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Catania Francesco

Volumi letti: 9/9 --- Voto 9
Con questo inauguro anche il mio primo manga sportivo e potevo non partire con un manga di Tsutomu Takahashi, uno dei miei autori preferiti, che ha portato nelle librerie opere come Neun, Sidooh, Guitar Shop Rosie, Jumbo Max e molti altri.

Tome Kano, una ragazza dal forte temperamento e senza peli sulla lingua, si trova a vivere in un Giappone che è stato appena sconfitto in guerra dagli americani e quindi occupato da quest'ultimi.
Un giorno la sua vita cambierà quando scoprirà il suo talento innato nel baseball, così che da cameriera per intrattenere gli americani passò all'essere conosciuta da tutti come "La Bella Donna dal Braccio di Ferro".

Questa stupenda serie in 9 volumi edita da Star Comics, purtroppo ormai andata esaurita e difficile da reperire, rappresenta secondo me il punto più alto per il femminismo nei manga.
Femminismo rappresentato non tanto come metodo per rappresentare la figura della donna come superiore all'uomo, ma anzi forte e indipendente tanto quanto.
Ho apprezzato davvero tanto la componente sportiva non tanto come fulcro principale e predominante, come potrebbe essere un Captain Tsubasa, ma più come una scusa per raccontare un'epoca storica del paese nipponico.
L'opera, infatti, è incentrata in un periodo storico difficile sia per il Giappone sia per le donne, figuriamoci per una donna giapponese. Ma nonostante ciò la nostra forte, indipendente e coraggiosa Tome Kano riuscirà a far breccia nel mondo del baseball professionistico femminile, distruggendo come una bomba ogni difficoltà che le si parerà davanti.

Consiglio a tutti coloro che amano i manga ambientati in quel periodo storico, a coloro a cui piacciono personaggi femminili forti ed in generale a tutti gli amanti dei manga sportivi.

Spero tanto che verrà ristampato un giorno.


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Atom

Volumi letti: 9/9 --- Voto 10
Storia e finzione si intrecciano e sovrappongono in un fantastico susseguirsi di arte ed estro creativo, liberando l'orgoglio ed i sentimenti di un intero popolo.
Un Ispiratissimo Takahashi ci regala una tra le più sfavillanti, emozionanti e commoventi storie mai lette.

Nel Giappone del dopoguerra, quando gli animi sembrano ormai fiaccati dagli estenuanti anni del conflitto, grazie all'occupazione americana, le donne giapponesi iniziano a ritagliarsi un posticino nella società, rea di averle sempre confinate lontano dai riflettori.

Un gruppo di cameriere di un nightclub viene reclutato per vestire l'uniforme e far conoscere a tutto il paese il neonato campionato di baseball professionistico femminile. Ora sono loro a calcare il palcoscenico, sotto gli occhi di un'intera nazione, e la più lucente tra tutte è Tome Kano, "la bella donna dal braccio di ferro", destinata a divenire simbolo, non solo delle donne, ma della rabbia e delle speranze, andate in frantumi dopo la resa agli Stati Uniti, di ogni singolo giapponese.
Saremo partecipi di un'esistenza vissuta al massimo e dei sogni di una donna che si scontrano contro quelli della nazione più potente del mondo.

L'autore riesce a riprodurre un'atmosfera realistica e allo stesso tempo surreale. Si ha la sensazione di respirare il profumo di quegli anni e allo stesso tempo di gustarsi un film noir con Humphrey Bogart.
Ottima la caratterizzazione dei personaggi, anche se, nella maggior parte dei casi, manca una introspezione psicologica che ne approfondisca le personalità. Mancanza, che potrebbe essere vista come un difetto, ma che in questo caso è più che legittima. Ogni personaggio che appaia in "Tetsuwan girl" vive infatti di luce riflessa. Tutti e tutto sembrano esistere solamente in funzione del sole chiamato Tome Kano, una fulgida, accecante fiamma, che illumina tutto e tutti.
Bellissima, caparbia, intelligente, magnetica e, sopratutto, dannatamente orgogliosa. Non è una brava ragazza, non è altruista, non compie buone azioni, ma ha una personalità così traboccante da abbagliare. O la si odia, o la si ama a tal punto da donarle la propria esistenza.

Takahashi cerca di scandagliare gli animi tesi del dopoguerra. L'orgoglio e la spocchia degli occupanti da un lato, la fierezza e la tristezza degli occupati dall'altro. Le ferite inferte all'onore del popolo giapponese sono tangibili, così come la rabbia del popolo per tutte le inutili sofferenze patite per una guerra persa.
Quello di Takahashi è un inno alla vita. Un'esortazione a viverla ardendo di amore e passione, combattendo per se stessi e per chi si ama, sino alla fine.

Riuscire a trovare gli aggettivi per descrivere il tratto di Tsutomu Takahashi credo sia impresa vana. Il suo dipingere è arte; può piacere o meno, ma sempre di arte si tratta. Personalmente, ritengo che questo autore sarebbe uno tra i pochissimi a potersi permettere il lusso di lasciare prive di balloon le proprie tavole. Se ne resterebbe incantati in ogni caso. Non c'è una singola vignetta realizzata con sufficienza. I fondali sono minuziosamente curati e le emozioni, le espressioni, i movimenti dei personaggi, vengono resi con pennellate di pura energia.

Inutile sprecare parole per un'edizione, quella curata dalla Star Comics, che per un titolo del genere ha commesso il delitto di omettere le pagine a colori.
La rilegatura è pessima e, ovviamente, non è dotata di sovraccoperte.
La speranza è che i diritti passino a qualche altro editore.


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Robocop XIII

Volumi letti: 9/9 --- Voto 8
<b>Attenzione, spoiler!</b>

Quando mi sono avvicinato alla lettura di "Tetsuwan Girl", complici le copertine e le trame lette su internet, pensavo di avere a che fare con un manga sportivo, ma mi sbagliavo. Il manga inizia parlando dell'emancipazione femminile nel secondo dopoguerra, e utilizza il baseball come filo conduttore, senza però renderlo effettivamente protagonista, anzi: le poche scene sportive non sono poi così chiare e così anche i disegni, spesso confusionari. Successivamente sembra accantonare pure l'argomento emancipazione e passa dal conflitto uomo / donna a quello America / Giappone, utilizzando sempre il baseball come scusa per intraprendere discorsi di tipo sociale, economico e politico. Ma questo passaggio, apparentemente slegato, nasconde una chiave di lettura più profonda che permette di dare una risposta al primo argomento, infatti, se durante la seconda guerra mondiale sono stati gli uomini a combattere (e a perdere), nel baseball sono le donne a "combattere" per la vittoria, e a sperare di vincere. E questo dualismo è confermato anche da uno dei personaggi che la giovane protagonista si ritrova a sfidare in uno dei primi volumi: lui spiega che nel gergo eliminare un battitore si dice ucciderlo, quindi giocare è come andare al fronte. Ma accade una cosa curiosa: seppure il manga parli di emancipazione femminile e metta le donne in prima linea, colui che organizza e porta la squadra al successo è un uomo; seppure il manga parli del conflitto tra due nazioni e metta le giapponesi in prima linea, colei che allena la squadra è una donna americana. Non è quindi un caso che uno dei simboli di questa serie sia una palla da baseball stile ying / yang.
Questi due differenti dualismi finiscono per unirsi: sono infatti dei militari delle forze occupanti (quindi sia americani che uomini) a stroncare il sogno delle giocatrici giapponesi e di riflesso il sogno di tutto il popolo giapponese, facendo poi ricadere la colpa sulle donne stesse. È un gioco di rimandi e di intrecci, quello di Tsutomu, che riesce a presentare molti spunti interessanti e a condire il tutto con una sfida tra le varie fazioni fatta di strategie e colpi di scena, rendendo tutta la storia una grande partita a scacchi in cui comunque il baseball sembra sempre mantenere un ruolo secondario.

Ma così come per dare un finale vincente a una partita occorre allenarsi, così la prima metà del manga serve come "allenamento" per introdurre la seconda, metà che mette in gioco una sceneggiatura più elaborata, condita da un'atmosfera e da dei dialoghi decisamente più curati e intriganti, in cui il gioco di intrecci dell'autore trova il suo culmine. "Tetsuwan Girl" è una di quelle opere in cui i protagonisti non sono tali; il baseball assume un ruolo minore rispetto a ciò che si potrebbe pensare, e anche la giovane protagonista si rivela essere una pedina - seppure la più importante e la meglio caratterizzata - nel vasto universo che è "Tetsuwan Girl".
Tome Kano, la protagonista, è una ragazza determinata e testarda ma pur sempre semplice, che si tramuta in una donna animata da sentimenti di amore e vendetta. Questa forte figura femminile si erge a rappresentanza di ciò che dovrebbe essere una donna, una persona decisa e risoluta ma non per questo priva di femminilità. Ma ciò non basta a renderla una persona vincente, ed non è difficile leggere tra le pagine di questo manga una sorta di malcelato pessimismo.

DesWyvern

Volumi letti: 9/9 --- Voto 10
Tetsuwan Girl, di Tsutomu Takahashi, è un manga come pochi. Non solo perché riesce a sposare la denuncia di tematiche complesse quali il razzismo e il sessismo e a trattarle molto approfonditamente, ma anche perché nell'opera sono distinguibili diversi argomenti secondari che verrebbero messi in ombra da molti autori, ma non da Takahashi. Perché egli, in questi nove volumi, ha voluto parlare di quelli che per lui sono chiaramente temi molto importanti. E riesce a farlo in maniera del tutto personale, mai stereotipata o banale.
Tsutomu-sensei ha anche avuto la brillante intuizione di fondere questi argomenti attraverso qualcosa che potesse accomunarli, e per farlo utilizza un collante: il baseball. Esatto, perché questo non è, come a molti potrebbe sembrare, un manga sportivo, bensì un seinen a tutti gli effetti. Lo sport infatti non è altro che una scusa, un pretesto per mostrare ai lettori qualcosa di molto più grande e complesso. Ma andiamo con ordine.

Si può dire che in Tetsuwan Girl si possano trovare due temi principali. Primo: l'umiliazione e la discriminazione a cui un popolo vincente sottopone quello perdente. In questo caso si parla rispettivamente di Stati Uniti e Giappone, ma il discorso è applicabile per qualsiasi due nazioni che nella storia abbiano avuto un rapporto di questo genere. E infatti quest'opera è ambientata nel 1945, poco dopo la fine del più grande conflitto dell'umanità, dove un Giappone distrutto e umiliato è costretto a vivere all'ombra della vittoriosa America. Gli statunitensi considerano i "Jap" poco più che scimmie, esseri inferiori, non in grado di competere in alcun modo con la grande e potente nazione a stelle e strisce. Anche da questo nasce la voglia di rivalsa della protagonista, Tome Kano, nei confronti di coloro che hanno umiliato il suo popolo e la sua patria. Questo è forse il tema centrale della prima parte del manga (quella che va dal primo al sesto volume), e che proprio sul finire del numero sei, si mostrerà in tutta la sua durezza e crudeltà.
Secondo: il femminismo. In quegli anni in cui, forse proprio grazie alla guerra, le donne iniziavano a capire di non poter più essere considerate inferiori agli uomini, è Tome a essere presa ad esempio dal genere femminile giapponese. Perché lei è tutto quello che molte donne vorrebbero essere: bella, forte, determinata. E si troverà, quasi suo malgrado, a farsi carico della volontà di tutte loro, per portare in Giappone (e in tutto il mondo) la nascita di una nuova era, in cui la figura della donna non si limita più a quella di madre e casalinga. E non è un caso che il baseball sia uno degli sport maschili per eccellenza: Takahashi urla, attraverso la figura quasi utopica di Tome, che non c'è niente che un uomo sia in grado di fare e una donna no.

E non finisce qui. Perché dal sesto volume entra in scena un protagonista assolutamente inaspettato: l'amore. Pensate che tutte le storie d'amore siano ripetitive e banali? Non avete letto Tetsuwan Girl. Takahashi riesce a dare a questo sentimento una forma molto personale, che non si limita al semplice, estremo affetto, ma va ben oltre. Sconfina nella disperazione e nel sacrificio, attraverso il viaggio che Tome compirà per poter rincontrare l'uomo della sua vita, e che la porterà quasi a perdere tutto ciò che ha.

Infine, il baseball. Un pretesto che comunque può essere un motivo in più per dedicarsi alla lettura di questo capolavoro. Sia chiaro, non troverete partite particolarmente curate come in vero manga sportivo, ma se amate questo sport state pur certi che riuscirete comunque ad apprezzare questo aspetto al massimo della sua potenzialità.

Parliamo ora della grafica. Onestamente, il tratto di Takahashi è uno di quelli che preferisco in assoluto: sporco, grezzo, graffiato. Un disegno che, dietro un'apparente superficialità, nasconde paesaggi curatissimi e particolareggiati, volti definiti perfettamente e scene d'azione perfettamente delineate. L'autore sa ben distinguere quali sono gli elementi importanti delle sue tavole e si concentra su essi, lasciando in secondo piano gli elementi superflui. Vi capiterà spesso di trovare pagine in cui i personaggi principali sono definiti con meticolosità mentre i secondari sono quasi lasciati al caso, solo abbozzati. Questo è sicuramente uno dei tratti distintivi di Takahashi, e uno di quelli che meglio potrete apprezzare in quest'opera.

Riassumendo, non ho dubbi sul fatto che quest'opera si possa definire un capolavoro. Takahashi è riuscito a mescolare magistralmente tematiche così diverse e difficoltose da trattare, rimanendo sempre coerente con le sue idee, fermandosi quando opportuno e accelerando il ritmo dove ve n'era la necessità. E riuscendo, perché no, anche a emozionare e commuovere il lettore. Se cercate qualcosa di diverso, un seinen originale e che vi faccia riflettere, questo è il manga che fa per voi. Dieci pieno.


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GIGIO

Volumi letti: 9/9 --- Voto 9
Quando è uscito Tetsuwan Girl purtroppo il sottoscritto lo mise tra i manga "da recuperare prima o poi"; mi ha sempre affascinato, non l'ho mai messo nel dimenticatoio. Dopo oltre dieci anni dalla sua pubblicazione in Italia - era il 2002 - ho deciso di recuperarlo integralmente, certo che mi sarebbe piaciuto perché c'erano tutte le caratteristiche che cerco in un manga. Un grande autore, Tsutomu Takahashi già ammirato in Jiraishin, Alive, Detonation Island, Muyung ecc.; un ottimo disegno, graffiante e "sporco", ed un'ottima trama, interessante già dalla presentazione.
Giappone, anni '50. La guerra si è conclusa catastroficamente per il Paese, dove infatti vige l'occupazione americana che tratta i giapponesi con disprezzo. Il Paese deve risollevarsi sia economicamente che psicologicamente. Si decide di ripartire creando una lega di baseball femminile. Per il "casting" si sceglie in un night club. In questo bordello vive e lavora Kei Tome, una ragazza bellissima, povera, ma con tanta forza di volontà. Neanche a farlo apposta è particolarmente adatta al ruolo di lanciatrice e il suo carisma trascina la squadra.
La trama appunto è apparentemente leggera, sportiva; alcuni lo considerano uno spokon, ma in realtà è decisamente forte, dove ci sono tematiche importanti come la guerra, i soprusi, la forza di volontà, l'affermazione e il ruolo della donna nella civiltà moderna. I personaggi non reggono il confronto con la protagonista veramente ben caratterizzata, trascinante. La trama comunque fila tranquillamente e l'autore nella prima parte fa un grandissimo lavoro. Viene strumentalizzata nella seconda parte, dove entra in campo un po' troppo la fantasia e l'insistenza di creare un'eroina quando un'eroina in realtà c'è già. Un piccolo difetto insomma, dopo i primi quattro-cinque volumi veramente su altissimo livello.
I disegni come dicevo sopra sono ottimi, a me piacciono tantissimo, sporchi, grezzi, graffiati. Ottime ambientazioni e scenografie. Sembra di immergersi nel Giappone degli anni '50, in bianco e nero, con un retrogusto di color seppia. Proprio come quando si guardano i documentari televisivi dell'epoca.
L'edizione è in standard Star Comics, nove volumi con prezzi altalenanti a calare da 4,70€ dei primi volumi a 4,20€ degli ultimi. Un affare considerando che sono 220/240 pagine a volume e che l'opera è conclusa e molto bella.
In generale do un bel voto 9 a quest'opera che mi ha preso tantissimo, ha un finale eccellente e appunto è a buon mercato. Sicuramente consigliata questa e le altre opere dell'autore. Finalmente dopo dieci anni ti ho letto e come immaginavo non mi hai deluso.


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Bread Pak

Volumi letti: 9/9 --- Voto 8
Una storia davvero particolare che, pur partendo da presupposti sportivi, questi divengono rapidamente marginali analizzando invece in maniera appassionante lo stato d'animo di una nazione che ha perso tutto e cerca di recuperare la sua dignità di nazione.
L'autore aggiunge un ulteriore elemento legato al femminismo, della donna non più semplice mobilio in un mondo di uomini ma di protanista, capace di ammaliare e soprattutto guidare ed esprimere i sentimenti di un popolo.
La scrittura è ottima, ma già lo sapevo conoscendo l'autore con l'ottimo volume unico “Alive”; i dialoghi sono brillanti.
Una storia che mi ha lasciato pienamente soddisfatto quando ho girato l'ultima pagina.
I disegni sono altrettanto buoni, bello l'uso dei chiaro scuro, il tratto ha personalità anche se magari non sempre le figure femminili risultano facilmente distinguibili.


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Gordy

Volumi letti: 9/9 --- Voto 10
Tsutomu Takahashi è un autore che adoro: mi piacciono praticamente tutte le sue opere e “Tetsuwan Girl” è sicuramente la mia preferita.
Siamo in Giappone, nel secondo dopoguerra e i giapponesi sono un popolo di perdenti. Per gli americani sono poco più che delle scimmie. Le donne, se possibile, valgono ancora meno buone solo per soddisfare qualche desiderio sessuale. Tome Kano, la nostra protagonista, è una ragazza orgogliosa e a tutto questo proprio non ci sta. Nascerà la prima squadra di baseball femminile un assurdità quasi inconcepibile: giapponesi che praticano uno sport americano? Per di più una squadra femminile? Per gli americani è un occasione per schernire il popolo inferiore, per Tome è un modo per riscattare se stessa, tutte le donne e tutto il popolo giapponese.
Definire “Tetsuwan Girl” semplicemente un manga sportivo è assolutamente restrittivo perché è molto di più. E' l'orgoglio di una donna, la voglia di riscatto di un'intera nazione, è dolore, sofferenza, passione e tanto altro. 9 numeri capolavoro da leggere e rileggere. Un manga che dal primo numero appare stupendo che pure diventa sempre più bello di numero in numero.
E' un crescendo di emozioni fino ad arrivare ad un finale stupefacente.
Se cercate un manga sportivo TG non fa per voi perché lo sport è solo una scusa per raccontare ben altro e le partite non sono certo curate e avvincenti come in altre opere sul baseball o, in generale, sportive. “Tetsuwan Girl” va letto anche e soprattutto tra le righe anche se il messaggio che vuole trasmettere l'autore è forte, chiaro ed incisivo.
Il tratto di Takahashi personalmente lo adoro e si adatta bene alle sue opere e a ciò che racconta. E' un tratto "sporco" con linee di contorno non ben definite. Gli sfondi son pieni di dettagli e i suoi personaggi assolutamente espressivi. Ad alcuni non piace ma io non sono tra questi!


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Tormi

Volumi letti: 9/9 --- Voto 9
Tsutomu Takahashi è uno di quegli autori che, sarà per lo stile o sarà per le storie, una volta preso non riesci più a farne a meno. Ho comprato e letto Tetsuwan Girl dopo esser stato affascinato dai vari Alive, Skyhigh e soprattutto Jiraishin, e devo dire di esser assolutamente contento di aver acquistato quest'opera.

La trama tratta di una donna, Tome Kano, che, impiegata come donna di compagnia degli uomini dell'esercito americano, ha l'opportunità di lasciare quell'impiego non gradito, per entrare a far parte di una squadra femminile di baseball. Tuttavia sul più bello Tome viene costretta a lasciare il baseball professionistico, ma lei, anche se un po' scossa, riesce a trovare la forza e la determinazione per riuscire a liberarsi da questo "stato di sottomissione".
Tutta la storia ruota attorno a questa figura che incarna la volontà e l'audacia delle donne post seconda guerra mondiale, che non vogliono più essere trattate come meri oggetti utili solo alle faccende domestiche e al piacere degli uomini.

Le tavole, come in ogni opere di Tsutomu, sono a dir poco stupende e nella maggior parte perfette. Prospettive perfette, tratto cupo ma realistico, personaggi e ambientazioni dettagliatissimi, retini precisi. Personalmente posso dire di un aver trovato nulla di sbagliato o di fuori posto in quest'opera e, nonostante molti critichino il tratto cupo e sporco di Takahashi perché non adatto ad una storia di vita quotidiana, io l'ho trovata davvero una scelta azzeccata e anche il risultato direi che è stato ottimo.

Le copertine sono per lo più ottime e riassumono, quasi in ogni caso, la portata stessa del volume. L'unica cosa che posso dire di non amare è lo sfondo bianco, ma non credo sia una cosa di fondamentale importanza.

L'edizione non è il meglio e devo dire mi ha deluso, e non poco: la carta è trasparente, poco spessa e tende all'ingiallimento precoce, la rilegatura è davvero raccapricciante e sembra che ogni volta che volti foglio, una pagina pagina stia per volare via (fortuna che sono delicato), il prezzo non è quello economico, ma nemmeno troppo costoso, ma trattandosi di un'edizione così scadente non lo trovo davvero adeguato, qui la Star Comics poteva fare molto, ma molto meglio.

Consiglio quest'opera non solo agli amanti di Tsutomu Takahashi, ma a tutti gli amanti di seinen di spessore, ricchi di colpi di scena e che riescono a prendervi emotivamente. E dove non manca neanche la storia d'amore e la violenza; direi quasi per tutti i palati.
Voto globale: 9


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Akeiron

Volumi letti: 9/9 --- Voto 9
Il manga, nonostante le apparenze, parla di tutto fuorché del baseball. Tetsuwan Girl miscela un insieme di tematiche abbastanza eterogenee dove lo sport serve solo da collante per creare un racconto dinamico ed accattivante, che non vuole essere allegorico a tutti costi ma gioca su quel filo.

Due sono i temi principali, a mio modo di vedere. Il primo è il rapporto di sudditanza tra i perdenti e i vincenti: fino a quando i giapponesi si sentiranno inferiori agli americani per aver perso la dannata guerra? Fino a quando dovranno abbassare la testa?
Il racconto di Takahashi esprime la voglia di riscatto di un popolo, complice l’ambientazione nel dopoguerra.

Contrariamente a quanto avviene nelle opere ad esempio di Tezuka, qui il tono è però molto meno autocritico, meno equilibrato e più polemico. Takahashi è un autore ormai lontano dalla guerra, e non conosce le mezze misure. Ama tirare coltellate più che lavorare di bisturi. Per questo l’opera è in un certo senso antiamericana, per lo meno è contro un certo occidente; è contro quella parte di popolazione arrogante, principalmente bianca, che ancora oggi è o pensa in modo schiavista e razzista, ha idee fondamentalmente colonialiste e, in virtù di una supposta superiorità, si sente di potere tutto.

Più della metà del manga racconta sullo sfondo il tentativo di un piccolo colpo di coda dell’animale ferito ed agonizzante (il Giappone, rappresentato dall’Istituto di bellezza Hibiya) nei confronti del grande mostro capitalista (l’America, nella persona del potente Richard Banks). Si noti: un istituto di bellezza contro un grande finanziere che, come si vedrà, di bello non ha proprio niente. A parte una figlia viziata oltre misura, tanto bella quanto marcia. Una scena tra le più scioccanti avviene proprio tra il famoso banchiere e la proprietaria dell’istituto di bellezza, Isuzu Ranzaki, nella quale la tematica si esprime su molteplici livelli: politico, economico, morale e sessuale.

Isuzu, imprenditrice, compartecipa naturalmente al tema forse predominante, e cioè l’emancipazione femminile: fino a quando le donne vivranno della luce riflessa degli uomini, in una società di uomini? L’argomento è più generale (meno giapponese) e si sviluppa sulla vicende di Tome Kano, la bella donna dal braccio di ferro e vera protagonista dell'opera.

All’inizio della storia Tome non sa cosa vuole e si barcamena insieme alle altre come entraineuse per i soldati americani in un locale notturno. In uno scenario fortemente sfavorevole al suo sesso, è costretta a sfruttare l’unica merce che le è possibile vendere: la propria bellezza. Ma, mentre la proprietaria dell’istituto Hibiya è più disposta a scendere a compromessi con gli uomini per il proprio benessere, Tome è invece insoddisfatta e svogliata. Fondamentalmente, vuole di più e non esita a pretenderlo. Non desidera vivere della luce riflessa di qualche uomo potente, dei suoi soldi, delle sue attenzioni. Ritaglia anzi per se stessa il ruolo di “sole” e, per il proprio uomo che accetta tale ruolo con spirito di sacrificio molto orientale, quello di “luna”.

L’aspetto più sconcertante dell’opera è una certa qual sua ambiguità: se da un lato ha certamente toni femministi, dall’altro bisogna sottolineare come Tome Kano trovi la propria vocazione per merito o per colpa di altri. Non si può dire che abbia un percorso di crescita: è già fin dall’inizio ciò che molte altre donne vorrebbero essere ma, per i più svariati motivi, non saranno mai. Infatti alla fine in molti sensi fallirà. Perché Tome è sola, come lo sono soltanto gli eroi, tradizionalmente maschi: non sola cioè perché lasciata tale, e quindi una figura patetica, ma perché decide di esserlo sfidando il mondo intero che le è avverso. Ed è proprio nelle sfumature come questa, che fanno il paio con lo sfumato delle vignette più evocative, che vanno ricercati gli argomenti interessanti del manga.

Per concludere, Tetsuwan Girl è un manga da leggere e, probabilmente, rileggere.


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Pierpyx

Volumi letti: 9/9 --- Voto 9
Un manga sorprendente. Ambientato nel secondo dopoguerra, racconta la storia della protagonista, Tome Kano, che, grazie al baseball e al suo formidabile carattere, riuscirà a intraprendere una nuova vita. Mi astengo nel raccontarvi la storia in quanto vi rovinereste la sorpresa di leggerlo: già, perché con i presupposti che vi ho dato e che trovate sopra nella trama, non vi aspettereste mai uno sviluppo del genere. Ogni volume è importante, non risulta mai scontato, anzi. Le vicende scorrono e ti appassionano.

Ciò che più colpisce è la caratterizzazione della protagonista: una leader a tutti gli effetti, ma che nasconde le sue angosce ed inquietudini. Certo, a volte si fa fatica a comprendere certe decisioni della protagonista, ma nonostante ciò si continua a seguirla più interessati di prima.

IL tratto a me piace davvero tanto: è crudo e deciso, l'ideale per raccontare le vicende di questo manga.
In definitiva è un manga che consiglio sicuramente, anche a chi non ama il genere sportivo. Buona lettura!


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Nakoshi

Volumi letti: 9/9 --- Voto 9
Manga pseudo sportivo di ambientazione storica, che tratta l'emancipazione delle donne giapponesi attraverso (in questo caso) il baseball... ma non solo. Il poliedrico Takahashi imbastisce una trama che via via ci porta ad un finale a dir poco apocalittico, gli eventi si susseguono ad un ritmo impressionante, ma ben calibrato, così da non far mancare una buona caratterizzazione ai suoi personaggi che in poche vignette esprimono il loro carattere senza il bisogno di discorsi prolissi e inutili, sotto questo aspetto Tsutomu sensei ha svolto un lavoro eccellente e ogni personaggio, sia esso principale o di contorno, è il protagonista della storia nel momento in cui viene chiamato in causa.
La parte sportiva non è trattata in modo maniacale, ma nemmeno troppo essenziale, le partite ci mostrano la voglia di riscatto di una nazione trattata come feccia dai vincitori, il loro sogno è palpabile a tal punto da coinvolgere emotivamente, provando odio, gioia, desolazione proprio come se fossi tu il protagonista della storia; ma ci sono anche amori, amicizie e questioni "d'onore". Il tutto non è trattato col solito buonismo da shonen, bensì in modo molto drammatico e oserei dire cinico.
Gli ultimi due numeri sono un qualcosa di speciale, succede l'inimmaginabile (non che prima ci si risparmi, eh!) proprio come se fosse un'apocalisse, le immagini parlano da sole e toccano nel profondo del lettore, inerme spettatore che come vittima di un incantesimo si vede costretto a girar pagina su pagina con occhi spalancati e increduli, davvero un qualcosa di indescrivibile ed emozionante!

Il disegno di Takahashi o lo si ama o lo si odia, a volte è essenziale, nei primi piani però raggiunge un'espressività fuori dal comune che annovera l'autore come uno dei miei disegnatori preferiti, ma comunque il tratto generale è ottimo, basta vedere le immagini delle copertine!

In definitiva direi quasi capolavoro, gli unici elementi che possono far desistere dal leggere questo manga sono il tratto dell'autore ed il tema trattato che può non interessare a tutti, per gli altri stra consigliato, per una mini di 9 volumi al prezzo di 4,70 di copertina lo sforzo è minimo, e tra le mani avrete una perla di un autore molto molto sottovalutato qui in Italia, in fatti le sue pubblicazioni italiane vivono delle odissee senza fine, da Jiraishin, a Tetsuwan Girl e ora Sidooh, davvero un peccato!

KenzoTenmaFRNSGL

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KenzoTenmaFRNSGL

Volumi letti: 9/9 --- Voto 9
Un bel manga di ambientazione storica e sportiva che consiglierei a tutti (non fatevi ingannare dalle copertine!).
Al centro della storia, in un Giappone uscito pesantemente sconfitto e umiliato dalla seconda guerra mondiale, c'è una donna, Tome Kano, e la sua determinazione a non lasciarsi sopraffare dagli eventi. Impiegata presso un locale come donna di compagnia si trova catapultata nel mondo del baseball (il come e il perché nel primo volume). Lo sport diventa un mezzo non solo per dare uno sfogo al suo sconfinato ego, ma anche a ridare un minimo di speranza ad un popolo piegato dal servilismo nei confronti del vincitore. E difficile spiegare bene l'andamento della storia perché accadono una marea di fatti, anche paradossali (come l'incontro con il generale McArthur o la sfida con la squadra del banchiere americano Banks), che si focalizzano poi negli scontri sportivi. Nei volumi dal 6 al 9 la narrazione diventa più intensa, drammatica, la "bella donna dal braccio di ferro" inizia a combattere una battaglia sempre più personale contro chi le ha tolto la cosa più importante della sua vita. Il resto lo lascio valutare a chi avrà voglia di leggere il manga.