Polaris Will Never Be Gone
Un’altra perla nel vasto mondo dei manga brevi, una storia interessante e spiazzante, ma.. andiamo con ordine. Sora, cantante di punta del gruppo delle Polaris, muore ad appena diciassette anni per un motivo imprecisato ma, due anni dopo, iniziano a circolare video in cui riprende ad esibirsi. In tutto ad opera di una grande fan che la ama ancora tantissimo , tanto da assumerne e imitare l’aspetto e ad essere disposta anche ad annullarsi, pur di riportarla in vita. E poi un compagno di scuola di questa fan che, all’opposto di lei, vive una vita davvero normale, non è interessato a nessuno ma, proprio per questo, ha uno sguardo acuto e disincantato su chi gli è vicino. Costretto per sotterfugio tipico dei manga scolastici ad aiutare la fan esagitata comincia a provare un certo interesse per il suo progetto che, all’inizio, considerava semplicemente folle. Ma col terzo volume la storia avrà un twist impressionante e dovremo rileggere i primi due volumi con un occhio diverso ma.. no spoiler. Anche il finale sarà davvero imprevedibile. La grafica è ottima e pulitissima, la regia delle tavole molto curata, devo dire che mi hanno conquistato. La filosofia dell’autore, comunque, è che ciò che conta lascia la sua impronta e che anche una vita breve, un evento poco importante possano, invece, risultare preziosi. Personalmente mi ritrovo d’accordo e sono anni che lo penso, da quando ho ascoltato quella sigla cantata dalla d’Avena “Quest’allegra gioventù” una poesia più che una sigla. In fin dei conti vorrei dare un otto per la grafica ma, dato certi elementi possono piacere o non piacere e che forse l’opera avrebbe dovuto durare quattro volumi invece che tre mi limito ad assegnare sette e mezzo