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Rick1111

Volumi letti: 3/3 --- Voto 7
Lost+Brain, largamente conosciuto come la brutta copia di Death Note, è un thriller pubblicato nel 2008 e completo in 3 volumi.

Io stesso ho conosciuto il manga in quanto brutta copia di Death Note, ed è innegabile che si sia più che largamente ispirato al capolavoro di Oba e Obata, ciononostante, per alcuni aspetti si distacca dal suddetto manga riuscendo ad essere una buona lettura.
In generale, penso che il voto così basso sia largamente imputabile al fatto che a molti lettori sia piaciuto meno che death note. In realtà io penso che sia un manga sottovalutato.

Hyama è un brillante liceale, disgustato dalla gente e dal mondo che lo circonda. Un giorno viene a conoscenza delle potenzialità dell'ipnosi, e decide di utilizzare la pratica per guidare il genere umano verso una nuova tappa dell'evoluzione, eliminando tutte le debolezze psicologiche delle persone, in modo da creare un nuovo mondo guidato da lui stesso e composto solo di "super" uomini.

Partiamo con quello che, a mio avviso, è il punto debole della serie, ovvero i personaggi. Il protagonista è forse il personaggio peggiore dell'intera serie, per il semplice motivo che è letteralmente la brutta copia di Light. Quando dico butta copia, non intendo solo a livello di character design, ma più in generale in qualsiasi suo aspetto. Ren Hyama, infatti, è un brillante studente delle superiori, superiore di una spanna in tutto ciò che fa, rispetto i suoi coetanei. Il vero problema di questo personaggio è che non è profondo, non è carismatico, non è complesso, tutto l'opposto. Annoiato del mondo e della gente che lo circonda, trova nell'ipnosi il mezzo per cambiare il mondo. A prima vista sembrerebbe simile a Light, ma la differenza è che il protagonista di Death Note è un personaggio molto più complesso, che nonostante guardi spesso ai suoi compagni con sufficienza (soprattutto ai bulli e ai pigri), è tutto sommato un ragazzo normale, solamente con un carattere distaccato. Ren Hyama, invece, è praticamente un st**nzo che odia tutti, e che sostanzialmente si reputa superiore ai suoi compagni in tutto, praticamente a mala pena li considera umani. Altra differenza principale è che Light, ottenuto il potere, subisce tutto un processo evolutivo che lo porta prima a disperarsi per le sue azioni, poi ad elaborare la sua teoria secondo cui il potere può essere usato per diminuire la criminalità, poi a capire che lui stesso è la persona più consona ad utilizzare il quaderno, fino al momento in cui si lascia completamente sopraffare dal potere. Ren Hyama è solo un di quei cattivi stereotipati che vuole conquistare il mondo, e che, appena trovato il modo di farlo, decide di attuare il suo piano, senza pensare alla sua morale, ne tantomeno farsi scrupoli sulle persone che utilizza e sacrifica alla sua causa e senza volere davvero migliorare il mondo, volendolo solo plasmare a suo piacere dall'inizio, senza subire quindi un'evoluzione.
C'è anche da dire, però, che la serie fa ampio uso dei personaggi secondari, che, a differenza del protagonista che è caratterizzato come fosse un demone malvagio, hanno delle motivazione più umane e ragionevoli.

Questa è, in sostanza, il motivo per cui la serie ha recensioni negative, e perché viene considerata la brutta copia di Death Note.

Passando alla storia, invece, nonostante un incipit simile, ovvero quello di cambiare il mondo tramite un potere, devo dire che Lost+Brain si discosta abbastanza da Death Note, riuscendo a trovare una sua identità. Se, infatti, in Death Note, la storia si concentra da subito sulla sfida di intelligenza tra due persone, in Lost+Brain le cose sono diverse. Nonostante sia presente un villain ben preciso, La storia segue gli avvenimenti che il protagonista e i suoi complici compiono per attuare il loro piano. L'elemento sfida mentale, è una parte secondaria, il cuore della storia è il piano rivoluzionario del protagonista. Sotto questo aspetto, la serie mi ha colpito positivamente, in quanto riesce ad avere una sua identità, e riesce a non perdere di vista quello che è l'obbiettivo iniziale del protagonista. La serie, inoltre, non vuole essere esageratamente cervellotica, ma anzi, i personaggi, sotto molti punti di vista, sono più umani, e mettono su piani d'azione tutto sommato più semplici e funzionali (la cosa potrebbe sembrare un punto negativo, ma è solo una netta differenza). Al tempo stesso, come è ovvio che sia, il manga, essendo composto da soli tre volumi, riesce ad avere una coerenza narrativa che a molti manga manca. La storia, infatti, è ben precisa e racconta gli avvenimenti in modo consequenziale, arrivando fin dove Death Note non è arrivato.

Riguardo la storia, però, il punto che rendeva Death Note speciale, che ha fatto appassionare migliaia di persone alla serie, è proprio la sfida di intelligenza tra il protagonista con un potere divino, ottenuto in modo sgravo, e l'antagonista, che cerca di fermarlo pur avendo tutta una serie di limiti, quali la completa assenza di qualsivoglia potere, e, soprattutto, un codice morale ben più stringente di quello di Light, che pongono dei limiti alle sue capacità. La cosa, viene completamente a mancare in Lost+Brain, ma, essendo solo un elemento soggettivo, non deve entrare a far parte della recensione.

Per quanto riguarda il potere dell'ipnosi, la cosa ha di positivo che è un potere molto più "scarso" del Death Note, e che per questo rende le cose, sotto un certo punto di vista, più interessanti. La cosa certa è che su questo punto si discosta completamente dalla storia di Light.

Per concludere, Lost+Brain è un manga che prende palesemente spunto da Death Note, e che, proprio per questo, viene molto criticato, per il semplice motivo che in molti punti non raggiunge l'opera di Oba e Obata. Ciononostante, il manga riesce ad avere una propria identità e una propria coerenza narrativa nell'elemento più importante che contraddistingue ogni opera, ovvero la storia, che nonostante prenda anch'essa punto da Death Note, prende una direzione completamente diversa, e tecnicamente ottima.
Proprio per questo motivo, Lost+Brain è un manga interessante, che potrebbe raggiungere un ottimo voto, se non fosse per via della comunque scarsa originalità, su molti punti.


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davross92

Volumi letti: 3/3 --- Voto 5
Ricordo che presi questo manga appena finii di leggere "Death Note", rimasi talmente colpito da quel genere di storia che ne volli subito ancora. Effettuando delle ricerche trovai che l'opera più simile era proprio "Lost+Brain", che in soli tre volumi poteva soddisfare questa mia sete di mistero e colpi di scena. Solo dopo averla letta tutta mi resi conto dell'errore che feci.
A distanza di qualche anno ho deciso di rileggere il manga per provare a rivalutarlo ed a guardarlo senza fare confronti con altre opere, ma nonostante ciò il mio parere resta negativo.

La Star Comics ha fatto tanta pubblicità ed un'edizione molto buona con sovraccoperta, inducendo molti a credere che questo fosse un manga da avere assolutamente. Purtroppo anche io ci sono cascato e mi sento in dovere di dare il mio parere, evitando che qualcuno possa pentirsi de aver acquistato "Lost+brain".

Penso che in molti si siano avvicinati a quest'opera nel mio stesso modo, la trama è piuttosto semplice e per molti aspetti simile a "Death Note". Un giovane ragazzo di nome Hiyama si sente molto annoiato, così quando viene a conoscenza delle grandi potenzialità che ha la pratica dell'ipnosi decide di sfruttare questo potere per sottomettere la razza umana.

La storia non mi ha mai coinvolto, i malvagi piani di conquista li ho trovati tutti poco credibili. L'idea dell'ipnosi inizialmente mi è sembrata interessante, avrebbe potuto rendere la storia più realistica dal momento che è una pratica conosciuta ed utilizzata. Tuttavia col passare dei volumi ho realizzato che non è possibile che ogni singolo essere umano possa cadere in uno stato perenne di ipnosi, così ogni singola connessione con la realtà mi è crollata brutalmente.
Il protagonista a me è sembrato piuttosto piatto e poco carismatico, è il classico giovane genio che eccelle in tutto ciò che fa. Naturalmente data la brevità della storia non ha potuto essere sviluppato al meglio, ma comunque non mi ha colpito in nessun aspetto. L'antagonista è forse l'unico personaggio apprezzabile, tuttavia la restante parte sembrano essere semplici comparse che non lasciano nulla al lettore.

Le parti in cui viene spiegata l'ipnosi e le reazioni della mente umana a determinate situazioni sono quelle che mi hanno fatto apprezzare un pochino di più la storia. Il finale mi è parso poco sorprendente e piuttosto frettoloso , forse tale accelerazione è dovuta alle scarse vendite in patria che hanno costretto gli autori a velocizzarne la conclusione.

Penso che sia un manga da prendere poco sul serio, senza crearsi troppe aspettative e da leggere tanto per passare il tempo. I disegni di Akira Otani non sono affatto male anche se poco d'impatto, possiedono uno stile che può sembrare simile a quello di Obata (disegnatore di "Death Note") ma che comunque non stona particolarmente col tipo di opera.

Termino dicendo che è uno dei pochissimi manga di cui mi sono pentito dell'acquisto, non ne consiglio la lettura, eccetto a chi ha qualche soldo da buttare via e cerca una storia breve per perdere un paio d'ore di tempo.


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W_Genzo

Volumi letti: 3/3 --- Voto 8
Come già scritto sulla trama (che tra l'altro non è del tutto corretta) la chiave di questo fumetto è l'ipnosi, o meglio, a cosa porterebbe la capacità di condizionare la mente umana.
Il protagonista è un ragazzo che eccelle in tutto, annoiato dal mondo e che disprezza in maniera eclatante non tanto i malviventi quanto i deboli (non a caso la sua prima cavia sarà uno studente puntualmente maltrattato dai bulletti). Il suo obiettivo è di creare un mondo in cui le debolezze non esistono e vuole raggiungerlo cambiando radicalmente la personalità di questi esseri umani "inferiori" attraverso l'ipnosi immergendo il lettore in un viaggio alla scoperta del condizionamento della mente anche attraverso degli interessanti inserti in cui spiega alcune tecniche (in maniera molto spicciola) di ipnotisti e mentalisti.

Quello che penso è che il fine dell'autore non era tanto incentrato nel pensiero di Ren, quanto nel far riflettere il lettore sulla debolezza e allo stesso tempo forza della mente umana capace di essere inconsciamente controllata e allo stesso tempo di controllare le altre menti.

Mi pare che molte di queste recensioni si basino solamente sul paragone con Death Note. Ok, le somiglianze sono chiare, ma da qui a dire che è una brutta copia mi pare esagerato.. se fosse uscito prima L+B magari si sarebbe detto che DN è la sua brutta copia.
Penso che il paragone non sia possibile per varie ragioni.
La più importante: DN è un successo mondiale, un capolavoro assoluto. Partendo da quanto successo abbia avuto e continua ad avere, quanto piaccia alle più disparate persone, penso sia il miglior manga del 2000. Come si fa a fare un paragone? E' come paragonare Little Tony a Elvis Presley. Poi la lunghezza: paragonato a DN, L+B è 1/4. Il che significa anche molto meno costoso e meno impegnativo
Infine, la realtà dell'ipnosi contro la surrealtà del Quaderno della Morte

Detto questo vi saluto,
grazie per l'attenzione.


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kotoko

Volumi letti: 3/3 --- Voto 6
Non posso fare a meno di dire che dalla lettura di questo manga non si può non fare a meno di pensare ad un altro manga: "Death note", non solo per la trama ma anche per la somiglianza del protagonista a Light. Come in "Death note" il protagonista odia il mondo e vuole renderlo migliore e trova come strumento per rendere ciò possibile l'ipnosi. L'idea iniziale (l'ipnosi) era un buon spunto per mandare avanti la storia in maniera diversa da quello già visto/letto in "Death note", ma non è stato fatto, anzi più o meno lo sviluppo e la conclusione è stata simile.
Il mio apprezzamento verso questo manga posso definirlo a parabola, nel senso che il primo volumetto non mi ha aveva colpito particolarmente, ma ho voluto dargli fiducia; il secondo volumetto è stato sviluppato bene e mi aveva entusiasmata, crea molte aspettative per l'ultimo volumetto che però è stato deludente, spazzando via tutto ciò che di buono era stato fatto.
Il mio voto è 6, per il disegno e per quel secondo volume che è davvero fatto bene, altrimenti avrebbe meritato molto meno.
Peccato perchè, nonostante lo spunto che era più o meno quello di "Death note", con uno sviluppo diverso poteva rendere di più.


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spice_dragon97

Volumi letti: 3/3 --- Voto 3
Questo è stato considerato il nuovo Death Note! Ma non fatemi ridere, secondo me è un'insulsa copia del manga precedentemente citato. Io l'ho comprato grazie alla prima frase, ed è stato un grande sbaglio.

La trama è effettivamente simile a quella di Death Note.
Un ragazzo di nome Hiyama vuole conquistare il mondo, il punto di differenza è che lo vorrebbe conquistare tramite l'ipnosi, rendendolo perfetto senza nessuno che discrimina i deboli etc. In questa trama non c'è niente di innovativo, ma se fosse stata sviluppata in maniera migliore, almeno ad un 6ino ci poteva anche arrivare. Il fatto è che è stata portata avanti in una maniera pessima, in tre volumi la trama non avrebbe potuto migliorare a mio parere, infatti già dal primo si nota la noiosità del manga. Un altro punto a sfavore è che come in Death Note ci sono veramente troppi, troppi dialoghi e quindi la lettura si rende veramente ardua, con l'aggiunta del fatto che la storia non ti prende neanche un minimo.
Credo anche che la maggior parte dei filoni logici interni a questo manga non abbiano un minimo senso. Ma soprattutto non ha senso poter controllare il mondo con il potere ipnotico (almeno, questo è quello che penso io). Perlomeno in Death Note morivano tramite un quaderno, e dietro tutto ci stavano gli dei della morte. Credo che Death Note sia bello perchè riesce a rendere tutto particolare nel proprio genere e ad originalizzare la storia.

-Parlando dei personaggi-
Ovviamente, essendo un manga in tre volumi, come ho già detto precedentemente, i personaggi non hanno avuto grande possibilità di farsi apprezzare dai lettori. Comunque la storia si presenta con dei personaggi già visti e rivisti in moltissimi altri manga a sfondo scolastico, ovvero: lo studente che è bravo a scuola in tutte le materie, eccelle negli sport, insomma, uno studente modello.

-Parlando dei disegni-
Secondo me il disegnatore si è molto ispirato al tratto del maestro Obata. Se si esaminano approfonditamente i vari character design si può notare che Ren ha una vaga somiglianza con Light ed invece la protagonista femminile può richiamare alla titubante Misa Misa. Comunque trovo che la copia dei disegni sia riuscita veramente male. A mio parere i personaggi non sono per niente proporzionati, almeno in Death Note i disegni li trovo quasi perfetti, invece in questo manga... un disastro su tutti i fronti.

Per quanto riguarda l'edizione, secondo me per una sovraccoperta, pagine interne non a colori e una rilegatura fatta abbastanza male, il prezzo di 4,50 euro è abbastanza alto.

Concludo dicendo che io non avevo mai letto un manga così brutto come questo (mi dispiace dirlo per tutti i fan di questa opera).
Comunque considero questa opera un vero disastro su tutti i fronti, altro che erede di Death Note!


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Justice

Volumi letti: 3/3 --- Voto 6
"Lost+Brain" è uno shonen psicologico. Il protagonista della storia è il solito ragazzo fuori dall'ordinario, intelligente e piacente, che viene a contatto con il mondo dell'ipnosi tramite un noto specialista che fa un piccolo spettacolo nella sua scuola.
La trama a grandi linee, sia per lo sviluppo che per i personaggi, non è molto dissimile da quella di "Death Note", e il personaggio principale ricorda proprio Light Yagami sia per l'aspetto che per il modo di fare. L'antagonista (se proprio così lo si può chiamare) è invece un uomo alto e con lunghi capelli neri che calza a pennello per il ruolo di maestro dell'ipnosi. La caratterizzazione di questi personaggi (seppur discutibile per le somiglianze con altri lavori non degli stessi autori) è perfetta per il tipo di storia, e non presenta errori e omissioni nonostante la pubblicazione consti solo di tre volumi. Appunto per la brevità del racconto la trama procede a passo spedito senza potersi permettere noiose ripetizioni o passaggi inutili. La spiegazione di tutti i trucchi dell'ipnosi rallenta la lettura ma è un passaggio fondamentale che cerca di dare più realismo a quegli avvenimenti, che sembrano lo stesso parecchio irreali ma che altrimenti sembrerebbero del tutto assurdi.
Sicuramente gli autori sono stati influenzati dalla coppia Ohba/Obata per come sono trattati i temi, per come sono i personaggi e per come la storia sia breve e concisa, tuttavia il lavoro è ad un livello nettamente inferiore perché sia nella trama stessa che anche nei disegni ci sono delle grosse lacune. Per velocizzare troppo la storia gli autori hanno finito con il rendere gli eventi in funzione del finale, che regala sì un forte climax, ma reso scontato fin da subito. I disegni sono curati ma le cover anonime, non mi piace come alcuni personaggi siano più trascurati nel disegno di altri.
Nel complessivo raggiunge la sufficienza ma non per merito suo.


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dawnraptor

Volumi letti: 3/3 --- Voto 6
Assomiglia a "Death Note"? Beh, sì, un po' e non solo a quello, ma non tanto smaccatamente da essere, solo per questo, insopportabile. Partiamo dal presupposto che esista uno studente intelligentissimo, annoiato dalla vita e irritato dall'imperfezione del genere umano, con se stesso come unica eccezione, che scopre il modo per costringere l'umanità a liberarsi di ogni debolezza. Questo modo è l'ipnosi, e il nostro liceale combinerà un bel casino, cercando di costringere il mondo a comportarsi secondo il modello di forza interiore che considera quello corretto.
Come ogni cattivo che si rispetti, avrà degli aiutanti e un nemico acerrimo che cercherà di sbarrargli la strada e di conservare al genere umano la capacità di intendere e volere. Costui è il grande esperto di ipnosi da cui, un tempo, il nostro studente aspirante dittatore Ren apprese dell'esistenza di un mezzo così potente.
Cosa succede? Che, come spesso accade, la strada per l'inferno è pavimentata da tante buone intenzioni. Così, quella che in partenza era l'altruistica idea di costringere le persone a rinascere liberandosi delle proprie debolezze con l'ipnosi forzata, diventa ben presto un complotto a livello nazionale e oltre, con morti e battaglie d'intelletto e strategia senza esclusione di colpi fino all'apocalittico finale.
L'impressione generale che dà questo lavoro è che sia un po' rappezzato, un po' francamente copiato, e un po' affrettato nelle ultime puntate. In realtà, se per arrivare a mete elevatissime ci si affida a mezzi ultraterreni, ai fini del racconto tutto o quasi è lecito, mentre se ci si vuole appellare a un mezzo pseudo scientifico, farlo lavorare per 9/10 del manga come un orologio svizzero dalle proprietà stupefacenti genera più di un moto di fastidio.
Bisogna riconoscere che ci sia stato un lodevole tentativo di descrivere varie forme di ipnosi, i lori principi base e regole di funzionamento. Ammesso che si tratti di basi scientifiche reali e non inventate, ben presto però ci troviamo con effetti mirabolanti, completamente incredibili rispetto a ciò che, al giorno d'oggi, l'ipnosi può fare. È pur vero che si tratta di una storia inventata, ma lo svolgimento complessivo dell'azione è piuttosto veloce e l'impressione che si ha del tutto è che le cose accadano perché devono andare così ai fini della storia, non perché siano particolarmente logiche. Sarebbe stato molto più credibile, come lavoro, se avesse inserito un mezzo particolare, tipo una nuova droga, un gas, un virus, che rendesse la gente particolarmente sensibile all'ipnosi. Allora gli effetti descritti sarebbero stati plausibili.
Devo dire poi che il personaggio dell'esperto di ipnosi mi ha colpito sfavorevolmente per il suo aspetto: così giovane e eccentrico, coi capelli lunghi e le tutine nere mi ricorda tanto l'Haruki di "Sadistic Boy", piuttosto che uno specialista di fama mondiale. Ma capisco che, nell'economia del manga, ci volesse un altro bel giovanottino per contrapporsi a Ren (che assomiglia parecchio a Light Yagami, in verità).
Eppure, nonostante alcuni tratti negativi, la storia affronta tematiche piuttosto profonde, quali il diritto all'autodeterminazione. E non viene detto, ma il filo comune di molti manga che affrontano queste tematiche è l'assunto che il potere assoluto corrompa in modo assoluto. "Death Note" parla di chi abbia o meno diritto di giudicare il prossimo e/o togliergli la vita, "Code Geass" parla anche di vendetta e di fini e mezzi per raggiungerli. Ma il primo ha il quaderno dello Shinigami, il secondo è un anime e ha il Geass e i robot. Qui, abbiamo solo l'irritazione di un po' di scopiazzatura, una trama stiracchiata all'inverosimile e forse un'occasione mancata.
Non bastano dei disegni gradevoli a nascondere il fatto che, pur trattandosi di soli 3 volumi, non si vede l'ora di arrivare alla fine solo per sapere come va a finire. In un manga di diverso livello non si vorrebbe mai vedere la parola fine. La differenza è questa.


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joke95

Volumi letti: 3/3 --- Voto 5
"Lost + Brain" viene presentato con il solito protagonista che va bene a scuola, piace alle ragazze, insomma, è bravo in tutto. Il personaggio principale si chiama Ren Hiyama, stufo della sua vita monotona e di tutto quello che lo circonda, decide di conquistare il mondo perché pensa che sia popolato solamente da gente inutile. Lo farà attraverso l'ipnosi, ma non sarà da solo, pian piano si farà dei seguaci che lo aiuteranno a raggiungere il suo obiettivo.
L'unica cosa positiva di questo manga sono i disegni di Akira Otani, usa un bel retino anche se a volte il disegno non è dei piu puliti, dopo tutto disegna in modo molto realistico nel fare i visi delle persone ed è molto preciso nel realizzare ambientazioni cittadine.
L'edizione della Star comics è buona, ma non sono molto d'accordo per il prezzo, dato che costa 4,50 euro e ha solamente sovracopertina ed è senza pagine a colori. La rilegatura è come sempre ma secondo me il prezzo è troppo alto.
Penso ve ne sarete accorti anche voi: questo manga ha una somiglianza con il famoso "Death Note", l'unica differenza tra i due è il modo scelto per conquistare il mondo, perché Ren lo fa con l'arte ipnotica, mentre invece Light di "Death Note" lo fa tramite un quaderno, scrivendoci sopra dei nomi le persone muoiono. Ecco il motivo per cui a questo manga ho assegnato un semplice 5.

AM

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AM

Volumi letti: 3/3 --- Voto 9
Questo è stato il primo manga che ho letto, ed è questo che mi ha fatto appassionare. Certo ce ne sono di più belli, ma questo mi ricorderà sempre come è nata la mia passione. All'inizio i manga non mi piacevano, ma un mio amico mi prestò il primo volume del racconto e mi piacque. Ho letto anche Death Note (molto bello), ma non mi sembrano molto simili le storie.
Tra un libro sulla morte e l'ipnotismo c'è un bel po' di differenza. Innanzitutto in Death Note si uccidono i cattivi mentre in Lost+Brain, Ren vuole conquistare il mondo per sconfiggere le debolezze umane e rendere il mondo migliore.
Constatate voi, ognuno ha i suoi gusti.


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Gian

Volumi letti: 3/3 --- Voto 5
Definito da molti la copia di "Death Note", "Lost + Brain", a mio parere, non può assolutamente essere paragonato con il manga di Tsugumi Ohba.
La storia riprende "Death Note" solo nel protagonista e nel suo obbiettivo, in quanto vuole un mondo nuovo senza la corruzione, così come Light si prefigge l'obbiettivo di eliminare i criminali.
La trama è incentrata su Ren Hiyama, ragazzo del liceo che, annoiato dalla vita quotidiana, vuole a tutti i costi cambiare il mondo che lo circonda. Un giorno il ragazzo incontra il famoso ipnotizzatore Itsuki Kuonji; grazie a quest'ultimo Ren impara l'arte dell'ipnosi, che lo aiuterà a portare a termine il suo obbiettivo.

Il disegno di Akira Otani, per quanto mi riguarda, non mi piace; e mi ha infastidito il fatto che Ren sia uguale a Light Yagami come aspetto e come comportamento.
L'edizione della Star Comics è sempre ottima, con una rilegatura resistente e pagine bianche, che non rilasciano inchiostro sulle dita.
In conclusione il manga non mi è piaciuto, ho trovato la storia poco scorrevole e noiosa, soprattutto il secondo volume.
Il mio voto è 5 per la storia e 5 per i disegni.


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DarkRyuzaki

Volumi letti: 1/3 --- Voto 6
Come creare un opera di sicuro successo? Semplice: copiando un altra serie di grande successo. Questo devono aver pensato il gatto e la volpe (alias Tsuzuku Yabuno e Akira Otani) con buona collaborazione del loro editore.
Come avrete capito del mio nickname sono un grande fan di Death Note, una serie che ha avuto un grande e meritato consenso internazionale. A questo punto mi viene il dubbio che Otani e Yabuno siano gli pseudonimi di Oba e Obata (o viceversa), tanto questi due manga si somigliano per stile e trama.

La storia inizia incentrandosi su un ragazzo delle scuole superiori che si ritiene superiore agli altri (scusate il gioco di parole) e per questo decide di fare fuori tutte quelle persone inutili che egli reputa parassiti della società (hey un momento questa storia l'ho già letta!).
Il protagonista, Ren Hiyama, è un belloccio montato e misogino che non si fila nemmeno le ragazze innamorate di lui. Una sua compagna, Yuka Takagi, decide di allestire per il festival della scuola uno spettacolo di Ipnotismo invitando il proprio zio Kuonji Itsuki, la massima autorità mondiale nel campo della manipolazione mentale mediante suggestione. A questo punto Ren decide di apprendere l'arte di Kuonji ed usarla per i suoi fini, ovvero uccidere tutte le persone che reputa indegne di vivere e distruggere le istituzioni in modo da creare un proprio utopico mondo su cui regnare incontrastato.
Riuscirà nel suo intento di apprendere la manipolazione mentale e metterà a segno alcuni omicidi e attentati servendosi di terzi.
Dato che le persone di cui si serve sono compagni di scuola, le indagini della polizia e soprattutto del loro consulente (lo stesso Kuonji) porteranno a sospettare di uno studente del suo istituto, facendo vacillare la sicurezza di non essere scoperto. A questo punto si apre una sfida tra due carismatici personaggi maestri della manipolazione. Chi vincerà?

Per inciso, la storia è avvincente e i disegni sono eccellenti, ma non venitemi a dire che non siamo in presenza di un copia e incolla bello e buono. La trama è praticamente la stessa di Death Note e persino i tratti somatici dei protagonisti sono simili: Ren è il clone di Light Yagami, cosi come Itsuki è un Ryuzaki/L con i capelli lunghi e infilato negli abiti di Ryuk!
Do una sufficienza perché è bella l'idea di sostituire il potere dell'ipnosi a quello di un assurdo quaderno della morte. La suggestione, il potere sulla mente, è senz'altro più realistico o quantomeno plausibile.


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Kei Gantzer

Volumi letti: 3/3 --- Voto 5
Lost+ Brain, "il nuovo Death note", e in effetti te ne accorgi dal primo volume. La serie è composta solo da 3 numeri. Il protagonista è simile a Light, sia nelle idee e nel comportamento, solo che qui il metodo usato per uccidere è l'ipnosi, con cui manipola le persone a piacimento. Secondo me questa storia non ha valore perché a parer mio è stata creata sulla falsariga dell'opera di Obata. Anche per lo stile di disegno gli si avvicina, uno stile tendente alla rappresentazione realistica dei personaggi. Comunque la storia si conclude velocemente e penso che sia giusto così, perché se no sarebbe stata monotona. Il manga costa 4,50 euro, ed è pubblicato dalla Star Comics; la qualità della carta mi ha deluso immensamente, sia la carta che la sovraccoperta sono sottili in confronto ad altre opere della casa editrice, le quali erano di buona qualità per quanto riguarda la carta.


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JoEy

Volumi letti: 3/3 --- Voto 4
È stato definito il nuovo Death note*! Wow, allora è da comprare al volo. Lo stesso ragionamento che avranno fatto molti di voi immagino. Io ho voluto provarlo, anche attirato dalla promozione iniziale, però pensateci bene: "se volessi leggere un'opera figlia di Death note, leggerei questa o rileggerei Death note? Io rileggerei l'opera con Light protagonista", a mente fredda penso questo. Può anche non essere visto come un plagio perché al posto del quaderno è presente il fattore ipnosi, però il disegnatore non può ricalcare di sana pianta lo stile di disegno della (?) Obata, ricopiando persino i baloon! Sono più le analogie che le differenze.

Io non ve lo consiglio, non è manga da libreria, è carino magari da leggere al mare sotto l'ombrellone, quello sì, ma è una miniserie incolore ed insapore direi. Manca di originalità, però può anche darsi che io mi sia facilmente ed eccessivamente fatto influenzare avendo letto Death note precedentemente ed averlo eretto a mio manga preferito.
È stato serializzato inoltre, da una rivista pilota della Shogakukan tra l'altro, mica poco! Però - penso - a causa delle scarsissime vendite, è stato troncato al numero tre, concludendosi con un finale per forza obbligato; magari se avesse avuto più albi in cui sviluppare una storia, molti di noi non avrebbero urlato all'evidente imitazione.

Edizione: Niente da eccepire, la Star Comics ha fatto un degno lavoro, presentando il prodotto provvisto di sovracoperta con commenti nel risvolto interno, la carta è come di consueto bianchissima, quasi per nulla trasparente; personalmente non sopporto la decisione di adottare il font "comics sans" ma questo è un dato esclusivamente soggettivo. La copertina interna invece, presenta una tinta con toni di azzurro.

Disegni: Mi ripeto, il disegnatore ha preso eccessivo spunto dal tratto della Obata: Ren, il protagonista, ha il taglio di capelli molto simile a quello di Light, mentre la protagonista femminile ricorda, tutt'altro che vagamente, la gothic lolita Misa Amane; non è un caso, fidatevi. Inoltre, ho notato anche che, mentre in Death note era tutto ben equilibrato, qui è facile vedere alcune evidenti sproporzioni di figure umane. Per cui direi bocciato, o quantomeno scontato.

* Per molti altri aspetti personalmente dico che oltre ad aver preso spunto dal suddetto e bistrattato Death note, gli autori si sono ispirati in parte anche a Code Geass.


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piccolaeni92

Volumi letti: 3/3 --- Voto 8
Che potenza! Mi ha realmente sorpreso. In effetti avevo sentito che in Giappone aveva avuto un grande successo e quindi le mie aspettative erano alte, ma devo dire che non sono rimasta delusa, anzi. Leggendo poi in giro le recensioni, non riuscivo realmente a comprenderle. Le analogie con Death Note sono evidentissime, ma (a mio parere) di poco conto, in quanto la vera storia viene fatta grazie allo straordinario potere chiamato "ipnotismo", cosa che non centra minimamente con Death Note.

La storia segue le vicende di un ragazzo, Hiyama, che, dopo aver assistito ad una dimostrazione del potere dell'ipnotismo da un famoso professore, cercherà di imitarlo per realizzare il suo piano di cambiamento del genere umano. Grazie all'ipnotismo, la storia è ricca di ragionamenti contorti - e spesso anche un po' complicati - e strategie imprevedibili. A mio parere, un'autentica potenza.
Unica "pecca", se così possiamo chiamarla - almeno per me un po' lo è - è la fine. Direi non molto "ad effetto" ma pur sempre accettabile e sopratutto, per come viene presentata la storia, poco prevedibile. A dire la verità pensavo sarebbe finito come Death Note e invece diciamo che mi ha stupito.

Comunque sia è una storia piena di ragionamenti strategici e piani imprevedibili, caratteristiche che rendono la storia assolutamente interessante a mio parere. Certo è anche un po' complicata e richiede una certa concentrazione nella sua lettura.
Consiglio questo manga a tutti coloro che hanno già letto Death Note e, beh, anche agli altri. Naturalmente non a chi non ama il genere, penso sia una lettura troppo azzardata.


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GianniGreed

Volumi letti: 3/3 --- Voto 5
Lost + Brain è un manga in tre volumi scritto da Tsuzuku Yabuno e illustrato da Akira Otani.
La trama racconta di Ren, ragazzo intelligente che dopo aver assistito a un esperimento d’ipnotismo, decide di impararlo con la precisa idea di dominare le persone e diventare il padrone del mondo.

Quando si parla di Lost + Brain leggo sempre dei paragoni a Death Note, ma io sinceramente tutte queste somiglianze non le vedo, se non per com’è caratterizzato il protagonista, che è molto simile a Light sia per aspetto che per mentalità, ma la cosa finisce qui.
Lost + Brain ha una trama abbastanza originale, ma non riesce a svilupparla appieno, e il manga pur durando solo tre volumi sembra già molto dilatato.
Uno dei difetti maggiori di questo manga è che al protagonista (a differenza di Light) sembra andare tutto bene. Non ha mai grossi problemi, e arriva fin troppo facilmente a perseguire i suoi obiettivi. Inoltre mancano dei personaggi secondari validi a supportare il protagonista nel bene e nel male, ma soprattutto manca un avversario al suo stesso livello.

Il manga purtroppo ha una trama forse ambiziosa, ma non riesce davvero a reggere e crolla sotto il suo stesso peso. Tre volumi però, sono la lunghezza ideale, perlomeno la storia inizia e si conclude completamente, in maniera semplice e scontata, ma il finale è comunque buono.

Lo stile grafico è abbastanza buono, i personaggi sono sufficientemente ben disegnati, ma le ragazze presenti nel manga non sono per nulla carine, anzi, il disegnatore non sembra cavarsela granché bene con i volti femminili.

Lost + Brain è una lettura pesante, il manga è infatti infarcito di dialoghi ridondanti in cui vengono spiegati le ipnosi e piani di Ren, cosa che rende la lettura molto lenta.
A fine volume come extra c’è la spiegazione di alcuni esercizi di autosuggestione da provare a casa, io li ho provati ma non ne è riuscito nemmeno uno, il che mi convince ancora di più che l’ipnosi sia una cavolata.
Comunque, consiglio il manga a chi appunto crede nel potere dell’ipnosi, o anche agli scettici per farsi due risate, ai fan di Death Note per i paragoni del caso e a chi invece Death Note non l’ha ancora letto.

L’edizione Star Comics è buona, stranamente più curata rispetto agli standard, tanto da includere anche una sovracopertina, che però arriva insieme ad un prezzo più alto.


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giovamix86

Volumi letti: 3/3 --- Voto 5
Noioso come pochi, Lost+Brain rappresenta il parassita che si è annidato all'interno di Death Note (sempre sia lodato) e ne succhia tutta la linfa ma non riesce a succhiargli il successo.
Basata principalmente su una idea simile a quella di Death Note, il protagonista sviluppa il tutto con un altro metodo, ovvero l'ipnosi.
Lui, il protagonista mi sembra di averlo già visto ma non ricordo dove, voi potete aiutarmi a capire per caso? Un vuoto ragazzo annoiato dalla società che intende cambiare il mondo grazie all'ipnosi, comincia ad impadronirsi della mente di molte persone commettendo anche omicidi che insabbierà tempestivamente grazie a questa dote.

Ci sono 2 cose positive di questo fumetto, ci tengo a dirlo anche perché, avendogli dato un voto così basso, intendo almeno elencarne i pochissimi pregi: prima di tutto l'idea dell'ipnosi è molto più plausibile e molto più realistica e poi il finale è sicuramente più chiaro e più conclusivo del patriarca Death Note. Detto questo, stop. Punto.
Il resto è tutto negativo, a partire dai disegni, che per me non sono nulla di che, fino alla caratterizzazione dei personaggi, misera o inesistente. Per non parlare di tutte le altre marionette di contorno che hanno la stessa probabilità a farsi lobotomizzare da una seduta di ipnosi esattamente come un ladro professionista possa prendere un portafoglio trovato per strada.

Detto questo sconsiglio a tutti questo fumetto, probabilmente appassionerà leggermente chi non avesse mai letto Death Note (anche se obiettivamente non è proprio identico), comunque da evitare. Tra l'altro ho trovato irritante anche le copertine e il titolo stampato che mi sapeva di "già visto", va bè. De gustibus comunque.

Lillo-86

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Lillo-86

Volumi letti: 3/3 --- Voto 5
Voto per Lost + Brain? Un 5 meno meno.
Mi unisco alla schiera di persone che pensa che chi l'ha creato è probabilmente fan di Death Note, lo scontro a distanza tra i due protagonisti ricorda moltissimo lo scontro tra Kira e L, in cui uno vuole dominare il mondo e l'altro deve scoprire chi è e fermarlo.
Il problema di questo manga non sta nell'idea della storia, che può anche essere originale, ma nello svolgimento. Per carità, la storia ha un suo inizio, i suoi più o meno clamorosi colpi di scena e la sua fine, ma dopo averlo letto pensi (almeno io): "E quindi?".
Questa storia non riesce a coinvolgerti, complici anche gli infiniti dialoghi e le interminabili spiegazioni che distruggono il ritmo. Insomma, ammetto di aver letto l'ultimo numero solo perché ormai l'avevo comprato, non perché mi interessasse sapere come finiva il tutto, perché in realtà non mi interessava per niente. Sconsigliato.


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Ais Quin

Volumi letti: 3/3 --- Voto 6
Partiamo da un presupposto fondamentale: prendere ispirazione è umano, scopiazzare è diabolico. Difficile dire verso quale dei due estremi tenda quest'opera di Tsuzuku Yabuno e Akira Otani, più di quanto non possa sembrarlo ad una lettura superficiale e, in alcuni casi, pregiudizievole a causa degli evidenti parallelismi con il più famoso “Death Note”. Per non saper né leggere né scrivere, o più semplicemente per rendere a questo suo gemello astrale un po' sfortunato l'onore delle armi, mi appello alla massima confuciana secondo la quale la verità si trova nel mezzo e invio agli autori una simbolica tirata d'orecchie via etere.

Un ragazzo intelligente dall'ego più pronunciato del normale. Un famoso ipnotista. Una ragazza in grado di farli incontrare. Un mondo che fa sempre più schifo. Un immenso potere in grado di cambiarlo. Due differenti scuole di pensiero al riguardo. Qualche fantoccio sacrificabile. Una polizia giapponese incapace di gestire la situazione. Questi sono gli ingredienti scelti dal professor Utonium per creare le ragazzine perfet... scusate, mi sono lasciata un tantino prendere la mano. In “Lost+Brain”, com'è giusto che sia, di zucchero e cannella non ce n'è neanche un po'. Il protagonista è Ren Hiyama, studente modello nauseato dal mondo che lo circonda e alla ricerca di un modo per cambiarlo. Il suo intento è quello di estirpare dal cuore degli uomini tutto ciò che li rende deboli (invidia, mancanza di fiducia negli altri, pigrizia eccetera), arrivando di fatto ad abbattere ogni sorta di differenza tra loro. Il modello di vita a cui ispirarsi? Il suo, naturalmente; gli manca soltanto il mezzo attraverso cui attuare questa rivoluzione nel minor tempo possibile. La risposta a questo dilemma gli arriva tramite Yuka, una ragazza innamorata di lui che propone di invitare al festival della cultura organizzato dalla loro scuola l'ipnostista Itsuki Kunonji, suo zio materno. Nel vederlo all'opera Ren capisce di avere trovato quello che cercava, e inizia a studiare all'ipnotismo al fine di poter utilizzarlo come mezzo per attuare il suo piano. Kunonji, però, il cui approccio a quest'arte è del tutto differente, ha tutte le intenzioni di contrastarlo...

Penso sia inutile dilungarmi oltre misura sui molteplici punti in comune con “Death Note” dal momento che non potrebbero essere più marcati di così, ma al tempo stesso sarebbe ingiusto nei confronti degli autori di entrambe le opere non provare ad andare oltre ciò che salta subito all'occhio. Però ammetto che, se proprio Yabuno e Otani dovevano rifarsi ai loro illustri colleghi (illustri nel senso di famosi, ci mancherebbe; la cosa non va necessariamente di pari passo col giudizio che ciascuno di loro può avere delle loro opere), avrebbero potuto farlo con un po' più di stile, sia dal punto di vista grafico che sul fronte dello scavo introspettivo. I personaggi, infatti, fanno tutti una tremenda fatica ad emergere, e laddove ci riescono il lettore li sente comunque estremamente distanti: è il caso ad esempio dell'antagonista di Ren, forse ancora più “costruito” di quest'ultimo.

L'intreccio, invece, almeno per me si è rivelato una piacevole sorpresa: temevo infatti che non ve ne fosse traccia. Il primo volume è sicuramente tutto in salita, più una malacopia di “Death Note” che altro, poi però la storia acquisisce una propria identità, facendosi più coinvolgente nonostante il ritmo a dir poco serrato della narrazione e alcune scelte a parer mio opinabili da parte di Yabuno. Possibile infatti che in soli dodici mesi Ren riesca a padroneggiare l'immenso potere dell'ipnotismo agli stessi livelli di Kunonji, che vi si dedica da quando era un bambino? E soprattutto, perché il ragazzo non viene mai visto intento ad apprendere le nozioni che gli servono? Certo lo spazio a disposizione non è molto: 27 capitoli non sono assolutamente sufficienti a svilupparla come meriterebbe, a discapito soprattutto del risvolto “etico” che, teoricamente, dovrebbe suscitare nel lettore delle domande che, almeno nel mio caso, non si sono affacciate alla mia mente al contrario di quello che, presumo, fosse l'intento degli autori. Ma forse ho speso troppe energie nell'elucubrare su “Death Note”, che pur con i suoi difetti e la sua immensa ruffianeria è un manga che adoro...

Per concludere: non sarà un capolavoro, ma nonostante tutto “Lost+Brain” mi ha preso più di quanto pensassi. Con una sceneggiatura più coraggiosa e accurata, nonché con un tratto più personale, sarebbe stato una piccola perla.


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Kath

Volumi letti: 3/3 --- Voto 8
Su questo manga ho sentito dire veramente di tutto, soprattutto che si tratta di una copia del tanto osannato Death Note, oppure del manga peggiore di sempre, ma a mio parere non è così. L'unica cosa che accomuna le due storie è la volontà dei protagonisti di cambiare il mondo, ma per questo non si può accusare di plagio, altrimenti si potrebbe dire che tutti gli shonen che stanno uscendo negli ultimi anni sono un plagio di Dragon Ball!

La prima grossa differenza è che il protagonista di questa serie decide di utilizzare un metodo che esiste realmente, cioè l'ipnosi, e non per uccidere le persone che rappresentano il male ma per cambiare il loro carattere eliminando tutte le debolezze di queste persone. Questo aspetto è molto importante e porta il lettore a riflettere su questo problema etico: è giusto o è sbagliato? Questa è una grossa differenza da Death Note, il quale non porta a riflettere su niente, il lettore è di fronte a degli omicidi commessi per noia e manie di grandezza!

Altra differenza è il lavoro di ricerca molto accurato fatto dall'autore di Lost + Brain sull'ipnosi, è riuscito a sfruttare tutti i diversi tipi di ipnosi e i diversi utilizzi per creare una intreccio veramente originale. A differenza di Death Note, dove il quaderno della morte è un espediente inventato, senza contare che ogni tanto, per movimentare un po' la storia, escono regole nuove riguardanti l'utilizzo di questo quaderno.
Si è sparlato molto anche del finale di quest'opera, ma a mio parere è molto più interessante e soprattutto meno scontato di quello di Death Note.

Trovo quindi che Lost + Brain valga la pena di essere letto, è un manga che può lasciare qualcosa al lettore.


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Smooth Criminal

Volumi letti: 3/3 --- Voto 5
Ho deciso di comprare il primo volume di questo manga perché, come quasi la totalità dei recensori prima di me hanno già scritto, credevo si trattasse di un manga simile al ben più famoso e valido Deathnote, però, esattamente come quasi la totalità dei recensori ha già scritto, lo è, ma in maniera decisamente peggiore, tanto da sembrare solo un tentativo di copiatura anche miseramente fallito.

A partire dalla trama, infatti, si possono subito notare i moltissimi punti in comune con Deathnote. Il protagonista è anche qui un brillante studente, tra l’altro somigliante al personaggio principale di Deathnote non solo per carattere e modi di fare, ma anche per design. Come Light Yagami di Deathnote, anche Ren Hiyama, protagonista di questo Lost+Brain, ha gli stessi ideali, il medesimo modo di pensare e agire, e col tempo, una volta messo in atto il proprio piano di ripulire il mondo intero dal marciume che lo circonda, anche lui viene travolto da se stesso, dalla sua troppa voglia di fare, esattamente come Light.

Anche il tratto grafico di Tsuzuku Yabuno, autore dell’opera, ricorda molto quello di Deathnote, anche se resta comunque di un livello decisamente inferiore. In particolare si può subito notare, fin dalla copertina del primo volume l’assomiglianza fra i protagonisti delle due opere, Ren e Light.
Sinceramente ho trovato molto più interessanti le spiegazioni di psicologia a fondo di ciascun volume, scritte in modo semplice e comprensibile anche ai non esperti del settore, e questo credo renda al meglio l’idea di quanto sia interessante la storia raccontata nel corso dei tre volumi di questa serie.

In definitiva, un manga da me non consigliato, se proprio volete leggere un manga di questo genere rivolgetevi al ben più famoso e apprezzato Deathnote, non ve ne pentirete. Buona l’edizione italiana curata da Star Comics, con formato standard per questa casa editrice ma con l’aggiunta di sovracopertina, cosa abbastanza inusuale invece per Star Comics. Quest’aggiunta, però, non passa inosservata, in quanto il prezzo di un singolo volume non è quello standard per questa casa editrice, ulteriore motivo per desistere dall’acquisto.


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Nyx

Volumi letti: 3/3 --- Voto 4
Già il solo fatto di vedere un'opera della Star Comics munita di sovraccopertina non è cosa che capiti tutti i giorni, un'edizione di "lusso" per un manga che evidentemente ha qualcosa di speciale pensai (molto ingenuamente) a suo tempo. Non è tutto oro quel che luccica e l'edizione particolarmente curata di quest'opera si rivela infatti essere un semplice specchietto per le allodole. Eppure la trama lasciava sperare in qualcosa di promettente, qualcosa di psicologico, qualcosa di paragonabile a Death Note.

L'opera ruota attorno la manipolazione mentale indotta attraverso ipnosi. Ren Hiyama, il protagonista del manga, è annoiato e disgustato dalla monotona e squallida realtà che lo circonda, la "mediocrità" della gente diventa sempre più pesante ai suoi occhi, a questo punto farebbe di tutto per cambiare il mondo e trova proprio nell'ipnotismo la potente arma che andava cercando. Già da questo breve trafiletto le affinità psicologiche tra questo ragazzo e il protagonista di Death Note risulteranno sin troppo evidenti. Ren riuscirà ben presto a padroneggiare le pratiche ipnotiche ben oltre le sue più rosee aspettative e soprattutto ben oltre i limiti del verosimile. Proprio come il protagonista di Death Note non si farà il benché minimo scrupolo a passare sopra le vite di chi proverà a mettergli il bastone tra le ruote, esattamente come lui sarà presto preda di selvagge manie di onnipotenza, sfrutterà i suoi stessi amici come pedine al fine di raggiungere i suoi scopi, ma dovrà vedersela col maggior esponente di pratiche ipnotiche attualmente in forza al governo.

Insomma, chi avrà già letto Death Note ritroverà in quest'opera un completo e continuo deja vu. Non ci sono Shinigami, l'arma usata per raggiungere gli scopi del protagonista non è un quaderno della morte ma la manipolazione mentale indotta anche attraverso grossi mezzi di comunicazione come radio e TV, una specie di Giucas Casella malvagio, insomma! Concedetemi quest'ironico paragone perché a questi livelli Lost+Brain cade già abbondantemente nel ridicolo.

Quest'opera potrebbe tranquillamente essere definita la brutta, anzi, bruttissima copia di Death Note. Il filone è identico ma i protagonisti sono privi del necessario carisma ed anzi danno un'idea di personaggi "riciclati" da chissà dove, e la trama è scialba oltre che fondamentalmente "scopiazzata". È un'opera che non mi sento di consigliare a nessuno.
Death Note resta il miglior esponente di questo genere, per farlo cadere dal trono servirà ben altro che un'opera di questo tipo.


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Bonham93

Volumi letti: 3/3 --- Voto 6
Qualcuno lo ha definito l'erede di Death note, secondo me è solo una brutta copia di quel capolavoro. Partiamo dai lati positivi: l'idea di utilizzare l'ipnosi come mezzo per portare a termine il proprio piano mi pare molto originale e fantasiosa, ma i punti di forza finiscono qui. Molti di più sono infatti i lati negativi, a partire dal protagonista, che ricorda tantissimo Light Yagami nei lineamenti e nella pettinatura oltre che nel carattere cinico e sprezzante. La trama poi è ricca di nulla, non un colpo di scena mozzafiato né un momento di vera tensione, calma piatta, non mi ha trasmesso nessuna emozione se non la noia. Come si è capito non mi è piaciuto, ma non tanto per la storia in sé, quanto per il tentativo, fallito completamente, di creare un nuovo Death Note.


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Franzelion

Volumi letti: 3/3 --- Voto 6
A une lettura superficiale Lost+Brain potrebbe apparire come un bellissimo manga, quasi un capolavoro; invece ad una lettura molto pignola e puntigliosa potrebbe sembrare uno dei peggiori manga degli ultimi anni. È mio parere però che la verità sia nel mezzo, analizzando il tutto con calma, senza lasciarsi trascinare dalla foga, sia in senso positivo che negativo.

Probabilmente, osservando i bassi voti che questo manga ha qui su Animeclick, voi penserete che il motivo è il plagio di Death Note. Non è così. O meglio, quello è l'ultimo dei problemi.
Superfluo dire che senza Death Note sarebbe stata difficile l'ideazione di Lost+Brain, questo manga appare fin dalle prime pagine come una sua copia spudorata, ma più avanti ci si accorge che non è solo questo. Innanzitutto il principio che muove i protagonisti è molto diverso, seppur "Creerò un nuovo mondo" possa dare l'impressione che sia la stessa cosa. Poi è diverso anche lo sviluppo degli eventi, che invogliano sempre a proseguire la lettura per vedere come va a finire, regalando molti più colpi di scena e situazioni imprevedibili rispetto a Death Note dove, soprattutto nella seconda parte, sembrava di assistere a un copione già scritto e consapevoli di come andrà a concludersi.
Lost+Brain no, regala colpi di scena dall'inizio alla fine.
Il disegno è fine e molto pulito, direi ottimo, e a volte ricorda il tratto di Obata, soprattutto per il protagonista.
Il finale l'ho trovato davvero di ottimo gusto, migliore di quello di Death Note.
Ok, qui finiscono le analogie con Death Note e i pregi ma ora, ahi ahi, è il momento di esporre i difetti.

Quello che lascia perplessi, in questo manga, è la facilità con cui il protagonista Ren Hiyama riesce a mettere a punto i suoi piani: gli va sempre tutto bene, ogni esercizio ipnotico sembra andare a buon fine... sembra davvero che con l'ipnosi si riesca a governare le menti delle persone al 100%, facendo far loro davvero qualsiasi cosa. Per carità, il modo e la profondità a cui diversi soggetti vengono ipnotizzati e controllati è spiegato alla perfezione, e a quanto viene detto in teoria dovrebbe essere tutto possibile. Ecco qual è il problema, "in teoria", perché la pratica poi è ben diversa. Eppure anche questa sua facilità nel raggiungere i suoi scopi e il controllo delle persone sembrerebbe giustificata, in quanto Kuonji (il rivale, il "buono") vede nelle capacità di Hiyama qualcosa che va OLTRE la semplice tecnica ipnotica, che è in pratica dotato di qualche potere innato che trascende la ragione, una specie di carisma divino che nessuno è in grado di spiegare.
Infatti questo manga mi ha ricordato a tratti quello di "Kenshin samurai vagabondo". Forse mi prenderete per pazzo, ma questi due manga si atteggiano allo stesso modo nei confronti della realtà e del possibile, portando ovvero le capacità fisiche (in Kenshin) e mentali (in Lost+Brain) all'estremo, esagerando ogni tanto (come il potere di Shishio in Kenshin, di Lost+Brain mi astengo dal parlarne per non rivelare alcun tipo di spoiler).
Fin qui possiamo rendere anche accettabili certi aspetti, poi però ci sono dei veri e propri errori, delle incongruenze: ad esempio al telegiornale dicono che le lezioni sono momentaneamente sospese, e qualche vignetta dopo, nello "stesso giorno", un paio di personaggi parlano della lezione appena passata... Insomma, qui non ci sono scusanti, e poi ce ne sarebbe anche un altro grave, rivolto alla tecnica ipnotica.
Direi di non avere molto altro da dire, a parte la tematica di fondo che è piuttosto originale e profonda, e che si mantiene coerente fino alla fine, mentre in Death Note il comportamento di Light è un po' contraddittorio, cosa che gli fa notare anche Ryuk.

Complessivamente sarebbe una sufficienza scarsa, è un peccato perché si poteva fare davvero qualcosa di bello, ma purtroppo l'autore ha voluto strafare e l'ha fatta fuori dalla tazza. Ah dimenticavo, in qualche modo è anche simile a Code Geass, in quanto entrambi i protagonisti vogliono cambiare il mondo controllando le persone. Sono molto simili anche in termini di incongruenze ed esagerazioni (anzi, in questo Code Geass lo batte), ma almeno Lost+Brain ha dei veri e propri colpi di genio, c'è molta più materia grigia qui che in Code cesso.
Quindi mi rivolgo a voi, ai fan di Code Geass che stanno leggendo questa recensione e/o hanno dato un voto basso a Lost+Brain: siate coerenti.


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__HellGirl__

Volumi letti: 3/3 --- Voto 4
Abbiamo a che fare con Tsuzuku Yabuno e Akira Otani, ideatori di "Lost+Brain" che è una delle opere shounen più citate nel campo delle scopiazzature, ma non solo, se ne sentono di tutti i colori riguardo alla somiglianza con celebri serie come "Death Note" o "Code Geass", e queste affermazioni non sono del tutto errate.
Le due opere citate hanno generato un afflusso di storie con protagonisti megalomani accompagnati da nemici affrontati grazie a vari giochetti mentali, dotati di enorme intelligenza e intuito ma, soprattutto, c'è un potere dato al protagonista in grado di fargli fare ciò che vuole, e qui ritroviamo piu o meno la stessa situazione.
Al posto del potere divino o soprannaturale, abbiamo l'ipnosi che è una pratica ben nota, essa infatti viene utilizzata dai psicoterapeuti e dal campo psichiatrico per aiutare le menti a sbloccarsi dai problemi, ma esistono anche gli ipnotisti che svolgono tale funzione per svariati scopi, quali anche il risveglio di ricordi, emozioni passate o anche pensieri relativi all'infanzia.

Ren Hiyama ritiene la società odierna pura spazzatura, così come il mondo che lo circonda, e non desidera altro se non di poter cambiare questa realtà tanto fastidiosa, ma è un progetto così ambizioso da dover essere cestinato. Durante un evento scolastico, però, fa la conoscenza di un noto ipnotista di nome Itsuki Kuonuji, che grazie ad una dimostrazione pratica delle sue capacità, colpisce Ren a tal punto da fargli desiderare le sue stesse doti.
La possibilità di cambiare il mondo grazie a tale pratica non è impossibile, almeno per lui, e durante un intero anno cercherà di apprendere il più possibile, così da mettere in pratica il suo più grande sogno: distruggere le debolezze della società.

Chiunque fosse un minimo informato sull'ipnosi, durante la lettura di questa serie, sarebbe allibito dalla mole di fantasia presente dato che è vero che tale pratica, se saputa esercitare al meglio, può causare gravi danni cerebrali e permette una manipolazione del corpo, ma non ai livelli presentati qui.
E' spesso in ballo, quindi, la credibilità dei fatti che fanno storcere il naso più di una volta, inoltre, vi sono troppi dialoghi che appesantiscono la lettura già di per sè intricata.
Alcuni commenti fatti dai personaggi secondari sono inutili, fastidiosi, presenti solo per dar maggiore rilievo ai due soggetti principali, che è una nota caratteristica di questo genere di opere, ma dalle vittime ai rivali non di prima importanza, Ren e Itsuki emergono di gran lunga in tutta la loro superiorità.

Il carattere megalomane del protagonista si perde nella sua stessa stoltezza, ma se abbiamo potuto ammirare personaggi come Light Yagami o Lelouch Lamperouge nei loro trip mentali di conquista del mondo, qui vi è solo una grande bramosia e tanta stupidità.
La creatività non basta per dominare il mondo, questo è scontato, ma nell'opera ve ne è presente fin troppa, e il lettore non riesce a credere fin dal principio in questo impero ipnotistico dato che ci viene presentato come una tecnica assolutamente brillante, infallibile, e perfetta.
Se da un lato anche in altre opere simili vi è tale idea, ovvero quella di una metodologia impeccabile per ottenere ciò che si vuole, là vi sono poteri magici che permettono tali affermazioni di potersi riconfermare, ma qui il mezzo di dominio è una forma di controllo cerebrale reale, che può essere contrastato con un briciolo di senno mentale: è quindi possibile opporre resistenza, ed è il crollo totale della trama.

Avendo parlato della storia, si deve fare qualche acceno al disegno che presenta uno stile molto semplice, infatti vi sono poche ombreggiature (notare soprattutto i primi piani che non presentano quasi una profondità) ma i soggetti sono adornati di dettagli in primis sugli abiti, l'ipnotista col suo stile gotico ne è il chiaro esempio, ma anche le ragazze vengono rappresentate con qualche minuzia in più.
I personaggi secondari non sono abbozzati, il che è un fattore positivo, ma essendo delle mere comparse anche caratterialmente parlando, si perdono lo stesso nello sfondo della classe, del giardino o di un edificio. Il misero spessore dato a questi soggetti è un indice di una scarsa attenzione ai particolari più importanti di una storia, mentre troppo è l'interesse dimostrato per il disegno che avrebbe potuto essere impiegato per compensare certe mancanze lampanti.

"Lost+Brain", pur presentando qualche elemento originale, non riesce ad emergere (e molto lo deve anche ai tre numeri scarsi di cui è composto) fra i titoli dello stesso genere, finendo per essere un prodotto optional e poco appagante.
Certo, chi si ritrovasse per la prima volta fra le mani qualcosa di simile potrebbe ritenerla una lettura interessante, ma per chi avesse già avuto a che fare con opere ben più famose e similari ne resterebbe davvero deluso, pertanto, lo sconsiglio.

Voto: 4


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KiraSensei

Volumi letti: 3/3 --- Voto 7
Incuriosito dai paragoni che accostavano questa opera a Death Note, ho deciso di leggerla per verificare se veramente Lost + Brain assomigliasse all’opera di Ohba e Obata. Dopo una lettura a tratti faticosa posso dire che questo accostamento è stato fatto in maniera sostanzialmente corretta, infatti i punti in comune con Death Note esistono, soprattutto nella caratterizzazione del protagonista. Finita questa piccola premessa andiamo ad analizzare il racconto in sé.

Lost + Brain è un opera di Yabuno pubblicata in Italia da Star Comics e raggruppata in tre volumi. Il protagonista di questa vicenda è Ren Hiyama, un sedicenne che eccelle nello studio ed in qualsiasi attività scolastica, il quale riscuote molto successo anche tra le ragazze; fin qui sembrerebbe tutto normale, ma ciò che rende particolare Ren è la sua più totale indifferenza verso tutto e tutti dovuta ad una noia che gli pervade il cuore. Questa indifferenza lo annoia a tal punto che disprezza il genere umano considerandolo debole, meschino e malato a tal punto che andrebbe distrutto e riorganizzato (qui è molto forte la somiglianza con Death Note).
Questo suo desiderio sembra destinato a rimanere tale, finché un giorno non incontra Itsuki Kuonuji, grande esperto di ipnotismo, il quale suo malgrado si troverà costretto ad affrontare Ren per salvare il Giappone ed il mondo.

La storia comincia lenta e prosegue in crescendo, trattando un argomento particolare sono molti i dialoghi e i baloon, che rendono un po’ complicata la comprensione dell’opera nella prima parte, ciò nonostante la trama non ne risente poi molto, infatti gli eventi si susseguono rapidi senza tralasciare i colpi di scena. Ho trovato molto ben caratterizzati i coprotagonisti, i quali si riveleranno personaggi di tutto rispetto. L’unica critica che si può muovere è sul finale, che lascia un po’ perplessi essendo aperto ad un continuo della storia.

L’edizione della Star Comics è ben curata, la carta è bianca, il nero non lascia sbavature e sono presento le sovracopertine. Il formato è quello classico e il volumetto non presenta particolari errori di rilegatura o di stampa, in sostanza una buona edizione.

Concludendo posso dire che Lost + Brain è un manga che ho trovato piacevole, nonostante gli innumerevoli dialoghi, e che consiglio a chi predilige letture un po’ complesse, lo sconsiglio a chi cerca una lettura rilassante e poco impegnativa. Voto 7.

KiraSensei


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Ryuzaki L

Volumi letti: 3/3 --- Voto 5
Beh, che dire... Partiamo dal presupposto che questo manga manca di originalità! L'autore si è ispirato troppo a Death Note, e lo si capisce fin dalla prima pagina del fumetto. Il protagonista è uguale a Light, l'antagonista si può definire un L in posizione eretta. Persino la trama è uguale: un ragazzo del liceo annoiato e stanco del mondo in cui vive decide di crearne uno nuovo, "IL MONDO PERFETTO". l'unica differenza particolare che si può trovare è che mentre in Death Note Light utilizza un quaderno della morte e sono presenti gli Shinigami, in Lost+Brain Ren Hiyama, questo il nome del protagonista, utilizza l'ipnotismo, per controllare la mente delle persone e muoverle come burattini. Nonostante un buon tratto dei disegni do 5 come voto per la mancanza di originalità, praticamente è uguale a Death Note in tutto. L'unica cosa simpatica di questo manga sono le pagine finali, dove si può imparare l'ipnotismo, non ho ancora provato sinceramente però chissà, magari funziona! Non consiglio questo manga a meno che non vogliate fare come me e crearvi pezzo dopo pezzo una vostra libreria personale.


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prettyvivy

Volumi letti: 3/3 --- Voto 7
Esordisco dicendo che Lost+Brain NON è, secondo me, una copia mal riuscita di Death Note, infatti l'unica cosa che accomuna questi due manga è il desiderio dei protagonisti di riuscire a cambiare il mondo, ma le motivazioni intrinseche sono assai diverse: Light vuole uccidere solo le persone malvagie per fare del mondo un poste migliore, è un personaggio ottimista; invece Hiyama è convinto di essere l'unico essere umano intelligente sulla faccia della Terra, e di conseguenza è intenzionato ad ipnotizzare tutta l'umanità, nessuno escluso, per creare quello che lui definisce "il nuovo mondo" abitato da "veri esseri umani".
Inolre Lost+Brain si basa sull'ipnotismo, portato a limiti estremi, certo, ma comunque una realtà possibile: leggendo si ha la sensazione che quello che avviene nel manga potrebbe veramente succedere, e questo ha un effetto inquietante sul lettore.

Il disegno è buono, a mio parere, infatti i corpi e le teste sono ben proporzionati, il tratto è pulito.

Trovo molto affascinante il personaggio di Kuonji, sia fisicamente che nel modo di fare e pensare, più del protagonista stesso che mi sta alquanto antipatico a causa del suo carattere arrogante ed egoista.
I personaggi in generale hanno una buona caratterizzazione.

Inoltre l'edizione della Star Comics con sovraccoperta è molto bella. Unica pecca avrei voluto ci fossero le tavole a colori, ma va be'...
Voto finale: 7,5


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ThePirate

Volumi letti: 3/3 --- Voto 7
Lost+Brain è un manga shonen scritto da Tsuzuku Yabuno e disegnato da Akira Ōtani edito in Italia da Star Comics. La serie è divisa in tre volumi ben curati con sovraccopertina del prezzo di 4,50 € l'uno.

La storia è quella di un ragazzo di primo liceo di nome Ren Hiyama che è annoiato dalla società attuale. Un giorno fa la conoscenza di un famoso esperto di ipnosi di nome Itsuki Kuonji, zio di Yuka Takagi, una sua compagna di classe. Kuonji gli mostra una pratica di ipnosi e Ren ne rimane molto colpito. In seguito, Ren sperimenta quelle pratiche che aveva visto su un suo compagno di classe facendogli compiere azioni che non avrebbe mai fatto e lo spinge perfino ad uccidere un membro del governo. Dopo di ciò si convince definitivamente della potenza dell'ipnosi e decide di prendere il controllo del Giappone.
La storia prosegue con Hiyama che procede con il suo piano e Kuonji che è deciso a fermarlo!

Questo manga ricorda molto un altro famoso manga di successo, ovvero "Death Note", soprattutto nei capitoli iniziali e in particolare nel carattere del protagonista; per questo è ritenuto da molti una sua copia.


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lawliet forever registrato

Volumi letti: 3/3 --- Voto 7
Lost+Brain, manga scritto da Tsuzuku Yabuno e disegnato da Akira Otani, ha diviso in due fazioni gli appassionati italiani di manga. C'è chi lo definisce una mera copia di Death Note, e chi lo considera un'opera a sé stante. In effetti questo manga riceve molti spunti da Death Note, ma molte cose sono diverse. Prima di tutto non ci troviamo più davanti ad un pazzo psicopatico che ha intenzione di eliminare i criminali, ma ci troviamo di fronte a un ragazzo che, con la tecnica dell'ipnotismo, ha intenzione di far perdere agli uomini le loro debolezze per evitare le guerre, le cattiverie e le ingiustizie. Quindi quest'opera si potrebbe dire essere il successore di Death Note.

Per quanto riguarda lo stile grafico siamo sulla norma, figure ben proporzionate con qualche piccolo errore ogni tanto ma, essendo la prima opera di questo autore, si può anche perdonare.

Tornando alla storia, il confronto Kuonji vs Hiyama è purtroppo meno interessante di altre opere, infatti almeno a me è sembrato facile capire cosa sia giusto e cosa sia sbagliato. Una pecca è che la tensione carbura solo verso la fine del primo volume. Durante il secondo poi cala di nuovo per arrivare al picco che ci guiderà per il resto del finale. Per dare però spazio alla storia, gli autori non hanno caratterizzato i personaggi secondari, mostrando Hiyama e Kuonji al centro di un vortice dove ruotano i personaggi secondari, visti come semplici pedine che, pur provando emozioni, non sono nulla e non hanno nessun potere decisionale che possa mettere in difficoltà l'uno o l'altro. L'ipnotismo è mostrato in modo scientifico ed è così realistico che io, durante la lettura, ho creduto che alcune cose siano realmente possibili. Ed è questo, secondo me, il succo del manga: dimostrare quanto questo potere sia enorme e quanto esso possa realizzare. E l'idea mi ha messo molta inquietudine.

Per essere la prima opera del duo va bene, ma aspetto dei miglioramenti su tutti i piani: stilistico/grafico, artistico, tematico e scenico.

L'edizione Star Comics forse è più da 3.90€, infatti il prezzo di 4.50€ è forse un po' troppo, anche se sicuramente l'edizione è migliore delle gold by Planet che si trovano allo stesso prezzo. Caratteristiche principali sono una buona sovraccoperta e una rilegatura flessibile. Purtroppo non mancano pecette verso la metà di ogni volume, piegamenti a curva (anche se questi sono più rari) e piccoli errori grammaticali qua e là.

In conclusione un bellissimo manga che però non riesce a tener testa a capisaldi del genere come Death Note e Code Geass. Consigliato quindi a chi è appassionato del genere. Sicuramente chi si vuole avvicinare a questo tipo di manga non deve partire da questa serie.

Voto:7. La tensione e il livello d'esaltazione della seconda parte della storia danno una voglia incredibile di proseguire. Supera la sufficienza per la coerenza tra le varie parti della vicenda e per lo stato di paura e inquietudine che può creare. Certo molte cose non sono possibili, però le spiegazioni scientifiche sono molto convincenti. Stile grafico essenziale e nella norma, livello di tensione instabile e confronto di ideali poco significativo e davvero poco scomodo, fanno scendere il voto a 7. Il finale non è sconvolgente ma nemmeno deludente, e chiude bene il tutto.


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Tacchan

Volumi letti: 3/3 --- Voto 3
E’ da un po’ che non leggevo un manga, secondo la mia opinione, tanto brutto.

Figlio del successo del filone inaugurato da Death Note e dignitosamente rappresentato anche da Code Geass, racconta le vicende di un nuovo ragazzo intelligente e disadattato, con tendenze da megalomane e che pertanto si erge, grazie alla sua (presunta) brillantezza, al di sopra le persone comuni, incapaci di seguire le sue trame e costituenti mere pedine da muovere a suo piacimento. Trova un mezzo per cambiare il marcio mondo che lo circonda: l’ipnosi, grazie alla quale diffonderà il suo credo agli ignari e indifesi cittadini, sfruttando prima gli studenti della sua scuola, poi le televisioni. E chissà… forse anche lo stesso manga potrebbe essere parte del suo piano… per cui, non leggetelo. In effetti non capisco per quel motivo l’abbia preso fino alla fine: se dopo il primo numero avevo speranze, al secondo, la sola motivazione che mi era rimasta è stata solo quella di non lasciare tronca in libreria la serie, che fortunatamente si compone di soli tre numeri.
Non compratelo, risparmierete una decina abbondante di euro da investire in opere più meritevoli, che ingiustamente avranno meno successo di questo prodotto, intrigante solo nella presentazione, ma vuoto e pieno di buchi.

Offre sfortunatamente una sceneggiatura molto forzata e pretenziosa, che si poggia sulle deduzioni e sui "brillanti" piani del protagonista, contorti e incapaci di offrire un minimo di realismo, indispensabile per prodotti come questi dove le battaglie tra le due parti antagoniste sono presentate come una partita a scacchi.
Il primo problema si può identificare nella stessa natura dell’abilità del protagonista: se in altre opere questo aveva un’origine soprannaturale, e pertanto si prendeva atto di esso come spunto narrativo, qui si cerca di dare una motivazione scientifica al potere ipnotico con il quale il protagonista (ma quasi chiunque potrebbe usarlo) vuole mettere in atto il proprio piano. Spiegazioni che ho trovato poco interessanti e pesanti, che comunque non riescono nel loro intento: non ritengo la tesi proposta sostenibile.
Pur accettando il tutto come spunto narrativo, la successione di mosse e contromosse è piuttosto contraddittoria e forzata, e cade un po’ nel difetto che accompagnava anche la seconda parte di Death Note e Code Geass, ovvero l’artificiosa creazione, tramite imprevisti un po’ troppo forzati e trovate poco ispirate, di colpi di scena che rimescolano le carte in tavola.

Nel complesso ho trovato la sua lettura lenta, noiosa e non appagante.

E poi, lo dico chiaramente, la storia e l’intrigo proposto non reggono nemmeno un po’.

I personaggi degni di nota sono in pratica due: il complessato protagonista, che aspira al suo mondo perfetto, e il suo antagonista, un tipo eccentrico e altrettanto geniale, ma con una morale che lo limita nelle possibilità d’azione. Tutto il resto è costituito da pedine o personaggi piatti, che fungono da specchietti per le allodole. Si tratta comunque di classici stereotipi di questo genere e non ho trovato traccia della minima originalità in nessuno di essi, né di caratterizzazioni tali che mi permettessero di immedesimarsi in qualcuno.

Un disegno e un tratto piacevole e ben realizzato non lo salva da quello che credo sia un meritatissimo 3.

Utente1336

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Utente1336

Volumi letti: 3/3 --- Voto 7
Lost+Brain (Rosuto+Burein, letteralmente "Perso + Cervello"), è un manga di 3 volumi creato da Akira Otani, che si occupa dei disegni, e Tsuzuku Yabuno, che invece si occupa della storia.
Su questo manga se ne sono sentite di tutti i colori, come il fatto che l'incipit sia molto simile a quello di uno dei maggiori successi degli ultimi anni, Death Note. E non solo l'incipit, aggiungo io. Insomma, inutile girarci intorno! La trama, i disegni, il protagonista e addirittura alcune scene, ricordano il manga creato da Tsugumi Ohba e Takeshi Obata.
Ma non è questo il problema, dico io... molti manga presentano analogie con altri, ma Lost+Brain prende spunto davvero molto da altre opere, ad esempio dal già citato Death Note ma anche, secondo alcuni, da Code Geass. Insomma, pur essendo simile ad altri manga e non propriamente originale, risulta godibile lo stesso. Ma per farcelo piacere bisogna ricorrere ad un trucco molto semplice... basta dimenticarsi delle analogie con altre storie e godersi la lettura!

Quindi, dopo esserci dimenticati di altri manga, possiamo pure leggere Lost+Brain. Il primo volume, ammetto, scoraggia a proseguire la lettura. Più di metà volume presenta troppe analogie con Death Note, addirittura il primo capitolo è identico nell'impostazione della storia. E' dal secondo volume che ho messo in pratica il trucchetto citato prima, ma anche il manga ha fatto la sua parte... col volume 2, Lost+Brain acquista una sua identità, distaccandosi dal manga da cui ha chiaramente preso ispirazione. La storia prende una piega diversa e inaspettata ma, nel secondo volume mi è risultata piuttosto pesante da seguire per il semplice motivo che getta le basi per il terzo e ultimo volume. Ed è qui che il manga arriva alla sua conclusione regalandoci un buon volume ricco di colpi di scena, molto veloce nella narrazione e un finale in linea con quanto raccontato finora ma che, almeno a me ha deluso leggermente.
Ci tengo a fare una precisazione sul finale: ho letto in giro per vari forum che in Giappone il manga è stato chiuso prima della sua naturale conclusione per vie delle accuse di plagio verso altre opere. Assolutamente sbagliato! Il manga non ha un finale aperto e non si interrompe nel bel mezzo della storia.
Lost+Brain racconta la storia di un ragazzo che, stanco della società corrotta e carica di spazzatura, impara ad utilizzare l'ipnotismo per poter cambiare alla radice la natura delle persone eliminandone le debolezze e poter creare un nuovo mondo.
Essendo la mia prima recensione manga, ed essendo il secondo manga che leggo, non mi intendo molto di disegni. In Lost+Brain i disegni li ho trovati piacevoli, fatti abbastanza bene e si nota un miglioramento dal primo all'ultimo volume. Anche i disegni ricordano Death Note, soprattutto per il protagonista che potrebbe ricordare, anzi ci assomiglia proprio, Light Yagami
La casa editrice Star Comics per questa miniserie shonen presenta un'edizione di semi-lusso. Le pagine risultano bianche e assorbono bene l'inchiostro ma, essendoci molte tavole esclusivamente nere (ad esempio le pagine iniziali dei volumetti) l'inchiostro risulta come "cancellato" creando delle leggere righe bianche. La sovraccoperta presente risulta un pochettino leggera e togliendola possiamo notare che la copertina degli albi è di colore celeste. Vi sono presenti anche numerosi extra. Nel primo volume possiamo trovare a fine albo alcuni esperimenti per ipnotizzare le persone; sciocchi forse, ma interessanti. Nel secondo volume troviamo una scheda di 2 pagine di approfondimento sui personaggi, mentre nel terzo volume troviamo la stessa scheda presente nel secondo volume e un test di analisi psicologica.
Ricordo anche la promozione per il primo numero: nel mese di settembre il primo numero è stato venduto ad un prezzo speciale di 2,50 Euro anziché 4,50 Euro con in omaggio un poster ed una cartolina. Naturalmente la mia sfiga mi perseguita e il primo volume l'ho preso a prezzo pieno: la mia fumetteria non aderiva alla promozione!
Concludendo(finalmente, direte voi!) consiglio Lost+Brain a chi non ha nulla da leggere o a chi trova intrigante la trama, ma soprattutto a chi non ha mai letto o visto (quasi impossibile!) Death Note, tanto essendo Star Comics è facilmente recuperabile anche in futuro. Spero che la mia prima recensione manga vi sia piaciuta e ringrazio chi la leggerà.


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Skoul_26

Volumi letti: 3/3 --- Voto 8
Se ne sono sentite di tutti i tipi, del fatto che è una "misera" copia di Death Note e di un tentativo di ricreare il successo del capolavoro che tutti conosciamo. Voglio parlare a favore del manga di Lost+Brain e difenderlo dalle molteplici accuse... [...].

Il primo volume inizialmente è davvero uguale a Death Note e questo è innegabile, nelle prime pagine viene quasi spontaneo controllare la copertina, per verificare magari di aver preso il manga sbagliato, ma questo dubbio non dura molto, subito dopo la metà del primo volume abbandona di molto lo scorrere "deathnoteiano" e diventa un manga a se. Dal 2° volume fino alla fine, la storia si fa sempre più intrigante e complessa con numerosi colpi di scena e il farlo durare solo 3 numeri non è un punto a sfavore; inoltre i volumi son ricchissimi di contenuti e spiegazioni e sono pure lunghetti da leggere. Ritengo Lost+Brain un bel manga e gli do un bel 8, ma bisogna leggerlo dimenticandosi del fatto che è simile a Death Note, e questo è vero per certi aspetti. Ho sentito molto di gente che cercava un Manga "come" Death Note... ebbene c'è!


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davidetus

Volumi letti: 2/3 --- Voto 6
Mi sono avvicinato a questo manga perchè in fumetteria mi dissero: <i>"prendilo è una bella miniserie, tipo Death Note"</i>, allora entusiasta lo presi... che dire, la frase "tipo Death Note" è un eufemismo, questo è Death Note!
Il disegno, che obbiettivamente è buono, è sminuito dalla irritante somiglianza tra i due manga:
i personaggi spesso sono simili sia come aspetto che come caratterizzazione (il ragazzo che si annoia e vuole cambiare il mondo etc...) il mezzo (un libro con cui uccidere le persone, con la possibilità di far compiere azioni, rimpiazzato dall'ipnotismo),le inquadrature, gli obbiettivi finali, le figure secondarie... insomma tutto uguale.
Ho dato sei solo per onore a Death Note. Comunque posso dire che, per chi non ha letto Death Note, è sicuramente un titolo interessante. Spero di non essere stato troppo drastico, ma ci sono rimasto male.


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Dreamer80

Volumi letti: 3/3 --- Voto 4
Non posso che giudicare negativamente questa miniserie Star Comics.
Da dove dovrei partire per spiegare il perché di una insufficienza? Forse dal senso di Déjà vu che mi ha pervaso fin dalle prime pagine del primo volume?
E' chiaro che l'autore si e' fortemente ispirato a Death Note per la scrittura del suo manga, ma personalmente non considero questo fattore rilevante in nessuna opera, purché tale ispirazione sia poi supportata da un certa coerenza e credibilità.
E invece è proprio ciò che non succede in questo manga, a partire dal design dei personaggi: il protagonista è davvero la copia spiccicata di Light Yagami, sia fisicamente, sia psicologicamente, ed i comprimari sono tratteggiati in maniera così stereotipata da risultare inanimati, finti. La trama stessa è una mini-rivisitazione di Death Note; al posto del quaderno c'è l'ipnosi, ma i mezzi attraverso i quali l'autore cerca di far evolvere la vicenda sono gli stessi dell'ormai acclamato manga. Manipolazione di persone, coinvolgimento dei mezzi di comunicazione, una battaglia psicologica tra due persone e il sogno di un nuovo ed utopistico mondo... così durante la lettura ci si ritrova a storcere la bocca all'ennesima forzatura che trascina la storia lungo dei binari sin troppo familiari. Ho voluto leggere tutti e tre i volumi prima di dare un giudizio, perché speravo in un finale che mi facesse cambiare idea, purtroppo mi sono trovato di fronte alla più banale e scontata delle conclusioni.
Il tratto poi, non so se condizionato dalla pochezza dei contenuti, non mi ha per nulla soddisfatto. Sfogliando e risfogliando anche mentre scrivo, non riesco a trovare dei grossi difetti, solo mi sembra davvero troppo statico e soprattutto ANONIMO.

Ecco forse ANONIMO è il termine giusto per descrivere questo manga, chi non ha letto né questo né Death Note, si fiondi su quest'ultimo senza remore; chi ha gia' letto Death Note ne stia alla larga...


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_Setsuna_

Volumi letti: 3/3 --- Voto 6
<b>[Attenzione, spoiler]</b>
Lost+Brain... qualcuno lo definisce l'erede di Death Note, mentre altri semplicemente una copia. Ho letto tutti e tre i volumi. L'edizione è abbastanza buona con la sovracopertina anche se io avrei evitato di scrivere "attesissimo primo numero" e "ultimo sconvolgente numero". La storia narra di questo studente, Ren, che è stanco di tutto: della società , della gente, della scuola; proprio le scene iniziali mi hanno ricordato molto Light, protagonista di Death note. Un giorno Ren viene a conoscenza dell'ipnosi del professor Kuonji e, dopo aver visto l'effetto che può avere sulle persone, decide di usarla anche lui per cambiare il mondo! Piano piano anche la polizia si accorge che qualcosa non va, e viene a conoscenza di un "terzo uomo" che sarebbe in grado di manipolare le menti altrui. Ren per non farsi scoprire incastra Kuonji in modo che la polizia sospetti di lui, e riesce nel suo intento. Intanto il suo piano diabolico continua, assieme ai due suoi complici (un altro studente che nei voti è secondo solo a Ren e una ragazza che era vittima di bullismo, ma poi salvata da Ren attraverso un'ipnosi) decide di far sparire quasi tutti gli studenti del suo stesso istituto! In seguito contatta un conduttore televisivo in cerca di fama e attraverso altri metodi di ipnosi riesce a farli tornare a casa. Ren ormai sempre più ambizioso sempre attraverso la TV riesce a ipnotizzare quasi 100000 persone facendole perdere anche la memoria! L'atto finale vede un faccia a faccia tra Kuonji (liberatosi delle accuse della polizia ) e Ren... alla fine Ren dice che se la gente non vuole accettare il suo mondo, allora lui non accetta il loro! E finisce sotto le macerie di una casa pericolante. Nelle ultimissime pagine la situazione ritorna come prima, ovvero il solito mondo noioso.
Non sono riuscita però ad apprezzare appieno il manga perchè, come detto prima, è troppo simile a Death Note! Potrebbe piacere completamente solo a chi non ha mai letto o visto DN così non potrebbe fare il confronto delle due opere. Come voto gli metto un 6


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Turboo Stefo

Volumi letti: 3/3 --- Voto 5
Senza dubbio Death Note è stato un manga rilevante negli ultimi anni, con un antieroe come protagonista assolutamente originale, come la storia dopotutto!
Così iniziano a comparire nuovi manga basati su “scontri tra cervelli”, dove vince il più furbo, un po’ come Dragon Ball aveva rivoluzionato gli shonen a suo tempo, creando innumerevoli cloni.
Lost+Brain è uno di quei manga che senza l’avvento di Death Note non avremmo mai visto. Il che potrebbe essere un bene, per alcuni, o un male, visto il discreto successo ottenuto anche in patria, ma andiamo per gradi.
La trama.
Il manga inizia durante una premiazione scolastica, a Ren Hiyama viene conferito un premio per aver ottenuto i migliori risultati negli esami del primo semestre, ed i primi pensieri del ragazzo non sono molto comuni: “quante stupidaggini, esami noiosi, scuola noiosa, gente noiosa, che noia... tutto ciò mi annoia a morte!”
Sarebbe un incipit originale... se non sapesse di già sentito! Difatti i lettori di Death Note ricorderanno immediatamente il primo impatto avuto con Light Yagami, il protagonista di Death Note, che aveva pensieri molto simili.
Intanto la giornata continua, e Ren dimostra di essere circondato da ragazze, tutte ignorate da quest’ultimo, di essere un ragazzo che affronta a mento alto anche le teste calde più grandi di lui. Un ragazzo intelligente che si sente superiore a tutti, che non ha paura di nessuno ed anche molto freddo e diretto, visto che ha rifiutato le avance di una ragazza molto carina freddandola con la frase “non c’è nulla che potresti darmi”!
Però questo suo essere superiore gli procura dei guai, visto che dei bulli hanno picchiato un ragazzino per fargli dire di essere stato picchiato e derubato proprio da Hiyama.
Tutti cominciano a dargli contro, finché la pressione non gli fa andare il sangue alla testa, rivelando la sua natura e urlando a tutti che non valgono niente e che non sono altro che feccia.
Decide così che deve darsi da fare per ripulire il mondo dagli inutili e creare un mondo senza mali, fattibile eliminando le debolezze dalle persone, in modo da costruire la così tanto agognata città perfetta.
A questo proposito calza a pennello l’arrivo a scuola di un ospite speciale, l’ipnotista di fama mondiale Itsuki Kuonji.
Siccome Hiyama è molto scettico sui poteri dell’ipnosi, si informa e istruisce un ragazzo su come evitare di finire ipnotizzato, ma il ragazzo cade in trance e finisce con l’imitare un cantante rock, perdendo così ogni inibizione e battendo la timidezza che lo affligge.
Hiyama resta allibito dal potere dell’ipnosi e passerà l’intera estate a fare studi e ricerche per apprendere questa tecnica.
Comincerà così la sua guerra contro il mondo per cercare di diventare il leader di un nuovo mondo, dove le persone saranno prive di debolezze e avranno una volontà ferrea così da non aver paura di nessuno e non finiranno vittime di nessuno, creando così un equilibrio perfetto dove nessuno si sente superiore o inferiore a nessuno.
Qui le affinità con Death Note sarebbero poche: il ragazzo dalla mente oscura ma decisa che desidera creare una utopia ma, differentemente da Light, non vuole basarla sul terrore, ma su delle persone con una personalità manipolata. Però un confronto con il manga "diretto rivale" farà scattare nel lettore una molla, che farà soppesare ogni cosa su una bilancia per vedere se può reggere il confronto con Death Note, ma sarebbe sbagliato. Comunque si nota che molti eventi appaiono forzati, come certe incredibili intuizioni avute dagli investigatori: su tantissimi dati da guardare, grazie ad un lampo di genio, trovano subito quello esatto senza un filo logico conduttore, ma semplicemente azzeccandolo per fortuna, mentre altre volte imboccano la via sbagliata cadendo come dei pesci in una rete. Senza contare i vari cambi di direzioni ideologiche della polizia che si allea a Kuonji un giorno si e l’altro no, non avendo troppi problemi a cambiare dal giorno alla notte.
Senza contare le contraddizioni, una su tutte è quella di Kuonji che nel primo volume indaga su di una persona, poi nell’ultimo volume dice che non l’avrebbe mai sospettata, e dopo poche pagine dice di averla fatta anche pedinare!
Sempre nell’ultimo volume c’è uno spazio vuoto di tre mesi nel quale potrebbe non essere accaduto nulla, ma invece è successa una cosa molto importante ma non sappiamo come sia accaduta. Probabilmente l’autore non sapeva come farla accadere ed ha creato uno spazio dove possiamo immaginare ciò che preferiamo.
Non dimentichiamo anche certe scelte discutibili di alcuni personaggi che vanno da soli anziché farsi proteggere, o quella dello stesso Hiyama che commette alcuni errori davvero sciocchi, soprattutto quello di non mettere nessuno a guardia della torre... errori del cavolo visto ciò che riesce ad elaborare la sua mente!
Tutto sommato agli errori si alternano ottime idee e delle trovate azzeccate che creano una narrazione altalenante che vi farà perdere interesse in fretta, altrettanto velocemente però vi troverete a ritrovarlo, creando un effetto yo-yo al lettore che finirà annoiato dalla lettura.

I disegni son la parte più controversa del manga. Dopo che Tsuzuku Yabuno sembra essersi ispirato a Tsugumi Ohba per la storia, l’ispirazione di Akira Otani verso i disegni di Takeshi Obata è ancora più marcata!
Infatti se avete letto Death Note, appena vedrete Hiyama direte: “Quello è Light!”
L’impatto più forte lo daranno i capelli del protagonista, che se non fosse per il colore diverso, sarebbero quasi identici a quelli disegnati da Obata. Anche i volti potrebbero sortire lo stesso effetto, ma andando avanti con la storia si differenziano maggiormente.
Però le attinenze con Death note continuano, soprattutto nell'organizzazione delle tavole. Impossibile non notare come certe inquadrature siano identiche, con primi piani o personaggi girati il profilo a ¾, alcune immagini all’inizio dei capitole, le inquadrature cittadine dagli elicotteri ed infine anche l’effetto ondulato negli schermi.
Il Manga, nonostante queste attinenze, sarebbe anche piacevole da guardare se non fosse per un grande difetto: i retini.
Molte pagine sono incupite dall'uso abbondante del nero e da retini pesanti, che finiscono col dare alle pagine un’aria tetra che stufa ben presto il lettore.
I disegni risultano comunque curati, anche se non esenti da alcune variazioni inspiegabili, come nel vestiario di Kuonji, che veste tutto di pelle con teschi e borchie, poi sembra vestirsi normalmente e poi, di punto in bianco, ve lo troverete nuovamente sommerso di catene.
Scusate la recensione così lunga per tre soli volumi, ma per spiegare ciò che questo manga è in grado di dare al lettore non bastavano poche righe.
Una storia che anche se non vi piacerà, per le somiglianze con Death Note o semplicemente perché vi annoia, vi terrà incollati fino alla fine senza mollare la vostra curiosità, fosse anche solo per la semplice voglia di cercare attinenze con Death Note; che esse siano state create per emulare o per omaggiare è indifferente.
Un manga al quale darei come voto almeno sette, ma assegno un cinque solo per i continui cali e le contraddizioni nella narrazione, difetti che voglio imputare all’inesperienza degli autori.
Una precisazione: purtroppo questo è un manga che probabilmente senza l’esistenza di Death Note avrebbe avuto più successo... ma forse potrebbe anche non essere mai stato scritto.
Quindi ne consiglio caldamente l’acquisto perchè, nonostante gli errori, è un bel manga, oggetto di numerosi pregiudizi che per forza di cose ci creeremo, e anche perché, grazie anche all’attento studio compiuto dagli autori, crea un perfetto specchio sulle odierne tecniche d’ipnotismo, facendo un approfondimento sugli stimoli, i riflessi incontrollati e le reazioni naturali del corpo umano, anche se con risultati potenziati.


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Utente5141

Volumi letti: 3/3 --- Voto 4
Inizia male e finisce peggio, con in mezzo una bella farcitura di azioni insensate e spesso stupide. Ecco così potrei riassumere Lost+Brain, un manga che cerca fin troppo di emulare Death Note, senza però riuscire mai nemmeno ad avvicinarsi a quella atmosfera e suspense creata dall'opera di Ohba & Obata.
In breve la storia racconta di un giovane e brillante studente delle superiori, nonché miglior studente del Giappone, che stanco di questa società corrotta decide di cambiarla. Il suo nome è Light Yag... ops scusate, il suo nome è Ren Hiyama. Un giorno incontra un famoso psicoterapeuta che è andato nella sua scuola per effettuare una dimostrazione pratica di cos'è l'ipnosi. Hiyama ne rimane affascinato, e gli salta in mente che proprio questo potrebbe essere il suo strumento per cambiare il mondo.
Il primo volume lascia un po' insoddisfatti per la velocità con cui accadono i primi e cruciali avvenimenti, senza dare al lettore la possibilità di avvicinarsi alla trama e all'argomento; con il secondo volume qualcosa di più emozionante invece si trova, qualche momento di suspense spunta fuori e la trama evolve alla giusta velocità e in un modo ben strutturato, ma con il terzo e ultimo volume si cade in basso. La trama viene nuovamente accelerata allo sproposito, fatta terminare senza una vera fine in fretta e furia e per questo vengono messe insieme tante vicende insensate, che nella realtà non potrebbero mai accadere (non è che creda, invece, plausibile l'uso dell'ipnosi come descritta nel manga, sia chiaro) e questo fa calare ulteriormente la credibilità della storia.
Per quel che riguarda il disegno, be', anche qua qualche influenza di Death Note si nota, non arriva agli stessi livelli, ma risulta piacevole anche se spesso, sopratutto nelle vignette minori, lo stile decade totalmente con la rappresentazione di personaggi quasi "deformi".
Un manga che non consiglio, anche perchè con tutto quello che c'è in giro, potete tranquillamente fare a meno di Lost+Brain...


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kaji

Volumi letti: 3/3 --- Voto 6
Ren Hiyama, un ragazzo del primo anno del liceo, è stanco del mondo che lo circonda e del continuo degrado della società. Un giorno però, dopo aver assistito a uno spettacolo d'ipnotismo eseguito dal migliore ipnoterapeuta in circolazione (nonchè zio di una sua compagna) Hiyama si rende conto del fatto che l'ipnotismo può essere usato anche per controllare le persone. Decide cosi di attuare un piano per cambiare radicalmente il mondo, e per crearne uno proprio utopistico, senza i rifiuti della società, servendosi proprio del potere dell'ipnotismo.

Il manga è abbastanza piacevole, non eccessivamente impegnativo, anche se magari le continue nozioni sull'ipnotismo alla lunga possono un po' stancare, anche se personalmente le ho trovate abbastanza interessanti.
Il disegno e buono, lo svolgimento della trama (anche se può somigliare ad un altro manga già noto) è discretamente avvincente ed ha comunque una sua particolarità.
La caratterizzazione dei personaggi invece l'ho trovata un tantino superficiale e poco originale.
in definitiva un manga discreto, che consiglio a chi vuole leggere un manga senza troppe pretese e anche a chi è incuriosito dall'ipnotismo (che personalmente o trovato interessante). VOTO: 6,5


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Kyosuke

Volumi letti: 3/3 --- Voto 8
Scrivo questa recensione per offrire il mio punto di vista a coloro i quali siano interessati a Lost+Brain, ma con qualche dubbio, specie per quanto riguarda la storia, la quale in "apparenza" può sembrare uguale ad un'altra opera in particolare. Dando per scontato che conosciate più o meno la trama, vi comunico subito le mie impressioni ed i miei pareri su quest'opera:
Prima di tutto se volete veramente apprezzarla, a parer mio dovete eliminare ogni tentativo di paragonare la storia ad altre opere! Questo Shounen di genere psicologico, nonostante sviluppi la propria trama in soli 3 volumi, non si rivela affatto banale, scontato o "scopiazzato". Lost+Brain, ad ogni sua uscita, mi ha lasciato sempre con il fiato sospeso, il tema dell'ipnosi viene trattato in modo molto accurato, tutto viene spiegato per bene e niente è lasciato al caso; I personaggi principali della storia, assumono dei ruoli ben definiti sin dal primo volume, lasciando però evolvere la storia in modo lineare e con molti colpi di scena, che sapranno tenervi incollati alle pagine del manga fino alla fine. Quest'ultima nonostante i soli 3 volumi, non è affatto scontata o frettolosa, ed ha concluso l'opera a mio parere nel modo migliore possibile!
Il resto lo lascio giudicare a voi, il mio voto è un 8, poichè nonostante i soli 3 volumi, nonostante le dicerie di "scopiazzatura di altra opera" mi è piaciuto molto, quindi lo consiglio a tutti coloro che amano il genere, o che magari ne sono attirati ma con dubbio. Lasciatevi trasportare dalla storia, non lasciatevi influenzare da altre!


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supremeentity

Volumi letti: 2/3 --- Voto 8
Scrivo prima di leggere l'ultimo volume in modo da non flagellarlo perchè, si lo ammetto, non mi è dispiaciuto e cercherò di difenderlo come posso.
Parliamo di Lost+Brain manga in 3 volumi del 2008 è stato molto pubblicizzato dalla Star Comics e presenta anche una specie di edizione di lusso per gli standard di questa casa editrice. C'è la sovracopertina plastificata rossa, e il sotto in gradazioni di celeste (anche se la mia era stampata male). Appena osservata la copertina ti si strabuzzano gli occhi vista la somiglianza con Raito-kun (Ligth di Death Note), ed il primo capitolo vi farà storcere in naso perchè è identico a DN.
Il tipo ha una pettinatura simile e spesso vedrete delle inquadrature identiche a DN, tanto da farvi pensare: "Oddio è ricopiata!". Non solo i capelli e il cervello un po' bruciato sono in puro DN-style, il tipo è un genio che vince premi e vuole ripulire il mondo dalla feccia, e ovviamente lo pensa guardando dalla finestra di casa sua dopo aver ignorato la madre che lo chiamava per le scale e essersi chiuso la porta alle spalle alla "Raito-kun sono io!".
Tutto sommato il primo capitolo è disegnato maluccio, poi si riprende; probabilmente visto il commento del disegnatore ci è voluto un po' per far pubblicare questo manga questo manga.
La storia va poi per i fatti suoi, abbandonando un po' DN. E' vero non ci sono shinigami, ma c'è il nemico giurato che 'sto giro fa un po' da mentore e precursore, c'è la ragazzina innamorata scema che viene sfruttata, e la fidata spalla destra; oltre al fatto che con l'ipnosi il tipo comanda le azioni del suo esercitino, che di solito culminano con la morte di qualcuno. Insomma simile al Death Note.
Non voglio dire di non leggerlo; tutto sommato il primo volume mi è piaciuto, assomiglia a DN ne prende gli aspetti positivi e ammazza la lentezza che invece c'è nell'altro. E' veloce folle e divertente. Compratelo ma sappiate che vi sembrerà un DN 2 la vendetta.
Aggiungo un'altra cosina: alcuni personaggi, vestiti, capelli e affini sembrano presi anche da altri manga/anime e infatti è stato molto criticato e accusato di plagio.
Carino infine l'inserto degli esperimenti, anche se troppo baka e inutile, però ti fa spuntare il sorriso!

shiken

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shiken

Volumi letti: 1/3 --- Voto 6
Una sufficienza per il tentativo... però sono davvero troppe le somiglianze con Death Note. E' vero che non esistono quaderni della morte o shinigami, ma si percepisce sin dalle prime battute che ha molto in comune con Death Note. Certo essendo in 3 volumi è un manga senza troppe pretese, ma i personaggi sono troppo simili.


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nicandro90

Volumi letti: 2/3 --- Voto 8
Ho letto le recensioni sul manga in questione, e mi ritrovo in disaccordo con esse.
In primis, per l'accusa di "plagio" o di "copiatura" da Death Note. Al massimo si può dire che esso è stato fonte di ispirazione per Lost+Brain, ma nulla di più.
Secondo me, infatti, l'autore del manga ha messo quelle immagini nelle prime pagine, che sono simili al suddetto manga, per omaggiarlo. Non ci sono altre scene simili, nè tanto meno la storia ci fa urlare al plagio o alla "mera copiatura".
In questo manga non c'è un Quaderno della Morte, ma l'ipnosi. Non c'è un Death God che spieghi come usare il potere a disposizione, il protagonista ha e ha imparato da solo a usare l'ipnosi, attraverso esperimenti e prove. Questi ha reclutato da solo le persone necessarie a mettere in atto il suo piano per cambiare il mondo; persone come Shitara, un altro personaggio che dal volume 2 entrerà a far parte delle file di Hiyama.

<b>Attenzione Spoiler</b>
Inoltre l'avversario di Hiyama, Kuonji, diversamente da Near o L, nel primo volume (alla fine di esso) verrà incastrato e incolpato degli atti messi in atto da Hiyama.
Un altro fatto che differenzia L+B dal DN, è che Kuonji, rispetto a L, non sospetta subito di Hiyama, ma di un "terzo uomo", e questa cosa è prolungata anche nel volume 2, dove arriva a capire che il "terzo uomo" è uno studente del liceo di Hiyama e della nipote, ma non che è Hiyama stesso l'uomo che cerca.
<b>Fine Spoiler</b>

La storia, inoltre, è basata su un' arma che può benissimo esistere nella realtà, ovvero l'ipnosi, diversamente da un quaderno della Morte. Questo fa del manga una storia verosimile, degna di un poliziesco alla X-Files.
Proprio per questo la storia è davvero intrigante e interessante, e per questo motivo elargisco un meritatissimo 8. Non metto un 9, perché non è un capolavoro come DN.
Sono interessanti, inoltre, gli esperimenti e le relative spiegazioni che si trovano alla fine del primo volume, riguardanti l'ipnosi. Queste, secondo me, sono state messe per dimostrare che l'ipnosi è possibile da usare sulla gente, e ciò avvalora la mia teoria della storia verosimile. Dopotutto ci sono ancora tante cose che non sappiamo del cervello umano.
Aspetto con grande curiosità il volume finale, il 3, sperando che abbia un gran bel finale, e non un "mezzo finale", dove si è soddisfatti a metà lascia questioni aperte o, peggio, una fine alla "Yagami Light" (chi sa, capisce cosa intendo).


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SakuraHime

Volumi letti: 1/3 --- Voto 7
Ren Hiyama è un eccellente studente, amato dalle ragazze ma annoiato da tutto ciò che lo circonda. Crede che nella sua esistenza nulla lo saprà sorprendere; l'umanità stessa è solo un insieme di esseri inutili che non meritano considerazione. Disgustato dalla meschinità degli uomini si ripromette di annientare il genere umano (o comandarlo?).
Un giorno, finalmente, qualcosa inizierà a stuzzicare il suo interesse: Itsuki Kuonji, noto maestro di tecniche ipnotiche, decide su richiesta della nipote Takagi Yuka (compagna di classe di Ren) di tenere uno spettacolo presso il loro istituto scolastico, con lo scopo di dimostrare la forza dell'ipnosi. Ren rimarrà colpito dalle capacità del maestro. Mentre osserva l'esibizione si rende conto che è proprio questo lo strumento ideale per realizzare il suo ambizioso progetto.
Un anno più tardi Ren è riuscito a comprendere ed applicare sui suoi compagni di scuola tutte le tecniche ipnotiche. Il primo atto che esegue per mostrare la propria forza è ipnotizzare un compagno di classe trasformandolo in una bomba umana in grado di uccidere un noto politico giapponese. La polizia inizia ad indagare sul caso con l'aiuto del maestro Itsuki, di qui la sfida tra i due.

Iniziamo con una critica: non è davvero chiaro quale sia il fine del protagonista: distruggere il mondo o comandarlo?
Per il resto, la trama presenta a prima vista alcune analogie con il più noto Death Note. Il protagonista infatti, proprio come Light vuole creare un nuovo mondo di cui essere il capo/padrone/dio; inoltre i caratteri dei due protagonisti egocentrici e sfrontati sono spesso simili. Detto questo a mio parere esistono però anche molte differenze: Light è un giustiziere che si muove in base ad una seppur opinabile idea di bene, Ren è un antieroe il cui fine ha poco a che fare con la morale e molto con il dominio. Il protagonista di Lost+Brain è molto più severo e negativo nei confronti dell'intera umanità. Se lo scopo di Light è creare un mondo nuovo per le persone buone (la sfida tra kira e L è infatti tra due differenti concezioni di giustizia), Ren invece ritiene che gli uomini siano tutti incapaci che non meritano di esistere. Egli mira esclusivamente al potere in un mondo di burattini al suo servizio. Non esiste giustizia, ma solo la legge del più forte (ovvero in una stessa storia Kira probabilmente tenterebbe di uccidere - o vorrebbe uccidere - il malvagio Ren).
Per il resto i disegni sono buoni, ed interessanti gli approfondimenti sulla psicologia - tecniche ipnotiche. Non resta che leggere i prossimi numeri per vedere come si evolve la storia con la speranza che il finale sia poi in effetti differente da Death Note.


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strikemc

Volumi letti: 1/3 --- Voto 3
Purtroppo c'è veramente poco da dire, l'impressione è pessima, non si può pensare ad altro: <i>"Che copia inutile di Death Note"</i>. Non lo dico perché reputo quest'ultimo un capolavoro intoccabile, ma solo perché non capisco il bisogno di ricalcare temi già trattati, e poi posso capire se si fossero ricalcati solo i temi principali, ma addirittura i personaggi sono identici.
Infatti io non riesco a pensare ad Hiyama Ren, ma solo a "quella brutta copia di Light Yagami". Stesso atteggiamento, stesse espressioni facciali, uno studente modello stra-intelliggente come Light, ed è allo stesso modo stufo di qualcosa.
Accanto a lui ha una ragazza molto carina che interessa a tutti tranne che a lui, ma ben presto capirà che può usarla a suo vantaggio e quindi tenta di sedurla...
Bah, troppe similitudini e non ho tanta voglia di continuare ad indicarle tutte; ci sono anche somiglianzi con tavole molto di Hiyama che sale le scale di casa sua, oppure quando si trova in camera propria...
Spero che nel corso di questi volumi cambi qualcosa, ma sono troppo pochi, questo non è confrontarsi con un opera, è al limite del plagio. A dir poco sconsigliato.


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amonocrampyton

Volumi letti: 1/3 --- Voto 7
Purtroppo la prima cosa che può venire in mente con un manga come questo è che hanno voluto fare una mera copia di Death Note, ed infatti leggendo le prime pagine del fumetto possono riscontrarsi delle similitudini. La storia inizia con Hiyama Ren, uno studente che stufo dell'attuale società noiosa ed insensata, vuole creare un mondo nuovo di cui essere il padrone. Inizialmente persegue il fine di eliminare i rifiuti della società, per poi migliorandone le loro prestazioni e comandandoli come se fossero burattini. Venuto a sapere dell'esistenza di un maestro di ipnosi dalla sua compagna di classe, Takagi Yuka, decide di verificare con i propri occhi l'efficacia di tale metodo per servirsene.
Kuonji Itsuki è il maggior rappresentante in questo campo, il protagonista seguendo lo spettacolo di ipnosi vede con i propri occhi che le persone vengono controllate facilmente con tale tecnica, quindi decide di appropriarsene. Passato un anno, vediamo il protagonista che ha imparato ad utilizzare l'ipnosi controllando i suoi compagni di scuola (i quali sono delle cavie per i suoi esperimenti), migliorando le loro prestazioni scolastiche e sportive, la sua cavia preferita è un suo compagno di classe (lo stesso che è stato utilizzato come esempio nella dimostrazione dal maestro Kuonji Itsuki) il quale, molto timido e schiavo dei ragazzi più grandi, si trasforma in un ragazzo senza alcun timore e sicuro di se.
Questi verrà addirittura utilizzato in un'azione terroristica come Kamikaze, e la polizia inizierà ad indagare su questo episodio sotto il consiglio di Kuonji Itsuki (il quale in passato già aveva collaborato con la polizia per altri casi).
Da qui inizierà la battaglia, Itsuki che cercherà di scoprire l'uomo che sta dietro a tutto questo, mentre Ren lo considererà un ostacolo alla creazione del suo nuovo mondo.
Concludendo, le similitudini con Death Note sono molte, dai personaggi, alla sfida dei due protagonisti; però non lo si dovrebbe scartare a priori perché, almeno per adesso, promette bene. Col procedere della storia vedremo se riuscirà a reggere il confronto con Death Note.