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Reborn96

Volumi letti: 10/27 --- Voto 7,5
Qual'è la più grande paura di ogni essere umano? Rimanere soli, essere dimenticati da tutti, e se questo valesse anche per un dio?
Yato è un dio senza seguaci, senza un tempio o qualsivoglia luogo di culto, un vagabondo che presta il suo aiuto agli esseri umani in cambio di soli 5 yen, in tal modo il suo ricordo passa di persona in persona come una sorta di testimone ed in tal modo riesce a rimanere in vita (se una divinità viene dimenticata essa cessa di esistere).
Spesso i problemi che si trova a dover risolvere sono di origine sovrannaturale, in genere causati dagli ayakashi, spiriti maligni, invisibili all'occhio umano, che prendono forma dai pensieri negativi delle persone.
Per poter sconfiggere gli ayakashi le divinità usufruiscono della collaborazione degli shinki, fantasmi che stabiliscono un contratto con un dio, in tal modo essi ricevono un nome e la possibilità di potersi trasformare in un oggetto/animale ad utilizzo del proprio padrone. Le forme che uno shinki può assumere sono molteplici, da spade ed armature a leoni, aquile, fino a oggetti di uso quotidiano come orecchini e ventagli.
Yato dopo aver reciso l'ennesimo contratto col suo ultimo shinki, a causa della sua natura scontrosa e trasandata, incontra Hiyori, una giovane studentessa di liceo che a causa dello stesso Yato verrà investita da un camion. L'incidente avrà effetti a dir poco bizzarri sulla vita di Hiyori, la quale soffrirà di una sorta di attacchi narcolettici durante i quali l'anima della ragazzi si scinderà dalle sue spoglie mortali.
Da qui in poi Hiyori continuerà a pregare Yato di ristabilire la normalità nella sua vita, ma seguendolo nelle sue avventure inizierà ad affezionarsi a lui e ad abituarsi a questo nuovo modo di vivere.
Lo story-telling nonostante gli spunti interessanti, una buona caratterizzazione dei personaggi con complessi background (Yato e Vaisravana) ed un evoluzione dinamica dei vari character, in primo luogo Yukine nel suo cammino di redenzione dalla corruzione degli ayakashi, riprende spunti da altri manga già esistenti certe volte risultando derivativo in maniera eccessiva.
Il carattere burbero ed egoista, l'obbiettivo di diventare un dio a tutti gli effetti, fanno accostare facilmente il personaggio di Yato a quello di Inuyasha, eccezion fatta che quest'ultimo volesse diventare un demone anziché un dio. Il parallelismo diventa ancora più netto osservando il rapporto di Yato con Hiyori che si evolve seguendo la stessa progressione di quello di Kagome ed Inuyasha.
Fortunatamente questo lato derivativo se ne contrappone uno evolutivo, infatti il rapporto divinità-shinki ricorda subito quello meister-weapon di "Soul Eater", ma quello di Noragami risulta essere più profondo ed introspettivo, gli shinki sono come una famiglia per un dio, se quest'ultimi sono tristi la divinità ne soffrirà di riflesso, se iniziano a covare odio ed invidia vengono corrotti ed il loro padrone dopo una serie di "punture" si ammalerà e morirà. L'autore è profondamente consapevole della drammaticità di questo tipo di legame e così andrà ad inscenare episodi di squisita teatralità, come nel caso della faida del clan "ma".
Dal punto di vista grafico il manga di difende bene, con un tratto pulito, mai confusionario e con buoni contrasti tra i bianchi e neri. Da notare anche la cura dei dettagli che viene riposta sia nel ricreare il dinamismo delle scene di combattimento, sia nel realizzare scene di tensione.
Piccolo appunto sull'edizione italiana, il 15 febbraio la jpop ha ufficialmente confermato che la serializzazione è interrotta, quindi vi consiglio vivamente di leggerlo su scan.


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Pegaso91

Volumi letti: 8/27 --- Voto 8
Yato è un dio guerriero che alla modica cifra di 5 yen risolverà tutti i vostri guai. Più o meno.
Hiyori Iki è una studentessa delle medie, normalissima, se non fosse che, dopo aver salvato da un autobus Yato, ogni tanto il suo involucro materiale si addormenta e lei diventa un corpo spirituale dotato di coda (non è wireless).
Yukine è un ragazzino deceduto, nuova arma di Yato, o per meglio dire suo Shinki ovvero Tesoro sacro. Yukine è il nome che gli dà Yato, in quanto alla morte evidentemente lo si dimentica insieme a tutto il resto (come anche Casper insegna).

Questo trio male assortito darà vita ad avventure sempre diverse, ora spassose, ora tragiche alla scoperta soprattutto di cosa sono, a che servono e quanti danni possono fare i tesori sacri, e i loro padroni, mentre assolvono ai compiti molto mal retribuiti di Yato che si abbassa a fare di tutto, dalle pulizie dei bagni al salvare potenziali suicidi, pur di avere un tempio ed essere adorato. La vita per gli dei dimenticati è infatti grama, e dopo le guerre lui ormai ha ben poche preghiere serie da eseguire.

Ma potevano mancare i malvagi di turno? Ovviamente no!
Infatti verso la metà della storia compare Nora, uno shinki randagio molto legata a Yato, le maschere, i burattinai e così via, in una spirale che ci svelerà il passato di Yato, i suoi sentimenti , creerà legami sempre più forti e ingenuamente fondamentali. Essendo una serie relativamente lunga ovviamente si svela lentamente, trattando pochi argomenti a volume ma molto profondamente, piccole gemme di quell'universo in fondo a noi ancora poco conosciuto.

Mi ha molto compiaciuto la resa del rapporto tra Yato e Yukine, altalenante, collerico, ma molto affettuoso, un po' sul genere "è perché mi importa di te che mi arrabbio e m'impegno razza di…". Insomma, una combo tra adolescente-genitore (chi sia l'uno e l'altro è spesso in dubbio), due amici e bambino maltrattato-genitore affidatario. Un affascinante caos.

Molto smielato e trito invece quello tra Yato e Hyori, soprattutto perché ci si preoccupa sempre e solo di lei, ma soprattutto mi ha infastidito il fatto che senza di lei tutte le divinità non sappiano mai che pesci prendere, cosa fare, chi chiamare, ecc. pur essendo a questo mondo a risolvere i problemi del soprannaturale (più o meno peraltro sempre gli stessi) da secoli. A volte serve come punto di vista nuovo per carità, e il suo intervento segue il clima generale e il senso del manga in quel caso, ma il troppo stroppia e rovina i personaggi.

Amicizia, responsabilità, calore, ricerca di fiducia, di relazioni significative e gag a tutto andare sembrano essere il senso e la colla di questa serie, simpatica, dinamica, profonda, a volte irritante.

Disegni stupendi, intensi, personaggi espressivi, dinamicità chiara e definita.
Certo esce ad ogni cambio di era geologica, il che la rende paragonabile a "Berserk" e "Hell Blade" come frequenza.


Resa del clima emotivo decisamente ben riuscita.


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Eversor

Volumi letti: 10/27 --- Voto 7
"Noragami" è un manga di avventura/sovrannaturale, incominciato nel 2010 e realizzato da Adachitoka. Un'opera alquanto interessante, capace di mostrare segni di notevole spessore, non solo per quanto riguarda il disegno e l'area tecnica, ma anche per una storia piuttosto originale e intrigante.
Ultimamente ho il vizio di utilizzare molte volte la parola "intrigante", ma, in effetti, non credo che ce ne sia una migliore per sintetizzare questo manga così particolare.

Yato è un dio della guerra, ma, nonostante questa natura sovrannaturale, il suo aspetto sembra essere quello di un normalissimo ragazzo, salvo, forse, i suoi occhi, di un azzurro glaciale. Tuttavia si tratta di una divinità a tutti gli effetti e, non essendo molto famosa, lui stesso si prende la briga di farsi pubblicità, al fine di trovare qualche buon lavoretto. Lavoro? Non proprio un mestiere come noi lo intendiamo, Yato più semplicemente aiuta le persone in ogni sorta di incarico, chiedendo in cambio solamente 5 Yen (come da tradizione).
Tuttavia la sua, come si buon subito capire, non è certamente una vita di lussi e spensieratezze, anche perché, non solo deve affrontare i numerosi problemi economici, ma anche strane creature che, come sembra, compaiono quando vi è un addensamento di pensieri negativi. La forza di Yato è notevole, ma la sua arma (sorta di fantasmi che possono assumere sembianze di armi) non è più così disposta a sottostare allo strambo carattere del suo padrone. Si licenzia e lascia il nostro Dio completamente solo, in un mondo che non lo può vedere e, in caso d'incontro, non può far altro che dimenticarsi di lui.
Insomma, un'esistenza triste e sconsolata per un "ragazzo" così solare ed energico. Ma, come spesso succede (soprattutto in anime e manga), qualcosa cambia e Yato ha la fortuna d'incontrare Hiyori... una ragazza delle medie che, da come sembra, non riesce proprio a scordarsi quei bellissimi occhi azzurri.

Come già detto, i disegni sono fatti in maniera più che discreta anche se, per quanto mi riguarda, non sono proprio lo stile da me prediletto. Certo, si tratta di un'opinione puramente personale, ma, in fin dei conti, durante la lettura, è proprio questa a influire, seppur leggermente, sulla valutazione finale.
Per la storia invece non c'è nulla da dire: bella, ma anche misteriosa, soprattutto per il fatto che la figura di Yato sembra inizialmente avvolta nel mistero. I suoi occhi celano un doloroso passato, ma in fin dei conti il suo carattere così "esplosivo" riesce a mitigare quella strana scintilla... forse.
Anche gli altri personaggi sono articolati in maniera pregevole, non solo in quanto a fattezze fisiche, ma anche per i vari drammi interiori e i sentimenti che essi esprimeranno nel corso dei vari capitoli.

Forse non posso dire di considerare "Noragami" uno dei miei manga preferiti, ma credo comunque di continuare la lettura, anche perché, nonostante i dieci volumi (l'opera è tuttora in corso), non ci si annoia mai. Combattimenti e risate si alternano in maniera fantastica, creando così una buona armonia tra suspense e allegrezza.

Voto finale: 7

p4r4n014-321321

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p4r4n014-321321

Volumi letti: 2/27 --- Voto 8
Un manga che mi aveva discretamente colpito dal primo numero, un po' troppo di assestamento, in cui appariva chiaro che l'autore stava costruendo le basi della vicenda, e che poi ha incominciato a piacermi veramente molto dal secondo.
In Giappone esistono diversi templi per altrettanti Dei, ognuno dei quali esaudisce i desideri dei suoi fedeli in cambio di offerte e devozione. Può sembrare l'introduzione di una guida turistica del paese, ma diventa invece l'incipit di questo manga quando i suddetti Dei assumono un aspetto antropomorfo ed agiscono in prima persona.
Il protagonista è Yato, un dio minore che non ha ancora ottenuto abbastanza fama da farsi costruire un suo tempio personale. Quindi è costretto a dormire per strada e ad andare in giro, aspettando che le persone esprimano un desiderio per presentarsi da loro come portatore di salvezza in cambio di denaro. Per fare questo, aiutare la gente che nella maggior parte dei casi è oppressa dalle anime oscure dei defunti finite nel buio dopo il decesso, lui e e tutte le altre divinità adoperano un'arma divina: l'anima di un defunto a loro compatibile che si trasforma in oggetto in caso di necessità.
Un particolare che fa decollare la storia nel secondo numero è che Yato trova la sua arma divina definitiva, dopo che la donna del primo numero lo pianta in asso esasperata dal suo carattere, un ragazzino morto a soli 14 anni che si dimostra ribelle e insofferente.
A completare il terzetto dei protagonisti c'è Hyori, una ragazzina umana che dopo un incidente stradale ha sviluppato la scomoda capacità di staccarsi dal proprio corpo come spirito. Lei ha contattato Yato per chiedergli di risolvere questa situazione che sfugge del tutto al suo controllo, risultando come una strama malattia che senza preavviso la fa cadere addormentata quando il suo corpo diventa privo di anima, ed è intenzionata a seguirlo finché lui non si deciderà ad aiutarla.
Anche lei al pari di Yuki, il ragazzino che diventa arma divina, e Yato è caratterizzata a tutto tondo con un carattere ricco di sfaccettature e davvero piacevole; è una delle protagoniste di manga Shonen che mi piacciono di più, forse anche la prima in termini assoluti.
Consiglio quindi quest'opera a tutti, raccomandandomi di andare oltre il primo numero che può lasciare un po' esitanti visto che la vera storia inizia senza alcun dubbio dal secondo.

Trovo poi impossibile non parlare dei disegni, motivo principale per cui all'inizio aveva deciso di provare a seguire questo manga.
Li trovo assolutamente splendidi, con un tratto morbido e pulito dove anche fissando attentamente ogni singola vignetta è impossibile individuare un disegno riuscito male. Capelli fluenti che ti fanno venir voglia di toccarli, occhi espressivi, visi perfetti.