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Cecca93

Volumi letti: 23/23 --- Voto 7,5
Ho letto questo manga vista la sua fama. E' relativamente corto, sui 200 capitoli/23 volumi e si legge bene.

Comincio parlando dei disegni, la cosa che ho visto essere più criticata di questo manga: secondo me sono bellissimi. Sono stile anni 80 ma questo per qualcuno vuol dire che vecchio=brutto. Non penso di capire questa cosa, ritengo questa mentalità indicare che ogni cosa moderna sia migliore delle più antiche. Quindi il pop moderno sarà sempre meglio del rock anni 80... o di talenti artistici classici di secoli scorsi! Ecco, qui si potrebbe dire molto. A me sono piaciuti, sono particolari e li ritengo belli!

La storia: il mondo di "Demon Slayer" mi è piaciuto abbastanza. Un mondo di demoni e cacciatori, semplice, senza troppe complicazioni, in stile giapponese. Gli stili di battaglia sono presentati in modo molto originale, però a mio parere un po' superficiali. Le mosse degli stili non hanno una base reale ma sono più un qualcosa di artistico, che perde un po' il senso proseguendo nel manga. In quanto arte mi piacciono, in quanto stili di lotta un po' meno.

L'evoluzione della trama è ok ma non è nulla di grandioso. Vado forse in controtendenza qui ma il mio parere è questo. La narrazione è un po' superficialotta e non c'è profondità. Ad esempio, l'eroe conosce un senpai più forte, si affeziona ma questo muore subito, lui ci resta male e lo vendicherà. In tutto ciò sono io lettore che non mi sono commosso, non sono riuscito a coinvolgermi, come ad esempio quando, in naruto, zabusa vede morire il suo discepolo. Questo può essere semplicemente dovuto al fatto che l'autore sia ancora un po' "acerbo" in questi termini o che ero più giovane io quando ho letto naruto e sono riuscito a coinvolgermi di più. Personalmente credo sia la prima.

Il "problema" per me è tutto qua: è acerbo. Non è una storia brutta ma nemmeno una storia complessa. E' qualcosa di semplice. Forse manca solo il giusto ritmo narrativo: come una canzone, ci vuole il forte e il piano, le pause, i momenti ricchi e quelli di suspence. Questo un po' forse mi è mancato.

Anche questo manga presenta il cosiddetto "buonismo", che a me non dispiace. Cosa intendo: ogni personaggio alla fine ritrova la luce. Per me rimane sempre una metafora della nostra vita sulla terra: nulla è veramente malvagio fino alla fine. Però nel fare questo non evita di far morire alcuni personaggi, il che ci sta.

Per quanto riguarda il finale... non dico nulla ma c'è un piccolo siparietto finale che mi è molto piaciuto e che secondo me riguarda in qualche modo l'eterno dilemma terrestre: cosa c'è dopo la morte? Ma questo è solo il mio giudizio personale.

Consiglierei la lettura? Certo!


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VeganWarrior

Volumi letti: 23/23 --- Voto 8
Demon slayer.
La trama e' molto semplice e lineare. Il nostro protagonista e' Tanjiro, un carbonaio che vive in montagna con la sua famiglia composta da sua madre ed i suoi fratelli e sorelle minori. Tanjiro dopo essere tornato dalla citta', scopre che la sua famiglia e' stata sterminata da un demone, tutti tranne sua sorella Nezuko che e' diventata un demone a sua volta. Tanjiro verra' a conoscenza che nel mondo esistono i demoni ed una squadra di umani che si occupa di sterminarli a difesa dell'umanita'. Da qui partira' il viaggio del nostro protagonista per far ritornare umana sua sorella e vendicare la sua famiglia. Altro punto positivo per la trama sono le elissi abbastanza presenti, ovvero questi lunghi lassi di tempo accorciati notevolmente in poche pagine, usati principalmente per gli spostamenti, allenamenti e guarigioni.
L'opere si presenta come un genere per ragazzi, quindi anche se cerca di affrontare dei temi maturi non riesce mai a convincere del tutto. In quanto tali temi affrontati riguarderanno spesso traumi o eventi della vita dei protagonisti ed antagonisti. Difatti quasi tutti i demoni maggiori che verranno affrontati mostreranno, spesso con flashback molto veloci, le loro motivazioni che li hanno spinti a diventare demoni mangiatori di uomini, ad esempio, il lutto, l'odio, la poverta', ecc. Ripeto che tali tematiche verranno comunque trattate molto superficialmente ed in un modo si crudele, ma mai cruento, mi spiego meglio, le immagini delle tavole, anche se potremmo capirne la tristezza degli eventi, anche se violenti, non saranno quasi mai di una violenza visivamente disturbante. Inoltre credo debba essere specificato che spesso alcuni tipi di eventi raccontati debbano essere guardati e considerati con una mentalita' nipponica.
I personaggi probabilmente sono il punto di forza di questo manga. Sono tanti, variegati e quasi tutti con un ottimo background ben descritto, anche se comunque, a parer mio, nessuno di loro sara' memorabile piu' di tanti altri personaggi di altre opere. Personalmente tutti avranno un'ottima caratterizzazione, tanto che in alcuni casi ci verra' la voglia di tifare per alcuni protagonisti, principali e secondari, e ci portera' a provare tristezza per alcuni antagonisti. L'autore non si e' inventato niente nella realizzazione, eppure ottiene il risultato voluto, offrendo una buona diversita' sia dal punto di vista caratteriale che dal punto di vista della qualita' e particolarita' dei combattimenti.
Se per quanto riguarda i personaggi l'opera tocca il suo punto piu' alto, quello piu' basso spetta sicuramente al lato artistico che proprio non mi convince ed anzi spesso mi ha dato un senso di approssimativo ed antiquato. Infatti per quasi tutta la lettura ho avuto l'impressione di leggere un'opera molto vecchia, oserei dire quasi degli anni 70/80. Ed e' un vero peccato perche' secondo me, alcune buone intuizioni l'autore le ha avute ma non e' riuscito a trasmetterle nel modo giusto. Ed attenzione non parlo degli innumerevoli sketch comici dove i disegni sono piu' grossolani, ma mi riferisco a delle vere e proprie tavole che sembrano abbozzate, o a combattimenti che sono davvero poco chiari.
Altro grandissimo punto a sfavore e' stata la pessima realizzazione dei combattimenti, ovvero l'utilizzo delle respirazioni, tecniche usate dagli spadaccini della squadra ammazza demoni. Originariamente, quando vidi queste respirazioni, suscitarono subito il mio interesse, ma purtroppo la piacevole novita' e' andata sciamando sempre di piu' pian piano che la storia proseguiva. Cerchero' di spiegarlo al mio meglio, Tanjiro usa la respirazione dell'acqua che ha 11 kata, ovvero forme di tecniche usate a scopo difensivo od offensivo. Il peccato e' che a parte pochissimi di questi kata, il resto sono solo fendenti simili l'un l'altro, per esempio, graficamente la "scia" dei fendenti e' caratterizzata dall'elemento del kata usato, ma sostanzialmente la maggioranza dei kata non hanno nulla di differente fra di loro, e difatti spesso mi e' sembrato che i colpi fossero normali fendenti intitolati con un nome tanto per dare un senso di unico all'azione, ma che sinceramente, con o senza la respirazione non avrebbe cambiato piu' di tanto la scena.
Questo discorso credo possa valere per il 70% dei combattimenti, che non credo sia poco. A compensare fortunatamente ci sono le kekkijutsu dei demoni, ovvero le loro abilita' di combattimento, che saranno varie, gradevoli e spesso innovative per la maggior parte dell'opera.
Ovviamente l'opera presenta anche tanti pregi, il migliore a mio parere sono state le gag comiche che, anche se come gia' detto avevano uno stile antiquato, sono riuscite a farmi sorridere e ridere di gusto piu' volte, davvero eccellenti.
In conclusione demon slayer e' un manga che nonostante il successo mondiale, non ha tante pretese, ha un inizio, una trama molto lineare senza dispersioni inutili o fan service, ed una fine che anche se lievemente scontata non sara' priva di colpi di scena intriganti. I personaggi sono caratterizzati molto bene e secondo me si potrebbe applicare il concetto che "o si amano o si odiano", per esempio io ho amato Inosuke ed ho odiato Zenitsu (o Zen'itsu) che sono gli accompagnatori del nostro protagonista. I disegni non sono belli, li reputerei appena sufficienti, se si riesce a passare sopra a questo credo che l'opera salga molto di gradimento. Insomma, per me demon slayer e' un buon manga, sicuramente un'ottima lettura, ma non lo reputo e non lo considererei mai al pari di altre opere piu' imponenti. Non puo' mancare nella collezione degli appassionati, e probabilmente potrebbe essere una buona lettura per chi si approccia al mondo dei manga od anche ai nostalgici che cercano qualche prodotto vecchio stile molto gradevole.. Credo di non esagerare e di non gettare fango su quest'opera quando dico che se non fosse stato per la serie animata animata molto bene, probabilmente questo manga non avrebbe avuto il successo che ha.


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Stanga2001

Volumi letti: 23/23 --- Voto 9
Dopo aver completato di recente la lettura del manga, posso finalmente pubblicare la mia recensione su un'opera che mi ha affascinato tantissimo sin dal primo momento in cui ho iniziato a sfogliarne le pagine.
Demon Slayer - Kimetsu no Yaiba non è una storia di per sé complicata, anzi tutt'altro, eppure ha qualcosa, ha delle note di empatia che ti spingono a tifare per i nostri eroi (e non solo, visto il modo in cui la mangaka riesce a portare compassione anche nei confronti dei villains, e a rompere completamente i pregiudizi fra personaggi buoni e cattivi, entrando negli animi dei cattivi stessi), degli insegnamenti di vita che vanno anche oltre la trama stessa del manga e che, a mio avviso, sono molto ben contestualizzati.
I disegni sono carini, rendono bene la fisionomia dei singoli personaggi, nonostante non si possano considerare epici ai livelli di Berserk.
I colpi di scena di questo manga sono continui e tutto quello che accade viene spiegato con una semplicità disarmante, eppure appassionante.
Questo è un manga che personalmente consiglio a tutti gli amanti del genere battle shounen e soprannaturale, promettendo che lo sforzo ripagherà almeno un po' le vostre aspettative.
L'opera non è ovviamente esente da imperfezioni, come sottolinea anche la stessa mangaka, Koyoharu Gotouge, nella postfazione; tuttavia, come già detto, costituisce un must per ogni amante dei manga e delle storie con intreccio di emozioni, quali felicità, tristezza, rabbia e speranza.
Demon Slayer è molto più che un semplice battle shounen, è molto più che gag comiche, è molto più di sangue e spade: Demon Slayer è anche, e soprattutto, una storia di vita, dove l'unione e il supporto reciproco ripagano ogni sforzo compiuto.


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Godaime Hokage

Volumi letti: 23/23 --- Voto 10
Dopo aver visto le tre serie dell'anime non potevo non proseguire con la storia leggendo anche il manga di "Kimetsu non Yaiba".
E' stato bello, intenso e doloroso.
Tanjirō è la generosità e l'altruismo fatti a persona. Ha così tanto buon cuore che mette gli altri sempre al primo posto, sin dall'inizio della storia. Vede la propria famiglia massacrata, la sorella Nezuko sopravvissuta ma trasformata in demone, eppure rischia di farsi uccidere pur di impedire a Tomioka, Pilastro dell'acqua dei cacciatori di demoni, di ucciderla. Perché è straconvinto che Nezuko non ucciderà mai un essere umano, nonostante la trasformazione. Nonostante la vita lo abbia messo alle strette, facendolo precipitare in un profondo baratro, levandogli tutti gli affetti tranne uno, Tanjirō non si arrende e salvare Nazuko diventa la sua ragione di vita. Per farlo deve riuscire a trovare il modo per farla ritornare umana. La strada da percorrere è una sola, lunga, tortuosa, irta di pericoli e piena di nemici che si nascondono dietro l'angolo.
Ma il giovane Tanjirō la percorre a testa alta, compiendo numerosi sacrifici pur di trovare una cura.
Lungo il cammino incontra tante persone che diventano peri lui una seconda famiglia: Urokodaki-san, che gli insegna le basi per diventare cacciatore di demoni, Zenitsu e Inosuke, che diventano compagni inseparabili, con cui affronta i nemici più temibili; e poi tutti i Pilastri dei cacciatori di demoni, Naoko, Genia, Tamayo. Sono tutte persone che sono state piegate dalle avversità della vita, ma non spezzate. Si sono rialzate dopo vicende atroci e hanno combattuto sino allo sfinimento senza abbattersi mai. Inizialmente i pilastri non vedono di buon occhio il fatto che Tanjirō si porti dietro un demone, quando il suo primo pensiero dovrebbe essere quello di farlo fuori. Arrivano persino a mette alla prova Nezuko per vedere la sua vera natura, ma la ragazzina la supera. Il capo dei cacciatori di demoni, Oyakata, ha già accettato che Nezuko resti al fianco di Tanjirō, ma i pilastri lo fanno per dovere nei suoi confronti.
Eppure con il passare del tempo si ricrederanno tutti, capiranno che la fiducia di Tanjirō nella sorella è ben riposta e finiranno per ammirare ed amare entrambi.
La storia è fatta di tanti scontri, tutti molto duri e avvincenti; il lieto fine non c'è sempre. Tanjirō vedrà morire persone a lui care sino alla fine. Purtroppo la vita è crudele: quando sembra averti concesso un attimo di felicità, ecco che subito dopo si prende qualcosa in cambio.
Ogni morte è dolorosa e frustrante, perché mentre i demoni possono rigenerarsi quanto vogliono, a meno che non venga loro tagliata la testa con la spada nichirin o non vengano esposti alla luce del sole, gli esseri umani se feriti non possono guarire istantaneamente e se colpiti in punti vitali muoiono inesorabilmente.
Perciò il valore della loro vita è così elevato: arrivare a sacrificarla per gli altri, per proteggerli dai demoni è quanto di più generoso possano fare.
Ogni volta che perdono qualcuno Tanjirō ed i suoi amici ne sono devastati, eppure continuano a rialzarsi e a combattere, sino a che non metteranno fine all'origine di tutti i loro mali, quel Kibutsuji Muzan che da più di mille anni uccide vittime innocenti e crea nuovi demoni. E Muzan stesso dà la caccia a Tanjirō, da un lato perché vuole Nezuko, unico demone, insieme a Tamayo, ad essere sfuggito al suo controllo, dall'altro perché vede in Tanjirō una potenziale minaccia.
Mentre ci immergiamo nella lettura scopriamo personaggi dai caratteri più disparati, ciascuno con una personalità peculiare e ben delineata sia dal tratto della matita di Koyoharu Gotōge, sia dai dialoghi che intercorrono tra gli stessi.
Scopriamo i sentimenti che li muovono, le loro storie passate, tutte peraltro molto dolorose; e non importa che siano umani o demoni, ciascuno di essi ha sofferto. I demoni uccidono senza farsi remore, ma nel momento in cui vengono uccisi ricordano la loro pregressa umanità e spirano confortati dalle preghiere di Tanjirō, capace di provare compassione persino per questi esseri. E anche se il loro destino finale sarà nel Jigoku, procedono per quella strada consapevoli del male fatto ma consci che qualcuno ha pensato a loro anche in punto di morte.
Ma in questa storia non c'è spazio solo per i sentimenti: dopotutto si affrontano delle battaglie, alcune davvero epiche ed intense. Gli scontri sono descritti con delle immagini che rendono molto bene la velocità dei movimenti dei combattenti, la loro forza, agilità, abilità nell'uso della katana o delle arti demoniache. Si resta col fiato sospeso sino alla pagina successiva, o al capitolo successivo, chiedendosi come andrà a finire, se staranno tutti bene o se qualcuno perderà la vita.
Certi momenti sono stati così intensi che mi sono venute le lacrime agli occhi: in particolare alla fine dell'arco del treno Mugen e poi dopo la battaglia finale contro Muzan.
Non è uno di quei manga dove alla fine di tutto ci si stringe la mano, i morti resuscitano e volemose bene. Qui i morti restano tali, e per quanto anche per il lettore possa essere doloroso vederli morire, è giusto così, non per la morte in sé, ma perché una storia che narra di sacrifici non avrebbe senso se non si ponesse in atto anche il sacrificio estremo.
I colpi di scena sono numerosi e ci sono sino alla fine, sino all'ultima pagina. Non li voglio elencare perché voglio lasciare il piacere di scoprirli a chi leggerà il manga dopo di me.
Concludo dicendo che il viaggio nel mondo di Tanjrō è stato per me molto bello e che non vedo l'ora che venga fatta la trasposizione anime degli archi narrativi restanti. Perché se tanto mi dà tanto, assisteremo a degli episodi belli quanto è bella la storia scritta e disegnata su carta.

Utente161499

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Utente161499

Volumi letti: 23/23 --- Voto 7
"Demon Slayer" è un manga che ho recuperato sulla base di giudizi molto entusiastici che ho letto qua e la e che mi hanno spinto a provare a vivere le stesse emozioni di chi l'ha lodato cosi tanto. Premetto che dopo averlo finito (ultimi 2 volumi in inglese) non lo considero affatto il mega capolavoro di cui molti parlano, ma soprattutto ha purtroppo un retrogusto di "già visto" in tanti frangenti che mi ha un po' deluso.

Disegni: A me sono piaciuti. Non parliamo di livelli eccelsi per carità, ma non sono male e in certe tavole i fondali li ho trovati piuttosto ben fatti. E' un manga a mio avviso disegnato bene, senza esagerati fronzoli, ma mantenendo comunque sempre un buon livello di dettaglio.

Trama: Interessante l'incipit della trasformazione in demone di una delle protagoniste.. per il resto solito shoen.. protagonista inizialmente un po' sfigato ma a cui vogliono bene tutti, che dopo l'evento traumatico iniziale ed allenamenti estenuanti (durati grazie al cielo poche pagine stile flashback) diventa più o meno in grado di maneggiare una spada e poter difendere se stesso e gli altri dai "demoni" di turno mentre cerca di raggiungere "l'obiettivo" di turno. Il messaggio di base è la solita protezione degli amici e dei familiari che permette di superare qualunque sfida e qualunque difficoltà.. in molti casi con un buonismo e delle frasi ad effetto (accompagnate da un TU-TUMP per enfatizzare la tragicità del momento) davvero puerili ed adatte forse a dare una "lezione di vita" a chi non ha ancora iniziato le scuole medie.. Interessanti invece le "respirazioni", perché permettono di differenziarsi dalle classiche legnate, dando spazio a delle illustrazioni delle varie tecniche quasi artistiche e davvero piacevoli da guardare. Nel complesso a parte in alcuni punti la storia purtroppo non mi ha entusiasmato granché.. troppo buonismo che a volte scade come ho già anticipato in frasi o rivelazioni di vita vissuta piuttosto puerili e in grado di suscitare velocemente la noia con relativa voglia di passare alla pagina successiva nei lettori un minimo più cresciuti (soprattutto se paragoniamo il manga ad altri shoen con lo stesso target d'età). I personaggi sono caratterizzati a volte molto bene e alcuni sono molto divertenti (inosuke sopra tutti), a volte invece sono presentati in modo un po' sbrigativo. I demoni e le varie Lune hanno un design che mi ha convinto nella maggior parte delle occasioni (tranne il villain principale che non mi ha affatto entusiasmato) ma peccano nelle loro backstory.. che si assomigliano un po' tutte.
Carini invece i riferimenti ad alcune leggende ed alla mitologia giapponese.

Tematiche ed impatto visivo: Come scritto sopra i disegni mi piacciono e la rappresentazione delle tecniche di respirazione mi ha molto divertito. Però c'è un però.. i classici temi da shoen (amicizia, famiglia, protezione del prossimo) sono così esasperati da diventare quasi subito fastidiosi! Il sangue e la violenza nei combattimenti c'è ma senza mai esagerare e rimanendo entro i limiti dettati dal target di lettori a cui è rivolto. I combattimenti sono ben rappresentati e sono belli da vedere senza essere quasi mai caotici. Ultima cosa da aggiungere.. la morte di una delle colonne nella prima metà dell'opera è stata da molti descritta come qualcosa di una incredibile profondità emozionale.. a me non ha dato il benché minimo brivido, ne tantomeno ho provato empatia nei suoi confronti. Quindi anche qui.. fuoco di paglia.

Finale: Carino. Diciamo che mi aspettavo una cosa simile e non sono stato deluso. Non è il finale col botto che magari dava una sferzata all'opera ma nel complesso mi ha soddisfatto.

In una parola: Sopravvalutato. E' divertente da leggere soprattutto in alcuni punti ma è ben lontano dall'essere un capolavoro..

Gli assegno un 7 perché non posso dire non sia stato piacevole leggerlo e certi punti mi hanno anche intrattenuto piuttosto bene (soprattutto nei volumi nel mezzo dell'opera), ma il troppo buonismo che traspare è davvero nauseante già dopo pochi volumi.


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sarti02

Volumi letti: 23/23 --- Voto 8
Sono un pò combattuto mentre inizio a scrivere questa recensione, ho iniziato a leggere Demon Slayer più che altro per la curiosità che aveva suscitato visto l'enorme successo che ha avuto, e dico subito che sebbene mi sia piaciuto non l'ho trovato quel capolavoro che molti dicono.

Partendo dalla storia, questa si presenta semplice e abbastanza lineare senza chissà che colpi di scene e abbastanza in linea con opere simili, abbiamo infatti Tanjiro, un carbonaio che vive con i suoi genitori e i suoi fratelli e sorelle su una montagna, di ritorno da una visita in città per vendere il carbone scopre che tutta la sua famiglia è stata uccisa e che sua sorella Nezuko è stata trasmormata in un demone, da quì parte il suo viaggio alla ricerca di una cura per la sorella, che lo condurrà ad essere un cacciatore di demoni e a conoscere tanti altri personaggi che lo accompagneranno (e soprattutto lo aiuteranno) nella sua avventura.
La storia seppur non abbia niente di nuovo è comunque ben bilanciata e mette la giusta curiosità per cercare di scoprire sempre cosa accadrà nel capitolo successivo.
Scorre molto velocemente in alcune parti mentre in altre è molto più lenta (in particolare sul finale), nota di merito a mio parere è il finale, che riesce a dare tutte le risposte che servono e si prende il giusto tempo.
Stessa cosa per i personaggi, che seppur non abbiano niente di particolarmente innovativo sono ben caratterizzati e porteranno a tifare per loro (a volte provando anche simpatia per qualche nemico).

Piccola nota negativa sono i disegni, che a me sono piaciuti veramente poco, e a parere mio diventano un pò confusionari in alcuni momenti durante gli scontri, sono molto piacevoli i momenti più leggeri che strapperanno sicuramente un sorriso e in alcuni casi stemperano bene la tensione, e soprattutto in questi momenti il disegno grazie a un che di cartonesco riesce invece a rendere meglio

In definitiva se amate il genere ne consiglio la lettura perchè è un'opera che intrattiene sicuramente bene e non annoia mai.


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Shadow01

Volumi letti: 207/23 --- Voto 8,5
Demon slayer è un manga dalla trama non troppo complessa o originale che riesce però a catturare l'attenzione.
La storia parla di un ragazzo che, dopo aver perso tutta la sua famiglia, è assolutamente intenzionato a salvare l'unica sorella sopravvissuta. In effetti sembra banale o già vista (es. Fullmetal Alchemist) ma il tempo di ambientazione, i personaggi e le vicende che li coinvolgono riescono comunque a tenere alta l'attenzione. Si alternano momenti divertenti a momenti di massima tensione e tristezza che creano atmosfere sempre diverse e mai noiose.
Di quasi se non tutti i personaggi principali viene raccontato anche il passato, purtroppo a volte le backstories sono un po' ripetitive ma aiutano molto nella comprensione del personaggio, spiegando come è arrivato allo stato in cui si trova. Le migliori storie credo siano quelle dei pilastri. La caratterizzazione l'ho trovata quindi molto ben fatta tanto che è possibile empatizzare anche con alcuni demoni.
I disegni sono molto belli soprattutto quelli dei personaggi. Unica pecca che ho trovato nel corso della lettura è stata durante i combattimenti in cui i disegni posso risultare un po' confusionari o pasticciati rendendo difficile capire esattamente cosa sia successo.
Per concludere, la ritengo una lettura leggera ma non troppo che può appassionare chiunque indipendentemente dall'età o dal sesso.


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Olimpea

Volumi letti: 22/23 --- Voto 10
Attenzione, questa recensione può contenere spoiler dell'intera opera.

Demon Slayer, fenomeno mondiale che pareva fosse solo una "moda passeggera". Con l'uscita della prima stagione anime non si fa altro che parlarne, ma di questo ne parlerò in un'altra recensione. Escludendo delle piccole eccezioni, se un manga e un adattamento anime ottengono così tanti riconoscimenti e successo a livello mondiale sicuramente c'è anche più di un motivo.

La storia si incentra su Tanjiro, primogenito di una famiglia non molto benestante che deve badare alla madre ormai vedova e ai suoi fratelli più piccoli. Un giorno, tutta la sua vita viene distrutta in un secondo, quando i suoi occhi si posano sui corpi inermi dei suoi cari. La sorella Nezuko, però, è sopravvissuta, ma si rivela essere diventata un demone. Da quel momento Tanjiro si addestrerà nell'arte della spada per affrontare i demoni, creature della notte che si nutrono di esseri umani. Questi possono essere uccisi solo da un determinato tipo di katana e solo usufruendo di una respirazione e concentrazione assoluta. Di respirazioni ne troviamo di diversi tipi: acqua, fuoco, vento, nebbia, roccia, suono, bestia, fulmine, insetto, serpente e amore.
Certamente la trama presenta moltissimi dettagli visti e rivisti, quindi che cosa lo ha contraddistinto tra tutte le altre opere di spadaccini, demoni, mostri notturni e tecniche di respirazione?

La pluralità e la caratterizzazione dei personaggi è un fattore cruciale non indifferente. Partendo dagli spadaccini, troviamo i protagonisti Tanjiro e sua sorella Nezuko, Zenitsu, un ragazzo fifone ma dal cuore tenero, e Inosuke, un ragazzo irascibile e dal passato incerto. Quattro combina guai e casinisti che romperanno i momenti più pesanti per far sorridere il lettore e dargli tempo di riprendersi. Sicuramente quest'ultimo si affezionerà almeno ad uno dei Pilastri, maestri ammazza-demoni, ognuno dei quali dal design unico basato sulla respirazione su cui sono specializzati. E infine, i demoni, tutti diversi gli uni dagli altri e tutti con un passato da raccontare, dall'aspetto riconoscibile già dalla prima vignetta. Lo stesso antagonista della storia, il temibile Kibutsuji Muzan, si presenta in ben 4 forme differenti, rendendolo più inquietante e misterioso fino all'arco finale. Non mancheranno le lacrime e i gridolini anche per i villain secondari.

Lo stile di disegno nei primi volumi appare statico e fisso, non presenta nulla di particolare che potrebbe attirare l'attenzione dei nostri occhi, ma così come per altre opere, subisce man mano che la storia prosegue un'evoluzione e un miglioramento. Infatti, una volta giunti agli ultimi volumi dopo un lungo viaggio, si può notare una differenza enorme se non di più nel tratto e nella rappresentazione di scene movimentate e di azione. Chi ha avuto lo stesso coraggio di Tanjiro ad andare avanti nonostante i vari "ostacoli" sarà ben ricompensato.

Come in ogni manga, quest'opera è divisa in archi ben distinti che influiscono sullo scorrimento del racconto. Ogni arco si concentra su un combattimento ben preciso contro uno degli antagonisti fino ad arrivare al boss finale. Una volta conclusasi uno, ne parte un altro, come se avessimo messo un punto e virgola a quello che è passato. Non un punto, attenzione, poiché verso la fine tutto il percorso, tutte le esperienze e tutti i personaggi incontrati e persi, si sono rivelati necessari per il raggiungimento dell'obbiettivo finale.
Gridare a squarciagola ricordando con il protagonista i dolori affrontati e sentirsi parte di ogni singolo attacco sarà una sensazione percepibile anche ad occhi aperti, mentre il corpo verrà trasportato dalla bellissima danza di fuoco ed acqua.

Una storia strappalacrime capace di cogliere di sorpresa il lettore nei momenti più inaspettati, che affronta le tematiche della famiglia, del rispetto e amore fra congiunti e verso i propri senpai, tenere duro nonostante le difficoltà e andare oltre, saper affrontare la morte come un momento di pace e di accoglienza. Un must anche per chi non è molto appassionato del genere.


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Matteo008

Volumi letti: 21/23 --- Voto 9
Può un essere umano, con le sue debolezze fisiche, i suoi dubbi e tormenti interiori, e le naturali limitazioni imposte da un corpo mortale, sconfiggere un demone, un essere sovrannaturale, immortale e dotato di poteri magici, un essere senza moralità che vive solo per mangiare altri essere umani e diventare sempre più forte? Ma soprattutto, è possibile per un autore alle prime armi riuscire a creare uno dei manga più venduti di tutti i tempi, riuscendo ad erodere il primato di sua maestà One Piece? La risposta è si. Tanjiro Kamado, il protagonista di Demon Slayer, non è il solito personaggio da shounen interessato unicamente a diventare "il più forte", ma è unicamente spinto da due ideali estremamente positivi: Salvare suo sorella Nezuko, divenuta un demone a causa del perfido signore dei demoni Kibutsuji Muzan, il quale ha anche ucciso la madre e i fratelli di Tanjiro, e sconfiggere Muzan, per evitare che altre persone subiscano ciò che ha subito lui. Nel suo viaggio, Tanjiro verrà accompagnato da Inosuke Hashibira, un ragazzo cresciuto tra i boschi che indossa continuamente una maschera da cinghiale, e Zenitsu Agatsuma, uno spadaccino fifone e fissato col volersi trovare una ragazza da sposare. Poco da dire su questi due: O li ami, o li odi. C'è chi potrebbe trovare il loro ruolo da spalle comiche del serioso protagonista un po' scocciante alla lunga, soprattutto poiché già visto e rivisto in mille altri manga; tuttavia c'è anche chi, come me, amerà le mille sfaccettature dei due personaggi, soprattutto dopo aver letto le loro backstories. Ho adorato la backstory di Inosuke, peccato che la conosceremo completamente solo a partire dal capitolo 160. Un voto a parte meriterebbe l'ambientazione; finalmente abbiamo un manga ambientato nell'affascinante periodo Taisho, nel Giappone dei primi del 900', un periodo di contraddizioni per il paese diviso fra una fragile democrazia e lo strapotere dei militari e degli oligarchi, fra modernità e costumi occidentali, osservabili nel manga dai vestiti indossati da alcuni personaggi, e tradizione. Aprendo le pagine del manga, ci si sente davvero immersi nella cultura del Giappone del secolo scorso. L'autore attinge dalla millenaria storia del suo paese per il character design dei personaggi, in particolare per i demoni, tutti con caratteristiche fisiche, psicologiche e poteri unici e diversi fra loro, e anche se i demoni sono i cattivi è difficili non simpatizzare per quelli dalle backstories particolarmente toccanti o per quelli fatti così bene e cattivi che non possono che affascinarci. Personalmente, il mio preferito è Douma, il perché lo capirete leggendo tutti e 205 i capitoli dell'opera. Come detto in precedenza, la scontro fra umani e demoni è lo sfondo di tutta la vicenda. Lo scontro fra degli esseri limitati, che piangono, possono rimanere feriti o addirittura morire, e degli esseri capaci di vivere per sempre, di rigenerare qualsiasi parte del corpo e di usare potentissime arti magiche. Tuttavia, se ai demoni mancano le debolezze fisiche degli umani, mancano anche le loro forze interiori: Gli uomini potranno anche morire, ma avranno sempre altri uomini che porteranno avanti ciò in cui credevano, così avviene nella squadra ammazzademoni, il corpo speciale super segreto di spadaccini il cui compito è quello di sconfiggere tutti i demoni malvagi. I loro membri spesso muoiono durante le loro missioni, ma ci saranno sempre nuovi spadaccini pronti a combattere. Molti di essi, come Tanjiro, si sono uniti alla squadra poiché hanno visto i propri cari venire divorati dai demoni; tuttavia anche i demoni avranno passato esperienze negative nella loro vita da umano. La differenza è che gli spadaccini ammazzademoni avranno saputo convogliare la loro rabbia verso un ideale positivo, mentre i demoni si sono lasciati "distruggere" dalle emozioni negative e avranno delegato la loro esistenza a servire Muzan. In conclusione, Demon Slayer è un manga molto bello e con parecchi punti interessanti, ma non è affatto perfetto. Il difetto principale è forse la trama eccessivamente lineare: Tutto si sviluppa intorno al protagonista, qualsiasi cosa accada a agli altri personaggi avviene solo se riguarda direttamente Tanjiro. Non mancheranno veri e propri cliché, come l'allenamento iniziale col classico maestro giapponese o il fatto che fin da subito Tanjiro venga paragonato ai "Pilastri" ( Colonne nell'edizione italiana del manga) gli spadaccini più forti della squadra ammazzademoni, ai quali il ragazzo deve ispirarsi per diventare più potente. La struttura degli eventi è di una semplicità disarmante: Uccidi demone, diventa più forte, uccidi demone un po' più forte del precedente, continua così fino alla fine. Se cercate un manga originale, Demon Slayer non è proprio la prima scelta che mi venga in mente. Tuttavia, semplice non significa brutto, e la semplicità del manga è uno dei suoi punti di forza e probabilmente una delle ragioni per cui ha avuto un successo del genere.

Matteo008

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Matteo008

Volumi letti: 21/23 --- Voto 9
Può un essere umano, con le sue debolezze fisiche, i suoi dubbi e tormenti interiori, e le naturali limitazioni imposte da un corpo mortale, sconfiggere un demone, un essere sovrannaturale, immortale e dotato di poteri magici, un essere senza moralità che vive solo per mangiare altri essere umani e diventare sempre più forte? Ma soprattutto, è possibile per un autore alle prime armi riuscire a creare uno dei manga più venduti di tutti i tempi, riuscendo ad erodere il primato di sua maestà One Piece? La risposta è si. Tanjiro Kamado, il protagonista di Demon Slayer, non è il solito personaggio da shounen interessato unicamente a diventare "il più forte", ma è unicamente spinto da due ideali estremamente positivi: Salvare suo sorella Nezuko, divenuta un demone a causa del perfido signore dei demoni Kibutsuji Muzan, il quale ha anche ucciso la madre e i fratelli di Tanjiro, e sconfiggere Muzan, per evitare che altre persone subiscano ciò che ha subito lui. Nel suo viaggio, Tanjiro verrà accompagnato da Inosuke Hashibira, un ragazzo cresciuto tra i boschi che indossa continuamente una maschera da cinghiale, e Zenitsu Agatsuma, uno spadaccino fifone e fissato col volersi trovare una ragazza da sposare. Poco da dire su questi due: O li ami, o li odi. C'è chi potrebbe trovare il loro ruolo da spalle comiche del serioso protagonista un po' scocciante alla lunga, soprattutto poiché già visto e rivisto in mille altri manga; tuttavia c'è anche chi, come me, amerà le mille sfaccettature dei due personaggi, soprattutto dopo aver letto le loro backstories. Ho adorato la backstory di Inosuke, peccato che la conosceremo completamente solo a partire dal capitolo 160. Un voto a parte meriterebbe l'ambientazione; finalmente abbiamo un manga ambientato nell'affascinante periodo Taisho, nel Giappone dei primi del 900', un periodo di contraddizioni per il paese diviso fra una fragile democrazia e lo strapotere dei militari e degli oligarchi, fra modernità e costumi occidentali, osservabili nel manga dai vestiti indossati da alcuni personaggi, e tradizione. Aprendo le pagine del manga, ci si sente davvero immersi nella cultura del Giappone del secolo scorso. L'autore attinge dalla millenaria storia del suo paese per il character design dei personaggi, in particolare per i demoni, tutti con caratteristiche fisiche, psicologiche e poteri unici e diversi fra loro, e anche se i demoni sono i cattivi è difficili non simpatizzare per quelli dalle backstories particolarmente toccanti o per quelli fatti così bene e cattivi che non possono che affascinarci. Personalmente, il mio preferito è Douma, il perché lo capirete leggendo tutti e 205 i capitoli dell'opera. Come detto in precedenza, la scontro fra umani e demoni è lo sfondo di tutta la vicenda. Lo scontro fra degli esseri limitati, che piangono, possono rimanere feriti o addirittura morire, e degli esseri capaci di vivere per sempre, di rigenerare qualsiasi parte del corpo e di usare potentissime arti magiche. Tuttavia, se ai demoni mancano le debolezze fisiche degli umani, mancano anche le loro forze interiori: Gli uomini potranno anche morire, ma avranno sempre altri uomini che porteranno avanti ciò in cui credevano, così avviene nella squadra ammazzademoni, il corpo speciale super segreto di spadaccini il cui compito è quello di sconfiggere tutti i demoni malvagi. I loro membri spesso muoiono durante le loro missioni, ma ci saranno sempre nuovi spadaccini pronti a combattere. Molti di essi, come Tanjiro, si sono uniti alla squadra poiché hanno visto i propri cari venire divorati dai demoni; tuttavia anche i demoni avranno passato esperienze negative nella loro vita da umano. La differenza è che gli spadaccini ammazzademoni avranno saputo convogliare la loro rabbia verso un ideale positivo, mentre i demoni si sono lasciati "distruggere" dalle emozioni negative e avranno delegato la loro esistenza a servire Muzan. In conclusione, Demon Slayer è un manga molto bello e con parecchi punti interessanti, ma non è affatto perfetto. Il difetto principale è forse la trama eccessivamente lineare: Tutto si sviluppa intorno al protagonista, qualsiasi cosa accada a agli altri personaggi avviene solo se riguarda direttamente Tanjiro. Non mancheranno veri e propri cliché, come l'allenamento iniziale col classico maestro giapponese o il fatto che fin da subito Tanjiro venga paragonato ai "Pilastri" ( Colonne nell'edizione italiana del manga) gli spadaccini più forti della squadra ammazzademoni, ai quali il ragazzo deve ispirarsi per diventare più potente. La struttura degli eventi è di una semplicità disarmante: Uccidi demone, diventa più forte, uccidi demone un po' più forte del precedente, continua così fino alla fine. Se cercate un manga originale, Demon Slayer non è proprio la prima scelta che mi venga in mente. Tuttavia, semplice non significa brutto, e la semplicità del manga è uno dei suoi punti di forza e probabilmente una delle ragioni per cui ha avuto un successo del genere.


 7
Nobume

Volumi letti: 23/23 --- Voto 8
Almeno una volta all'anno ci ritroviamo davanti ad un'opera animata o cartacea che spacca il pubblico a metà: c'è chi la definisce un capolavoro e chi invece punta il dito contro i difetti che non vengono mai evidenziati abbastanza, ritenendo che tutto questo clamore sia eccessivo. Ma arrivare ai livelli di “Kimetsu no Yaiba” ovvero “Demon Slayer” -per noi occidentali- è davvero incredibile e già questo dovrebbe farci riflettere sul motivo per il quale si sia arrivati ad un successo così sfrenato.
Koyoharu Gotōge è un esordiente nel panorama manga -parlerò di lui/lei al maschile poiché la lingua italica non ha un pronome neutro, di lui non si sa al 100% il sesso- ed ha iniziato la sua opera sulle pagine di Shonen Jump senza troppe pretese, andando a disegnare e creare un fumetto per ragazzi che raccontasse la storia di una famiglia e più precisamente di cosa sia il rapporto tra consanguinei: con lo scorrere delle vicende si farà sempre più marcato questo suo desiderio di mostrarci il lato più bianco e quello più nero dell'essere genitori, figli, fratelli. La relazione tra due persone nate dallo stesso grembo è il focus di molti personaggi e situazioni, nelle quali si vogliono cercare di definire cosa sia davvero il legame affettivo per eccellenza, rendendoci tutti più o meno coinvolti da spettatori ma soprattutto figli, fratelli, cugini e quant'altro che provano anch'essi dei sentimenti in cui rispecchiarsi. La storia si apre proprio con questa premessa che tutti oramai conosceranno: Tanjiro Kamado è un semplice ragazzino nell'era Taisho, orfano di padre e con madre malata, il quale si fa carico di tutti i suoi fratelli andando a lavorare dall'alba fino alla sera per garantire che tutti possano mangiare e passare un'adolescenza felice. Un giorno come un altro, si fa largo attraverso una insolita tempesta di neve per rincasare ma al suo ritorno trova la famiglia sterminata ad eccezione della sorella, Nezuko, che tuttavia è stata trasformata in qualcosa che non è più definibile umano ma bensì demoniaco. Da qui partirà un lunghissimo viaggio che ci presenterà un protagonista forte e tenace nel suo desiderio di salvare almeno l'ultima, piccola speranza di riabbracciare la sua famiglia e ritornare ai loro giorni sereni.
Ovviamente ai due Kamado si uniranno pian piano altri personaggi e verrà introdotta anche la tematica dei demoni, di come sono nati, di come si sconfiggono ed ovviamente di come si può fare in modo che una volta trasformati, possano tornare umani. A difendere l'umanità in segreto vi è un'associazione di sterminatori di demoni (Demon Slayer per l'appunto) nel quale Tanjiro deciderà di farne parte ma solo per farsi strada verso il padre di tutti i demoni e porre fine alla sua vita e riprendersi quella di Nezuko.
La cosa buona di questo manga che fa certamente leva sui combattimenti e power up è che Tanjiro ha una iniziale crescita graduale: dapprima non ha mai impugnato una katana in vita sua, l'unico suo pregio che può aiutarlo in battaglia è un ottimo olfatto ma per il resto è un vero dilettante, per quanto promettente. Dovrà faticare tanto, far passare molto tempo e conoscere un sacco di persone più forte di lui, sopravvivere in situazioni disastrose e spesso chinare anche il capo dinnanzi ai suoi superiori, poiché Gotōge nel primo terzo della storia decide di sottolineare un netto distacco tra i “pivellini” ed i “veterani” rappresentati dai Pilastri, spadaccini abilissimi e considerati degni di estirpare ogni demone. Inutile dire che il protagonista avrà un accrescimento e questo lo porterà ad essere pian piano non più un peso ma un utile alleato dei Pilastri. In alcuni frangenti questa differenza inizierà ad essere sempre meno marcata, a tratti esageratamente, come se il power up fosse corso in maniera troppo frettolosa, ma lo reputo un difetto a metà, sicché come sappiamo ogni personaggio principale è creato per avere dei miglioramenti unici che lo portino a fronteggiare il nemico finale senza morire in maniera patetica e nella maggior parte dei casi, trionfare da eroe. Questa crescita di poteri non può avvenire in maniera lenta su un fumetto di 23 volumi, seppur io pensi che avrebbe potuto gestirla meglio in alcuni frangenti che evirò di citare per spoiler.
Il forte di questa opera cartacea per me è la realizzazione di tanti personaggi che riescono ad accontentare una grande fetta di pubblico: abbiamo quelli comic relief come Zenitsu ed Inosuke in grado anche di apparire molto fighi quando combattono sul serio, poi ci sono i Pilastri con poteri incredibili e le loro storie, i loro caratteri tutti diversi, tra i taciturni, i calcolatori, i simpaticoni estroversi, quelli nati per farvi provare antipatia già dalla prima pagina ed anche delle donne molto abili, intelligenti ed indipendenti a differenza dell'epoca in cui è tratta la storia ed in cui solitamente è difficile trovare figure del gentil sesso messe sullo stesso piano degli uomini. Gli archi narrativi cambieranno decisamente il tenore della storia a seconda di quali Demon Slayer saranno coinvolti, poiché il mangaka ha studiato bene le figure dei Pilastri per far sì che ci raccontino vicende più buffe, tetre, strategiche e via dicendo dando a loro le redini per trainare capitoli su capitoli che non stufano, grazie al fatto che il carisma dei personaggi è capace di trasportarci da una foresta buia, ad un quartiere a luci rosse, ad un treno in viaggio e così via in registri narrativi differenti, nel quale ridere, arrabbiarci, rattristirci, riflettere e speculare su cosa verrà in futuro.
Se questo fumetto è diventato così celebre lo deve senz'altro alla buona creazione di un cast variopinto in ogni sfumatura, che fa l'occhiolino a quasi ogni possibile lettore che inevitabilmente avrà il suo preferito, non a caso sul web spopolano le fanart a tema, moltissimi hanno come avatar il loro preferito, il merchandising è letteralmente scoppiato in Giappone con un grande numero di Action Figures sia economiche che di lusso, Nendoroid, Cosplay, Café a tema e chi più ne ha più ne metta. Questo ritengo sia merito di un design davvero ben riuscito, dove Gotōge ama giocare nel creare pettinature inusuali, abbondare nell'eccentricità dei colori, delle vesti indossate dai personaggi con pattern sempre differenti, nessuna paura nel fargli avere cicatrici, sopracciglia particolari, maschere assurde, acconciature improponibili, abbinamenti di colori inusuali, accessori ben pensati e messi nel punto giusto, mischiando lo stile dei giorni nostri a quello di un'antica epoca nipponica.

Riassumendo, “Demon Slayer” è un manga che parla di famiglia. Ce la mostra da tantissimi punti di vista, sia umani che demoniaci. Ci fa percepire come l'autore abbia a cuore l'argomento e dunque trovo sia facile cascare tra le braccia di una trama così passionale. La passione è quella che tutti i personaggi mettono nel combattere e rivelarci il loro passato, dove vengono toccate tantissime tematiche, senza paura di farci vedere anche il lato umano dei demoni, che in alcuni casi potrete percepire come eccessivamente “non veramente malvagi” ed a tratti dunque una macchia buonista. Questa apertura ad ogni genere insieme ad un disegno sì semplice e non perfetto ma accattivante nel design e nei colori scelti, ha dato modo a quest'opera di diventare famosa ed affermarsi come un ottimo esponente del genere combattimenti, crescita personale di adolescenti (ma anche adulti) e tanta avventura. Anche io penso che il successo sia davvero esagerato, ma non per questo reputo che affossarla in maniera smisurata sia corretto, perciò merita un 8.