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Melany

Volumi letti: 1/1 --- Voto 7
I fattori che determinano l'acquisto di un manga in fumetteria sono molteplici. Per i più esperti nel settore, essi si baseranno sulla loro conoscenza di un autore che amano o hanno imparato ad apprezzare tramite opere antecedenti, oppure informandosi prima dell'uscita di quel titolo che aspettavano incuriositi, magari sfogliandolo sul posto rientrava nel genere prediletto. In ogni caso è raro che comprino a occhi chiusi. Coloro che sono lettori occasionali, invece, vengono gran parte delle volte influenzati dai consigli di qualcuno, attirati dal titolo o da qualche offerta, per cui comprare a caso per costoro non rappresenta un problema. Nel caso di Sister Generator, ad accumulare i diversi tipi di lettori in circolazione è indubbiamente la copertina d'impatto, grazie ai colori luccicanti e assai peculiari in uno sfondo completamente scuro. Se il volume unico è ben esposto in negozio, attira poiché fa la sua bella figura. Se poi l'acquisto ne è valsa la pena, sta a chi compra deciderlo.

Edito dalla Panini Comics alla fine del 2011, l'opera vanta di un'edizione abbastanza pregevole con sovraccoperta e di una carta spessa. Il volume è una raccolta di storie indipendenti, nonché autoconclusive, scritte e disegnate da Hiroaki Samura nel corso di più anni, il cui comune denominatore è la presenza di personaggi composti da giovani donne; ecco il motivo del titolo di codesto albo monografico.
"Il più grande spettacolo della famiglia Kuzein" è la vicenda che inaugura la raccolta. Kuzein è una ragazza orfana di madre, vive col padre che sembra un po' ossessionato dalle relazioni della figlia. Con loro c'è anche una donna misteriosa; questa dovrebbe essere agli occhi di Kuzein l'amante di suo padre, perciò la odia terribilmente. Lei vede questa nuova figura in casa come la domestica, la mantenuta, la seconda moglie, la regina e il suo servo… ma quale sarà il suo vero ruolo? Impressionante, sia lo stile narrativo che l'epilogo.
"La divisa scolastica non la vogliamo togliere" vede come protagoniste due liceali, di quelle che se ne vedono in giro con l'uniforme invernale ed estiva nel Sol Levante. L'autore ci dedica diversi episodi brevi, ma tutti un po' insensati e prolissi, dove le due studentesse chiacchierano vagamente di tutto, dal cibo alla moda coreana, dalle divise di infermiera alle valute dello yen/dollaro. Non troppo appassionante, anzi, alquanto noiose e pesanti da seguire.
"La cena di Brigitte" rimanda per certi versi a "La carrozza di Broodharley", un altro lavoro del maestro Samura, per il tipo di ambientazione e atmosfere. Due fratelli di strada, la cui sorellina viene portata in un castello dove fa compagnia al silenzioso padrone. Termina in modo malinconico e interpretativo, probabilmente poteva durare di più, tuttavia lascia comunque qualcosa di emozionante nell'animo di chi legge.
"Il cinematografo di Shizuru" parla di un fumettista che convive con la sua fidanzata, alla quale fa indossare vari costumi per stimolare la sua fantasia e creatività nel lavoro. Divertente, con battute spesso incentrate sul boom del moe; si rimane a bocca aperta per dei colpi di scena.
"La strategia dei poveri - La tecnica dello specchio" è l'unico capitolo coi personaggi esclusivamente maschili. Un gruppo di giocatori di mahjong discute sulle varie strategie vincenti e perdenti da (non) adottare; purtroppo risulta assai inutile se non si è pratici del mahjong. Per fortuna è cortissimo, neanche cinque pagine.
L'ultima storia compare già nella vecchia rivista Kappa Magazine. "Emerald" si svolge in un paesaggio deserto, quindi dall'aria western, in cui l'innocente Sara deve scommettere su sul suo destino. Di mezzo, due personaggi tosti. Questa è tra le storie meglio riuscite della raccolta: un mix di suspense, imprevedibilità e completezza.

Da precisare che Sister Generator non è un volume unico imperdibile, di certo all'interno alcune storie sono più memorabili di altre perché colpiscono rispetto a quelle meno significative, per cui nel complesso è tra il discreto e il buono.
Dal punto di vista grafico, non c'è nulla da obiettare, poiché il tratto è tra i più belli e realistici nel panorama nipponico. Molto espressivi i disegni con quelle linee graffianti e quasi magicamente abbozzate. Chiunque si innamorerebbe di come utilizza il bianco e il nero di una matita nella mano di Hiroaki Samura. Solo lui dona una caratterizzazione femminile varia e ammirevole.
In conclusione, per un lettore occasionale questo forse non è il lavoro migliore per conoscere l'autore e apprezzarne pienamente lo stile, gli verrà però la curiosità di provare anche altro del suo repertorio; mentre per coloro che hanno seguito Mugen no juunin - "L'Immortale" sempre per la Panini Comics - verranno un po' amareggiati se lo confrontano a quel capolavoro. Rimane in ogni caso una sorpresa tutta da scoprire.


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fedcjmanga

Volumi letti: 1/1 --- Voto 8
"Sister generator" è il più recente volume unico ideato dal celebre autore Hiroaki Samura, egli è divenuto famoso in tutto il mondo per la sua opera che ha riscosso più successo, chiamata "L' immortale".
Questo manga è stato pubblicato in patria dalla casa editrice Kodansha nel 2009, mentre qui in Italia è edito dalla Planet manga nel 2011.
"Sister generator" è composto da sei storie auto-conclusive, tutte molto profonde e drammatiche.

La prima, intitolata "Il più grande spettacolo della famiglia Kuzein". Essa racconta la storia di una ragazza di nome Kaoru, la sua convivenza con il padre che, dopo la morte della madre, è diventato ossessionato da lei. E il profondo odio che prova per la domestica, che, a parere suo, è molto strana e pronta ad approfittare, in ogni momento, delle debolezze del padre.
Ma non è tutto rosa e fiori poiché Kaoru, pian piano, riesce a ricordare cosa faceva in passato, quando la madre non era ancora deceduta.
Questa storia, probabilmente, è una delle più profonde e adulte del volume. Infatti, dopo averla finita di leggere, non avendo capito a fondo il significato di essa, ma la sono riletta. Ed ammetto che è fantastica.

La seconda, intitolata "La cena di Brigitte". Racconta di due fratelli poveri e malfamati che vivono in un angolo della strada. Un giorno arrivano dei signori che portano la bambina più piccola di nome Brigitte in un posto dove viene nutrita e trattata bene. Ma lì starà solo per poco tempo, perché dopo verrà "comprata" da degli uomini che la porteranno in un castello dove, da quel momento, dovrà convivere con un uomo gravemente ferito.
Anche questa storia risulta essa veramente molto bella, ma anche malinconica e triste; essa è stata realizzata parecchi anni prima rispetto al precedente racconto.

La terza storia racconta di due fidanzati e la loro vita quotidiana.
Il ragazzo è un aspirante mangaka, e la ragazza interpreta i suoi personaggi.
Questo racconto, probabilmente, è quello che ho capito di meno. Anche dopo molte riletture non trovo il senso del tutto.

La quarta e la quinta storia sono due racconti di poche pagine molto carini e simpatici.
La sesta ed ultima storia, chiamata "Emerald", è ambientata nell'antico Far West: si racconta la storia di una ragazza che, per azzerare i suoi debiti, viene sfidata ad un gioco, ed ad aiutarla ci sarà una signora in sella ad un maestoso destriero.
Questo racconto, insieme al primo, è probabilmente uno dei migliori dell'intero volume, perché riesce a mischiare azione, avventura, tanto fascino e voglia di scoprire il mondo.

Questo volume unico è stato una vera rivelazione, mi ha sorpreso e intrigato davvero moltissimo.
Per finire consiglio questo manga a tutti gli amanti dell'autore, che sicuramente non ne rimarranno delusi e, ovviamente, anche a tutte le persone a cui piacciono storie complesse e mature.


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Tacchan

Volumi letti: 1/1 --- Voto 6
Soltanto una sufficienza stiracchiata per questa raccolta di Hiroaki Samura.
Eppure parte alla grande con "Il più grande spettacolo della famiglia Kuzein", una breve racconto che inaspettatamente si addentra in una tematica difficile e perversa, mettendo in luce una certa voglia di osare che ho molto apprezzato e che mi sarebbe piaciuto vedere anche in altri racconti. Finisce altrettanto alla grande con "Emerald", western intelligente che mostra in che modo può sopravvivere una donna in un mondo, quello del far west, dove a dettar legge sono soprattutto gli uomini e le loro pistole.

Nel mezzo, sfortunatamente, tanti racconti che ho trovato a volte banali, a volte troppo lontani dalla nostra cultura e altre volte semplicemente poco ispirati.
Trai i primi vanno annoverati i vari capitoli intitolati "La divisa scolastica non la vogliamo togliere": si tratta di brevissime storie che hanno come protagoniste delle studentesse che parlano di tematiche in voga tra le loro coetanee. Se un paio sono anche simpatiche, nel complesso le ho trovate piuttosto banali e non mi hanno comunicato nulla, se non la voglia di girare in fretta pagina per cercare qualcosa di meglio.

Discorso simile anche per le pagine dedicate al mahjong: per capirle bisogna perlomeno conoscere il gioco.
Anche "La Strategia dei Poveri" non mi ha detto molto: forse in questo caso parte della responsabilità è anche del sottoscritto visto che non ho ben capito il messaggio che voleva comunicarmi, di certo non è stata in grado di suscitare il mio interesse e ho letto spunti più interessanti di questo.

"Evviva l'adolescenza! Zdran, zdran, zdran, zdraaan" sembra simpatica e ben ispirata, ma finisce di colpo e in un modo non poi così chiaro. Penso di aver capito cosa Samura volesse comunicare con l'ultima pagina, tuttavia avrei gradito un finale meno brusco. "La Cena di Brigitte" in qualche modo riprende le tematiche che mi erano piaciute nella storia di apertura, ma il risultato è decisamente più insipido.
Infine "Il cinematografo di Shizuru" che, nonostante la sorpresa finale, mi è sembrato poco ispirato.

Nel complesso rimango piuttosto deluso da questa raccolta: mi sarei aspettato un Hiroaki Samura adulto e sperimentale, invece mi è sembrato prevedibile e quasi svogliato. Di buono rimangono un paio di racconti molto carini, gli splendidi disegni e l'edizione italiana.
Un'occasione sprecata, peccato.


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Turboo Stefo

Volumi letti: 1/1 --- Voto 8
Come primo numero della collana che la Planet Manga ha dedicato ai volumi unici d'autore, ecco arrivare "Sister Generator" di Hiroaki Samura conosciuto in Italia, e non solo, soprattutto per il suo lavoro di maggior successo ovvero "L'immortale".

Una ragazza è gelosa della bella domestica che lavora in casa loro, soprattutto per via dell'eccessiva vicinanza con il padre in diverse situazioni. Quella che sembra una storia dai toni da commedia basata sui sentimenti di una ragazza qualsiasi, ben presto cambia completamente direzione, andando ad abbracciare toni cupi e perversi che mostrano una forma d'amore alquanto atipica, ma pur tale, ed anche la successiva storia, anche se più arretrata come ambientazione, parla di sentimenti e narra una vicenda "sporca" che non mancherà di colpire con la sua cruda realtà grazie ad alcuni messaggi e metafore abbastanza criptici, anche se - come ammesso dallo stesso autore - la storia è stata accorciata eccessivamente e ne risulta uno scenario fumoso e confuso.
L'inizio sembra strizzare l'occhio allo stile maturo e crudele visto ne "La Carrozza di Bloodharley", ma poi trovano posto storie molto più leggere e puramente fini al mero intrattenimento - escluse le tre pagine di racconto sul Mahjong, totalmente incomprensibili se non si è conoscitori del gioco - che comunque riescono a regalare una lettura con simpatiche svolte impreviste e alcune scenette da commedia ben riuscite, ed anche in questo caso si possono trovare messaggi inerenti all'amore.
Si arriva così alla storia finale "Emerald", che risulta il valore aggiunto a questa buona raccolta: un'avventura ambientata nel Far West con selvagge sparatorie che vanno a definire una storia apparentemente semplice ma che in breve regala colpi di scena in una serrata sequela regalando così un fantastico finale per una storia breve, ma intensa, che contiene qualche messaggio "sessista", ma indubbiamente in senso buono, dedicato alle donne.
Durante questa lettura fa capolino "La divisa scolastica non la vogliamo togliere", una serie di otto capitoli spezzati in tre gruppi sparsi per il volume. I primi capitoli sono interessanti e si percepisce come l'autore sfrutti le abbondanti chiacchiere a ruota libera di due liceali per andare a criticare qualche aspetto del Giappone moderno, alcuni cliché ai quali è associato, oppure alcune eccessive volontà di seguire le mode. Nei primi capitoli si rivela una lettura inaspettatamente interessante, ma negli ultimi le idee scemano con un conseguente calo di contenuto, anche se rimane una lettura gradevole.

Il fantastico tratto sporco e graffiante dell'autore è ovviamente presente in questa raccolta, sia nel fantastico character design ed i suoi volti incredibilmente espressivi che negli sfondi. Questi ultimi sono sempre ricchi di dettagli e fascino, spaziano dalle classiche abitazioni nipponiche a due piccoli excursus (escluse le poche pagine che strizzano l'occhio allo sci-fi) in epoca vittoriana e nel selvaggio west. Proprio in "Emerald" si può notare la perfezione dell'autore: dopo la già ottima regia vista in ogni singola tavola che da sola riesce a dare fascino ed atmosfera, finalmente trovano posto anche dinamiche ed energiche scene d'azione grazie alle selvagge sparatorie mostrando come sia abile anche in questo campo.

Ottima l'edizione italiana proposta dalla Panini Comics, un corposo volumetto con poco più di 200 pagine, con sovraccoperta e rilegatura salda e resistente ma non per questo meno flessibile. Molto più importanti sono l'ottima carta bianca dall'elevata grammatura che rivela pochissime trasparenze, ed ovviamente anche l'ottima stampa praticamente perfetta che rende giustizia al tratto del mangaka grazie all'ottima fedeltà anche nei retini.

Un buon volume unico che mostra l'eclettico autore in diverse sfumature, tutte ben riuscite anche se alcune più di altre, andando a parlare di sentimenti in quasi ogni storia. I fan del mangaka non possono perdersi questa fantastica e variegata raccolta, mentre chi non ha mai avuto l'occasione di farsi ammaliare da questo artista e dalle sue opere potrebbe trovare qualche gradevole spunto nelle storie che aprono e chiudono il volume, conscio però che si tratta solamente di una piccola parte che non rende giustizia all'effettiva abilità di Hiroaki Samura.


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ick

Volumi letti: 1/1 --- Voto 7
"Sister Generator" si compone di sei storie corte scritte da Hiroaki "L'Immortale" Samura su diverse riviste tra il 2003 e il 2009.
Nel volume non c'è un vero e proprio tema portante se non, per stessa ammissione dell'autore, quello di giovani protagoniste femminili.
Proprio per questi motivi si nota all'interno del volume un'altalena di qualità tra le diverse storie proposte.
Ed è così che da riuscitissime storie come "Emerald" (una cruda storia di cacciatori di taglie ambientata nel Far West) o "La Cena di Brigitte" (una macabra storia ambientata in una Germania medioevale) si passa a capitoli meno ispirato come "La Divisa Scolastica non la Vogliamo Togliere" o "La Strategia dei Poveri" troppo legati alla cultura Giapponese o alle vicende personali dell'autore per essere apprezzate completamente dal lettore medio italiano.

Sul fronte edizione si notano i grandissimi passi avanti fatti dalla Panini. Sovraccoperta resistente e spessa. Pagine bianche, con un basso livello di trasparenza ed un'ottima tenuta d'inchiostro. Ottima rilegatura che permette un'agevole apertura del volumetto senza però portare alla disintegrazione dello stesso. Tutto il pacchetto ad un sorprendentemente basso prezzo di 5,90€.

In definitiva è un volume consigliato sia agli amanti dell'autore, che ritroveranno il suo inconfondibile stile, sia ai novizi che con "Sister Generator" avranno un modo più che valido di saggiare le doti narrative ed artistiche del Samura.
Fun Fact: Si scopre da diverse citazioni sparse per il volume e dallo stesso redazionale a conclusione dell'opera che Hiroaki Samura è un grande fan del celeberrimo Hirohiko Araki autore de "Le Bizzarre Avventure di JoJo".


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GianniGreed

Volumi letti: 1/1 --- Voto 7
Sister Generator è un volume che raccoglie sei storie scritte e disegnate da Hiroaki Samura. Non c'è un elemento comune, o un filo conduttore alle varie storie, se non il fatto che tutte le storie, tranne una, hanno per protagoniste delle ragazze.

Il volume si apre con "Il più grande spettacolo della famiglia Kuzein", la storia di una ragazza che scopre le perversioni di suo padre e della defunta madre.
Dopo è la volta di "La divisa scolastica non la vogliamo togliere" una storia lunga ben otto capitoli, ma di poche pagine ciascuno, che vede per protagoniste due liceali (una terza si aggiungerà in seguito) che parlano di cose frivole come il cibo, la moda, o la creazione di una band musicale.
Gli otto capitoli intervallano le altre storie, e sono suddivisi in tre gruppi. Non sono granché interessanti perché sono davvero discorsi troppo stupidi per suscitare interesse.
Segue "La cena di Brigitte", ambientata durante la prima guerra mondiale, è la storia di una ragazza che viene comprata per cenare con uomo che vive segregato in casa a causa delle orrende mutilazioni subite per via del conflitto. Devo dire che la storia mi ha colpito per il suo significato, ma il finale è criptico per me, non sono sicuro di averlo capito appieno.
Si prosegue con "Il cinematografo di Shizuru" per me la storia più strana del volume, quella di cui praticamente non ho capito nulla. E' la storia di un fumettista alle prime armi e della sua ragazza. Sembra una storia semplice ma nel finale prende una piega sci-fi assolutamente inaspettata, che mi risulta di difficile comprensione. La ritengo la storia peggiore della raccolta.
La storia più breve del volume, appena quattro pagine è "La strategia dei poveri - la tecnica dello specchio", che racconta di una partita a mahjong tra quattro uomini, e di uno che la vince totalizzando il punteggio massimo possibile. Non conoscendo assolutamente il gioco ed essendo fin troppo breve non ho approfondito, ma è una storia simpatica tutto sommato.
La penultima storia del volume è "Evviva l'adolescenza! Zdran, zdran, zdran, zdraaan" (che titolo).
Anche questa di poche pagine è la storia di una ragazza che riceve un nastro su cui un ragazzo ha inciso una canzone per lei, senza sapere che anche sua madre ha inciso un messaggio per la ragazza in questione. Purtroppo, anche questa storia non l'ho capita. L'ultima pagina in realtà, fin lì mi è tutto chiaro, ma l'ultima pagina non mi dice assolutamente nulla.
La vera perla si trova alla fine, anzi degli smeraldi. L'ultima storia per l'appunto si intitola "Emerald" ed è indubbiamente la migliore del volume.
La storia è la più lunga tra quelle raccolte nel volume, supera di poco le sessanta pagine, ed è ambientata nel Far West.
In queste poche pagine, l'autore riesce a creare un'ottima storia, avvincente, e piena di colpi di scena e capovolgimenti, con personaggi ben caratterizzati. La storia è veloce e dal ritmo serrato, e rapisce il lettore.
L'autore presenta tutti i personaggi, e altrettanto velocemente li fa sparire dopo che hanno esaurito il loro ruolo. In modo davvero sorprendente peraltro.
Personaggi degni dei migliori film del genere western e disegni ottimi ne fanno una lettura caldamente consigliata agli appassionati del genere e ai fan del mangaka.
La lettura mi ha molto sorpreso, non credevo che una storia così breve mi avrebbe emozionato, e invece l'ha fatto. Avrei voluto leggere di più, perché c'era molto potenziale, ma la storia qui raccontata è ottima così com'è.

Lo stile di disegno è molto buono, ottimo direi. L'autore ha uno stile tutto suo, che lo ha reso famoso. I volti sono molto espressivi e i disegni molto curati e dettagliati. Davvero belli da vedere, mi sono soffermato più volte in varie vignette ad apprezzarli.

Ho trovato la lettura del volume molto interessante. Non ho capito davvero tutto di alcune storie, ma ne ho comunque apprezzato la lettura. Come raccolta di storie non è male, anche se devo dire sinceramente che le uniche storie che ho apprezzato a pieno sono la prima e l'ultima, questa ancora di più.
Il volume è consigliato ai fan dell'autore, ma andrebbe letto anche solo per "Emerald".
Avevo già letto questa storia all'epoca della prima pubblicazione italiana su Kappa Magazine, e mi aveva impressionato molto positivamente. Questo mi ha spinto ad acquistare il volume. Non posso dire di esserne rimasto deluso, ma mi aspettavo qualcosa in più.

Molto buona la versione italiana curata da Planet Manga, che presenta il volume con sovraccoperta in un edizione di qualità che vale il prezzo di 5,90 €.

Utente1594

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Utente1594

Volumi letti: 1/1 --- Voto 7
"Sister Generator", raccolta di episodi brevi di quella perla rara di Hiroaki Samura.
Ammetto di averlo comprato solo per curiosità: avevo letto "Emerald" - racconto che mi colpì molto al tempo - mediante il "Kappa Magazine" e, sulla scia di quest'ultimo, ero deciso di leggere più cose dello stesso autore.

Complessivamente ho adorato alcune trovate narrative di spiccata originalità; la simpatia del mangaka nel cercare di catturare il consenso del lettore rivolgendosi a lui mediante piccoli baloon o le note di postfazione; i moltissimi riferimenti alla società giapponese moderna, quali la mentalità delle studentesse liceali, le mode "passeggere" e la musica[1]; il tratto graffiante quanto versatile e la copertina colorata dalla grafica accattivante[2]. Purtroppo queste note positivissime non mi hanno alleviato il bruciore di stomaco dovuto dalla lettura di alcuni episodi in cui non sono riuscito a comprendere a fondo il volere dell'autore e un suo, conseguente, messaggio.

"Il più grande spettacolo della famiglia Kuzein" ti accompagna in un vortice di avvenimenti piuttosto alienanti e misteriosi con una narrazione a mezzo tono tra l'oscuro e l'ironico. I protagonisti sono ben caratterizzati e sembrano tutti voler nascondere, chi più chi meno, qualcosa. Purtroppo prende una piega azzardata - non proprio nelle mie corde, lo ammetto - e si chiude velocemente lasciando l'amaro in bocca.

"La cena di Brigitte" ricorda per ambientazione "La Carrozza di Bloodharley", sempre di Samura; purtroppo anche questo episodio non ha il tempo di svilupparsi a dovere e lascia un finale piuttosto a libera interpretazione del lettore[3]. Soggettivamente avrei preferito una conclusione più melodrammatica quanto chiara.

"Il cinematografo di Shizuru", è l'unico episodio che ho adorato assieme ad "Emerald". La vita di tutti i giorni di una coppia di ragazzi viene raccontata con sottile ironia ed un filo di erotismo, facendomi scattare emozioni imprevedibili come nostalgia per l'adolescenza ormai persa e sana allegria accompagnata dall'immedesimazione nel protagonista. Il tuffo al cuore arriva con l'epilogo: melanconico guizzo di genio della cui riuscita dipende, appunto, dall'immedesimazione del lettore. Provatelo e sappiatemi dire se sono stato un caso isolato nell'esserci rimasto male.

"La strategia dei poveri" e "Evviva l'adolescenza! Zdra, zdran, zdran, zdraaan" sono letture piacevoli di una manciata di pagine. Racconticini veloci veloci, spensierati e vaporosi. Leggerli non mi ha infastidito, ma non m'ha nemmeno lasciato niente dentro, a parte l'auto-consapevolezza di non conoscere affatto le regole del mahjong.

Per concludere inserisco la recensione, riveduta e corretta, di "Emerald" che feci ai tempi della Kappa Magazine:
In "Emerald", ogni singola pagina è un ingranaggio essenziale per la trama; una trama delicata e ben impostata che, giunta alla fine, riesce a lasciare il lettore a bocca aperta.
Questo "manga" è composto da un solo capitolo di 70 pagine circa e racchiude al suo interno tutto l'immaginario western rivisto da un autore orientale: una storia ricca di colpi di scena, feroci sparatorie, personaggi di cui non si comprende l'indole e articolati piani di vendetta.

Certo: settanta pagine sono poche.
Nei volumi autoconclusivi la maggior parte delle volte ciò che lascia amareggiati è la brevità del racconto… figuriamoci in un solo capitolo.
In "Emerald" la delusione non si fa sentire, ed il racconto è perfetto così com'è: Hiroaki Samura decide di non tirarla per le lunghe e scaraventa addosso al lettore, vignetta dopo vignetta, un intero universo western diretto e gestito in maniera impeccabile, creando una lettura coinvolgente ed eccitante.

Da applaudire la bravura dell'autore nel presentare i personaggi con poche e studiate inquadrature, lasciando al disegno il compito di caratterizzare in modo sublime i protagonisti.
Il tratto in sé è eccellente: figure umane realistiche e ben proporzionate; attenzione ai dettagli; l'uso di chine e retini perfettamente equilibrato; ambiente realistico ed in linea con la sceneggiatura.

Le due edizioni (Star Comics e Planet Manga) differiscono per formato e traduzione. Su entrambi i fronti, se interessati particolarmente solo a quest'ultimo episodio, consiglio l'albo 155 del "Kappa Magazine": volume molto grande, perfetto per ammirare meglio i disegni, e una traduzione più fluida rispetto quella della Planet Manga.

Manga-quote:
Appassionarsi, immedesimarsi, emozionarsi e deprimersi in un solo episodio di 20 pagine. Se questo non è genio artistico...

Note:
[1]: pregi principali dei racconti intitolati "La divisa scolastica non la vogliamo togliere".

[2]: il 70% di probabilità di comprare un manga, per il sottoscritto, dipende dalla copertina: più questa è riuscita più comprerei il prodotto senza pensarci troppo.

[3]: abile giro di parole per dire che non ho capito il finale.