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hachi_rosa92

Volumi letti: 3/3 --- Voto 9
"Time Stranger Kyoko" è un'opera fantasy della sensei Tanemura, pubblicata molto tardi in Italia sulla scia dei suoi successi precedenti. Ritengo che, in poche parole, lo scarso indice di gradimento ricevuto dall'opera sia dovuto a questo. Il manga contiene sicuramente, infatti, alcune ingenuità, così come d'altro canto le contiene "Jeanne la Ladra del Vento Divino": la differenza è che tra le due serializzazioni in Italia Arina Tanemura ha abituato i lettori a standard qualitativi più alti. Eppure personalmente ho trovato questo lavoro estremamente interessante.
Presenta diverse caratteristiche che saranno i punti di forza di molti dei suoi lavori successivi: ad esempio, è la prima opera in cui sperimenta un'approfondita (e ben riuscita) caratterizzazione di un gran numero di personaggi secondari. In questo lavoro ci sono molti germi di quello che saranno "The Gentleme's Alliance Cross" e perfino "La Spada Incantata di Sakura", ed è davvero interessante trovarli e comprendere fino in fondo l'evoluzione narrativa dell'autrice.

Se vogliamo trovare un difetto a questo manga, è sicuramente la velocità con cui si corre verso il finale: ad esempio, è vero che ogni personaggio è interessante e ben costruito, è anche vero che si ha poco tempo di apprezzarlo in quanto lo spazio dedicato è davvero poco. Eppure, il fatto che in così poco spazio ciascun personaggio riesca a farsi amare e a commuovere è qualcosa di straordinario (unica eccezione gli Stranger introdotti nel terzo volume che, loro sì, si riducono a semplici comparse). Sakataki è un personaggio che non ha nulla da invidiare a molti altri eroi maschili della Tanemura, ed è protagonista di uno dei momenti più emozionanti dell'intera serie alla fine del primo volume.

In conclusione, consiglio quest'opera ai fan della Tanemura, ma consiglio anche di leggerla tenendo ben presente l'inquadramento temporale della sua genesi. La velocità è certamente un difetto, ma nel poco tempo a disposizione l'autrice riesce a raccontare tutto, e a raccontarlo bene: si tratta di una storia che ad ogni rilettura guadagna molto, quindi rileggetela.


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Fleurdumal17

Volumi letti: 3/3 --- Voto 7,5
Posso dire con certezza che Arina Tanemura è la mia Mangaka preferita! Ho avuto un rapporto di amore/odio con "Gentlemen's Alliance Cross". La storia mi era piaciucchiata, ma ha pasticciato un po' troppo. Di recente ho letto il primo volume di "Ogni nostro venerdì", bellissimi disegni come sempre, ma storia un po' meh. Con "Time Stranger Kyoko" Arina è all'apice del suo successo, meritatamente guadagnato con "Jeanne" e ampiamente consolidato con "Full Moon". TSK è secondo me la storia dove emerge perfettamente il suo stile. La sua narrazione è frizzante, romantica e anche un po' malinconica. In "Full Moon", a causa dell'argomento trattato, molto spesso ci ritrovavamo in situazioni piuttosto drammatiche che rendevano la lettura piuttosto pesante per essere uno shojo. Ho amato alla follia "Full Moon", ma avrei preferito lo stesso brio che ho riscontrato in TSK, "Jeanne" e "Gentlemen's Alliance Cross". TSK è un manga che sa sorprendere con la sua semplicità, vi innamorerete anche voi di Kyoko, Sakataki, Hizuki, il re e tutti gli altri personaggi. Il problema principale di questo manga è la sua brevità. Una storia del genere poteva tranquillamente coprire una serie di 10-15 volumi. Ci vengono presentati molto pochi dei 12 Stranger che devono salvare la principessa Ui e già nel terzo volume già sono stati tutti ritrovati. Inoltre Ui, non ha avuto modo di essere presentata a dovere. Ci viene detto che è molto viziata, ma nulla più. Era un personaggio interessante che poteva essere approfondito meglio. Non so se il manga è stato costretto a una conclusione forzata per scarso interesse. Forse il pubblico giapponese si aspettava qualcosa di nuovo, in fin dei conti di storie simili ne abbiamo viste a iosa anche in altri manga, anche se per come è stata gestita l'ho trovata comunque originale. Per come mi ha emozionato questa storia per me varrebbe 10, ma obiettivamente non merita un voto così alto. Chissà se Arina, tra le svariate storie di bishonen deciderà di riprendere in mano questa storia è crearne un seguito più lungo e soddisfacente? Ultimamente molti Mangaka, vedi la Yoshizumi, la Takaya e forse anche altre hanno ripreso in mano vecchie opere per farne un seguito, magari accadrà lo stesso anche per Time Stranger Kyoko?


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Ransie Carter

Volumi letti: 3/3 --- Voto 6
"Time Stranger Kyoko" è un manga di Arina Tanemura, scritto nel 2000 e composto da soli tre volumi. È la seconda opera di un certo spessore proposta da questa brava mangaka che però, purtroppo, non è riuscita a svilupparla appieno.
Ha una grossa pecca questa storia: la brevità. La trama proposta è quella delle due principesse della Terra, Kyoko e Ui. La prima vorrebbe una vita semplice, la seconda giace addormentata fin dalla sua nascita. Un giorno Kyoko scoprirà di essere la Time Stranger, una specie di guardiana magica la leader di altri undici "Stranger" che, una volta riuniti, potranno finalmente risvegliare la principessa dormiente.
In quest'opera si nota un lieve miglioramento nel disegno rispetto a Jeanne, e nonostante non sia ancora perfetto si lascia guardare piacevolmente.
La storia l'ho trovata molto originale. Mi piace che esistano questi nuovi ibridi umani - parlo soprattutto delle guardie di Kyoko -, unici superstiti dell'antica stirpe dei draghi. Abbiamo anche le sirene, e chi lo sa che altro avrebbe potuto ideare la Tanemura se avesse sviluppato meglio la storia. Mi son sempre chiesta se è stata una sua scelta oppure se sia stato l'editore a imporre una tale brevità.
Di fatto, dei dodici strangers, solo la metà ha avuto il giusto spazio e introduzione. Ovviamente Kyoko e altri hanno avuto ancora più spazio di altri, e l'altra metà è stata buttata lì, in un'unica botta. Sappiamo giusto i nomi e i poteri, il resto bah. Non ci è dato di sapere altro.
Questo mi ha davvero delusa perché era davvero molto promettente.
Non è che ci vengano presentati come si deve anche altri personaggi oltre a Kyoko, i suoi due guardiani e all'amica di sempre, Karen. La "mascotte" della serie, Chocola, devo dire che è stata una vera spina nel fianco; non è che sia caratterizzata male, è che non mi piace per niente, e mi spiace che le abbiano dedicato pure un OVA.
Il tutto finisce per risultare a tratti confusionario. La storia è carina, scorrevole e piacevole, ma dà l'impressione che alcuni eventi siano stati affrettati - e non credo sia una mera impressione - giusto per poter arrivare alla fine.
"Time Stranger Kyoko" aveva tutte le carte per poter essere un'ottima storia originale e simpatica.
È un vero peccato che non sia stato così, e mi spiace non poter dare più di sei a questo manga che alla fine mi è piaciuto - ma le carenze narrative si fanno sentire. Anche solo un tankobon in più avrebbe potuto fare la differenza.


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LaMelina

Volumi letti: 3/3 --- Voto 5
In un'utopica visione della Terra come unica nazione al mondo, retta da una monarchia che governa gli esseri umani e i kirito, nati dalla combinazione del DNA dell'uomo con quello di altri esseri viventi terrestri come piante e animali, ma anche demoni e draghi, nasce una principessa che odia il suo ruolo e vorrebbe frequentare la scuola e trascorrere la gioventù come fanno i suoi coetanei. Non sempre la posizione di principessa è facile da mantenere: far parte della famiglia reale comporta infatti oneri non indifferenti; oltre al piacere di venire viziati dalla servitù, c'è da governare un paese e offrire alla popolazione ciò di cui abbisogna. La ribelle Kyoko, però, non pensa minimamente agli obblighi che ha e in occasione del suo sedicesimo compleanno si dimostra contraria a festeggiare il lieto evento insieme alla gente, impuntando i piedi come una bambina quando fa i capricci. Arresosi di fronte alla testardaggine della figlia, che per nessuna ragione al mondo vuole che i suoi compagni di classe sappiano chi è per paura di venir trattata diversamente, il re decide di scendere a compromessi con lei: potrà smettere di essere una principessa se sveglierà sua sorella gemella Ui, che dorme dalla nascita sull'orologio costruito da Chronos, il dio del tempo. In questo modo inizia l'avventura della principessa Kyoko e dei due fratelli della Tribù dei Dragoni, Sakataki e Hizuki Jin, sue guardie del corpo, alla ricerca dei medium che controllano le pietre divine, tramandate di generazione in generazione fra le tribù dei kirito, con le quali mettere in funzione l'orologio e restituire i sedici anni di vita persi alla bella addormentata.

Pezzo mancante della collezione e passaggio obbligato nel processo di maturazione dell'autrice, la miniserie in tre volumi di Time Stranger Kyoko è finalmente approdata in Italia, con una bimestralità a 4.50€ e una copertina fluorescente abbastanza da pugno in un occhio. Andandosi ad inserire cronologicamente fra le due serie di maggior successo di Arina Tanemura, ossia "Jeanne, la ladra del vento divino" e "Full Moon - Canto d'amore", quest'opera è presentata dalla mangaka come la pubblicazione che ha sognato per molti anni di vedere realizzata. Si potrebbe perciò pensare che sia il prodotto più riuscito, mentre invece è molto lontano dall'esserlo. Time Stranger Kyoko, infatti, è tutto fuorché una storia ben sviluppata, a partire dalla caratterizzazione dei personaggi stereotipata per finire ad una stesura accelerata e con buchi narrativi gravi. La protagonista è molto simile alle altre della Tanemura: solare, impulsiva, combinaguai, passionale. Anche lei conosce il modo col quale farsi apprezzare dal lettore. Tuttavia, rispetto ad altre eroine di Arina, è infantile sia nel modo di approcciarsi al prossimo sia nei suoi sentimenti.
Anche se il manga dovrebbe ergersi ad allegoria del processo di maturazione che vivono gli adolescenti a sedici anni, non riesce attraverso il personaggio di Kyoko a compiere il suo intento. La narrazione ha un ritmo così veloce che la principessina sembra quasi bruciare le tappe, e nonostante nel finale vi sia un'affermazione di maturazione raggiunta non è abbastanza, perché irrealistica rispetto a ciò che è stato mostrato di lei finora. Il fatto poi che l'autrice abbia optato, a favore di una conclusione più immediata, per l'omissione, durante la ricerca dei medium delle tribù dei kirito, dei capitoli su alcuni di questi, che avrebbero potuto fungere oltre che da approfondimento del carattere dei personaggi da strumento attraverso il quale condurre in miglior maniera la crescita della protagonista, è sintomatico di quanto la Tanemura abbia gettato la spugna prima di cominciare. In verità, l'intera opera è pervasa da un'ingenuità di fondo che lascia trasparire quanto l'autrice fosse solo alla sua seconda prova, volendo escludere il volume unico di debutto "I.O.N". L'umorismo infantile utilizzato e i comportamenti bambineschi dei personaggi mi hanno fatta storcere il naso più di una volta, e si è fatto largo dentro di me il pensiero che, se quest'opera l'avessi letta durante la mia adolescenza, forse l'avrei positivamente valutata; mentre invece ad oggi, dopo tante altre letture dell'autrice stessa e in generale di altri manga, non riesco a passar sopra alla goffaggine rappresentata. Nella costruzione del giudizio avrà quasi sicuramente inficiato la scelta della Panini Comics di stampare Time Stranger Kyoko dopo opere più mature e meglio strutturate come "La spada incantata di Sakura" o "The Gentlemen's Alliance Cross - L'Accademia dei Misteri". Per una fan come me della sensei, è stato un acquisto a scatola chiusa e non mi pento affatto di averlo comprato, perché ho la collezione completa delle edizioni italiane. Certo mi rimane l'angoscia di aver letto un manga manchevole sotto diversi punti di vista e di averlo letto adesso.

Altrettanto ingenua è l'ambientazione. La cornice di un ipotetico XXX secolo non digitale, senza computer o auto volanti, che anzi sembra uscito fuori da un racconto d'epoca medioevale, è piuttosto infelice. Per una volta che l'autrice preferisce ambientare l'opera nel futuro, si rifugia in un passato analogico, fra merletti, castelli, principi e regine, spade, scettri, dove l'apparizione di un cellulare sembra quanto di più alieno possa esistere. E lo stesso androide Chocolat appare come una semplice mascotte messa lì tanto per suscitare simpatia e non approfondita nella sua natura di robot. Eppure stiamo parlando di un manga futuribile! Volendo complicare ancora di più la situazione, il pianeta Terra rappresentato in Time Stranger Kyoko è abitato non solo da umani, ma anche da kirito, questa nuova specie nata dalla combinazione dell'uomo con piante, animali e creature fantastiche. La decisione di fondere mitologia e realtà non è nuova e a volte si è rivelata essere il punto forte di alcune storie, ma la Tanemura non sfrutta appieno le potenzialità di un'ambientazione fantastica, trasformandola in uno sfondo vuoto, che a poco serve se non a fornire alcuni input alla vicenda. Inserisce anche elementi presi in prestito dai majokko, come le trasformazioni con formule magiche e i poteri sovrannaturali che ogni pietra conferisce al suo possessore, che a conti fatti si riveleranno un ornamento più che un'arma. D'altronde, contro un nemico a tratti inesistente, a tratti ridicolizzato, a poco sarebbero serviti. Pure in questo frangente la Tanemura non si dimostra all'altezza, anzi, in una caotica mescolanza di generi non riesce nemmeno a darsi un tono.
Anche il tratto è immaturo, spigoloso, a volte le proporzioni sono sballate e spesso i personaggi femminili non si distinguono l'uno dall'altro. Nelle vignette in cui comparivano Karen e Kyoko insieme, un attimino di confusione sul chi fosse chi c'era! Eppure una delle garanzie di mamma Arina è sempre stata il disegno, invece si nota come Time Stranger Kyoko sia una tappa transitoria nel perfezionamento dello stile, che già nell'opera successiva "Full Moon - Canto d'amore" raggiunge una bellezza ragguardevole.

In conclusione, con profondo rammarico nei confronti di una mangaka che stimo e di cui tempo addietro mi sono innamorata, al punto di desiderare di avere ogni sua opera nella mia collezione, non me la sento di dare una sufficienza ad una storia che scimmiotta il genere fantascientifico ed è superficiale in ogni sua parte, pagando il prezzo della sua brevità. Poteva essere qualcosa di molto carino nel corpus dell'autrice, ma si rivela essere solo un aborto, come i suoi volumi unici. Nonostante il disappunto, ammetto che la lettera conclusiva di Kyoko al padre è molto bella e vale la pena di essere citata, a memoria del fatto che Arina Tanemura ha sempre un messaggio positivo per i suoi lettori e anche se fallisce nel tentativo, le va data fiducia. "Cosa significa essere adulti? Non riesco a capirlo bene. Forse poter bere alcolici? Trovare la tranquillità? Ma ci sono tante persone giovani e dal cuore grande e ci sono anche tante persone che, pur invecchiando, fanno solo quello che vogliono! Ecco perché non capisco bene... Ma io vorrei diventare una persona capace di non ferire i propri cari. Vorrei bandire la mia timidezza e la parte ansiosa di me, che vede il futuro negativo, e dire che una cosa è stupenda quando lo è. Dire grazie quando sono felice. È così che io vorrei vivere."


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Mitsuki_92

Volumi letti: 3/3 --- Voto 6
"Time Stranger Kyoko" è uno shoujo disegnato da Arina Tanemura nel 2000, composto da soli tre volumetti. A detta dell'autrice, il primo tankōbon di questa serie corrisponde al suo decimo in carriera. Prima di questo ci sono "I.O.N.", sua opera di debutto nel lontano 1996, e "Jeanne, la ladra del vento divino" del 1998, la cui eredità è affidata proprio a Kyoko. Tutti questi e le opere successive sono editi da Planet Manga.

La storia narra di due gemelle, principesse della Nazione Terra del XXX secolo. Kyoko è una ragazza solare e spigliata, dal sorriso genuino; Ui purtroppo dorme da sedici anni. L'ascesa al trono è imminente, ma Kyoko non vuole rinunciare alla sua vita da liceale con i suoi amici, ignari della sua vera identità, così il Re le dice che se risveglierà sua sorella, trovando le magiche dodici pietre e i rispettivi dodici medium, potrà essere libera. Il desiderio di Kyoko è così forte da far risvegliare in lei il potere dello spazio/tempo, facendola diventare Time Stranger Kyoko. Partendo da questo nuovo potere, accompagnata dal suo bastone parlante e dalle sue due guardie del corpo, inizia la ricerca.

In un mondo popolato dai "kirito", ovvero una nuova razza umana formata dall'unione del DNA umano con organismi viventi, nascono le Tribù, ognuna delle quali ha un proprio capo. E ben presto questa sarà una chiave di svolta nella missione di Kyoko. Ci sono molti personaggi, ognuno di essi forse troppo poco caratterizzato. Gli unici che si salvano sono proprio Hizuki e Sakataki, le due guardie del corpo della principessa: fanno parte della Tribù dei Dragoni, in passato annientata, i cui sopravvissuti sono solo loro, che riceveranno aiuto proprio dal Re, che li accoglierà nel loro castello. La devozione che hanno nei confronti di Kyoko sarà solo d'ufficio o nascerà un sentimento diverso?

Gli avvenimenti sono repentini e a volte si può perdere il filo, sopratutto quando Kyoko viaggia nel tempo. Tutto questo non fa bene alla storia, che diventa difficile e faticosa da seguire, se non fosse per alcune rivelazioni importanti che mescolano le carte in tavola. Son proprio questi elementi che regalano la sufficienza a questo manga. Una Tanemura ancora inesperta dà alla luce uno shoujo confusionale, facendo un passo indietro rispetto "Jeanne, la ladra del vento divino", in cui riesce a tracciare una storia più completa, aiutata da un numero maggiore di volumetti. L'idea di base di questo manga è bella, quasi originale, ma paga il prezzo di essere sviluppata solo in tre tankōbon. Chissà se furono scelte editoriali o proprio dell'autrice.

Spendo proprio due parole sul disegno: molto bello! Si fa un passo in avanti rispetto la cara ladra del vento divino, più particolari, tratto più deciso. Lo stile della Maestra Tanemura è inconfondibile grazie a quegli occhioni grandi ed espressivi e alle protagoniste dai folti capelli lunghi. Mi piace un sacco, amo questo disegno. Sa migliorarsi di opera in opera, e per chi ha letto la sua ultima fatica pubblicata da Planet Manga, "La spada incantata di Sakura", il confronto sarà palese. Ringrazio comunque l'editore per averci portato "Time Stranger Kyoko", perché comunque rimane un manga ben disegnato e con una trama che ti incuriosisce.

Consiglio questa opera prima di tutto ai fan della Maestra Tanemura. E' pur sempre un'opera i cui successori sono i capolavori come "Full Moon - Canto d'amore" o "The Gentlemen's Alliance Cross", rispettivamente del 2002 e del 2004. E se cercate una lettura frettolosa, tanto per svagarvi quella mezz'oretta sul divano o sul letto, questo manga fa per voi: vi terrà compagnia grazie ad un mix di umorismo, avventura e amore.