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kirk

Volumi letti: 4/4 --- Voto 6
Più che un manga storico questo è un fantasy ispirato ad un classico della letteratura pervenuto all’autrice della storia (la grande Riyoko Ikeda) tramite la sua passione per l’opera lirica.

Tutti conosciamo (o dovremmo conoscere, almeno per fama) Richard Wagner, la cui opera più famosa è appunto la tetralogia dell’oro del Reno. Ispirata dalla musica wagneriana com’è successo a tante altre persone (fra cui i gerarchi nazisti, riferimento che comprenderete leggendo l’opera) Riyoko Ikeda ha scritto una trama originale, una rivisitazione di un classico e la trama (visto anche il buon finale tragico) meriterebbe un sette abbondante.

Premetto ho assegnato ad ogni volume un pollice verde ma in realtà credo di essermi fatto influenzare dall’aura dell’Ikeda. La sua discepola e, in questo caso coautrice, in quanto disegnatrice non è stata sempre all’altezza. Preferivo sinceramente una disposizione più classica delle tavole tipo quella di "Versailles no bara". Anche il tratto dei personaggi presenta delle minime differenze rispetto al masterpiece ikediano, ma che bastano a rovinare molto del fascino di quest'opera.

I primi tre volumi sono tutto sommato mediocri e me sono accorto rileggendoli e rimuginando sopra quel che vedevo. Il quarto salva tutto, ma non può trasformare una serie che letta d’un fiato merita sei in una da nove.

Midori

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Midori

Volumi letti: 4/4 --- Voto 8
Apprezzo molto il lavori della Ikeda e questa serie non poteva mancare nella mia collezione: contrariamente a quello che scrive nella presentazione dell'opera, infatti, questo è il personale adattamento della leggenda dell'anello dei Nibelunghi da parte dell'autrice.

Questo diventa evidente man mano che si prosegue la lettura, che si conclude con un colpo di scena.

L'edizione Goen è molto buona, il primo volume include una pagina a colori e la traduzione rispecchia il registro teatrale, con frasi dal sapore antico e l'uso di termini a volte arcaici, che personalmente ho apprezzato moltissimo.

Troppo spesso, infatti, si tende ad inserire orrendi neologismi in manga ambientati nel passato o peggio a far parlare degli adulti come se fossero dei ragazzini.

Lo stile di disegno di Erika Miyamoto è molto dettagliato, si vedono notevoli miglioramenti rispetto al suo precedente lavoro, "Elisabeth - La regina che sposò la patria". Dalle foreste che costeggiano il Reno ai gioielli della principessa Gutrune (che è anche conosciuta come Kriemhild in altri adattamenti della leggenda), ogni tavola è un piccolo capolavoro, basta guardare le splendide illustrazioni a colori qui a fianco.

Non mi dilungo sulla storia, perché la versione classica è abbastanza nota, mentre ogni commento alla piccola aggiunta dell'autrice finirebbe per diventare uno spoiler.

Io personalmente l'ho considerata poco invasiva, nel senso che il vero protagonista della storia è Siegfried ed è il suo desiderio di conoscere le sue radici il cuore pulsante della storia.

Il voto che assegno è 8 pieno, perché non credo che questo manga sia adatto a tutti: se siete appassionati di opere, di storia e cultura tedesca o semplicemente fan dell'Ikeda lo dovete comprare, se invece non conoscete ancora quest'autrice, consiglio di iniziare dall'opera che l'ha resa celebre, "Le rose di Versailles" ("Lady Oscar" qui da noi) che mostra un dramma molto più umano: ne "L'Anello dei Nibelunghi", infatti, i personaggi sono giustamente monolitici eroi tragici, che incarnano i diversi aspetti della natura umana, mentre i personaggi de "Le Rose di Versailles" sono loro stessi umani, che crescono, si mettono in discussione, maturano e soffrono non perché in balìa di un destino crudele, ma perché in bilico tra le loro umane debolezze e le grandi responsabilità il cui peso finirà per portare alla Rivoluzione Francese.