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dawnraptor

Volumi letti: 1/1 --- Voto 5
In Italia questo volume unico appare inedito e, per quanto mi riguarda, spero che le cose rimangano così.
Uno studente con l'hobby di confezionare abiti per bambole si innamora a prima vista di una bambola, cosiddetta "sanguinaria", che i suoi amici gli mostrano su internet. La bambola cambia continuamente di mano perché pare si muova e aggredisca i padroni… ma Shin, il nostro protagonista, si farà smontare dalla cattiva nomea? No, anzi, acquista la bambola, anzi, il bambolo, che sembra mantenere ciò che la sua fama promette. Ovviamente, le cose non stanno proprio come rumoreggia la voce del popolo, ma non ci vuole un genio per capire che fra i due si svilupperà un rapporto poco convenzionale, visto che Shimeji, la bambola, può crescere fino a dimensioni umane. Dove c'è una coppia c'è un triangolo, e un amico di Shin, che vorrebbe essere anche più che amico, si inserirà con pesanti conseguenze nelle dinamiche bambola-padrone.

Cosa c'è che non va in questo manga? Le premesse, per cominciare, sono talmente assurde da essere paradossali: stiamo parlando di una bambola viva, che cerca l'affetto del suo padrone. Non si capisce da dove sbuchi e la sua esistenza non viene in alcun modo spiegata. Le dinamiche bambola-padrone sono ipersemplificate ed estremizzate, non plausibili. Se vogliamo, il personaggio più coerente è l'amico di Shin, che almeno si comporta come una persona normale. L'unica cosa interessante è la progressiva presa di coscienza di Shimeji, ma, data la brevità dell'opera, ben poco si può fare in quel senso.

I disegni sono a mala pena sufficienti, spesso un po' spigolosi e a tratti un po' troppo abbozzati, confusi, tranne nella resa degli abiti del bambolo Shimeji, che sono bellissimi, ma proprio per questo spiccano forse troppo rispetto al resto delle tavole.

C'è poi da dire che l'elemento yaoi non compare praticamente per tutto il manga, dove si vedono al massimo dei baci, e il fatto che la bambola, a tratti, pur rimanendo mobile rimpicciolisca diventando anche molto più infantile, introduce un elemento di disturbo alla mia quiete mentale.
La canonica scena di sesso appare solo all'interno del brevissimo sesto capitolo, che sembra essere un extra appiccicato dopo la fine della storia, la quale si chiuderebbe al quinto capitolo con una tavola stile "vissero felici e contenti". Si tratta di poche pagine non particolarmente ispirate né spinte, delle quali si sarebbe fatto anche a meno.

In definitiva, una lettura che non mi ha lasciato nulla e che ho terminato al solo scopo di poterne scrivere. Per me non siamo neppure sulla sufficienza.