logo AnimeClick.it


Tutte 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10


 0
Piermix94

Volumi letti: 16/16 --- Voto 8
Oshi no Ko è un manga con una storia avvincente e dei personaggi davvero ben caratterizzati, ognuno con i propri sogni e le proprie difficoltà da affrontare nel perseguirli. Attraverso di essi l’opera punta a raccontarci i retroscena dello showbiz giapponese: dal fenomeno delle idol a quello dei talent social, dal mondo della recitazione a quello degli show televisivi, denunciandone gli aspetti più negativi e problematici. Inoltre vengono sempre spiegati i vari passaggi che portano alla realizzazione un progetto, che sia un prodotto televisivo, un film o uno spettacolo teatrale, analizzandone le figure professionali coinvolte come registi, produttori, attori, sceneggiatori, ecc.
Tutti questi approfondimenti possono sembrare a volte eccessivi e ridondanti ma sono necessari in quanto permettono di portare alla luce le criticità e i problemi di una produzione in ogni sua fase. Nonostante siano argomenti che non mi interessano particolarmente li ho trovati comunque molto interessanti e ben esposti.
È una lettura davvero adatta a tutti, ad eccezione magari dei giovanissimi visti alcuni dei temi trattati, che sa tenerti incollato pagina dopo pagina.

Avviso che da qui in avanti ci saranno alcuni spoiler, uno particolarmente importante, di cose che accadono nei primi 8 capitoli. È purtroppo necessario dato che si tratta del punto di svolta che chiuderà il prologo dando inizio alla storia vera e propria. Quindi se siete qui a leggere questa recensione per farvi un’idea se leggere o meno il manga vi ho avvisati. Lo spoiler in questione è abbastanza prevedibile già dai primissimi capitoli ma io metto comunque le mani avanti che non si sa mai.

Trama
Goro Amamiya, un ginecologo in un ospedale di provincia, un bel giorno si ritrova inaspettatamente nel proprio ambulatorio Ai Hoshino, una famosa e bellissima idol, incinta di due gemelli. Lui è un suo grandissimo fan e vedendola intenzionata a portare a termine la gravidanza, nonostante abbia solo sedici anni, prenderà particolarmente a cuore la paziente promettendole di farle partorire due figli sanissimi e in completa sicurezza. Purtroppo non riuscirà a mantenere la sua promessa poiché nel giorno del parto verrà ucciso da uno stalker di Ai in cerca di informazioni su di lei; ma con sua grande sorpresa e immensa gioia si risveglierà tra le braccia di Ai reincarnatosi in suo figlio. Senza che nessuno dei due conosca la precedente identità dell’altro, scopriremo anche che sua sorella gemella è la reincarnazione di Sarina Tendoji, una bambina che era stata ricoverata nell’ospedale in cui lavorava Goro, morta all’età di dodici anni per una grave malattia.
I due, fingendosi due normali bambini, cercheranno fin da subito di aiutare la loro adorata madre nella sua carriera di idol, scoprendo man mano tutto ciò che si nasconde dietro le quinte dell’industria dell’intrattenimento.
Purtroppo questa nuova vita piena di gioia durerà poco: dopo soli quattro anni sarà la stessa Ai a venire uccisa da uno stalker, facendo così calare il sipario sull’infanzia felice che i due bambini stavano trascorrendo insieme a lei. Da qui avrà inizio un nuovo atto della loro storia, intriso dal desiderio di vendetta nei confronti di chi gli ha portato via la loro amata madre.

Personaggi
Oshi no Ko ha dei personaggi ben caratterizzati che ricoprono vari ruoli all’interno del mondo dello spettacolo, permettendoci così di avere una panoramica completa di tutto quello che succede davanti e dietro alle telecamere. Ci verranno spesso mostrate anche le varie difficoltà e i traumi che alcune di queste persone hanno dovuto affrontare nel corso della loro carriera e di come molti ne portino ancora i segni.
Avendo davvero tanti personaggi mi concentrerò brevemente sui principali:
Goro e Sarina
All’inizio sappiamo veramente poco se non che entrambi erano fan di Ai e che hanno frequentato per un determinato periodo lo stesso ospedale. Loro non avevano rapporti medico-paziente di alcun tipo, tuttavia lui iniziò a recarsi spesso nella sua stanza stringendo con il tempo una forte amicizia. Fu in questo periodo che Goro divenne fan di Ai, poiché Sarina, che ammirava moltissimo questa idol al punto da averne memorizzato tutte le coreografie e le canzoni, l’aveva resa il focus delle loro conversazioni. Dopo la morte di questa povera ragazzina alla quale si era molto affezionato, forse per onorarne la memoria, Goro continuò a seguire con interesse questa idol che lei tanto amava.
Una volta tornati in vita come Aquamarine e Ruby Hoshino, avendo mantenuto i ricordi delle loro vite precedenti, invece che lasciarsi tutto alle spalle e ricominciare da zero una nuova vita, prenderanno la reincarnazione come una seconda chance. Dopo la morte di Ai, Aqua si concentrerà sempre di più sulla vendetta nei confronti di chi ha ucciso lui (Goro) e sua madre, mentre Ruby punterà a realizzare il suo sogno di diventare una idol, sogno che aveva anche nella sua vita precedente ma reso irrealizzabile dalla sua malattia.
Ai Hoshino
Nel poco tempo che ci viene concesso ha dimostrato di essere una ragazza eccezionale, piena di talento, allegra e ottimista. Era molto dedita al suo lavoro di idol e aveva un carisma unico che le permetteva di attirare tutta l’attenzione su di sé durante ogni suo concerto splendendo come una stella. Ma sappiamo che non è tutto oro quel che luccica: viene presto rivelato dalla stessa Ai che quella sua personalità perfetta non è altro che una maschera abilmente costruita. Le aspettative che i fan hanno nei confronti delle idol sono troppo pretenziose: devono essere sempre carine, pure e innocenti. Per lei il lavoro di una idol è quello di vendere sogni, e si rende quindi conto che l’unico modo per far sognare i fan è dicendo bugie. Si abituerà quindi a indossare costantemente una maschera fatta di menzogne, nascondendo così a tutti, anche a coloro che le erano più vicini, la sua vera personalità.
Aquamarine Hoshino
Assistere alla morte di sua madre in prima persona lo ha sconvolto profondamente. Dopo quell’evento passerà dall’essere un bambino allegro a incupirsi sempre di più facendosi divorare dal desiderio di vendetta. Il suo unico scopo diventerà quello di vendicare la morte della madre con ogni mezzo necessario e al contempo difendere la sorella. Diventerà un freddo manipolatore senza scrupoli che non ci pensa due volte a ingannare qualcuno pur di raggiungere i suoi scopi.
Ruby Hoshino
Caratterialmente è l’esatto opposto del gemello: allegra, estroversa e molto più infantile. A differenza di suo fratello lei è risuscita a lasciarsi alle spalle la tragica morte della madre focalizzandosi così sul proprio futuro, spinta probabilmente dal fatto che nella sua vita precedente era confinata in un letto d’ospedale mentre adesso ha finalmente l’occasione per recuperare tutte quelle cose che non aveva mai potuto fare e godersi la sua giovinezza. Eredita dalla madre la sua bellezza e il suo carisma.
Kana Arima
È un’attrice diventata famosa da piccola come bambina prodigio della recitazione ma che con il tempo, a causa del suo carattere presuntuoso, ha finito con il ricoprire ruoli sempre più marginali al punto di dover accettare qualunque tipo di parte pur di rimanere nel settore. Crescendo ha iniziato ad assumere un atteggiamento più accomodante, adattandosi ai propri colleghi meno bravi di lei, facendo così spiccare il talento degli altri piuttosto che il proprio. Nonostante le difficoltà ha sempre continuato ad impegnarsi come attrice poiché ama la recitazione con tutta se stessa.
Akane Kurokawa
È una giovane attrice molto talentuosa e in accesa rivalità con Kana fin da quando erano piccole. È una ragazza molto empatica che si preoccupa profondamente per le altre persone. Viene salvata da Aqua dopo essere stata esposta alla gogna mediatica su internet per un incidente sul set e successivamente instaura una finta relazione con lui con l’intenzione di aiutarlo e ricambiare il favore.

Sviluppo della trama e dei personaggi
Il punto di forza di questo manga sono indubbiamente i personaggi e la loro crescita.
Prendiamo come esempio Kana: l’autore fin dalla sua introduzione fa un ottimo lavoro di chara design, mostrandoci le sue paure, i suoi problemi e le sue aspirazioni. Con il proseguire della storia la vediamo ricoprire vari ruoli come attrice e ogni volta riesce ad esprimere tutta la sua passione verso questo lavoro, mettendoci tutta se stessa e migliorando sempre di più. Durante tutto il manga pensa spesso al proprio futuro, mette in discussione le proprie scelte e non sa mai quando anteporre i propri desideri a quelli degli altri, dimostrandosi un personaggio davvero vivo e in costante sviluppo. Questo discorso lo si può estendere ad altri personaggi ma lei è probabilmente quello più curato di tutta l’opera (ed è sicuramente il mio preferito).
Per quanto riguarda la narrazione abbiamo per buona parte del manga un ottimo equilibrio tra la storia principale, con tutto ciò che riguarda la vendetta di Aqua per la morte di Ai, e le varie storie secondarie che servono ad elaborare i personaggi e a farli progredire nel mondo dello spettacolo. Tuttavia ritengo che i vari archi narrativi presi singolarmente, in particolar modo quello dello spettacolo 2.5D, siano realizzati con molta più cura e funzionino molto meglio rispetto a come viene gestita la macro trama che permea tutto il manga.

Disegni
I disegni li ho trovati bellissimi. Le ambientazioni sono davvero molto curate, i personaggi sono sempre molto espressivi e le loro emozioni vengono rappresentate in modo eccezionale.
Viene fatto un ottimo uso del simbolismo, come ad esempio i caratteristici occhi della famiglia Hoshino. Un tratto di Ai che si nota subito al primo sguardo sono le sue due iridi lucenti a forma di stella. Tale caratteristica verrà ereditata dai due figli che però ne avranno solo una ciascuno, alludendo quasi al fatto che siano due metà della loro madre. Un ulteriore dettaglio in questo senso è dato dal colore dei loro occhi: quelli di Aqua e Ruby sono rispettivamente il blu e il rosso, colori primari che se uniti formano il viola, colore degli occhi di Ai. Questa loro caratteristica non è solamente estetica ma viene magistralmente alterata di continuo durante la storia in base al loro stato emotivo: per entrambi i gemelli la stella può assumere il colore bianco o nero ed essere più o meno grande a seconda dei propositi, positivi o negativi, che stanno portando avanti in un determinato momento, comparendo anche su entrambi gli occhi in diversi casi. Per esempio, in un certo punto della storia Aqua avrà due iridi normali senza alcuna stella mentre Ruby durante molte scene come idol avrà gli occhi lucenti identici a quelli di Ai, simboleggiando che in quei momenti arriva ad eguagliare il talento della madre. Queste stelle sono anche utilizzate per esprimere la presenza di un incredibile talento, comparendo per un istante anche su altri personaggi estranei alla loro famiglia.

Attenzione: questa parte contiene spoiler

Considerazioni sugli ultimi archi narrativi
Che la gestione della parte finale del manga abbia scontentato moltissime persone è un’informazione che mi era giunta ancor prima che iniziassi a leggerlo, e una volta finito devo dire che condivido alcune delle critiche che gli sono state mosse.
Fino all’arco dello spettacolo 2.5D è andato tutto a meraviglia, dopo di che assistiamo ad una inaspettata ed improvvisa inversione dei ruoli tra Aqua e Ruby dove lui mette da parte la vendetta pensando più al suo futuro mentre lei inizia a comportarsi in modo manipolatorio uscendo completamente dal personaggio. Questo cambio di personalità mi ha fatto storcere il naso ed è la più grande forzatura di tutto il manga, non riesco davvero a capire come l’autore abbia potuto pensare che questa fosse una buona idea. Scoprire della morte di Goro è sicuramente un motivo più che valido per spingere Ruby a volersi vendicare, è evidente quanto fosse legata a lui ed era forse un legame più forte di quello tra Goro ed Ai, che è alla base della vendetta di Aqua. Il problema è che per arrivare a questa svolta di 180° è stato introdotto dal nulla un personaggio onnisciente (la ragazza corvo) che si mette a fare il riassuntino a Ruby dandole le informazioni e la spinta necessarie per spingerla a volersi vendicare. È una sorta di deus ex machina inserito a forza e in modo assolutamente pessimo per forzare la storia in un’altra direzione. Da qui in avanti non ci saranno tanti sviluppi lato vendetta finché l’autore non deciderà di passare nuovamente la palla ad Aqua con un altro pessimo espediente narrativo: Akane in qualche modo scopre l’identità del padre dei due gemelli e Aqua lo viene a sapere grazie a una cimice che le aveva messo addosso. Tutto molto artificioso e al limite del ridicolo dato che già da parecchio tempo Aqua aveva messo da parte la vendetta comportandosi da persona normale e solo da poco era tornato sui suoi passi.

Il voler raccontare la verità tramite un film si è rivelata un’idea geniale ed è stato anche un ottimo modo per riunire tutti i personaggi introdotti fin dall’inizio del manga e vederli lavorare tutti assieme. Anche la realizzazione non è stata male, forse allo stesso livello dello spettacolo teatrale di Tokyo Blade, però è pieno di momenti buttati.
Giusto per citarne alcuni:
La scoperta da parte di Ruby che suo fratello era la reincarnazione di Goro doveva essere uno dei momenti più importanti di tutta l’opera. Fortunatamente le circostanze in cui lo scopre e la sua reazione sono stati assolutamente perfetti regalandoci uno dei momenti più commoventi di tutto il manga. Peccato che la cosa venga messa rapidamente da parte e usata quasi solamente per farci le gag con gli altri personaggi riguardo la scena del bacio tra i due.
Aqua a forza di fare tutto e il contrario di tutto ogni cosa che dice risulta una macchietta, al punto che a una certa sembra che manipoli la gente senza un valido motivo ma solo per il gusto di farlo, condendo il tutto con la classica risata da villain di un film (cap. 117).
Tsukuyomi (la ragazza corvo) non viene minimamente approfondita, confermando quanto sia stata inserita solo per forzare la trama in una certa direzione.
Ma la mancanza più grave di tutte riguarda Ai. Per buona parte del manga, soprattutto verso la fine, si è puntato molto sul fatto che indossasse sempre una maschera fatta di menzogne e che non avesse mai rivelato la vera se stessa a nessuno, ma all’inizio dell’arco del film finalmente succede qualcosa. Nel capitolo 110 Ai sta per registrare un video con Gotanda e lui prende la cosa molto seriamente tanto da dirle che se gli avesse mostrato la solita facciata ammantata di bugie avrebbe interrotto subito le riprese. Lei gli risponde che sarebbe stata sincera e la vediamo per la prima volta con le stelle negli occhi nere, fine. Non la vedremo mai più con quegli occhi e non avremo mai scene da parte sua dove ci mostra la vera se stessa. Per molti potrà sembrare una cosa da niente dato che comunque viene più volte detto qual era il suo pensiero, ma vederla esporlo direttamente in prima persona, soprattutto dopo averla mostrata con quegli occhi, avrebbe avuto tutto un altro impatto. Sarebbe sicuramente stato uno dei momenti cruciali dell’intero manga.

Arriviamo poi all’epilogo.
Io non ho nessun problema per com’è finito, alla fine dei conti è un epilogo drammatico e decisamente ben riuscito, ma come spesso accade il problema (vedi sopra) non è il finale in sé ma come ci si arriva. Il fatto che alla fine Aqua uccida il padre non più per vendetta ma per salvare la sorella è, per quanto tragico, un bellissimo finale per il personaggio. Mi è però dispiaciuto moltissimo vedere Ruby disperata per aver perso l’ennesima persona cara, soprattutto ora che si era finalmente ricongiunta con Goro. Tristissimo anche vedere Kana in lacrime dopo che era venuta finalmente a patti con i propri sentimenti nei confronti di Aqua; lo schiaffo al cadavere se lo potevano anche risparmiare, quello è stato troppo persino per lei.
Ammetto che fino all’ultimo ho comunque sperato che Tsukuyomi facesse qualcosa salvando in qualche modo la vita ad Aqua dandoci un lieto fine anche per lui, ma purtroppo è andata come è andata.


 0
Berethryl

Volumi letti: 15/16 --- Voto 7,5
Un manga avvolto dal mistero e ambientato nel mondo dello spettacolo.

La trama ci porta dietro le quinte del mondo dello spettacolo giapponese, descrivendolo molto bene, ma a volte perdendosi in dettagli di poco conto o interesse.
Il tutto è condito da un mistero da risolvere per i nostri 2 protagonisti (Aqua e Ruby Hoshino), figli di una leggendaria ex idol.
La maggior parte si dipana tra set, gente dello spettacolo e strategie. Il mistero, almeno per un po', viene relegato ad un ruolo secondario.
Il ritmo comunque è sempre molto alto e il tutto è ben distribuito nei vari volumi.

I disegni sono buoni, ma si fa spesso molto uso dei primi piani evitando personaggi di contorno o anche fondali che possano crare un'atmosfera più inclusiva proprio con ciò che si sta narrando.

Nel complesso è un buon prodotto (anche se avrei dato più spazio al mistero che lega tutto il conteso, ma questa è solo una mia opinione personale), ben narrato e dal buon ritmo, ma che poteva fare qualcosa in più per rendere la lettura più immersiva.


 0
esseci

Volumi letti: 16/16 --- Voto 7
“Giudica il tuo successo da ciò a cui devi rinunciare per poterlo ottenere” (Dalai Lama)

Aka Akasaka aveva catturato tardivamente la mia attenzione con la sua opera precedente "Kaguya Sama - Love is war" tanto da avermi indotto a leggere l'interno infinito manga fino al termine della saga della combriccola del consiglio studentesco della scuola Schuiicin fino ad una fase finale un po' forzata che non mi aveva convinto tantissimo ma che in fondo non scalfiva completamente il mio giudizio positivo

Con "Oshi no ko - My Star", Aka Akasaka in tandem con la disegnatrice/fumettista Mengo Yokoyari (assurta agli onori della cronaca per "Scum's wish") scrive una storia completamente diversa nelle premesse tanto da chiedermi dopo la lettura dei primi capitoli del manga se stessi leggendo un manga dello stesso autore che con quest'ultima fatica, da fondo alla sua weltanschauung del mondo dello spettacolo delle idol ponendo particolare attenzione al tema della finzione facilmente sovrapponibile al concetto di menzogna per compiacere il pubblico.

"Oshi no Ko - My Star" si è dimostrata una storia piuttosto sorprendente che è riuscita a combinare un lato "dietro le quinte" piuttosto ricco di tensione ma comunque rappresentato in modo realistico e interessante dello showbiz giapponese con quello più thriller/dark/fantasy sulla rinascita e la vendetta.
L'aspetto che rende quest'opera piuttosto efficace e intrigante è la caratterizzazione di alcuni protagonisti, che unita alle loro storie piuttosto forti e amare, consentono in taluni casi al lettore di empatizzare e appassionarsi maggiormente alla trama.

La "distorsione collettiva della realtà" nel mondo dell'entertainment delle idol

Tralascio ogni considerazione sulla realtà rappresentata del mondo delle idol sul quale credo si sia scritto a sufficienza. Aka Akasaka non si discosta dal mainstream a riguardo e riesce a tratteggiare un quadro della (sotto)cultura del mondo idol cercando di calcare la mano più sui cons che sui pros: l'idol per la cultura giapponese deve avere un'immagine pubblica e privata perfetta secondo i loro canoni. In particolare, per le ragazze, c'è la vera e propria ossessione del concetto che le idol debbano essere "pure", che comporta, tra l'altro, l'evitare qualsiasi coinvolgimento amoroso e quindi anche fisico con chicchessia. E i fan delle idol (wota) sono parecchio esigenti e invasivi su questo tema, tanto da arrivare a mettere in atto molestie, stalking e bullismo in tutte le forme, dal virtuale al fisico.

"Oshi no Ko - My Star" prende spunto proprio dalle vicende vissute dalla famosa idol Ai Hoshino, leader del gruppo B-Komachi, che ancora giovanissima resta incinta e si ritrova a dover partorire in gran segreto, al riparo da qualsiasi occhio indiscreto, due gemelli, Ruby e Aquamarine (Aqua).
Il parto avviene nell'ospedale in cui opera il dott. Goro Amemyia che oltre ad assistere Ai nell'ultimo periodo della gestazione segue e cura l'adolescente Sarina Tendouji, affetta da malattia terminale e molto affezionata al dottore che la cura. Sia Sarina che Goro sono fan sfegatati di Ai Hoshino, e per motivi "diversi" (soprattutto tragici per il dott. Amemyia, legati sfortunatamente per lui proprio alla presenza di Ai nell'ospedale dove opera il dottore) muoiono proprio in occasione della nascita dei due gemelli e le loro anime si reincarnano nei due figli di Ai, mantenendo ciascuno memoria di quello che erano nella vita precedente, senza tuttavia essere reciprocamente consapevoli delle loro rispettive identità.

Il primo volume del manga sviluppa con grande meticolosità e cura la parabola di Ai Hoshino fino all'epilogo tragico della sua esistenza per mano di un fan. Particolarmente toccante e resa magistralmente la doppia immagine di Ai a livello pubblico e quella a livello privato: tanto determinata e focalizzata sulla carriera quanto dolce e disponibile nei confronti dei due pargoli nei limiti di tempo concessi dagli impegni di lavoro, nonostante la giovane età, in un percorso genitoriale che lei affronta con la stessa determinazione che applica sul lavoro.
Altrettanto reso bene il concetto che permea tutta l'opera ossia quello in base al quale il mondo dello spettacolo in cui sono immerse le idol è tutto basato sulla finzione, falsità e ipocrisia, una realtà in cui "la menzogna è un'arma", aggiungerei, a doppio taglio.

“Io non parlo di vendette né di perdoni; la dimenticanza è l'unica vendetta e l'unico perdono” (J.L. Borges)

Il resto della storia è un percorso di formazione dei due gemelli verso l'età adulta in cui sfruttano l'amore e il profondo attaccamento verso la madre perduta per provare a conoscerla meglio attraverso la carriera nel mondo dello spettacolo e per scoprire la verità sulla sua morte, alimentata dal forte sentimento di vendetta.

La vendetta diventa l'ossessione del manga e sotto questo punto di vista il personaggio più sensibile al risentimento è Aqua rispetto alla gemella Ruby che in tutta la storia resta sempre un po' meno presente e sviluppata.
Con la scusa che entrambi i protagonisti intraprendono fin da piccoli le carriere nel mondo dello showbiz, l'autore si diletta (e dilunga, ahimé) nel ripetere ad abundantiam il concetto di base che sotto l'apparente accattivante felicità e positività il mondo dello spettacolo non è altro che una finzione ricca di zone d'ombra o grigie in cui si muovono personaggi senza molti scrupoli, ad iniziare dalle giovani idol o dalle promesse del mondo dello spettacolo, cui si aggiungono tutti i ruoli di contorno (manager, talent scout, agenzie, assistenti, ecc.), e non da ultimo i fan, soprattutto i "wota" ossessionati dalle idol.

Se l'intreccio tra revenge e denuncia del mondo dell'intrattenimento giapponese sembra funzionare bene all'inizio dell'opera, a mio avviso perde progressivamente di mordente con l'avanzare della storia: troppo spesso Akasaka si dilunga in eccessivi spiegoni su come funziona il mondo dello spettacolo in modo quasi didascalico/enciclopedico dando l'impressione che verso l'ultimo arco narrativo, quello in cui Aqua organizza il film sulla vita della madre per stanare definitivamente il vero colpevole della morte di Ai, abbia avuto qualche indecisione su come terminare il manga. Parimenti ho avuto la percezione che alcuni capitoli fossero meri filler o anche percepito una certa frettolosità nel concludere la storia, abortendo alcuni aspetti che hanno contraddistinto la storia.

Alludo alla componente soprannaturale introdotta all'inizio della storia: la reincarnazione di Sarina e Goro nei due gemelli di Ai. Il legame tra i due e la comune passione per Ai come idol prima delle loro morti non trova particolare sviluppo nel corso dell'intero manga se non nella fissazione di emularne per quanto possibile le gesta nel mondo dello spettacolo. La circostanza che scoprano solo verso la fine la loro vera identità durante le riprese del film sulla vita di Ai, facendo emergere un rischio di apparente incesto e che quasi subito tale plot twist venga letteralmente "emarginato" e "abbandonato", suscita qualche fondato dubbio su dove volesse realmente andare a parare l'autore.

Aqua, suo malgrado, è il personaggio principale intorno al quale ruotano gli altri personaggi, spesso messi in ombra, e la storia. Si presenta come un manipolatore intelligente, calcolatore e poco se non nulla spontaneo. Le sue azioni, tuttavia, e le giustificazioni che adduce risultano spesso troppo melodrammatiche, da uomo bello e dannato dal fardello di morte che si porta dentro.
Per tutto il manga si percepisce come su di lui aleggi un aura negativa, decadente e di maledizione che contrasta con il suo essere poco più che un adolescente. La circostanza che abbia una consapevolezza da adulto in un corpo da giovane, per di più ferito da una storia personale precedente di sofferenza, pialla tutti coloro che si avvicinano a lui ed in particolare Kana e Akane che si innamorano di lui come ragazze e non come giovani donne trentenni. Il suo modo spesso odioso di tenerle a distanza, con la scusa che lo fa per il loro bene, è troppo da soap opera e non lascia mai intravedere in lui un minimo di romanticismo, essendo del tutto dedicato alla sua ossessione di ritrovare suo padre e alla sua sete di giustizia a tutti i costi.
Ruby resta sullo sfondo, anche per i suoi sentimenti di Sarina verso il dottor Goro: resta un personaggio incompleto guidato come una marionetta dal gemello, un po' come il tema della vendetta che sembra riprendersi in una sorta di deus ex machina solo nel finale anche per un ulteriore elemento soprannaturale (come se non bastasse la reincarnazione).

Da quanto ho potuto leggere, il finale di "Oshi no Ko" ha lasciato l'amaro in bocca a molti dei lettori che si sono appassionati alle vicende dei due gemelli e degli altri protagonisti. Personalmente a me non è dispiaciuto perché in un certo senso vari indizi nel manga lasciavano presagire l'epilogo. Tuttavia fino all'ultimo speravo altro, soprattutto per eventuali sviluppi con Akane, il personaggio che per maturità e complessità si avvicina di più al contorto e oscuro Aqua.
Da un punto di vista grafico, ho avuto modo di apprezzare il chara-design e la meticolosità con cui la Yokoyari si è prodigata nei dettagli, incluso il marchio di fabbrica di Ai, Aqua e Ruby della presenza della stellina che appare nell'iride dell'occhio ogni qualvolta sono in trance artistica nelle performance che stanno eseguendo.
Di sicuro c'è un leggero calo verso il finale, ma anche in "Kaguya-Sama: love is war" l'ho verificata e pertanto dev'essere un segno distintivo degli autori.

"Oshi no ko - My Star" resta a mio avviso un'opera molto avvincente il cui finale tende ad essere sviluppato in modo troppo frettoloso e anche un po' forzato. Se da un lato le provocazioni di Aqua possono ascriversi al principio del "“In tempi di menzogna universale, dire la verità è un atto rivoluzionario” (G. Orwell), la sua vicenda nel mondo dell'entertainment delle idol sembra piuttosto avvalere il principio del “La verità è come il sole: fa bene finché non brucia.” (E. Breda)


 2
BlueNihil

Volumi letti: 11/16 --- Voto 7
Attenzione: la recensione contiene spoiler!

Il dottor Gorō Amemiya sta aiutando la giovane idol Ai a partorire i suoi due gemelli che però deve tenere nascosti dagli occhi dei fan. Quando arriva il giorno del parto, il dottore viene ucciso da un fan della ragazza e quando si risveglia scopre di essersi reincarnato in uno dei gemelli.

La trama è strana, sinceramente non gli avrei dato una lira, ma i pareri letti in giro erano per la maggior parte positivi e, soprattutto, sto cercando di tenermi più aggiornata sulle nuove uscite, quindi alla fine mi sono decisa a leggerlo (su MANGA Plus, l’app di Jump).

Il tema della idol è particolarmente sensibile visto tutto ciò che vi ruota attorno e "Oshi no Ko fa" un buon lavoro nel mostrarlo in tutte le sue contraddizioni. Ovviamente, come il “disclaimer” iniziale del manga afferma, molte cose sono esagerate per intrattenere i lettori, ma in fondo c’è anche molta verità. Si sentono spesso storie di idol che vengono stalkerate o le cui carriere vengono distrutte solo perché si sono messe con un ragazzo; in questo campo il termine “personaggio pubblico” prende un significato molto più letterale, poiché le ragazze sono costrette a mantenere un’immagine pura che possa far sognare i fan e illuderli che queste ragazzine appartengano a tutti loro e non ad un ragazzo soltanto.

Come Ai stessa dice il mondo della idol, e dell’intrattenimento in generale, è fatto di bugie necessarie per poter continuare a lavorare, tanto che non può nemmeno godersi la vita con i figli, che ha avuto a 16 anni, il che apre un altro grande paragrafo sulla sessualizzazione dei minori in Giappone e in questo caso delle idol, che spesso iniziano la loro carriera a 12 anni.

Sicuramente interessante è anche la costruzione dei personaggi, sia primari che secondari, tutti lavoratori del mondo dello spettacolo, e l’approccio alle diverse declinazioni dei loro ruoli. Il protagonista, Aqua è quello più approfondito: vive con il senso di colpa di non aver salvato Ai e il desiderio di vendetta non verso l’assassino materiale, ma verso il “burattinaio” che ne ha tirato le fila. Ruby forse è un po’ più debole del fratello, probabilmente anche a causa del poco spazio a lei dedicato e il suo cambio di atteggiamento è un po’ troppo repentino.

Riguardo gli altri personaggi, Akane e Kana sono quelli a cui è stato dedicato più spazio, inserendole in questo triangolo amoroso dai risvolti dark. Kana mi è piaciuta nei suoi dubbio sul futuro e sulla sua determinazione a voler andare avanti e continuare a lavorare nel campo dei suoi sogni, anche facendo qualcosa che non è molto nelle sue corde. È stato interessante anche vedere i brevi approfondimenti riguardanti altri personaggi terziari come Melt e altre comparse in capitoli spin-off che approfondiscono questa o quella caratteristica del mondo delle idol.

Continuerò sicuramente a seguire il manga e forse vedrò anche l’anime, nonostante mi aspettassi di più vista la categoria seinen, ma è stata comunque una bella lettura.