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alex di gemini

Volumi letti: 1/1 --- Voto 8
Date le sue serie, notoriamente interminabili, il grande pubblico potrebbe pensare che Rumiko non abbia la capacità di scrivere storie brevi. Invece scrive periodicamente vari brevi racconti a fumetti, radunati in apposite antologie. Ne “Gli uccelli del destino” incontriamo sei storie di vita quotidiana, in perfetto stile “Maison Ikkoku”. Storie di persone normali , che sembrano ingabbiate nella loro vita quotidiana destinata a non cambiare mai ma che , per un evento imprevisto, sembra franare per sempre. Storie ricche di quegli intrecci , imprevisti , equivoci e quant’altro cui Maison ci ha abituati ma che, pur non tradendo il tipico umorismo takashiano, finiscono col lasciare nel lettore una certa malinconia. Come se la divina volesse uscire dalla solita leggerezza e aprirsi ad un sottile blues esistenziale. Non a caso la raccolta prende il titolo da quello che è il racconto più profondo della serie, quello di un quarantenne che fin da ragazzo può vedere degli invisibili uccelli che , appollaiandosi addosso a qualcuno, indicano che la sfortuna lo stia per colpire. Segno, cioè, che il progetto che hanno in mente e che sembra destinato al successo finirà invece nel peggiore dei modi. Ma con l’esperienza imparerà che nemmeno gli uccelli lasciano un messaggio univoco e che quindi il destino non è necessariamente scritto. Lo stile di disegno è quello tipico dell’autrice e la regia delle tavole curatissima. Decisamente da tenere nella propria collezione manga in un posto d’onore. Altro racconto interessante e significativo é quello di un impiegato quarantenne con famiglia che compie l'opera buona d'accogliere in casa la propria sorella bisognosa di un po' d'assistenza per riprendersi da un infortunio e che si ritroverà la routine quotidiana devastata.


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kirk

Volumi letti: 1/1 --- Voto 7
Unmei no Tori, gli uccelli del destino, è una raccolta di sei racconti che narrano la vita di persone comuni, dove il fantastico viene rappresentato in un solo episodio (quello che da il nome al volume).
La grafica è quella solita dell’autrice, ma cambia la sostanza dei racconti in quanto Rumiko vuole raccontare cose tristi ma si sente costretta ad un happy end che non soddisfa pienamente né lei né noi che preferiremmo finali diversi per questi racconti che ci sembrano ben imbastiti con l’autrice che tenta una veloce indagine psicologica a volte felice a volte meno.
Le storie inizialmente fanno venire tristezza e l'unico a poter essere considerato comico è quello finale "La scena del crimine". Il primo narra di una donna insoddisfatta che si da ai fornelli, il secondo di un vecchio vedovo che si fa circuire da una bella donna, il terzo di un uomo che vede manifestarsi le sventure (senza sapere quali ma solo a chi), il quarto di una donna che è infelice e tenta di rendere infelici gli altri, il quinto di un vecchio che si crede tradito dalla giovane moglie. Insomma sono tutti racconti a potenziale finale cupo... e in effetti la Takahashi avrebbe innovato
la sua produzione... questo volume mi ricorda più che i "rumic world" la "saga delle sirene" dove tutto alla fine va bene ma le storie lasciano un po' di tristezza nel cuore.
L’edizione Star Comics è buona, con anche pagine a colori.
Il mio 7 è il voto più basso ad un opera rumikiana, ma anche mettendocela tutta non posso dare di più.


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gats

Volumi letti: 1/1 --- Voto 7
In questo volume troviamo semplicemente vari racconti autoconclusivi della sempreverde Rumiko Takahashi, autrice di manga del calibro di Ranma, Lamù e Maison Ikkoku. In realtà il volume in questione non aggiunge né toglie niente alle caratteristiche dell'autrice che già conosciamo: le varie storie toccano argomenti più o meno seri lasciando sempre scorrere una buona vena comica che rende la lettura leggera e ottima per passare il tempo. Niente di trascendentale, insomma, ma nemmeno di orribile.
I disegni sono molto buoni e hanno il solito piglio dell'autrice. Anche i personaggi sono ben rappresentati e caratterizzati in modo accettabile, facendo sì che il lettore riesca ad appassionarsi alle varie storie brevi.
Unmei no Tori è adatto sia agli appassionati della mangaka che a quelli che non la conoscono troppo bene ma non vogliono imbarcarsi nelle sue opere più famose. Questo però risulta essere anche il dato negativo dell'opera, in quanto il suo essere "né carne né pesce" è un po' fastidioso per chi conosce già l'autrice e potrebbe sembrare un po' anonimo a chi cerca di avvicinarlesi con quest'opera in particolare. Nonostante ciò io ho apprezzato il manga e mi sento di consigliarlo, sperando che i lettori rientrino alla fine nella categoria di coloro che verranno aiutati dalla lettura a conoscere l'autrice o che, nel caso già la apprezzino, consolideranno il buono che già ne pensano.


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Rumiko

Volumi letti: 1/1 --- Voto 10
Unmei no Tori è una raccolta di storie brevi dell'indiscussa regina dei manga Rumiko Takahashi. Protagonisti indiscussi sono uomini e donne comuni alle prese con i piccoli problemi quotidiani che chiunque si trova ad affrontare; il tutto condito con abbondanti dosi di quegli ingredienti che hanno reso grande l'autrice: tanti equivoci, comicità ed un pizzico di fantasia, che non guasta mai.
Una piccola precisazione è che il titolo della raccolta è fuorviante, in quanto gli uccelli del destino cui fa riferimento compaiono in una sola delle storie in questione.
Passando ad un giudizio sul merito, devo dire che, pur non impazzendo per le storie brevi (nemmeno quelle della Takahashi, che è la mia autrice preferita), ho adorato quest'opera.
Credo infatti che rappresenti la punta di diamante della folgorante carriera dell'autrice: le storie dimostrano tutte una grande maturità e profondità e riescono a farti riflettere su problemi assai attuali senza né il moralismo, né il gusto per il tragico tanto caro a certi autori.
I personaggi, da sempre vero punto di forza di questa autrice, hanno un enorme pregio: sono tutti credibili! Verosimili! Cioè non sono delle macchiette palesemente inventate dalla mente di uno scrittore: leggete Gli uccelli del destino e vi renderete conto di aver conosciuto buona parte della gente che ne popola il composito universo. Questa, credo, è la soddisfazione più grande che un autore possa ottenere.
Anche il disegno è il classico takahashiano: non elaboratissimo, ma sempre piacevole e comprensibile, con un certo gusto per i tratti tondi. E certamente nella raccolta raggiunge uno dei suoi punti più alti.
Menzione speciale, per concludere, va all'edizione italiana, che grazie alla Star Comics riesce a coniugare un formato maxi, pagine a colori ed un'ottima traduzione ad un prezzo equo (7euro).
Il risultato finale è un piccolo capolavoro, che descrivendo la società giapponese riesce a parlare al mondo intero e da cui traspare una visione Ottimistica della vita. La morale, infatti, a ben vedere sembra essere pressappoco questa: non esistono problemi insormontabili. Basta non arrendersi e ci si accorgerà che, anche nei momenti difficili, la vita è molto meno grama di quel che appare.
Consigliatissimo, dunque, a tutti i fan della mangaka, ma anche a chi ha voglia di emozionarsi un po'.


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npepataecozz

Volumi letti: 1/1 --- Voto 6
Unmei no Tori è uno dei tanti one-shot di Rumiko Takahashi verso i quali ammetto di non aver mai nutrito una particolare passione; rispetto agli altri che ho letto devo dire che questo l'ho gradito un po' di più (ma non troppo).

Un uomo è dotato di un particolare potere "paranormale": riesce a prevedere la presenza di sfortuna nelle persone che lo circondano. In realtà non può con precisione stabilire cosa e come accadrà in quanto questo suo potere si manifesta semplicemente con l'apparizione di strani volatili sulla testa delle persone. Per il resto cercherà di capire di cosa possa trattarsi in base a deduzioni personali che si riveleranno qualche volta esatte, il più delle volte sbagliate. Dalle sue esperienze però si riuscirà a cogliere una morale di fondo riassumibile nel classicismo: "non tutto il male viene per nuocere".

Devo confessare che dalle premesse mi aspettavo qualcosa di più profondo ma ne vien fuori una storia da cui non trapela né ottimismo né pessimismo ma un più semplice "tiriamo a campare". La mancanza di una certa profondità è un difetto anche nei manga/anime più complessi ma, a mio avviso, tende a manifestarsi in misura ancora più evidente nelle storie brevi. Queste ultime infatti, hanno un senso solo se hanno qualcosa da dire sennò vanno considerati come dei semplici esperimenti e, come tali, di poca importanza.
Unmei no Tori, da questo punto di vista, qualcosa da comunicare al lettore ce l'ha; in particolare ho apprezzato la consapevole impotenza del preveggente che pur intuendo l'imminenza di un pericolo non è in grado di essere d'aiuto in quanto la sua "condizione" è alquanto inspiegabile alla gente comune. Quando decide di intervenire lo fa sempre in modo inadeguato e, nella sostanza, finisce per essere irrilevante con lo svolgersi degli eventi; non si capisce come, allora, possa alla fine impegnarsi a modificare la propria indifferenza in impegno attivo.

In definitiva do a questo one-shot una semplice sufficienza: non è bello, non è brutto tira a campare.


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HypnoDisk

Volumi letti: 1/1 --- Voto 7
Unmei no Tori letteralmente "Gli uccelli del destino" è un one-shot pubblicato sulla rivista Big Comic Original nel 2009 e fa parte della nuova collezione di storielle del Rumic Theater di Rumiko Takahashi.

Un barista di nome Torii, da tempo immemore, si trova con l'inusuale capacità di vedere degli uccelli rossi sopra la testa della gente che ne auspicano uno sciagurato destino. L'uomo è da sempre rimasto impotente di fronte agli avvenimenti infausti che sarebbero poi capitati a queste persone.

Unmei no Tori è una storia molto carina che mi ha colpito da subito senza troppi fronzoli. Qui non abbiamo il classico eroe che preso coscienza del proprio dono va in giro a salvare il mondo, ma vediamo il dramma di un uomo che per tutta la vita ha visto persone intorno lui andare incontro alla sfortuna senza poterle aiutare. I disegni non fanno gridare al miracolo ma sono sempre gradevoli. Non c'è molto altro da dire su questo one-shot poiché l'unica "pecca" di questa storia è il numero irrisorio di pagine - soltanto 30, poco più di un capitolo, e non un volume come mi aspettavo. In definitiva per essere la prima storia breve che leggo di quest'autrice, mi ritengo abbastanza soddisfatto.