logo AnimeClick.it


Tutte 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10


 0
kirk

Volumi letti: 2/2 --- Voto 6
Attenzione: la recensione contiene spoiler

Uscito nel 1970 per la casa editrice Akita Shoten è senza dubbio vero che l’autore si trovava in un momento di crisi: ma si nota che la prima parte funziona, e che è piuttosto la parte in cui Alabaster e Ami diventano assassini ad essere senz’anima, quella in cui compare Rock il quale, come sempre, è un falso giusto, poliziotto in teoria ligio al dovere, ma che è in fondo un cattivo: si dimostra infatti senza cuore, al quale non interessano sesso di appartenenza (uomo o donna pari sono) o sentimenti.
L’unico che si fa guidare dai buoni sentimenti è il fratello di Ami. Forse si salva anche Gen: piccolo delinquente a fin di bene diventa membro della spietata crew di Alabaster per poi pentirsi e tentare di salvare la sua amata Ami.

Vittime della società James Block (aka Alabaster), atleta nero colpito dal disprezzo della società e preso in giro da una bella attrice, ed Ami, bambina vittima di un esperimento del nonno e bullizzata dai compagni, decidono di vendicarsi del mondo…
Purtroppo la storia non esce su una rivista seinen ma su Shonen Champion e i lettori non apprezzano l’influenza del movimento gekiga in questo racconto: all’epoca i bambini vogliono vedere vincere il bene e dei protagonisti cattivi non possono piacere. Eppure quel fumetto riesce a tracciare il destino della rivista piena oggi di teppisti e sangue.

Ricordo che sulla stessa rivista è apparso tre anni dopo un altro cattivo - non sempre tale - con grande successo: mi riferisco al dottor Black Jack, inoltre in quegli anni (1972/73) sono state pubblicate su Big Comic altre storie piuttosto adulte dell’autore: vorrei ricordare Ayako e Barbara.
Questo fumetto in Italia è stato pubblicato per intero nel 2017 dalla Hazard edizioni dopo essere apparso in un edizione monca della Free Books (2011). E’ stata annunciata una nuova versione della Jpop.
Mi dispiace, ma al massimo posso dare una sufficienza a quest’opera… e sono generoso!


 2
Evangelion0189

Volumi letti: 2/2 --- Voto 4
Incuriosito dalla pessima fama che aleggia su Alabaster e dal fatto che sia stato scritto in un periodo di crisi dell'autore, qualche settimana fa ho deciso di cimentarmi nella lettura integrale dell'opera in questione in lingua inglese. Per ragioni legate alla mia cultura personale non rimpiango per niente di averlo fatto, ma al contempo provo costernazione nell'affermare che si tratta del peggior manga di Tezuka nel quale mi sia imbattuto finora.

Attenzione: possibili spoiler.

Il primo volume di Alabaster è scorrevole e si legge quasi tutto d'un fiato. Veniamo immediatamente catapultati nella cupa vicenda occorsa a James Block, atleta di colore di grande successo. Innamoratosi di un'attrice famosa, Block si convince che anch'ella lo corrisponda con lo stesso amore e per un periodo le cose sembrano andare bene. Un giorno però la donna confessa con superbia di essersi messa con lui soltanto per farsi pubblicità e che non può certo essersi illuso che un uomo di colore come lui possa davvero aver fatto breccia nel suo cuore. Block reagisce molto male e viene denunciato, con trasferimento diretto in cella. Tormentato dal profondo odio che prova verso se stesso e per il colore della sua pelle, Block vorrebbe poter diventare un uomo invisibile e vendicarsi indisturbato della sua ex innamorata. In prigione accade l'inaspettato: il Dottor F, anche lui imprigionato per un certo crimine, gli propone la soluzione al problema. Passano cinque anni e i due escono di prigione; lo scienziato lo sottopone all'esperimento, ma il risultato non è esattamente quello sperato: a diventare "invisibile" grazie a una speciale pistola a raggi è sì la pelle, ma non ciò che si trova sotto di essa. Block diventa così un uomo dalla pelle semi-trasparente color alabastro attraverso la quale si intravede il sistema nervoso. Mascherandosi con un cappello e un mantello neri come la notte, l'Alabaster del titolo si sposta di luogo in luogo dispensando morte e devastazione ai ricchi e ai più abbienti rendendo i loro corpi/cadaveri macabramente invisibili (alcune scene mi hanno un po' impressionato, ma non tanto perché Tezuka in altre sue opere non disegni scene violente, anzi, tutto il contrario; solo che in questo caso mi sono sembrate decisamente di cattivo gusto, alla maniera di Mars Attacks! per intenderci). Ad intrecciarsi alla sua vicenda sono le storie di Gen, uno scolaro un po' discolo e di Ami, una ragazzina che, a differenza di Alabaster, è davvero totalmente invisibile, eccezion fatta per i bulbi oculari. Ho apprezzato la grande abilità di Tezuka nella narrazione della sua triste storia, naturalmente collegata a quella del Dottor F: la piccola Ami, infatti, vorrebbe avere una vita sociale normale ma, suo malgrado, è costretta a nascondere la sua vera natura ricoprendosi di chili di trucco. Di conseguenza, da sempre la ragazzina è sempre stata additata come una persona alquanto strana (insomma, è indubbio che l'autore resti comunque un maestro nel delineare i personaggi e la loro psiche). Nel secondo (e conclusivo) volume dell'edizione inglese, la storia scade parecchio: gli omicidi gratuiti abbondano (tanto che persino i fan di Tezuka gli inviarono lettere di protesta per aver dato vita a un personaggio tanto efferato) e quel poco di carisma che Alabaster deteneva nella prima metà della storia sfuma miseramente. Solo l'ultima pagina regala al lettore una perla poetica. Ma non basta.

Di grande interesse è la postfazione a cura dello stesso Tezuka, il quale spiega che in quel periodo buio della sua vita durato all'incirca quattro anni, scrisse molte opere che lui stesso non aveva intenzione di riproporre al pubblico, dal momento che le considerava dei fallimenti. Tra questi Alabaster, che era diventato più dark di quanto non intendesse in origine, fu uno dei più richiesti dagli editori. Tezuka giunge persino ad affermare di aver detestato disegnare due personaggi (uno dei quali il co-protagonista Gen). È triste per me dare un voto così basso a un'opera del maestro, ma nonostante vengano comunque trattati temi interessanti e di un certo rilievo (razzismo, isolamento sociale, etc.), in definitiva Alabaster mi ha molto deluso e lo sconsiglio a chiunque.