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alex di gemini

Volumi letti: 1/1 --- Voto 9
Un’antologia di racconti firmata Takahashi è sempre una garanzia di qualità , anche per chi, come me, non è mai stato innamorato del suo stile di disegno. Ma il tema di questa raccolta è sorprendente, i protagonisti non saranno ragazzi o giovani donne ma, a l contrario, uomini davvero vissuti, giunti a sessant’anni. In più tutte le storie, salvo forse una, sono davvero verosimili ed incarnano la malinconia di quella strana età , in cui la giovinezza è davvero finita, le forze calano e, per quanto non lo si voglia vedere, arriverà presto la vecchiaia a date l’ultimo colpo. Per cui non vi è da stupirsi se un uomo in quell’età non provi la patetica tentazione di buttarsi in una nuova, ultima avventura, magari accanto ad una donna giovane che sembra attratta dalla tua canizie.Specialmente se tua moglie è già morta o, al contrario, ti maltratta. O se vivi in quel limbo tutto giapponese in cui a sessant’anni devi smettere di lavorare e andare in pensione, ma l’assegno ti arriverà solo a sessantacinque anni o più. Certo non posso non trovare questi personaggi un po' patetici enon posso non notare come in essi non vi sia una certa maturazione grazie alle esperienze vissute, cosa rara nel mondo della divina. E non posso negare che un racconto mi abbia affascinanto anche perché avevo appena visto l’anime Re life, segno che il desiderio di tornare giovani di un decennio o due può venire non solo a chi è giovane. Storie più malinconiche che divertenti, ma va bene così e che consiglio vivamente a tutti, indipendentemente dall’età e dalla conoscenza della divina. Del resto non si può negare una strizzata d’occhio al realismo magico di Murakami o a quella bella vignetta di Altan che diceva :”Ma perché la vecchiaia deve venire a noi vecchi che siamo già tanto patetici?”

voto 9


 1
whitestrider

Volumi letti: 1/1 --- Voto 7,5
Ennesimo volume raccolta di storie brevi della regina dei manga, oramai leggo solo quelle, le sue serie più lunghe sono diventate un po' troppo noiose per i miei gusti, invece le sue storie brevi le leggo sempre volentieri, anche per il fatturato che non impegnano troppo, e soprattutto non rischiano quasi mai di deludere.
I protagonisti di questo volume sono tutti uomini vicini alla pensione o già pensionati, diversi di loro sono salaryman che all'improvviso si ritrovano divorziati, senza lavoro, senza più punti di riferimento fissi ed in generale si tratta di uomini banali, senza troppo coraggio, né buoni né (in generale) cattivi, ma in grado di aiutare delle persone in difficoltà al bisogno.
La gag più ricorrente vede questi uomini scambiare una cortesia o un gesto fatto con secondi fini nei loro confronti da parte di una donna come un interesse "sessuale", in genere da parte di donne molto più giovani di loro. In genere è tutta una loro illusione, perché si tratta di uomini non certo affascinanti, né dotati di qualità particolari che li porterebbero ad essere desiderati da qualche donna che non sia la loro consorte. L'illusione di valere più di quello che si vale dovrebbe destare l'iralitá nel lettore, ma nel lettore più maturo desta anche parecchia amarezza. Non è sempre chiaro se la Takahashi si prenda gioco di questi uomini, o in fondo in fondo li compatisca, per il fatto di essere così "sempliciotti" ed a volte creduloni, difficile a dirsi. Certo è che come lettore maschio a volte mi sono sentito imbarazzato (al posto loro) dal comportamento di questi uomini. Alla fine di queste storie tuttavia questi uomini spesso comprendono la verità, ed in teoria sono maturati almeno un po' rispetto all'inizio, ma d'altro canto non è la maturazione personale il fulcro dei manga della Takahashi, è tutto quello che succede prima ad essere interessante (si veda ad esempio Maison Ikkoku).

In generale una buona raccolta di storie brevi, anche se alcune storie risultano un po' "fiacche".


 2
kirk

Volumi letti: 1/1 --- Voto 9
Per l’ennesima volta Rumiko Takahashi ci propone uno dei suoi volumi di storie auto-conclusive e per l’ennesima volta ci dobbiamo inchinare al suo genio, alla sua capacità di amalgamare gli elementi narrativi con successo in sole trenta pagine a racconto.
Inizialmente i primi episodi mi hanno fatto pensare che l’elemento di raccordo fra questi episodi fosse la cucina: una mangiona, un appuntamento al ristorante, dei ristoranti di proprietà… ma dopo aver letto tutti e sei gli episodi ho capito che l’elemento in comune è l’età dei protagonisti maschili… sessantenni che spesso dimostrano età ancora più avanzate. E ho capito la tristezza dell’autrice che vuole raccontare anche storie di persone che come lei non sono più giovani e se le opere di maggior successo parlano di adolescenti (target della rivista Shonen Sunday) con queste storie dimostra che si può creare capolavori anche parlando dellle avventure quotidiane di gente anziana, tra l’altro di avventure (tranne nel primo racconto) verosimili, cioè che non sono vere ma sarebbero possibili.
Complimenti Rumiko a 40 anni da Lamù non la smetti di stupirci!