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Ninfea

Volumi letti: 11/11 --- Voto 6
Mi sono avvicinata a questa serie con qualche aspettativa, solo dopo la visione del relativo anime, che mi era piaciuto molto, per la trama curiosa e divertente, e la qualità davvero alta dell'animazione.
Purtroppo la versione cartacea non mi ha entusiasmata, a tratti mi è parsa perfino noiosa, ripetitiva oltre che confusa in fase di sceneggiatura, almeno nella prima metà dell'opera. Se non avessi comprato gli undici volumi in blocco, credo lo avrei interrotto molto prima, senza portarlo a termine. Quello che mi ha deluso, è un probabile mix di elementi che messi tutti insieme, non hanno fatto scattare il coinvolgimento che mi sarei aspettata da una commedia che prometteva di essere divertente, che invece ho trovato un po' insipida - e non bastano gag con velati doppi sensi e volgarità più o meno suggerite a creare dinamiche frizzanti - con personaggi in qualche caso al limite della caricatura, surreali o caratterialmente piatti e quasi privi di evoluzione.

Non sono riuscita a simpatizzare per nessuno in particolare, perché in verità, non c'è un personaggio che emerga più degli altri, o si imponga per qualche peculiarità; volendo fare un esempio, Mayumi si impone per il suo essere chiassosa e sgradevole, ma non per un' effettiva esuberanza vitale e positiva, semmai è l'esatto contrario, è questo non fa di lei un personaggio memorabile. Forse il limite è dato anche dal contesto: tutto si svolge tra le mura della pensione o quasi, limitando il raggio d'azione dei personaggi.

Per il genere di manga che è, uno slice of life piuttosto leggero e senza pretese, non si debbono avere aspettative più alte, ma mi è mancata una trama solida che collegasse gli eventi, che si riducono a scenette comiche episodiche che coinvolgono i vari personaggi, caratteri tipici ben distinti, ma esasperati nelle caratteristiche; Shiro, il maniaco masochista, la single ubriacona e aggressiva Mayumi, che non trova uno straccio d'uomo per sistemarsi; Ritzu, la ragazza amante dei libri che vive nel suo mondo, completamente estranea a tutto quello che le sta attorno, fosse pure un ragazzo gentile e 'normale' come Usa, il protagonista maschile innamorato di lei, che le si avvicina con una lentezza esasperante nell'arco di quasi una decina di volumi, tra imbarazzi, equivoci o fraintendimenti di varia natura. La storia d'amore non si può definire l'elemento centrale, anche se dovrebbe esserlo; è più che altro un filo conduttore che collega fra loro situazioni e personaggi. A questi strani inquilini di questa pensione Kawai, si aggiungono altri personaggi secondari, elementi esterni che vengono a creare disturbo e intromissione nella quotidianità della pensione, ma hanno solo la funzione di comparse, figure episodiche che non aggiungono molto all'insieme generale, di cui è facile dimenticarsi, salvo qualche figura meglio caratterizzata delle altre.

Manca un' evoluzione forte dei personaggi che restano uguali a se stessi dall'inizio alla fine, - forse per genere o tipo di storia non è richiesto che debbano cambiare e all'autrice non interessa mostrare questo aspetto - salvo forse Ritzu, di cui si percepisce un cambiamento collegato ai suoi sentimenti personali, ma solo verso gli ultimi volumi; per gran parte del manga è una ragazzina schiva, interessata solo alla lettura di libri e romanzi, immersa nel suo mondo e apparentemente incapace di relazionarsi agli altri, esasperata in tal senso come gli altri strambi protagonisti.
I disegni sono piacevoli, addirittura belli in alcune tavole più ricche di dettagli e in origine colorate; secondo me, migliorano molto nella seconda metà dell'opera, perché migliora la sceneggiatura e la costruzione delle tavole, che diventano meno confuse e più lineari. A tal proposito, il manga migliora sensibilmente nella seconda parte, circa dal sesto/settimo volume in poi, da fargli guadagnare almeno la sufficienza, ma non tanto di più.

Ho apprezzato il finale, tutto sommato coerente e trovato carine le storie extra.
In definitiva, poco coinvolgimento; non vedevo l'ora di metterlo da parte per passare ad altro.


 1
Quasar

Volumi letti: 11/11 --- Voto 8,5
"Oh, poveri noi!" (titolo originale: "Bokura wa Minna Kawaisou"), è una commedia sentimentale di undici volumi di Ruri Miyahara. In Italia l'opera è stata, per fortuna, edita da Flashbook, di conseguenza abbiamo una bella edizione con sovra-copertina, peccato solo per la mancanza di pagine a colori, ma questo -ormai- non mi sorprende più.

La prima cosa che colpisce di un fumetto è sicuramente il disegno, e il tratto di Ruri Miyahara è, a mio avviso, delicato e pulito fatto che in un opera sentimentale è sicuramente importante per rappresentare al meglio i sentimenti dei personaggi. A tal proposito mi ha colpito la totale assenza di fan service forse, anche, per arrivare ad un pubblico più vasto.
Oltre ai due protagonisti, Usa e Ritsu, la pensione è abitata da altri quattro personaggi, di tre dei quali verrà anche approfondita la storia. È sicuramente un punto a favore dell'opera il voler dare una conclusione (soprattutto nei volumi 10 e 11) anche alle vicende dei personaggi secondari. Anzi, nel caso di Shiro e Mayumi, avrei preferito un finale un po' meno vago e aperto. Proprio questi due personaggi, in particolare Mayumi, sono i protagonisti delle gag comiche più riuscite.
L'opera non ha grandi colpi di scena, del resto il genere a cui appartiene non si basa su questo, e a differenza dei capolavori di Katsura come "Video Girl Ai" e "I''s", "Oh, poveri noi!" è piu uno slice of life che una commedia sentimentale con veri e propri triangoli amorosi o cose del genere.

Dell'opera vi è anche una trasposizione animata che, presumo, non abbia avuto particolare successo in quanto è composta unicamente da 12 episodi e copre solo i primi capitoli.


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shanks92

Volumi letti: 11/11 --- Voto 8
"Oh, poveri noi!" è un manga di undici volumi di genere sentimentale. I due protagonisti (lui ama lei, ma lei non ama lui) sono due liceali che frequentano la stessa scuola e lo stesso dormitorio-pensione. La trama non è di sicuro una novità, ma per una manga concluso nel 2019 non avere una componente già vista risulta abbastanza difficile. L’intera vicenda è ambientata prevalentemente nel dormitorio (non a scuola come potrebbe sembrare) e questo limita la bellezza della storia. Il protagonista Usa, innamorato pazzo, dovrà conquistare la sua bella senpai Ritsu, di un anno più grande, che però è completamente apatica e indifferente al mondo.

Pro
Ritsu: come personaggio mi è piaciuto molto, sia il suo aspetto che il suo comportamento durante tutta la storia: legge mentre cammina, è bellissima, ma non ha amici e si rinchiude in biblioteca, risultando buffa quanto carina. La sua gelosia nascosta verso Usa, continuamente “preso d’assalto” da altre ragazze, è la parte più riuscita e divertente del personaggio. Durante il manga i due si affezionano sempre di più, ma è il cambiamento di Ritsu che risalta.
La love story Usa-Ritsu: ha un bell'inizio e un altrettanto bello sviluppo con la fase dell’innamoramento e copre i primi 9 volumi del manga.
Comicità: la parte comica funziona ma non è eccezionale. Inoltre è frequente l’uso delle metafore per parlare degli aspetti più piccanti, soprattutto verso i protagonisti.
I disegni: soprattutto nelle parti comiche e imbarazzanti (con conseguenti caricature) li ho trovati piacevoli e ben realizzati.

Contro
I personaggi della pensione: sono simpatici, ma vengono dedicati molti capitoli (troppi) agli altri inquilini della pensione. Mentre all'inizio del manga erano coinvolti anche i protagonisti, negli ultimi volumi alcuni capitoli sembrano spin-off sul singolo personaggio, trascurando completamente la storia principale con un conseguente senso di noia e pesantezza per il lettore.
La storia crolla con gli ultimi volumi: per quanto mi riguarda essa tocca il suo apice con il volume 9, dopo è una completa caduta libera da parte di tutti. I capitoli diventano sempre più confusi, mancano di linearità e la lettura, ormai noiosa, diventa sempre più difficoltosa. Non mi lamento di come sono andate a finire le cose, mi lamento di come sono state sviluppate nel finale. Era meglio fermarsi al volume 9 magari con un finale un poco più aperto o con un capitolo extra conclusivo.

Conclusione
Sono contento di aver letto il manga e per questo lo consiglio, peccato per i volumi finali. Ottima l’edizione della Flashbook; le copertine dei volumi, in cui compare sempre Ritsu, le ho trovate eccezionali, non avevo mai visto dei disegni così belli come cover ai volumi.
Era un 9 se non fosse per il finale, quindi scendo a 8.


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Pannero

Volumi letti: 1/11 --- Voto 4
Usa è un liceale che decide di andare a vivere "da solo" per cambiare vita, e invece si ritroverà nella pensione Kawai, abitata da inquilini strambi e egocentrici. Tra di essi il compagno di stanza di Usa, che si dimostra essere un pervertito con tendenze masochiste, un'impiegata disillusa dalle continue delusioni amorose e soprattutto Ritsu, la sempai di cui Usa è innamorato.

Prima di proseguire, ci tengo a sottolineare che la mia opinione si limita al primo volume, in quanto per i motivi che seguono, non ho ritenuto di proseguire la serie.

Eh si, vi ricorda qualcosa questo stralcio di trama?
Ho comprato il primo volume proprio perché l'ho sentito paragonare (a mio avviso indegnamente) all'immortale "Maison Ikkoku" della Takahashi.
Il soggetto è simile (studente, coinquilini strambi, amore impossibile) e devo dire con tristezza che anche i personaggi sembravano in parte ricalcati da quelli della Takahashi, a partire dal compagno di stanza di Usa pervertito (anche Yotsuya-san, in "Maison Ikkoku", viveva nella stanza accanto a quella di Godai, il protagonista, ma aveva fatto un buco nel muro e di fatto viveva quindi in camera di quest'ultimo, e come se non bastasse una delle sue attività preferite era quella di spiare Akemi, dando sfogo a tutto il suo lato pervertito). Anche la ragazza sexy e sfortunata con gli uomini non vi ricorda nessuno? Ma ovviamente la stessa Akemi, che era sempre reduce da qualche disastro amoroso che sfogava bevendo e prendendosela con Godai.
E così via.
Cosa manca a "Oh poveri noi!" ? (oltre a un soggetto che sia veramente originale) Che non ha quel tocco magico che aveva Maison Ikkoku.

La love story non ha assunto nessuna connotazione sostanziale lungo tutto il primo volume, non ho provato un minimo di empatia per nessuno dei protagonisti.
Non posso che inquadrare questo manga come un tentativo pallido e scialbo di emulare uno dei più grandi capolavori manga di tutti i tempi, senza provarci sul serio e senza aggiungere niente di nuovo o di unico che possa renderlo comunque caratteristico.
Ho trovato infinitamente più interessanti persino degli harem, che per definizione sono per la maggior parte il trionfo dello stereotipo.

Niente da dire sull'edizione italiana, molto bella e curata come sempre per la Flashbook, fin nei minimi dettagli.
È il contenuto (o meglio la mancanza di contenuto) del manga che non ho apprezzato.
Per quanto riguarda i disegni, anche questo è un aspetto che non aiuta. A livello di design dei personaggi anche ho riscontrato una piattezza generale che rende poco incisivi i personaggi rispetto a quelli di molti altri manga.
Insomma se da un lato il character design non brilla di originalità, anche la disposizione delle vignette a volte è un po' confusionaria e rende la fruibilità del manga non proprio semplice.