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KibiRain

Volumi letti: 1/1 --- Voto 7
The legend of Zelda-The minish cap è un altro volumetto autoconclusivo della saga di Zelda di Akira Himekawa pseudonimo delle due autrici A. Honda e S. Nagano.
In questo volumetto troviamo un Link bambino alle prese con un addestramento di spada per il torneo della festa dei Picori, al quale non potrà partecipare a detta del nonno perché ancora inesperto.
Uno strano mago però riesce a vincere il torneo e a spezzare la Sacra Spada premio in palio per il vincitore. Il mago libera i mostri contenuti nello scrigno e tramuta la principessa Zelda in pietra.
Per riparare la spada Link dovrà andare nel mondo dei Picori, che solo i bambini possono vedere e ritrovare i quattro elementi.
Ho preferito questo volumetto a quello di Majora's Mask perché è stata sicuramente una lettura leggera ma narrata meno frettolosamente di Majora's Mask.
La maggior parte dei personaggi sono disegnati in stile chibi e le autrici si sono dilettate a trasformarli da Hiruleani a Picori, molto carini in tutte e due le forme, conferendo a tutto il manga un tocco infantile.
Il mondo dei Picori, la fata Mayfly, il popolo del vento, il maestro Librari che vive in un libro e tanti altri piccoli elementi accendono la fantasia del lettore facendo immaginare il bizzarro mondo dei picori.
Altri elementi invece sono proprio da videogioco come i Minish Cap, i portali che fanno rimpicciolire Link.
I disegni al solito sono molto puliti, si capisce tutto perfettamente, gli sfondi sono alcuni minimali per dare spazio ai dialoghi e alle espressioni dei personaggi, altri curati abbastanza quando ce n'è bisogno.
La trama non è tanto intricata ma sicuramente intrattiene, si tratta comunque di una lettura leggera ma non noiosa, tenuta in vita dai vari piccoli mondi che Link visiterà e dai suoi strani incontri.
A fine volume c'è anche un piccolo bonus con Vaati (il cattivo che tanto cattivo non è) e il suo maestro Ezlo ai tempi dell'addestramento: molto carino e divertente.
Consiglio la lettura a chi è amante della saga, a chi invece vuole una lettura leggera e a chi cerca un buon volumetto autoconclusivo.


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Turboo Stefo

Volumi letti: 1/1 --- Voto 8
The Minish Cap è il primo vero gioco della saga a debuttare su Gameboy Advance che adotta la grafica rotondeggiante del Toon Shading battezzata da Wind Waker - se si esclude l'atipica parentesi di Four Sword - e purtroppo è molto meno noto di altri titoli anche se, forse, ingiustamente perché come gioco affascina e diverte proprio per la sua unicità nata da un mondo atipico e nuovo nel panorama di Zelda, ma il duo delle Akira Himekawa riesce a reinterpretarla perfettamente.

La bella principessa Zelda viene pietrificata dal malvagio mago Vaati mentre questi era alla ricerca della Forza Della Luce, ed è stato anche aperto lo scrigno che racchiudeva in sé i mostri malvagi della leggenda. Link decide di partite lui stesso in nome dell'amicizia con la principessa, in un lungo viaggio che lo porterà nel mondo dei Picori: gli esseri minuscoli che si mostrano ogni 100 anni, forgiatori della spada dell'Eroe narrato nella leggenda che rinchiuderà lo scrigno e libererà la principessa dalla maledizione.
Inizia in questo modo il nuovo viaggio di Link insieme ad un nuovo compagno, uno strano cappello parlante che sembra sapere di tutto e di più in quel mondo minuscolo nel quale si addentrano. Il tutto scorre veloce come sempre, una scelta dettata dal poco spazio del volume, ma risulta ben narrato e soprattutto divertente grazie anche ai battibecchi tra l'esuberante Link e l'altezzoso cappello Ezlo. Non mancano anche dei passaggi più tristi che purtroppo vengono letteralmente mozzati per via di questo andamento sostenuto, in questo modo non trovano il giusto tempo di colpire il lettore come dovrebbero.
Arrivando verso la conclusione la storia rivela anche un paio di colpi di scena (conosciuti ovviamente se è già stato giocato) e porta ad una fine naturale anche il viaggio formativo intrapreso dal giovane eroe, senza dimenticare l'immancabile messaggio conclusivo presente con forza maggiore rispetto ad altri capitoli della saga.
Nel complesso, sia per i contenuti che per le avventure che si presentano in questo mondo gigantesco dalle fantastiche ambientazioni, sembra di leggere una favola bella che scorre con piacere e intrattiene con semplicità.

Come già mostrato in "Four Sword Plus" il duo Akira Himekawa riesce a incarnare bene lo stile rotondo adottato dalla Nintendo per alcuni anni, e infatti non deluderanno. Il character design ricalca perfettamente quello originale, sia per i personaggi chiave che per i piccoli e carini Picori o semplicemente le figure di contorno nelle scene cittadine, ma ancor più gradevoli saranno le ambientazioni, che risulteranno la chiave per creare la stupenda atmosfera che permea il volume: ci sarà il villaggio dei Picori caratterizzato dalle architetture naturali basate su fasci di erba e foglie giganti, con una enorme botte adibita ad edificio, oppure il bellissimo castello nel cielo, luogo di un temibile scontro con una manta volante di epiche dimensioni, senza dimenticare la piccola parentesi cittadina tra animali e... bambine, per poi chiudersi in una simpaticissima scalata in biblioteca con tanto di un piccolo studio ricavato all'interno di un libro. Queste sono sono le principali di tanti piccoli ambienti fantastici dove la cura dei dettagli fa la differenza.

L'edizione italiana è ovviamente proposta dalla Jpop nella medesima edizione degli altri titoli della serie, un'edizione con sovraccoperta, rilegatura solida e belle pagine bianche con altra grammatura, impreziositi da un buon adattamento e una buona stampa.

L'adattamento di "The Minish Cap" risulta quindi uno delle trasposizioni meglio riuscite, non solo per la fedeltà ma anche per il modo gradevole con cui intrattiene diventando così una piccola favola da leggere con piacere, grazie alle stupende ambientazioni e per il viaggio dell'eroe, che tra tanti diversi eventi più o meno divertenti, oltre che avventurosi, lo porta a maturare ed apprendere interessanti lezioni.