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Focasaggia

Volumi letti: 4/4 --- Voto 6,5
«ALMA» è un manga, scritto e disegnato da Shinji Mito, che si dimostra un’interessante storia di fantascienza condita da buoni dialoghi.

“Io sono sempre qui ad aspettarti, in mezzo a questi ruderi!”
Un giovane vive tranquillamente la sua vita in compagnia di una sola ragazza in un mondo che sembra essere disabitato. Nelle vicinanze non c'è traccia di esseri umani, solo alcuni animali come una specie di criceto che gli fa compagnia. Esplora la zona alla continua ricerca di qualcuno sentendo un forte senso di solitudine, disegna una mappa di quello che osserva felice di far vedere al suo ritorno alla ragazza tutto ciò che ha esplorato. Ma sono davvero soli in questo mondo? O forse per loro sarebbe stato meglio esserlo, ignorando la realtà?

Un'idea che sembra banale, ma come le buone idee il tutto parte da un qualcosa di consolidato e fin troppo utilizzato in passato per poi aggiungerci il proprio punto di vista, la propria idea, la propria impronta, diventando, grazie alla bravura dell’autore, alla fine qualcosa di unico e interessante.

“Quella volta ho sentito che per te sarei stato pronto a fare qualsiasi cosa! Perciò chiedi pure! Anche ora io continuerò a fare senza problemi tutto ciò che posso, perciò… chiedimelo!”
Un forte senso del dovere unito a un sentimento molto profondo quello che lega il protagonista alla sua amica rende quel ragazzo ambiguo nei suoi intenti, quale sia il suo scopo non sarà mai chiaro durate la storia facendo nascere molti dubbi nei vari comprimari. Fra tutti loro spicca Lukiana, davvero ben realizzata, resa reale nei suoi atteggiamenti: una donna con momenti di debolezza che sa dimostrare di essere più coraggiosa di tanti uomini, capace di profondi discorsi motivazionali. Fra i personaggi secondari dispiace che si dia poco spazio a Lutz Ackermann (l’autore avrebbe potuto sforzarsi maggiormente nel trovargli un cognome diverso…).

“Il senso di essere nati in questa epoca non è qualcosa che dobbiamo aspettare di ricevere da qualcuno né tantomeno qualcosa a cui affibbiare nomi come “l’era del crepuscolo”. È qualcosa che dobbiamo conquistare con le nostre stesse mani”.
Una delle cose più interessanti della storia sono i dialoghi. Forti e non banali incuriosiscono il lettore che rallenta la lettura per gustare al massimo quei momenti tranquilli, scambi di battute che nascondono filosofie profonde. Al contempo si pecca, non riuscendo nel fornire ai tanti personaggi una propria individualità di pensiero, alcuni hanno in pratica le stesse battute, seguono lo stesso schema logico riflettendo inconsciamente il pensiero, seppur originale, dell’autore.

I disegni sono molto curati, chiari, puliti, i visi esprimono molto bene le sensazioni che i protagonisti provano. Nelle varie scene di azione risulta tutto molto comprensibile e anzi sarebbe forse stato preferibile che vi fossero più scene d'azione vista la bravura nel disegnarle. Il finale è in linea con la storia, eppure si ha l'impressione che manchi qualcosa, probabilmente in questo caso una storia più ampia, con qualche approfondimento dei vari personaggi o di qualche scena solo abbozzata, sarebbe stata gradita.

Si consiglia la lettura a chi cerca in una storia di fantascienza qualcosa di più che una semplice storia del genere.