante leggerne le gesta :). Non me ne sono pentito e ve lo consiglio pure a voi (tranne ai deboli di cuore e di stomaco :P) .


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Nerissaw

Volumi letti: 1/28 --- Voto 8
Quando frequenti un università buddista non sono molte le possibilità di lavoro che ti aspettano dopo aver completato gli studi ma c'è chi riesce a cavarsela bene, sopratutto se dotato di qualche abilità speciale... Proprio per questo è nato il gruppo Kurosagi, ovvero un club di studenti universitari che cerca di racimolare qualche soldo con lavoretti extra; tutto normale, certo se non consideriamo chi sono i loro abituali clienti: i defunti. Infatti il servizio offerto dalla compagnia Kurosagi è di dare una degna sepoltura a chi, in un modo o nell'altro, non ha potuto lasciare le spoglie terrene in maniera del tutto "normale".
Ecco la premessa per una dark comedy completamente assurda! Una comicità fuori dal normale per una vicenda che non potrà non strapparvi un amaro sorriso. Sinceramente l'ho trovato geniale in molti sensi, sopratutto se consideriamo i personaggi.
I disegni però, nonostante siano abbastanza adatti alla storia, non sono molto dettagliati e piuttosto semplice e poi i volti dei personaggi cambiano di tavola in tavola.
Comunque complessivamente lo consiglio a chi vuole una commedia inquietante fuori dal normale dalle tinte decisamente horror.