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Irene Tempesta

Volumi letti: 3/3 --- Voto 4
Nel famoso manga "Capitan Harlock" veniva spesso citato il misterioso e profondo legame tra Harlock e il suo carissimo amico morto creatore dell'Arcadia: Tochiro. E dato che "Capitan Harlock" mi piacque, decisi di leggere "Gun Frontier" perché lo si può definire il prequel che narra le avventure dei due fraterni amici da giovani nel selvaggio e spietato West.

L'idea di base non è male, ma la trama purtroppo è sviluppata in modo molto mediocre, superficiale, a tratti al limite dell'assurdo.
Si associa il vecchio West agli abilissimi pistoleri, fuorilegge che erano per principio pronti a uccidere per pochi dollari, freddi assassini, perciò ci può stare che in molte scene i nostri due protagonisti siano freddi ed egoisti nei confronti di molte situazioni, tuttavia Leiji Matsumoto non crea introspezione psicologica né dà profondità caratteriale ai suoi personaggi, il che li rende tutti piatti, banali, privi d'anima. La ripetitività delle situazioni dopo un po' diventa esasperante, la lettura infine è parecchio noiosa e soporifera, nonostante siano solo tre volumi ho fatto una fatica immensa a finirli, addormentandomi spesso sul divano a metà lettura.

In sostanza, la trama ruota attorno ai due amici fraterni Harlock - abile pistolero, ovviamente- e Tochiro - abile spadaccino, miope con le gambe arcuate e basso di statura, imbattibile nei duelli ravvicinati.
I due sono alla ricerca dei superstiti della loro stirpe giapponese, un tempo abitanti di Yellow Creek che però fu distrutta; lungo la via (ad ogni capitolo una nuova città) incontreranno una bellissima donna di nome Shinunora che si unirà al duo, inizialmente spia del nemico, successivamente decide di tradire la sua organizzazione per difendere e seguire i due amici.
Il manga si suddivide in brevi episodi autoconclusivi, e il clima dovrebbe essere leggero e spassoso, ma non funziona perché la trama è scadente: le gag dei cavalli, che schiattano quasi ad ogni episodio e porta i protagonisti a cuocerli e mangiarseli per non morire di fame continuando il cammino trainando la diligenza, diventa talmente ripetitiva da non suscitare più reazione nel lettore; le battute e le allusioni sessuali non fanno sorridere o ridere perché mal gestite; molti antagonisti e personaggi non fanno neanche in tempo a presentarsi al lettore che, dopo essersi tutti portati a letto Shinunora (nessuno escluso), vengono uccisi nel giro di due pagine.

Leiji Matsumoto, purtroppo, non ci sa fare coi personaggi femminili graficamente, infatti si assomigliano un po' tutte! Quindi ho letto che Shinunora è stata scambiata spesso per Emeraldas, ma preciso che per me non è assolutamente Emeraldas!
Infatti nel manga "Queen Emeraldas" edito da J-Pop, viene narrato alla fine del volume 2 di come la spietata e tenebrosa piratessa conoscerà Harlock ma soprattutto colui che diventerà il suo amore: Tochiro, ovviamente nel contesto spaziale tipico di "Capitan Harlock", Tochiro infatti non userà più la spada, ma si evolverà con la sciabola gravitazionale! Insomma un clima completamente diverso da "Gun Frontier" totalmente immerso nel selvaggio West.

Le donne in "Gun Frontier", nonostante gli sforzi di Matsumoto di introdurre Shinunora tra i protagonisti, risultano solo meri oggetti sessuali senza volontà, bambocci che accettano senza fare alcuna resistenza ogni tipo di costrizione e stupro; non avendo visto molti film western non so dire se nelle vecchie pellicole era tipico raffigurare le donne in questo modo e lui vi si sia ispirato. Le scene sessuali in questo manga abbondano, praticamente ad ogni capitolo, seppure mostrate in modo molto soft (non si vede nulla di esplicito), e tutta questa ripetitività, spesso introdotta senza nessun motivo, ma giusto per buttare scene sessuali a casaccio, rende la lettura dopo un po' snervante, e fa apparire Shinunora come una ninfomane che non perde occasione per andare praticamente a letto con chiunque le capiti a tiro, protagonisti compresi. Ad un certo punto si arriva ai limiti della decenza, con l'introduzione di scene sessuali tra donne e animali, nello specifico cavalli e cani! Un vero schifo!

Il tratto di Leiji Matsumoto è inconfondibile ma, forse perché è uno dei primi lavori fatti negli anni 70, mostra una grafica orribile, più scarna, caricaturale, spesso abbozzata e pigra.
La Goen ha fatto un'ottima edizione con pagine a colori nel primo volume e ottima qualità.

In conclusione consiglio questo manga solo agli amanti dei lavori di Leiji Matsumoto perché , nonostante tutto, dona delle risposte a chi vorrebbe conoscere meglio il passato del capitano dell'Arcadia, così misterioso in "Capitan Harlock", motivo del mio voto: altrimenti avrei dato di meno.
Per tutti gli altri, assolutamente sconsigliato!


 2
joke95

Volumi letti: 3/3 --- Voto 6
"Gun Frontier" è un seinen manga di soli tre volumetti, scritto e disegnato dal maestro Leiji Matsumoto nel 1972, pubblicato in Giappone dalla Akita Shoten mentre qui in Italia dalla Goen; in quest'opera western troviamo Harlock e Tochiro i quali sono due giapponesi che risiedono precisamente a Yellow Creek, la quale è presidiata da cowboys razzisti che danno la caccia alle popolazioni diverse dalla loro, infatti stermineranno tutti gli altri giapponesi residenti, ma Harlock e Tochiro riusciranno a rimanere in vita, il loro obiettivo qui è quello di trovare coloro che hanno fatto fuori i loro connazionali e vendicarsi di ciò.

Il tratto del sensei Leiji Matsumoto è veramente unico nel suo genere, e a me personalmente non piace molto, realizza i suoi personaggi in maniera quasi stilizzata con una certa calcatura e con una certa incertezza che li fa sembrare bislacchi, i fondali spesso e volentieri sono assenti, anche se ho notato che, per quanto riguarda la realizzazione di ambientazioni western e animali selvatici, è davvero notevole.

Parlando dell'edizione, la Goen ci porta tre volumi con ciascuno 220 pagine all'incirca nella quale quelle a colori saranno presenti solo nel primo numero, rilegatura davvero scadente tanto da perdere qualche pagina, la carta si presenta bianca e comunque con poca trasparenza, in tutto al prezzo di 5,95 €, un'edizione davvero fatta male che non meritava di costare così tanto.

A mio parere, sarebbe stata un ottima opera se l'autore avesse scelto un finale più idoneo e intento a concludere il tutto ma dato che lascia alcune cose sospese e a volte butta scene di sesso a casaccio e che il disegno non mi aggrada più di tanto questo è il voto che mi sento di dare, alla fin fine ha anche i suoi lati positivi in cui in ogni capitolo impareremo qualcosa sulla vita e sul selvaggio West che fu; lo consiglio solo se siete dei fan accaniti del maestro Leiji Matsumoto.

Voto finale: 6


 4
Jackassassin

Volumi letti: 3/3 --- Voto 2
Sarebbe ora che qualcuno avesse il coraggio di riportare Leiji Masumoto nel mondo dei mangaka mediocri togliendolo dall'Olimpo dei grandi sensei dove pare ci debba stare a tutti i costi. Ad ogni sua opera si grida al capolavoro, a qualcosa di eccelso che emerge su tutto e tutti ma credo che in realtà sia esattamente il contrario.
Gun Frontier è una "summa" di tutti i difetti del maestro ed è una delle cose più brutte che abbia mai letto.
Vado ad analizzare il fumetto:
1- Storia inesistente: la trama è debole. La forma episodica serve solo a ripetere all'ossesso i temi cari a Matsumoto.
2-Personaggi senza anima: i personaggi sono assurdi. A parte il fatto che sono sempre Harlock, Tochiro e Emeraldas (che qui si chiama invece Shinuora), fanno e/o subiscono le cose più tremende e nonostante ciò finiscono col viverle come se avessero appena finito di bere un bicchier d'acqua. Non trapelano sentimenti né tanto meno introspezioni.
3-Sceneggiatura pessima: la sequenza delle scene è fatta così male che spesso si deve tornare indietro per capire quello che è successo. Addirittura l'autore si permette di risolvere un'intera situazione con una sola vignetta (non sto scherzando).
4-Ripetitività: la ridondanza genera, alla lunga, fastidio. La gag dei cavalli che muoiono e vengono divorati dai protagonisti affamati viene ripresentata così tante volte che alla fine dà sui nervi. Ogni quattro pagine poi (e non sto esagerando, andate a controllare) c'è uno stupro o un amplesso rappresentato in maniera molto edulcorata a dir la verità (niente di esplicito) ma così frequente da risultare insopportabile.
L'edizione della Goen è eccellente e all'ultimo volume vengono anche aggiunte alcune storie bonus di Matsumoto staccate da Gun Frontier ma sempre di genere weird-west.
In definitiva sconsiglio questo titolo a tutti, soprattutto ai neofiti e do 2 anziché 1 in rispetto a coloro che come me hanno sognato con gli anime di Leiji Matsumoto che nulla hanno a che fare con le loro versioni cartacee.