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Zerusen

Volumi letti: 25/25 --- Voto 6
Ho acquistato questo manga perché affascinato dalla trama e dalla sua lunghezza: mi aspettavo, infatti, che coi suoi 25 volum(on)i «Sidooh» mi offrisse una piacevole avventura con protagonisti due giovani guerrieri in fase di crescita. Terminati i primi due volumi, mi son chiesto come potessi non aver mai sentito parlare di una simile opera d'arte e, poco dopo, purtroppo, ne ho scoperto il motivo.

Il problema di questo manga è uno solo, e cioè che è un manga fortemente storico. A poco serve la trama, che parla di due orfani di 10 e 14 anni che intraprendono la via del guerriero per sopravvivere a quel caotico Giappone del 1858 - che di lì a poco sarebbe entrato nell'era Meiji, tormentato dalla guerra - se la strada intrapresa si rivela tutt'altro. «Sidooh», infatti, dopo averci mostrato le iniziali disavventure dei due protagonisti ed aver fornito loro un obiettivo, non fa altro che mostrarci le tappe storiche che condurranno alla caduta della dinastia Tokugawa, illustrandoci la guerra tra bakufu (lo shogunato) e fazione imperiale ed il percorso intrapreso dai due giovani guerrieri, che per poter diventare abili samurai affronteranno una battaglia dopo l'altra.

Il tratto del sensei Takashi è ottimo, ma poco entusiasmante, se accompagnato da una storia povera di sviluppi e scene realmente interessanti, [una storia] che lascia zero spazio all'immaginazione: da una certa in poi i protagonisti assoluti del manga diventano il futuro del Giappone e la guerra, tutto il resto rimane piatto. Basti pensare che ad inizio manga, dopo aver notato la differenza lampante tra il carattere del fratello maggiore (Shotaro, saggio e calmo) ed il minore (Gentaro, dal temperamento molto più irruente), ho sperato con tutto me stesso che il più giovane continuasse a chiamare l'altro: «fratellino», che non nascesse un conflitto-cliché tra i due, che le loro strade non si separassero... Dopo tipo 3 volumi ho iniziato a sperare l'esatto opposto, magari pure che ci scappasse una carneficina alla Itachi Uchiha, ed io odio gli stereotipi, ma una storia così piatta a 'na certa inizia davvero a non darti più di nulla. Tizio è rimasto tale da inizio a fine manga, Caio pure, la guerra non lascia nulla al di fuori di: «Questa fazione vince, questa perde, la presenza di armi occidentali ha avuto un impatto disastroso sullo scontro e questi qui son venuti a mancare», mi spiace ma non si fa così. Del bel finale gli do atto: pur non essendo questa gran cosa, aver illustrato tematiche più sensibili e toccanti ha certamente sortito il suo effetto, ma un finale non salva un fumetto che per 15/20 volumi su 25 mi ha in gran parte annoiato.

In conclusione: se cercate un manga storico, di stampo classico, senza pretese di originalità e fantasia, allora «Sidooh» può fare per voi. Ma di tutta la rabbia, la paura, il desiderio di vendetta e l'evoluzione che mi sono state promesse all'inizio mi è arrivato ben poco, e pertanto non lo ritengo degno di «raccontare una storia».

(Ultima nota, la cui colpa certamente non è attribuibile al sensei Takashi: l'adattamento di Planet Manga è veramente penoso. Testi, termini ed espressioni astruse che da na certa in poi fanno veramente supporre ci fosse il grande Cannarsi dietro... Una roba imbarazzante)


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gats

Volumi letti: 13/25 --- Voto 8
Da parecchio tempo personalmente avevo intenzione di leggere Sidooh, attirato sopratutto dalla veste grafica che avevo notato sfogliando qualche volumetto quando capitava. Anche per il fatto che le storie incentrate su samurai e simili mi piacciono o, comunque, mi attirano, ho infine deciso di iniziarlo.
La storia di base è semplice: due bambini rimasti orfani decidono di intraprendere la via del guerriero, vengono per una serie di vicissitudini addestrati all'interno di una sorta di villaggio a cui fa capo un certo Rugi che poi li tradisce e di cui i due vogliono vendicarsi. Questa la trama a grandi linee. Quest'ultima è integrata, a mio avviso, perfettamente nel turbolento momento storico in cui è ambientato il racconto, che viene descritto grazie ad un'ottima ricostruzione storica. Ottimi anche i disegni che sono davvero di alto livello fin dal primo volumetto andando poi anche a migliorare.
Takahashi inoltre approfondisce la psicologia dei personaggi rendendoli interessanti agli occhi del lettore, che può in tal modo passare sopra al fatto che essi possono sembrare non troppo originali a livello caratteriale.
I personaggi sono comunque tutti estremamente curati per quanto riguarda la fisionomia, molto marcata. Il dato negativo dell'opera, a mio avviso, è che la trama ingrana molto lentamente e ci vogliono diversi volumi prima che essa diventi davvero appassionante. In ogni caso è un manga che io consiglierei, sopratutto agli amanti delle storie con ambientazione storica ,che qua è particolarmente curata sotto tutti gli aspetti. In ogni caso nel momento in cui la trama ingrana è un manga che invoglia il lettore a sapere come le vicende dei due fratelli andranno avanti.


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w0lfrain

Volumi letti: 12/25 --- Voto 9
Sidooh - La via del guerriero è un manga con un'ambientazione comune a tanti altri titoli, ovvero il Giappone della secondo la metà dell'800, con l'avvento degli stranieri nel territorio giapponese. Ma Sidooh non tiene tanto conto degli avvenimenti storici, o almeno, non li fa pesare tanto quanto un manga storico, ma incentra la sua storia sulla difficoltà e sull'incertezza della vita in quella precisa epoca, mostra come la vita poteva essere contraria e sfortunata, mostra come si poteva sopravvivere con la sola spada, e mostra come ci si doveva comportare con la sola spada.

La storia narra di come due fratelli riescono a sopravvivere allenandosi con la spada, mostrandoceli dalla loro tenera età fino alla loro adolescenza (per il manga è arrivato a questo punto).
I disegni a mio parere sono molto ma molto belli: ricchi di movimento e disegnati con un tratto impreciso ma dettagliato. Fanno rimanere a bocca aperta i paesaggi, a volte rappresentati anche in due facciate intere.


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Belial_89

Volumi letti: 11/25 --- Voto 8
La Via Del Guerriero.
Come si può apprendere dal manga, la "Via del Guerriero" non è così definita e inscindibile. Lo dimostra la grande differenza di carattere e anche di stile di combattimento dei due protagonisti, Gen e Sho. I due saranno costretti a farsi strada in un clima di grande tensione ricorrendo unicamente alla spada, nella vecchia e inamovibile legge del più forte. Il manga è strutturato molto bene dal punto di vista della narrazione, dà grande importanza all'aspetto filosofico delle arti marziali ed è ambientato nel delicato periodo dove le grandi culture orientali e occidentali si incontrano, si scoprono, tentano di fondersi; e non tutti sono pronti ad accettare questa "evoluzione".

Gin

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Gin

Volumi letti: 10/25 --- Voto 10
Sidooh è un manga di ambientazione storica che parla di Shotaro e Gentaro Yukimura, due fratelli che intraprendono un viaggio per diventare samurai nell Giappone dell'epoca Tokugawa. Il disegno è davvero molto bello, e lo stile grezzo di Tsutomu Takahashi è davvero stupendo. Questo manga è davvero stupendo, ricco di colpi di scena, combattimenti travolgenti. Consiglio la lettura a chi ama i manga storici, perché Sidooh è uno dei migliori.

Jorge

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Jorge

Volumi letti: 9/25 --- Voto 10
Sidooh si ambienta nel periodo finale dell’epoca dei samurai, periodo in cui le navi americane stavano occupando i porti dell’isola giapponese portando nuove tecnologie e nuovi stili di vita, nonché fortissime frizioni tra conservatori e favorevoli allo sbarco degli uomini occidentali.
Questo aspetto riveste una componente decisamente importante nell’economia della storia. I genitori dei bambini muoiono per una malattia portata dagli stranieri, mentre successivamente il villaggio del cuore puro si porrà a fianco dei conservatori, scatenando lotte e duelli per decidere il futuro del Giappone.
Il manga non sostiene attraverso i personaggi e le loro azioni alcuna vicenda positiva. Pur partendo con ideali giusti, i ragazzi si corrompono di fronte al loro mentore Asakura ed al sommo Rugi, diventando veri e propri antieroi. Lo sviluppo della trama è ancora incerto, proprio per l’approccio dell’autore a narrare le vicende senza mettere bene in chiaro lo “scopo” della narrazione.
Il disegno è quello tipico di Tsutomu Takahashi, con linee grandi e squadrate, tratteggi grezzi e fisionomie molto marcate, seppur molto semplici.

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Per chi ama le vicende tortuose del Bakumatsu, ecco un altro manga che davvero non bisogna lasciarsi scappare.
Sidooh ha un realismo davvero tremendo, ti fa entrare dentro la vicenda, ti fa provare lo stesso terrore che prova il piccolo Gentaro, l’angoscia di Shotaro nel vedere la madre morire.
E’ assolutamente incredibile, ti tiene incollato alle pagine con la foga di sapere cosa succederà quando girerai la pagina.
Ogni personaggio ha un carattere forte, una personalità ben definita e la crescita che subiscono è ben visibile e attinente al tipo di situazioni affrontate.
Uno spaccato di realismo storico che merita di essere seguito ed io da parte mia aspetto con ansia i nuovi numeri.

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Giappone, fine 800. In un'epoca di poverta' e stenti, con il Giappone devastato dalla poverta' e dal colera, due fratelli, ancora bambini, dopo la morte della madre, si ritrovano a dover imparare a sopravvivere, avendo a disposizione solo la spada ereditata dal padre e le parole della madre, che li esorta a seguire la via del guerriero, Sidooh.
Una storia dove poco e' lasciato all'immaginazione. Una dura vita di prove e stenti attende Shotaru e Gentaru in un mondo violento e sofferente, dove per sopravvivere la vittima deve diventare carnefice, dove il dolore e' il pane quotidiano degli uomini, che vagano inseguendo la speranza di una riscossa.

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Un disegno dannatamente realistico quello del sensei Tsutomu Takahashi, nudo, crudo, morbido nei lineamenti ma spietato negli sguardi e nelle scene di violenza. Particolari curatissimi sia nei paesaggi che nei personaggi. Dallo sguardo si comprende subito l’indole del personaggio e le emozioni che prova.
Un tratto davvero molto espressivo che ti fa sentire sulla pelle il terrore, la paura, lo spirito di combattimento, l’eccitazione della battaglia. Raffinato nei visi di donna e nelle acconciature. Per nulla frenetico nelle lotte, nonostante la velocità d’azione risulta sempre molto chiaro e riproduce la battaglia con un realismo davvero quasi tastabile.
Il periodo storico, inoltre, è reso con grande accuratezza e realismo storico.

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Avevo preso questo manga con un pò di scetticismo non conoscendo altre opere dell'autore. E invece sono rimasto stupefatto dal fatto che quando si comincia un volume è impossibile staccarsene. Questo manga trova sempre nuovi spunti, non ci sono punti morti, e ti dà sempre la sensazione che dietro l'angolo ci possa essere un risvolto fantastico.
Lo ritengo il miglior manga di samurai.

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Sono manga come questi che fanno appassionare i lettori a questo genere. Tavole bellissime con grande espressività dei personaggi, combattimenti travolgenti, che non lasciano un attimo per il respiro, continui colpi di scena: questa è la ricetta perfetta!
L'unica recriminazione è l'edizione non perfetta soprattutto confrontata al costo, ma se questo non vi spaventa ve lo consiglio vivamente.


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Hadrill

Volumi letti: 9/25 --- Voto 7
Sidooh è un manga, incentrato sulle vicende di due fratelli decisi a diventare samurai; caratterizzato da una grande attenzione per la ricostruzione storica, dettagliata ed in grado di creare atmosfere molto nette, unita ad un'attenta analisi psicologica che permette all'autore di creare personaggi molto interessanti, anche se forse non troppo originali.
Sebbene la lettura all'inizio risulti lenta e la trama stenti ad ingranare, andando avanti con la lettura diventa più appassionate e coinvolgente.
Il tratto grafico di Takahashi crea fisionomie squadrate e marcate, molto caratterizzate e interessanti.
Consiglio la lettura.

KenzoTenmaFRNSGL

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KenzoTenmaFRNSGL

Volumi letti: 4/25 --- Voto 9
Il mio voto è basato prevalentemente sul disegno, a volte molto sporco che contraddistingue le opere di Tsutomu Takahashi (ho iniziato a leggere anche Tetsuwan Girl), la storia per il momento segue il percorso dell'iniziazione dei due giovani combattenti, Shotaro e Gentaro Yukimura che, dopo aver perso la madre e aver rischiato la vita nel villaggio del cuore puro, entrano nell'armata bianca di Kiyozo Asakura creata per combattere gli americani e l'apertura verso l'esterno che caratterizzò gli ultimi anni di governo dei Tokugawa (un'apertura praticamente forzata dall'arrivo delle navi nere -del 1854 è il trattato commerciale con l'America), in opposizione netta alle posizioni anti-occidentali e anti-cristiane che avevano caratterizzato tutto il periodo Edo (1603-1868) a partire dalla svolta di Tokugawa Ieyasu del 1611 (la chiusura dei confini nel 1639). Quella dei due fratelli Yukimura è la storia di un Giappone che si scontra con la modernità, la storia di un cambiamento epocale che, malgrado le resistenze interne al paese, condizionerà la cultura -e la politica scellerata- giapponese del XX secolo. Molto belle le figure schizzate (anche in senso psicologico) dei protagonisti e le scene drammatiche.