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-Shiho-

Volumi letti: 15/23 --- Voto 9
Cosa vuol dire "essere felici"? E soprattutto come si può essere felici quando delle persone care vengono a mancare o si perde il posto di lavoro e non si riesce ad arrivare a fine mese, oppure quando si è sempre un passo indietro agli altri e ogni tipo di imprevisto si abbatte su una quotidianità già travagliata? "Happy!" è tutto questo: una continua lotta per sopravvivere, affrontando ogni difficoltà con il sorriso sempre sul volto e con la determinazione di chi non ha nulla da perdere ma tutto da guadagnare.

"Happy!" è un manga di Naoki Urasawa edito in 15 volumoni dalla Planet Manga. Il costo di ogni volume è abbastanza elevato (10,90 euro per volumi in formato doppio rispetto alle edizioni standard, ma con una carta tendente al giallo e abbastanza trasparente, soprattutto nei primi volumi). Eppure è un manga che vale i soldi spesi, anche se chi decide di comprarlo con la speranza di trovarvi l'Urasawa di Monster, potrebbe rimanere deluso. "Happy!" affresca con maestria la vita quotidiana di una giovane liceale, Miyuki Umino, costretta a crescere da sola i tre fratellini più piccoli (i genitori sono morti) e a ripagare un debito enorme che lo sconsiderato fratello maggiore ha contratto con un usuraio. L'unica soluzione sembrerebbe intraprendere la carriera agonistica come tennista, visto che fin da bambina Umino aveva dato sfoggio di grande abilità riuscendo a vincere persino un torneo alle scuole medie. Inizia quindi un percorso in salita, una folle corsa verso la meta prefissata: diventare una professionista di fama mondiale capace di guadagnare 250 milioni di yen (la somma necessaria per saldare il debito).

Una protagonista povera, molte avversità, rivali in amore: detto così, "Happy!" potrebbe apparire un manga banale e scontato, ma dietro le vittorie sul campo da tennis si nasconde qualcosa in più. Urasawa ha creato dei personaggi molto realistici e ben sfaccettati. Il campo da tennis è come la vita: non si può vincere sempre (Miyuki spesso viene sconfitta sul campo da tennis), spesso si è un passo indietro agli altri (Miyuki indossa sempre la stessa divisa in quanto non può permettersi altro e spesso è vittima di ingiustizie; inoltre è sempre fischiata dal pubblico e in pochi sono realmente consapevoli del suo valore come atleta), spesso si è poco scaltri (Choko, la vera antagonista della storia, raggira spesso la povera Umino) e quasi sempre le varie situazioni non si svolgono come si desidera, eppure Miyuki affronta ogni difficoltà col sorriso e mette sempre in gioco se stessa. La Miyuki sorridente che affronta ogni problema a testa alta e con la racchetta in mano è uno dei protagonisti di storie manga più interessante che io abbia mai letto ed è il punto di forza della storia. Purtroppo però è anche il punto più vulnerabile perchè, se da una parte un personaggio tanto solare in ogni situazione riesce a conquistare il lettore, è anche vero che un personaggio tanto positivo e senza lati oscuri può risultare poco credibile. Il candore e l'ingenuità di Miyuki (anche di fronte alle angherie della terribile Choko o del viscido Coccodrillo) sono poco credibili, soprattutto se si considera che è quasi impossibile sopportare con un sorriso e tenacia continui sfratti, continue pressioni dalla mafia -che vorrebbe persino convicere Miyuki a prostituirsi-, un fratello idiota e perdigiorno, una rivale in amore perfida, e molte altre difficoltà che farebbero impallidire o inacidire chiunque. Eppure è davvero interessante vedere come Miyuki riesce a vedere la luce anche nell'oscurità più buia, quindi in generale non posso che lodare un personaggio tanto interessante. La protagonista però non è l'unico personaggio riuscito bene: anche i personaggi secondari risultano tratteggiati altrettanto bene e alcuni compiono anche una crescita interiore davvero notevole. Inoltre i temi tratatti sono molteplici: l'amore, la famiglia, l'amicizia, l'omosessualità, la rivalità in amore, la rivalità sportiva, il forte - sotto il profilo economico - che pesta il debole senza ritegno. Quindi quello di "Happy!" è un universo certamente variopinto e completo, ed è per questo che risulta tanto realistico e accattivante.

Eccoci quindi al titolo "Happy!", che potremmo ben intendere come "Be Happy!". Un imperativo, uno stile di vita ma non da intendersi come una meta prefissata ma come un modo di affrontare ogni avversità della vita. Essere felice, ma nelle piccole cose, nella realtà di ogni giorno, nello sforzo di impegnarsi sempre al massimo delle proprie capacità. Umino è contenta quando mangia il curry da lei cucinato da tre giorni e senza carne o quando i suoi fratelli la sostengono con uno striscione: la sua è una felicità spicciola, fatta di piccole cose, di piccoli gesti, di piccole conquiste. Una felicità vera e più duratura, in quanto continuamente rinnovabile proprio perchè sempre a portata di mano, anche in una situazione tanto disperata quanto quella vissuta dalla protagonista. In conclusione non posso che consigliare "Happy!" a tutti: nessuno si aspetterebbe che un manga sportivo che in chiave comica tratteggia le difficoltà quotidiane di una ragazza comune possa insegnare qualcosa, eppure il titolo è già un monito. Be "Happy!" allora e buona lettura.


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Atom

Volumi letti: 23/23 --- Voto 8
"Happy!" è uno degli ultimi lavori giunti in Italia del geniale Naoki Urasawa.
Protagonista dell'opera è una ragazza di nome Miyuki Umino, attorno alla quale ruoteranno un'infinità di personaggi, ognuno dei quali minuziosamente caratterizzato.
La forza di volontà di Miyuki e la sua capacità di risollevarsi dopo ogni batosta ricevuta saranno il cardine attorno al quale si svilupperanno le vicende narrate, che inevitabilmente finiranno per coinvolgere e plasmare quasi tutti i personaggi incontrati.
La ragazza si troverà a dover restituire alla yakuza un debito enorme a causa dell'immaturità del fratello maggiore. Le difficoltà da superare saranno davvero tante, compresa la non facile gestione di tre fratellini scalmanati.
Il taglio che, almeno inizialmente, viene dato alla storia è abbastanza scanzonato, ma via via che ci si avvicina all'epilogo si fa sempre più drammatico. Probabilmente, in talune occasioni,  non avrebbe guastato un po' più di coraggio da parte dell'autore, che nei momenti di maggior tensione non ha il coraggio di tirare la stoccata finale.
Ciò che colpisce maggiormente è l'evoluzione dei personaggi che Urasawa ci descrive, mai scontata, sempre accompagnata da notevoli sacrifici e densa di significato.
Il Maestro inoltre affronta assai apertamente il tema dell'omosessualità e decide di mostrarci le due facce della medaglia con garbo ed intelligenza, donandogli una propria dignità nel tessuto narrativo.
I punti deboli di questo manga sono senza dubbio la ripetitività di certe situazioni e la caratterizzazione dei cattivi di turno. Prendendo ad esempio il personaggio di Choko, ci troviamo di fronte ad una malvagità tale da far sembrare Raul, fratellone tutto pepe di Ken Shiro, un principiante. E' vero che Urasawa fa maturare sensibilmente anche i cattivoni di turno, ma questi appaiono comunque esagerati ed esagitati nella loro ferocia; del resto anche Raul ha finito per piangere come un bimbo.
"Happy!" è una storia assai piacevole ed avvincente, disegnata in modo magistrale da uno dei più geniali mangaka di sempre. Non sarà un capolavoro come altre opere di Urasawa, ma resta comunque un ottimo lavoro.

L'edizione curata dalla Planet manga è davvero ottima, anche se 11 euro sono un una cifra considerevole.
I volumi sono realizzati con carta di buona qualità  e contengono pagine a colori. Il formato è quello già utilizzato per la versione deluxe di Monster: 14,5 X 21cm.


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oberon

Volumi letti: 23/23 --- Voto 9
Abbiamo imparato a conoscere ed apprezzare Naoki Urasawa innanzitutto per i suoi coinvolgenti thriller, anche perché è su di essi che si puntò anni fa per il debutto in Italia. Ma prima della caccia al serial killer di Monster, prima dei complotti fantapolitici di 20th Century Boys, prima dell'omaggio tezukiano di Pluto o ancora dei grandi retroscena della storia dell'umanità svelati in Billy Bat, e cioè prima di tutti i suoi lavori più noti da noi, ci son state le commedie sportive.
In particolar modo Yawara! (1986-1993) fu un'opera che contribuì significativamente all'affermazione di Urasawa come mangaka. Quando finì di disegnarlo nel 1993, però, egli aveva in mente di mettersi al lavoro su di un manga con tematiche thriller (ricordiamo che nel frattempo lavorava già a Master Keaton su Big Comic Original, portato avanti in contemporanea a Yawara! e che si sarebbe concluso di lì ad un anno, nel 1994); ma i responsabili di Big Comic Spirits insistettero affinché egli tentasse di bissare il successo inaspettato sopraggiunto con Yawara! dedicandosi ad una nuova commedia sportiva.
Così il "progetto Monster" venne momentaneamente accantonato, e nel 1993 Urasawa cominciò a lavorare su Happy!, senza in verità aver neanche deciso - fino a poche settimane prima di prendere in mano il pennino - quale sport trattare in questo suo nuovo manga.
Inizialmente pensò alla pallavolo, ma si rese presto conto che le similitudini nello sviluppo e le finalità narrative con Yawara! sarebbero state troppe, inevitabili ed evidenti; e non aveva senso riciclarsi. Se doveva occuparsi di una nuova commedia sportiva, ci voleva uno sport diversissimo, che soprattutto gli permettesse di toccare temi che non gli era stato possibile affrontare con Yawara!. Alla fine realizzò che il contesto ideale poteva essere il mondo professionistico del tennis, una realtà dura, spietata e attorno cui gravitano grandi quantità di denaro.

Il denaro… si, perché il motore di questa storia è il denaro. Sarà in effetti difficile da concepire un concetto simile, per chi è abituato a quelle opere a tema sportivo che fanno della passione, la dedizione, il sacrificio e l'amore per una disciplina, il traino della storia; ma in Happy! la nostra protagonista "combatte" per denaro.
Miyuki Umino infatti è una ragazza che si barcamena tra lo studio ed il lavoro per sostenere se stessa e i suoi tre piccoli e pestiferi fratellini che vivono assieme a lei in un minuscolo appartamento. Un brutto giorno però bussano alla sua porta dei creditori: il fratellone, che non vede da molto tempo ormai e che attualmente è irreperibile, si è cacciato nei guai indebitandosi presso una losca società di credito di una somma mostruosa: 250.000.000 di yen.
Diventa presto evidente che la ragazza, pur abbandonando gli studi e dedicandosi a più lavori, non sarebbe mai in grado di onorare tale debito, e gli stessi creditori vogliono costringerla a intraprendere la via della prostituzione in modo da racimolare abbastanza denaro in tempi ragionevoli.
Miyuki non ha nessuno a cui chiedere aiuto, non ha genitori, non ha parenti, e sa che deve cavarsela da sola. Perciò decide di puntare il tutto per tutto, tornando a dedicarsi allo sport che non praticava da anni, sperando di riuscire a sfondare come professionista e guadagnare cifre astronomiche; così riprende in mano la racchetta da tennis.

Chiariamo subito che, pur trattandosi di un manga di genere sportivo, in realtà lo sport non è il protagonista indiscusso, o meglio, potremmo dire che quel che avviene fuori dal campo da tennis è altrettanto importante, o forse anche di più.
Il tennis, definito nel manga come il più spietato sport da combattimento senza spargimenti di sangue che esista, forse diventa più una metafora della vita per Miyuki Umino.
È un equilibrio molto ben riuscito quello di Happy!: l'incipit intrigante e diverso dal solito dona un pizzico di pepe in più alla componente sportiva, anche se poi il fattore commedia rimane sempre molto importante, forse preponderante.
So che a molti potrà sembrare un'eresia (e neanche io qualche tempo fa avrei mai creduto di poterlo affermare) ma a leggere Happy!, prima commedia di Urasawa a giungere in Italia, ci si rende conto che forse Urasawa se la cava addirittura meglio in quest'ambito più scanzonato che coi suoi famosi thriller.
A rendere grandioso Happy! sono i protagonisti di grande spessore, i rapporti intricati, le psicologie accurate, le situazioni toccanti ma anche tanta ironia, soprattutto le varie gags con protagonisti Kajiki, Sayori e Sango, i tre fratellini di Miyuki, sono assolutamente spassose.

Ci si accorge presto di come l'elemento più importante e riuscito di Happy! siano i personaggi, a partire dalla protagonista che da subito si distingue sia per la sua determinazione che per la sua ingenuità è l'indubbia capacità di farsi mettere i piedi in testa da chiunque. Miyuki infatti vanta quel comportamento da fanciulla garbata, incapace di scorgere malizia nel suo prossimo che, diciamocelo pure, può anche risultare irritante in certi frangenti; ma è anche questo il bello del manga. E dopo alcuni volumi è inevitabile ritrovarsi a parteggiare per questa povera ragazza che calamita ogni genere di sfiga, che si ritrova sempre vittima di intrighi, macchinazioni, tranelli e persino delle ingiurie del pubblico; ma che cocciutamente continua a combattere con le unghie e con i denti preoccupandosi più degli altri che di se stessa. E no, specifichiamo da subito che mai in questo manga si respira buonismo da quattro soldi, come si potrebbe forse sospettare da quanto letto fin qui.

Lo sport, abbiamo detto, non è tutto in questo manga, ma quando c'è appassiona, e molto. I match sono tesi e vari, con belle trovate e tanto di tecniche speciali (nulla di assurdo o troppo fantasioso). Il dinamismo è reso bene dai disegni, con ordine e semplicità. Non vi è forse alcun particolare guizzo artistico, ma vedere Miyuki Umino ritratta mentre dà le spalle all'avversario, tornando al servizio, dopo aver fatto punto, è sempre esaltante.
Urasawa si dimostra già maturo anche come disegnatore: è vero che in Happy! non vi è quasi traccia, ad esempio, delle inquadrature o i giochi di luce drammatici che tanto lo caratterizzeranno nei thriller futuri, ma già sono riconoscibili molti suoi tratti caratteristici, soprattutto nel chara design, nella credibilità dei personaggi, le loro smorfie e il loro dinamismo. I personaggi son tutti molto espressivi, ben caratterizzati, tanto che non se ne trovano due che siano anche solo lontanamente simili.
Un elemento forse abbastanza inedito è rappresentato invece una certa componente maliziosa, lievemente erotica, anche se circoscritta a poche situazioni e ad un paio di personaggi femminili in particolare, Choko (l'acerrima nemica di Miyuki sul campo) in primis.

Happy! è stato pubblicato in Italia da Planet Manga, e il suo esordio forse non fu dei migliori giacché, all'epoca dell'uscita del primo volume, la carta dalla tonalità paglierino (particolarmente odiata ai tempi dai lettori) ed una grammatura scarsa che rendeva le pagine alquanto trasparenti (fortunatamente quest'ultima fu aumentata nei volumi successivi), unitamente al prezzo deluxe, non suscitarono sicuramente entusiasmo nei potenziali acquirenti. La diffidenza del lettore verso questo manga "inusuale" per i canoni di Urasawa, probabilmente avrà fatto il resto.
L'edizione però vanta un formato ampio (21 x 15 cm), 15 corposi volumi da più di 300 pagine (molte a colori), sovraccoperta e cover sottostante con illustrazioni a colori differenti per ogni volume. La qualità di stampa è buona, l'adattamento è scorrevole, non si notano particolari refusi e le onomatopee non sono state ridisegnate, ma presentano delle piccole note nelle vicinanze.

Purtroppo Happy! non ebbe un grandissimo successo in patria, tanto che Urasawa definisce la sua serializzazione: "Una lotta durata cinque anni e quattro mesi". Ma il sottoscritto, da lettore, si sente di affermare che ne è valsa sicuramente la pena.
Happy! è un manga estremamente appassionante, strapieno di bei personaggi, vicende ben dirette, temi come la morte, la miseria, la sessualità e l'omosessualità, ed in definitiva sorprendentemente maturo sotto molti aspetti. Certo il lettore più navigato potrebbe storcere il naso dinanzi a certi marchingegni narrativi che vanno puntualmente al loro posto, forse un po' prevedibilmente; ma nulla che pregiudichi seriamente la godibilità di quest'opera.

Happy! narra la ricerca della felicità. Ci insegna che quando la vita ti spala letame addosso a volontà, quella in cui ci si ritrova è, tutto sommato, una situazione propositiva dalla quale si può solo risalire. E Miyuki Umino lo fa: risale. Combatte, affrontando inesorabilmente ogni problema, uno step alla volta, un servizio dopo l'altro, lanciandosi su ogni palla, anche quelle impossibili, anche quando il suo corpo rischia di cedere, e lo fa col sorriso sulle labbra. Ogni sua azione sembra ribadire serafica: "Don't worry, be happy"; quando col suo passo deciso va incontro alle difficoltà, e quando a queste se ne aggiungono costantemente altre, lei persevera e va avanti, a volte con la forza della disperazione, ma sempre incurante dei fischi e degli acciacchi.
Happy! è sicuramente uno dei migliori manga di Naoki Urasawa finora giunti in Italia. Semplicemente imperdibile.

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p4r4n014-321321

Volumi letti: 23/23 --- Voto 9
Sicuramente io sono di parte visto che Urasawa è il mio autore preferito in termini assoluti, quindi qualsiasi opera esca dalla sua penna io ha leggo con una sorta di rispetto immutabile.
Tuttavia questo non vuol dire che nell'eventualità di un manga poco riuscito mi metta egualmente a fargli i complimenti a priori, amare profondamente un autore significa anche essere critici nei suoi confronti.
Detto questo ho letto tanti parari contrari a "Happy", e non ho problemi ad affermare che sono tutti giudizi superficiali ed illogici.
Lo si accusa di essere un'opera leggera, ma avete forse letto il target? Non è un manga drammatico, horror, violento e cupo come "Monster" prima di tutto ma anche "Twenty century boys"; è una storia improntata sul genere commedia, quindi non ha senso giudicarlo su presupposti sbagliati.
"Happy" è un Manga con la lettera maiuscola, e lo affermo pur preferendo in termini generale le altre due opere di Urasawa sopra citate.

Originale è l'input con cui la protagonista, Miyuki, avvia la sua carriera nel mondo del tennis: non per passione pura, per quanto intimamente lei ami quello sport, ma per mere necessità finanziarie. I genitori sono morti, e il fratello maggiore è un inaffidabile e pericoloso ingenuo che continuando a ideare e quindi far fallire tutta una serie di progetti alla fine si ritrova invischiato con un clan della Yakuza che fa pesare sulla sua testa un debito di proporzioni epiche.
Il punto di forza di questo manga sono sicuramente i personaggi. Miyuki è forse leggermente stereotipata nel suo genere, tanto buona e forte da non sembrare vera, però nel complesso risulta davvero amabile e non si può evitare di tifare per lei sia durante gli scontri che nella vita di tutti i giorni.
Ma il vero capolavoro per me è uno dei protagonisti maschili: Keiichiro Ohtori. L'evoluzione di questo personaggio è davvero straordinaria. Partito come un signorino debole e un po' patetico oppresso dalla figura della madre nel corso dell'opera cresce, si rafforza, quindi cade ancora, entra in crisi, ora si lascia trascinare dalla corrente ora tenta di opporsi; per raggiunge infine un'impeccabile maturità davvero realistica e ammirevole.
Anche il suo amore per Miyuki, ricambiato sin dai tempi della scuola media, cresce a pari passo della sua maturazione personale, ed è qualcosa che ho apprezzato davvero molto.
C'è poi tutta un'ampia rosa di altri personaggi: Choko, l'antagonista per eccellenza, che è deliziosamente insopportabile nel suo essere manipolatrice e perfida ma che alla fine comunque si apprezza per la svolta che dà personalmente alla propria vita; quindi l'altro protagonista maschile, Sakurada, che parte nel ruolo dell'esattore messo dalla Yakuza a controllare Miyuki ma che si innamora poi sempre più di lei al punto di voltare le spalle al suo capo anche a rischio della vita.
Poi i fratellini di lei, la signora Ohtori, la tennista Okiku, l'allenatore di Miyuki tanto geniale quanto discutibilmente serio; ma anche tutti i personaggi comprimari come la tennista Wendy, che ho trovato davvero adorabile, ed ovviamente l'avversaria finale di Miyuki, la geniale e perfetta regina del tennis Sabrina Nikolic.

In conclusione questo è un manga che consiglio caldamente, un'opera briosa e affascinante di un grandissimo autore.
Aggiungo inoltre che le scene d'azione, ossia quelle delle partite di tennis, sono rese veramente in modo perfetto. Io sono il tipo che nei manga sportivi tende a leggere svogliatamente e saltare intere pagine durante gli scontri, ma in "Happy" piuttosto ero incollata alla sedia senza riuscire a staccare gli occhi dalla scena.
In effetti leggere questo manga mi aveva anche fatto venire un'irrefrenabile voglia di iniziare a giocare a tennis, tanto le partire erano emozionanti.

Per parlare brevemente dell'edizione italiana per me è un evento più unico che raro approvare qualcosa della Planet, casa a cui ho giurato odio eterno, però devo ammettere che questa edizione è davvero ben fatta.
Che un volume costi 11 euro è ovviamente un sallasso, però in cambio grazie alla loro corposità abbiamo concluso in soli quindici numeri una serie che ne prevedeva ventitre; inoltre la loro grandezza, per quanto risulti problematica a trovare uno spazio in libreria, valorizza le tavole e la lettura è un vero piacere.

hhh

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hhh

Volumi letti: 23/23 --- Voto 8
Sono davvero felice di aver potuto leggere questo manga fino alla fine! Credetemi, "Happy!" è una commedia sportiva davvero appassionante, il tipo di lettura che è difficile mettere giù. Non è la classica storia impegnativa e complessa a cui Naoki Urasawa ci ha abituato, ma si nota sicuramente il suo inconfondibile tocco. Del resto Urasawa è un artista completo, capace di destreggiarsi in generi molto diversi fra loro senza deludere i lettori.
Lo stile di disegno migliora molto nel corso della serie, fino a diventare in pratica quello definitivo dell'autore. Mi piace molto il suo stile realistico e pulito, lo considero uno dei migliori! Le scene dei match sono rese alla perfezione.
La maggior parte dei personaggi sono caratterizzati davvero bene - Miyuki è di un'ingenuità spiazzante (tanto da risultare poco verosimile!), ma la sua determinazione e la sua dolcezza la rendono semplicemente adorabile. Inoltre andando più avanti nella storia la sua personalità si rafforza molto. Alcuni personaggi poi sono davvero memorabili, come Sakurada e la mitica O-kiku.
La storia è ricca di gag e colpi di scena (a volte un po' assurdi) e per farla breve è divertentissima, dall'inizio alla fine. La trama a mio avviso è piuttosto originale, anche visto che il tutto si ambienta nel mondo del professionismo, e che per Miyuki vincere i match non è soltanto un modo per affermare sé stessa come nella maggior parte dei manga di sport!
Consiglio questo manga a chiunque ami gli "spokon" e le commedie sportive. L'unico neo è il costo dei volumi, ben 10,90 euro, ma i volumi hanno davvero tantissime pagine e ne vale assolutamente la pena!


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Kabutomaru

Volumi letti: 23/23 --- Voto 7
Una racchetta, una protagonista dalla ferrea volontà e un abile sceneggiatore come Urasawa, sono gli ingredienti perfetti per creare una commedia-sportiva come Happy. Tale opera è stata pubblicata in Italia da Planet Manga, in un'edizione di grande formato, con sovra-copertina e pagine a colori. Visto che si è scelto di portare la kanzenban, i volumi non sono i 23 originari, ma bensì 15 volumoni da 300 pagine ciascuno, al prezzo di 10.90 euro, che sicuramente non invogliano all'acquisto.

Miyuki Umino, giovane ragazza liceale, si trova a dover badare a due piccoli fratellini e una sorellina, ma seppur non abbia molta ricchezza, vive relativamente felice con il poco che possiede. Purtroppo ben presto, a causa del suo scapestrato fratello maggiore, si ritrova con un enorme debito di 250 milioni di Yen da pagare alla Yakuza, visto che suo fratello risulta irreperibile. La nostra giovane ha una sola possibilità, dedicarsi al suo sport preferito, ovvero il tennis, che aveva però abbandonato da anni. La ragazza, per ripagare il debito, decide di abbandonare la scuola e dedicarsi anima e corpo al tennis, in modo tale da racimolare i soldi necessari, altrimenti sarà costretta a lavorare come prostituta per la Yakuza.
Sì, non è la classica storia di Urasawa che siamo abituati a conoscere, ed in effetti avete ragione. La trama non presenta molti colpi di scena o grandi architetture narrative, ma è composta per lo più da lunghe sequenze di allenamenti massacranti e partite di tennis. In effetti il punto forte di Happy non è la trama, ma il percorso di formazione della dolce Miyuki Umino, che per ripagare il debito deve accumulare vittorie su vittorie sino a realizzare il suo più grande sogno, cioè giocare nel campo centrale di Wimbledon. Arrivarci non è per niente semplice, poiché c'è un lunghissimo cammino costellato di fatiche, lavoro, umiliazioni, inganni, partite e sacrifici.
La morale del manga è molto semplice ma allo stesso tempo importante, il non crollare ma impegnarsi sempre sino in fondo. Miyuki è una ragazza dalla forte volontà, che non si piange mai addosso, a differenza dei tre personaggi maschili principali che sono degli inetti e dei falliti. Seichiro, il senpai di Umino, non riesce a staccarsi dall'ombra della madre che domina su di lui costantemente, Sakurada, tirapiedi della Yakuza, vive una vita mediocre e ha abbandonato i suoi sogni, dopo aver fallito un calcio di rigore in un'importante partita, ed infine c'è Thunder, coach di tennis, che ha un sogno assurdo, ma, resosi conto di non poterlo realizzare, si dedica alle scommesse e all'alcool. Durante il manga però questi ultimi due affrontano un percorso evolutivo che li porterà ad uscire dal loro nichilismo e vedere che seppur si perdono delle battaglie durante la vita, c'è sempre un barlume di speranza in fondo al tunnel.

Il tratto di Urasawa non ha subito grossi mutamenti nel corso della sua carriera di mangaka. Certo nei primi volumi di Happy il suo tratto è ancora un po' acerbo, ma dopo un 4-5 numeri diventa quello che noi tutti conosciamo. Le partite di tennis sono rese in maniera magistrale nel loro dinamismo grazie all'abile uso delle linee cinetiche, che riescono a far comprendere la traiettoria della pallina alla perfezione. I personaggi, come di consueto, sono distinguibili in base alla loro nazionalità e ben realistici nella loro rappresentazione.

In sostanza, Happy è il classico spokon con molte gag, che seppur sia stato realizzato da Urasawa, non emerge più di tanto nella sua produzione, anche se ha una marcia in più rispetto ai molti manga sportivi del periodo degli anni 90. Ho particolarmente detestato in certi momenti l'ottusità della protagonista, che seppur venga raggirata continuamente dalle stesse persone, non riesce mai a prendere coscienza di ciò, visto che non se ne accorge mai. Comunque, il manga è consigliato a coloro che amano le commedie sportive e sicuramente ai fan più accaniti di Urasawa, che vogliono avere tutte le opere del maestro.


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TheRolandDeschain

Volumi letti: 23/23 --- Voto 9
Di coraggio ce ne vuole per considerare "Happy" l'opera meno riuscita di Urasawa.
Disegni eccezionali, storia fuori dai comuni canoni del seinen sportivo: l'opera che mi appresto a recensire rappresenta una gemma di incredibile valore nelle librerie di ogni lettore.
Protagonista della vicenda è Miyuki Umino, una dolce ragazza a cui il destino ha troppo presto sottratto i genitori, rendendola di fatto responsabile dei suoi tre fratellini. A dirla tutta ci sarebbe anche quello scemo del suo fratellone... che non fa altro che causare problemi: ha infatti contratto un enorme debito per finanziare una sua strampalata invenzione. Dopo essere scappato dai creditori, Ieyasu Umino ha però messo nei guai Miyuki, poiché i creditori si sono rivolti a lei per la compensazione del debito mai pagato.
Alla protagonista tocca guadagnare più soldi possibili...dal tennis! Il tennis è infatti la sua vera passione: Miyuki è stata iniziata allo sport fin da piccola da suo padre, ex giocatore e coach di tennis. Ma duecentocinquanta milioni di yen non si restituiscono facilmente...una somma tanto elevata consiste unicamente nel montepremi del torneo di tennis più importante del mondo, ovvero Wimbledon, in Inghilterra. Il leitmotiv dell'opera diviene dunque il sogno di Miyuki Umino di poter giocare nel campo centrale di Wimbledon...sogni e doveri si equiparano in questa unica volontà. Col primo premio Miyuki potrebbe pagare il debito di suo fratello Ieyasu senza che gli sia fatto alcun male, e con la vittoria del torneo più prestigioso del mondo coronerebbe il suo sogno di atleta.
Il cammino da fare è però assai complicato: prima la signora Ohtori e il suo veto ai campi da tennis nei confronti di Miyuki, poi Choko Ryugasaki, voltafaccia come poche, Thunder Ushiyama, pervertito e losco come pochi e infine gli scagnozzi della yakuza, pronti a tutto pur di metter mano su denaro contante.
Sono i sentimenti a muovere questa deliziosa commedia: Miyuki è animata dalla ferrea volontà di ripagare il debito del fratello e di crescere i suoi tre fratellini con affetto e amore...e proprio i suoi sentimenti conquistano tutti, poco alla volta. A iniziare dal signorino Keiichiro, per continuare con l'amica/rivale O'Kiku, passando per il tirapiedi yakuza Sakurada e finendo con la rivale di sempre, Choko Ryugasaki, nel cui pianto a fine opera si può riassumere tutto il calore umano che impregna l'opera di Urasawa.
E' facile comprendere come la caratterizzazione dei personaggi sia superlativa: tralasciando Miyuki di cui si è già parlato, ognuno dei personaggi si muove in un cammino evolutivo coerente ma al tempo stesso imprevedibile, tale da lasciare grande sorpresa al lettore - l'emblema è proprio la vicenda di Choko. Sugli scudi ci sono qui proprio gli antieroi per eccellenza: il galoppino Sakurada che rischia più volte la vita perchè conquistato dal dolce candore di Miyuki in un meccanismo di profonda redenzione. Sakurada comprende che oltre al lavoro di galoppino per conto della mafia c'è qualcosa di più, c'è il senso di responsabilità che Miyuki prova per il fratellone e per i fratellini e che convince Sakurada a proteggere a sua volta Miyuki stessa, rea a volte di preoccuparsi troppo per gli altri e troppo poco per sé stessa. Altro personaggio descritto in maniera eccellente è Thunder: da losco maneggione invischiato in gioco d'azzardo e scommesse giunge a pregare in ginocchio, in lacrime, che gli si lasci l'opportunità di assistere la sua baby (Miyuki) nel momento del bisogno... Il finale dell'opera è puro cortocircuito emotivo, il lettore ne rimane assolutamente folgorato: troppi i sentimenti in ballo, c'è troppo, anzi tutto da perdere. Ed è proprio nel punto più basso che inizia la risalita, che ci si muove da soli verso la salvezza: qui la lezione del maestro Urasawa.
I disegni soddisfano pienamente la richiesta estetica: si assiste anzi ad un lento ma progressivo miglioramento del tratto, sopratutto durante le partite di tennis dove il movimento viene reso in maniera magistrale.
Opera sportiva, ma non solo, "Happy" lascia bene intravedere il legame con opere più corpulente e profonde dello stesso autore, ma il pregio qui è di descrivere le vicende con invidiabile leggerezza tuttavia senza rinunciare ad un intreccio denso e articolato.
Urasawa non sbaglia, mai. Consigliato a tutti, ma proprio a tutti!

hhh

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hhh

Volumi letti: 13/23 --- Voto 8
Premetto che sto leggendo la ristampa, che è composta di soli 15 volumi. Sono vicina al finale! Questa recensione è provvisoria, solo quando leggerò tutta la storia potrò dare un giudizio definitivo.
Io sono una grande fan di Naoki Urasawa: però devo ammettere che questo manga, per quanto a mio parere sia davvero molto bello, non è al livello di altre sue opere ben più impegnative, come Billy Bat e Monster.
Io trovo che sia una commedia sportiva ben riuscita, coinvolgente, con un ritmo narrativo abbastanza veloce ma non frenetico: anche dal punto di vista grafico non ho niente da ridire. Tratto pulito, realistico, attenzione per i dettagli; i match di tennis sono disegnati con grande maestria (è sempre difficile rendere bene le scene di movimento!), riescono proprio a far appassionare il lettore a questo sport.
Nonostante ciò, ho trovato molto poco credibile la maniera in cui la protagonista viene perennemente perseguitata dalla sventura: sembra quasi che qualcuno l'abbia maledetta! No, davvero, non scherzo... Come si usa dire, il troppo stroppia - e poi la veridicità della storia a questo punto va a farsi benedire.
Inoltre Miyuki, la protagonista, è buona e ingenua in maniera davvero eccessiva, e proprio per questo motivo risulta un po' piatta. Non fraintendetemi, a me lei come personaggio piace davvero molto, la trovo adorabile, però sarebbe stato meglio se Urasawa-sensei l'avesse creata meno arrendevole, un po' meno fiduciosa nei confronti degli altri... Non sapete quante volte mi è venuta voglia di scuoterla e dirle "Miyuki, sveglia!".
Tutti gli altri personaggi invece sono caratterizzati davvero bene, in particolare le antagoniste. Sarà difficile dimenticarsi di loro per i lettori.
Alcuni colpi di scena sono poco realistici, un po' assurdi, ma la maggior parte lo sono abbastanza da risultare credibili.
Nella storia c'è anche del romanticismo, che però per fortuna non sfocia mai nella sdolcinatezza... Oddio, anche da questo punto di vista ci sono un paio di colpi di scena improbabili, ma bisogna tenere in conto che questa è una storia piuttosto leggera, per cui tutto sommato sono degli errori perdonabili.
Le gag sono davvero divertenti secondo me. Sono inserite nella storia in maniera da non risultare forzate.
Credo che sia molto originale il fatto che Miyuki giochi non per inseguire il suo sogno o per realizzarsi come persona, come nei manga di sport classici, ma che per lei si tratti addirittura di una questione vitale, il che arricchisce la storia di suspense. Inoltre è interessante, nonostante sia poco plausibile, il fatto che lei parta come professionista - rende la storia molto più gustosa.
In breve, questo manga non sarà il migliore di Urasawa, ma rimane pur sempre godibile. Non meriterà il massimo dei voti, ma secondo me un bell'8 ci sta tutto. Peccato che i volumi siano molto costosi, ben 10,90 euro, un prezzo davvero scoraggiante.


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edivaddowney

Volumi letti: 7/23 --- Voto 9
Esistono fondamentalmente due modi di fare le cose: bene o male. Urasawa con questa opera ci mostra cosa voglia dire fare veramente bene, ma proprio bene, un'opera in commedia che sappia appassionare, divertire e a volte anche un po' irritare (certi personaggi sono davvero odiosi).

Ad un primo approccio sembra che l'autore cada in vecchi stereotipi già visti e rivisti come quello della perfida rivale che riesce a mettere in cattiva luce l'ingenua protagonista e a farsi amare ingannando tutti. Il punto però è che le trame pensate da Urasawa sono davvero belle; il suo genio trova conferma anche in questa opera che non stanca mai. Credo che molti non apprezzino a pieno questo manga solo perché non hanno saputo mettersi nella condizione mentale giusta prima di accingersi a leggerlo. Urasawa non può essere, e non vuole essere, sempre l'autore di thriller, gialli drammatici. Vuole in questa opera cimentarsi con un genere nuovo, ma lo fa mettendo tutto il suo talento e arricchendo l'opera con tutta la sua genialità e bravura nel caratterizzare i personaggi e nel mostrare le loro grandi personalità (i tre simpaticissimi fratellini della protagonista valgono già tutta l'opera).

Un grandissimo deterrente è purtroppo il prezzo dei volumi; non si spendono 10,90€ per un manga che non si sia più che certi di poter amare, quindi questo, unito al fatto di trovare un Urasawa diverso dal solito, frena molto. Personalmente sono molto felice dell'acquisto pur non amando molto l'edizione proposta dalla Planet - specialmente la carta, la cui qualità è andata migliorando ma i primi volumi ancora non li digerisco.


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capitanste

Volumi letti: 6/23 --- Voto 7
Premessa: sono un grandissimo fan di Naoki Urasawa. Questo influenza in parte il mio giudizio. Tuttavia, trovo l'autore un po' carente nel terminare una storia (ho letto Monster e Pluto, si poteva fare di meglio dopo la suspance creata nei volumi di tutta la serie). Non so questo da cosa dipenda, magari non dall'autore, ma da altri fattori esterni (leggasi: vendite e successo della serie). Per questo, voto 7 (ho appena sbranato il sesto volume), per ora, alla storia che, pur non avendo una trama complessa, mi fa provare rabbia per le ingiustizie che la povera protagonista, Miyuki Umino, subisce e speranza che la buona sorte le sorrida, alla fine. Anche se un po' mi delude, in alcune occasioni, l'arrendevolezza e l'infinita bontà di Miyuki. Questo, insieme alle altre situazioni che si creano, rende il manga caricaturale e leggero, non c'è molto da intuire o da immaginare, a differenza delle altre opere più complesse di Urasawa. Mi pare (passatemi il termine) un manga più "di pancia" che "di intelletto".

Sicuramente nella valutazione va contestualizzato il momento in cui Urasawa pubblicò Happy! in Giappone - dal 1993 al 1999. Forse, per i tempi, darei un voto anche superiore al 7. Peccato sia arrivato in Italia solo ora.
Sono curioso ora di vedere come andrà a finire questa serie. Il prezzo, 10.90 Euro a volume, non aiuta, ma resisterò fino al termine. Sperando che il Maestro Urasawa non mi deluda.


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Kid Icarus

Volumi letti: 1/23 --- Voto 9
Quando un manga non si riesce ad appoggiare un attimo fin che non si sfoglia l'ultima pagina significa che è un buon manga, se quando lo si finisce di leggere si corre in fumetteria a comprare subito tutti i tomi che seguono è un ottimo manga. Mi è capitato così per Happy! che ho recuperato dopo aver letto gli altri capolavori del Maestro Naoki Urasawa, devo dire che di lui non se ne ha mai abbastanza, ogni sua opera è un capolavoro da avere assolutamente in collezione. Ero un po scettico su Happy viste le altalenanti recensioni che ho trovato sul sito, così l'ho lasciato per ultimo dopo aver letto tutti gli altri capolavori del maestro. Devo dire che molte recensioni le capisco, Naoki Urasawa è un mago nel tessere trame complicate dunque il suo stile è perfetto per i Thriller come Monster, 20th century boys e Pluto e trovandosi una storia molto lineare senza enormi colpi di scena si rimane un attimo spiazzati. Io personalmente ho dunque deciso di acquistare il primo volume e leggerlo senza troppe pretese così da non rimanerne deluso come è successo a molti, e questo mi ha permesso di godermi appieno questo manga.

La narrazione è davvero fluida e un volume scorre via che neanche te ne accorgi e una volta finito non ti penti assolutamente di aver investito in questo manga (sì perché con i prezzi che girano ultimamente, sopratutto per i capolavori di Naoki Urasawa, l'acquisto di una serie diventa un vero e proprio investimento di capitali che però non sono mai soldi buttati, anzi!). Non vedo l'ora di leggere i prossimi volumi, per ora il voto è un nove per il fatto che comunque è un manga sportivo e si sa già più o meno come le cose possano proseguire. Un'ultima nota sullo stile grafico: fantastico come sempre.
Assolutamente da leggere se si è in cerca di un manga di alto livello sia narrativo che artistico.


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lord_capulet

Volumi letti: 11/23 --- Voto 9
L'ho iniziato a prendere perché sulla copertina c'è scritto Naoki Urasawa, avendo divorato i vari Monster, 20th Century Boys (a mio parere il più bello) e Pluto. Partiamo dal fatto che non ha nulla da spartire con le altre sue serie citate, in quanto a profondità o articolazione di trama. Iniziato a leggerlo sembra non dire niente, poi dopo un po' scopri che il volume è già finito.

Il fumetto scorre che è una meraviglia, tra le tante gag e gli originali personaggi. Diciamo che è un manga sportivo atipico, in quanto si concentra più su quello che succede fuori dal campo che sullo sport vero e proprio (anche se è presente avanzando nei volumi). Il genere che lo inquadra meglio, almeno fino a questo punto della storia, è sicuramente quello della commedia.

Tirando le somme lo trovo un manga molto piacevole e scorrevole - un volume, anche se di 300 pagine, si legge in un fiato. Non è certamente un capolavoro di Urasawa, ma è sempre presente il suo stile, anche se pecca un po' nella caratterizzazione dei personaggi. Infine è un manga sportivo atipico, non alla Slam Dunk o Eyeshield 21.


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GIGIO

Volumi letti: 4/23 --- Voto 7
Il manga di Happy lo attendevo con particolare entusiasmo essendo targato Naoki Urasawa che fino ad allora, finali a parte, non mi aveva mai deluso. Con Happy devo dire che la delusione un pochino c'è stata. Il manga è molto godibile, s'intende, e come al solito il tratto dell'autore aiuta nella valutazione. Però quello che manca a mio avviso è una trama sia dal punto di vista dell'originalità che dal punto di vista dell'esecuzione della stessa.
Miyuki è una ragazza tremendamente povera che per pagare i debiti di suo fratello è costretta a giocare a tennis, a vincere e utilizzare i soldi delle vincite per "finanziare" la yakuza. Ovviamente si innamora, ovviamente fa innamorare e tutto quello che una storiella leggera è completato.

Diciamo che con Urasawa siamo abituati a seinen di una certa portata, ricchi di mistero e pathos e soprattutto carichi di originalità. Happy fosse stato scritto da qualcun altro probabilmente non mi avrebbe deluso. La protagonista è ingenua, l'autore vuole dipingerla così, ma a tratti questa sua ingenuità si trasforma in assenza, diventa piatta. Banale poi la trovata di farla subito esordire come una campionessa nonostante sia praticamente alle prime armi.
Trovo interesse nelle antagoniste, nei loro personaggi che perlomeno mostrano un carattere, arrogante è vero, ma qualcosa si evince. A mio avviso andava studiato di più il ruolo di Miyuki.

L'edizione della Planet la giudico buona, anche qui il prezzo è alto, saranno 15 volumi quindi il totale del costo dell'opera è di qualcosa di più di 160 euro, non proprio un prezzo popolare ma è lo scotto da pagare per chi vuole "edizioni lusso" a tutti costi. A mio avviso questo manga poteva avere un edizione più soft in un formato classico a 4/5 euro. Però Urasawa attira sempre e la Planet Manga non si è lasciata sfuggire l'occasione per farci la cresta.
Trovati tutti questi difetti non me la sento di dare voti altisonanti, mi limito ad un 7 perché, come scrivevo, il manga è godibile.


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staperocca

Volumi letti: 1/23 --- Voto 4
Ho preso il primo volume in quanto appassionato di tennis e dopo aver letto il primo numero di Monster (opera davvero fantastica) non posso dire di conoscere ancora bene il grande Urasawa, ma quest'opera è davvero troppo banale per i miei gusti e quindi mi ha lasciato un po l'amaro in bocca. La consiglierei ad un pubblico prettamente giovanile e, se devo svagarmi, preferisco allora leggere Topolino o Snoopy, di gran lunga più divertenti! Opera troppo scontata e non vedo come l'autore possa proseguire il racconto su questi temi per ben altri 14 volumi, che tra l'altro costicchiano pure troppo secondo il mio modesto punto di vista!


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lelfo78

Volumi letti: 2/23 --- Voto 9
Grande commedia sportiva, ricca di personaggi unici e caratterizzati meravigliosamente come solo il maestro Urasawa sa fare. Non è un'opera da paragonare a Monster o 20th Century Boys, ma solo perché non tratta quei generi di storie seinen drammatiche o fantascientifiche. Nel suo genere però è senza dubbio a pari livello dei 2 manga già citati. La storia è scorrevole, mai banale e a tratti spassosissima. Veramente bello, anche per uno come me che preferisce di gran lunga leggere i seinen. Non vedo l'ora di leggere i prossimi tankobon. Voto 9, consigliato a tutti.

paguroselvaggio

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paguroselvaggio

Volumi letti: 1/23 --- Voto 7
Niente a che vedere con i capolavori fin qui letti (Monster prima di tutti, ma anche 20th century boys e Pluto), ma la storia diverte e acchiappa da subito. I personaggi, come sempre nei manga del maestro, sono tantissimi e tutti interessanti, accattivanti, piacevoli, li ami da subito. Il manga ha a che fare con il tennis, argomento alquanto poco allettante per me, ma malgrado questo la storia quaglia e mi sono fatto prendere. Urasawa vale sempre la pena, c'è poco da fare. L'edizione è identica a quella francese che avevo visto quest'estate durante un viaggetto. Bello grande il formato, tante pagine a colori e sovracopertina. Lo consiglio ai più giovani. Gli adulti abituati a tematiche più toste forse resteranno un po' delusi. La sufficienza però c'è tutta, anche qualcosa in più.


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alefranz6

Volumi letti: 1/23 --- Voto 7
L'opera è incentrata su questa ragazza, Miyuki, che si trova improvvisamente da sola a badare ai suoi fratelli dopo l'incidente dei genitori. Questo comporta grandi responsabilità e sforzi per mantenere il reddito familiare adatto per il sostentamento giornaliero. Abbandonata la scuola e la sua più grande passione, il tennis, si dedica in tutto e per tutto al risarcimento di 250 milioni di yen alla Yakuza, da cui il fratello maggiore si era fatto prestare i soldi.
L'unica maniera per pagare il debito si dimostra intraprendere la carriera tennistica, sogno che aveva fin da piccola. Attraverso vecchie conoscenze nel mondo tennistico e conoscenze inaspettate, riuscirà a far ripartire questo sogno, date le sue enormi potenzialità.

Urasawa si dimostra forse un po' superficiale in questa storia, ma se ne intravedono i tratti che saranno poi distintivi, nel prosieguo degli anni, nelle opere successive. Il manga è una delle solite storie riguardanti lo sport, un misto di commedia e azione, utili sempre a tenere attento lo spettatore. Come la storia, anche i personaggi sono banali, di cui non abbiamo particolari caratteristiche identificative.
I disegni da qui in poi saranno i disegni che Urasawa adotterà fino alle opere uscite in questi anni, ovvero essenziali, ma efficaci.
L'unica edizione uscita fin'ora in Italia è quella della Planet Manga, al prezzo di 10,90 euro, spropositato se paragonato all'edizione che, presenta sì delle pagine a colori, ma su carta velina, paragonabile a Pluto.

Lo consiglio oltre a chi è fan, come me, di Urasawa, a chi vuole farsi una lettura leggera, e anche a chi vuole ritornare con la mente al periodo in cui le storie incentrate sugli sport impazzavano.