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Aminako

Volumi letti: 1/1 --- Voto 9
"Fuguruma Memories" è un seinen autoconclusivo di Kei Toume, conosciuta in Italia soprattutto per "Sing Yesterday for me" e "Vita da cavie". Quest'opera è stata scelta per celebrare i 20 anni della casa editrice Star Comics ed è stata proposta in una bella edizione curata e a colori con sovraccoperta. Come spiega lo stesso team Kappa Boys all'interno del volume, la scelta è stata orientata verso un'autrice portata da loro in Italia con orgoglio e già pubblicata in modo frammentato nella rivista "Kappa Magazine". Il legame tra l'opera di Kei Toume e la celebrazione è dato proprio dal valore attribuito al tema della memoria.

Se conoscete il concetto di "Tsukumogami" non è possibile restare indifferenti al fascino di quest'opera. Tsukumogami è lo spirito degli oggetti e la credenza che ogni cosa abbia un'essenza che accompagna il suo proprietario. Fatta questa premessa, spero di avere contribuito a contestualizzare questa storia che ha come protagonisti un fotografo e una assistente con un talento molto speciale. Lo studio di fotografia si colloca in un vicolo nascosto tra le strade secondarie di una città e raccoglie al suo interno gli oggetti dimenticati dagli esseri umani "che hanno adempiuto ai loro doveri".

L'albo è diviso in sette capitoli e ciascuno di essi è dedicato ad un cliente che si reca presso lo studio fotografico. Ciascun ospite ha con sé una storia da raccontare, un'emozione da trasmettere e un momento da catturare. Non posso sbilanciarmi oltre per non dare anticipazioni non gradite: è una storia che si svela gradualmente con delicatezza e sensibilità profonda. Kei Toume non affonda nei pensieri dei suoi personaggi: offre delle bellissime tavole colorate, accompagnate da silenzi e sguardi, spezzate da dialoghi brevi e diretti che guidano il lettore a comprendere la particolarità della sua storia.

Se vi aspettate voli emozionali estremi o una progressione ben spiegata delle scene, è una storia che potrebbe disorientare. Le vignette commentate sono poche e questo richiede che il lettore presti attenzione alle illustrazioni che si susseguono. All'interno della storia sono presenti dei salti temporali e quando si ritorna nel presente si potrebbe avere bisogno di ri-osservare più volte lo stesso episodio. Per quanto questo aspetto enigmatico può spazientire, io lo trovo lineare con la natura dell'opera - non occorre sempre spiegare tutto ma entrare in sintonia con le sue immagini fotografiche.

"Fuguruma Memories" mi mette in difficoltà perché nonostante abbia tutti gli elementi per essere apprezzato, è impossibile promuoverlo senza darne delle anticipazioni. E così resta nel limbo degli autoconclusivi dimenticati e venduti per caso da un venditore di fumetti di seconda mano, che lo propone perché "forse può piacerti". La stessa storia di come ho trovato questo albo è stata per me un paradosso, completamente coerente con il contenuto della sua trama. Solo chi lo ha letto e apprezzato può capire cosa intendo. Se riuscite recuperare questo piccolo gioiello, anche "per sbaglio", vi suggerisco senza riserve di attribuirgli una nuova vita.


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GuardianTomberry

Volumi letti: 1/1 --- Voto 6
Questo volume unico disegnato nel 1998, della mangaka Kei Toume, parla della storia, in particolare della storia degli oggetti abbandonati mostrandoli metaforicamente come persone che raggiungono il fotografo e scrittore in erba Yoo, in cerca di uno scatto che li immortali in quel preciso momento o, viceversa, che li ritragga in un momento del passato. L'intera opera è una riflessione sull'importanza degli eventi, del ricordo, dei collegamenti che rimangono come cicatrici sul corpo di ogni azione compiuta o meno.

La storia si evolve in una non precisata "città nella città", in un remoto vicolo, all'interno dello studio fotografico Fuguruma (che in giapponese significa "libreria mobile", una sorta di carretto mobile) dove vive Yoo assieme a Ian, una ragazzina (rivelatasi bambola poco dopo l'inizio) con un passato dimenticato ed il loro gatto.

L'edizione Star Comics, in rapporto al prezzo di soli 6 euro, è "spaziale", formato grande (quasi pari ad uno spillato per intenderci), intera storia principale (3/4 del volume) interamente a colori, sovracopertina e carta bianca di buonissima qualità per poco più di un centinaio di pagine. Quindi ottimo rapporto qualità/prezzo.

Curiosità, il volume è stato portato nel ventesimo anniversario di Star Comics come tributo alla storia dell'editore.

In definitiva Fuguruma Memories è un buon volume unico che però non spicca in mezzo alle altre opere dell'autrice (di cui consiglio vivamente la lettura di "Hitsuji no uta - Il silenzio degli innocenti edito da Magic Press), ma visto il prezzo basso e l'ottima qualità dell'edizione non mi tiro neanche indietro nel consigliarlo come lettura leggera e riflessiva al tempo stesso.


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Surymae

Volumi letti: 1/1 --- Voto 5
Immaginate: un bel giorno, all'ora di pranzo, vi viene portato un piatto che non avete mai assaggiato prima. La porzione è piuttosto piccola, ma forse questo non è un male, visto che non sapete se vi piacerà o meno. Provate a mangiare. Il gusto è strano, ancora non riuscite a capire se gradite quello che state mangiando. E quando finalmente arrivate ad una decisione... il piatto è finito. Ve lo avevo detto che era una porzione piccola, no? Però non vi siete goduti per niente il pasto. Questo è quello che è successo a me con i capitoli di “Fuguruma Memories”.

Il manga è un volume unico formato da storie autoconclusive. Il filo conduttore delle vicende narrate è lo studio fotografico chiamato – appunto - Fuguruma Memories, che si trova in una città abitata da personificazioni di oggetti abbandonati o non usati più dai loro padroni. Il negozio, gestito da Yoh, l'unico cittadino umano, e dalla bambola vivente Ian, ha la caratteristica di produrre fotografie tratte da ricordi o dalla proiezione di eventi futuri.
Il tempo di un volume unico è tiranno: su questo nessuno può farci niente, perciò posso capire che l'autrice si sia voluta soffermare su alcuni aspetti e non altri. Mi chiedo, però, in base a quale criterio abbia deciso su che cosa concentrarsi e su cosa no, visto che a mio parere ha dato troppa importanza a cose irrilevanti e viceversa.

L'ambientazione, ad esempio: è talmente particolare che fa porre parecchie domande al lettore. Come e quando è nato il Fuguruma? Perché Yoh vive in una città in cui teoricamente non potrebbe vivere e come ha incontrato Ian? In che modo è possibile produrre fotografie dal passato o dal futuro? La spiegazione di Kei Tome a tutti questi quesiti è: nessuna. Nei vari capitoli ci vengono forniti accenni qui e lì, ma niente di specifico. Non mi aspettavo certo un trattato, ma quantomeno che alcune di queste domande avessero una risposta. Invece in questo modo la storia non è in grado di stare in piedi, perché mancano dei tasselli fondamentali alla sua comprensione.

Vogliamo parlare invece delle storie effettivamente narrate? Va bene, ma non c'è molto da dire. Tanto per cominciare sono tutte uguali: durante i primi capitoli il gioco funziona, e c'è la curiosità di sapere i meccanismi dell'ambientazione (che, come vi ho già detto, non si sapranno mai), ma dopo ci si accorge che gli eventi sono sono sempre gli stessi, sempre uguali, sempre nella stessa sequenza. Si potrebbe addirittura fare un elenco degli avvenimenti standard e temo che si scoprirebbero inquietanti corrispondenze. L'unica cosa che cambia da una storia all'altra è il finale.

Le storie sono tutte uguali, quindi. Pazienza, capita. Fosse solo quello il problema. I capitoli durano infatti pochissimo, tempo di abituarsi all'atmosfera dell'episodio e la sua storia che tutto finisce. Verrebbe quasi da citare una vecchia pubblicità: “Già fatto?”. Peccato che lo spot il suo scopo lo raggiungesse senza problemi, mentre lo stesso non si può dire di “Fuguruma Memories”. Finita la lettura – sia del singolo capitolo che del volume intero – non rimane assolutamente niente, a parte quel senso di insoddisfazione che attanaglia l'intera lettura. Non ha neanche senso parlare di introspezione psicologica, perché tutti i tentativi di caratterizzare i personaggi vengono vanificati da quel ritmo forsennato. Capisco che si tratti di un volume unico, però...

L'unica cosa positiva di questo manga è il disegno di Kei Tome. Il tratto non è il massimo della personalità, però è morbido, gradevole e ben proporzionato. Inoltre, la mangaka è in grado di riprodurre diverse espressioni, cosa non da poco. L'uso dei colori poi è semplicemente favoloso, molto riposante e naturale. Le tavole guadagnano tantissimo dalla colorazione: ed anche questo non è scontato, anzi. Peccato solo che, elencando dei buoni motivi per leggere “Fuguruma Memories”, ci sia solo questo. E che manga è uno di cui puoi guardare i disegni e basta?


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brady

Volumi letti: 1/1 --- Voto 7
Il volume è una raccolta di storie brevi, i protagonisti sono una bambola senziente ed un ragazzo che vivono in una città dove gli oggetti abbandonati prendono vita assumendo sembianze umane. Il ragazzo ha uno studio fotografico in cui grazie alla bambola scatta foto che ritraggono i ricordi, a lui si rivolgono persone o oggetti che hanno bisogno di immortalare un istante felice del loro passato.

L’idea di una città piena di oggetti dimenticati che sono ancora affezionati al loro vecchio possessore è poetica, a prescindere dal fatto che sia un argomento che sa di già sentito.
Le tavole, tutte dai colori sfumati, tranne l’ultimo racconto in bianco e nero, contribuiscono a creare un’aria ovattata e fuori dal tempo.
La più grossa pecca, secondo me, è che i racconti sono poco più che abbozzati, ti lasciano intuire, ma non dicono davvero nulla sulle vicissitudini dei protagonisti delle singole vicende. È anche vero che, una volta letto il volume, il senso di dispiacere per gli oggetti abbandonati, fa pensare che non sia poi così importante conoscere una storia nei dettagli se comunque il racconto riesce a trasmetterti un sentimento.

In conclusione trovo che quest’opera sia assolutamente degna di essere letta e vista date le belle tavole, ma lontana anni luce dal considerarsi imperdibile. È come una folata di vento rinfrescante di cui ci si dimentica appena girato l’angolo.


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micheles

Volumi letti: 1/1 --- Voto 6
"Fuguruma Memories" è una collezione di storie brevissime in cui l'immagine la fa da padrona. Si tratta storie tristi basate sul ricordo del tempo perduto, narrate dagli spiriti di oggetti abbandonati dai loro proprietari. Nel complesso è un manga carico di malinconica e di un sentimento crepuscolare. Decisamente non il mio genere. Ho apprezzato comunque l'ambientazione nel Giappone degli inizi del secolo scorso e i colori a pastello. Un manga pittorico tutto a colori da consigliare agli amanti dell'illustrazione.

Utente9371

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Utente9371

Volumi letti: 1/1 --- Voto 8
Un ennesimo lavoro a volume unico per la prolifica Kei Toume, creatrice di serie che hanno riscosso indici di gradimento decisamente alti in terra italiana, quali Kurogane, Vita da Cavie, e Acony. Un volume unico impreziosito dal fatto di essere completamente a colori e che, nonostante la trama non sia niente di non già sentito, sicuramente affascinerà gli interessati a manga 'giapponesi' in spirito oltre che provenienza.

La trama, che potete comodamente leggere sopra, non è certo innovativa: una zashi warashi (bambola che, avendo vissuto cento anni, ha acquistato un'anima) collabora con un fotografo nell'aiutare clienti ed 'oggetti animati' a reincontrarsi. La formula è un po' troppo alla 'mostro della settimana', poco coesiva e di respiro un po' troppo breve (la relazione tra Yoh e Ian è risolta veramente troppo alla svelta), ma rimane comunque gradevole e melensa quanto basta per fare sospirare il lettore.

Ma diciamocela tutta, di sicuro pochi compreranno in volume per la storia. Qui è l'arte di Toume, ed il suo riconoscibilissimo tratto, a farla da padrona. I colori pastello sono una gioia da guardare, il layout è chiaro e pulitissimo, i costumi ricreati in modo praticamente perfetto.
Come sempre, un lavoro di Kei Toume in italiano (che sia questo, o A Casa di Momo) è un tesoro da comprare alla prima occasione possibile, anche per coloro che in genere non apprezzano trame filosofico/eteree ed i colori smorzati.